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Le Elezioni Primarie negli Stati Uniti: Storia, Sistema e Importanza, Appunti di Scienza Politica

Una dettagliata descrizione storica delle elezioni primarie negli stati uniti, il loro funzionamento, le differenti tipologie e l'evoluzione del sistema a partire dal 1847. Vengono inoltre analizzati i movimenti riformatore e contro-riformatore e i loro effetti sul processo di selezione dei candidati.

Tipologia: Appunti

2010/2011

Caricato il 02/06/2011

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Scarica Le Elezioni Primarie negli Stati Uniti: Storia, Sistema e Importanza e più Appunti in PDF di Scienza Politica solo su Docsity! Seminario di Scienza Politica 21/28 Marzo-4 Aprile 2011 Dott. Antonino Castaldo ELEZIONI PRIMARIE MADE IN USA Le elezioni primarie sono un processo selettivo ( non elettivo), che ha come obiettivo la selezione di candidati ad una o più cariche pubbliche. Sono, quindi, un metodo di selezione per l'accesso alle cariche pubbliche. Condizione essenziale per lo svolgimento di elezioni primarie è un ampio selectorate (gruppo di coloro che sono chiamati a scegliere). Le primarie consentono ai cittadini di selezionare i propri candidati secondo una procedura che rispetti la legge. Le primarie sono un'invenzione americana, anche se nella costituzione del 1787 non c'è alcun cenno né alle primarie né alla selezione del presidente. Il primo caso di elezioni primarie negli Stati Uniti si ha nel 1847 nella contea di Crawford, ma resterà un caso isolato. Il primo stato ad introdurre le primarie fu il North Carolina nel 1896. Davis ha fornito uno schema sull'evoluzione storica delle primarie negli Stati uniti: • 1905-1916: diffusione delle primarie negli USA: circa la metà degli Stati adotta il sistema delle primarie. È una fase del tutto sperimentale, che ha un'interruzione con la Prima Guerra Mondiale. • 1917-1945: “Periodo di riflusso” : otto dei venticinque stati che avevano adottato le primarie fanno un passo indietro abrogandole. • 1948-1968: “Periodo del risvegliato interesse”: molti stati reintroducono le primarie o le introducono per la prima volta. • 1969-1976: “Periodo del balzo in avanti”: il Partito Democratico prima, quello Repubblicano poi, adottano le primarie per la selezione del candidato alla presidenza. È in questo periodo che nascono le primarie così come noi le conosciamo. Importante tappa storica per l'evoluzione delle primarie è stato il Movimento Riformatore (1968- 1972); il 27 Agosto 1968 la Convenzione Nazionale Democratica istituì la Commissione McGovern-Fraser “sulla struttura del partito e sulla selezione dei delegati”. Angelo Fabbrini, studioso italiano delle elezioni primarie, ha individuato sei punti cruciali del movimento riformatore: • Introduzione del sistema d quote per i gruppi sotto-rappresentanti ( donne, giovani, neri, afroamericani). Ogni stato avrebbe dovuto eleggere un numero di candidati per questi gruppi, in base al popolosità di questi gruppi nella popolazione totale di ogni Stato. • Tutti i delegati avrebbero dovuto essere eletti, non nominati, dai leader dei partiti statali. In questo modo si toglieva potere ai leader dei partiti statali: il potere passava così in mano ai cittadini. • Uso obbligatorio del sistema proporzionale come sistema di traduzione dei voti in delegati. Il Partito Repubblicano adotta, invece, quello maggioritario. • Diritto dei candidati di controllare i delegati eletti. • Riforma del percorso e della durata della stagione delle primarie, in modo da favorire gli stati che tengono prima le primarie tramite un incentivo. • Norme tese a disciplinare l'elettorato attivo e passivo nelle elezioni primarie. A questo movimento riformatore ha fatto seguito un Movimento contro-riformatore, partito dai vecchi democratici, che volevano riprendere il potere che la riforma gli aveva tolto. Il loro obiettivo era ristabilire un livello minimo di controllo da parte del partito. Lo strumento principale sono i super delegati, che partecipano di diritto alla convenzione senza essere vincolati ad un particolare candidato, avendo piena libertà di voto. Nel Partito Democratico ci sono vari tipi di super delegati: ex-presidenti e vicepresidenti democratici; tutti i precedenti presidenti del comitato nazionale democratico; ex portavoce; leader di maggioranza; governatori democratici in carica; membri del comitato nazionale democratico; tutti i parlamentari democratici al Senato. Nel Partito Democratico il 20% sono super delegati; in quello Repubblicano sono il 10%. Il restante 80% nel Partito Democratico è formato da delegati “impegnati”, cioè legati ad un candidato. Nel Partito Democratico questi sono di tre tipi: delegati eletti su base distrettuale; delegati eletti su base allargata, spesso a livello statale; rappresentanti e funzionari di partito. ELETTORATO ATTIVO Chi può votare nelle primarie? Ogni Stato ha il potere di definire il meccanismo di selezione, ma questo può variare anche da partito a partito. In base all'elettorato si distinguono cinque tipi di primarie: • Primaria chiusa: vota solo chi è iscritto al partito. Utilizzata nel 2004 dal Partito Democratico in 12 Stati e da quello Repubblicano in 11 Stati. • Primaria Chiusa modificata o semichiusa: possono votare anche gli indipendenti. Può creare depistaggio: voto per il candidato avversario a colui che voglio contrastare( es. nel caso Prodi del 2005 se ero berlusconiano votavo Bertinotti) • Primaria aperta con dichiarazione pubblica (Crossover Primary): l'elettore non deve registrarsi ma dichiarare il giorno prima della primaria il partito prescelto. • Primaria coperta ( Blanket): possono partecipare tutti gli elettori che ricevono una scheda per ciascun partito, ma possono fare una sola scelta. • Primaria non partitica (Non Partisan): un'unica scheda coi candidati di entrambi i partiti; se nessuno raggiunge il 50% + 1 si va al ballottaggio tra i primi due, al di là del partito di appartenenza. ELETTORATO PASSIVO Chi può candidarsi? Può candidarsi alle primarie chiunque presenti un certo numero di firme e non sia condannato/accusato per gravi delitti. Tutti possono candidarsi, ma pochi possono vincere; vince chi ha maggiori capacità finanziarie, chi ha un passato come persona di spicco; i leader di partito; i governatori. Esistono diverse specie di candidato: • Candidato non annunciato: funziona quando abbiamo una convenzione priva di vincoli. Non partecipa alle primarie sperando che il candidato favorito perda consenso. Se questo avviene, questo tipo di candidato esce allo scoperto come possibile candidato di compromesso. • Candidato “sbocciato in ritardo”: sottospecie di candidato non annunciato. Emerge in momenti di incertezza dopo 2/3 caucuses. • Candidato “figlio preferito” • Candidato Dark Horse: candidato minore o inaspettato, la cui vittoria alle elezioni sorprende l'opinione pubblica. La situazione favorevole a tali delegati è la convenzione inceppata (quando non si riesce a prendere una decisione). • Candidato arruolato: si candida sotto richiesta del partito • Candidato Front-Runner: candidato favorito e avvantaggiato. Ha la necessità di mantenere
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