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Analisi della poesia 'In memoria' di Ungaretti, Esercizi di Italiano

Un'analisi della poesia 'In memoria' di Ungaretti, appartenente alla raccolta 'L'allegria'. La lirica non narra della guerra, ma del tema della memoria legato all'amico Moammed Sceab, che si suicida a Parigi. Il poeta si rivede nell'amico come esule sradicato, ma dispone della poesia come mezzo di riscatto dalla desolazione e di salvezza, cosa che non ha permesso all'amico. Il documento potrebbe essere utile come appunti o riassunto per uno studente universitario di letteratura italiana.

Tipologia: Esercizi

2021/2022

In vendita dal 02/11/2023

anna-magosso
anna-magosso 🇮🇹

5

(1)

18 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi della poesia 'In memoria' di Ungaretti e più Esercizi in PDF di Italiano solo su Docsity! "in memoria" - Ungaretti pg 118 >> testo unico “In memoria”, nota poesia di Ungaretti, appartiene alla raccolta denominata come “L’allegria”. Rientra tra la serie di liriche scritte al fronte ma, nonostante questa peculiarità, non narra della struggente esperienza della guerra; come suggerisce il titolo, ad essa è legato il tema della memoria in cui, il poeta ricorda un caro amico: Moammed Sceab. I due, amici fin dall’infanzia, si ritrovano casualmente a Parigi. La felicità dell’incontro è però solo apparente, l’egiziano infatti poco tempo dopo si suiciderà nella stessa città. La lirica si apre con la presentazione dell’amico, di cui Ungaretti riporta nome e cognome. L’autore subito dopo spiega il motivo del gesto estremo; Moammed infatti, non identificandosi più nella propria terra d’origine, decide di trovarne una seconda e di ricominciare la propria vita da capo. Egli aveva designato la Francia, che tanto amava, come la nuova patria. Successivamente aveva addirittura cambiato la propria identità assumendo il nome di Marcel ma, è proprio a causa della mancata integrazione che l’uomo decide di togliersi la vita. L’ultima parte della lirica è quella dedicata al ricordo qui, il poeta si sovviene del momento del corteo funebre, cui avevano presenziato solamente lui e la padrona dell’albergo di rue di Carmes dove avevano un tempo vissuto assieme. Gli ultimi tre versi del componimento “e forse io solo so ancora che visse”, sottolineano come pochissimi individui si fossero ricordati della sua esistenza e restituiscono l’immagine della solitudine e della mancata integrazione; fortunatamente però egli continuerà in qualche modo ad essere ricordato attraverso la poesia. La vita di Moammed è per alcuni tratti simile a quella di Ungaretti; il poeta si rivede nell’amico in quanto anche lui è un esule sradicato ma, egli dispone della poesia come mezzo di riscatto dalla desolazione e ancora di salvezza, cosa che, mancando nell’amico, non ne ha permesso la salvezza.
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