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Esperienza e educazione - Dewey, Sintesi del corso di Pedagogia

Riassuno compleeto del testo di Dewey

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

In vendita dal 29/05/2019

FAFEFIFOFU
FAFEFIFOFU 🇮🇹

4.4

(28)

22 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Esperienza e educazione - Dewey e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! 1 ESPERIENZA E EDUCAZIONE – JOHN DEWEY (2014) 1. EDUCAZIONE TRADIZIONALE E EDUCAZIONE PROGRESSIVA Opposizione tra educazione tradizionale e educazione progressiva Educazione tradizionale Educazione progressiva o Materia = corpi di informazioni e abilità passate o Obiettivo = trasmettere norme, regole o Aula = orari, regole, esami, o Docenti = agents ≠ dalle famiglie o Fini e metodi dell’educazione à preparare al futuro con conoscenze e abilità fondate o Principi base: ricettività, docilità, obbedienza Modalità estranea al mondo dell’altro perché imposta e una conoscenza intesa come statica Relazione tra processo dell’esperienza e educazione à qual è il posto al suo interno della materia e il mio significato? o Adulto = guida o Attenzione ai problemi sociali o Libertà dell’allievo à per scoprire il link tra esperienza passata, presente e futuro. È il mezzo. o Espressione dell’individualità o Apprendere mediante l’esperienza 2. BISOGNO DI UNA TEORIA DELL’ESPERIENZA Vi è un nesso organico tra educazione ed esperienza personale à ogni educazione autentica proviene dall’esperienza ma non tutte le esperienze sono educative. • Esperienza diseducativa à se arresta o fuorvia lo svolgimento dell’esperienza ulteriore per: o incallimento o diminuzione della sensibilità e capacità di reagire o ristretta libertà di movimento (campo limitato) o impedimento dal ricavarne frutto o esperienze sconnesse tra loro Tutto dipende dalla qualità dell’esperienza che si fa, che può essere: 1. qualità immediatamente gradevole/sgradevole 2. qualità esercita influenze su esperienze ulteriori à l’effetto non lo si conosce subito, quindi pone il problema all’educatore che deve promuovere esperienze presenti che vivranno fecondamente e creativamente nelle esperienze che seguiranno. L’educazione è svolgimento dentro, mediante e per l’esperienza. Scuola progressiva deve essere: • basata su idee, cioè su una filosofia dell’educazione fondata su una filosofia dell’esperienza à filosofia educativa dell’esperienza. • più semplice di quella antica • in armonia con i principi della crescita • operare in base alla scoperta Dewey si definisce empirista. 3. I CRITERI DELL’ESPERIENZA Movimento progressivo favorito per ideale democratico di fondo e propone metodi umani vs ideale autocratico e duro. Fondamento democratico permette una qualità superiore dell’esperienza umana, più accessibile e possibile. 1. Principio di continuità o continuum sperimentale come criterio discriminante à ogni esperienza modifica chi agisce/subisce e questa modifica influisce sulla qualità delle esperienze seguenti. Ciò significa che ogni esperienza riceve qualcosa dalle precedenti e modifica quelle future. Il processo educativo può essere identificato con la crescita a patto che questa sia espressa con il participio presente “crescente” à crescere come svolgimento è esempio del principio di continuità. Necessario specificare anche il fine a cui tende à quando lo svolgimento in una direzione conduce alla continuazione della crescita, allora è educazione come crescita (applicazione universale, non speciale). Questo principio di continuità può operare in modo da arrestare l’individuo su un basso livello di sviluppo. Ma se esperienza suscita curiosità, fa nascere desideri intesi per trasportare l’individuo al di là. ADULTO à valuta che ogni esperienza sia propulsiva, e comprende verso quale direzione si muove ma senza imporre un controllo esterno: - Sta all’erta per vedere attitudini e tendenze reali che si creano e le giudica se aumentano crescita o la ostacolano - Comprensione simpatica dell’individuo 2 Esperienza non è solo interna, ma ha anche un aspetto attivo che cambia le condizioni obiettive sotto cui si svolge l’esperienza stessa à esperienza non si muove nel vuoto, ma ci sono fonti dell’esperienza fuori dall’individuo. Adulto deve riconoscere la formazione dell’esperienza di ciascun individuo, per capire quali esperienze facilitano e conducono alla reale crescita, fisica e sociale. L’esperienza è vera solo quando le condizioni oggettive sono subordinate a ciò che si verifica nell’interno degli individui che hanno l’esperienza. 2. Principio di interazione permette di interpretare un’esperienza nella sua funzione ed efficacia educativa. Due fattori dell’esperienza: a. Condizioni obiettive b. Condizioni interne Qualsiasi esperienza normale è un gioco reciproco tra le due che costituiscono una situazione. Gli individui vivono in una serie di situazioni come interazioni fra individuo-oggetti-altri. La situazione e l’interazione sono inscindibili. L’ambiente sono le condizioni che interagiscono con bisogni, desideri, propositi e capacità personali per creare l’esperienza che si compie. Principio 1 e 2 si collegano e uniscono formando le due direzioni dell’esperienza. La continuità e l’interazione offrono la misura del significato e del valore educativo di un’esperienza. La responsabilità di scegliere condizioni oggettive porta con sé la responsabilità di comprendere i bisogni e le attitudini degli individui che imparano in un dato tempo. Il mancato adattamento del materiale ai bisogni e alle attitudini degli individui può provocare un’esperienza non educativa quanto il mancato adattamento di un individuo al materiale (principio 1) à il futuro deve essere tenuto presente in ogni gradino del processo educativo. Ogni esperienza dovrebbe preparare l’individuo alle esperienze posteriori più profonde e ampie. È questo il vero significato di crescita, continuità, ricostruzione dell’esperienza. Ma è sbagliato supporre che la mera acquisizione di una certa quantità di nozioni, insegnate e studiate allo scopo di essere utili in un certo momento del futuro, abbia questo effetto. Le materie di cui si parla sono state apprese isolatamente, quindi non utili in situazioni trasversali à l’attitudine che più importa che sia acquisita è il desiderio di apprendere, e non deve mai mancare! Soprattutto la capacità di apprendere dalle proprie esperienze. Qual è il vero significato della preparazione sul piano educativo? - Tratte dalla propria esperienza presente tutto quanto essa gli offre - Vivere il proprio tempo: solo estraendo il vero significato di ogni momento di ogni esperienza presente, ci prepariamo a fare altrettanto nel futuro - Cura alle condizioni dell’esperienza presente L’educazione in quanto crescita o maturità, dovrebbe essere un processo sempre presente. 4. CONTROLLO SOCIALE I due principi esposti precedentemente sono alla base della sua filosofia dell’educazione e dell’esperienza, ma anche criteri per valutare l’esperienza stessa. Il cittadino medio è soggetto al controllo sociale, non particolarmente sentito come restrizione della libertà personale. Ma anche il gioco è sottoposto a regole precise perché senza di esse non si può giocare. Quindi, il controllo delle azioni individuali è fatto dall’intera situazione in cui gli individui sono compresi, di cui sono parte e di cui sono cooperatori e interattori. Anche in una situazione cooperativa (es. famiglia) il controllo è sociale ma gli individui sono parte della comunità non sono fuori di essa. Quando agisce l’autorità non è manifestazione di volontà individuale, ma il genitore/educatore la esercita in quanto rappresenta ed è l’esecutore degli interessi del gruppo come un tutto. In una scuola ben ordinata: • L’insegnante riduce al minimo le occasioni di autorità personale • Se necessario parlare/agire fermamente, è in nome dell’interesse del gruppo (non è necessario specificarlo a parole, perché è evidente la differenza tra personale desiderio o giustizia/lealtà; lo imparano nel gioco) • La fonte principale del controllo sociale è nella natura stessa del lavoro inteso come un’impresa asociale, a cui tutti prendono parte à socialità naturale. • La vita di comunità esige pensiero e piani precisi. L’educatore deve conoscere gli individui, la materia per trarre le attività che si prestano all’organizzazione sociale dove ognuno può portare il proprio contributo. • Educatore deve predisporre un piano intelligente e difficile: o Esaminare capacità e bisogni del gruppo o Disporre le condizioni che forniscano materia di studio e contenuto per esperienze che appaghino questi bisogni e sviluppino queste capacità o Flessibilità e fermezza
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