Scarica Epoca vittoriana e modernismo: analisi socio-culturale e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! L’età vittoriana Dal 1837 al 1901 (rispettivamente anno di incoronazione e di morte della regina Vittoria) Early Victorian Period dal 1837 al 1851 (Grande Esposizione Universale di Londra) periodo che getta le basi dell’età vittoriana (Victorian Age) Periodo caratterizzato da profondi mutamenti sociali Trasformazione demografica = all’inizio del 19 secolo la Gran Bretagna contava 9 milioni di abitanti ma arrivò a contarne 22 milioni in età vittoriana (forte fecondità, diminuzione della mortalità infantile, immigrazione di origine irlandese) Trasformazione fisica = il carattere essenzialmente rurale della vecchia, felice Inghilterra (Old Merry England) tende a sparire le città diventano ogni giorno più grandi e si estendono sempre più verso le campagne circostanti Trasformazione economica= la rivoluzione industriale, iniziata alla fine del secolo precedente, produce ormai tutti i suoi effetti la prima fase della rivoluzione industriale in Inghilterra è contrassegnata dalla introduzione della macchina a vapore e dalla meccanizzazione dell'industria tessile nella seconda fase si sviluppa l'industria siderurgica e meccanica, impulso fondamentale della costruzione della rete ferroviaria, produzione di grandi quantità di acciaio (da industria leggere cioè beni di consumo a industria pesante cioè fabbricazione di mezzi di produzione) Trasformazione sociale = ascesa della upper middle class favorita dai nuovi progressi industriali che erode lentamente il potere della vecchia nobiltà terriera si diffuse un’ondata di ottimismo ma le classi più povere ( la working class) viveva ancora in condizioni durissime (salari molto bassi, case malsane, giornata di lavoro che arrivava anche a 15-16 ore, impiego improprio di donne e bambini) Nuova legge dei poveri 1834 (Con questa legge vennero istituite delle workhouses, apparentemente a favore dei cittadini lavoratori più poveri ma dove, in realtà, si praticava lo sfruttamento dei poveri). Politicamente vi è un’alternanza dei governi Tory (conservatori, vicini all’aristocrazia) e dei governi Whig (liberali, aperti a una concezione dinamica e quindi riformatrice dell’organizzazione statale). Entrambi tuttavia condividono l’esigenza di allargare l’elettorato (vengono redatti veri Reform Bills) La frattura fra classi privilegiate e classe operaia portò al cosiddetto “compromesso vittoriano” coesistenza da un lato prosperità e progresso, dall'altro, grave povertà, disagi e profonda ingiustizia, per le classi più disagiate. Trasformazione morale = moralismo vittoriano prevale una morale spicciola e caricaturale L’epoca vittoriana fu un’epoca all’ apparenza molto puritana; il sesso era tabù e qualsiasi parola che ne facesse riferimento venne abolita nella lingua di tutti i giorni scrupoloso rigore morale nelle idee influenzò molto anche il vestiario, che era molto formale e sobrio soprattutto per la donna Nei fatti però le cose erano diverse, come abbiamo visto, soprattutto per le classi più povere, spesso sfruttate sessualmente proprio dalle classi più agiate da cui in un modo o nell’ altro dovevano dipendere. (Migliaia erano per esempio i figli nati illegittimi da rapporti intrattenuti tra padroni e servitù) Ogni tipo di opposizione doveva essere repressa e vennero contrastate anche le scoperte scientifiche radicali (es. Charles Darwin). (da Storia della letteratura inglese-Bertinetti) Già nei primi decenni del 900 l’epoca vittoriana era stata fortemente ridimensionata dai grandi intellettuali modernisti che avevano denunciato l’ipocrisia e il conformismo dei suoi ceti dirigenti, l’asserimento di molti artisti ottocenteschi al perbenismo borghese, la bruttura delle condizioni materiali di vita (la ugliness contro cui si accanisce D.H. Lawrence) L’epoca vittoriana appare attraversata da alcune figure memorabili (da Charles Darwin a Karl Marx a Oscar Wilde) ma è anche occupata da quelle moltitudini anonime e indistinte che venivano chiamate “hands” (masse proletarie che vivevano negli “slums” ovvero nei quartieri squallidi delle grandi città) Rivoluzione industriale =processo lento ma traumatico (la prima si fa iniziare nel 1760 e terminare nel 1830 mentre la seconda inizierebbe nel 1870) ne deriva una sequenza di fenomeni e di mutamenti socio-economici L’espansione dei grandi centri urbani è oggetto della riflessione degli intellettuali vittoriani, sia quando essi ne sottolineano gli aspetti negativi, sia quando ne difendono le potenzialità di progresso e sviluppo economico. L’Inghilterra comincia anche a sentire le conseguenze delle crisi cicliche dell’economia come succede durante la depressione che dura dal 1837 al 1842 denominata “hungry forties” e da cui derivano anche tensioni sociali. In questi anni si manifesta anche la protesta dei sostenitori di una nuova carta costituzionale (i Charter) tra i cui principi radicali troviamo: il suffragio universale maschile, la segretezza del voto, elezione su base annuale del Parlamento. Le richieste dei cartisti vengono tuttavia respinte più volte. Durante il corso dell’800 si rafforzano le organizzazioni sindacali (Trade Unions) per giungere a riforme capaci di migliorare l’esistenza dei lavoratori. Veicolo del riformismo moderato degli intellettuali socialisti è la Fabian Society (società fabiana) che si propone di modificare dall’interno le istituzioni e prepara il terreno per la nascita dell’Independent Labour Party. Politica coloniale= celebrò il suo trionfo con la proclamazione della regina Vittoria a Imperatrice delle Indie. L’espansione territoriale costituì la carta vincente giocata dalla classe dirigente per unificare ideologicamente un paese diviso emigrare, trovare terra e benessere materiale all’estero, partecipare alla creazione dell’Impero Britannico ecc. divenne una visione della vita ampiamente condivisa da larghi strati sociali. L’Impero costituiva una grande utopia collettiva al cui interno potevano sovrapporsi atteggiamenti diversissimi come il desiderio di evadere dalle costrizioni sociali imposte in patria, il sogno di avventura, la brama del facile arricchimento, il senso de dovere (famose “fardello dell’uomo bianco” di Kipling) 1851 Grande Esposizione Universale al Crystal Palace di Londra esalta la centralità del Regno Unito e la ricchezza multiforme dei contributi provenienti da tutto il mondo Formulazione delle leggi della selezione naturale resa esplicita da Charles Darwin in “On the Origin of Species” dopo alcuni anni di esitazione, rivoluziona la concezione biblica e provvidenziale della storia umana e della natura e ha conseguenze profonde su molte discipline scientifiche e sui nuovi settori del sapere come l’antropologia negli ultimi decenni del secolo è così diffuso da prestarsi alle più disparate applicazioni diviene fondamento di un’antropologia razzista che vorrebbe legittimare scientificamente la superiorità dell’uomo bianco sulle popolazioni di colore 1870 anno spartiacque tra il medio e il tardo periodo vittoriano 1) anno della guerra franco- prussiana in cui emerge una nuova potenza europea ovvero il Reich tedesco, 2) approvazione dell’Education Act ovvero una legge che diffonde in modo capillare l’istruzione elementare accelerando l’alfabetizzazione delle grandi masse Le teorie darwiniane influenzano anche un certo tipo di romance che immette nel proprio tessuto immaginativo il discorso della scienza nelle sue conseguenze sociali e nelle sue proiezioni avveniristiche con “The time machine” H.G. Wells inizia una sequenza di scientific romances che si configurano come grandi favole darwiniane. MODERNISMO. Primo decennio del 900 in tutta Europa irrompe il fenomeno delle avanguardie artistiche e letterarie esigenza di modernità. Due tempi nella stagione modernista inglese: 1) pre-bellico con la “Image School” di T.E. Hulme e l’immaginismo di Ezra Pound, 2) post-bellico che culmina con i capolavori “The Waste Land” di T.S. Eliot e “Ulysses” di James Joyce. Periodo pre- bellico= opera di negazione e distruzione delle convenzioni ormai logore e obsolete. Periodo post- bellico= decantazione e consolidamento dei risultati acquisiti. Novità modo radicalmente nuovo in cui i modernisti si confrontano con l’esperienza urbana uno dei caratteri distintivi del modernismo è la sua dimensione cosmopolita e metropolitana protagonisti del modernismo inglese sono gli outsiders T.S. Eliot e Pound sono americani, Joyce è irlandese gli stessi maestri proto-modernisti (Henry James e Joseph Conrad) sono l’uno americano e l’altro polacco. L’identità d’origine dei modernisti cultura europea e in particolare quella metropolitana di Londra (in quegli anni la + grande e ricca capitale al mondo) stimola e rende possibile la circolazione di idee Londra è anche lo spazio dell’emancipazione (es. contestazioni delle suffragette e alla fondazione del movimento femminista) Anni dello stream of consciousness di Joyce si collega al referente metropolitano ( è la scrittura degli stati d’animo di chi si avventura nel labirinto metropolitano) Per tutti gli anni 10,20, 30 del 900 un gruppo di intellettuali e artisti, il Bloomsbury Group, esercita una grande influenza sulla cultura modernista in molti campi. Il nucleo originario di questo gruppo studia e si forma nell’ambiente nell’ambiente universitario di Cambridge tra il 1899 e il 1904. Figure + rappresentative = Leonard Woolf, diplomatico marito di Virginia (con la quale fonderà la casa editrice Hogarth Press), Lytton Strachey (critico e saggista), John Maynard Keynes (economista e mecenate) e Clive Bell (critico e storico dell’arte) dopo Cambridge frequentano poi nel quartiere londinese di Bloomsbury le riunioni informali del giovedì sera organizzate dai figli di una saliente figura di uomo politico, studioso ed editorialista, Leslie Stephen (tra cui Virginia che diventerà moglie di Leonard e Vanessa che sposerà Clive Bell). Altri artisti che entreranno a far parte del gruppo: Roger Fry (critico d’arte), Duncan Grant (pittore), E.M. Forster, T.S. Elliot e Bertrand Russell (filosofo). I bloomsburyani non firmano manifesti, non fondano scuole, non si riconoscono in una teoria sono legati dalla classe sociale (medio o altoborghese) e da una comune cultura rivolta contro le ipocrisie e le convenzioni estetiche sociali e morali dell’Inghilterra vittoriana. Bloomsbury è parte integrante del modernismo ma non è un movimento reattivo gli spazi domestici che esso ricerca sono pur sempre individuati dentro un sistema di privilegi che i bloomsburyani ereditano e aggiornano ma senza scardinarlo (es. culto della domesticità decisamente antitetico agli spazi aperti e rischiosi delle peripezie e delle odissee. Apporto decisivo al modernismo, praticato dal Bloomsbury Group = quello connesso alla problematizzazione della categoria del genere sessuale e alle rivendicazioni della scrittura femminile estraniandosi dai linguaggi e dai miti elaborati dal soggetto maschile. Arti visive= ruolo fondamentale nella cultura del Bloomsbury Group (come si vede dai romanzi di Forster e della Woolf). Altra caratteristica di questo gruppo= difesa della tolleranza e diffusione del pensiero democratico liberale Il romanzo è teorizzato come suprema forma d’arte (superiore a ogni altro genere o attività intellettuale) da Henry James, Joseph Conrad e Lawrence in polemica con le istanze moralistiche ancora in voga George Moore aveva contrapposto al modello etico-pedagogico il modello di un romanzo estetico Penetrazione sulla scena inglese del romanzo russo (tra fine 800 e primi 900) dà uno scossone all’ottuso realismo tardovittoriano spalancando i nuovi orizzonti dell’anima. Ne saranno segnati tutti, da James a Conrad a Lawrence. Joseph Conrad (nato Jozef Teodor Konrad Korzeniowski, in Ucraina da genitori polacchi) cresciuto in Russia dove il padre era stato esiliato per motivi politici e poi in Polonia a 17 anni giunto a Marsiglia per intraprendere la carriera marinara. Conrad giunge tardi alla lingua inglese, i suoi maestri sono Maupassant e Flaubert, ma anche autori russi come Dostoevskij tutto ciò, assieme anche alla sua lunga esperienza marinara nelle parti + lontane ed esotiche del globo, avrà un’importanza decisiva rispetto alla sua opera letteraria sul piano del racconto il fascino che esercitava sul lettore la componente avventurosa che si sposava con il momento di pieno trionfo dell’espansione coloniale sul piano ideologico, vita intesa come un misurarsi con le avversità, senso di comunità di chi le affronta insieme in cui ognuno ha un suo ordine, un suo ruolo e una sua obbedienza (quella del capitano alla sua coscienza) quello che vale per il microcosmo della nave vale per tutta la società. Nei libri di Conrad (es. Cuore di tenebra) vi è anche la denuncia al colonialismo. Schema ricorrente in Conrad (in The Secret Sharer ma anche in Typhoon e in Shadow Line e Nostromo)= personaggio in una situazione estrema, di fronte a una scelta radicale, a una prova tremenda, se la supera non c’è alcuna ricompensa, se non la supera viene punito con la morte. Lawrence temi ricorrenti (presenti per es. in The White Peacock) = antagonismo tra istinto e ragione, conflitto tra natura e civiltà industriale, problematico rapporto tra i sessi, esaltazione delle passioni contro le soffocanti convenzioni borghesi, conflittualità tra figli e genitori (in Sons and Lovers). Negli ultimi anni della sua vita deve ritornare in Europa per la sua salute cagionevole e lancerà disperate accuse alla decadenza della civiltà occidentale in cui che subiranno i colpi della censura come Lady Chatterley’s Lover Edward Morgan Forster segnato da due esperienze giovanili 1) anni traumatici della public school a Tonbridge 2) il periodo di rinascita intellettuale e affettiva a Cambridge (al King’s College) è qui che entra in contatto con i primi esponenti del Bloomsbury Group e stringe amicizia con il classicista Goldsworthy. Al centro dell’universo narrativo di Forster= contrapposizione tra 2 culture quella conformista borghese legate al mondo delle cose e degli affari e quella delle ragioni del cuore che ubbidisce alle istanze della passione e della verità. Opposizione paradigmatica tra l’Inghilterra (ambiente rigido e ipocrita, in cui le emozioni sono atrofizzate) e l’Italia (bellezza e spontaneità grezza ma vitale) si trova sia in Where Angels Fear to Tread (1905) che in A Room with a View (1908). Dopo un lungo silenzio, durato oltre 10 anni Forster dà alle stampe A Passage to India (1924) trae ispirazione dalle esperienze di due lunghi soggiorni in India (in un’ottica anticoloniale) si avverte che chi narra non crede più all’utopia di una totalità integrata anzi, le due comunità (nativa e anglo-indiana) sono divise da un incolmabile gap razziale e poi da un tragico cumulo di pregiudizi e incomprensioni insormontabili