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Esame Teologia II - BANNA, Appunti di Teologia II

Contiene tutti gli appunti presi a lezione in preparazione all'esame. VOTO: 30 e lode.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 25/03/2023

faann
faann 🇮🇹

4.7

(14)

26 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Esame Teologia II - BANNA e più Appunti in PDF di Teologia II solo su Docsity! Esame Teologia II: passo teologico e approfondimento sulla libertà Banna La Chiesa è quel gruppo di uomini tenuto insieme non in nome o memoria di Gesù, ma che riconosce Gesù vivo tra di loro, come rivelazione di Dio - pretesa di essere la continuità di Cristo nella storia. Lo abbiamo compreso attraverso tre strade: → PASSO STORICO: il primo gruppo di cristiani riuniti dopo la resurrezione di Gesù, che caratteristiche aveva? dovrebbero essere i dna, la struttura portante di ogni comunità cristiana; → PASSO TEOLOGICO: in che senso la Chiesa rivela Dio attraverso un elemento umano? La Chiesa è composta da due elementi: - uno umano*: parliamo di tutti quegli scandali e debolezze degli uomini cristiani, che esaltano che è il divino ciò che essi dovevano portare; San Paolo “porto un tesoro in vasi di creta” ; non ci dobbiamo fermare, il problema è se ciò che comunicano è vero o no). - uno divino: ci si immagina qualcosa di moralistico, rituale e incomprensibile, ma quando la Chiesa dice di portare la verità, dice di portare una rivelazione che ha a che fare con la vita (unità e trinità di Dio, incarnazione passione morte e resurrezione di Gesù cristo). C'è una verità che dice l’unità della vita, la verità della vita e la possibilità che ogni suo aspetto (morte, dolore, gioia) possano essere abbracciati - tale verità si comunica attraverso una vita e i sacramenti (gesti concreti attraverso il divino si comunica efficacemente) → PASSO ESISTENZIALE: un uomo di oggi, come può verificare se quelle cose sono vere per sé? PASSO TEOLOGICO ELEMENTO UMANO Nella Chiesa c’è sempre qualcosa di legato alla fragilità e alla limitatezza degli uomini, è spesso fatta di peccatori che contraddicono con la loro vita il messaggio che testimoniano*; ma qua c’è il paradosso: attraverso questo limite fragile pretende di comunicare qualcosa di più grande degli errori, qualcosa di DIVINO. Tale limite ha ostacolato la comunicazione, ma l’ha anche caratterizzata. La libertà umana è sempre implicata: non posso fermarmi agli errori degli uomini, devo chiedermi, è vero o no quello che dice? Addentrandoci nella componente umana, ci sono delle caratteristiche delle prime comunità cristiane che non ritroviamo nelle odierne: la Chiesa, oggi, non è vista come qualcosa di genuino, fresco. Ci sono degli stereotipi che oggi impediscono di valutarla sotto i tre punti di vista che la caratterizzano (1.gruppo di persone, 2. forza dall’alto che li investe, 3. un modo di vivere - comunione). Ai giorni nostri, possiamo parlare di “secolarizzazione”, ci si sente autorizzati nel lasciare la Chiesa. Siamo nati in una mentalità che fatica a comprendere la pretesa della Chiesa (che il divino si possa incontrare attraverso un’umanità). Dio è qualcosa che se c’è, non si può conoscere → diventa una questione irrilevante per la vita. Dio si comunica attraverso l’umano, e per questo, molto spesso la prima cosa che vediamo della Chiesa sono i limiti degli uomini, ma ci dimentichiamo dell’annuncio che questi dovrebbero/vorrebbero fare. È vero che la Chiesa ha commesso molti errori, e questa è la debolezza umana, ma attraverso di essa continua a comunicarsi una potenza divina - la potenza di Gesù - che piano piano trasformerà anche il nostro corpo. ● È inutile considerare la Chiesa guardando i limiti degli uomini, è da guardare il divino che si trasmette attraverso questo limite. ● Non si può prendere dai limiti/peccati della Chiesa un alibi per non cercare di capire (la Chiesa non è solo di pedofili e corrotti, è molto altro). Siamo uomini peccatori attraverso cui la vita di Gesù si sta comunicando, e ciò ha delle implicazioni: se si comunità attraverso l’umanità, è un’umanità fragile, dai diversi temperamenti - se Dio si comunica attraverso un umano, si comunica anche attraverso il suo temperamento. 1. Non fermiamoci ad un TEMPERAMENTO, cogliamo sempre il valore che ci sta dietro: c’è quello che ci può attrarre di più, e quello meno. Ma quale valore viene comunicato attraverso di esso? - Un amore alla verità comunicata, più che alla sensibilità. 2. Il cristiano chiamato a comunicare quel valore, sa che di quel temperamento può fare o uno STRUMENTO di comunicazione o un’obiezione. É un temperamento collocato in una certa condizione spazio-temporale, un modo di concepire i valori che si ha in una determinata società. Le regole che la Chiesa ha espresso, soprattutto in materia di morale, sono spesso legate a questo contesto culturale: - ex. velo come donna rispettosa davanti a Dio - oggi lo stesso rispetto non per forza si deve manifestare con il velo; - ex. l’omosessualità: in passato, in un contesto in cui viveva San Paolo, era immediato dire che i comportamenti legati alla sfera omosessuale erano espressione di un amore distorto - ciò che si condannava era un uso possessivo dei rapporti (per la mentalità del tempo, avere rapporti con bambini, tra uomo e uomo e commettere adulterio erano solo ricerca di un piacere - l’atto, non la persona), la persona in sè non veniva condannata, perché ciò che interessa alla Chiesa è la persona (è innanzitutto figlio di Dio). Oggi, la Chiesa apre una sfida rispetto al passato: cioè quella di provocare i fedeli che hanno queste tendenze a capire come un certo modo di esprimere affetto sia espressione o obiezione di questo amore che ogni uomo riceve nella fede in Cristo. (sono figlio di Dio? + analizzare atto: è amore? quanto è espressione di Cristo che ogni uomo è pronto a sperimentare nella propria pelle?). → Il problema non è una Chiesa di perfetti o puri, ma se attraverso degli imperfetti (uomini che fanno parte della chiesa) si comunica la divinità, la vita di Gesù (come direbbe Paolo), e ciò contrasta con la modalità moderna. 3. Se la verità passa attraverso un uomo (temperamento + mentalità), questo implica sempre una LIBERTÀ: egli deve decidere se aprirsi al vero (lasciarsi trasformare dal vero che comunica) o se strumentalizzare il vero che comunica. - Entriamo nella questione della pedofilia: nonostante vari errori fatti all’interno della Chiesa nella comunicazione riguardo questo tipo di delitti, ad un certo punto, il Cardinale Razzi disse che la pedofilia era un male gravissimo della chiesa - veniva trattato come un male non morale, ma dogmatico, tanto che se ne doveva occupare la congregazione per la dottrina della fede. Il prete riconosciuto pedofilo viene ridotto allo stato laicale: non può più esercitare la sua funzione di prete ( → macchina per aggirare la vittima e farla sentire colpevole, è una malattia). L’essere cristiani/preti, anziché essere un’occasione per chiedere perdono/convertirsi diventava perversamente lo strumento attraverso cui perpetrare il proprio male. Se il prete, che si rende conto di quel pensiero, non lo blocca ma gli dà adito, allora sta non riconoscendo la propria debolezza, ma si sta sentendo uno che può strumentalizzare Cristo per raggiungere i propri scopi. Mettono in crisi la comunicazione della fede per quei bambini che pensano che quello sia il volto di Cristo. Una libertà, che anziché riconoscersi peccatrice, ha strumentalizzato la grazia divina, consegnando al mondo fragile il volto distorto di Cristo. La corruzione ha la stessa logica. - Gesù ha voluto correre il rischio di questa libertà decidendo di affidare la trasmissione della sua presenza tra gli uomini, ma la libertà è sempre sfidata perché può chiedere PERDONO del proprio errore e rimettersi in cammino, oppure può CHIUDERSI su di sé. Ma dalla parte di chi si accosta alla Chiesa, introduciamo due figure: da una parte Pietro Valdo, dall’altra San Francesco. Davanti ad una chiesa (tipo medievale) particolarmente corrotta, San Francesco, volendo scoprire il valore divino all’interno della Chiesa, si immerge con tutta la sua vita in quel fango per testimoniare loro che è Cristo. Pietro Valdo denuncia i mali della Chiesa ed esce dalla Chiesa. Entrambi constatavano la corruzione, ma solo chi si immerge può capire che cosa c’è dietro la corruzione. San Francesco ha messo la sua vita per testimoniare la povertà - la scoperta del divino è proprio attraverso la libertà dell’umano attraverso la libertà di chi lo testimonia, che può lasciarlo trasparire come vicende di ogni giorno. Gesù è venuto a dirci “a Dio importa” vivendo con noi, come noi, le stesse scelte che ogni giorno dobbiamo vivere. +++ ELEMENTO DIVINO Cos’è questo divino che la Chiesa pretende di comunicare? - Articolo: “Ripensare il cristianesimo e la sua forza ai funerali di un 18enne” - Polito, ateo, ha vissuto un lutto di un giovane ragazzo figlio di due colleghi. L’articolo pone molti spunti: fa sorgere tutte quelle domande che si sprigionano nel cuore di ogni uomo davanti al mistero della morte (“Perché?”) - davanti a tale domanda molti scappano, ma secondo il giornalista la Chiesa dovrebbe dare la sua risposta (c’è la resurrezione). Ma qual è questa verità di cui l’uomo ha bisogno davanti alle tragedie della vita? Una verità che non c’entra con la verità della vita non è vera, è un’affermazione astratta: possiamo anche parlare di Gesù, ma cosa c’entra con la verità della vita? La verità della vita Il problema della verità della vita è un problema che sorge attorno a certi NODI, e in quanto tale ha due lati che lo fanno stringere - due direzioni tendenzialmente opposte (ex. C’è una verità per tutti o una relativa a ciascuno?). Il primo nodo riguarda quello tra unità e diversità (ex. ambito affettivo, cosa ci unisce e cosa ci separa). Altro problema è la presenza di una verità nella vita (c’è o no? - conoscenza). Altro tema riguarda felicità, morte e speranza: la vita è un carpe diem? o tutto questo è l'ombra di una verità che sta oltre (che peso dare alle cose? la felicità sta nelle cose o in un altro mondo?). Altro nodo riguarda la possibilità di giustizia (vale la pena essere morali?). La verità della Chiesa La Chiesa, quando parla della sua verità, ha delle pretese, si occupa di trattare le questioni della vita. Dice che c’è una modalità con cui poter entrare in profonda comunione con l’altro senza che mi annulli nell’altro, né che l’altro venga fagocitato dentro me - c’è una possibilità di affetto che fa essere l’altro se stesso. Fuori da questa comunione, mi sentirei meno me stesso. Riguardo alla conoscenza, dice che c’è una possibilità di conoscere la verità ma non nel modo del suo possesso, ma della fede nella verità (cogliere la cosa nella sua radice vitale). Per quanto riguarda felicità e giustizia, secondo la Chiesa ogni piccolo frammento di realtà ha un valore assoluto che va goduto pienamente solo se l’istante è in rapporto con l’eterno, e solo nella misura in cui fa godere, rende bello il tempo. Anche ogni azione giusta, ogni dolore e oscurità hanno un senso. Le indicazioni morali che dà sono la strada di quel distacco che ci fa conoscere meglio le cose. - rapporto comunione e persona come verità affetto - rapporto distacco e fede come verità conoscenza - rapporto istante eterno come verità felicità Unità e trinità di Dio significa che l’essere di Dio è comunione di tre persone: Padre, Figlio e Spirito Santo. La sua personalità non è concepibile al di fuori di essa (diverso da loro, ma totalmente dipendente da loro). Alla radice dell’essere, tutte le cose sono fatte per essere comunione che non annulla, ma fa essere se stessi. Dio non solo ha creato il mondo, prospettando questa comunione di amore e conoscenza, ma si interessa di questo mondo. Questa è la verità del cristianesimo sulla verità. L’istante che viviamo c’entra con la felicità, perché l’eternità è venuta a sposare questo istante ( → ecco la PRETESA VERITATIVA CHIESA SULLA VERITÁ DELLA VITA). Quindi la Chiesa non si riduce alle indicazioni morali alle massime sulla vita oltre la morte, perché se così fosse, non si interesserebbe la verità di questa vita. D’altra parte, l’uomo di oggi è molto confuso sulla percezione dei problemi della propria vita. Ecco perché non si capisce né qual è la verità dell’uomo né qual è la verità proposta dalla Chiesa sulla vita dell’uomo. La verità ha più l’aspetto di una dimensione in cui continuamente viene fuori la personalità di noi. Quindi sapere che Dio salverà la nostra vita riempie di curiosità il cristiano su come Dio si interessa di questo istante, si cura del mio dolore. Il sapere chi è la verità non elimina il dramma del cammino nella verità ( → verità come dimensione in cui essere). Dove insegna la Chiesa queste verità? I cristiani dove imparano queste verità? Nella vita quotidiana della comunità della Chiesa viene comunicata questa visione della vita, i cristiani se educati in una sana comunità cristiana nel modo di vivere la vita partecipano di queste verità e vivono nella certezza che ogni istante può essere offerto a Cristo, perché ha vissuto questa comunità, l’importante è non avere la pretesa di possedere la verità e sorprendere l’azione di Dio che la fa. Sono certi di poter amare in modo libero perché Dio in sé è trinità. Tutto ciò per “pressione osmotica”, per un contatto continuo di vita passano queste verità (ex. nostri genitori e valori importanti). Si comunica nella vita quotidiana (vita di tempo speso insieme, di approfondimenti, letture → MAGISTERO ORDINARIO: la vita che i cristiani respirano) - insegnamento che la Chiesa passa quotidianamente a chiunque la frequenti. Ci sono delle occasioni in cui per la vita della chiesa e della comunità si è reso necessario esplicitare alcune verità fondamentali - momento in cui nella vita della chiesa vengono pronunciati i DOGMI. I dogmi professati ufficialmente dalla Chiesa sono: 1. (1854) IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA: Maria ha avuto la grazia rispetto a tutti gli esseri umani di avere una concezione immacolata, che non ha portato in lei le conseguenze del peccato originale; 2. (1870) INFALLIBILITÀ PAPALE: quando il successore di Pietro si pronuncia in materia di fede o morale legata alla fede, non afferma errori; 3. (1950) ASSUNZIONE IN CIELO DI MARIA: alla fine della sua vita ha avuto la grazia di essere preservata dalla corruzione e il suo corpo è stato immediatamente partecipe della sorte che toccherà a tutti i nostri corpi - è stato assunto in cielo. Tali dogmi hanno richiesto una presa di posizione esplicita del papa per varie ragioni: ● non tirano fuori dal cassetto qualcosa di nuovo, ma qualcosa di già presente nella mentalità della Chiesa (ex. fin dall’inizio si credeva che a Maria fosse successo qualcosa di straordinario) - MAGISTERO STRAORDINARIO: l’autorità della chiesa sente l’esigenza di esplicitare alcune verità; ● c’è un errore o una mentalità che mette in crisi queste verità - in particolare un clima nazionale che faceva concepire il appa come un capo di stato come gli altri (stato pontificio - 1870), faceva credere che crollando lo stato pontificio, crollava l’autorità del papa. Ma non è un’autorità politica, riguarda la verità di Dio e la fede. Ci sono delle condizioni storiche che mettono in crisi quel dato di fede che si è sempre creduto. I papi li hanno proclamati per ricordare: ○ Cristo è venuto a salvarci dal peccato, l'uomo non può credersi perfetto ○ dopo la guerra, 1950, ricordare che nulla andrà perduto, nulla sfugge agli occhi di Dio ● per una educazione maggiore del popolo cristiano Nella Chiesa, quindi, non tutto è dogma: ci sono delle verità derivate (posizione sull’etica, sul genere sessuale) su cui la Chiesa, difendendo sempre gli stessi principi, va chiarendo la sua posizione. Il percorso con cui va a proclamare i dogmi si svolge nel tempo e richiede pazienza. Spesso, per la proclamazione di queste verità, ci sono dei santi che mettono la loro vita di mezzo (Massimo il Confessore) - c’è una pazienza con cui ci sono profeti che intuiscono verità e un tempo lento con cui essa viene acquisita dalla Chiesa e proclamata da tutti. Occorre ricordare che la Chiesa, in modo quasi dogmatico, proclama i santi, e così facendo ci dà una verità colma di speranza: senza divinizzare delle persone, può indicare delle figure di peccatori che hanno sbagliato e sofferto la cui vita partecipa pienamente di questa verità. La Chiesa proclama già su questa terra i Santi, ma non ha mai dogmaticamente detto che qualche uomo sia all’inferno (ultimo giudizio alla misericordia di Dio). La Chiesa santifica persone ma non pensieri, condanna pensieri ma non persone (quando una persona si condanna eretica, si condanna solo il suo pensiero). Non tutto è stato chiaro alla chiesa nell’anno zero e neanche ora, ma certo è che è la stessa verità che si sta sviluppando nel tempo, non si è mai contraddetta nel contenuto della verità (ex. Gesù è realmente esistito, è risorto..), ha piuttosto corretto la comprensione/le modalità con cui esprimere le stesse verità. Questa, diceva Agostino, era una prova storica della Chiesa. GRAZIA SOPRANNATURALE - Ex. Achille Lauro scrive ai giornalisti - tocca quelle corde davanti a cui ogni uomo, se minimamente ha vissuto l’impatto con la vita, è particolarmente sensibile. L’uomo è nostalgico nei confronti di queste grandi domande della vita, si sente triste e impotente. - Ex. fiaba brutto anatroccolo: nella sua versione originale, viene ripreso il tema della nostalgia - ritrova compagno di viaggio per cui era stato messo al mondo. Quella verità che la Chiesa pretende di comunicare ai criustiani è la certezza di aver trovato quella patria di cui il cuore di ogni uomo ha nostalgia. Quella verità è il termine di questa nostalgia per cui l’uomo si sente estraneo. Una volta trovata la verità, si sente finalmente a casa, e prima si sentiva così perché il suo cuore era per essere fatto di un altro mondo → questa è la grazia che intende comunicare la Chiesa - grazia soprannaturale. I cristiani trovano la verità nella Chiesa nel senso che si sentono a casa, sentono di aver trovato una risposta alle domande su cui si ritrovano tutti gli uomini, dà una pienezza d’essere. I cristiani parlano di RINASCITA, sentire questa vita nuova dentro di sé. La comunicazione di verità non è informativa, ma è l’esplosione di questa vita vera e nuova dentro di sé. Questa vita nuova viene chiamata così perché: - “grazia”: è stato un regalo fatto; - “soprannaturale”: tale grazia lo porta ad un’esplosione di sé non prevedibile guardando lo svolgimento dell’essere (no scritto nel DNA). Il primo accenno di verità nel cristianesimo che distingue un convertito/un fedele da uno che non lo è, è questa grazia soprannaturale che sente vivere in sé. Ogni giorno è scoprire come questa nostalgia mi guida a scoprire questa grazia soprannaturale. Dove il cristiano rinasce? Nei sacramenti, che sono il luogo in cui questa vita nuova viene comunicata. Con “sacramento” (greco: mysterion) si intende un gesto concreto attraverso cui il mistero di Dio si comunica. - Ex. conoscenza personalità che amiamo più nella vita / punto di fuga nell’occhio - visibile, finestra sul mistero della nostra personalità, è come se ci si naufragasse dentro / ombelico - punto tangibile che dice che veniamo da qualcosa che non sappiamo. Punti tangibili che indicano qualcosa di non noto (=sacramento - mistero Dio). Nella Chiesa è sacramento non solo i sette sacramenti, ma anche tutta la vita della Chiesa intende esserlo. I sette sacramenti sono fatti di qualcosa di molto materiale e concreto: battesimo (acqua - rinascita madre poi Cristo), eucarestia (ostia che sostiene nel cammino, vino), cresima (olio che rafforza per la battaglia vs male), confessione (peccati commessi - imposizione mani sul penitente per perdono totale peccati, si è consacrati), matrimonio (vita dei due sposi - mano destra, sacerdote mette mani sopra mani giunte, azione Dio che unifica e sigilla unione sposi), ordinazione (vita intera di chi diventa prete), unzione infermi (olio che rafforza per la battaglia vs nemico della morte). Ma attraverso tali gesti concreti è una vita nuova questa grazia soprannaturale che si comunica. → Segni concreti che comunicano qualcosa di divino. Riguardano i momenti cardine della vita di un uomo. - Ex. Zaccheo, denunciato, ad un certo punto vuole incontrare Gesù e sale su un albero. Gesù risponde “oggi vengo a casa tua” e tale incontro gli dà la grazia. N.B: 1. Un sacramento è sempre dentro una vita, non è concepibile come la fruizione di un servizio individuale, è concepito sempre in una forma comunitaria. 2. È tale perché è sempre efficace: comunica quella potenza divina rendendoci partecipi, non è simbolo che rievoca. 3. Anche altri riti pretendono di comunicare una forza divina efficacemente: i riti magici. Nell’esoterismo si crede che c’è qualcosa che ci mette in comunicazione con questa potenza divina (positiva/negativa) o ci toglie. Tali potenze sono efficaci tramite iti che comunicano benedizioni o maledizioni all’uomo. Il sacramento, a differenza degli altri riti, per essere efficace richiede la libertà dell’uomo (non posso battezzare uno che non vuole, il battesimo non è efficace → il battesimo dato ai bimbi è la prova che i
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