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Empirismo e Razionalismo - Le due grandi correnti del pensiero moderno, Slide di Filosofia

Slide sull' Empirismo e Razionalismo. Breve confronto tra Locke e Leibniz.

Tipologia: Slide

2022/2023

In vendita dal 01/06/2023

leandro-scucces
leandro-scucces 🇮🇹

13 documenti

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Scarica Empirismo e Razionalismo - Le due grandi correnti del pensiero moderno e più Slide in PDF di Filosofia solo su Docsity! Empirismo e razionalismo Le due grandi correnti del pensiero moderno Razionalismo La riflessione filosofica moderna è caratterizzata da un’insistenza sul problema GNOSEOLOGICO. Cartesio ha inaugurato tale filone di ricerca offrendo una soluzione razionalistica, poi confermata e approfondita da Spinoza: si tratta di individuare il criterio della verità delle nostre affermazioni sul mondo nell’evidenza razionale delle nostre idee e nella correttezza deduttiva dei nostri discorsi. Tanto più le idee sono evidenti – cioè chiare e distinte – tanto più sono vere; tanto più i ragionamenti sono deduttivamente rigorosi e corretti, tanto più sono veri. Gli oggetti d’esperienza Oggetto d’esperienza è una cosa corporea esterna all’uomo, oppure anche un suo stato interiore, percepito con un senso interno, per esempio: i nostri stati psichici, la nostra volontà, ma anche gli stati relativi ai nostri organi interni. Da qui provengono tipi diversi di idee: idee di sensazione riguardanti l’esperienza esterna, idee di riflessione riguardanti l’esperienza interna. Le idee provenienti dall’esperienza sono tutto il contenuto della nostra mente Le idee di sensazione (dall’esterno, per es. un certo colore, una certa forma di un oggetto) e di riflessione (dall’interno, per es. un certo stato d’animo, come il desiderio di un oggetto) si possono combinare assieme formando le idee di tutti gli oggetti complessi che esistono (le sostanze, per es. gli uomini, i fiori), di tutte le loro caratteristiche (i modi in cui tali sostanze ci si presentano) e di tutte le relazioni che tra essi possono essere istituite (causa-effetto, identità-diversità etc)… Quindi tutto ciò che è contenuto della nostra mente proviene dalle idee che vengono a loro volta dall’esperienza (John Locke). A priori, a posteriori Se dunque per gli empiristi la conoscenza avviene a posteriori, cioè dopo l’esperienza, dopo il contatto con il mondo... AL CONTRARIO per i razionalisti la conoscenza avviene a priori, cioè prima del nostro contatto con il mondo. Prima di esso, un corretto ragionamento può discriminare ciò che nell’esperienza sarà vero o falso. «…Da qui esse traggono la loro prima origine. Le osservazioni che facciamo sia intorno agli oggetti esteriori e sensibili, sia intorno alle operazioni della nostra mente, che percepiamo e sulle quali noi stessi riflettiamo, forniscono il nostro intelletto di tutti i materiali del pensiero». Gottfried Wilhelm Leibniz (Nuovi saggi sull’intelletto umano, Proemio) «Le verità necessarie , che si trovano nelle matematiche pure, e particolarmente nell’aritmetica e nella geometria, devono avere principi la cui prova non dipende affatto dagli esempi né, per conseguenza, dalla testimonianza dei sensi, benché senza i sensi non saremmo mai stati indotti a pensarvi […]. La logica e, con questa, la metafisica e la morale […] sono piene di tali verità e di conseguenza la lor prova non può derivare che da quei principi interni che si dicono innati». La tendenza anti-metafisica: David Hume L’empirismo fa via via proprio un atteggiamento di critica nei confronti della metafisica, grazia alla tendenza crescente ad escludere dalla filosofia, e da ogni legittima ricerca, qualunque problema non sia direttamente accessibile agli strumenti sensibili e mentali dell’uomo. Se Locke e Berkeley però non tagliano ancora del tutto con la metafisica, sarà David Hume (1711-1776), filosofo scozzese di matrice empirista, a negare radicalmente ogni possibilità di esistenza alla metafisica nei problemi della conoscenza. Considerato il «Newton della natura umana», egli cammina sul solco dell’empirismo applicato alla ricerca sulla natura, la mente e la conoscenza umana, che approda quindi alle sue più estreme conseguenze: lo Scetticismo.
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