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ESAME DI SOCIOLOGIA (HUXLEY, MOSSE, TABET), Sintesi del corso di Sociologia dell'Educazione

Un'analisi dei tre testi assegnati per l'esame ("Il razzismo in Europa", "Il mondo Nuovo" e "La Pelle Giusta" e relativi punti in comune tra loro. )

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 19/01/2021

chiaramathilda
chiaramathilda 🇮🇹

4.3

(4)

6 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica ESAME DI SOCIOLOGIA (HUXLEY, MOSSE, TABET) e più Sintesi del corso in PDF di Sociologia dell'Educazione solo su Docsity! ESAME DI SOCIOLOGIA 
 
 
 “Il mondo nuovo” è un famoso romanzo distopico di Aldous Huxley scritto nel 1932.
 C’è una distopia? Una distopìa, o anche anti-utopia è una rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro indesiderabile o spaventosa. 
 
 Il mondo che ci viene proposto dalla penna di Huxley è un mondo che al colpo d’occhio non sembrerebbe una distopia: non ci sono guerre, non ci sono malattie, non ci sono lotte sociali, non c’è nemmeno la tristezza. Il mondo quindi, è privato dei mali che affliggono l’umanità e pare giunto più che a una distopia, ad un’utopia, ma le basi sulle quali questa utopia si fonda sono ripugnanti.
 
 A seguito di una devastante guerra (iniziata negli anni quaranta), l'intero pianeta viene riunito in vari grandi stati, governati dai GOVERNATORI. La popolazione ignora il motivo della propria situazione attuale: sa solo che il passato era caratterizzato dalla barbarie. Solo i Governatori sanno come la presente società sia nata e come fosse in precedenza.
 
 In questo nuovo mondo non esiste famiglia né monogamia, i bambini vengono condizionati fin da quando sono embrioni, il rimedio a tutti i dubbi e le insoddisfazioni è una droga euforizzante (il soma), il consumismo regna sovrano, il sistema di caste è molto rigido e non è possibile passare dall’una all’altra, la religione, la cultura, la storia, l’arte, tutto ciò che rende umani gli esseri umani è stato abolito. Dio è stato bandito dalle mentalità delle persone, o sostituito con Ford, infatti il romanzo parte nell’anno 632 di Ford. La nuova società è basata sui principi della produzione in serie, applicati inizialmente nelle industrie automobilistiche di Ford alla produzione del Modello T. Per questo Ford è il Dio di questa nuova società ed il segno della "T" ha rimpiazzato il segno della croce cristiana.
 
 Il romanzo inizia con la visita di una scolaresca al Centro di incubazione e di condizionamento, dove gli embrioni vengono creati e indottrinati. In questo mondo infatti gli umani non si riproducono più nel metodo tradizionale, viviparo, ma artificialmente.
 
 La condizione primordiale di ogni disuguaglianza è stata eliminata: la famiglia. Tutti gli esseri umani sono prodotti tramite fecondazione artificiale. 
 Il concetto di famiglia è un tabù, un’ oscenità. Sono considerate oscene tutte le parole di parentela e, soprattutto, quelle di “padre” e “madre”, tanto che la scolaresca arrossisce o reagisce con imbarazzo quando il direttore del centro usa il termine “padre e madre” in modo scientifico. 
 
 La famiglia non è inoltre l’unica condizione di disuguaglianza che è stata eliminata dal mondo nuovo. Viene per esempio menzionato un bambino di lingua polacca e la scolaresca dice che il polacco è una lingua morta, come il francese o il tedesco. Nel mondo nuovo vi è una lingua universale. 
 
 Durante la visita al centro, il direttore del spiega ai ragazzi i metodi di condizionamento usati per creare i nuovi perfetti membri della società. Le caste sono cinque: Alfa, Beta, Gamma, Delta ed Epsilon. Gli Alfa sono al vertice, si occupano del comando e sono vestiti di grigio, in seguito vi sono i Beta, vestiti di viola, si occupano delle cariche di amministrative ma non del comando. Sotto di loro, i Gamma (vestiti di verde), Delta (cachi) ed Epsilon (vestiti di nero), che svolgono i compiti più umili. 
 In questo centro di Incubazione, dove ha origine questa nuova umanità, ogni embrione viene trattato in laboratorio affinché gli embrioni delle classi più importanti (come i bambini alfa e i bambini beta) abbiano uno sviluppo perfetto, mentre gli embrioni delle caste successive, invece, vengano sottoposti metodo Bokanovsky, perché si moltiplichino (il metodo Bokanovsky consisteva nel bloccarne lo sviluppo tramite raggi x, freddo, alcool: gli embrioni che non morivano germogliavano e prolificavano in ordine di moltiplicarsi e creare degli “umani in serie”). 
 Infatti solo per le caste più importanti da un embrione si ottiene un solo individuo adulto, perfetto: le caste inferiori vengono prodotte in serie, tramite questa clonazione, ma apparivano sottosviluppate sotto ogni punto di vista. 
 Anche sotto un punto di vista estetico, gli individui delle classi più importanti vengono descritti come belli, alti e potremmo dire ariani, mentre gli individui delle classi più basse, ad esempio vengono descritti come individui di colore. 
 
 Tuttavia nessuno si lamenta, i bisogni materiali di tutti sono pienamente soddisfatti.
 Fin dalla primissima infanzia tutti imparano tramite indottrinamento nel sonno ad apprezzare la propria casta ed a non aspirare a cambiarla. 
 Ad esempio all’inizio del romanzo, durante la visita al Centro di incubazione, la scolaresca vede dei bambini beta che sono indottrinati durante il momento del sonnellino tramite un nastro che si ripete fino ad convincerli di essere ben felici di non appartenere agli alfa “perché gli alfa lavorano moltissimo”, ma anche molto felici ad esempio di non appartenere ai gamma (il nastro ribadisce che il colore cachi che indossano i gamma sia molto brutto). 
 nuovo. Bernard chiede una seconda possibilità, mentre Watson accetta di buon grado, felice di poter essere un individuo.
 
 Mustapha afferma inoltre che l’esilio più che una punizione è una ricompensa: le persone più interessanti e intelligenti del mondo si trovano lì. Quindi il governatore ha un dialogo con John, uno dei dialoghi oltretutto più belli e famosi del libro dove il primo difende le basi di ordine su cui si poggia il mondo nuovo, mentre il secondo le rigetta. Si scopre inoltre che Mustapha conosce Shakespeare, la Bibbia, Dio, la storia antica, insomma tutto ciò che il regime vieta al popolo, nasconde agli abitanti del mondo nuovo. 
 Alla fine John rifiuta il nuovo mondo, rivendicando Dio, la poesia, il pericolo, la libertà, il peccato, malattia, la vecchiaia; insomma, il diritto a essere infelice. Arriva a chiedere di essere esiliato anche lui, ma il governatore rifiuta, perché è interessato all’esperimento di un selvaggio che vive nel nuovo mondo. John si ritira quindi in campagna, in un faro disabitato, dove tenta di purificarsi con riti di autoflagellazione. 
 Ma nemmeno qui è al sicuro: una folla di curiosi lo segue, affascinati morbosamente dal suo autolesionismo. 
 
 Ne segue una tragica fine:
 La situazione precipita quando John vede Lenina fra la folla, la attacca con la frusta, scatenando nella folla una rissa che ben presto si tramuta in orgia. Il giorno dopo, pieno di disgusto e orrore per ciò che ha fatto, John si impicca. Ne Il nuovo mondo Huxley concepisce una società che è, per così dire, schiava della felicità. La caratteristica principale di tale ordine sociale risiede nel fatto che essa è l’estensione ideale delle soluzioni ai problemi del mondo dei nostri avi. Tutto però ha un prezzo e il nuovo mondo prevede solo la presenza di individui uniformi, senza qualità e senza individualità. Chi si discosta da questo canone, che è sia morale che estetico, è destinato alla cancellazione o alla deportazione. 
 Durante la preparazione di questo esame ho trovato nel mondo nuovo anche tantissimi spunti con gli altri due libri assegnati. 
 
 Nel libro “LA PELLE GIUSTA” di Paola Tabet infatti ho trovato molte analogie per quanto riguarda l’educazione dei bambini nel mondo nuovo e il condizionamento sociale al quale erano esposti, con lo studio che lei ha svolto analizzando i temi dei bambini della scuola dell’obbligo in tutta Italia. 
 
 In questo studio infatti vengono proposti 2 temi: uno propone una situazione con una distanza di tipo zero “SE I TUOI GENITORI FOSSERO NERI” e l’altro tema con una distanza maggiore “SE TU VIVESSI IN AFRICA”. 
 Uno dei sentimenti che più chiaramente viene fuori è la PAURA " i neri fanno paura”. 
 E' lecito a questo punto chiedersi come mai i bambini hanno paura delle diversità dato che normalmente nei bambini piccoli la curiosità, la voglia di conoscere vincono sull'impulso a ritirarsi di fronte a qualcosa di nuovo. 
 E’ quindi probabile che questa sia stata imposta/prodotta e costruita socialmente, un po’ come le scosse elettriche date dal pavimento ai bambini del mondo nuovo quando si approcciavano ai libri o ai fiori. 
 Un altro dei sentimenti che spicca tra i temi dei bambini sottoposti allo studio è il DISGUSTO. Il disgusto non è considerato un sentimento soggettivo, ma costruito culturalmente. 
 La trasmissione sociale ha un ruolo importante nella creazione del disgusto, i disgusto si diffonde per condizionamento sociale e apprendimento. I bambini hanno la possibilità di osservare svariate situazioni di disgusto degli adulti e lentamente attraverso l'esempio assorbono e incorporano queste reazioni.
 Il diverso, quello che ha abitudini diverse fa schifo.
 
 Un’altra analogia con il Mondo Nuovo è nella rappresentazione dei bambini dell’Africa, che ricorda bene la riserva dei selvaggi. Per i bambini infatti, l’Africa è un ambiente particolarmente arretrato, primitivo, quanto lo è la riserva per gli abitanti del mondo distopico creato da Huxley. 
 Dai temi dei bambini sembra che l’Africa sia super arretrata che non conosca l'agricoltura, la tessitura, la scuola, le città. Viene fuori dai temi una rappresentazione dell'inferiorità degli altri; si ha spesso un' estremizzazione della miseria degli africani e un' ostentazione della ricchezza, dei comfort che noi possiamo avere. 
 
 Questi stereotipi non sono originati dalle menti dei bambini, ma si tratta di una rappresentazione collettiva ben sedimentata nelle nostre menti: oltretutto non è responsabile di ciò solo immaginario coloniale, ma sopratutto troviamo i responsabili nei media.
 
 Non da meno è quel razzismo d'elite prodotto per lo più dai media che alimenta disinfomazione e diffonde l'immagine di una falsa omogeneità. Disconoscendo per esempio che l'emigrazione contemporanea è molto diversa da quella passata composta non solo da poveri analfabeti ma anche da individui con un buon livello di scolarizzazione. Vengono cancellate tutte le diversità di nazione, di religione, di esperienza, di cultura, di occupazione; tant'è che l'immaginario classico dell'immigrato è maschio africano di religione musulmana, analfabeta. 
 Mi ha colpito che molti bambini nei loro temi, tra le varie soluzioni al problema di trovarsi con dei genitori di colore o di trovarsi in Africa abbiano spesso immaginato loro stessi nella figura di civilizzatori, cosa che mi ha ricordato l’atteggiamento che tutti hanno verso John. 
 
 PER QUANTO CONCERNE INVECE L’ANALISI DEL RAZZISMO IN EUROPA DI MOSSE, inevitabile è il paragone che giunge tra il capolavoro di Huxley e alcuni passaggi che parlano di Eugenetica. 
 
 Intanto ci basti pensare che le idee di Darwin, che non era razzista, furono utilizzate dal razzismo e dai teorizzato della razza. La sua teoria di Darwin stabilisce la probabilità di sopravvivenza di una specie animale mediante il numero di figli che poteva generare, e già questo ci rimanda alle tecniche di laboratorio utilizzate per produrre i nuovi cittadini della società del mondo nuovo. 
 
 Importantissimo nel libro di Mosse troviamo Galton, il padre dell’eugenetica. Questi voleva il contenimento dell’indice di fertilità dell’inadatto e, dall’altra parte l’incoraggiamento di quello dell’adatto col fine di migliorare la razza britannica, anche attraverso la possibilità della selezione naturale. 
 Nel mondo nuovo di Huxley gli esseri umani sono prodotti secondo richiesta e le persone sono obbligate ad assumere anticoncezionali, se non nascono proprio sterili dalla nascita (infatti le caste inferiori hanno molti casi di ermafroditismo). Il traguardo massimo dell’eugenetica sarebbe quello di fare fecondazioni mirate. —> cercando di ottenere risultati geneticamente desiderabili L’eugenetica durante il dominio del Nazismo sfociò nell’igiene razziale prevedeva la sterilizzazione degli inadatti, la registrazione dei cittadini e delle loro condizioni fisiche al fine di prevenire la nascita di bambini con malattie ereditare. L’obiettivo era non permettere la sopravvivenza di individui malati. Di non permettere la degenerazione della razza che Gobineau aveva tanto profetizzato.
 

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