Eschilo- Orestea (AGAMENNONE, COEFORE, EUMENIDI), Appunti di Letteratura Greca

Scarica Eschilo- Orestea (AGAMENNONE, COEFORE, EUMENIDI) e più Appunti in PDF di Letteratura Greca solo su Docsity! ● Eschilo Orestea Per aristotele : il teatro è azione , qualcosa da rappresentarsi. Per capire il testo bisogna capire il modo di rappresentazione antica. La fruizione del testo teatrale era collettiva e mai individuale. ICONOGRAFIA CASSANDRA CLITEMNESTRA: COPPA DI FERRARA ABBIAMO VISTO Lʼ ORESTEA DI RONCONI ELETTRA LA RITROVIAMO IN SOFOCLE E IN EURIPIDE, IN QUESTI DUE AUTORI VIENE RIPRESA LA TRAMA DI COEFORE. ELETTRA DI CACOYANNIS - regista cipriota naturalizzato greco, FILM DEL 62 , OSCAR COME MIGLIOR FILM STRANIERO. Si rifa alla saga degli ATRIDI. CONOSCIUTI DAL PUBBLICO. ESISTONO DIVERSE VARIANTI DI QUESTA STORIA FAMIGLIARE. LA + TRADIZIONALE, CONOSCIUTA ANCHE DAGLI ATENIESI Eʼ LA SEGUENTE: E AMBIENTATA A ARGO CORINTO MICENE E SPARTA. A SECONDA DEI POETI CHE RACCONTAN LE STORIA CAMBIA LA CITTA PUR ESENDO D STESSA ZONA. Saga degli atridi LA SAGA NASCE DALLʼ OSTILITAʼ DI DUE FRATELLI: ATREO E TIESTE. TRA I DUE Cʼ E CONTESA DEL REGNO. ATREO ERA CONVINTO DI POTER AVER IL TRONO DEL REGNO PERCHEʼ AGNELLO COL VELLO DʼORO, CHE ATREO CONSERVA COME PROVA CERTA DELLA SUA LEGITTIMITAʼ: NON SAPEVA PEROʼ CHE SUO FRATELLO TIESTO ERA AMANTE DI SUA MOGLIE. ATTRAVERSO QUEST AMORE NASCOSTO, TIESTO SI ERA FATTO DARE DALLA MOGLIE DI ATREO QUESTO VELLO DʼORO. QUANDO AVVIENE LA SCELTA DI CHI DEI DUE VADA AL TRONO, ATREO Eʼ CONVINTO DI POSSEDERE ANCORA IL VELLO DʼORO CHE ORA E NELLE MANI DI TIESTE. SI ACCORGE DI NON AVERLO QUANDO ARRIVA IL MOMENTO DI DIMOSTRARE CHI LO POSSIEDE PER DIVENTARE RE. TIESTO DIVENTA RE DEL REGNO. NASCE UN ODIO TRA I DUE FRATELLI: QUANDO ATREO VEDE CHE TIESTO POSSIEDE IL VELLO, DICE:ʼʼ SAROʼ SE IL SOLE INVERTE IL SUO CICLOʼ .̓ IL SOLE SORGE DA DOVE SOLITAMENTE TRAMONTA E LUI DIVENTA RE. SI VENDICA POI DI TIESTE UCCIDENDO DI NASCOSTO I SUOI FIGLI E SERVENDOGLI A BANCHETTO. TIESTO RICEVE UN ORACOLO CHE GLI DICE CHE SARAʼ SALVATO SOLO DAL FIGLIO GENERATO CON UNA SUA FIGLIA, PELOPIA VIOLENTA PERTANTO SUA FIGLIA, SENZA MOSTRARSI. LA FIGLIA NON SA CHI Eʼ IL VIOLENTATORE, NE CONSERVA SOLO UNA SPADA. Eʼ VIOLENTATA, RIMANE IN CINTA. NASCE UN FIGLIO, EGISTO. EGISTO LO TROVIAMO COME PERSONAGGIO DI ESCHILO, E SARAʼ Lʼ AMANTE DI CLITEMNESTRA QUANDO AGAMENNONE Eʼ IN GUERRA. EGISTO E FIGLIO DI INCESTO TRA TIESTO E LA FIGLIA, E COME CUGINO DI AGAMENNONE E MENELAO. ATREO, SPOSA LA NIPOTE PELOPIA. PELOPIA DONA LA SPOSA A EGISTO. ATREO ALLEVA EGISTO NELLA SUA CASA. QUANDO DIVENTA GRANDE, LA MADRE GLI DONA LA SPADA. CONTEMPORANEAMENTE, IL PATRIGNO ATREO GLI ORDINA DI CERCARE TIESTO E UCCIDERLO. IL GIOVANE EGISTO PARTE QUINDI ALLA RICERCA DI TIESTE PER UCCIDERLO. LO TROVA, FA PER TRAFIGGERLO, MA MENTRE PROVA A TRAFIGGERLO TIESTE RICONOSCE LA PROPRIA SPADA. SI FA RICONOSCERE DAL FIGLIO E GLI NARRA LA STORIA, Lʼ ORACOLO SI COMPIE: VIENE SALVATO DAL FIGLIO, PERCHE IL FIGLIO NON LO UCCIDE. VENUTO A SAPERE LA STORIA FAMIGLIARE , EGISTO SE NE VA DALLA CASA DI ATREO. LA VICENDA DEGLI ATRIDI SI COLLEGA ALL’ ORESTEA E ALLA GUERRA DI TROIA PER LEGAMI DI PARENTELA. PERCHE: CLITEMNESTESTRA E SORELLA DI ELENA , EGISTO E’ SUO AMANTE. VIENE RAPITA DA PARIDE MA ERA PROMESSA A MENELAO, FRATELLO DI AGAMENNONE . GIUNGIAMO QUINDI AGLI EVENTI DELL’ ORESTEA. AGAMENNONE PARTE PER TROIA PER RECUPERARE ELENA ——> GUERRA DI TROIA. ORESTEA. Divisa in Agamennone, Coefore, Eumenidi Lʼ ORESTEA E Lʼ UNICA TRILOGIA TRAGICA CONSERVATA COMPLETA. Eʼ COMPOSTA DA: AGAMENNONE-COEFORE EUMENIDI E TERMINA CON IL DRAMMA SATIRESCO ‘ʼPROTEOʼ .̓ VENNERO PRESENTATE NEL 458 A.C. E OTTENNERO IL PRIMO PREMIO. LE TRE TRAGEDIE AFFRONTANO IL TEMA MITOLOGICO AMPIAMENTE RICONOSCIUTO DAL PUBBLICO DELLA ‘ʼSAGA DEGLI ATRIDIʼ ,̓ SOFFERMANDOSI SULLA VICENDA DI ORESTE. SCEGLIENDO LA FORMA DELLA TRILOGIA LEGATA, ESCHILO CONDUCE LO SPETTATORE VERSO LA CONTINUA CATENA DI DELITTI GENERATASI INEVITABILMENTE MA DAL CUI DOLORE SUSCITA EVIDENTEMENTE UNA FINE E ANCHE UNA POSSIBILITAʼ DI COMPRENSIONE. AGAMENNONE. La prima tragedia eʼ l Agamennone. Dalla reggia di argo una vedetta intravede il fuoco: troia eʼ caduta. Di li a poco un araldo annuncia lʼ arrivo imminente di Agamennone. La moglie Clitemnestra, segretamente legata allʼ amante Egisto, finge di attenderlo trepidante. Al suo arrivo con la concubina Cassandra, Clitemnestra lo accoglie come un trionfatore, e lo invoca a entrare a palazzo e camminare sui drappi . Cassandra ha poi una visione: rompe il suo silenzio con la previsione della sua morte e di Agamennone che subito diventa realtà .̓ Clitemnestra uccide lei e Agamennone. Il coro degli anziani arrivi, solidale col re defunto tenta una vana ribellione ma eʼ minacciato da Egisto che entra a palazzo con Clitemnestra. LA VICENDA PORTATA IN SCENA NELLʼ AGAMENNONE DERIVA DA FATTI ANTECEDENTI CONCATENATI I CUI SVILUPPI SON CONSEGUENTI. IL BANCHETTO MACABRO CON LA CARNE DEI FIGLI PORTATO DA ATREO AL FRATELLO TIESTE SARAʼ MOTIVO DI VENDETTA DI EGISTO; IL SACRIFICIO DELLA FIGLIA IFIGENIA COMPIUTO DA AGAMENNONE DIVENTA MOTIVO DI BRAMA DI VENDETTA DI CLITEMNESTRA. I DELITTI COMPIUTI DA CLITEMNESTRA E CASSANDRA SONO PERTANTO UNA CONSEGUENZA. TALI FATTI PORTERANNO ALLA SUCCESSIVA VENDETTA DI ORESTE. A DOMINARE RIMANE LA CERTEZZA AFFERMATA DAL CORO DEGLI ANZIANI ARGIVI CHE IL DESTINO PROSEGUE INESORABILE PERCHE DA COLPA SI GENERA ALTRA COLPA PUR ESISTENDO LA POSSIBILITAʼ LEGITTIMAZZATA DA ZEUS CHE DALLA SOFFERENZA NASCA LA SAGGEZZA (SAPERE Eʼ SOFFRIRE). LE RIFLESSIONI DEI PERSONAGGI ALLʼ INTERNO DELLA TRAGEDIA SI BASANO SULLA GIUSTIZIA DELLE LORO AZIONI COMPIUTE . LA CADUTA DI TROIA ANNUNCIATA CON GIOIA E TIMORE PER IL FUTURO Eʼ SCATURITA DALLA GIUSTIZIA DIVINA CHE SI Eʼ ABBATTUTA SU PARIDE E SULLA DISONESTAʼ DI ELENA. MA LA GIUSTIZIA ESCHILEA FA SI CHE ANCHE CHI SI Eʼ VENDICATO VENGA PUNITO SE HA PECCATO. LA VIOLENZA GENERA VIOLENZA. QUANDO AGAMENNONE, IL RE GIUNGE TRIONFATORE, RIBADISCE DI ESSERI VENDICATO SUL NEMICO MA LA TRACOTANZA E Lʼ ECCESSO CHE DIMOSTRA NEL ACCETTARE DI ESSERE ELOGIATO COME FOSSE UN DIO SUI DRAPPI DISOBBEDIENDO A UN COMPORTAMENTO DI MODERAZIONE, FA SI CHE SI ARRIVI A UN PRESAGIO DI MORTE CHE TRASPARE GIA DAL SUO CAMMINARE SU DRAPPI ROSSI CHE RICHIAMANO I SANGUE. ● ● QUANTO PREVISTO DA CASSANDRA QUINDI SI COMPIE: AGAMENNONE VIENE UCCISO. LA TENSIONE EMOTIVA SUSCITATA DALLE PAROLE DI CASSANDRA PROFETESSA Eʼ ALTA, E LE SUE PAROLE VENGON COMPRESE DAL CORO SOLO QUANDO ELLA RIPERCORRE IL LEGAME DI TUTTI I DELITTI DELLA STIRPE DEGLI ATRIDI. COMPIUTO IL DELITTO DI AGAMENNONE E CASSANDRA, CLITEMNESTRA APPARE COME UNA VITTORIOSA GIUSTIZIERA DI UN UOMO CHE AVEVA CONSENTITO ALLA MORTE DELLA FIGLIA. MA LA CATENA DI MALI PROSEGUE. LA CHIUSURA DEL DRAMMA APRE ALLʼ OPERA SUCCESSIVA: MENTRE EGISTO RICORDA CHE LA SUA VENDETTA DERIVI DAL MACABRO BANCHETTO DI ATREO PER IL FRATELLO TIESTE, IL CORO PREVEDE IL RITORNO DI ORESTE, MENTRE CLITEMNESTRA INVOCA LA FINE DEI DELITTI TRA SUOI CONSANGUINEI. COEFORE Sono passati dieci anni dalla morte di Agamennone. Sopraggiunge sulla sua tomba suo figlio Oreste, accompagnato dallʼ amico fidato Pilade, figlio di colui che gli ha dato asilo in questi anni, bramoso di vendicare la morte del padre sotto la protezione e il volere di apollo. Arrivato alla tomba, dopo aver lasciato una ciocca dei suoi capelli, viene sopraggiunto dal coro composto dalle prigioniere troiane( le coefore portatrici di libagioni da cui prende il nome la storia) accompagnate da sua sorella Elettra e inviate per volere di Clitemnestra la quale ha avuto una visione nella notte. I due fratelli si riconoscono e entrambi dimostrano la loro sete di vendetta verso il padre. Oreste giunge quindi a palazzo e compie la sua vendetta come tristemente presagito da Clitemnestra nella visione: uccide Egisto e Clitemnestra. Non fa in tempo a giustificare i delitti compiuti per volere di apollo che gli appaiono le Erinni, le quali fan perdere lui il senno e gli sconvolgono la mente. ‘ʼAL CENTRO DELLE COEFORE SI PONE LA RIFLESSIONE TRA IL COMPLICATO RAPPORTO DELLA OGGETTIVA NECESSITA DI UCCIDERE LA MADRE E LA SOGGETTIVA RESPONSABILITAʼ DI ORESTE DI COMPIERE IL FATTO. ‘ʼ COME NELL AGAMENNONE, ANCHE LA SCENA DELLE COEFORE SI APRE SULLA REGGIA DI ARGO. A FIANCO DEL PALAZZO VIENE PORTATA IN SCENA LA TOMBA DI AGAMENNONE, INTORNO ALLA QUALE SI SVOLGE META DELLA TRAGEDIA; LA PRESENZA DELLA TOMBA FA PRESAGIRE AL PUBBLICO UNA VENDETTA CHE STA PER COMPIERSI INEVITABILE. INTORNO ALLA TOMBA NEL PROLOGO ARRIVA ORESTE CON PALIDE. NELLA PARADO ARRIVA IL CORO DI COEFORE INVIATE DA CLITEMNESTRA ACCOMPAGNATE DA ELETTRA. QUI AVVIENE Lʼ INCONTRO TRA I DUE FRATELLI, ACCOMUNATI PUR ESSENDO STATI DISTANTI, DALLA BRAMA DI VENDICARE IL PADRE. QUI SI AVVIA IL PERCORSO VERSO NUOVI DELITTI FAMIGLIARI. IL LORO INCONTRO Eʼ PRIMA EMOZIONALE POI RAZIONALE. NELLA TRAGEDIA I DUE FRATELLI ACCOMUNATI DA UNO STESSO DESTINO E UGUALI SENTIMENTI, SI RICONOSCONO PER LA CIOCCA DI CAPELLI E LE IDENTICHE IMPRONTE CHE ORESTE LASCIA AL SUO PASSAGGIO E LA SORELLA SOLCA UNA VOLTA GIUNTA ALLA TOMBA DEL PADRE. LA SCELTA DI RICONOSCERSI PER LE STESSE IMPRONTE NON Eʼ VEROSIMILE MA Eʼ SIMBOLICA. IL FATTO CHE I SEGNI DEL LORO FISICO CORRISPONDANO FACILITA IL RECIPROCO RICONOSCIMENTO ED Eʼ UN ESPEDIENTE LETTERARIO PER DESCRIVERE LA LORO AFFINITA.̓ SALUTATO DALLE COEFORE E DALLA SORELLA, COME SALVATORE DEL FOCOLARE PATERNO, ORESTE RIFERISCE ALLA SORELLA DELLA VOLONTAʼ DI APOLLO DI VENDICARE LA MORTE DI AGAMENNONE CON Lʼ UCCISIONE DELLA MADRE. INCORAGGIATO DAL CORO E DA ELETTRA, ORESTE ADEMPIE AL PROPRIO COMPITO. IL CONFRONTO TRA ORESTE ELETTRA E IL CORO Eʼ NECESSARIO AFFINCHEʼ ORESTE PRENDA PIENA COSCIENZA E CONSAPEVOLEZZA DEL PROPRIO RUOLO. DA QUI, IL SUO DESTINO SI COMPIE IMMEDIATO. ORESTE GIUNGE AL PALAZZO DI ARGO COME AVEVA PREVISTO CLITEMNESTRA, CHE DI NOTTE SOGNA UNA SERPE NUTRITA CON LATTE E SANGUE. LA SERPE ALTRO NON Eʼ CHE IL FIGLIO. LA REALIZZAZIONE DELLA VENDETTA AVVIENE CON Lʼ INGANNO DI ORESTE. UCCIDE EGISTO ALLʼ INTERNO DEL PALAZZO, E SI PRESENTA ALLA MADRE CHE NON LO RICONOSCE COME UN MESSAGGERO CHE NE ANNUNCIA LA SUA MORTE. QUANDO LA MADRE LO RICONOSCE GLI MOSTRA UN SENO CHE Lʼ HA NUTRITO COME FORTE GESTO PER ESORTARLO A FERMARSI. ORESTE AL GESTO DELLA MADRE ESITA, FINCHE PALIDE, RIMASTOGLI DI FIANCO IN SILENZIO, PRONUNCIA LA SUA UNICA BATTUTA INTIMANDOLO A COMPIERE Lʼ ATTO PER CUI HA PRESTATO GIURAMENTO AD APOLLO. ORESTE PORTA COSI LA MADRE DENTRO AL PALAZZO VERSO IL CADAVERE DI EGISTO. LA SCELTA DI COMPIER Lʼ OMICIDIO DENTRO IL PALAZZO NASCE PER NON MOSTRARE Lʼ OMICIDIO AL PUBBLICO E PER RIEVOCARE LE SCELTE RAPPRESENTATIVE ANALOGHE PORTATE IN SCENA NELLʼ AGAMENNONE. NELLʼ ESODO SI APRE ALLA MESSA IN SCENA DELL ULTIMA TRAGEDIA DELLA TRILOGIA. ORESTE NON FA IN TEMPO A GIUSTIFICARE IL SUO GESTO COME LEGITTIMO PER VOLERE DI APOLLO, CHE COMPAIONO ALLA SUA SOLA VISTA LE ERINNI, personificazioni femminili della vendetta, LE QUALI GLI SCONVOLGONO LA MENTE. ORESTE ESCE DI SCENA DICENDO FRASI SCONNESSE, MENTRE IL CORO SI CHIEDE QUALE TERMINE AVRAʼ MAI LA FURIA DI ATE. EUMENIDI Nel santuario di Apollo a Delfi, la profetessa del dio trova Oreste circondato dalle Erinni che dormono vicino a lui. Inorridita dalla scena scappa. Compare Apollo che invoca Oreste a giungere ad Atene. Oreste parte per Atene Le Erinni dormienti, vengono svelgiate dallo spettro di Clitemnestra che le invita a inseguirlo. Oreste giunto ad Atene prega davanti alla statua della dea Atena; sopraggiungono dei terribili mostri, ma grazie alla dea Oreste ottiene di essere giudicato dal tribunale degli ateniesi. Le parti, Oreste le Erinni e apollo spiegano le loro ragioni, e la giuria si esprime in parità. Il voto di Atena però grazia Oreste che viene assolto. Le Erinni per questo sono infuriate e minacciano di incombere sugli ateniesi. Vengono placate da Atena la quale promette loro che gli ateniesi le onoreranno. Le Erinni pertanto da vendicatrici diventano EUMENEDI: benevole e protettrici della città .̓ LA TRAGEDIA DELLE EUMENIDI COMINCIA NEL SANTUARIO DI APOLLO A DELFI. QUANTO STA PER ACCADERE VIENE GIAʼ SVELATO E ANTICIPATO DA APOLLO NEL PROLOGO: APOLLO INFATTI SPIEGA CHE ORESTE SI RECHERAʼ SUPPLICE AD ATENE, VERRAʼ GIUDICATO E LO STESSO APOLLO SI ESPRIMERAʼ SOSTENENDO LE SUE RAGIONE PERCHE EGLI STESSO L HA PERSUASO A COMPIERE Lʼ UCCISIONE DELLA MADRE. Lʼ ANTICIPAZIONE DELLA TRAMA Eʼ UNA SCELTA DI ESCHILO CHE SI DIFFERENZIA DALLE PRIME DUE TRAGEDIE DELLA TRILOGIA: NELLE PRIME DUE TRAGEDIE INFATTI, LA PRIMA PARTE CREA ASPETTATIVE NEGLI SPETTATORI PER QUANTO STA PER ACCADERE. NELLE EUMENIDI INVECE LA SCELTA DI SVELARE COME FINIRAʼ LA STORIA E LE PERIPEZIE DI ORESTE PERMETTE AL PUBBLICO DI NON SOFFERMARSI PIU SULLA TRAMA QUANTO SUI MESSAGGI POLITICI E RELIGIOSI CHE EMERGONO NEL DRAMMA. NELLA TERZA TRAGEDIA VENGONO MESSE IN LUCE LE PREROGATIVE DEGLI DEI, LE CONCEZIONI DELLE DIVINITAʼ E LE RAGIONI DELLA CONTESA: APOLLO CACCIA LE ERINNI AL PROPRIO TEMPIO E SOSTIENE LE RAGIONI DI ORESTE AVENDO LUI ESORTATO Lʼ UCCISIONE DELLA MADRE. LE ERINNI VOGLIO VENDICARE IL MATRICIDIO. LA CONTESA VIENE RISOLTA DA ATENA. IL DIO E IL CORO LASCIANO LA SCENA CHE RIMANE VUOTA. COMPARE ORESTE CON UN CAMBIO DI SCENA CHE ORA LO VUOLE AD ATENE A PREGARE LA DEA. RIENTRA IL CORO DELLE ERINNI CHE HA SEGUITO LE SUE TRACCE. LO SPOSTAMENTO DELLA SCENA DA ARGO AD ATENE RICHIAMA IL LEGAME TRA LE DUE CITTAʼ SANCITO DA UN SODALIZIO ANTI SPARTANO E DA UN TRATTATO DI ALLEANZA EMANATO NEL 461 A.C. LA SCELTA DEL CAMBIO DI SCENA NON ERA USUALE MA ESCHILO Lʼ AVEVA PROBABILMENTE GIAʼ ADOTTATA IN OCCASIONE DELLE ETNEE, MESSA IN SCENA NEL PERIODO IN SICILIA IN CUI I CAMBI DI SCENA PREVISTI DOVEVANO ESSERE ADDIRITTURA 5. INVOCATA LA DEA ATENA ELLA GIUNGE PER RISOLVERE LA QUESTIONE. DOPO AVER ASCOLTATO LE RAGIONI DI ENTRAMBE LE PARTI E AVERLE RITENUTE ENTRAMBE VALIDE DECIDE CHE LA CONTESA VENGA RISOLTA DA UN APPOSITO TRIBUNALE ERETTO PER Lʼ OCCASIONE: Lʼ AREOPAGO. SI ASSISTE ALLʼ ALLESTIMENTO DEL TRIBUNALE, ED ENTRANO IN SCENA SERVIENTI, GIUDICI E CITTADINI CHE VANNO A OCCUPARE GLI SPAZI. ATENA SI DICHIARA FAVOREVOLE ALLʼ EROE E LO GRAZIA. INOLTRE LA CONCEZIONE GIURIDICA DELLʼ EPOCA STABILIVA CHE QUALORA LA GIURIA ESPRIMESSE VOTO DI PARITA,̓ ESSA ERA COMUNQUE CONSIDERATA A VANTAGGIO DELLʼ IMPUTATO. NELLA PARTE CONCLUSIVA DEL DRAMMA EMERGE IL LEGAME DEL MITO CON LA REALTAʼ CONTEMPORANEA. NEL 462, UNA RIFORMA DELLA DEMOCRAZIA PIU RADICALE AVEVA RIDOTTO LE COMPETENZE DEL TRIBUNALE DELLʼ AREOPAGO TRADIZIONALE ROCCAFORTE DELLʼ ARISTOCRAZIA ATENIESE PER LIMITARLA AI SOLI DELITTI DI SANGUE. PER ALTRO, ANCHE ATENA NEL DRAMMA ENFATIZZA IL RUOLO DELLʼ AREOPAGO E LO INTENDE COME NUOVO TRIBUNALE DI QUALITA E ISTITUZUINE INCORRUTTIVILE CUSTODE DEL GUSTO GARANTE CONTRO FORME DI ANARCHIA E DISPOTISMO. NELLO STESSO SENSO SI PONE Lʼ AZIONE DELLA DEA DI PERSUADERE LE ERINNI E CONVERTIRLE IN EUMENIDI. PER RENDERLE STABILI PROTETTRICI DELLA CITTA.̓ ‘ ARGOMENTAZIONE RIBADISCE LA NECESSITAʼ DI PORRE FINE ALLE DISCORDIE TRA ANTICO E NUOVO A FAVORE DELLA PROSPERITAʼ COLLETTIVA. LA PROCESSIONE CONCLUSIVA DEI PERSONAGGI CELEBRA ATENE E IL SUO POPOLO, LA POLI E I CITTADINI GRAZIE IL QUALE HA FINALMENTE FINE LA CATENA DI DELITTI FAMIGLIARE CHE COLPISCE LA STIRPE DEGLI ATRIDI. Suddivisione dellʼ opera+ commento: AGAMENNONE PROLOGO- PARODO- EPISODIO 1 - STATISMO 1- EPISODIO2-STATISMO2-EPISODIO3- STATISMO3-EPISODIO 4- EPISODIO 5 - ESODO PROLOGO: presenta la vicenda in atto. La vedetta conscia dei problemi che attanagliano la vita del palazzo, eʼ di guardia e guarda verso troia. – – – PARODO: ELETTRA parla poi col coro dialogando portando avanti le sue ragioni. PRIMA DI SCOPRIRE IL RICCIOLO SULLA TOMBA CHE LA FA SOSPETTARE CHE QUALCUNO SIA GIUNTO, RICHIEDE AL CORO DI DARLE UN CONSIGLIO. CHIEDE COSA DIRE SULLA TOMBA DEL MORTO? UN DUBBIO CHE DIMOSTRA LE DIFFICOLTAʼ DI NON SAPER COSA DIRE- elenca poi le impossibilità date da una situazione di difficoltà estrema. Dubbi di Elettra sulla procedura sacrale da eseguire che in realtà ci mostrano la situazione le circostanze in cui si trova la famiglia. Il coro allora le risponde di parlare per il rispetto che porti per il padre. Pronuncia preghiere per chi gli vuole bene— si riferiscono a ORESTE EPISODIO 1: Episodio lunghissimo. MOMENTO DELLʼ INCONTRO. RICONOSCIMENTO DELLA CIOCCA DA PARTE DI ELETTRA E RICONOSCIMENTO DEI DUE FRATELLI. ELETTRA FA QUANTO IL CORO LE HA CONSIGLIATO NELLA PARODO. ELETTRA COMPIE PREGHIERE, E PREGA PERCHE INTERVENGANO GLI DEI AD AIUTARE LA VENDETTA E A FAR TORNARE ORESTE. ELETTRA PARLA CON LA CORIFEA E ACCOSTANO LA CIOCCA A QUELLA DI ORESTE. RICONOSCE LE IMPRONTE. Lʼ IMPRONTA DEL PIEDE CHE E UGUALE ALLA SUA IMPRONTA: ANCORA DI PIU QUESTO LE PORTA ANGOSCIA, INCERTEZZA. SPERANZA E DISPERAZIONE TEMENDO FOSSE UN ILLUSIONE. La speranza può far parte del male. ESCHILO USA LO STRATAGEMMA DELLʼ IMPRONTA PER IDENTIFICARLI IN UNA COSA SOLA, IN UN UGUAGLIANZA PALESE. NEL MOMENTO IN CUI ELETTRA TEME POSSA ESSER UN ILLUSIONE, ECCO CHE APPARE ORESTE. ORESTE MOSTRA LA VESTE ALLA SORELLA FINALMENTE ELETTRA RICONOSCE ORESTE E LO ELOGIA. ELETTRA COMPIE UN INNO VERSO IL FRATELLO, PERCHE IN LUI SI SOMMANO GLI AMORI CHE LEI NON HA AVUTO. ORESTE E Lʼ AMORE DI FRATELLO, MA ANCHE Lʼ AMORE GENITORIALE E FRATERNO DELLA SORELLA IFIGENIA CHE Eʼ STATA SACRIFICATA. IN ORESTE, ELETTRA INQUADRA TUTTO Lʼ AMORE CHE LE E STATO NEGATO. ORESTE RISPONDE E CHIAMA ZEUS A NON ABBANDONARE I DUE, CHE ANCOR GIOVANI NON SANNO RECUPERARE LA PREDA, HAN BISOGNO DELLʼ AIUTO DI ZEUS, PER RICONQUISTAR LA LORO CASA. ORESTE SI RIFERISCE POI AD APOLLO, DICENDO CHE LO INCITA ALLA VENDETTA E MINACCIA SCIAGURA SE NON SPARGERAʼ SANGUE VENDICANDOSI. SE NON SI FOSSE VENDICATO, AVREBBE PATITO LA MORTE, QUINDI ORESTE DEVE COMPIERE UNA SCELTA. CON RAZIONALITAʼ COMUNQUE SA DI DOVER PORSI COME VENDICATORE, PERCHE SPINTO SIA DA APOLLO, MA ANCHE DAL LUTTO MA ANCHE DALLʼ INCAPACITAʼ DI VIVERE SENZA LA SUA REGGIA ORESTE NON PUOʼ POI ACCETTARE CHE I SUDDITI DI ARGO SIANO SUDDITI DI DUE FEMMINE (INTENDENDO CLITEMNESTRA MA ANCHE EGISTO- accezione femminile di Egisto.) NECESSITAʼ DI ORESTE DI RECUPERARE IL SUO REGNO. STASIMO 1: il coro evidenzia come nel mondo brulichino mostri, nella terra, nellʼ acqua, nel cielo, ma NIENTE Eʼ CONFRONTO ALLA VIOLENZA CHE Cʼ E NELLA MENTE DELLʼ UOMO. NON BASTA LA PAROLA PER DESCRIVERE QUANTO SI CELA NELLA MENTE DELLʼ UOMO. IL CORO FA UNA SERIE DI RIFERIMENTI A STORIE DEL MITO, QUI RIPRESE PER PARAGONARLE ALLA CIRSCONTANZA DI QUESTA STORIA: FAN IFERIMENTO ALLA STORIA DI ALTEA. LA MADRE CRUDELE CHE UCCISE IL FIGLIO, Lʼ EROE MELEAGRO. QUANDO MELEAGRO NASCE DALLA MADRE ALTEA, ALLA SUA NASCITE SON PRESENTE LE MOIRE, DEE DEL DESTINO. LE MOIRE DICONO AD ALTEA CHE SUO FIGLIO VIVRAʼ FIN QUANTO LE DURERA UN TIZZONE NEL CAMINO. MELEAGRO POI VA A CACCIA DEL CINGHIALE CALEDONIO CON GLI ZII, MA MELEAGRO DAL CARATTERE BURBERO UCCIDE PER UN LITIGIO GLI ZII. LA MADRE ALTEA ALLORA, UCCIDE IL FIGLIO. IL CORO CITA ALTEA PERCHE CLITEMNESTRA Eʼ COME SE FOSSE ASSASSINA DEI FIGLI PUR NON AVENDOLI UCCISI, PERCHE LI HA CONDANNATI A UNʼ ESISTENZA DI STENTI. IL CORO CITA POI SCILLA, COLEI CHE STRAPPA DAL PADRE IL SUO CAPELLO IMMORTALE PER FAR SI CHE IL SUO AMATO MINOSSE POSSA UCCIDERE SUO PADRE. GIAʼ CASSANDRA CITAVA SCILLA, COME DONNA TRADITRICE. CITA POI IL DELITTO DI LEMNO. PARLA DI DONNE CHE HANNO UCCISO GLI SPOSI , E PARLA DELLE DONNE DI LEMNO. E UNA STORIA CHE TROVIAMO NEGLI ARGONAUTI. Lʼ ISOLA DI LEMNO ERA ABITATA DA SOLE DONNE. DATO CHE NON VENERAVANO AFRODITE, LA DEA SI INFURIA CON LE DONNE DI LEMNO, E LE PUNISCE METTENDOGLI ADDOSSO UN ODORE NAUSEABONDO CHE FA SCAPPARE GLI SPOSI CHE VANNO CON DELLE SCHIAVE. SON TUTTE SPOSE CHE SI SENTONO DISONORATE COME MOGLI- EPISODIO II E UN EPISODIO BREVE. VELOCITA,̓ BRAVURA DRAMMATURGICA DI ESCHILO A VELOCIZZARE GLI AVVENIMENTI PER ENFATIZZARE IL MOMENTO DELLʼ AZIONE. I RITMI RALLENTERANNO AL MOMENTO VERO E PROPRIO DEL MATRICIDIO E DEL CONFRONTO ORESTE E CLITEMNESTRA ABBIAMO UN COLPO DI SCENA: ORESTE ARRIVA ALLA PORTA DEL PALAZZO, BUSSA PER ENTRARE, PARLA CON IL GUARDIANO E CON LA MADRE CLITEMNESTRA. MA NON SI PRESENTA NELLA SUA VERA IDENTITAʼ: QUI SI PRESENTA COME STRANIERO E ANNUNCIA DI AVER SAPUTO CHE ORESTE E MORTO. CLITEMNESTRA ALLORA SI ABBANDONA A PAROLE DISPIACIUTE PER LA NOTIZIA APPRESA, E ACCOGLIE LO STRANIERO COME OSPITE. INTERVENTO DEL CORO, UN BREVE INTERVENTO ALLʼ INTERNO DELL EPISODIO QUI IL CORO SEGNALA LA NUTRICE CILISSA, NUTRICE DI ORESTE. CILISSA DICE DI AVER ALLEVATO ORESTE E DI ESSER INFELICE PER LA NOTIZIA APPRESA. ALLA NUTRICE IL CORO NON DICE CHE ORESTE IN REALTAʼ E VIVO, MA LA CORIFEA LE METTE LA PULCE NELLʼ ORECCHIO CHE QUALCOSA STIA PER ACCADERE. LE DONNE DEL CORO INCARICANO NUTRICE DI CHIAMARE EGISTO PERCHE GIUNGA SENZA GUARDIE, DI MODO CHE ORESTE POSSA UCCIDERLO. STASIMO II IL CORO INVOCA ZEUS PERCHE FINALMENTE IL DESTINO SI COMPIA E ORESTE POSSA COMPIERE IL SUO DESTINO INVOCA APOLLO , INVOCA ERMES . IL CORO FA UNA METAFORA, ESCHILO FA CHIAMARE PULEDRO ORESTE, DICENDO CHE Eʼ RIMASTO ORFANO. CHIAMA SEMPRE I FRATELLI CUCCIOLI, ORFANI PULCINI, COME GIOVANI CHE DEVONO ANCORA CRESCERE IL CORO SMETTE DI RIVOLGERSI AGLI DEI E SI RIVOLGE A UNA PREGHIERA PER ORESTE, PARLANDOGLI DIRETTAMENTE, CHIAMANDOLO A COMPIERE (COME HA FATTO PERSEO), QUANTO DEVE COMPIERE. SCEGLIE QUESTO ESEMPIO PERCHE LA STORIA DI PERSEO CHE GIOVANE DEVE UCCIDERE LA GORGONE,CHE CON LO SGUARDO IMPIETRISCE- ED Eʼ QUINDI UN SENSATO PARALLELISMO CON ORESTE CHE DEVE ANDAR DALLA MADRE. ENTRA IN SCENA EGISTO PENSANDO DI DOVER RICEVER GLI STRANIERI CON CUI DECIDERE CHE FAR DEL CORPO DEL FINTO ORESTE. IL CORO FA UN BREVISSIMO INTERVENTO DOPO DI CHE EGISTO SCOMPARE PERCHE RIENTRA IN CASA E SI SENTON SOLTANTO DELLE URLA. EGISTO STA POCHISSIMO IN SCENA, RIENTRA IN CASA E COME RIENTRA SI SENTONO LE URLA DALLʼ INTERNO DELLA CASA. EPISODIO III DA IMMAGINARE CHE DENTRO LA CASA CI SIANO EGISTO E CLITEMNESTRA, CHE CI SIANO I SERVI, CHE INIZI UN TRAMBUSTO PERCHE ORESTE NEL PALAZZO STA AGENDO. FUORI DALLA SCENA ARRIVANO QUINDI NOTIZIA DI UN QUALCOSA AVVENUTO NELLʼ INTERNO RETROSCENICO, Cʼ E UN MOMENTO DI MOVIMENTO. CORIFEA CHIEDE COSA SIA ACCADUTO. UN SERVO ESCE DAL PALAZZO E CHIEDE AIUTO, ANNUNCIA CHE SIA MORTO EGISTO. (Il luogo dove viene ucciso Egisto non eʼ lo stesso dove viene uccisa Clitemnestra) IL SERVO CERCA DI APRIRE LA PORTA DEL GINECEO PER VEDERE DOVE SIA CLITEMNESTRA. CLITEMNESTRA ARRIVA E CHIEDE AL SERVO PERCHE URLI . e il servo dice: ‘ʼi morti uccidono i viviʼʼ - intendendo che colui che era creduto morto, Oreste, uccide chi era vivo Egisto. Clitemnestra capisce subito la sorte di Egisto, e che lʼ inganno sia compiuto da Oreste, ma ha già capito anche il suo destino. SI INCONTRANO QUINDI ORESTE E CLITEMNESTRA. UCCISIONE DI CLITEMNESTRA: DIALOGO. POI CLITEMNESTRA MOSTRA IL SENO A ORESTE QUESTO E IL SENO CHE Tʼ HA NUTRITO, PUR NON ESSENDO VERO, Eʼ LA NUTRICE A NUTRIRE ORESTE. ORESTE VACILLA, CHIEDE A PILADE CHE FARE. UNICA BATTUTA DI PILADE CHE LO INCITA E CONVINCE ORESTE AD AGIRE. emerge qui il tema dellʼ amicizia, importante nellʼ Atene democratica, ma eʼ importante perche lʼ eroe deve esser sostenuto da qualcuno, rientrando nel ragionamento della fragilitàʼ dell essere umano, che per questo si ritrova nella tragedia. DIALOGO TRA ORESTE E CLITEMNESTRA, CHE PROVA A DIRGLI DI VOLER INVECCHIARE COL FIGLIO, CHE Lʼ UCCISIONE DEL PADRE E FRUTTO DEL DESTINO, CLITEMNESTRA DICE DI GUARDA NON SOLO I SUOI ERRORI MA ANCHE GLI ERRORI DEL PADRE. ‘ʼHO PARTORITO QUESTA SERPE, IO Lʼ HO NUTRITA, VERA LA SERPE DI QUEL SOGNO ‘ʼ ULTIMA BATTUTA, QUANDO RASSEGNATA COMPRENDE CHE IL SOGNO DI PARTORIRE UNA SERPE ERA VERO. ORESTE ULTIMA BATTUTA CHE DICE: HAI UCCISO CHI NON DOVEVI UCCIDERE, E ORA PATISCI UNA MORTE CHE NON DOVEVI PATIRE. Non dovevi uccidere mio padre non dovevi morire per mano di tuo figlio. COMPIE NEL PALAZZO Lʼ OMICIDIO. – – – – III STASIMO: ORESTE HA UCCISO NELLA SKENEE LA MADRE. LASCIA SPAZIO AL CORO . BREVE TERZO STASIMO ESODO: TORNA IN SCENA ORESTE PER PARLARE DI QUANTO E AVVENUTO. INTERESSANTI I VERSI INIZIALI . TUTTO Lʼ ESODO Eʼ IMPRONTATA SULLA GIUSTIZIA, ARRIVATA A EQUILIBRARE IL TUTTO, NELLA SPERANZA CHE LA CASA SIA ORA PULITA DALLA MACCHIA DI SANGUE CHE LA CARATTERIZZA DA GENERAZIONI. ORESTE STA MALE, E POI HA UN IMPROVVISA FOLLIA, CAUSATA DALLE ERINNI CHE ARRIVANO A TORMENTARLO, APPENA UCCISO LA MADRE. IL CORO CHIAMA ORESTE Lʼ INFELICE ORESTE, NON IL TRIONFANTE ORESTE. ORESTE AVRAʼ ORA UNA VITA DI STENTI DI ESILIO DI PERIGRINAZIONE, QUANDO INIZIERANNO LE ERINNI A TORMENTARLO. IL CORO SI AUGURA CHE NON SUCCEDA, E INVECE SUCCEDA. NELLE EUMENIDI, ORESTE SARAʼ POI DICHIARATO INNOCENTE, E LE ERINNI DIVENTERANNO BENEVOLE, EUMENIDI APPUNTO. PRIMA DI QUESTO PEROʼ ORESTE DOVRAʼ AFFRONTARE UN PERIODO DI GRANDE DISPERAZIONE, PRIMA CHE LE ERINNI SI PLACHINO PASSERAʼ TEMPO. EMUMENIDI Ultimo atto della storia di Oreste Si chiama eumenidi perche eʼ il nuovo nome che prenderanno le Erinni quando decidono di diventare dee benevole. Tutti i fatti son avvenuti nellʼ agamennone o nelle coefore. Questo e il momento del giudizio: stabilire lʼ innocenza o la colpevolezza di Oreste. Siamo nel santuario di apollo, a Delfi, dove Oreste si reca per esser purificato dal Dio. Sentendo lʼ aggressione delle Erinni, Oreste si reca da Apollo perché il dio gli tolga la macchia del sangue e lo purifichi. Giunto a Delfi, Oreste però deve scappare perche lo stesso Apollo gli consiglia di fuggire essendo inseguito dalle Erinni. Apollo gli dice di giungere ad Atene. Solo li finirà il suo percorso. Gli dice di correre ad Atene, abbracciare la statua di Atena, e li verrà giudicato. Oreste viene giudicato da un tribunale vero e proprio, quello umano: lʼ areopago. Il voto del giudizio umano sarà pari, ma la dea Atena aggiunge essa stessa il proprio voto a favore dellʼ innocenza. Oreste dovrà confrontarsi con il giudizio umano e divino, in contrapposizione con le Erinni. due principi divini, matriarcale e patriarcale, saranno in contrapposizione. Piu importanti le madri o i padri?. Principi umani che si scontrano. E piu importante la madre o il padre? Atene si sbilancia propendendo verso lʼ importanza del padre. Questo porta Atene a giudicare Oreste innocente: il fatto che Oreste abbia dovuto tutelare il proprio padre. La decisione di Atena è coerente con le idee della società ateniese dellʼ epoca, che è una società patriarcale, che predilige la figura del padre. considerazioni: la scelta di Argo ha varianti, come Micene. La scelta di Argo è una scelta eschilea, di natura politica. In un momento dove la tensione tra Sparta e Atene cresce (pur non essendo ancora arrivati alla guerra del Peloponneso), le due forze lentamente si stanno definendo e contrapponendo. Argo è la nemica storica di Sparta, alleata di Atene. Eschilo sceglie questa città stabilendo la necessità di Atene di allearsi con Argo in funzione antispartana. La volontà Eschilea è quella di esaltare questa amicizia. Inserimento dellʼ areopago a conclusione della vicenda. La scelta del giudizio ateniese eʼ un invenzione eschilea. Lʼ areopago era un tribunale antichissimo in Atene, che aveva visto ristrette le proprie funzione alle sole questioni di crimini, mentre prima si occupava di normativa e questioni politiche. Con la democrazia viene limitata. Nel momento in cui Eschilo porta in scena lʼ areopago, egli riconferisce autorevolezza al tribunale areopago che era un istituzione antichissima, ma gli da ancora valore anche come solo tribunale di crimini. Eschilo valorizza questa istituzione e la intende come garante di giustizia e di democrazia in Atene. La novità eschilea e di dire come la lunga catena di sangue, tradizionalmente trasmessa di generazione in generazione, obbligando le nuove generazioni a vendette per storie precedenti, da sempre concepita come legge del taglione, interessa non solo i diretti interessati ma tutta la comunità. La legge della vendetta si attua su individui. Punire un colpevole, perché aveva compiuto un azione che io come individuo dovevo punire. ma La catena di vendette coinvolge non solo i diretti interessati. gli effetti di queste vendette ricadono su tutti i cittadini . La vendetta non deve esser privata, ma dev essere regolata da leggi, dai cittadini, che devono porsi come giudici che decidono chi è innocente chi colpevole. Non è questione Di una sola famiglia, ma di un gruppo. Per questo con la sua assoluzione si tronca la catena di delitti: perche la città il collettivo, il tribunale ha agito decidendo in favore dellʼ azione di Oreste. Gli dei si incaricano di creare una giustizia attraverso le leggi. Questo eʼ quanto avviene nella rappresentazione delle eumenidi. Voto paritario del giudizio umano del tribunale. Senza intervento divino Oreste non potrebbe esser giudicato innocente. Il voto paritario significa che gli umani non possono giudicare in maniera individuale: la mente umana e la logica umana non è sufficientemente in grado di comprendere la realtà_ hanno bisogno di un garante divino. Devono vincere gli dei che assicurano un ordine: gli dei apollo e Atena in questo caso, che devono intervenire e interagire con gli umani. Anche le divinità con Atena che prima erano malefiche ecc, vengono ordinate, normate entro una norma garantita da Zeus, solo se diventeranno benevole. Per questo le Erinni si accorderanno con Atena, e si integreranno con le altre divinità ma anche con la comunità umana, che inizierà in Atene a venerare questo nuovo culto a fine eumenidi. La prima parte delle eumenidi gronda orrore. La prima parte è la parte più mostruosa e crudele. Concentrata sul male, la follia. Eschilo ha una geniale drammaturgia per portare in scena la frenesia del male. Oreste pazzo, perseguitato, il male nella mente di Oreste. È il principio di una devastazione della mente di Oreste, fino alla fine quando verrà giudicato innocente. PROLOGO-PARODO- EPISODIO 1 - STASIMO 1- EPISODIO2-STASIMO2-EPISODIO3-ESODO PROLOGO: Compare la pizia, la profetessa di apollo. Profetessa del tempio di Delfi. Era un personaggio che realmente esisteva, come profetessa. La pizia dentro lʼ aditon, lo spazio del tempio riservato alla profetessa ,profetizzava e da li usciva con una profezia. La sua figura e importante. Alla pizia portavano le leggi prima di essere approvate. il tempio di Delfi diventa un luogo importante di ritrovo delle rappresentanze di tutti i paesi, molto fedeli al sistema oracolare. Delfi diventa quindi anche un luogo di diplomazia politica. Era considerato il centro del mondo, lʼ ombelico del mondo. MONOLOGO DELLA PIZIA NEL PROLOGO: CELEBRA IL LUOGO DI DELFI, LEGATO AD APOLLO. nb: la pizia porta in scena un discorso sulle origini del possesso del luogo non tradizionale, per finalità drammaturgica. SOLITAMENTE LA STORIA DEL POSSESSO DIVINO DEL TERRITORIO di Delfi SI COLLEGA AD APOLLO CHE SCONFIGGE IL DRAGO PITONE. Eschilo non fa menzionare la storia tradizionale alla pizia. la Pizia menziona una serie di identità che si susseguono sul trono di Delfi, partendo da Terra per arrivare a Febo. Febo, il nome spesso lo incontriamo connesso ad apollo. Pizia non parla di violenza nel susseguirsi di queste identità: Eschilo sceglie una genealogia di pace e serenità che arriva poi ad Apollo. Non parla di lotte e violenza come la tradizionalmente fa. Apollo è poi il primo signore maschio di questo luogo, è erede di divinità del territorio tutte femminili. Menzionare identità sacrali femminili si scontra con quelle maschili collegandosi alle divinità femminili che troveremo dopo, Atene e le Erinni, e al confronto tra uomo/donna matriarcale/patriarcale che contraddistingue tutte le Eumenidi. Menziona anche Atena (pallade pronaia) e Dioniso. La profetessa menziona la storia delle baccanti, dove dioniso per straziare re Penteo, aveva invasato tutte le donne che avevano abbandonato le loro case per divenire baccanti e raggiungere il dio. Penteo su suggerimento di uno straniero vuole travestirsi di da donna per spiare le baccanti e capire cosa stanno facendo. Il gruppo di baccanti è guidato dalla madre di penteo. Penteo non capisce che si sta mettendo contro un dio potentissimo, lui si traveste ma le baccanti lo scambiano come un leone di montagna. La madre stessa di pento lo scambia per animale e incita tutte le altre donne alla cattura dellʼ animale. la madre sgozzerà lʼ animale senza accorgersi di aver ucciso il figlio, solo una volta raggiunta la città .̓ la menzione si rifà al collegamento con le Erinni. Dʼ UN TRATTO, CAMBIA TONO LA PIZIA: DALLA DESCRIZIONE DI PUREZZA PASSA A DESCRIVERE UNA COSA OSCURA: VEDE UN UOMO ODIATO DAGLI DEI, SANGUINANTE HA IN MANO UNA SPADA, CHE HA FERITO QUALCUNO: Eʼ ORESTE. DI FRONTE A QUELLʼ UOMO UNO STRANO GRUPPO DI DONNE, NON SONO DONNE- GORGONI- ARPIE- LE ERINNI. Sono addormentate. La profetessa descrive le Erinni. Le descrive fisicamente, lʼ orrido del volto (maschere), le vesti nere che non è lecito portare davanti alle statue degli dei, LE ERINNI COSTITUISCONO IL CORO, LA PIZIA LE VEDE GIAʼ QUINDI PROBABILMENTE LE ERINNI SEMBREREBBE CHE SIANO GIA ENTRATE DENTRO IL CORO. Per taNto non dovrebbe esserci parodo perche il coro si trova gia dentro nellʼ orchestra. EVIDENTEMENTE LE ERINNI/CORO SON GIA NELLʼ ORCHESTRA MA PROBABILMENTE NON SON VISIBILI DAL CORO. La pizia va quindi via.fugge, a quattro zampe. La fuga è un concetto che si riprende spesso nelle Eumenidi. Apollo e Oreste ora. Apollo parla con Oreste, fino a che non entrerà in scena lo spettro di Clitemnestra, che le Erinni festeggeranno. Il dialogo tra Oreste e Apollo si svolge mentre le Erinni dormono. Oreste chiede protezione, e prega apollo che egli lo protegga. Apollo dice che non lo tradirà, gli mostra le Erinni dormienti, gli dice allora di scappare, ovunque andrà le Erinni lo inseguiranno. Inizierà per lui una vita da vagabondo, da esule, avendo alla stregua le Erinni. Apollo gli dice di fermarsi solo ad Atene. Solo li finirà il suo percorso, col giudizio degli uomini (tribunali) e parole che incantano (quelle del dio). Gli dice di correre ad Atene, abbracciare la statua di Atena. apollo gli raccomanda di non perdersi nella sua bipolarità, nel rimorso. Oreste infatti non è pazzo continuamente, ha intervalli di pazzia e allucinazioni alternati a momenti di quiete. Si placheranno quando ad Atene sarà purificato dal giudizio. Prega Ermes (che compare come comparsa) Se ne vanno Oreste e Apollo. DA SOTTO CON IL LOGHEION O QUALCHE MEZZO CHE ELEVASSE, O SCALE DI CARONTE, DA UNA BOTOLA INSOMMA ESCE: IL FANTASMA DI CLITEMNESTRA, CHE ORA SVEGLIE LE ERINNI . Le sveglia. Lo spirito di Clitemnestra le sveglia per esigenza ha bisogno delle Erinni per vendicare la sua morte. La sua esistenza come fantasma è disprezzata nel mondo dei morti, perche nessuno la sta vendicando. Si svegliano mormorando le Erinni mentre Clitemnestra le incita ad agire per la loro natura: FARE MALE, cacciare la preda(Oreste). le Erinni che fino allora dormivano ed erano immobili, hanno ora con l arrivo di Clitemnestra dei gemiti. Con la parodo iniziano le erinni(il coro) a muoversi (canto e danza). PARODO: Apollo caccia le dee infernali dal proprio tempio, ed esse vanno in cerca di Oreste, raggiungendolo quando egli è ormai nel tempio di Atena e ne sta invocando l'intervento. Lì le dee infernali lo minacciano di infliggergli la meritata punizione. Le parole con cui Apollo scaccia le Erinni sono fortissime, terribili. Le Erinni scappano via verso oreste(vanno ad Atene), apollo rientra nel tempio. Oreste abbraccia la statua di Apollo prima e quella di Atena poi. La scena è una situazione di fuga, di grande movimento. La velocità e il movimento viene ripreso più volte da Eschilo nel corso di tutte le eumenidi: si tratta di una scelta eschilea di riprendere in piu scene parallele questa dinamicità dei personaggi per creare continuità. Il fulcro poetico è sempre il movimento. EPISODIO I : La scena ora si trova già ad Atene. (Il cambio di scena può aver avuto necessità di cambi di scenografia, supposizioni, perché non abbiamo certezza. Avviene allʼ interno dell episodio il cambio di luogo da Delfi ad Atene. Siamo ad Atene: parallelismo tra la scene di Delfi dove a Delfi Oreste è abbracciato a lʼ Omphalos, qui abbraccia la statua di Atena. Due situazioni parallele non sappiamo come venissero scenicamente realizzate. Analogie tra le due scene, un simile fulcro ntervento di Oreste che ricorda tutto il periodo del suo esilio, il suo vagabondare per purificarsi dalla macchia subita,. Sono passati anni dallaʼ inizio della sua fuga. Parla ad atena chiedendole aiuto Risponde la corifea. Le Erinni lo cercano, non lo trovano. Lo trovano finalmente quando lui è ad Atene abbracciato alla statua della dea per cercare soccorso, ma secondo le Erinni, sono loro a doverlo giudicare per il matricidio che ha compiuto. Oreste racconta la sua fuga, la sua condizione di esule, dove ha imparato tanto e sofferto. DICE CHE Eʼ IL MOMENTO CHE SI RICONGIUNGA E VENGA ACCOLTO DAGLI UOMINI. INTERVENTO DEL CORO: LE ERINNI CONTINUANO A DIRE CHE LUI DOVRAʼ PAGARE E CHE NON POTRAʼ ESSERE SALVATO. Cʼ E GRANDE TERRORE NELLE PAROLE DELLE ERINNI. SONO TERRIBILI LE ORO PAROLE. STASIMO I : Le Erinni cominciano un terribile canto di morte danzando attorno ad Oreste. DANZA DEL CORO DI ERINNI. Dovràʼ intervenire la giustizia di Zeus per portare il male verso il bene. Eschilo crede veramente nella bontà del dio, come figura superiore che si eleva per garantire un intervento benevolo. Il dio inteso come perfezione è una prospettiva nuova rispetto alla tradizione greca, dove gli dei son considerati viziosi avidi ecc. Qui lo stasimo, con lʼ intervento del coro ha piu spazio rispetto agli episodi: questo per lasciare spazio allʼ orrore che Devon portare in scena le Erinni. EPISODIO II: Appare Atena, la quale, dopo essersi informata presso Oreste e le Erinni su ciò che è accaduto, si offre come giudice in un regolare processo. Il caso verrà sottoposto ad una giuria ateniese di dodici membri (ricalcata sul tribunale ateniese dell'Areopago, attivo ai tempi di Eschilo), presieduta dalla stessa Atena. Le Erinni saranno l'accusa, Apollo la difesa. ATENA ARRIVA, INVOCATA DA ORESTE IN VOLO, E RAGGIUNGE ATENE. GIUNTA AD ATENE VEDE IL SUPPLICE ORESTE ABBRACCIATO ALLA SUA STATUA, E QUESTE CREATURE CHE ATENA DESCRIVE COME ABNORMI E ORRIBILI. SUCCHIARE IL SANGUE PER POI CONDURRE ORESTE NELLʼ ADE. ATENA SI INFORMA SU QUANTO ACCADUTO, E UNA VOLTA COMPRESA LA SITUAZIONE ATENA DICE CHE DA SOLA NON PUO GIUDICARE LA VICENDA. DECIDE PERTANTO DI COSTITUIRE UN TRIBUNALE DI UOMINI CHE POSSA VALUTARE QUANTO SUCCESSO. ESSENDO UN CASO GRAVE, ATENA DICE CHE DIFFICILE Eʼ GIUDICARE PER GLI UOMINI MA ANCHE PER GLI DEI , DA UN LATO RISPETTA ORESTE COME SUPPLICE CHE NON RECA DANNO AL TEMPIO, DALLʼ ALTRO Eʼ CONSCIA DEL FATTO CHE UN FALLIMENTO DELLE ERINNI PORTEREBBE A UN ABBATTIMENTO DI ODIO E SCIAGURE SULLA SUA TERRA PER MANO DELLE ERINNI. PER GIUDICARE QUESTO CONTENZIOSO SERVIRANNO ALTRI TESTIMONI. ATENA Eʼ QUINDI IN UNA SFERA DI RAZIONALITAʼ DI EQUILIBRIO, DI CHIAREZZA. Cʼ Eʼ PERTANTO BISOGNO DEL LOGOS, IL RAGIONAMENTO, UMANO E DIVINO RAGIONARE RAZIONALMENTE. ATENE PERTANTO SCEGLIE DEI GIUDICI E UN ISTITUZIONE, E SOSTANZIALMENTE COSTITUISCE UN PROCESSO. ATENA ISTITUIraʼ QUINDI UN TRIBUNALE SCEGLIENDO I MIGLIORI DEI CITTADINI, UN ISTITUZIONE CHE DICE RIMARRAʼ ANCHE A VENIRE: SI TRATTA DELLʼ AREOPAGO. STASIMO II: Prima dell'inizio del processo, le Erinni riflettono preoccupate sulle conseguenze di una possibile assoluzione di Oreste: questo fatto potrebbe indurre alla licenza tutti i mortali, e causare un forte aumento degli omicidi tra consanguinei. CORO: SCONVOLGIMENTI MINACCIANO LE ERINNI, PORTERANNO QUESTE SCELTE SE LE LEGGI INTRODOTTE DA ATENA, FATTE ORA DA EQUILIBRIO RAZIONALITAʼ ECC PRENDERANNO IL SOPRAVVENTO SULLA LEGGE DEL SANGUE Eʼ DEL TAGLIONE. SE QUESTE NUOVE LEGGI ENTRERANNO IN VIGORE, TUTTO POI SARAʼ CONCESSO, I FIGLI POTRANNO UCCIDERE LE MADRI. IL NOSTRO RUOLO DICONO LE ERINNI Eʼ DI PUNIRE PER EDUCARE. SE NOI ERINNI NON POSSIAMO PERSEGUIRE I COLPEVOLI, ALLORA I COLPEVOLI ANDRANNO NEI TRIBUNALI, RICORRENDO A TESTIMONI. TUTTO QUESTO PER LE ERINNI ALTRO NON SONO CHE RIMEDI INVANI PER CREARE UNA SITUAZIONE DI EQUILIBRIO, MA FALLIMENTARE: LE PENE SANCITE DAI TRIBUNALI NON SAREBBERO GRANDI COME LE PAURE E LA FORZA DI PERSUASIONE CHE HANNO INVECE LE ERINNI. SI TRATTA DI UN PENSIERO CHE ESISTE ANCORA IN OGNI PAESE. ‘ʼ C E UN MOMENTO IN CUI Eʼ BENE CHE CI SIA TERRORE, CHE LA PAURA CONTROLLI I PENSIERI. PER PREVENIRE ALCUNE SCELTE E AZIONIʼ .̓ LA FOLLIA DI UNA PERSONA MANTIENE GLI ALTRI LONTANI DALLʼ EMPIA FOLLIA. Le Erinni si pongono come garanti di difesa dallʼ anarchia.