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Determinanti del Current Account: Fattori e Relazioni, Dispense di Finanza

ProduzioneConti nazionaliMacroeconomiaMoneta e cambi

Come i fattori del Current Account (CA), come il tasso di cambio reale e il reddito disponibile, influiscono sulla variazione del conto corrente. Viene inoltre illustrata la relazione tra domanda aggregata (D) e produzione (Y) e la determinazione dell'equilibrio breve periodo. Il documento include anche la curva DD e AA e i loro effetti sulla produzione e sul tasso di cambio.

Cosa imparerai

  • Come determinano l'equilibrio breve periodo la curva DD e AA?
  • Come influiscono il tasso di cambio reale e il reddito disponibile sul conto corrente?
  • Come influiscono la politica fiscale e monetaria sul saldo del conto corrente?
  • Come si sposta la curva AA in risposta a variazioni della domanda reale di moneta?
  • Come varia la produzione in relazione alla domanda aggregata?

Tipologia: Dispense

2020/2021

Caricato il 10/02/2022

M.marii
M.marii 🇮🇹

5

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Scarica Determinanti del Current Account: Fattori e Relazioni e più Dispense in PDF di Finanza solo su Docsity! CAPITOLO 6 Determinanti della domanda aggregata Il PNL è in legato alla domanda aggregata (quantità aggregata di beni e servizi che le persone vogliono acquistare), che è uguale al consumo + investimenti + spesa pubblica + current account  D = C + I + G + CA Le determinanti della spesa per consumi (C) sono: - Il reddito disponibili: reddito della produzione (Y) - le tasse (T). Un maggior reddito disponibile implica una maggior spesa per consumi - I tassi di interesse reali: potrebbero influenzare la quantità di risparmio e di consumo. - Anche la ricchezza potrebbe influenzare il consumo. Le determinanti del current account (CA) sono: - Tasso di cambio reale: ↑q ↑ CA ↑ D - Il reddito disponibile, ↑ Y-T, ↑ C ↓CA. Tabella dei fattori che determinano il conto corrente Variazione Effetto sul conto corrente, CA Tasso di cambio reale, EP*/P ↑ CA ↑ Tasso di cambio reale, EP*/P ↓ CA ↓ Reddito disponibile (Y-T) ↑ CA ↓ Reddito disponibile (Y-T) ↓ CA ↑ La direzione della variazione del saldo di CA dipende da due effetti della variazione del tasso di cambio reale sia predominante: 1) effetto volume della variazione della spesa di consumo sulle quantità di esportazioni e importazione 2)effetto valore che modifica il valore di un dato ammontare di importazioni dall'estero in termini di produzione interna. L’evidenza empirica indica che per la maggior parte dei paesi l’effetto volume domina l’effetto valore in un periodo di 1 anno o più breve. Mettiamo adesso insieme le quattro componenti della domanda aggregata per ottenere l’espressione per la domanda complessiva, D: ↑ del reddito reale ↑ D mentre una ↓D Determinazione della produzione nel breve La figura mostra la relazione tra D e Y per dati valori di tasso di cambio reale q, imposte T, domanda di investimenti I e spesa pubblica G. D ↑ all’ ↑ del reddito disponibile ma l’aumento è meno che proporzionale. La curva ha un'inclinazione inferiore a 1: la retta interseca l'asse verticale sopra l'origine perché l'investimento, la domanda pubblica e la domanda estera fanno sì che la domanda aggregata sia maggiore di 0. periodo Il mercato dei beni è in equilibrio se la produzione domestica reale, Y, è uguale alla domanda aggregata per beni e servizi nazionali. L'eguaglianza di domanda aggregata e offerta aggregata determina quindi il livello di produzione di equilibrio nel breve periodo, assumendo una temporanea rigidità dei prezzi. La determinazione della produzione nazionale nel breve periodo è illustrata dalla figura, nella quale abbiamo nuovamente rappresentato l’intersezione (nel punto 1) della curva di domanda aggregata con la retta a 45° passante per l'origine degli assi (Y = D) ci dà l'unico livello di produzione 𝑌1 in cui la produzione domestica eguaglia la domanda aggregata. Utilizziamo la figura per vedere perché la produzione tende a portarsi in 𝑌1 nel breve periodo. A un livello di produzione di 𝑌2, la domanda aggregata (punto 2) è maggiore della produzione. Le imprese aumentano quindi la loro produzione per poter soddisfare questo eccesso di domanda (se non lo facessero, dovrebbero soddisfare la domanda attraverso le scorte, riducendo gli investimenti). Quindi la produzione si espande fino a quando il reddito nazionale non raggiunge 𝑌1. Nel punto 3 vi è un eccesso di offerta di produzione domestica e le imprese si trovano involontariamente ad accumulare scorte Di nuovo, la produzione si porta nel punto 1, cioè il punto in cui eguaglia la domanda aggregata. In questo equilibrio di breve periodo, consumatori, imprese, governo e compratori stranieri di prodotti nazionali riescono tutti realizzare le spese desiderate, EQUILIBRIO DI BREVE PERIODO: L’USO CONGIUNTO DELLE CURVE DD E AA Un equilibrio di breve periodo è definito da un tasso di cambio nominale (E) e da un livello di produzione (Y) tali che: - Il mercato dei beni è in equilibrio la domanda aggregata è uguale alla produzione aggregata; - Il mercato dei cambi è in equilibrio  vale la parità dei tassi di interesse; - Il mercato monetario è in equilibrio  l'offerta reale di moneta è uguale alla domanda reale di moneta. L'equilibrio di breve periodo è dato dall'intersezione tra le curve DD e AA: il mercato dei beni è in equilibrio sulla curva DD, mentre il mercato delle attività in equilibrio sulla curva AA E’ importante capire la situazione anche fuori dell’equilibrio, cioè quando uno o tutti i mercati sono fuori dall’equilibrio. Qui dobbiamo fare la distinzione tra variabili lente (che ci mettono più tempo per aggiustarsi) e variabili veloci (che si aggiustano immediatamente). Nel punto 2, situato sopra la AA e la DD, sia il mercato dei beni che quello delle attività non sarebbero in equilibrio. Poiché il tasso di cambio E che non garantisce equilibrio Nel punto 2 pertanto non è soddisfatta la parità dei tassi di interesse. Quindi saltiamo direttamente al punto 3 è al di sopra della curva DD ma esiste ancora eccesso di domanda per la produzione nazionale.  le imprese ↑P per evitare l'esaurimento delle scorte, l'economia si muove lungo la AA verso il punto 1, dove la domanda aggregata e l'offerta aggregata sono uguali. Siccome il mercato dei beni si adatta lentamente, il passaggio dal punto 3 al punto 1 è più graduale (la valuta domestica si apprezza e la produzione ↑ per soddisfare la domanda aggregata, fino a quando i mercati dei beni sono in equilibrio). Gli eccessi di DOM e OFF fanno si che prima o poi si arrivi ad un pinto di equilibrio partendo da una situazione al di fuori di quella di equilibrio. Nel pento 1 è dove i 3 mercati sono in equilibrio. LE POLITICHE MONETARIE E FISCALI Politica monetaria: influenza principalmente i mercati delle attività. Politica con cui la banca centrale influenza l'offerta di moneta. Politica fiscale: influenza principalmente la domanda aggregata e la produzione. Politica con cui i governi (autorità fiscali) influenzano l’ammontare della spesa pubblica e delle imposte. Ci si aspetta che manovre politiche temporanee non influenzano le aspettative sui tassi di cambio: rimane invariato Ee ( cosa che non succede per le politiche permanenti) L’EFFETTO DELLE POLITICHE MONETARIE E FISCALI TEMPORANEE LA POLITICA MONETARIA ESPANSIVA: Un↑ livello di moneta comporta la ↓ dei tassi di interesse, deprezzamento della valuta domestica (↑E).  La curva AA si sposta verso l'alto (destra)fino ad 𝐴𝐴2 ma non influenza la posizione di DD. Lo spostamento verso l'alto della curva delle attività sposta l'economia a un punto 2 (𝑌2, 𝐸2). LA POLITICA FISCALE ESPANSIVA Un ↑ della spesa pubblica (o una diminuzione delle imposte) fa ↑ la domanda aggregata e la produzione nel breve periodo -- > La curva DD si sposta verso destra (il basso) a DD2 e Y1 a Y2 , facendo ↑ i tassi di interesse e provocando l’apprezzamento della valuta domestica (↓E). POLITICHE PER IL MANTENIMENTO DELLA PIENA OCCUPAZIONE Le risorse utilizzate nel processo produttivo possono essere sovra-occupate e sotto-occupate. Quando le risorse sono occupate in modo efficace e sostenibile, gli economisti dicono che la produzione è al suo livello potenziale o naturale. - Quando le risorse non sono utilizzate in modo efficace, le risorse sono sotto-occupate: alta disoccupazione, poche ore lavorate, sotto-utilizzo dei macchinari, produzione inferiore al normale. - Quando le risorse non sono utilizzate in modo sostenibile, il lavoro è sovra-impiegato: bassa disoccupazione, molte ore di straordinario, sovra-utilizzo dei macchinari, produzione è superiore al normale. UN INCREMENTO DELL’OFFERTA DI MONETA (POLITICA MONETARIA ESPANSIONISTICA) ↑produzione dell’economia. valuta domestica si deprezza (prodotti domestici diventano- costosi in relazione a quelli esteri) e ↑la domanda aggregata. UN INCREMENTO DELLA SPESA PUBBLICA, UNA RIDUZIONE DELLE IMPOSTE (UNA POLITICA FISCALE ESPANSIONISTICA) sposta DD ma non AA. Inizialmente, l'economia è nel punto 1 (𝑌1, 𝐸1). ↑ spesa pubblica si sposta sul punto 2(𝑌2, 𝐸2). Dato un livello dei prezzi fisso, questo ↑ domanda di moneta spinge R verso l'alto. Poiché 𝐸𝑒 e R* sono fissi, la valuta si apprezzarsi L’obiettivo dell’autorità monetaria è far sì che la produzione non passi da YF a Y2 (rimanendo al livello YF). 2 modi per evitare che una riduzione della domanda mondiale porti ad una diminuzione della produzione al suo livello naturale, ossia in piena occupazione: - Un’espansione fiscale temporanea, può riportare alla piena occupazione (punto 1) spostando la curva DD nella sua posizione iniziale (da DD2 si ritorna a DD1); - Un'espansione monetaria temporanea, per ristabilire la piena occupazione (punto 3) spostando la AA1 in AA2. Le 2 politiche differiscono nei loro effetti sul tasso di cambio: la politica fiscale riporta la valuta al suo valore iniziale (E1) la politica monetaria causa un ulteriore deprezzamento fino a E3. 2 modi, 2 politiche per ripristinare la piena occupazione: -incremento dell'offerta di moneta (politica monetaria espansiva, tale politica fa deprezzare il tasso di cambio. Per cui AA2 ritorna nella posizione precedente AA1 e l’equilibrio riportando al livello precedente. -espansione fiscale temporanea (politica fiscale espansiva, quindi ↑ spesa pubblica, spostamento curva DD1 verso destra DD2. L’equilibrio sarà nel punto 3 con lo stesso livello di occupazione iniziale ma con un deprezzamento del tasso di cambio Usate per ripristinare la piena occupazione - raggiungendo rispettivamente i punti 1 e 3 di piena occupazione (Y F), spostando AA e DD. Le 2 politiche hanno conseguenze diverse sul tasso di cambio: la politica monetaria riporta il tasso di cambio al livello E1 la politica fiscale causa un ulteriore apprezzamento (E3). Le politiche per il mantenimento della piena occupazione possono sembrare semplici in teoria, ma sono difficili in pratica  problemi che possono presentarsi: 1. Abbiamo ipotizzato che i prezzi e le aspettative non varino, ma le persone potrebbero anticipare gli effetti degli interventi di politica e modificare il proprio comportamento (critica di Lucas). Es. i lavoratori potrebbero richiedere salari maggiori se si aspettano straordinari e facile occupazione, i produttori potrebbero aumentare i prezzi se si aspettano salari alti e una forte domanda dovuti alla politica monetaria e fiscale. La politica monetaria e la politica fiscale potrebbero perciò generare variazioni dei prezzi e inflazione impedendo perciò un’ elevata produzione e occupazione (inflation bias); 2. È difficile capire l'origine di uno shock economico 3. Problemi riguardo all’attuazione di queste politiche, vi è un ritardo delle decisioni 4. Il taglio alle imposte può comportare un disavanzo del bilancio pubblico che dovrà essere coperto da un avanzo fiscale 5. Le manovre di politica richiedono del tempo per essere implementate e per influenzare l'economia: poiché sono lente una ↓ temporanea della domanda mondiale sposta la DD1 a DD2 ↓ produzione da YF a Y2 deprezzamento della valuta da E1 a E2 (punto 2). se le autorità monetarie non fanno nulla troveremo una produzione più bassa. un ↑ temporaneo della domanda di moneta spostamento verso il bassoda AA1 a AA2, dal punto 1 al punto 2 (il tasso di cambio salta da E1 a E2 e si apprezza). Se le autorità di politica monetaria non fanno nulla, la produzione passa da YF a Y2. LA CURVA J  Spesso il saldo del conto corrente di un paese peggiora subito dopo il deprezzamento reale della valuta e comincia a migliorare solo dopo alcuni mesi. Se inizialmente il saldo del conto corrente peggiora dopo un deprezzamento, il suo sentiero temporale possiede un tratto iniziale che rassomiglia a una “J” e viene quindi chiamato curva J. La curva J descrive il ritardo temporale con cui un deprezzamento reale migliora il saldo del conto corrente. Il saldo del conto corrente peggiora drasticamnete dopo il deprezzamento reale della valuta (dal punto 1 al 2) in quanto gli oridini per le IMP ed EX viene effettuata con mesi di anticipo. Nei mesi dopo il deprezzamento , l’effetto principale del deprezzamento è quello di ↑ il livello di IMP , poiche le EX non cambiano, le IMP aumentano, si verifica una riduziona del saldo del CA. Ci vuole tempo affinchè i nuovi ordini si aggiunstino completamente e il risultato di questi ridardi nell’aggiustamento è graduale del saldo del conto corrente. (punto 2 al 3). Il miglioramneto si stabilizza con il completarsi del processo di aggiustamento al deprezzamento reale. Il primo impatto che ho da una politica monetaria espansiva è un deprezzamento immediato e fa ↑valore delle importazioni per cui il CURRENT ACCOUNT in valore salta nel punto 2 (il CA peggiora). Nel tempo, cominciano ad adattarsi le quantità (le quantità esportate cominciano ad↑ , le quantità importate cominciano a↓) per cui il CA si muove gradualmente nel punto 3 (aumenta gradualmente). Prende il nome di effetto J perché la linea che collega il punto 2 al punto 3 ha la forma di una J. Analisi empiriche: il miglioramento effettivo del CA si ha dai 6 mesi a 1 anno dopo la variazione della quantità di moneta. Altro modello che può modificare la dinamica di CA: PASS THROUGH EFFECT La percentuale di un ↑ dei Prezzi delle IMP quando la valuta nazionale si deprezza dell’1% è nota come GRADO DI AGGIUSTAMENTO (pass through effect) Se i prezzi rimangono gli stessi il deprezzamento dell’1% implica un ↑ dell’1% del costo dei beni. Se, ↓ il prezzo straniero (P*), un ↑del tasso di cambio dell’1% ma il pass through effect sarà di 0. CA = P x EX – E x P* x IM Relativamente al grafico precedente dell’effetto J, non necessariamente finisco nel punto 2, ma posso finire in qualche parte tra 1 e 2, il che allevia la dinamica del peggioramento del CA. LA TRAPPOLA DELLA LIQUIDITA’ Negli anni ’30, durante la Grande depressione, il tasso di interesse nominale negli USA raggiunge lo zero ed il paese si trovò incastrato nella cosiddetta trappola della liquidità. Una trappola della liquidità è tale perché il tasso di interesse scende a zero, la banca centrale non può ridurlo ulteriormente tramite un aumento della liquidità dell'economia (eventi simili si sono verificati anche negli anni 90 in Giappone). Effettuando una politica monetaria espansiva non farà altro che spostare la AA verso destra AA1; ciò vuol dire che tale politica non è assolutamente efficace. Lascia invariato il punto di equilibrio, la produzione non ha alcun effetto La parte orizzontale di AA1 è quella che genera la trappola della liquidità. Se la banca centrale è abbastanza credibile, ha effettuato in passato manovre efficaci, ciò deprezzerà il tasso di cambio e questa curva si alza. Mossa che convince i soggetti che questa politica monetaria espansiva sarà effettuata in modo permanente, si riesce ad avere un effetto reale anche in una situazione di trappola della liquidità se andiamo a fare una politica monetaria transitoria espansiva (Ee non cambia ma si sposta solo verso destra la AA) in una situazione di trappola della liquidità abbiamo uno spostamento della AA che, in realtà, non influisce per niente sull’equilibrio  l’economia resta nel punto 1. Se andiamo a fare una politica permanente qualche speranza ce l’abbiamo, perché tale politica implica un aumento del tasso di cambio atteso (Ee) per cui vi sarà un aumento delle aspettative ( Ee 1−R¿ ↑) che può spostare l’economia verso un prodotto nazionale più elevato (Y ↑). La curva DD è la solita la curva AA ha un segmento orizzontale a un livello di produzione così basso che il mercato monetario è in equilibrio a un tasso di interesse R=0. Il segmento piatto della curva AA mostra che il tasso di cambio non può deprezzarsi oltre il livello Ee/(1-R*). Nel punto di equilibro 1, la produzione è intrappolata a un livello Y1, che è inferiore a quello di piena occupazione Y*.
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