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esempio vademecum 2018, Slide di Comunicazione di Massa

esempio vademecum svolto a lezione

Tipologia: Slide

2018/2019

Caricato il 24/01/2019

dylan96
dylan96 🇮🇹

4.3

(4)

120 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica esempio vademecum 2018 e più Slide in PDF di Comunicazione di Massa solo su Docsity! INDICE Premessa ................................................................................................................................................2 Percorsi possibili................................................................................................................................3 Strutturare la tesi..............................................................................................................................4 Citazioni e note...................................................................................................................................8 Bibliografia................................................................................................................................12 Formattazione: altro......................................................................................................................14 STRUTTURARE LA TESI • Indice • Introduzione • Parte I 1. Rassegna della letteratura scientifica: − Contributi teorici (“classici”) − Fonti statistiche 2. Definizione del tema, delle sue dimensioni analitiche e delle “ipotesi” • Parte II - Rapporto di ricerca − Nota metodologica (disegno della ricerca) − “Rappresentazione” dei dati • Conclusioni LA STRUTTURA IDEALE L’INDICE Una volta approvato il progetto dalla docente (deve esserle inviato via mail), il primo passo è quello di redigere un indice; la sua formulazione è funziona- le a dare ordine a ciò che si intende dire all’interno dell’elaborato. Inoltre, la sua struttura può cambiare nel corso della scrittura della tesi. Avendo chiaro l’indice, è possibile iniziare a scrivere il primo capitolo. L’introduzione, invece, va scritta alla fine del lavoro. Essa, infatti, comprende buona parte del progetto di tesi, in par- ticolare le informazioni relative all’argomento, alla sua problematizzazione, agli obiettivi del lavoro, alla metodologia che s’intende utilizzare e alla de- L’INTRODUZIONE 4 scrizione dei singoli capitoli (per questo va scritta una volta completata la tesi). LA REVISIONE Una volta scritto il primo capitolo (così come per i successivi), lo si può inviare via email alla relatrice o consegnarlo stampato durante il ricevimento stu- denti. Il capitolo va inviato quando lo si considera completo e corretto, dunque, dopo averne verificato non solo la coerenza dei contenuti, ma anche la correttezza grammaticale (per una prima revisione può essere utile, ma non sufficiente, il controllo ortografico di Word o di programmi equivalenti). LE CONCLUSIONI Completata la scrittura dei capitoli, si procede con le conclusioni, che contengono il risultato cui è giunto il lavoro di tesi. In questa sezione è richiesto espri- mere un giudizio critico sull’argomento affrontato, sintetizzare i dati dell’eventuale ricerca empirica o avviare riflessioni su orientamenti e prospettive fu- ture. 5 STRUTTURARE LA TESI A lavoro ultimato, dopo l’approvazione della rela- troce, occorre: • Caricare sulla piattaforma Infostud la tesi com- pleta nei tempi previsti. • Consegnare al correlatore un abstract (una pa- gina formato A4) e una copia della tesi entro la data stabilita dagli uffici. È bene ricordare che la tesi deve essere pronta con largo anticipo rispetto ai tempi della discussione e nei tempi previsti dagli uffici. Nel caso in cui non si rispettino le scadenze, la re- latrice farà slittare la discussione alla sessione suc- cessiva. SCADENZE La tesi è un saggio scientifico, quindi deve usare uno stile adeguato, non narrativo, né giornalistico. Per questo, per esempio, è bene ricorrere a formule impersonali e non alla prima persona singolare. LO STILE IL FORMATO • La tesi deve essere in formato A5 (14,8x21) • Stampata fronte-retro • Scritta con interlinea singola • La scelta del font è soggettiva, a patto che rispet- ti i criteri di leggibilità e abbia una dimensione commisurata alla pagina • Per le citazioni e le note bisogna rimpicciolire di due punti il carattere 6 Fausto Lupetti, Bologna, 2010, pp. 75-76. In base alla lunghezza della citazione sono inoltre presenti due tipologie di inserimento. Se è breve va inglobata nel testo e messa tra «virgolette» (da menu word Inserisci – Simbolo); qualora superi le quattro righe va invece scorporata dal testo e ripor- tata con un font più piccolo (-2 pt), rientrata rispetto all’impostazione degli margini dell’elaborato di un cm a sinistra e destra e di una riga sopra e sotto. NOTE Le note sono di due tipi: • Bibliografiche • Esplicative Quelle esplicative consentono di spiegare alcuni concetti che si ritiene superfluo inserire nel testo. Tutte vanno numerate in ordine progressivo (da menu di word Layout di pagina – Interruzioni - In- terruzione di sezione - Pagina successiva) e redatte con un carattere più piccolo (-2pt) rispetto al resto del testo, “giustificate” e con un’interlinea “singola”. Uno stesso libro può essere citato in nota più volte nella tesi, ma bisogna usare alcuni accorgimenti. 9 ABBREVIAZIONI L’utilizzo di formule di citazione abbreviata è utile per evitare inutili ridondanze: • ibidem CITAZIONI E NOTE • ivi • idem • op.cit. (opera citata) IBIDEM La prima si utilizza quando la citazione avviene nella nota immediatamente successiva e, quindi, non ci sono citazioni di altri testi in mezzo Es: 1. M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Esselibri Spa, Napoli, 2003 2. ibidem IVI La seconda, invece, si usa quando la citazione è im- mediatamente successiva, ma si fa riferimento a pagine differenti da quelle appena citate (all’abbre- viazione seguirà quindi il numero di pagina cui ci si riferisce). Es: 1. M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Esselibri Spa, Napoli, 2003, p. 127 2. ivi, p. 135 10 Quando la citazione viene ripetuta nello stesso modo, ma tra le due sono riportate citazioni diverse, va utilizzato idem; in tal caso, però, bisogna indicare nuovamente l’autore a cui segue “idem”. Es: 1. M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Esselibri IDEM Spa, Napoli, 2003, p. 112 2. M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Mi- lano, 1996 3. M. Morcellini, idem OP. CIT. Infine, quando si cita nuovamente un testo, ma non nella nota precedente, si ricorre a op. cit.; in questo caso, bisogna indicare nuovamente l’autore a cui se- gue l’indicazione op. cit. e, se necessario, il numero di pagina. Es: 1. M. Morcellini, Lezione di comunicazione, Esselibri Spa, Napoli, 2003, p. 127 2. M. Wolf, Gli effetti sociali dei media, Bompiani, Mi- lano, 1996 ... 221. M. Morcellini, op. cit., p. 145 11 FORMATTAZIONE: ALTRO Il frontespizio è la prima pagina della tesi e contie- ne le informazioni “d’ufficio”, come: • il nome del candidato • il titolo della tesi • l’Università, la Facoltà e il corso di laurea • la cattedra di riferimento • la relatrice • il correlatore FRONTESPIZIO 14 L’ordine degli elementi della tesi è il seguente: • Frontespizio • Eventuale dedica • Indice • Introduzione • Capitoli • Conclusioni • Bibliografia • Emerografia • Webgrafia • Eventuali ringraziamenti LA COPERTINA DELLA TESI La copertina non deve essere rigida, telata o di pel- le, con scritte in oro o argento, ma deve contenere un’immagine correlata al tema della tesi. In essa vanno inseriti il titolo e il sottotitolo, il nome del candidato e l’anno accademico. È necessario ri- portare il nome e il titolo anche sul dorso della tesi. Nella quarta di copertina si può inserire una breve sintesi del lavoro, un’immagine o una citazione. Prima della stampa, la copertina va inviata alla do- cente per una valutazione ORDINE 15 FORMATTAZIONE: ALTRO 16 FEMMINILITÀ IN CONTROTENDENZA Stereotipi e nuovi orizzonti nella pubblicità di moda GIULIANA ROMANINI ANNO ACCADEMICO 2017/2018
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