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Elenco e spiegazione figure retoriche, Appunti di Italiano

Troverete un riassunto sulla poesia, ritmo, sillabe, rime, strofe, componimenti metrici, figure retoriche di significato e di suono

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 03/10/2023

giuseppaciao
giuseppaciao 🇮🇹

14 documenti

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Scarica Elenco e spiegazione figure retoriche e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! POESIA = arte di produrre composizioni verbali in versi. Nella poesia, attraverso l’accostamento evocativo di immagini, concetti, suoni e significati i versi esprimono stati d’animo e sensazioni. Persino i “silenzi” espressi con gli spazi bianchi generati dalla struttura grafica sono carichi di emozioni. Inoltre, il poeta usa spesso parole polisemiche, cioè ricche di significati e aperte a diverse interpretazioni. POETICA = concezione della poesia e della letteratura di una determinata area culturale, di un gruppo di autori, di un singolo autore o di una tendenza. significante = successione di suoni o segni grafici che li rappresentano (es. m-a-r-e) significato = immagine concettuale collegata al significante (es. il mare) denotazione = significato letterale di una parola (es. mare = complesso di acque salate..) connotazione = il significato della parola si arricchisce e allude ad una realtà psicologica (es. ha versato un mare di lacrime) IO LIRICO = voce narrante nella poesia. L’ ”io lirico” rispecchia la sensibilità, la poetica, la cultura, le idee dell’autore reale, ma non coincide con esso. Può anche narrare di esperienze che l’autore non ha vissuto personalmente. INTERLOCUTORE = “tu” immaginario a cui spesso si rivolge l’”io lirico”. L’interlocutore è interno al testo, cioè non sempre coincide con il lettore. (es. può essere una persona specifica, un elemento della natura, Dio..). METRICA = termine di origine greca che significa “arte della misura”. Essa studia le tecniche della scrittura poetica, cioè il verso, le strofe, gli accenti, le rime, i diversi tipi di componimento VERSO = unità metrica base della poesia. Le sue due unità fondamentali di misura sono il numero di sillabe che lo compongono e l’andamento del ritmo che è creato dalla posizione degli accenti e dalle cesure (pause interne). A seconda del numero di sillabe che lo compongono può essere binario, ternario, quaternario, quinario, senario, settenario, ottonario, novenario, decasillabo, endecasillabo. A seconda se l’ultima parola sia piana, sdrucciola o tronca il verso si definisce, rispettivamente, piano, sdrucciolo o tronco. SILLABE parole piane = fi/nè/stra parole sdrucciole = tà/vo/lo parole tronche = co/mò sillabe atone = sono le sillabe prive di accento (fi/nè/stra) sinalèfe = quando una parola finisce per vocale e la successiva inizia per vocale, due sillabe si possono unire in una sola. es. Tor - na az -zur-ro sinèresi = due sillabe si uniscono in una sola quando si “fondono” due vocali interne alla parola. es. ar-mo-ni a dialèfe = quando una parola finisce con una vocale accentata e la successiva inizia per vocale, le due parole si separano es. co-min-ciò-a-crol-la-re dièresi= si ha quando due vocali interne ad una parola vengono scisse es. im-pe-tu-o-sa (si mettono due puntini sulla u) RITMO In poesia gli accenti tonici delle parole si combinano tra loro dando vita a degli accenti ritmici. ritmo= dal greco “successione”, ripetizione cadenzata di accenti (dal latino “ictus”, cioè colpire) che caratterizzano alcune sillabe del verso.Vi sono, infatti, sillabe toniche e sillabe atone.La posizione degli accenti sono fisse nei versi parisillabi e variabili negli imparisillabi (soprattutto nell’endecasillabo). v. pag 18 effetti ritmici = l’andamento ritmico dei versi può essere: veloce, martellante, lento, disteso, vario cesura = pausa interna al verso che ne rallenta il ritmo. Divide il verso in due unità dette emistici e spesso, ma non sempre, coincide con la pausa sintattica (es. Oggi non faccio nulla.//Faccio festa) enjambement = dal francese “inarcatura”. Si ha quando la frase continua nel verso successivo creando un ritmo sostenuto. Si dice “strofico” quando la frase continua anche oltre la strofa. Può essere creato separando aggettivo-nome, predicato-soggetto ecc. 1 RIME rima = in poesia, procedimento che utilizza gli elementi fonici per rafforzare il legame tra i versi. Due versi si dicono in rima quando sono caratterizzati da identità di suono alla fine, partendo dall’ultima vocale tonica rima piana: nàstro/alabàstro rima tronca: tornerà/chissà rima sdrucciola: ridìcolo/artìcolo rima baciata: AABB rima alternata: ABAB rima incrociata: ABBA rima incatenata: ABA BCB rima ripetuta/replicata: ABC ABC rimalmezzo: quando rimano la parola finale di un verso e una parola posta nel mezzo di un altro verso (il più delle volte il successivo) in cui coincide con la cesura es. muggire armenti, (strofa successiva) gli altri uccelli contenti, a gara insieme rima interna: in questo caso rimano due parole interne al verso es. lo sciaborare delle lavandare rima ipermetra: quando rimano una parola piana con una sdrucciola che ha una sillaba in più rispetto alla misura del verso (tale sillaba viene considerata parte del verso successivo) ASSONANZA = si ha quando due parole, dall’accento tonico in poi, hanno uguali le vocali, ma non le consonanti es. pino-mirto CONSONANZA = si ha quando due parole, dall’accento tonico in poi, hanno uguali le consonanti, ma non le vocali es. raganelle-giallo versi sciolti = poesie che hanno versi della stessa misura (es. tutti endecasillabi) e nessuno schema metrico versi liberi = poesie che non hanno schema metrico e neppure versi della stessa misura STROFE strofa = unità metriche in cui si raggruppano i versi del testo poetico. Si classifica in base al numero di versi che le compongono ed hanno ciascuna uno schema di rime prestabilito: distico: due versi, di solito endecasillabi, a rima baciata (AA) terzina: tre versi, di solito endecasillabi, a rima incatenata (ABA BCB) o che rimano in altro modo quartina: quattro versi, endecasillabi o settenari, a rima alternata (ABAB) o incrociata (ABBA) sestina: sei versi, endecasillabi o settenari, i primi quattro a rima alternata (ABAB) e gli ultimi due a rima baciata (CC) ottava: otto versi endecasillabi, i primi sei a rima alternata (ABAB) e gli ultimi due a rima baciata (CC). E’ tipica del poema cavalleresco. COMPONIMENTI METRICI SONETTO: è il componimento metrico più diffuso nella lirica italiana. La sua brevità, infatti, fa sì che possa essere utilizzato per trattare di numerosi argomenti (amorosi, politici..). Utilizzato per la prima volta da Giacomo da Lentini, è costituito da quattordici versi endecasillabi, suddivisi in due quartine e due terzine. CANZONE: considerata da Dante il canto per eccellenza, con Petrarca raggiunse la struttura tipica costituita da cinque strofe (stanze) in endecasillabi e settenari, seguite da una chiusura (commiato) talvolta più breve. CANZONE LIBERA: creata da Leopardi (es. “a Silvia”), in essa la lunghezza delle strofe varia e non c’è uno schema fisso di rime. Nell’800-’900 la canzone dà vita ai componimenti a strofa libera. LINGUAGGIO POETICO campo semantico: aree di significati comuni in cui può essere organizzato il lessico. Possono essere relativi al tempo, spazio, movimento, percezioni sensoriali..) coppie oppositive: alto-basso (es sale...sotto) e luce-buio (es. tempesta….sereno) 2
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