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Esperienza e educazione, Sintesi del corso di Pedagogia Sperimentale

Riassunti sintetici ed esaustivi del libro "Esperienza e educazione" di John Dewey, da utilizzare come materiale di supporto allo studio o, se si preferisce, in sostituzione del libro.

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

In vendita dal 06/10/2023

Gabriele-Fedele
Gabriele-Fedele 🇮🇹

4.5

(68)

61 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Esperienza e educazione e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia Sperimentale solo su Docsity! ESPERIENZA E EDUCAZIONE EDUCAZIONE TRADIZIONALE E EDUCAZIONE PROGRESSIVA Gli storici della pedagogia concepiscono l’educazione in due modi opposti: secondo alcuni, essa dipende soprattutto da doti naturali; secondo altri, invece, essa viene acquisita mediante un processo di soggiogamento delle proprie inclinazioni. Pertanto, oggi molti pedagogisti operano una netta distinzione fra educazione tradizionale ed educazione progressiva. Di fatto, mentre alcuni insegnanti istruiscono ancora i propri alunni trasmettendo loro un insieme di conoscenze e abilità rimaste pressoché immutate nel corso degli anni, altri insegnanti propongono un modello educativo fondato interamente sull’esperienza. Tuttavia, l’educazione progressiva rischia di diventare un mero rifiuto dell’educazione tradizionale se non si avvale di metodi e programmi organizzati. Pertanto, essa necessita di una teoria dell’esperienza. BISOGNO DI UNA TEORIA DELL’ESPERIENZA Sebbene ogni educazione autentica provenga dall’esperienza, alcune esperienze sono indubbiamente diseducative, dal momento che arrestano o compromettono l’acquisizione delle esperienze successive. Il problema centrale di un’educazione basata sull’esperienza è dunque la scelta del tipo di esperienze che si riveleranno feconde per le esperienze che seguiranno. Di conseguenza, la nuova educazione deve fondarsi su una teoria dell’esperienza che determini la scelta e l’organizzazione di metodi e materiali educativi appropriati. I CRITERI DELL’ESPERIENZA Qualsiasi intervento educativo realmente efficace presuppone l’osservanza di due criteri, vale a dire il principio della continuità e il principio dell’interazione. Di fatto, solo l’attuazione simultanea di tali principi legittima la distinzione tra esperienze educative ed esperienze diseducative. Nello specifico, il principio della continuità implica che ogni esperienza viene influenzata dalle esperienze che l’hanno preceduta e modifica in qualche modo la qualità delle esperienze che la seguiranno, tanto nei loro fattori interni quanto nelle loro condizioni oggettive. Pertanto, la nuova educazione deve indirizzare la forza propulsiva di ciascun’esperienza verso fini moralmente buoni e, al contempo, estrarre da ciascuna situazione opportunità educative. Il principio dell’interazione, invece, implica che ogni situazione è il risultato della mediazione continua tra le condizioni oggettive e i fattori interni di una determinata esperienza. Pertanto, gli insegnanti promotori dell’educazione progressiva devono ricondurre le nozioni ereditate dall’educazione tradizionale alle condizioni oggettive e ai fattori interni delle esperienze vissute di volta in volta dai propri alunni adottando un atteggiamento empatico. CONTROLLO SOCIALE Mentre l’educazione tradizionale assegna la funzione di controllo sociale agli insegnanti, l’educazione progressiva non ha bisogno di delegare tale funzione ad una volontà personale. Di fatto, all’interno delle scuole nuove, le stesse attività svolte garantiscono il controllo di ciascun’azione individuale, poiché gli alunni si sentono responsabili del proprio lavoro, e dunque si impegnano a salvaguardare l’interesse della comunità scolastica. Tuttavia, le attività proposte e sviluppate dalle scuole nuove non possono prescindere dall’elaborazione di un piano educativo che sia abbastanza flessibile da permettere il libero dispiegamento dell’esperienza di ciascun individuo e, al contempo, abbastanza stabile da indirizzare tutta la comunità scolastica verso un continuo esercizio condiviso del potere. LA NATURA DELLA LIBERTÀ Il concetto di libertà non si esaurisce nella libertà esteriore, vale a dire nella mancanza di qualsiasi impedimento fisico, bensì include anche la libertà interiore, ovvero la libertà di pensiero. Una maggiore libertà esteriore è dunque un mezzo per l’educazione, non il suo fine. Ad ogni modo, l’accrescimento della libertà esteriore implica molti benefici. Innanzitutto, essa permette agli insegnanti di conoscere i propri alunni in modo autentico, favorendo così il loro sviluppo intellettivo e caratteriale. Inoltre, un aumento significativo della libertà esteriore consente di superare l’approccio passivo su cui si fonda l’educazione tradizionale. Tuttavia, ciascun individuo necessita di una specifica quantità di libertà esteriore, che risulta indispensabile per scoprire sempre nuovi materiali sui quali esercitare la propria intelligenza. IL SIGNIFICATO DEL PROPOSITO In generale, la libertà può essere definita come il potere di concepire uno o più propositi ed attuarli. Tuttavia, ogni proposito scaturisce sempre da un impulso non appagato, che dapprima si trasforma in un desiderio e, solo dopo un processo di osservazione delle condizioni circostanti e ricordo delle esperienze passate, viene indirizzato verso un determinato fine. Di fatto, i propositi differiscono dagli impulsi e dai desideri in quanto
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