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Weber e la tripartizione 'classe, ceti, partiti': Potere e strutture comunitarie, Prove d'esame di Scienza Politica

Political TheoryComparative PoliticsGlobalizationInternational Relations

La teoria di Max Weber sulla tripartizione del potere in società, basato sulla classe, i ceti e i partiti. Inoltre, viene discusso l'analisi di Robert H. Rossi sulle strutture di potere a livello di comunità e il concetto di stato e globalizzazione secondo la scuola constraints. il concetto di potere potenziale e potere effettivo di Baldwin e il paradosso della potenza non realizzata.

Cosa imparerai

  • Come analizza Riesman le trasformazioni del potere in America?
  • Quali sono i tipi di strutture di potere a livello di comunità secondo Rossi?
  • Quali sono le dinamiche economiche che influenzano lo stato secondo Weiss?
  • Quali sono le caratteristiche del paradosso della potenza non realizzata di Baldwin?
  • Quali sono le tre forme di stratificazione di potere secondo Weber?

Tipologia: Prove d'esame

2017/2018

Caricato il 02/05/2018

alessandro.burbank1
alessandro.burbank1 🇮🇹

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Scarica Weber e la tripartizione 'classe, ceti, partiti': Potere e strutture comunitarie e più Prove d'esame in PDF di Scienza Politica solo su Docsity! I sostenitori del pluralismo sostengono che nella nostra società “il potere è disperso fra tanti individui”, mentre i sostenitori dell'elitismo sostengono che “il potere è concentrato nelle mani di pochi”. L’approccio elitista: Pareto e la circolazione delle élite Pareto distingue tra elite politiche mosse dll'istinto delle combinazioni che usano l'astuzia, la diplomazia, ed elite mosse dalla resistenza degli aggregati, che usano la forza, che non si piegano. Ci sono momenti in cui le elite perdono la loro forza. Mentre una leadership composta da “lioni” viene rovesciata in modo pacifico, una leadership composta da golpi viene rovesciata con la forza, con un colpo di stato, un rovesciamento violento. Nella concezione di Pareto la classe dominante è sempre l'elite politica. Mosca e la classe politica Gaetano Mosca giunge alla conclusione che all'interno di ogni società il potere è concentrato in un gruppo, che chiama la classe politica. Egli non fa riferimento a variabili psicologiche, ma a variabili organizzative, politiche: è l'organizzazione che fa del gruppo rispetto l'elites (una minoranza organizzata si imporrà sempre su una maggioranza disorganizzata). Michels e la legge ferrea dell’oligarchia Robert Michelis in “La sociologia del partito politico” studia la SPD (“Se io trovo delle tendenze oligarchiche in un partito così democratico”) e mette in evidenza come all'interno di questo partito vi sia una tendenza oligarchica. Formula la legge ferrea dell'oligarchia: in qualsiasi organizzazione vi è la tendenza a formarsi di una concentrazione oligarchica. Spiegazione politica: la politica richiede decisioni veloci rapide. Spiegazione organizzativa: necessità di un apparato amministrativo. Spiegazione psicologica: spesso è comodo delegare agli altri, non impegnarsi in prima persona. L’approccio pluralista: Bentley e la teoria politica dei gruppi I gruppi portano avanti delle rivendicazioni, c'è un'interazione tra i gruppi; c'è una molteplicità dei gruppi in quanto c'è una molteplicità di interessi. Non possiamo immaginare che ci sia un solo gruppo, c'è una pluralità di gruppi che interagiscono tra di loro. Weber e la tripartizione “classe, ceti, partiti” All'interno della società ci sono diverse fonti di potere simboleggiate da classi, ceti, partiti. Vi sono tre differenti forme di stratificazione di potere: la classe, basata sull'economia; I ceti, basati sulla reputazione-status; i partiti, basati sul controllo del potere politico. Fra le prime due forme vi possono essere sovrapposizioni ma non necessariamente. Nella società vi è una pluralità di piramidi. Riesman e i gruppi di veto In “La folla soitaria” R. analizza le traformazioni del potere in America. La camarilla serviva la chiara azione di guida, i chiari privilegi e la chiara volontà della classe politica affarista dirigente. Oggi abbiamo sostituito a questa direzione una serie di gruppi, ciascuno dei quali si è sforzato di ottenere e infine ha ottenuto il potere di impedire le cose ritenute contrarie ai suoi interessi e, entro ben più angusti limiti, di promuoverne altre. I vari gruppi affaristici, grandi e piccoli, i gruppi addetti alla censura dei films, i gruppi degli agricoltori, i gruppi dei lavoratori e dei professionisti, i maggiori gruppi etnici e i maggiori gruppi regionali, sono in molti casi riusciti a destreggiarsi fino ad una posizione in cui sono in grado di neutralizzare quelli che potrebbero attaccarli. L’aumento stesso del numero di questi gruppi, e delle specie d’interessi, ‘pratici’ e ‘mitici’, che essi proteggono, segna, d’altronde, un cambiamento decisivo rispetto alle camarille di un periodo precedente. Potere e struttura comunitaria (Peter H. Rossi) Secondo Rossi se osserviamo attentamente gli studi sulle strutture di potere a livello di comunità, possiamo distinguere I differenti tipi: PIRAMIDALE: le linee di potere tendono a trovare la loro fonte ultima in un unico individuo o in un numero molto piccolo di individui; il processo decisionale tende ad essere altamente centralizzato(es. Middletown Regional City). DI CAUCUS: le linee di potere tendono a confluire in un gruppo abbastanza esteso, che arriva a decisioni consensuali; il processo decisionale tende a consistere nella manipolazione del consenso dei pochi intimi che compongono il Caucus. Simili, differiscono solo per il numero di persone che si spartiscono il potere; Le linee del potere tendono a convergere. POLILITICO: strutture di potere separate e coincidenti con I principali settori in cui si articola la vita della comunità. AMORFO: impossibile discernere uno stabile modello di potere. In questi due tipi le linee di potere tendono a divergere. diventerebbe molto più semplice. Le risorse di potere politico, invee, tendono ad essere molto meno “liquide” delle risorse economiche. Prese nel loro insieme le risorse di potere politico hanno un grado di fungibilità relativamente basso, ed è appunto per questo motivo che la precisazione del'ambito e della sfera del potere politico è una parte essenziale dell'analisi. La seconda spiegazione del paradosso della potenza non realizzata è da preferirsi per almeno due motivi: 1. porre eccessiva enfasi sull'incapacità è/o avversione di A nel tradurre in atto le sue risorse di potere può condurre ad analisi superficiali (è A che ha sbagliato, non si pone il problema se l'analista ha valutato correttamente le risorse di potenza a disposizione di A). 2. mentre il primo approccio attira l'attenzione sulla perizia di colui che detiene il potere, l'altro approccio considera questa perizia come una risorsa, tra le altre, e si concentra invece sul quadro situazionale rispetto a cui tutte le potenzialità devono venire valutate. il potere e lo stato per Weber Weber Il rapporto tra stato e società è bi-direzionale: bisogna accertare empiricamente i rapporti di causazione. Weber rifiuta spiegazioni di tipo mono-causale e non crede che il rapporto di determinazione vada sempre dall'economia alla politica. La definizione di stato di Weber Una comunità umana, che nei limiti di un determinato territorio – questo elemento del ‘territorio’ è caratteristico – esige per sé (con successo) il monopolio della forza fisica legittima …Lo stato, al pari delle associazioni politiche che lo hanno preceduto storicamente, consiste in un rapporto di dominazione di alcuni uomini su altri uomini, il quale poggia sul mezzo della forza legittima (vale a dire, considerata legittima). Approccio statist alla politica estera La Skocpol definisce gli stati come: “associazioni basate sulla forza che rivendicano il controllo su territori e persone. Le organizzazioni amministrative, giuridiche, estrattive e coercitive sono l’essenza di ogni stato. A seconda dei paesi, queste strutture organizzative possono mutare”. Studiosi neo-weberiani, sulla scia degli studi di Weber e Hintze, affermano che lo stato si colloca all'intersezione tra sistema internazionale e politica interna e ciò lo spinge ad agire non solo in funzione degli interessi economici domestici, ma anche in risposta a quello che fanno gli altri stati. Gli stati, grazie al controllo degli apparati amministrativi e coercitivi e alla collocazione intermedia tra ambiente interno e ambiente internazionale, sono in grado di agire come attori autonomi. Per la Skocpol l’autonomia è “la capacità di formulare e implementare obiettivi che non sono un semplice riflesso delle richieste e degli interessi provenienti dalla società. Gli obiettivi statali devono essere formulati in maniera indipendente dalla società. Se gli stati agiscono come strumenti delle classi dominanti o come semplici meccanismi di trasformazione di input in output, non è possibile parlare di autonomia dello stato. Autonomia significa che lo stato ha obiettivi suoi propri, che non sono stabiliti dagli attori sociali”. 2. il comportamento dello stato è dettato dagli interessi dei gruppi economici dominanti, che detengono i mezzo di produzione 3. stato come “comitato esecutivo della borghesia” Neomarxismo: 1. strutturale • l’azione dello stato nell’interesse del capitale non deriva dal fatto che la classe politici derivi da quella economica/capitalista, ma da vincoli strutturali all’interno dei quali lo stato politico è costretto ad agire • l’autonomia relativa dello stato permette anche di capire le politiche di welfare • sempre tale autonomia impedisce agli interessi particolaristici di9 trasformarsi in costo collettivo 2. strumentale • stato come puro “comitato d’affari” • la classe politica risponde a quella economica ed è composta da persone che condividono interessi e obbiettivi dei capitalisti (provenienza sociale simile) definizione di potere ( weber ) Weber • potere come relazione sociale • potere possibilità di trovare obbedienza presso certe persone ad un comando che abbia un contenuto di senso • potenza far valere entro una relazione sociale la propria volontà anche contro l’opposizione altrui • gruppi di potere, membri sottoposti a relazioni di potere in ragione di un ordinamento vigente politico (sussistenza e validità degli ordinamenti si basano su minaccia e impiego della forza fisica; stato), ierocratico (sussistenza e validità degli ord. si basano sulla concessione o rifiuto di beni sacri) • ad ogni autentico rapporto di potere inerisce un minimo di volontà, cioè di interesse interno o esterno all’obbedienza (chi obbedisce per suo stesso volere assume il contenuto del comando come massima del suo agire) • 3 tipi di potere legittimo: • Razionale – credenza nella legalità dell’ordinamento e nel diritto di comando di chi comanda • Tradizionale – credenza quotidiana nel carattere sacro delle tradizioni, della loro validità da sempre • Carismatico – dedizione straordinaria al carattere sacro o alla forza o valore di una persona e agli ordinamenti da essa creati • tipologia dei motivi dell’agire sociale (questi motivi influenzano grandemente il tipo di potere) • tradizionale • affettivo • razionale rispetto al valore • razionale rispetto allo scopo Influenza, Fredrich Di Friedrich sono importanti due fondamentali formulazioni: 1. l'esplicito riconoscimento che il potere è sostanzialmente un fatto relazionale; asserendo al carattere relazionale del potere si riconosce esplicitamente che il potere non è una sostanza immutabile che conserva uno stesso peso ed una stessa validità erga omnes, ma un'entità differenziata che varia a seconda dei soggetti su cui si esercita e, nei confronti di un singolo soggetto, persino a secona delle questioni cui si applica. Bisogna altresì sottolineare che alcuni rapporti si cristallizzano e danno luogo al formarsi di un potere istituzionalizzato che rappresenta per il suo detentore una vera e propria sostanza posseduta, un possesso; è a questo potere che si riferiscono i vari Dahl, Friedrich, Simon, Banfield, quano affermano che il potere può essere speso, investito e accumulato. Si può ben dire quindi che il potere è sia un possesso che un rapporto. 2. Potere ed influenza La regola delle reazioni previste; l’influenza è un tipo di potere indiretto e non strutturato, non espresso in forma di comando; generalmente esiste quando il comportamento di B è modellato dalle preferenze di A e si conforma ad esse anche in assenza di espliciti comandi. Il meccanismo delle reazioni previste si basa sulla capacità degli esseri umani di immaginare e quindi prevedere le reazioni di coloro che sono toccati dalle loro azioni…l’attore, prevedendo l’effetto della sua azione, la modifica in modo più o meno conforme alle sue previsioni. La regola delle reazioni previste permette di formulare una regola tecnica pr l'individuazionendell'influenza basata su un principio probabilistico: è probabile che ogni contesto politico nel quale si osservano uno o più casi in cuile decisioni o azioni precedenti vengono modificate, sia permeato dall'influenza di una persona o di un gruppo al quale si può far risalire tale modifica; ciò avviene perchè , in conseguenza della modifica , o addirittura prima di essa per la semplice possibilità del suo verificarsi, la persona o le persone soggette all'influenza ne prevedono le reazioni (il ruolo dell'opinione pubblica corrisponde in gran parte a questo schema, in quanto il governo cerca di prevedere le reazioni
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