Scarica David Hume: L'Empirismo e la Conoscenza Probabile e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! David Hume - Empirismo Kant gli sarà grato perché lo ha svegliato dal “sonno dogmatico”. Filosofo che vive ad Edimburgo tra il 1711 e il 1776. Empirista come Locke (conoscenza basata sull’esperienza dove l’esperienza è fonte del processo conoscitivo, ma anche strumento di verifica). Rispetto a Locke perviene ad una conclusione scettica. Secondo Locke esiste un certo tipo di conoscenza valida, certa, oggettiva e che proviene dai sensi ed è verificabile attraverso l’esperienza. Secondo Hume l’esperienza non è in grado di fondare una conoscenza certa, ma solo una conoscenza probabile. La sua opera fondamentale è il trattato sulla natura umana del 1739, dove Hume fa un’analisi sistematica della natura umana in tutte le sue dimensioni (intellettiva e sentimentale). Secondo Hume la conoscenza è sempre una conoscenza umana quindi per capire come è possibile conoscere bisogna guardare l’uomo e le sue capacità conoscitive (anticipo a Kant perché lui sposterà l’attenzione sul soggetto della conoscenza e non sull’oggetto, analisi che parte dal soggetto che conosce in tutte le sue dimensioni). Il processo conoscitivo secondo Hume Esistono 2 tipi di operazioni che la mente compie per arrivare a conoscere: 1) L’impressione: somiglia alla fase passiva di Locke, quella dell’esperienza che si basa sul raccogliere i dati empirici dall’esterno. Le impressioni, secondo Hume, sono quelle cose da cui siamo colpiti quando abbiamo una sensazione o emozione. Il momento in cui siamo investiti dall’esterno da qualcosa che va a toccare i nostri sensi. L’impressione è forte, ma momentanea. È il nostro primo approccio al mondo, ma l’impressione non è ancora una fase o costruzione della conoscenza. È solo l’accoglimento del materiale empirico dall’esterno. Per costruire conoscenza servono le idee: quindi a partire dalle impressioni (forti ma momentanee) arriviamo a costruire le idee. 2) Le idee: sono i ricordi o le immagini che conserviamo di quelle impressioni che abbiamo avuto a partire dal mondo esterno. A differenza delle impressioni che sono istantanee, forti e vivaci, le idee si costruiscono a posteriori e sono dei ricordi o immagini delle impressioni precedentemente vissute. Le idee sono sempre idee di cose PARTICOLARI. Quando il nostro intelletto formula un’idea, lo fa sempre a partire da un’impressione particolare. Le idee esistono solo se esiste un’impressione particolare di qualcosa. L’idea deriva sempre da un’impressione (quindi da un accoglimento di materiale empirico a partire dai sensi). Esistono solo idee particolari, secondo Hume. Particolari perché si riferiscono sempre a qualcosa, ad un’impressione effettivamente vissuta quindi che proviene dai sensi, l’approccio della nostra sensibilità con il materiale empirico. NON ESISTONO secondo Hume le idee astratte. Idee che non hanno un corrispettivo nel mondo ideale (es: concetto di spazio, tempo, concetto di causa ed effetto) e di non abbiamo esperienza. Sono solo delle ABITUDINI che noi abbiamo di associare delle cose ma effettivamente non abbiamo l’impressione di queste idee astratte. Le idee astratte non esistono perché secondo Hume noi possiamo avere solo idee che abbiano un corrispettivo nella realtà sensibile. Dunque: Impressioni che forniscono il materiale all’intelletto e intelletto che formula le idee a partire da impressioni CONCRETE. Secondo Hume, esistono 2 tipi di ragionamento che l’intelletto può adottare: 1) Ragionamento costruito sulla base di proposizioni che riguardano relazioni fra idee. Non si basa su fatti, ma su idee. Questo ragionamento è basato sul principio fondamentale della logica Aristotelica: Il principio di non contraddizione: Se A = A, A non può essere diverso da A. Non si può affermare e negare una stessa cosa di uno stesso soggetto contemporaneamente. 2) Ragionamento che riguarda i fatti. Non viene formulato a partire da principi logici, ma dai fatti, dalla realtà e quindi vanno verificati attraverso l’esperienza. Sul piano dell’esperienza,