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Esempio di relazione per l'esame di STORIA E WEB (Unimi 2018-2019), Prove d'esame di Storia

Relazione scritta da me per l'esame di Storia e web con il prof. Guidali durante l'a.a. 2018-19. Verte sulla figura di Bartolomeo Colleoni e la sua presenza nel web.

Tipologia: Prove d'esame

2019/2020

Caricato il 17/03/2020

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irene-ri 🇮🇹

4.4

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Scarica Esempio di relazione per l'esame di STORIA E WEB (Unimi 2018-2019) e più Prove d'esame in PDF di Storia solo su Docsity! Questa relazione verte sulla presenza online di Bartolomeo Colleoni, noto condottiero bergamasco, originario del paese di Solza, che visse nel XV secolo. Ritengo che sia da sottolineare l’aver svolto le mie ricerche a Bonate Sopra (BG), a 7,7 chilometri dal luogo natale del Colleoni il giorno 9 agosto 2019. Il browser utilizzato è Google Chrome. Inizialmente ho inserito nel motore di ricerca la semplice dicitura “bartolomeo colleoni”. I suggerimenti automatici di Google rinviavano ad alcuni aspetti della vita del Colleoni, come “bartolomeo colleoni bergamo”, “bartolomeo colleoni figli”, ma anche “bartolomeo colleoni riassunto”, che può far pensare ad un’esigenza didattica. Il primo risultato che compare per la stringa “bartolomeo colleoni” è relativo alla pagina dedicata al condottiero su Wikipedia1. Viene subito segnalato che “Questa voce o sezione sull'argomento militari è priva o carente di note e riferimenti bibliografici puntuali”, quindi le è stato dato un giudizio di accuratezza di tipo D. Tuttavia si può notare che quanto scritto ricopre l’intera vita del Colleoni; ne emerge un giudizio essenzialmente storico e neutrale. La fonte più citata è il testo di Antonio Cornazzano, ovvero una biografia del Colleoni commissionata dallo stesso, ma anche due opere di Michael Mallet hanno diverse citazioni. La bibliografia utilizzata per la stesura di questa pagina di Wikipedia comprende interamente testi storici, tra cui biografie del Colleoni compilate in diverse epoche, a partire dal Rinascimento sino ai giorni nostri. La maggioranza di queste è stata pubblicata a Bergamo, sottolineando lo stretto legame che c’è tra la figura del Colleoni e la sua città. Gli altri testi riguardano la Cappella Colleoni, ovvero il mausoleo sito in Bergamo Alta, la storia di Bergamo e di Milano tra XIV e XV secolo, infine il Medioevo e il Rinascimento in generale. Le Voci correlate rimandano alla vita e ai luoghi del Colleoni, ad esempio si citano alcune battaglie a cui egli prese parte e il Castello di Malpaga (BG), dove morì. Noto che le modifiche effettuate alla voce Bartolomeo Colleoni sono molto recenti; l’ultima (ad oggi, 9 agosto 2019) risale all’8 agosto 2019, per un totale di 663 modifiche a partire dalla data di fondazione della pagina, il 5 novembre 2005. Tuttavia mi ha stupito l’alto numero di visite alla pagina: 2860 tra il 9 luglio e il 9 agosto (ultimi trenta giorni).2 Nella sezione Discussione non sono presenti molti spunti. Da notare il contributo di un wikipediano francese circa lo stemma del Colleoni, mentre curioso è l’intervento di un altro internauta che porta la sua esperienza di “cena con delitto” in cui è stato messo in scena un episodio che non ha nessun riscontro a livello storico. Si tratta dell’uccisione di Medea, figlia del Colleoni, da parte dell’uomo stesso. A tal proposito, un secondo wikipediano propone di inserire questa “interpretazione” nella sezione Curiosità della pagina, ma viene contraddetto da altri utenti che ritengono il fatto non enciclopedico (anche perché non vero), ma soprattutto denigrano la sezione Curiosità in sé, sostenendo che sarebbe da eliminare3. Questa affermazione fa intuire come Wikipedia possa anche contenere utenti “di qualità”, in grado di discernere quanto sia da considerare “storico”, o meglio 1 https://it.wikipedia.org/wiki/Bartolomeo_Colleoni 2 https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Bartolomeo_Colleoni&action=info 3 https://it.wikipedia.org/wiki/Discussione:Bartolomeo_Colleoni “enciclopedico”, e quanto invece sia da evitare, perché non utile ad arricchire veramente Wikipedia. Sul fondo della pagina viene dichiarato il tipo di licenza tramite cui il testo è reso disponibile: si tratta di Creative Commons Attribution-Share alike; ciò significa che è possibile condividere quanto scritto, ma solo indicando anche il link, e che è possibile la distribuzione del materiale solo per mezzo di una licenza uguale o compatibile. Terminata la pagina di Wikipedia, il secondo risultato che appare è il sito cronologia.leonardo.it4. A prima vista appare come un sito datato, con una grafica poco accattivante poiché consta unicamente di un corpo di testo con una sola foto del monumento equestre del condottiero. Più in alto compare la scritta “Questo sito contribuisce all’audience di Leonardo.it”. Ci fa capire come cronologia.leonardo.it sia un sito a scopo commerciale/di lucro. La conferma viene dalla pubblicità di un’automobile in fondo al testo. Gli autori del testo sono indicati e sono due: Mario Veronesi e Francomputer, un nome vero e un nickname. Ad essere precisi, in alto è indicato solo Mario Veronesi, mentre al termine della pagina si aggiunge anche Francomputer. La bibliografia è ridotta ai minimi termini e comprende un solo volume, citato in modo errato: I CAPITANI DI VENTURA- di Claudio Rendina. Storia Universale Cambridge, ed Garzanti. Non è indicato l’anno di pubblicazione di queste informazioni, quindi questo sito non può essere considerato soddisfacente. Tuttavia, esso presenta numerosi rinvii ad altre sezioni del sito stesso, tutte di argomento storico come “Cronologia generale” e “Tab. periodi storici e tematici”, ma, navigando in quest’ultima sezione casualmente, si ripete la stessa forma usata per l’articolo sul Colleoni: è la riprova che questo sito non è esaustivo e non ha alcun approccio scientifico. Il terzo risultato è forse il più autorevole: si tratta del Dizionario Biografico degli Italiani edito dalla Enciclopedia Treccani5. Appena aperta la pagina appare un pop-up che invita a passare a “Treccani Premium”, un servizio a pagamento che permette di accedere illimitatamente ai contenuti del sito. Si tratta quindi di una piattaforma che prevede un’iscrizione e un eventuale pagamento e che, se ciò non viene effettuato, consente l’accesso solo a cinque voci del Dizionario, dopodiché esso sarà oscurato. Sotto questo aspetto è un sito a scopo di lucro, confermato dalla presenza di altre fonti di guadagno come le pubblicità. L’autore della voce relativa a Bartolomeo Colleoni è Michael Mallet, noto storico britannico citato anche nella pagina di Wikipedia. È indicato anche dove trovare questa voce all’interno del Dizionario cartaceo: volume 27 (1982). Eventuali modifiche al testo posteriori al 1982 non sono segnalate. Si tratta di una voce molto ricca, ma soprattutto con numerosi “tag” e “altri risultati” sulla destra: nei tag appaiono personaggi che Colleoni incontrò durante la sua carriera militare, come Giovanna II di Napoli e Francesco Sforza, mentre gli “altri risultati” sono nuovamente relativi alla voce “Bartolomeo Colleoni” in altre enciclopedie, per un totale di quattro, come Dizionario di Storia e Enciclopedia Machiavelliana. Anche la bibliografia è molto ricca, ma soprattutto commentata. Si fanno riferimenti all’opera di Belotti già presente in Wikipedia, ma si nota in particolare un grande ricorso ad opere con titoli in latino e di autori stranieri, diversamente dai due primi risultati sopra citati. Si intuisce quindi che Mallet abbia usufruito di punti di vista più 4 https://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/colleon.htm 5 http://www.treccani.it/enciclopedia/bartolomeo-colleoni_%28Dizionario-Biografico%29/ Il testo inizia con l’impostazione da “gossip” e cito: “Colleoni deve pero’ tanta fortuna non solo al suo valore in battaglia, ma anche alla sua chiacchieratissima vita sessuale, oggetto di pettegolezzi persino da parte dei biografi ufficiali ”11. Si deduce chiaramente che questo articolo non ha alcun valore storico-scientifico, piuttosto è stato scritto solo per richiamare l’attenzione su questa presunta peculiarità. Ancora una volta non sono citate fonti ufficiali circa il probabile poliorchidismo del Colleoni e il legame con il suo stemma; in generale non vi è alcuna bibliografia. L’articolo non percorre tutta la vita del condottiero, ma si ferma verso quella che viene definita “la fine di una brillante carriera”; il resto viene lasciato “in sospeso”. In fondo alla pagina ci sono indicazioni circa il copyright del sito: è del 2015 ed appartiene alla società MOQU Adv srl, di cui viene indicata anche la partita iva. Dopo guide.supereva.it, Google propone bergamoguide.it. Si tratta di un sito di promozione turistica che illustra diversi itinerari alla scoperta della città di Bergamo12. L’articolo in questione, in particolare, si concentra sull’itinerario guidato dei luoghi colleoneschi in Città Alta (Bergamo alta). A questo proposito sono presenti alcune immagini dei “suoi” luoghi, come la Cappella funebre e il Luogo Pio della Pietà fondato dal Colleoni. Il testo si riduce ad una brevissima biografia del condottiero e ad alcune indicazioni circa le tappe del percorso guidato. È il primo sito che non propone la biografia del Colleoni né un’analisi circa un aspetto specifico della sua vita, al contrario è prettamente turistico. Infatti, nel menù a sinistra, campeggia la scritta “Guide turistiche città di Bergamo”, con lo skyline della città vecchia, a cui seguono diverse voci relative al turismo bergamasco. In fondo alla pagina si trovano indicazioni sul copyright: tutti i diritti sono riservati a Guide turistiche città di Bergamo (1988-2019). Il penultimo risultato è il sito castellomalpaga.it13. Cliccandoci si spiega la sezione del sito dedicata alla storia del Castello di Malpaga, sito nell’omonima frazione del comune di Cavernago, che fu per lungo tempo dimora del Colleoni. Il sito è ben curato, con font eleganti e alcune foto della struttura e del suo interno. Non è indicato l’autore, nemmeno la bibliografia, ma si capisce subito che si tratta di un sito di promozione turistica e non storica. Infatti, tornando sulla home del sito, si possono trovare informazioni circa le diverse attività effettuate all’interno del castello, come visite guidate, eventi culturali, ma anche matrimoni. Al termine della pagina si trova la voce “Chi siamo”: si scopre quindi che i promotori del sito e i proprietari attuali del Castello di Malpaga coincidono. Si tratta dei membri del progetto “Per Malpaga” della società Malpaga S.p.A. Si può sapere di più sui dati societari cliccando sull’omonima voce sotto il menù delle diverse attività del Castello. L’ultimo risultato della prima SERP è cittacapitali.it14. Ancora una volta un sito molto vecchio, con uno sfondo marrone e con il titolo riportato in questo font, che a mio avviso non è assolutamente “serio”. Ciò che colpisce a prima vista è l’ingente quantità di pubblicità, che rende questo sito palesemente a scopo di lucro. Tuttavia l’articolo sul Colleoni è raccolto nella sezione di storia di questo sito, anche se di storico-scientifico ha ben poco, poiché non sono citate né le fonti (“Alcuni storici attribuiscono al Colleoni la più straordinaria impresa militare dell’epoca”, ma non è 11 idem 12 http://www.bergamoguide.it/galleries/colleone/ 13 http://www.castellomalpaga.it/it/castello/storia/ 14 http://www.cittacapitali.it/storia/personaggi/bartolomeo_colleoni.htm ben chiaro quali storici), né la bibliografia né l’autore. L’unica informazione specificata è la data dell’ultimo aggiornamento, il 7 ottobre 2014. Il testo è un riassunto della carriera militare del condottiero, corredato da una foto del suo monumento equestre sito a Venezia. In alto a destra è possibile collegarsi a Facebook per lasciare un Mi piace all’articolo; poco sotto vi è una lista di voci che riportano nomi di personaggi storici, come Antonio Pigafetta, Attila e Bartolomeo Colleoni, ma non è ben chiaro a cosa si riferiscano. Si può definire un sito incompleto. Ciò che mi ha stupito maggiormente circa questi primi dieci risultati è l’assenza di un sito di mia conoscenza relativo alla storia di Bartolomeo Colleoni, ovvero coglia.org15. Esso è promosso dal comune di Cavernago (BG) e fornisce contenuti elaborati da storici locali scaricabili gratuitamente, nonché fonti digitalizzate e inviti a mostre “ufficiali”. Si tratta dunque non solo di materiale più scientifico, ma soprattutto di un approccio divulgativo e di scrittura molto più attento e puntuale. Modificando la stringa di ricerca, e aggiungendo la parola chiave “isola bergamasca”, i risultati cambiano (ad eccezione di Wikipedia), ma condividono tutti la spiccata vocazione alla valorizzazione del territorio e della personalità del Colleoni. Infatti il primo risultato dopo Wikipedia è isolabergamasca.org16, il sito di PromoIsola, ovvero un’associazione che ha l’obiettivo di promuovere il patrimonio storico e culturale di questo “triangolo” della bergamasca racchiuso tra i fiumi Brembo e Adda, con a nord il Monte Canto. Cliccando su questo risultato appare la descrizione di un evento chiamato “Alla corte del Colleoni”, ossia una rievocazione storica che si sarebbe tenuta al Castello di Marne, frazione di Filago (BG), poi annullata. L’evento prevedeva balli in costume storico, tornei di tiro con la lancia ed altre attività organizzate da gruppi locali appassionati di storia medievale. Gli altri risultati sono relativi ai luoghi colleoneschi nell’Isola e dintorni (viene menzionato anche il Castello di Malpaga, il quale sorge nella parte “bassa” della provincia); appaiono anche i siti ufficiali dei comuni di Solza (BG) e di Bottanuco (BG), nella sua sezione relativa alla storia del paese. Un’ultima ricerca con la stringa “bartolomeo colleoni benefattore” presenta risultati ancora diversi, ad eccezione di Wikipedia, di cronologia.leonardo.it e di bergamodascoprire.it, già apparsi a seguito della ricerca “bartolomeo colleoni”. Questa volta troviamo il sito coglia.it di cui sopra, subito dopo Wikipedia. Cliccando sul risultato coglia.it si apre una pagina in cui campeggia la scritta “Rivalutiamo la nostra storia e il nostro territorio”. Lo stesso concetto è ripreso in altri siti, come già analizzato, ma coglia.it è l’unico che raggiunge questo obiettivo tramite la ricerca storica e la sua divulgazione. Infatti lo scopo del sito è sinteticamente riassunto poco più in basso ed è analizzare la figura del condottiero (in queste brevi righe viene definito “benefattore”), la sua discendenza, cioè i Martinengo Colleoni, e i suoi luoghi17. Subito dopo appare una lista di numeri relativa a diverse attività: 3000 ore spese in archivio dagli storici che si occupano del sito, 360000 documenti ritrovati ed esaminati 15 http://www.coglia.org/ 16 https://www.isolabergamasca.org/festa-di-primavera-alla-corte-del-colleoni/ 17 http://www.coglia.org/wp/ dagli stessi e 400 foto di luoghi colleoneschi raccolte, solo per citarne alcuni. Solo questo basterebbe a dare maggiore credibilità a tale sito. E, per averne la conferma, è possibile scaricare il PDF del progetto coglia.it o il pieghevole di presentazione aggiornato a luglio 2019. Il design è molto minimal e pulito, i collegamenti molto chiari. Questo sito non presenta pubblicità, ma è finanziato dalla Fondazione Credito Bergamasco. Inoltre gli aderenti a questo progetto, citati nella sezione “Aderenti” in alto, sono per lo più comuni italiani che probabilmente hanno contribuito a livello economico. Il copyright è riservato a coglia.org dal 2018. Tornando alla pagina iniziale del motore di ricerca ben tre risultati sono relativi alla biografia del Colleoni compilata da Pietro Spino del 1732 digitalizzata su Google Books. In realtà mostrano tutti la stessa informazione, ovvero una pagina del testo in cui compare la parola “benefattore”. Anche gli ultimi due risultati, valledelloglio.com e urgnanoturistica.it, appaiono solo perché nei loro testi è presente la parola “benefattore” relativa a Bartolomeo Colleoni; nessuno però spiega effettivamente quanto egli fece in qualità di benefattore. Ancora una volta rimango stupita dai primi dieci risultati della SERP perché, in questo caso, non appare il sito del Luogo Pio di Pietà, ovvero l’istituto fondato dal condottiero per fornire la dote alle fanciulle povere in età da marito, solo per citare la sua più famosa opera di bene. In conclusione, tra i siti presi in considerazione:  solo bergamodascoprire.it e valledelloglio.com18 sono siti 2.0, in cui gli utenti esterni possono lasciare commenti; in tutti gli altri sono visibili le icone di alcuni social network come Linkedin, Facebook o Twitter, su cui condividere l’articolo visualizzato, oppure solo lasciare un Mi piace (Facebook);  solo treccani.it è da considerare un sito con un chiaro intento storico e soprattutto con un contenuto completo e puntuale, sia per la bibliografia proposta, sia per la chiarezza dell’esposizione e delle attività svolte da “chi si trova dietro” il sito;  tutti i contenuti sono originali, anche se non sempre completi ed esaustivi;  la prima pagina di SERP per la stringa “bartolomeo colleoni benefattore” non si è dimostrata sufficiente poiché non ha prodotto alcun risultato che spiegasse quale fosse stata effettivamente la sua attività di benefattore. Il motore di ricerca Google Chrome ha messo in risalto diversi modi di affrontare la vita di un personaggio storico come Bartolomeo Colleoni: da un lato quello di treccani.it e, in un certo senso, di Wikipedia, ovvero il modo scientifico e prettamente storico, totalmente neutrale; dall’altro lato quello di siti minori come guide.supereva.it o venetoinside.it, che hanno trattato il Colleoni alla stregua di un personaggio “curioso” e non storico, focalizzandosi su una presunta peculiarità biologica del condottiero, rendendolo quasi “ridicolo”. Ma si tratta di siti che, in ogni caso, non hanno alcun valore scientifico. Infine i siti di promozione turistica e locale come isolabergamasca.net, che hanno l’obiettivo di coinvolgere il pubblico generalista tramite eventi culturali in cui si possa “toccare con mano” la vita del Colleoni e la sua epoca, o come coglia.org, che invece ha lo stesso obiettivo, ma lo affronta tramite la scrittura storica e la ricerca. 18 https://www.valledelloglio.com/2018/12/18/palosco-sulle-tracce-di-bartolomeo-colleoni-al-grido-coglia/
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