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L'età giolittiana in Italia: il governo di Giovanni Giolitti (1901-1914), Appunti di Storia

Il periodo dell'età giolittiana in italia, durante il quale giovanni giolitti fu primo ministro per quattro mandati tra il 1901 e il 1914. Viene presentata la sua linea politica di neutralità nello scontro sociale, la sua collaborazione con il movimento sindacale e socialista, e i successi della sua politica sociale. Vengono anche menzionati i limiti dello sviluppo industriale italiano e i suoi oppositori, come la destra liberale, i ceti medi, i meridionalisti radicali e i socialisti massimalisti. Infine, viene descritta la guerra di libia (1911-1912) e le elezioni del 1913.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 22/06/2019

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luca-de-luisa 🇮🇹

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Scarica L'età giolittiana in Italia: il governo di Giovanni Giolitti (1901-1914) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L'Italia nell'età dell'imperialismo 2. L'età giolittiana L'età giolittiana • Il nuovo re, Vittorio Emanuele III (1900- 1946) rinuncia alla repressione e chiama al governo il liberale di sinistra Zanardelli. • Il ministero degli interni è occupato da Giovanni Giolitti • che, dopo le dimissioni di Zanardelli per motivi di salute (1903), sarà il nuovo capo del governo. Una nuova linea politica • Giolitti sostiene la neutralità dello Stato nei conflitti sociali per motivi:  Economici: “chi non guadagna non consuma”.  Politici: si deve collaborare con il movimento sindacale e socialista per allentarne la tensione rivoluzionaria. • Ciò non gli impedisce di mostrare un “doppio volto”, difendendo il padronato nel Sud e seguendo una politica clientelare. Giolitti e il PSI • Nel 1903 Giolitti adotta un programma riformista e inivita Turati (leader del PSI) a partecipare al governo. • Turati non può accettare per non dividere il partito, ma inizia una collaborazione. • Giolitti può attuare una politica sociale (pensioni di invalidità, riposo festivo, normativa sul lavoro di donne e minori). Sinistra Destra Sindacalisti rivoluzionari Massimalisti Riformisti di sinistra Riformisti di destra • Arturo Labriola • Ferri • Turati • Treves • Bonomi • Bissolati Successi della politica giolittiana • La neutralità in occasione dello sciopero generale nazionale (il primo) del 1904 premia Giolitti che vince le elezioni. • 1905: statalizzazione ferrovie. • Nel 1906 nasce la Confederazione generale del lavoro. • Tra il 1906 e 1909 Giolitti continua nella sua attività riformista e ottiene un rafforzamento della lira e delle finanze. • 1911: legge Daneo-Credaro sulla scuola. Il IV governo Giolitti • Dopo una pausa di 2 anni Giolitti torna al potere nel 1911 con un programma innovativo che prevede:  Nazionalizzazione delle assicurazioni sulla vita (INA).  Suffragio universale maschile (30 anni o 21 se licenza elementare o servizio leva). • Concessione alla destra nazionalista (Corradini, Il regno, 1902) è invece la ripresa della politica coloniale. La guerra di Libia (1911-12) • Da tempo preparata dalla diplomazia e sostenuta dall'opinione pubblica, è accolta da Giolitti come una fatalità. • Le operazioni militari si arenano di fronte alla guerriglia locale. Per vincere l'Italia deve attaccare direttamente l'Impero Ottomano (Dardanelli, Rodi), • costretto alla resa (1912) e poi coinvolto nelle guerre balcaniche (1912-13). Carta Le elezioni del 1913 • Non potendo contare sul PSI, Giolitti cerca l’appoggio dei cattolici, determinanti grazie al suffragio universale e all'atteggiamento di Pio X. • Con il Patto Gentiloni se ne assicura i voti, in cambio di una politica in difesa della famiglia, dell'istruzione e delle associazioni cattoliche. La fine dell'età giolittiana • Giolitti vince le elezioni ma la sua maggioranza è troppo eterogenea per assicurargli libertà di manovra. • Preferisce lasciare al liberale di destra Salandra il compito di formare un nuovo governo. • mentre nel Paese la tensione sociale torna a crescere (settimana rossa, giugno 1914). «|» |
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