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Esperienza e educazione Dewey, Appunti di Pedagogia

Riassunto "esperienza e educazione" di Dewey

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 29/01/2020

angela-lumini
angela-lumini 🇮🇹

4.7

(3)

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Esperienza e educazione Dewey e più Appunti in PDF di Pedagogia solo su Docsity! ESPERIENZA E EDUCAZIONE John Dewey Educazione tradizionale e progressiva le scuole tradizionali impongono programmi e metodo di apprendimento che "rimangono estranei alle capacità effettive dell'alunno", propongono un sapere statico, codificato una volta per tutte e staccato dall'esperienza, e questo nel contesto di una società in cui "il cambiamento è la regola e non l'eccezione". i libri rappresentano il sapere del passato e gli insegnanti sono coloro che pongono gli alunni in contatto con il materiale e i mezzi. le scuole nuove, al contrario, dedicano grande attenzione alle effettive capacità degli allievi e all’individualità, tentando di svilupparne le potenzialità, e propongono un sapere legato all'esperienza e da questa risalgono dinamicamente alle teorie. Criteri dell’esperienza Il criterio è ciò che aiuta a discriminare. I criteri del progetto educativo sono: intenzionalità e progettualità. L'intenzionalità presuppone due atteggiamenti: l’educatore deve avere una pre- visione. Sa pre-figurarsi uno scenario di quello che potrebbe succedere.2. Correlazione tra intenzione e azioni concrete. Presuppone uno sforzo per avvicinarsi all’obiettivo che si era posto. La progettualità riconosce l’importanza di un processo. Penso al modo più opportuno per intervenire. Un processo parte da un’analisi della realtà, percepisco uno scarto tra quello che c’è e quello che potrebbe essere.  Esplorazione della realtà così com’è (fare un profilo dell’utente con cosa si sa)  Prefigurazione del cambiamento (in che ambito voglio intervenire)  Definizione in sé del cambiamento (risorse, spazi)  Si costruisce il piano d’azione  Verifica o valutazione, valutare significa avere potere e anche imparare a dare valore. Valutare è la capacità di assegnare valore. La competenza pedagogica si costruisce attraverso l’intenzionalità e la progettualità Criterio per Dewey Perché l’educazione possa essere diretta intelligentemente sulla base dell’esperienza bisogna esporre i principi più significativi di questa teoria: che stabilmente gli consentono di interagire con il mondo. In questo contesto "ogni esperienza fatta e subita modifica chi agisce e subisce, e al tempo stesso questa modificazione influenza, lo vogliamo o no, la qualità delle esperienze seguente". Ne deriva il principio di continuità: "Il principio di continuità dell'esperienza significa che ogni esperienza riceve qualcosa da quelle che l'hanno preceduta e modifica in qualche modo la qualità di quelle che seguiranno". C'è quindi sempre una qualche forma di continuità nell'esperienza: si tratta di fare in modo che l'influenza di ciascuna esperienza sulle successive sia positiva, favorisca cioè l'acquisizione di nuove esperienze qualitativamente di grado più elevato. L'educazione è ben riuscita quando la continuità dell'esperienza consente una crescita elettiva dell'uomo, in termini di capacità di acquisizione di nuove esperienze, di una migliore capacità di interagire positivamente col mondo, imparando continuamente dall'esperienza. "Per esempio, un ragazzo che impara a parlare ha una nuova capacità e un nuovo desiderio. Ma egli ha anche ampliato le condizioni esterne dell'imparare ulteriore. Quando impara a leggere, gli s'apre ad un tempo un nuovo ambiente intorno a sé". Naturalmente i due principi possono entrare in rotta di collisione: è perfettamente possibile che la crescita si blocchi a causa del fatto che la continuità ha determinato abitudini che bloccano, piuttosto che favorire, l'acquisizione di nuove esperienze. Compito dell'educatore è fare in modo che questo non avvenga. L’esperienza ha sempre due condizioni: una esterna (oggetto), che può essere posta sotto il controllo dell'educatore in una situazione strutturata come quella scolastica, ed una interna (soggetto), di cui l'educatore deve tenere conto e che è molto più difficile non solo da controllare ma anche da conoscere. "Qualsiasi esperienza normale è un gioco reciproco di queste due serie di condizioni. Controllo sociale Il cittadino è soggetto al controllo sociale e parte di esso non è sentito da lui come una restrizione della libertà. Ad esempio, nei giochi nessuno sente messa a rischio la sua libertà perché esistono delle regole. Queste fanno parte della realtà accettata da tutti, non sono imposte da nessuno. Nelle scuole tradizionali, il controllo veniva dall’esterno e molto spesso comandi dell’insegnate erano illegittimi. Nelle nuove scuole, vengono create situazioni in cui il controllo sia uno degli elementi della situazione stessa, l’insegnante riduce al minimo le situazioni in cui deve esercitare l’autorità. L'educatore deve conoscere gli individui e la sua materia di studio e trattare le attività in modo che tutti partecipino. Gli alunni risponderanno tutti in modo diverso, c’è chi è passivo e non è in grado di collaborare, chi è ribelle; l’insegnante deve regolarsi nei loro riguardi caso per caso. Deve esaminare la capacità e i bisogni del gruppo di allievi e fornire i contenuti della materia in modo che appaghino i bisogni e sviluppino le capacità. Il piano deve essere flessibile per permettere libero gioco dell’esperienza individuale e abbastanza fermo per indirizzare verso un continuo esercizio del potere. Qualità dell’esperienza ha 2 aspetti non tutte le esperienze sono educative. Al contrario, ve ne sono di fortemente diseducative. E' solo un certo tipo di esperienza che consente l'educazione. La tesi è che vi sono due tipi di esperienze: • alcune favoriscono l'acquisizione di nuove esperienze in futuro; • altre limitano la possibilità di acquisire nuove esperienze in futuro. Da che cosa dipende questa differenza? Dalla qualità dell'esperienza che l'educatore propone La natura della libertà con la parola libertà: Dewey precisa che intende riferirsi in particolare alla libertà dell'intelligenza, "vale a dire la libertà di osservare e di giudicare". Il termine libertà è quindi connesso alla nozione di crescita, come ampliamento delle capacità di fare esperienze di qualità elevata. Tuttavia anche la libertà esteriore è import ante ai fini dell'educazione, intanto perché crea le condizioni esterne per fare esperienze positive ma anche come mezzo per mantenere la normale salute fisica e mentale. Non c’è crescita intellettuale senza qualche ricostruzione, qualche rifacimento degli impulsi e dei desideri. La natura della libertà non è priva di cambiamenti Libertà di movimento Con il termine libertà, Dewey si riferisce soprattutto alla libertà d’intelligenza, ovvero la libertà di osservare e di giudicare. La scuola tradizionale imponeva silenzio e passività che impedivano agli allievi di far emergere la loro vera natura mentre la libertà di movimento della scuola progressista poneva l’educatore a conoscere gli allievi. Questa libertà crea le condizioni affinché si facciano esperienze positive. La libertà di movimento è anche importante per mantenere la normale salute fisica e mentale. Non c’è crescita mentale senza qualche rifacimento degli impulsi e dei desideri Significato del proposito Il proposito trova sempre il suo punto di partenza in un impulso. L'impedimento all’appagamento di un impulso lo converte in un desiderio. Il proposito è la visione di un fine, ed è quindi un'operazione intellettuale "piuttosto complessa", essa implica osservazione delle condizioni circostanti, conoscenza di ciò che è accaduto in passato, ricordi, informazione. Si distingue nettamente dal semplice istinto o dall'impulso all'azione: implica un piano. Dewey sottolinea che "il problema cruciale dell'educazione è quello di ottenere che l'azione non segua immediatamente il desiderio, ma sia preceduta dall'osservazione e dal giudizio". I desideri sono in fondo le vere spinte all’azione, l’intensità del desiderio misura l’intensità dello sforzo che sarà fatto. Compito dell’educatore Esistono due tipi di esperienze: quelle che favoriscono l’acquisizione di nuove esperienze in futuro e quelle che le limitano. La possibilità di queste due dipende dalla qualità dell’esperienza che l’educatore propone, il problema non è sul momento ma sulle ripercussioni che avranno nel lungo periodo. Dewey è a favore di un’organizzazione del lavoro e di una corretta programmazione delle esperienze. All'insegnante "spetta la responsabilità di creare le condizioni per un’esperienza presente che abbia un evento favorevole sul futuro". Bisogna ricordare che il presente e il futuro possono essere capiti solamente se viene compreso il passato, per questo Dewey è contrario ad un’educazione che dimentichi il passato ma anche ad un’educazione che faccia rivivere il passato.
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