Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Esame completo per storia moderna. Riassunto di C. Capra, "Storia moderna"., Sbobinature di Storia Moderna

Riassunto dettagliato di Storia Moderna. Trascrizioni di tutte le registrazioni e riassunto del manuale di C. Capra, "Storia moderna".

Tipologia: Sbobinature

2019/2020

In vendita dal 19/04/2020

carla.1997
carla.1997 🇮🇹

4.4

(49)

81 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Esame completo per storia moderna. Riassunto di C. Capra, "Storia moderna". e più Sbobinature in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! 4/10 Dalle scoperte geografiche alla prima "globalizzazione" La parola "moderno" deriva dal latino "modus", una parola nata nel VI secolo, in concomitanza con la cristianizzazione dell'occidente, al fine di indicare ciò che è "recente". Tale parola, poi, indica il processo attraverso il quale la cultura europea ha elaborato l'idea del proprio carattere moderno, nel senso non solo di "recente", quanto di "nuovo" e di "diverso". La modernità del VI secolo fa riferimento al cambiamento delle istituzioni politiche, all'espansione dell'Europa, alla costruzione degli imperi, e alle grandi scoperte geografiche. Le immagini principali di questa nuova modernità emergono grazie a due figure storicamente essenziali: Magellano, protagonista delle prime banconote portoghesi mentre giunge a Calcutta, e Colombo, arrivato a San Salvador. Le differenze tra i due viaggi sono abissali: Magellano, infatti, giunge in un luogo colmo di ricchezze, mentre Colombo arriva in un luogo totalmente spoglio e deserto; alla fine dell'Ottocento, infatti, ci giungerà una nuova immagine di Magellano vestito con abiti estremamente ricchi, inchinato di fronte al re indiano quasi completamente nudo. Abbiamo 4 ritratti di celeberrimi di esploratori: 1. MAGELLANO, che ha in mano una mappa e uno strumento per orientarsi; dietro di lui ci sono le stelle che simboleggiano i suoi successi. Egli viene definito "scienziato in mare", ed utlizza strumenti fondamentali per compiere la sua esplorazione: - MAPPA - sulla base del Planisfero di Francesco Rossell, 1508; è la prima mappa che rappresenta tutto il mondo conosciuto all'epoca, ed è la prima mappa che rappresenta la forma "ovale" del mondo. E' aggiornata al quarto viaggio di Colombo, e per la prima volta viene inserito un luogo che si trova più a sud del Capo di Buona Speranza. Tutto ciò ci riconduce al concetto di innovazione e cambiamento. - ASTROLABIO - esso è un oggetto fondamentale per la navigazione, in quanto aiuta ad orientarsi; è un prodotto islamico che per la sua utilità ed importanza giunge anche nel mondo cristiano. - PORTOLANI - mappe utili che tracciano le rotte. 2. DRAKE, nonchè amante mai ammesso di Elisabetta I, e pirata più famoso di sempre. [A tal proposito è necessario sottolineare la distinzione tra pirateria, ossia un fenomeno che si sviluppa nel Mediterraneo e nell'Oceano indiano, e guerra di corsa, fenomeno della rotta atlantica; il pirata assalta la nave nemica attaverso il saccheggio, mentre il corsaro è autorizzato a combattere in nome del re] 3. VANCOUVER, che si occupa di esplorazioni totalmente nuove; egli è un ufficiale di marina ed espora una nuova rotta: il Pacifico settentrionale tra USA e Canada. 4. VASCO DE GAMA, rappresentato con un turbante che lo connota come figura esotica, con un crocifisso al collo ed una spada; alle sue spalle vi è un paesaggio portoghese. Con la scoperta di Cristoforo Colombo, poi, possiamo collocare cronologicamente l'inizio dell'età moderna, nonchè il 1492. Attorno alla sua figura ruotano: il sapere geografico, la religione, l'economia, la tecnica, l'Africa, l'Asia, gli spazi atlantici, gli imperi coloniali, la riscoperta della geografia tolemaica e la stagione del ritorno ai classici. 9/10 Da Isidoro al planisfero: E' nel VI secolo circa che le mappe geografiche assumono un ruolo di strema rilevanza. La "Mappa Orbis Terrarum" ad opera di Isidoro di Siviglia, autore di una importante enciclopedia, rimarrà valida fino al XV secolo circa. Essa è caratterizzata dalla presenza di una "T" e di una "O", la quale rappresenta il ciclo perfetto della vita, rotto dalla "T". Vi sono poi scritti i tre continenti noti ed i nomi dei figli di Noè: Cham era il figlio maledetto; il tema della maledizione di Cham, infatti, è fondamentale per "giustificare" la schiavitù dei neri (azione ovviamente ingiusta ma che tenta di essere spiegata attraverso il testo biblico). La "Mappa Mundi di Fra' Mauro" (1450 circa) è un'altra mappa molto importante, ma è necessario sottolineare anche che la sua invenzione, così come quella delle altre, pone le proprie basi nella geografia di Tolomeo. Quest'ultima, tradotta in latino, è il fondamento delle conoscenze geografiche dell'epoca. Usando le idee di Tolomeo e le informazioni dei portolani, infatti, si possono creare le mappe. Nel 1463 viene creato il Planisfero su base tolemaica, estremamente attendibile per ciò che concerne l'area mediterranea ed europea. - Perchè non sono i veneziani (grandi navigatori) o i genovesi ad intraprendere queste esplorazioni? Perchè partono principalmente dalla penisola iberica? Perchè essa ha già raggiunto, o quasi, un'unità; l'Italia, invece,è organizzata in Stati/principati territoriali, tutti molto forti, con al centro lo Stato della Chiesa. L'Italia, dunque, è troppo frammentata, formata da stati ricchi che hanno un loro equilibrio e che quindi non hanno bisogno di tentare l'avventura nonostante le grandi capacità. In questo momento il Portogallo è lo stato nascente più importante e forte per svariati motivi: - Proiezione atlantica - Reconquista - Interesse per la dinastia regnante - Enrico il Navigatore - centro di Sagres (creato dalla straordinaria personalità di Enrico; è un centro di studi che raccoglie le tecniche di navigazione e le informazioni sui territori) - caravella (i primi ad adottarla sono i portoghesi; essa è una nave particolare, adatta alle grandi navigazioni oceaniche e quindi non mediterranee). L'obiettivo portoghese è raggiungere l'India. Cronologia di un’espansione: • 1415 – Conquista portoghese di Ceuta (regione marocchina) • 1419 – Occupazione di Madeira; • 1434 – Superamento del Capo di Bojador (di fronte alle isole Canarie), estremo meridionale conosciuto; • 1441 – Adozione della caravella; colonizzazione delle Azzorre; • 1444 – Doppiato il Capo verde (Dakar), a sud delle foci del Senegal; • 1448 - Prime fortificazioni - importantissime per la formazione dell'impero portoghese - i portoghesi faranno un regno soltanto in Brasile, lasciando spazio a piccoli avamposti fortificati; • 1456 circa – Scoperta delle isole di Capo Verde; • 1460 – Muore l’infante Enrico: nei decenni successivi le esplorazioni proseguono; • 1472 – Navigazione del Golfo di Guinea; 1484 - Si raggiungono le foci del fiume Congo; 1487 – Bartolomeo Diaz doppia il Capo di Buona Speranza; • 1498 – Vasco da Gama raggiunge l’India il 20 maggio. Romanus Pontifex (1454 - è appena stata firmata la pace di Lodi ed è caduta Costantinopoli) l'"encomienda", sostanzialmente un feudo, nonchè il prodotto della seconda fase di organizzazione del neonato impero spagnolo (la prima fase è quella de conquistadores violenti); l'assegnatario dell'encomienda è incaricato di versare dei tributi al sovrano e anche di gestire la giustizia sul posto; essa è mandata avanti in un primo momento dagli indigeni americani, i quali sopravvivono in numeri molto bassi allo sfruttamento europeo, e vengono poi sostituiti dagli schiavi importati in America. In questo momento c'è un approccio culturale che non vede la schiavitù come un problema. Date essenziali della conquista spagnola: • 1493: Alessandro VI, Papa spagnolo, pubblica la bolla Inter Coeteras - all'interno di questa bolla Alessandro VI ribadisce ancora una volta che le grandi decisioni vengono prese dal Papa. Qualunque documento pontificio comincia con il richiamo al nodo teologico che si vuole porre in risalto, l'apice in mezzo, ovvero la decisione che si prende, la formula di saluto, la minaccia delle pene per chi infrange le decisioni del pontefice ed, infine, la data. La bolla, inoltre, si apre con il Papa che si classifica sempre come servo dei servi di Dio. Egli ha sempre voluto la salvezza del mondo, e questo tempo è favorevole alla missione; i re di Spagna sono propensi all'operazione, pertanto vengono riconosciuti come degni di tale impegno. • 1494: trattato di Tordesillas; nonchè la traduzione in termini giuridici tra Spagna e Portogallo di quanto già stabilito dal pontefice. • 1503: viene istuita a Siviglia la Casa de Contrataciòn • 1521: Cortès conquista Tenochtlan • 1524: Consiglio delle Indie • 1533: Pizarro conquista Cuzco • 1550: vicereame del Perù Nel 1550 la conquista spagnola può dirsi finita con l'elezione del vicereame del Perù. La monarchia spagnola tenta in ogni modo di centralizzare il potere, ma resta una monarchia strutturalmente composita: il re di Spagna non prende il titolo di re di Spagna o imperatore, ma mantiene il titolo di re di Castiglia, Aragona o Catalogna, perchè la struttura organizzativa spagnola è una struttura che mantiene una tradizionale separazione ed un forte rispetto per l'indipendenza; pertanto non vi è un unico re, ma diversi vicerè; ciascuno mantiene alcune prorogative. Il centro della costruzione imperiale è la Casa de Contrataciòn a Siviglia, che gestisce il commercio, e il Consiglio delle Indie, organizzato in 2 diverse branche in loco: le corse di giustizia che amministrano la giustizia, ed i vicerè, incaricati degli affari politici. L'altro aspetto che segna l'impero portoghese e spagnolo è la presenza delle cosiddette reducciones gesuitiche. Se in un primo momento del '500 sembra vigere il silenzio, ora i missionari si pongono il problema dello sterminio dei nativi da un punto di vista differente, arrivando a comprendere in tempi brevi delle difficoltà in cui essi versano. L'unica ancora di salvezza, di fatto, viene ritrovata nella Chiesa, la quale può organizzare territorialmente, sostenere i missionari e provare a costruire società ideali in cui gli indigeni possano cercare di sopravvivere. Soltanto la Chiesa, attraverso ordine e riorganizzazione, può salvarli dalla loro ignoranza e soprattutto dalla loro incapacità di intendere e di volere. [missione del nuovo mondo] 11/10 La seconda fase delle esplorazioni e la costruzione degli imperi iberici DALL'AMERICA AL MONDO Sulla base della grande scoperta americana è necessario analizzare sia chi finanzia le spedizioni e chi le organizza, ma anche chi c'è veramente a bordo della navi. L'equipaggio, infatti, è molto complesso e variegato, ed è costitutito da alcuni "interpreti", da dotti, uomini di Chiesa, militari, mercanti, ed archivisti per i libri di bordo. Come abbiamo visto, è importante, inoltre, sottolineare l'importanza dei nuovi elementi di cui si servono gli esploratori affinchè possano raggiungere i loro obiettivi; tra questi troviamo la mappa della Cina del signor Selden, orientalista ed uomo estremamente colto dell'epoca. Essa è la prima mappa attendibile della Cina arrivata in Europa, e pone al centro il mar cinese meridionale piuttosto che le terre, in quanto l'interesse si focalizza sulle rotte commerciali. Carta delle rotte marittime ed avamposti coloniali: da questo momento entrano in scena gli olandesi e gli inglesi, abituati a navigare in mari difficili, totalmenti differenti rispetto all'Atlantico. Inglesi e olandesi, dunque, iniziano ad attaccare con corsari e pirati i galeoni di spagnoli e portoghesi; da ciò scaturirà un conflitto europeo che avrà ripercussioni anche altrove, fuori dall'Europa. Sorgono, di fatto, nuovi obiettivi ben determinati: - aggirare l'America; - ricerca di nuove rotte e nuove basi oltre quello portoghese; - geografia "allargata" che descrive il mondo, non più limitata all'Europa. Le esplorazioni, dunque, rivoluzioneranno il mondo, sia dal punto di vista politico, che dal punto di vista scientifico ed economico; nasceranno, infatti, nuovi modelli coloniali, quali: - avamposti militari; - avamposti commerciali; - costruzione statale. Dall’avamposto al popolamento: nasce un mercato interoceanico, delle compagnie mercantili, ed avvengono veri e propri insediamenti e popolamenti (famiglie incentivate e pagate per popolare nuovi posti). Si può quindi parlare di globalizzazione? Si sviluppa un mercato mondiale, vi sono scambi ineguali, si accumula capitale, e vi è uno sviluppo tecnico/scientifico. La cosa più importante, però, è che si ha la consapevolezza delle scoperte, che, di fatto, darà vita ad una stagione di ottimismo totale. Francesco I di Francia VS Carlo V di Spagna: Francesco I di Francia e Carlo V di Spagna furono dei veri e propri rivali, nonchè protagonisti assoluti della prima metà del '500. • 1577-1580: Drake circumnaviga il globo • 1584: Virginia • 1600: Compagnia delle Indie Orientali inglese • 1602: Compagnia unita delle Indie Orientali olandese (VOC) • 1604: Compagnia delle Indie Orientali francese Vasco de Gama e l'incontro con il re di Calcutta (pag.138): si tratta di un incontro con una cultura estremamente ricca e civilizzata; egli sembra rassicurare il re e presupporre che questi sia cristiano (per il suo essere civile). Le esperienze avevano insegnato che era difficile trattare con i locali e gli chiede di portargli le sue credenziali (lettere) il giorno seguente. 16/10 LE GUERRE D’ITALIA (1494-1559 con la pace di Cateau-Cambresis) Quando si parla di guerre d'Italia si intende un lungo ciclo bellico che si intreccia con la riforma protestante e la spaccatura dell’unità della res publica cristiana e l’epopea imperiale di Carlo V d’Asburgo sovrano di Spagna e imperatore. Tali guerre si rivelarono estremamente importanti, in quanto segnarono gli equilibri politici d’Europa. Gli accordi di Cateau-Cambresis garantiranno all’Italia un periodo di stabilità e di pace che durerà all’incirca fino allo scoppio della rivoluzione francese. L’Italia è importante per le ragioni geografiche (al centro del Mediterraneo), è ricca, le città sono all’avanguardia, in Italia c’è il papa (è importante avere relazioni privilegiate con la santa sede). Nel corso del Quattrocento l’Europa raggiunge una vera e propria sistemazione statuale, in cui le più grande potenze presentano caratteristiche ben determinate; notiamo, infatti, una prevalenza in area francese del futuro regno di Francia; in area iberica la differenziazione tra Castiglia e Aragona; la progressiva definizione dell’area Inglese con una separazione da Scozia e Irlanda; la complessità nell’area antica del sacro romano impero germanico; l’emersione del regno di Polonia e Russia come entità statuali definite in area orientale; la prevalenza del regno di Svezia in area scandinava; la forza dell’impero ottomano in area balcanica. In Italia, invece, la situazione è ben diversa, in quanto la nazione è dominata da una serie di squilibri che non vedono il raggiungimento e la definizione di una monarchia reale, bensì una pluralità di stati animati da aspirazioni di allargamento e conquista: a sud c’è il Regno di Napoli, possedimento aragonese che include la Sardegna; al centro svetta lo Stato della Chiesa; e una serie di medi e piccoli stati: la Repubblica di Venezia, il Ducato di Milano (autonomo), il Principato Medìceo (autonomo), la Repubblica di Genova (autonoma), i piccoli principati importanti come Ferrara, Mantova, Ducato Sabaudo in area piemontese-valdostana. E' evidente, dunque, che l'Italia si distacchi totalmente da quell'equilibrio e da quel ristabilimento e ripristino che conobbero molte nazioni quali la Francia con la fine della guerra dei Cento anni, l'Inghilterra con fine della Guerra delle due Rose, e la penisola iberica con la fine della stagione della Reconquista. Le guerra d'Italia, dunque, si articolano in due fasi: • La prima fase si incentra sulle GUERRE FRANCO-SPAGNOLE in cui emerge lo scontro tra Francia e Spagna per il predominio in Italia; in attesa che una delle monarchie prevalga in via definitiva nello scontro, una serie di fortunati matrimoni mette in posizione egemone Carlo. • In seguito all'elezione al soglio imperiale di Carlo V e la scomunica di Lutero con la rivolta popolare in Germania, la guerra in Italia riprende non più tra due monarchie possenti, ma è una guerra in cui la Francia si pone come obiettivo la sopravvivenza come stato autonomo e come protagonista sulla scena europea. Questa fase, vedrà nuovamente il Clmente VII. Nel 1544, in seguito a vari conflitti, viene stipulata la pace di Crepy nella quale Francesco I dichiara di rinunciare alle pretese su Napoli e Carlo V rinuncia alle pretese sulla Borgogna. I due grandi protagonisti vedranno il declino della loro potenza da lì a poco: nel 1547, di fatti, morirà Francesco, mentre nel 1556, successivamente alla stipula della pace di Augusta, Carlo V, stanco e vecchio decise di abdicare: da una parte la Spagna, le colonie spagnole andranno a Filippo II; dall’altra l’eredità imperiale, centrata su Vienna e sui possedimenti austriaci andranno al fratello Ferdinando. Le guerre d’Italia si concludono finalemente nel 1559 con la pace di Cateau-Cambresis. L’Italia assume una forma abbastanza stabilizzata: • Regno di Napoli e Ducato di Milano: spagnoli • Stato della Chiesa • Granducato di Toscana: Medici sul trono di Firenze • Stato dei Presidi: una serie di piazzeforti strategiche fortificate lungo le coste che hanno due funzioni: assicurare un’armata di pronta reazione in caso di guerra e una marina in grado di difendere l’Italia dal turco • I ducati al centro d’Italia: Ducato di Modena, di Ferrara, Mantova e di Parma • Repubblica di Venezia: ridotta rispetto a quella di prima, contemporaneamente baluardo contro i turchi ma anche spazio di negoziazione con i turchi • Ducato di Savoia: autonomo, orientato più agli interessi francesi che italiani • Repubblica di Genova: con la Sardegna, resta indipendente, è banca dei re di Spagna Questa cartina politica reggerà per quasi due secoli; l’Italia, infatti, restarà fuori dai conflitti dei Seicento e fuori dalla Guerra dei Trent’anni; l’equilibrio sancito da Cateau-Cambresis da una parte stabilisce il predominio spagnolo, dall’altra garantisce all’Italia due secoli di benessere e pace. 17/10 LA CRISI RELIGIOSA E LA RIFORMA PROTESTANTE E’ possibile parlare di riforma protestante singola? O è necessario parlare di riforme? • Lutero • Zwingli • Calvino • Enrico VIII D’Inghilterra Durante il Cinquecento vi furono alcune riforme che si rivelarono estremamente importanti, a tal punto da ridisegnare i confini religiosi d’Europa e portare le conseguenze scaturite al di fuori dei confini geografici dell’Europa stessa. Che cos’è, dal punto di vista religioso, l’Europa prima della riforma? Quando si fa riferimento alle conseguenze della Riforma, si intende in particolar modo la rottura della Res Publica cristiana, nonchè il complesso della cristianità che abita l’Europa, con cui si intende non soltanto il rapporti stato-chiesa, bensì la società in generale. Gli studi hanno dimostrato quanto l’immagine di una Res Publica cristiana unitaria e pacifica prima della data spartiacque del 1517 fosse un’immagine falsata, in quanto la chiesa ortodossa, ad esempio, trovò origine nei primi anni del cristianesimo stesso e le divergenze esplosero già in seguito al Concilio di Nicea, senza dimenticare i grandi conflitti con le comunità ebraiche ed islamiche. In realtà la presenza dell’alterità religiosa è una costante. La chiesa di Roma è quella organizzata nel modo migliore sul piano del territorio, grazie alla quale ha una forza economica e giurisdizionale che nessun altro fino a quel momento può mettere in campo. PAPA CARDINALI VESCOVI, ARCIVESCOVI, MONASTERI, ABBAZIE DIOCESI Il Papa ha un doppio ruolo: è il capo dello Stato della Chiesa, con funzioni da monarca in un dato territorio, e capo della Chiesa universale. Sotto il papa ci sono i cardinali, scelti dal papa: sono i cardini che reggono la chiesa di Roma; il loro è un ruolo complesso: hanno sedi romani e sedi periferiche; progressivamente assumono la funzione diplomatiche; sono un blocco di potere che decide l’elezione del pontefice. I monasteri e le abbazie sono centri di controllo e di funzione culturale. L’organizzazione della Chiesa si regge sulle diocesi. Cosa contraddistingue la Chiesa di Roma rispetto a tutti quegli altri fenomeni di alterità religiosa che sono presenti nella storia? • Fortissima organizzazione territoriale • Un potere economico • Una capacità giurisdizionale e giuridica Nel corso del 300 e del 400, a partire della data spartiacque della peste nera nel 1348 e per l’innovamento generale che seguì la peste, anche la Chiesa attraversa una stagione di rinnovamento spirituale. All’interno di questo rinnovamento spirituale si giocherà la scommessa luterana, che ha le sue radici in una stagione in cui la religione ha cambiato totalmente il suo ruolo all'interno della società e ha permeato la vita quotidiana delle persone. QUESTIONE DELLE INDULGENZE (1517) Se a primo impatto le indulgenze possono essere pecepite come una pratica economica, al suo interno vi è un concetto di fede molto forte. L’idea delle indulgenze, infatti, poggia sulla concezione che Gesù e i Martiri delle Chiesa abbiano acquisito enormi meriti di fronte a Dio con le loro OPERE. Tali meriti, dunque, sono un patrimonio spirituale amministrato dalla Chiesa per il bene dell’umanità. La ricerca continua del beneficio della salvezza si accompagna alla ‘’devotio moderna’’ che si afferma in area fiamminga e tedesca con la religiosità colta. In area nordeuropea si afferma un altro tipo di umanesimo che fa del ritorno al testo biblico la sua attività principale e che ritrova il suo massimo esponente nelle figura di Erasmo da Rotterdam. LUTERO La rivoluzione luterana nasce in un primo momento come una rivoluzione limitata all'ambito religioso, ma successivamente si estende anche in campo politico, con la conseguente trasformazione di confini ed istituzioni. Lutero proviene dalla piccola borghesia tedesca; nel 1506 si laurea in legge all’Università di Erfurt, grazie alla quale entra in contatto con gli ambienti agostiniani’; gli ordini agostiniani riprendono l’approccio intimista e pessimista alla vita; centralità dell’aldilà rispetto alla vita sulla terra. Nel 1507 si ritira nel convento agostiniano della città. Il pessimismo di questo pensiero lo tocca fino in fondo: dopo il peccato di Adamo solo Dio può concedere la salvezza all’umanità corrotta e solo la grazia consente agli uomini la salvezza. In questo periodo Lutero elabora la tesi della ‘’giustificazione per fede’’ secondo cui la fede è frutto della grazia di Dio e l’uomo giusto è tale perché ha fede, ma il suo comportamento in terra non ha nessuna relazione con la fede stessa. La figura di Lutero trova spicco in un primo momento per la sua forte personalità critica, che emerge in particolar modo nella lettera indirizzata al vescovo Alberto, denunciato per la vendita delle indulgenze: nella lettera vi sono 95 punti di riflessione che saranno tradotti e largamenti diffusi. Progressivamente la disputa si allarga ai circoli umanistici, coinvolgendo anche gli ordini domenicani ed agostiniani, che dibatteranno a lungo in un'ampia discussione. Lutero coglie, dunque, la possibilità di allargare il dibattito per ritornare alla discussione sulla centralità di Roma, pubblicando una serie di opuscoli ed attaccando Roma ed il primato del vescovo di Roma, facendo così della STAMPA il più grande mezzo di diffusione della sua parola. Quali sono i punti contro cui Lutero si scaglia? Il punto centrale sul piano teologico è la definizione di sacramento; in questo caso la critica mossa da Lutero nei confronti di Roma è la pratica dei 7 sacramenti, di cui Lutero ne accetta soltanto due, nonchè quelli direttamente istituiti nel Vangelo: battesimo ed eucarestia. Non si riconoscono, inoltre, nè santi e nè beati, così come non si riconosce autorità al pontefice e non si riconosce un ruolo speciale al sacerdote, poichè qualunque fedele può essere sacerdote. Progressivamente Roma viene coinvolta, e nel 1520 Leone X dichiara eretiche 41 delle 95 tesi luterane nella bolla exsurge domine, offrendo una via di incontro. Lutero risponde con una serie di opuscoli appellandosi alla nobiltà tedesca, ma l'anno successivo Leone X lo scomunica. Grazie all'aiuto offerto dalla nobiltà, Lutero si rifugia nel castello di Wartburg ed inizia ad attaccare ogni aspetto dell’ordine ecclesiastico costituito, introducendo il sacerdozio universale e preparandosi a tradurre la Bibbia in tedesco, che avrà una fortissima circolazione. I principi territoriali vedono l’opportunità di liberarsi del giogo di Roma e di conquistare le terre dei vescovi. Nel frattempo, scatta una rivolta popolare che passa sotto il nome di guerra dei contadini: nel corso degli anni 20 vengono depredate chiese ed abbazie Tra 1522 e 1523 Lutero si schiera contro la rivolta, a favore dell’ordine costituito. In quel momento salda l’alleanza della nuova chiesa riformata e protestante con i principi tedeschi. Lutero ha i suoi nemici nel Papa e in Carlo V. Il concilio viene fissato a Trento in quanto terra di confine: i due convocano il concilio per ragioni diverse: il papa si propone di rinnovare la chiesa, restaurare la morale del clero, andare in guerra contro i luterani; l’imperatore, invece, si pone l'obiettivo di sconfiggere i principi tedeschi e fare intervenire i protestanti al concilio. La prima fase dura molto poco, e riesce a fissare alcuni punti cardine improntati su una sorta di ripristino dei valori della chiesa. Dopo alcuni anni di sospensione che segnano la seconda fase, nel 1555, la pace di Augusta sancisce ormai la rottura dell’unità religiosa. La terza fase, tra il ’62 e il ’63, sancisce la vittoria del papa e con l’emanazione della bolla Benedictus Deus i decreti del concilio diventano leggi della chiesa: • benefici non cumulabili • obbligo di residenza: i vescovi devono vivere nelle diocesi che gli sono affidate • visite pastorali: controllo sul territorio • seminari per la formazione del clero • libri parrocchiali: prime fonti demografiche Quando si parla di riforma cattolica si tiene conto di 4 aspetti differenti che insieme concorrono a segnare la chiesa che esce da Trento per i secoli successivi: • repressione del dissenso religioso • operazione di riforma interna • repressione violenta di qualunque eterodossia • disciplinamento: controllo della disciplina del popolo attraverso l’imposizione dell’unità confessionale Quali sono dal punto di vista teologico i punti sui quali la chiesa non cede? • Centralità della chiesa • La rivelazione è nella scrittura • I sacramenti sono centrali • Il libero arbitrio è centrale • La grazia si manifesta anche attraverso il libero arbitrio: l’uomo è responsabile delle sue scelte, le sue opere ne determinano il destino terreno e ultraterreno Le 3 INQUISIZIONI: • Romana: la più recente • Portoghese • Spagnola: la più antica L’inquisizione era il modo di regolare la giustizia; L’inquisizione Spagnola e Portoghese si pone alla ricerca di ebrei falsamente convertiti. Quando il papa a Roma si trova con una situazione di difficile controllo sul territorio, il suo problema è impedire che la riforma attecchisca in Italia. Per farlo, già nel 1532 nomina un inquisitore. 24/10 L’Età DI FILIPPO II Filippo II, figura storica di estrema rilevanza, è il protagonista assoluto della seconda metà del secolo, il cui problema principale appare essenzialmente la TOLLERANZA RELIGIOSA. Dopo la pace di Augusta, infatti, la parola chiave della monarchia sembrò essere ‘’UN RE, UNA SPADA, UNA RELIGIONE’’, ma questa fu soltanto una soluzione astratta che non si applicò mai realmente e che dunque si discostò dalla realtà sul territorio. Filippo II è personaggio chiave del momento: egli passa alla storia come il grande organizzatore del centralismo spagnolo, un regno composito, unito da un unico collante che le tiene insieme: il centralismo cattolico e la lotta a favore della fede. Egli sposò la figlia del re del Portogallo che nel 1580 portò all’unione delle due dinastie iberiche; in seguito sposò Maria Tudor, la figlia cattolica di Enrico VIII e la restauratrice del cattolicesimo in Inghilterra, nella speranza e con l'intento di unire le due corone: questo progetto fallirà ma segnerà i problemi politici di Elisabetta. Portò poi la sua residenza stabile in Castiglia e accentrò lì gli apparati burocratici. Il suo fu un vero tentativo di stato moderno assoluto. Dall'altra parte, però, dovette far fronte ad una situazione economica piuttosto difficile ed ad una struttura finanziaria indebolita completamente dai continui conflitti: • Agricoltura arcaica • Prestiti su prestiti • Struttura sociale arretrata • Politica di potenza NEMICI DI FILIPPO IMPERO OTTOMANO Sempre in crescita; retto anch’esso da un progetto imperiale e religioso forte; L’espansione turca segue 3 direttrici con violenza e velocità: Balcani, Mediterraneo e Medio Oriente (con il nemico dei Turchi, la Persia imperiale). La conquista turca lungo i Balcani continuerà fino al 1689 data dell’ultimo assedio di Vienna. Battaglia di Lepanto: stendardi benedetti da papa Pio V; Filippo e l’armata cristiana riescono a sconfiggere i Turchi per mare. Comunque l’impero ottomano rimane gigantesco. PAESI BASSI Negli anni di governo di Filippo, i Paesi Bassi sono retti da Margherita di Spagna, sorellastra di Filippo, impegnato nelle guerre. Egli tentò in tutti i modi di trovare risorse finanziare all'interno dei Paesi Bassi, penetrandovi all'interno per poter esportare le ricchezze di cui il paese disponeva. Egli, con l'aiuto di anda governatore militare, il Duca d’Alba, attuò una repressione spietata, facendo scaturire la nascita dell’Unione di Gand, sotto cui i nobili cattolici e protestanti si unirono contro il Duca d’Alba. La rivolta, guidata da Guglielmo d’Orange, trovò come sostenitrice anche Elisabetta d'Inghilterra, e si concluse con il ritorno del Duca in patria. L’INGHILTERRA DI ELISABETTA II Alla morte di Enrico VIII, egli lascia due figli malaticci ed una figlia in salute che però dovette far fronte ad un problema di successione al trono, Elisabetta. Edoardo governò per poco tempo, fino alla sua morte che avvenne nel ’53, lasciando spazio alla sorellastra maggiore, passata alla storia come ‘’Maria la sanguinaria’’. Quest'ultima sposò Filippo II, e pertanto gli inglesi vissero costantemente nel timore dell’influenza spagnola sulle scelte britanniche. Di fatto gli inglesi perdono Calais, un controllo importante delle vie di comunicazione ed un collegamento che la corona reclamava rispetto alla Francia. Elisabetta intanto cominciò a prendere piede grazie ad un partito in suo favore. Età ELISABETTIANA (1558 – 1603) L'età elisabettiana fu una stagione di grande crescita, di rafforzamento delle istituzioni locali e di totale rispetto per il parlamento, contrariamente alle altre monarchie europee. L'uni obiettivo di tale periodo fu ordine e stabilità. Invincibile armada (1588): nel 1588, però, quest'ordine fu totalmente sconvolto dall'Invincibile armada: gli interessi di Spagna e Inghilterra di fatto collidevano, in quanto l’Inghilterra si era direttamente immischiata sui possedimenti spagnoli in Olanda. Le sorti però premiarono l'Inghilterra e la flotta di Filippo fu distrutta, Stagione delle guerre di religione in Francia (1562 – 1598) Nel 1559 alla morte di Enrico II vi sono due problemi: • Una successione debole perché l’erede al trono è minorenne, la reggente è la madre Caterina de Medici • In Francia ha attecchito il calvinismo La stagione delle guerra di reigione in Francia, che prendono piede tra il 1562 ed il 1598, vengono definite anche ‘’guerre dei 3 enrichi’’. Alla morte di Enrico II, infatti, sorgono due fazioni estremamente differenti: il mondo cattolico con Enrico di Guisa, e il mondo ugonotto con Enrico di Borbone. Nel 1561 viene tentata una mediazIone tra le richieste di calvinisti e cattolici: con l’editto di Saint Germain (1562) Caterina concede libertà di coscienza e una limitata libertà di culto fuori dalle grandi città ai calvinisti. I cattolici di Di Guisa, che ambiscono al trono, decidono dunque di rifiutare il compromesso e procedere secondo una politica incentrata sulla massima violenza: l’Eccidio di Wassy, una strage di persone riunite in preghiera in un villaggio → INIZIO GUERRE DI RELIGIONE. Successivamente Caterina acconsente alle nozze tra la figlia ed Enrico di Borbone l’ugonotto, a cui è spianata la strada verso il trono, me nella notte tra il 24-25 agosto del 1572 Enrico di Guisa uccide l’ammiraglio degli ugonotti, dando il via ad una strage vera e propria che vedrà l'uccisione di gran parte della nobiltà calvinista francesce. A questo punto gli ugonotti capiscono che la possibilità di arrivare ad un accordo tutelato dalla • Calvinisti : perseguono lo sesso obiettivo e ottengono l’aumento dei calvinisti, tanto da ottenere un imperatore calvinista Rodolfo II; Le forze in campo sono due: • Asse cattolico che si regge sull’alleanza asburgica e che resta unito e saldo e che ha l’obbiettivo di ricattolicizzare l’impero. • Asse protestante, eterogeneo, che persegue obbiettivi diversi legati ai singoli interessi nazionali; [i Paesi Bassi cercano la piena indipendenza dalla Spagna; la Svezia cerca di rafforzare la propria egemonia in ambito scandinavo e baltico; la Danimarca è piccola, cerca di rimarcare un proprio ruolo limitando il potere imperiale ai suoi confini; la Baviera antiasburgica in cerca di autonomia e riconoscimenti; la Francia torna prepotentemente nello scenario europeo, interessata a limitare la forza spagnola e ad evitare di trovarsi circondata da territori fedeli al re di Spagna (la Francia è sempre legata a chi è contro la Spagna). FASI DELLA GUERRA Il gruppo dei cattolici è guidato da Ferdinando II. Il gruppo protestante, invcee, è guidato da Federico V. I due assi principali si scontrarono in primo luogo nella battaglia della Montagna Bianca del 1620, la quae segna la vittoria del fronte cattolico imperiale. La soluzione provvisoria ricavata nel 1625 è dunque il Trattato di Magonza che segna la sconfitta dei protestanti. Successivamente, con l'inserimento della Svezia a fianco dei protestanti, i risultati sembrano potersi rovesciare, fin quando nel 1634 i cattolici hanno la meglio. La soluzione provvisoria è la Pace di Praga del 1635, grazie alla quale i principi protestanti e tedeschi abbandonano la Svezia. Alla fine vengono stipulate le paci di Westfalia: i beni confiscati a minoranze religiose in seguito alle guerre devono essere restituiti in segno di diplomazia europea ed inoltre si vede la fine dell’egemonia asburgica. La Spagna non si riprenderà mai dalla fine della guerra dei trent’anni. Con la pace di Westfalia viene riconosciuta formalmente l’indipendenza olandese. RISULTATI POLITICI • Paesi Bassi: indipendenza dalla Spagna • Svezia: riconoscimento dell’egemonia del Baltico • Impero: ridimensionamento dei confini e perdita di potere • Parità di diritti tra calvinisti, luterani e cattolici • Francia: varie parti dell’Alsazia e vescovati di Metz Toul e Verdun 31/10 Sono questi i secoli attraverso cui una serie di processi si passa da un’organizzazione sociale che si regge intorno alle oligarchie aristocratiche ad un’organizzazione in cui prevalgono gli interessi delle borghesie. In una società totalemente rinnovata nel corso dell’ultimo secolo, in cui sono emersi nuovi interessi in seguito alle grandi rivoluzioni e con la conclusione delle grandi guerre di religione, alcuni fenomeni arrivano a mettere in campo 3 modelli alternativi di organizzazione: • Repubbliche oligarchiche: Paesi Bassi (ormai indipendenti) e Venezia; si reggono sulla capacità delle oligarchie mercantili di difendere i propri interessi commerciali • Modello di monarchia francese: incarnato dall’immagine di Luigi XIV; si afferma nella seconda metà del secolo; si afferma intorno all’erosione dei privilegi dei corpi intermedi (a sua volta fa da modello in Piemonte, Russia, Prussia) • Modello di monarchia inglese: il tentativo di organizzazione assolutistica alla francese viene portato in campo dagli Stuart, ma che finisce con una rivolta che porta nel 1689 alla redazione di un testo ‘protocostituzionale’: mette dei limiti molto forti sulla monarchia e che stabilisce con chiarezza quali siano i posti reciproci della monarchia e della tradizione parlamentare di stampo britannico. MONARCHIA INGLESE Sul modello della monarchia inglese spicca la figura di Elisabetta, che durante il Cinquecento tenta di gestire il regno attraverso un’alleanza con i corpi intermedi, affinchè possa impedire l’esplosione di una guerra civile per ragioni religiose. Intorno alla corona ruotono inoltre 3 istituzioni essenziali con cui essa si confronta: Camera dei Lord, Camera dei Comuni e Camera Stellata (tribunale che si occupa dei casi di alto tradimento ). Il compromesso elisabettiano si regge sull’idea che nel momento in cui le idee religiose individuali non turbino l’ordine pubblico e non mettano in discussione la legittimità della corona non vi sia alcun problema: la faccenda interessa quando la questione religiosa mette in discussione la legittimità del governo. La stagione di Elisabetta si contraddistinse fortemente per un boom economico,in quanto rafforzò il proprio potere monarchico e diede vita ad un processo di costruzione dello stato moderno basato su una politica espansiva commerciale ed un’alleanza con la piccola nobiltà e le borghesie. L’Inghilterra, infatti, potenziò il commercio marittimo, anche se Elisabetta lasciò la nazione in una situazione ereditaria poco chiara. Giacomo I, figlio di Maria Stuart, salì al trono nel 1603. Con gli Stuart i conflitti religiosi che sotto Elisabetta erano stati gestiti esplosero attraverso due estremi: da una parte la questione cattolica, vissuta come un tentativo di spodestare la corona e rimettere il paese sotto il controllo spagnolo, francese o romano; dall’altra i puritani, i calvinisti inglesi che non accettavano lo spazio di compromesso religioso con l’anglicanesimo. Giacomo tentò dunque di imporre un’uniformità religiosa di stampo puritano e, per questa ragione entrò in tensione con il Parlamento. Durante la guerra dei Trent’anni, invce, egli non prese alcuna posizione, ed il suo essere ignavo condusse alla creazione di uno scetticismo verso la dinastia Stuart, sospettata di voler riportare il cattolicesimo in Inghilterra. Il successore di Giacomo è Carlo I Stuart. Egli impone un anglicanesimo di stato che strizza l’occhio al mondo cattolico. Sul piano finanziario e politico trasforma la Camera Stellata in un tribunale competente per reati politici di qualunque tipo e costruisce una corte di alta commissione in grado di garantire l’autonomia finanziaria della corona. Quest’ultima è garantita dalla tassa ‘’ship money’’, una tassa sull’importazione di beni e prodotti dalle colonie e sui dazi pagati dalle navi che viaggiano alla corona. Il progetto di costruire uno stato differente sotto Carlo I Stuart passa attraverso alcuni pilastri: • Religione di stato: anglicanesimo di modello episcopale più vicino al cattolicesimo che porta ad una tensione con il parlamento • Tentativo di rafforzamento della corona con più denaro e nuove tasse (*in uno stato di antico regime l’imposizione di nuove tasse passa sempre per l’approvazione del parlamento di modello medievale in funzione in quello stato: le Cortes in Spagna; gli Stati Generali in Francia; le Camere dei Lord e dei Comuni in Inghilterra) Nel 1629, però, il favorito del sovrano Lord Buckingham viene assassinato. In risposta a tale episodio il re adotta una politica estremamente rigida e scioglie il Parlamento. Quest'ultimo, nel 1640 verrà convocato e metterà sotto accusa i ministri del re accusati di tradire la corona. Esso abolirà inoltre la ship money, sopprimerà la camera stellata, la corte dell’alta commissione e metterà in campo la grande protesta che prenderà il nome di Grande Rimostranza. Il re verrà condannato per tradimento e sarà giustiziato nel 1648. Il suo successore è Oliver Cromwell. Egli, grazie alla sua forte personalità e determinazione, impedisce che il paese finisca in una guerra civile in seguito alla morte del re. E' sotto il suo nome che nel 1649 verrà proclamata per la prima volta la REPUBBLICA unita, che unifica sotto il nome di Commowealth Inghilterra, Scozia e Irlanda. Nel 1653 egli viene nominato Lord Protettore e tra il 1654 ed il 1656 convoca due parlamenti post-rivoluzionari mirati al raggiungimento di obbiettivi ben spcifici: mettere un freno ai puritani radicali, smobilitare l’esercito e organizzare la successione di Cromwell. Il testamento di Cromwell, che muore nel 1658, lascia erede il figlio, Richard Cromwell. La debolezza di questo personaggio viene però subito colta, tanto che nel 1660 l’ala parlamentare e monarchica prevale, e nel 1660 offre il trono a Carlo II Stuart. Questa fase, che vedrà la propria fine nel 1689, prenderà il nome di Restaurazione inglese. Carlo II Stuart regnò dunque tra il 1660 e il 1685. • Sul piano politico emana un editto di indennità e perdono, in cui offre una amnistia politica ai responsabili dell’assassinio del padre, lasciando fuori solo coloro che hanno firmato l’ordine di decapitazione; non restituisce le terre alla nobiltà realista; da’ un contentino ai cattolici stabilendo meno rappresentanti della chiesa anglicana nella camera dei Lord. • Sul piano religioso, nel 1661 viene pubblicato il Codice Clarendon , un pacchetto di leggi che restringe la libertà di culto per le sette. Questo di fatto se la prende da una parte con i cattolici e dall’altra con i puritani. Si torna quindi a quel tentativo di far fuori quelle aree religiose percepite come estreme. Nel 1662 l’Atto di Uniformità ristabilisce l’anglicanesimo come religione di Stato e fa aumentare i rischi di persecuzione per i dissidenti, ovvero i puritani, che non apprezzano lo stile della corte, una corte alla francese, liberale, scostumata. Nel 1670 Carlo II si incontra con Luigi XIV, stringendo un accordo segreto contro l’Olanda. In seguito allo scetticismo emerso nei confronti del fratello di Carlo, di palesi simpatie cattolice, viene a formarsi una maggioranza parlamentare ostile. Nel 1673 il Parlamento pubblica il Test Act , un provvedimento legislativo che obbliga alla professione di fede anglicana per l’accesso alle cariche pubbliche. Si formano dinque delle maggioranze diverse, Tories e Whigs e si ottiene l’eliminazione dei cattolici dalla sfera pubblica. IL SETTECENTO Il Settecento soprattutto nella prima metà è un secolo di continue guerre, che vedono scontrarsi dinastie in cerca di nuova affermazione e nuovi troni. La grande divergenza si segna nel momento in cui in Inghilterra si passa da un sistema di produzione centrale basata sull’energia umana e animale a quel sistema centrato sull’energia inanimata che prende il nome di Rivoluzione Industriale, la quale fa’ dell’Inghilterra una potenza egemone anche in campo economico. In questa stagione di ridefinizione di equilibri nello scenario europeo la cultura registra una trasformazione straordinaria: l’Illuminismo. La stagione del settecento è anche una stagione di riforme imposte dall’alto che cambiano la società su cui agiscono: si cominciano a mettere in dubbio alcuni privilegi tradizionali della nobiltà. Il risultato di queste ridefinizioni sono le due grandi rivoluzioni politiche: la Rivoluzione Americana e la Rivoluzione Francese, impossibili da immaginare senza la predicazione di illuministi francesi e inglesi. Le guerre • GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA il cui risultato è l’arrivo dei Borbone sul trono di Spagna • GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA che pone le premesse per la spartizione della Polonia • GUERRA DI SUCCESSIONE AUSTRIACA intorno alla legittimità della successione di Maria Teresa d’Austria al trono • GUERRA DI SUCCESSIONE BAVARESE • GUERRA NORDICA • GUERRA DEI SETTE ANNI IN EUROPA E NOVE ANNI FUORI D’EUROPA considerata da molti una delle cause scatenanti della rivoluzione americana • SPARTIZIONI DELLA POLONIA Tutte queste guerre sono scatenate da un problema di successione al trono: un sovrano che muore senza eredi, oppure un sovrano debole al momento di salire al trono. GUERRE DI SUCCESSIONE La GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA scaturì dalla morte di Carlo II d’Asburgo che lasciò il trono senza eredi. Di fatti, dopo una serie di lunghe dispute, salì al trono Filippo d’Angiò, accettando i patti prestabiliti da Carlo II, i quali prevedevano la rinuncia ad ogni diritto sulla corona francese. Filippo, ormai nuovo sovrano, prese dunque il nome di Filippo VI, ma Luigi XIV, che perseguiva una politica di grandezza per la Francia, vide l’occasione di unire le corone e disconoscere quindi la clausola di incompatibilità. Si creò dunque un’alleanza su tutti e due i fronti: da una parte la Francia e la Spagna, la Savoia, la Baviera e il Portogallo; dall’altra parte Inghilterra, Prussia, Provincie Unite ed Impero Asburgico. La guerra finì nel 1713 con la firma dei trattati di pace e con un accordo in base al quale Carlo d’Asburgo saliva al trono imperiale con il nome di Carlo VI, Filippo saliva sul trono di Spagna sancendo la divisone della corona da quella francese, e con i trattati di Utrecht e Rastadt vedeva il proprio tramonto il predomino spagnolo sull’Italia, lasciando spazio alla stagione del predominio asburgico, mentre l'Inghilterra affermava la propria supremazia marittima e commerciale. Il declino lento e inarrestabile della Spagna è sancito dalla fine del monopolio sull’ ‘’ asiento ’’, nonchè la tratta degli schiavi sul triangolo atlantico. Con la sconfitta della Spagna nella guerra l’Inghilterra ottiene Gibilterra, Minorca, i possedimenti francesi in America e il monopolio dell’asiento. Il regno di Filippo V, che inaugurò la dinastia dei Borboni di Spagna, fu contrassegnato da una notevole attività riformatrice e dal tentativo di ristabilire la supremazia spagnola in Italia. Di fronte a queste iniziative si formò una Quadruplice alleanza composta da Inghilterra, Francia, Olanda ed Austria che nel 1718 distrusse la flotta spagnola. Con la pace di Aja (1720) vi fu un ripristino della situazione precedente, con l'unica eccezione dello scambio, imposto a Vittorio Amedeo II, della Sicilia, che passava all'Austria, con la Sardegna. Alleanze: Russia, Prussia, Impero Asburgico / Francia, Spagna, Savoia, Svezia Tutte queste guerre che vanno tutte piuttosto male per la Francia costano. GUERRA DI SUCCESSIONE AUSTRIACA: l’imperatore non ha un figlio maschio, ha una femmina Maria Teresa. Nel 1740 con la Pragmatica Sanzione, si abolisce la Legge Salica in base alla quale può succedere al trono solo il figlio maschio. Questo è origine di un nuovo conflitto. Federico II di Prussia vede l’opportunità per impossessarsi del trono imperiale e da questo momento si saldano nuovamente le alleanze: Prussia, Baviera, Francia e Spagna da una parte, contro Austria, Gran Bretagna, Savoia e Olanda. Lo scopo della Francia è impedire il rafforzamento dei vicini e aprirsi delle opportunità. Per altri è una guerra di sopravvivenza (per es. per l’Olanda). Questa guerra di successione termina con la Pace di Aquisgrana del 1748, con cui l’Imperatore è Francesco I di Asburgo Lorena, granduca di Toscana e marito di Maria Teresa. [La Prussia prende la Slesia (regione all’Europa centrale che oggi appartiene maggiormente alla Polonia). In Italia Parma e Piacenza vanno a Filippo di Borbone, figlio del re di Spagna e Vittorio Emanuele III (che in questo momento è duca, non re) non ottiene la Lombardia che vorrebbe. La Francia che era uscita molto male dalla guerra di successione austriaca occupa la Lorena e i possedimenti asburgici in Italia. A quel punto gli inglesi che vedono un’avanzata francese a sud si preoccupano e danno segni di voler intervenire. Il risultato è: Augusto III re, Stanislao duca di Lorena, la Lorena che passa alla Francia; in l’Italia, con la pace di Vienna, gli Asburgo vanno in Toscana e dal 1735 Carlo di Borbone di Spagna diventa re di Napoli e i Savoia prendono la Sardegna]. Per quanto riguarda l’area austriaca e imperiale, i problemi al confine orientale con i turchi portano nel 1718 alla Pace di Passarowitz, che configura l’Impero austro-ungarico e segna la fine delle ostilità nei Balcani. Alla guerra di successione austriaca segue la GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA. Questa guerra sancisce la debolezza della Polonia e la compromissione del principio di equilibrio. Il lungo periodo di pace di cui aveva goduto la Francia dopo la morte di Luigi XIV, infatti, venne interrotto da tale guerra: nel 1733, in seguito alla morte del re di Polonia Augusto II, la Dieta polacca elesse a suo successore il nobile Stanislao, la cui figlia aveva sposato il re di Francia Luigi XV. Ma l'Austria e la Russia imposero con la minaccia delle armi l'elezione del principe di Sassonia Federico Augusto. Per vendicare l'oltraggio subito, il governo francese attirò in una coalizione antiaustriaca il re di Sardegna Carlo Emanuele III, cui venne promesso l'intero Stato di Milano, e la monarchia spagnola sempre desiderosa di espandersi in Italia. L'attacco di questa coalizione colse del tutto impreparata la monarchia austriaca, che fu costretta a firmare la pace di Vienna nel 1738. Dopo il 1748… Nel 1797 si apre la stagione dell’unità d’Italia e del Risorgimento. • Il Regno di Sardegna va ai Savoia • Possedimenti asburgici: Milano e la Lombardia; il Granducato di Firenze che diventa la ‘’palestra’’ in cui gli imperatori d’Austria imparano il mestiere • Regno di Napoli e la Sicilia ai Borbone • Modena, Parma e Piacenza ai Borbone • Stato della Chiesa al centro • Repubblica di Genova • Repubblica di Venezia, con un forte possedimento territoriale sulla terraferma e nei Balcani e nella Dalmazia lo Stato da Mar (termine con cui la Rep. Di Venezia indicava i suoi possedimenti marittimi) Dopo il 1748 in Europa: • L’impero ottomano è sceso • La Russia comincia a interessarsi alle faccende europee • Il regno di Polonia • Il regno di Prussia egemonico in area tedesco-centrale • Il regno di Francia, Spagna e Portogallo ormai sistemati • l’Inghilterra unita nell’United Kingdom con Irlanda • l’area scandinava tra regno di Svezia, Regno di Norvegia e Danimarca • le provincie unite olandesi Nel 1756 una serie di trattati segnano il rovesciamento delle alleanze. L’Austria, inizialmente alleata della Prussia e nemica della Francia, stipula un’alleanza con quest'ultima in cui poi entreranno anche Russia e Svezia. Sull'altro fronte, Prussia e l’Inghilterra stipulano un secondo trattato che le allea. Con le paci di Aquisgrana del 1748 tuttavia NON si registra l’avvio ad una stagione di pace. Nel 1757 si apre una nuova guerra dovuta agli attriti tra confini: è la GUERRA DEI SETTE ANNI, che si combatte per la prima volta sia sul fronte europeo che nelle colonie europee fuori d’Europa, e le cui conseguenze più importanti avvengono fuori Europa. T ra il 1757 e il 1758 i prussiani e gli inglesi, guidati dalla forte personalità di Pitt, sconfiggono più volte francesi e austriaci. La risposta degli austriaci ormai alleati con i russi è occupare la Sassonia e Brandeburgo, arrivando nel 1760 nella capitale prussiana. Nel 1763 con un accordo di è finalizzata a raccontare l’intera realtà e di renderla accessibile. La grande arma nelle mani degli Illuministi è poi l’opinione pubblica: l’Illuminismo, infatti, si distingue per la straordinaria diffusione dei giornali, che raccontano quotidianamente gli eventi e diffondono le notizie ovunque e molto velocemente. Gli articoli vengono scritti, letti, discussi e a loro volta danno origine ad altri articoli. Vi è quindi un dibattito pubblico. Il settecento è un secolo che trova nuovi spazi di incontro e discussione: • Il caffè, antenato del bar. Qui si consuma questa bevanda ormai rivolta a larghe fasce di popolazione, in cui si leggono e discutono i fatti del giorno. Nel mondo pre-illuminato i luoghi erano le chiese, le accademie scientifiche. • Loggia massonica: nasce con un’istanza democratica, simboli: squadra, compasso. • Salotto: è l’unico spazio dell’illuminismo che accetta le donne; è la prima volta in cui le donne agiscono in uno spazio pubblico. PUNTI CENTRALI DELL’ILLUMINISMO • Centralità della ragione • Urgenza di divulgare il sapere • L’elezione all’interno dei colti dei rappresentanti delle borghesie • La centralità della pubblica opinione • La stampa (giornali) • Questione della tolleranza (sopportazione) religione, nella speranza che poi la ragione spazzi via la religione stessa • Idea egualitaria della società ASSOLUTISMO ILLUMINATO E RIFORME La Prussia di Federico II: quando si parla di "despoti illuminati" si fa riferimento alle idee e ai comportamenti di quei sovrani europei che dichiaravano di volersi servire del potere per il bene dei loro sudditi e che si professavano amici e discepoli dei philosophes. Forse il più famoso dei despoti illuminati fu il re di Prussia Federico II il Grande e dichiarava esplicitamente che il re è solo il primo servitore dello Stato, obbligato ad operare con onestà e saggezza. Il suo genio militare si rivelò nella guerra di Successione austriaca e nella guerra dei Sette anni. In quest'ultimo conflitto, pur avendo riportato alcune gravi sconfitte ad opera della coalizione austro-franco-russa, egli riuscì a difendere il possesso della Slesia, regione molto importante per la sua ricchezza mineraria e industriale. Sotto il suo regno vi fu poi un forte incremento demografico dovuto alle numerose immigrazioni, favorite anche dalla grande tolleranza religiosa instaurata da Federico II. In campo amministrativo il sovrano non portò innovazioni sostanziali, ma sotto il suo regno venne abolita la tortura e fortemente limitata la pena di morte, mentre l'istruzione elementare divenne obbligatoria. Infine vennero gettate le basi del codice civile prussiano. La monarchia austriaca sotto Maria Teresa e Giuseppe II: le guerre di Successione polacca ed austriaca avevano segnato una grave crisi per la monarchia degli Asburgo, costretta a rinunciare alla Slesia e a buona parte dei possedimenti italiani recentemente acquisiti. Maria Teresa non era certo una sovrana illuminata come Federico II, ma aveva una forte personalità grazie alla quale portava a compimento ogni suo progetto ben determinato. La donna avviò una serie di riforme nell'organizzazione dell'esercito, le due cancellerie vennero sostituite nel 1749 da un unico Direttorio che assommava funzioni amministrative e finanziarie. Nel 1781 fu emanata da Giuseppe II la "patente di tolleranza", che rendeva legittimo il culto per le confessioni protestanti e greco-ortodossa, e furono eliminate quasi tutte le discriminazioni di cui soffrivano gli ebrei. Vennero rese più rigide le condizioni per pronunciare i voti monastici e furono circa 700 i monasteri ed i conventi soppressi: i loro beni vennero incamerati dallo Stato e destinati a finanziare scuole e attività assistenziali. Nel 1774 venn introdotto l'obbligo scolastico, mentre nei confronti dell'industria e del commercio la politica asburgica fu volta a unificare il mercato interno, sopprimendo i tanti dazi e pedaggi che intralciavano gli scambi tra le province. Giuseppe II morì nel 1790, e gli succedette Pietro Leopoldo, fratello minore che però morì precocemente; egli lasciò dunque spazio a Francesco II, che regnerà in un clima di immobilismo e di sorveglianza poliziesca che ne farà nella prima metà dell'Ottocento la "prigione dei popoli". La Russia di Caterina II: l'eredità di Pietro il Grande era stata raccolta, dopo una serie di monarchi deboli, dalla figlia Elisabetta, che ne proseguì gli indirizzi di modernizzazione culturale del Paese. Caterina, di fatto, fece il possibile per riaprire la Russia all'influenza della cultura europea e in particolare francese; fino al 1790 in Russia regnò una notevole libertà di espressione e di critica. Nel 1764, poi, venne decretata la confisca di tutte le proprietà ecclesiastiche, le cui rendite servirono a risanare le finanze e finanziarie gli istituti di istruzione. Infine, nel 1767, vi fu la convocazione di una commissione legislativa, con il fine di elaborare un nuovo codice di leggi mirato alla felicità pubblica, alla tolleranza, alla libertà, all'umanizzazione delle pene e delle procedure giudiziarie. Questi progetti, tuttavia, furono destinati a rimanere sulla carta. Considerevoli furono poi i successi ottenuti da Caterina II in politica estera. La guerra iniziata nel 1768 contro l'Impero ottomano fu contrassegnata dalla spettacolare azione di una squadra navale russa che distrusse la flotta turca. Le spartizioni della Polonia e le riforme in Scandinavia: in Polonia lo sconvolgimento rappresentato dalla "grande guerra del Nord" aveva determinato un ulteriore regresso economico e demografico. Alla morte di Augusto III di Sassonia, la Russia appoggiò l'elezione di Stanislao. Al termine di un confuso periodo di lotte, le grandi potenz confinanti con la Polonia si accordarono nel 1772 per smembrarne il territorio a proprio vantaggio (prima spartizione delle Polonia). Pur così indebolito, Stanislao continuò nella sua politica di riforme, che interessarono soprattutto la pubblica istruzion e miravano a stimolare la coscienza nazionale polacca. I soldati di Caterina II, però, invasero il Paese, che fu dimezzato da una "seconda spartizione", da cui ne trassero vantaggio esclusivamente Russia e Prussia. Ciò che restava della Polonia scomparve nella "terza spartizione" avvenuta nel 1795. La crisi del Papato ed i regni iberici: come nella monarchia austriaca, anche negli altri Paesi cattolici il rafforzamento dei poteri statali e l'attuazione di una politica riformatrice comportavano uno scontro con la Chiesa di Roma e la volontà di affermare l'autorità dello Stato. Fu soprattutto il clero regolare a divenire bersaglio degli attacchi sempre più violenti degli scrittori illuministi: sia perchè soggetto direttamente a Roma, sia perchè lo si accusava di condurre una vita parassitaria. I pontefici Clemente XII e Benedetto XIV parvero disponibili ad un compromesso con le nuove correnti politiche e culturali, all'insegna di un cristianesimo ragionevole, sollecito del pubblico bene. Espressione di questa tendenza conciliativa furono i concordati stipulati dalla Santa Sede con il Regno di Sardegna, con il Regno di Napoli e con la Spagna, che disciplinavano materie come la tassazione del clero, il conferimento dei benefici ecclesiastici ed il diritto d'asilo. Ma con il rigido pontificato di Clemente XIII i rapporti tra Roma e le potenze cattoliche peggiorarono di nuovo, anche a causa dello scarso contributo finanziario del clero alla guerra dei Sette anni contro gli stati protestanti. Anche in Italia, dunque, si levarono voci sempre più radicali a denunciare l'intolleranza e l'invadenza della Chiesa. L'ITALIA NEL SETTECENTO Il quadro politico in Italia, rimasti immobile per oltre un secolo e mezzo, fu profondamente trasformato dalle guerre di Successione. Gli unici stati che non subirono contraccolpi di rilievo furono le Repubbliche oligarchiche (Venezia, Genova e Lucca) e lo Stato Pontificio. Insieme al declino della potenza spagnola si registra nell'Italia del primo Settecento l'indebolimento dell'influenza della Chiesa. Più in generale, i decenni tra Sei e Settecento segnarono una ripresa e un rafforzamento degli scambi culturali tra l'Italia e l'Europa e una presa di coscienza della nostra arretratezza nei confronti di nazioni come la Francia, l'Inghilterra e l'Olanda. Vi furono però una serie di riforme promosse da Vittorio Amedeo II, re di Sardegna, grazie alle quali i privilegi della Chiesa furono ristretti anche in campo giurisdizionale con i concordati del 1727 e del 1740. Venne rilanciata e riformata l'Università di Torino, al fine di assicurare una migliore formazione ai quadri burocratici, di origine in prevalenza borghese, e venne creato per la prima volta in Italia un sistema statale di scuole secondarie. Sotto il successore Carlo Emanuele III proseguì il rafforzamento delle tendenze assolutistiche: in Savoia si giunse nel 1771 all'abolizione della feudalità, idea che invece rimase totalmente oscura al Mezzogiorno continentale ed alla Sicilia. Nel Regno di Napoli, invece, il riacquisto dell'indipendenza sotto un re proprio, grazie all'insediamento di Carlo di Borbone nel 1734, favorì una spinta rinnovatrice anche nell'ambito intellettuale, che raggiunse il proprio apice all'interno delle corti napoletane. Per quanto riguarda lo Stato di Milano invece, rimasto sotto la monarchia austriaca in seguito alla pace di Aquisgrana, vi furono numerose riforme, ma il risultato più importante fu sicuramente il compimento del nuovo catasto e l'imposizione del nuovo sistema censuario, mentre anche nel Granducato di Toscana si andava affermando lo spirito riformista du Pietro Leopoldo. 7/11 Rivoluzione americana 1776 – rivoluzione francese dal 1789 fino al congresso di Vienna 1815 → eventi spartiacque • Cambiamento degli equilibri dinastici in Europa. • Il settecento è il secolo dell’ascesa dell’ascesa imperiale dell’Inghilterra. • Nel corso di questo secolo per la prima volta vi è un conflitto contemporaneamente in area europea ed extraeuropea e che ha le peggiori conseguenze in area extraeuropea, ovvero il conflitto dei Nove Anni; è considerato come una delle cause della rivoluzione americana • Processo costituzionale inglese • Nascita delle colonie britanniche come società di esuli che ripetono e ricostruiscono le strutture di rappresentanza e sociabilità che già conoscevano • Peso dell’Illuminismo e della predicazione illuminata 14/11 NAPOLEONE, L’EUROPA E LA RIVOLUZIONE LA RIVOLUZIONE FRANCESE: L'avvento di Luigi XVI sul trono di Francia avvenuto nel 1774, coincise con l'inizio di un periodo di difficoltà e di malessere per l'economia del Paese. Si interrompeva così una lunga fase di crescita durata all'incirca mezzo secolo, e caratterizzata da una grande espansione dell'economia. Di fatti, tra il 1754 ed il 1789 si succedettero in Francia ben 19 controllori delle finanze. Questa instabilità fu dunque un sintomo della gravità dei problemi e del fallimento dei vari tentativi di soluzione. Molti ormai affermavano apertamente che gli Stati generali dovessero assumersi il compito di dare alla Francia una nuova Costituzione e non limitarsi a porgere i voti dei tre ordini. A questo punto fu dunque inevitabile la nascita di sommosse contro il carovita e contro le tasse che si verificarono in molte località nella stessa Parigi. In questo clima di eccitazione e di forte attesa di cambiamenti epocali si riunirono a Versailles gli Stati generali, il 5 maggio 1789. L'apparente cedimento della corona nascondeva in realtà il proposito di preparare un colpo di forza contro l'Assemblea: nei primi giorni di luglio furono fatti affluire intorno a Parigi reggimenti composti da mercenari stranieri. Il 14 luglio del 1789, una folla, composta in gran parte da artigiani si presentò davanti alla fortezza della Bastiglia aprendo il fuoco e distruggendola completamente. In tutta la Francia, nella seconda metà di luglio, si costituirono spontaneamente nuovi organismi municipali fedeli alle direttive dell'Assemblea nazionale e si armarono milizie che presero il nome di "Guardia nazionale". A questa "rivoluzione municipale" vennero ad aggiungersi ondate di panico, originate da voci incontrollate di invasioni dall'estero o di briganti pronti a portare via del grano affamando il popolo. Una volta radunati ed armati, i contadini finivano per lo più per dirigersi contro i castelli, saccheggiare le dispense e le cantine e dare alle fiamme gli archivi in cui erano conservati i documenti comprovanti i diritti del signore: l'agitazione antifeudale nelle campagne durerà fino al 1793, anno del decreto sull'abolizione dei diritti signorili. Il 26 agosto 1789 venne poi approvata la "Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino", la quale affermava le libertà fondamentali e l'uguaglianza di tutti i cittadini. Nello stesso anno vi fu la caduta della monarchia: essa coincideva con una nuova fase della Rivoluzione, caratterizzata dal confronto e dallo scontro tra il potere legale ed il potere esercitato dai sanculotti, popolani di Parigi, perlopiù artigiani, ostili alla nobiltà ed alla ricchezza, orientati verso l'insurrezione e la violenza rivoluzionaria. DALLA REPUBBLICA GIACOBINA AL DIRETTORIO: in un clima di paura e di sovraeccitazione, l'artigliera francese riuscì a fermare l'avanzata prussiana a Varmy: quest'evento restituì fiducia all'esercito rivoluzionario, che nell'autunno del 1792 occupò la riva sinistra del Reno, invase il Belgio e si impadronì di Nizza e della Savoia. Nello stesso giorno si riunì la "Convenzione", che abolì formalmente la monarchia. Tale Convenzione, nel 1793, dichiarò guerra all'Inghilterra, all'Olanda e alla Spagna, mentre alla prima coalizione antifrancese aderirono quasi tutti gli Stati tedeschi ed italiani. La disorganizzazione nelle file dell'esercito portò ad una serie di gravi sconfitte delle forze rivoluzionarie. Il territorio francse venne dunque invaso a nord dai francesi ed a sud dai piemontesi. Dall'altro lato la Convenzione operò per un rafforzamento del governo e dei suoi poteri d'intervento: il Comitato di salute pubblica venne ampliato e rinnovato con l'immissione di alcune figure estremamente importanti come Robespierre, ed esso avrebbe esercitato una sorta di dittatura, sostituendosi ai ministri. L'autunno 1793 portò ad un sensibile miglioramente della situazione militare e gli austriaci furono respinti lungo il Reno, mentre i piemontesi vennero ricacciati. Nell'aprile 1795 venne insediata una commissione incaricata di elaborare una nuova Costituzione: a questo punto il potere esecutivo spettava ad un Direttorio di cinque membri, che si trovarono ad affrontare una crisi finanziaria enorme, la conduzione della guerra e la divisione religiosa del paese. L'avventura finanziaria della Rivoluzione si concludeva dunque con una bancarotta. La capacità di resistenza mostrata dalla Francia rivoluzionaria indusse alcune delle maggiori potenze a cessare le ostilità, ad eccezione dell'Inghilterra e dell'Austria. Riconoscendo nella monarchia asburgica il punto debole della coalizione nemica, il Direttorio studiò una strategia e nel 1797 Napoleone Bonaparte costrinse gli austriaci a firmare una pace che garantiva le conquiste francesi in territorio italiano. Il triennio rivoluzionario in Italia (1796-1799): Nel marzo del 1796 Napoleone valica de Alpi, il 18 aprile costringe Vittorio Amedeo III Di Savoia a firmare l’armistizio a Cherasco che porta all’annessione della Savoia e di Nizza alla Francia e di una garanzia di movimento per le truppe francesi. L’Italia è una regione nuovamente occupata. Con la stagione delle Repubbliche Sorelle e dell’avanzata fulminea di Napoleone si pone fine (con il trattato di Campoformio) alla storia della Serenissima Repubblica di Venezia. Quali sono le repubbliche dell’Italia francese? • Repubblica Cispadana (fondata nel marzo 1797) • Repubblica Cisalpina (verrà più tardi unita alla Cispadana) Le prime repubbliche sono governate in modi molto simili, su modello della costituzione francese del 1795, costituzioni che si reggono su un accesso al voto censitario, una forte separazione dei poteri e un’organizzazione fortemente accentratrice nelle mani di una ristretta élite di governo. Celeberrime le due Repubbliche Romana e Napoletana. Queste repubbliche sorelle, per quanto formalmente costituite da governi autonomi hanno tuttavia dei punti in comune: • abolizione dei privilegi feudali • incameramento dei beni ecclesiastici • uguaglianza formale die cittadini (emancipazione degli ebrei) • libertà di stampa, parola, associazione • controllo forte da Parigi Nel febbraio 1798 le truppe francesi occuparono lo Stato Pontificio e nel 1799 tutta la penisola italiana si trovò a essere sotto il controllo delle armi francesi. La seconda coalizione antifrancese: La pace di Campoformio lasciava contro la Francia rivoluzionaria solo l'Inghilterra guidata da Pitt. Napoleone propose al Direttorio come diversivo una spedizione in Egitto, da dove sarebbe stato possibile minacciare gli interessi britannici in India, ma i francesi videro distrutta la loro flotta ad opera dell'ammiraglio inglese Nelson. Nel frattempo la Russia accoglieva le proposte inglesi di un'alleanza contro la Francia rivoluzionaria, siglata nel 1798: ad essa aderirono Austria, Italia, Germania e Turchia. L'andamento della guerra fu disastroso per i francesi in Italia, di cui conservarono solo Genova. LA FRANCIA E L'EUROPA NELL'ETA' NAPOLEONICA: la COSTITUZIONE DELL’ANNO VIII, che entra in vigore nel dicembre del ’99 è una costituzione che non viene affatto preceduta da una dichiarazione dei diritti, ma che menzionava soltanto in modo vago le libertà fondamentali. Durante questi anni venne per la prima volta limitata la libertà di stampa e imposto un controllo sull’opinione pubblica; venne promulgato il Codice Civile ed introdotto un nuovo organo, il Consolato, formato da un primo console e da due membri con funzioni consultive. La Francia è però ancora una Repubblica che si regge su due camere: Tribunato e Corpo Legislativo, eletti con criteri censori. Nel 1800 la situazione militare si presentava sotto buoni auspici a causa del ritiro della Russia dalla seconda coalizione antifrancese. Il progetto di Bonaparte era quello di battere gli austrici per poi affrontare l'Inghilterra ormai isolata e costringerla alla pce. Dopo aver occupato Milano, Napoleone costrinse l'Austria a chiedere la pace nel 1801: le sue clausole ristabilivano in Italia la situazione successiva al trattato di Campoformio e riconoscevano alla Francia il possesso di tutta la riva sinistra del Reno. Dopo lunghe trattative vennero raggiunti accordi anche con l'Inghilterra che si impegnava a resistuire alla Francia le sue colonie. Per la prima volta dopo dieci anni la Francia non aveva più nemici. Ma quando venne proclamato l'Impero con a capo Napoleone, la Gran Bretagna aveva ripreso le ostilità con la Francia, e nel corso del 1805 prese forma la terza coalizione antifrancese, composta da Inghilterra, Austria, Russia, Svezia e Regno di Napoli. A fianco della Francia si schierò invece la Spagna, ma la loro flotta verre totalmente distrutta da Nelson; sul fronte terrestre, invece, Napoleone riportò una vittoria decisiva sull'Austria e sulla Russia, costrette a firmare la pace. Le conseguenze del trionfo napoleonico si espansero anche in Germania, dove nacque la Confederazione del Reno, nonchè Stati tedeschi alleati dei francesi. Tutto ciò condusse alla nascita della quarta coalizione mossa dalla Prussia, affiancata da Inghilterra e Russia, ma fu la prima a farne le spese maggiori dall'accordo di Tilsit. In seguito a quest'ultimo, l'unica potenza ancora in guerra con l'Impero francese era la Gran Bretagna. Nell'impossibilità di contrastarne il dominio sui mari, Napoleone decise di piegare la resistenza con l'arma economica: egli dichiarò l'Inghilterra in "stato di blocco": ciò significava che aveva proibito ai sudditi dell'Impero ogni commercio con le isole britanniche. Al blocco aderirono successivamente la Russia, la Prussia, la Danimarca e la Spagna. Pur essendo colpita dalla grave crisi, l'economia britannica resistette e potè di nuovo respirare quando la penisola iberica insorse contro la Francia e quando i porti russi si riaprirono alle sue esportazioni. Fallito il tentativo di occupare il Portogallo, Napoleone spodestò Carlo IV impadronendosi della Spagna e ponendo inizio alla spietata guerriglia mossa nei suoi confronti dai nazionalisti spagnoli. D'altra parte, l'Austria desiderosa di vendicarsi, invase la Baviera alleata della Francia, e quest'ultima inflisse una sconfitta pesantissima: con la pace di Vienna del 1809 l'Impero francese si impossessava dello Stato Pontificio, delle Province Illiriche, dell'Olanda e di alcune regioni tedesche, raggiungendo il suo massimo sviluppo. La riorganizzazione politico-territoriale della penisola italiana: in seguito ad una riorganizzazione dello stato e all'applicazione di alcune riforme di ammodernamento della penisola, nel marzo del 1805 la Repubblica italiana venne trasformata in Regno d'Italia. L'anno seguente il Regno verrà ingrandito con l'aggregazione di tutto il Veneto, dell'Istria e della Dalmazia. Dalla campagna di Russia al crollo del "Grande Impero": L'espansionismo russo, accanto alla ripresa dei contatti commerciali con l'Inghilterra, fu all'origine del raffreddamento di Napoleone nei confronti di Alessandro I, zar di Russia, che nel marzo 1812 decide di firmare un trattato di alleanza con la Svezia. Di fronte al tradimento dello zar, che comprometteva tutta la strategia del blocco continentale, l'imperatore francese dichiarò guerra alla Russia. Quest'ultima diede dunque vita ad una tattica sfuggente, che lasciò i francesi alla privazione di rifornimenti durante il gelido inverno, costringendoli alla ritirata. Napoleone, tornato a Parigi, si trovò di fronte ad un'Europa in subbuglio, e nel 1813 Federico Guglielmo III strinse alleanza con lo zar proclamando la guerra di liberazione, nonchè la sesta coalizione antifrancese. La battaglia decisive si svolse a Lipsia, dove Napoleone fu definitivamente sconfitto e costretto all'abdicazione. Egli, però, due
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved