Scarica Esempio Secondo Parziale Dinamica e più Prove d'esame in PDF di Psicologia Dinamica solo su Docsity! Freud introdusse nel 1914 il concetto di narcisismo in psicanalisi, usando il termine per descrivere molteplici avvenimenti come una perversione sessuale, uno stadio del normale sviluppo della "libido" intesa come sessualità (primario e secondario), una caratteristica della dementia praecox introdotta da Kraepelin nella quale la libido verrebbe ritirata dal mondo esterno e investita sul soggetto e un tipo di scelta dell'oggetto d'amore nella quale l'oggetto verrebbe scelto in quanto rappresenta quello che il soggetto era o vorrebbe essere. Il termine “narcisismo maligno” venne concettualizzato da Erich Fromm nell’opera “Il Cuore dell’Uomo” nel 1964 come malattia mentale grave, ma fu Kernberg ad introdurre la sindrome del narcisismo maligno in psicanalisi. Essa si colloca in un'area al limite tra il Disturbo Narcisistico di Personalità e il Disturbo Antisociale di Personalità. L’opera letteraria di Bret Easton Ellis, American Psycho, ha per protagonista Patrick Bateman, un uomo che rispecchia pienamente le caratteristiche di un narcisista maligno. I soggetti narcisisti maligni sono dominati dai precursori sadici del Super-Io che non vengono neutralizzati dai successivi precursori idealizzati e di conseguenza il Super-Io stesso risulta scarsamente integrato, in uno stadio più primitivo. Nell’opera non viene dichiarato, ma è possibile ipotizzare che vi sia stata un abbandono psicologico da parte del caregiver, con conseguente scarsa integrazione del Super-Io. L'omissione di dettagli sulla sua famiglia nella narrazione, svolta in prima persona, può anche essere interpretata come un indicatore di autosufficienza narcisistica, negazione del bisogno e della dipendenza. La versione della scena primaria che Patrick mette in scena con le due prostitute, caratterizzata dal controllo totale sul comportamento e sul nome delle due donne, scelto dallo stesso Patrick appena le incontra e da atti di violenza sadica, inverte l'esclusione del bambino di fronte alla relazione tra i genitori, ottenendo una vittoria illusoria sulla sconfitta dell'esclusione ed il comportamento narcisistico dell’uomo, che tratta alla stregua di oggetti di piacere le due. Il Sé dei narcisisti maligni risulta integrato ma patologico, crudele e onnipotente. Tutto ciò fa sì che gli oggetti esterni vengano vissuti come onnipotenti e crudeli, e di conseguenza le relazioni oggettuali, anche quelle gratificanti, contengono sempre il seme di un attacco da parte dell'oggetto stesso. Gli oggetti buoni sono percepiti come deboli ed inaffidabili e quindi disprezzati, quelli cattivi sono invece potenti e necessari alla sopravvivenza ma sadici ed ugualmente inaffidabili. L'unica speranza di sopravvivenza e di evitamento del dolore e della sofferenza resta quindi il proprio potere e il sadismo che permettono di controllare gli oggetti. La violenza di Patrick appare come un tentativo di risolvere o trovare una soluzione all'esperienza di essere sopraffatti dalla presenza dell'altro. Altre caratteristiche del narcisismo maligno sono la paranoia, le caratteristiche psicopatiche, il sadismo e, soprattutto, l'aggressività. L'impatto del narcisista maligno si rivela in particolare nelle sue interazioni con gli altri. Ad esempio, c'è una tendenza alla paranoia nell'interpretare le azioni e le intenzioni degli altri e