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Elenco riassuntivo di elementi di grammatica italiana per analisi grammaticale, logica e del periodo + esempi, Schemi e mappe concettuali di Grammatica e Composizione

Lista di parti del discorso variabili e invariabili della grammatica italiana, di tipi di frase, subordinate, coordinate e complementi per un ripasso veloce. Tutti gli elementi utili per l'analisi grammaticale, logica e del periodo di un testo.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018
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Caricato il 29/08/2018

serena-rapisarda
serena-rapisarda 🇮🇹

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Scarica Elenco riassuntivo di elementi di grammatica italiana per analisi grammaticale, logica e del periodo + esempi e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Grammatica e Composizione solo su Docsity! NOME • propri, comuni, collettivi, concreti, astratti, numerabili, non numerabili • maschile, femminile, eteronimi (quando nomi che indicano la stessa cosa cambiano in base al genere, es. montone e pecora), promiscui o epiceni (nomi uguali al maschile e al femminile, es. la volpe maschio e la volpe femmina) • singolare, plurale (camicia – camicie / boccia – bocce), invariabili, difettivi (solo singolare o solo plurale, es. le nozze), sovrabbondanti AGGETTIVO • ATTRIBUTIVO (L’auto veloce), PREDICATIVO (L’auto è veloce), AVVERBIALE (L’auto corre veloce) • QUALIFICATIVO • DETERMINATIVO (mio, tuo, questo, quello, nessuno, uno, due, primo, secondo, ecc.) • DI RELAZIONE (annuale, finanziario, bovino, artistico, ecc.) • l’aggettivo può essere nominalizzato • GRADO POSITIVO, COMPARATIVO di maggioranza, di uguaglianza, di minoranza, SUPERLATIVO assoluto, superlativo relativo • AGGETTIVI POSSESSIVI (mio, tuo, suo, nostro, voglio, loro) • AGGETTIVI DIMOSTRATIVI (questo, codesto, quello, quel) • AGGETTIVI INDEFINITI (ogni, ciascuno, qualunque, qualsiasi, qualsivoglia, nessuno, qualche, alcuno, taluno, certuno, certo, tale, poco, alquanto, parecchio, molto, tanto, troppo, altrettanto, tutto, altro, diverso, vario) • AGGETTIVI INTERROGATIVI (che, quale, quanto • AGGETTIVI NUMERALI CARDINALI (uno, due, ecc.), ORDINALI (primo, secondo, ecc.), MOLTIPLICATIVI (doppio, triplo, ecc.) PRONOME • pronome personale DEITTICO (si riferisce a cosa o persona presente all’atto della comunicazione), pronome personale ANAFORICO (si riferisce a cosa o persona precedentemente menzionata nel discorso) • pronome personale SOGGETTO (io, tu, egli, lui, esso, ella, lei, essa, noi, voi, essi, loro, esse) • pronome personale COMPLEMENTO (me, te, lui, esso, lei, essa, noi, voi, loro, essi, esse, sé “riflessivo”), FORME ATONE DI QUESTI PRONOMI (mi, ti, lo, la, gli, le, ci, vi, li, le, loro (gli), si “riflessivo”) In due ci siamo entrati = “ci” è un avverbio di luogo (lì, in quel luogo) Non ci fare caso = “ci” è un pronome dimostrativo (a ciò) • FORME ACCOPPIATE di pronomi atoni (me lo, te la, se li, ce le, ve ne, glielo, gliela, glieli, ecc.) • PROCLITICHE (le forme atone dei pronomi precedono il verbo), ENCLITICHE (le forme lo seguono e si incorporano formando una sola parola) • pronomi ALLOCUTIVI O DI CORTESIA (lei, voi, loro) • pronomi POSSESSIVI (mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro, proprio, altrui) • pronomi DIMOSTRATIVI (questo, codesto, quello, stesso, medesimo, tale, costui, costei, costoro, colui, colei, coloro) • pronomi INDEFINITI (alcuno, taluno, certuno, certo, ciascuno, nessuno, altro, tale, troppo, parecchio, molto, poco, tutto, tanto, alquanto, altrettanto, diverso, vario, uno, qualcuno, ognuno, chiunque, chicchessia, qualcosa, alcunché, checché, checchessia, niente, nulla, altri) • pronomi RELATIVI (il quale, i quali, la quale, le quali, che, cui, chi). Il “che” può essere soggetto (ho conosciuto un avvocato che sa il fatto suo), OGGETTO (il pianoforte è lo strumento che prediligo), INDECLINATO (che in funzione di complemento indiretto, es. il giorno che ci siamo incontrati o anche Ogni volta che lo ascolto) • pronomi INTERROGATIVI (chi, che, quale, quanto) VERBO • modo: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo, infinito, participio, gerundio • tempo: presente, imperfetto, passato prossimo e remoto, trapassato prossimo e remoto, futuro semplice, futuro anteriore • semplici (ama), composti (ha amato) • persona e numero • verbi PREDICATIVI (usati anche da soli), COPULATIVI (copule come “essere” e sono sembrare, divenire, riuscire, risultare, stare, rimanere, apparire, crescere, nascere, vivere, morire, ecc.) • TRANSITIVI (ammettono il complemento oggetto), INTRANSITIVI (non ammettono il complemento oggetto) • forma ATTIVA (il soggetto del verbo è l’agente della frase), forma PASSIVA (il complemento è il vero agente della frase, ed è chiamato “complemento d’agente”) • forma RIFLESSIVA (il soggetto e l’oggetto coincidono): Io mi lavo, dove il “mi” corrisponde a “me”/ Io mi lavo le mani, dove il “mi” corrisponde a “a me” (poiché l’oggetto non corrisponde al soggetto “io” ma alle “mani”) e viene chiamata forma riflessiva apparente (o transitiva pronominale). Per le azioni reciproche (Mario e Paolo si odiano) si ha la forma riflessiva reciproca. I riflessivi non possono essere intransitivi • forma INTRANSITIVA PRONOMINALE (verbi intransitivi non riflessivi preceduti nella coniugazione dalle particelle pronominali mi, ti, si, ci, vi, che non sono pronomi ma parti del verbo: io mi vergogno di ciò che ho fatto, se “mi” fosse un pronome, verrebbe io vergogno me stesso/a me stesso di ciò che ho fatto e non è accettabile. • aspetto perfettivo (azione del tutto conclusa), aspetto imperfettivo (azione nel suo svolgersi), aspetto compiuto (effetti nel presente di un evento avvenuto nel passato) • la perifrasi stare + gerundio corrisponde all’aspetto progressivo • Giovanni arriva alle sette (azione momentanea), Giulio ripara un rubinetto (azione durativa), Andrea fa il gelataio (azione stativa o continuativa), Carla si accorse dell’inganno (azione trasformativa, verbo telico), Maria disegna un paesaggio (azione risultativa, verbo telico) • se l’accento del verbo cade sulla radice si dice “forma forte” o rizotonica, se cade sulla desinenza di dice di “forma debole” o arizotonica. • AUSILIARE ESSERE (viene usato per verbi riflessivi, pronominali, impersonali, intransitivi e per tutti i passivi), AUSILIARE AVERE (tempi composti di verbi transitivi attivi e alcuni intransitivi) • VERBI SERVILI (dovere, potere, volere), reggono un altro verbo di modo infinito e se usati autonomamente hanno l’ausiliare “avere” • VERBI FRASEOLOGICI (stare, cominciare, iniziare, continuare, seguitare, finire, smettere, essere sul punto di, andare avanti a, ecc.) vengono usati davanti ad un altro verbo al gerundio o all’infinito e ne definiscono un particolare aspetto • VERBI IMPERSONALI (non hanno un soggetto determinato e si usano solo nei modi indefiniti e nella terza persona singolare dei tempi di modo finito • VERBI DIFETTIVI, mancano di alcune voci, o perché cadute o perché mai esistite (addirsi, solere, tangere, urgere, vertere, ecc.) • VERBI SOVRABBONTANTI, possono appartenere a due coniugazioni diverse e alcuni di essi hanno lo stesso significato, mentre altri lo cambiano (significato uguale: compiere/compire, adempiere/adempire; significato diverso: arrossare/arrossire, imboscare/imboschire) • VERBI IRREGOLARI, non seguono lo schema tipico della coniugazione a cui appartengono • STILE NOMINALE (frasi che non hanno verbo COORDINATE • COPULATIVA: «A e B», «A né B» • AVVERSATIVA: «A però B», «non A bensì B» • DISGIUNTIVA: «A o B» • CONCLUSIVA: «A quindi B» • DICHIARATIVA o ESPLICATIVA: «A infatti B», «A cioè B» • ASINDETO, POLISINDETO, COLLEGAMENTO SINDETICO (esplicito) • PARATASSI SUBORDINATE • IMPLICITE: verbo indefinito (infinito, gerundio, participio) • ESPLICITE: verbo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale) • COMPLETIVE: svolgono la funzione di soggetto, complemento oggetto, complemento indiretto e sono SUBORDINATE OGGETTIVE, SOGGETTIVE, DICHIARATIVE E INTERROGATIVE DIRETTE • SOGGETTIVE: che cosa? Soggetto della reggente che non è ha perché formata da un verbo impersonale Implicita: di + infinito Esplicita: che + verbo • OGGETTIVE: che cosa? Complemento oggetto della principale (dirette) o un complemento indiretto (oblique) -> LA REGGENTE HA SOGGETTO MA NO OGGETTO Implicita: di + infinito Esplicita: che + verbo • DICHIARATIVE: che cosa? di che cosa? Completa il significato di un nome/pronome della reggente (es. Desidera questo: trovare un buon lavoro oppure Mi viene il dubbio che potrei aver sbagliato) Implicita: di + infinito Esplicita: che + verbo • INTERROGATIVE INDIRETTE: che cosa? Esprimono domanda o dubbio indirettamente. E’ introdotta da frasi con verbi come chiedere, domandare, non sapere, ignorare Implicita: se, dove, perché, come + infinito Esplicita: “ “ “ “ + verbo • ATTRIBUTIVE: svolgono la funzione di attributo o apposizione e sono SUBORDINATE RELATIVE E INCIDENTALI • RELATIVE: (subordinate relative RESTRITTIVE): il loro contenuto è necessario per identificare di chi/che cosa si parla (Il collega che è entrato in servizio ieri si chiama Marco: la relativa serve a capire a chi si riferisce il soggetto della reggente); Esigono il “che” e non accettano la virgola; (subordinate relative APPOSITIVE): aggiungono un’informazione facoltativa (Marco Praloran, a cui è stata affidata la cattedra di storia della lingua, è entrato in servizio ieri: l’informazione data è in aggiunta, perché si sa già con precisione chi è il soggetto). Esigono “il quale” e la virgola. • INCIDENTALI: incisi, frasi tra segni di punteggiatura uguali che possono avere le diverse funzioni (locative, causali, finali, ecc.) • LOCATIVE: dove? • Esplicita: dove? da dove? • CAUSALI: «poiché A allora B», perché, poiché, siccome, dal momento che. Per quale motivo/causa? • FINALE: «A affinché B». Per quale fine/scopo? • Esplicita: perché, affinché + congiuntivo • Implicita: a, da, di, per, al fine di, con lo scopo di, nell’intento di • CONSECUTIVA: «A cosicché B». Con quale conseguenza? • Esplicita: cosicché, (così)... che, (tanto)... che, (talmente)... che, (a tal punto)... che + indicativo (oppure, se la conseguenza è impossibile o un’ipotesi il condizionale) • Implicita: pre/da + infinito • IPOTETICA: «se A allora B». A quale condizione? Se succedesse che cosa? • Esplicita: se, qualora, purché, ammesso che, nel caso in cui + indicativo (il fatto è reale) / congiuntivo imperf. (è possibile) / congiuntivo imperf. o trap. (è irreale) • Implicita: a + infinito/gerundio • CONCESSIVA: «benché A tuttavia B». Nonostante/Malgrado che cosa? • Esplicita: benché, nonostante, sebbene, malgrado, quantunque + congiuntivo (o indicativo se introdotta da anche se) • Implicita: pur + gerundio / benché, sebbene, quantunque + part. passato • COMPARATIVE: Come? Come che cosa? Più di che cosa? Meno di che cosa? • Esplicita: come, più... di quanto, meglio di quanto, meno... di quello, peggio... di come, tanto... come, tanto... quanto • Implicita: più che, piuttosto che • TEMPORALI (contemporaneità, posteriorità, anteriorità). Quando? Da quanto/per quanto tempo? Fino a quando? • Esplicita: quando, mentre, prima, dopo, nel momento in cui, non appena, intanto che, fino a che • Implicita: verbo gerundio/participio/infinito (preceduto da dopo, prima di) • MODALI: in che modo? • Esplicita: come, come se, nel modo in cui • Implicita: gerundio/infinito (preceduto da con o a) • AVVERSATIVE: mentre invece? Invece di che cosa? • Esplicita: mentre/quanto (invece) • Implicita: anziché, invece di, al posto di + infinito • LIMITATIVE: limitatamente/riguardo a che a cosa? • Esplicita: per quello che, per quanto, a quanto • Implicita: (in) quanto a + infinito • ECCETTUATIVE: eccetto/tranne che cosa? • Esplicita: fuorché, eccetto che, tranne che, a meno che, salvo che • Implicita: fuorché, eccetto che, tranne che, a meno che, salvo che + infinito • ESCLUSIVE: senza che cosa? • Esplicita: senza che + congiuntivo • Implicita: senza + infinito • STRUMENTALE: con quale mezzo? • Implicita: gerundio/infinito (preceduto da con, a furia di, a forza di) • AGGIUNTIVA: oltre che cosa? • Implicita: oltre a, oltre che + infinito COMPLEMENTI • OGGETTO O DIRETTO: chi? cosa? • PREDICATIVO DEL SOGGETTO: completa il significato del verbo riferendosi al soggetto. Si trova con: • verbi copulativi, cioè verbi che assumono le stesse funzioni del verbo essere nel predicato nominale • verbi appellativi in forma passiva (essere chiamato, soprannominato, apostrofato ecc.) • verbi estimativi in forma passiva (essere creduto, ritenuto, considerato ecc.) • verbi elettivi in forma passiva (essere nominato, eletto, scelto ecc.) E’ considerabile come complemento diretto, tuttavia può essere accompagnato da preposizioni o locuzioni preposizionali come da, per, come, in qualità di ecc. • PREDICATIVO DELL’OGGETTO: completa il significato del verbo riferendosi all’oggetto. Si trova con: • appellativi (chiamare, denominare, dichiarare, dire....) • estimativi (stimare, ritenere, giudicare, considerare....) • elettivi (eleggere, nominare, scegliere.....) • effettuativi (creare, fare, rendere...) • ATTRIBUTO • APPOSIZIONE • SPECIFICAZIONE: di chi? di che cosa? • TERMINE: a chi? a che cosa?
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