Principi generali sulla prova nel diritto processuale penale, Appunti di Diritto Processuale Penale

Scarica Principi generali sulla prova nel diritto processuale penale e più Appunti in PDF di Diritto Processuale Penale solo su Docsity! AL ES SI O BI AN CO A RE A NU OV A 1 ISTITUZIONI DI DIRITTO PROCESSUALE PENALE Parte Seconda PROFILI GENERALI DEL PROCEDIMENTO PENALE CAP.3 “PRINCIPI GENERALI SULLA PROVA” CAP.5 “I MEZZI DI RICERCA DELLA PROVA” CONSIDERAZIONI GENERALI SECONDO IL SISTEMA ACCUSATORIO LA RICERCA, L’AMMISSIONE, L’ASSUNZIONE E LA VALUTAZIONE DELLA PROVA NON POSSONO ESSERE ATTRIBUITE AD UN UNICO SOGGETTO MA DEVONO ESSERE RIPARTITE TRA IL GIUDICE, L’ACCUSA E LA DIFESA IN MODO CHE NESSUNO DI ESSI POSSA ABUSARNE. AL GIUDICE E’ RISERVATO IL POTERE DI DECIDERE, ALLE PARTI E’ ATTRIBUITO IL POTERE DI RICERCARE LE PROVE, DI CHIEDERNE L’AMMISSIONE E DI CONTRIBUIRE ALLA FORMAZIONE DELLE STESSE. LA PROVA E’ QUEL PROCEDIMENTO LOGICO IN BASE AL QUALE DA UN FATTO NOTO SI DEDUCE L’ESISTENZA DEL FATTO STORICO. IL GIUDICE VALUTA SE IL FATTO STORICO RICOSTRUITO MEDIANTE PROVE E’ CONFORME AL FATTO TIPICO PREVISTO E SANZIONATO DALLA NORMA INCRIMINATRICE E SE IL FATTO STORICO NON RIENTRA NEL FATTO TIPICO IL GIUDICE PROSCIOGLIE L’IMPUTATO MENTRE SE E’ CONFORME AL FATTO TIPICO IL GIUDICE CONDANNA L’IMPUTATO. SECONDO L’ART.187 “SONO OGGETTO DI PROVA I FATTI CHE SI RIFERISCONO ALL’IMPUTAZIONE, ALLA PUNI- BILITA’ E ALLA DETERMINAZIONE DELLA PENA O DELLA MIS. DI SICUREZZA, I FATTI DAI QUALI DIPENDE L’APPLICAZIO- NE DELLE NORME PROCESSUALI E SE VI E’ COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE SONO OGGETTO DI PROVA I FATTI INERENTI ALLA RESPONSABILITA’ CIVILE DERIVANTE DAL REATO” BISOGNA DISTINGUERE TRA PROVA RAPPRESENTATIVA E INDIZIO. LA PROVA RAPPRESEN. (PROVA STORICA) FA RIFERIMENTO A QUEL RAGIONAMENTO CHE DAL FATTO NOTO RICAVA PER RAPPRESENTAZIONE L’ESISTENZA DEL FATTO DA PROVARE (ES. TIZIO RIFERISCE DI AVER VISTO CAIO SPARARE). IL GIUDICE DEVE VALUTARE LA CREDIBILITA’ E L’ATTENDIBILITA’ DELLA FONTE RICAVANDONE UN RISULTATO PROBATORIO (ART.192 CO1). L’INDIZIO (PROVA CRITICA) FA RIFERIMENTO A QUEL RAGIONAMENTO CHE DA UN FATTO PROVATO (CIRCO- STANZA INDIZIANTE) RICAVA L’ESISTENZA DI UN ULTERIORE FATTO DA PROVARE. IL COLLEGAMENTO TRA LA CIRCOSTANZA INDIZIANTE E IL FATTO DA PROVARE E’ COSTITUITO DA UN’INFEREN- ZA BASATA SU DI UNA MASSIMA DI ESPERIENZA O SU DI UNA LEGGE SCIENTIFICA. [INFERENZA= COMBINAZIONE DEL RAGIONAMENTO INDUTTIVO CON QUELLO DEDUTTIVO]. LA MASSIMA DI ESPERIENZA E’ UNA REGOLA DI COMPORTAMENTO CHE ESPRIME QUELLO CHE AVVIENE NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI (E’ UNA REGOLA RICAVABILE DA CASI SIMILI). TUTTAVIA NON HA VALORE UNIVERSALE PERCHE’ POTREBBE ESSERE SMENTITA DA CIRCOSTANZE SPECIFICHE DEL CASO CONCRETO. LA MASSIMA DI ESPERIENZA E’ UNA REGOLA CHE DA LUOGO AD UN GIUDIZIO DI PROBABILITA’ E NON DI CER- TEZZA IN QUANTO VI E’ LA PROBABILITA’ CHE UNA PERSONA IN UNA SITUAZIONE SIMILE POSSA ESSERSI COMPORTATA IN MODO IDENTICO A QUANTO GIA’ RISCONTRATO IN PASSATO. LA PROVA INDIZIARIA E’ LA COMBINAZIONE DEL RAGIONAMENTO INDUTTIVO (QUANDO IL GIUDICE ESAMINA CASI SIMILI E FORMULA UNA REGOLA DI ESPERIENZA) CON QUELLO DEDUTTIVO (QUANDO APPLICA AL CASO IN ESAME LA REGOLA GENERALE CHE HA RICAVATO IN PRECEDENZA). L’INDIZIO E’ UNA PROVA CHE DEVE ESSERE VERIFICATA. IN BASE AL 2°CO DELL’ART.192 “L’ESISTENZA DI UN FATTO NON PUO’ ESSERE DESUNTA DA INDIZI A MENO CHE QUESTI SIANO GRAVI, PRECISI E CONCORDANTI”. E’ GRAVE L’INDIZIO CHE E’ RESISTENTE ALLE OBIEZIONI E CHE HA UNA ELEVATA PERSUASIVITA’ (LA MASSIMA DI ESPERIENZA FORMULATA DEVE AVERE UN’ELEVATA PROBABILITA’). AL ES SI O BI AN CO A RE A NU OV A 2 GLI INDIZI SONO PRECISI QUANDO NON SONO SUSCETTIBILI DI ALTRE DIVERSE INTERPRETAZIONI, E SONO CONCORDANTI QUANDO CONVERGONO TUTTI VERSO LA MEDESIMA CONCLUSIONE. GLI INDIZI DEVONO TENDERE A DIMOSTRARE L’ESISTENZA DI UN FATTO PERCHE’ SE OGGETTO DELLA PROVA E’ UN FATTO INCOMPATIBILE CON LA RICOSTRUZIONE DEL FATTO STORICO OPERATA NELL’IMPUTAZIONE, E SUFFICIENTE L’ALIBI (PROVA LOGICA CHE DIMOSTRA CHE L’IMPUTATO NON POTEVA ESSERE A QUELL’ORA SUL LUOGO DEL DELITTO PERCHE’ NEL MEDESIMO MOMENTO ERA IN ALTRO LUOGO) A DIMOSTRARE CON CERTEZZA CHE IL FATTO NON SI E’ VERIFICATO COSI’ COME LO HA RICOSTRUITO L’ACCUSA. PROCEDIMENTO PROBATORIO E’ REGOLAMENTATO DAL CODICE NEI FONDAMENTALI MOMENTI DELLA: RICERCA, DELL’AMMISSIONE, DELL’ ASSUNZIONE E DELLA VALUTAZIONE DELLA PROVA. NEL NOSTRO SISTEMA PREVALENTEMENTE ACCUSATORIO LA RICERCA DELLE PROVE SPETTA ESCLUSIVAMENTE ALLE PARTI. NESSUNO MEGLIO DI LORO SAREBBE IN GRADO DI COMPRENDERE QUALI SIANO GLI ELEMENTI IDONEI A CONVINCERE IL GIUDICE. L’AMMISSIONE DELLA PROVA DEVE ESSERE CHIESTA DALLE PARTI AL GIUDICE (ART.190) CHE PROVVEDE SENZA RITARDO CON ORDINANZA ESCLUDENDO LE PROVE VIETATE DALLA LEGGE E QUELLE CHE MANIFESTAMENTE SONO SUPERFLUE O IRRILEVANTI. DI REGOLA LA PROVA NON PUO’ ESSERE ASSUNTA D’UFFICIO MA IN VIA ECCEZIONALE IL GIUDICE PUO’ ASSUMERE UNA PROVA QUANDO E’ ASSOLUTAMENTE NECESSARIA (ART.190 CO2). QUESTO POTERE E’ GIUSTIFICATO PERCHE’ LA LIBERTA’ PERSONALE E’ UN BENE INDISPONIBILE E QUINDI L’INIZIATIVA D’UFFICIO SERVE AD EVITARE CHE L’INERZIA DELLE PARTI RENDA DISPONIBILE UN DIRITTO INVIOLABILE. L’ASSUNZIONE DELLA PROVA AVVIENE CON IL METODO DELL’ESAME INCROCIATO. SI RITIENE CREDIBILE QUEL DICHIARANTE CHE SA RESISTERE ALLE CONTESTAZIONI CHE GLI SONO POSTE. IL PRESIDENTE PUO’ PORRE DOMANDE SOLTANTO DOPO CHE LE PARTI HANNO CONCLUSO L’ESAME INCROCIATO (ART.506 CO2). UN DIVIETO PROBATORIO CHE CONCERNE L’ASSUNZIONE DELLA PROVA E’ PREVISTO DALL’ART.188 “NON POSSONO ESSERE UTILIZZATI NEPPURE CON IL CONSENSO DELLA PERSONA INTERESSATA METODI O TECNICHE IDONEI AD INFLUIRE SULLA LIBERTA’ DI AUTODETERMINAZIONE O AD ALTERARE LA CAPACITA’ DI RICORDARE O DI VALUTARE I FATTI (IPNOSI, MACCHINA DELLA VERITA’). (LIBERO CONVINCIMENTO DEL GIUDICE) IL GIUDICE HA IL DOVERE DI DARE UNA VALUTAZIONE RAZIONALE DELLA PROVA E NELLA SENT. DEVE INDICARE LE PROVE POSTE A BASE DELLA DECISIONE E LE RAGIONI PER LE QUALI RITIENE NON ATTENDIBILI LE PROVE CONTRARIE. SE SI TRATTA DI UNA SENT. DI CONDANNA IL GIUDICE DEVE MOTIVARE PERCHE’ LE PROVE DELL’ACCUSA SONO RISULTATE IDONEE AD ELIMINARE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO SULLA RICOSTRUZIONE PROSPETTATA DALLA DIFESA, SE SI TRATTA DI UNA SENT. DI ASSOLUZIONE IL GIUDICE DEVE FORNIRE UNA SPIEGAZIONE SUL PERCHE’ PERSISTE UN DUBBIO SULLA RICOSTRUZIONE DELL’ACCUSA. L’ONERE DELLA PROVA INCOMBE IN PRIMO LUOGO SUL PM CHE HA L’ONERE DI CONVINCERE IL GIUDICE DELLA REITA’ DELL’IMPUTATO IN MODO DA ELIMINARE OGNI RAGIONEVOLE DUBBIO, SUCCESSIVAMENTE SPETTA ALL’IMPUTATO L’ONERE DI RICERCARE LE PROVE CHE POSSANO CONVINCERE IL GIUDICE CHE I FATTI SI SONO SVOLTI DIVERSAMENTE. SECONDO L’ART.2697 CC “CHI VUOL FAR VALERE UN DIRITTO IN GIUDIZIO DEVE PROVARE I FATTI CHE NE COSTITUISCONO IL FONDAMENTO” CIOE’ CONVINCERE IL GIUDICE DELL’ESISTENZA DI UN FATTO STORICO AFFERMATO DA UNA PARTE. L’ONERE FORMALE E’ PREVISTO ALL’ART.190 E CONSISTE NELL’INTRODURRE LA PROVA, MENTRE L’ONERE SOSTANZIALE SI HA QUANDO LA PARTE HA CONVINTO IL GIUDICE DELL’ESISTENZA DEL FATTO STORICO DA ESSA AFFERMATO. L’AVER SODDISFATTO L’ONERE FORMALE NON SIGNIFICA AVER SODDISFATTO L’ONERE SOSTANZIALE