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Esperienza ed Educazione, Sintesi del corso di Pedagogia

Riassunto del testo Esperienza ed Educazione di John Dewey

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 16/07/2019

Martina.Lo_Tufo
Martina.Lo_Tufo 🇮🇹

4.3

(3)

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Esperienza ed Educazione e più Sintesi del corso in PDF di Pedagogia solo su Docsity! ESPERIENZA ED EDUCAZIONE 01F4DA PENSIERO Il pensiero di Dewey influenzò molte discipline, tra cui la pedagogia, la filosofia e la politica. Come principale ideale ebbe il pragmatismo strumentalistico e diede vita al movimento di educazione progressiva, soprattutto perché aveva un attenzione particolare agli scopi sociali dell'apprendimento, dell'educazione e dei problemi di ordine logico e psicologico dell’apprendimento. Riesce a trasformare la pedagogia, che fino a quel momento era stata basata solo sulla filosofia, sull'etica, sulla teologia e sulla psicologia empirica (molto teorica), in una scienza con metodologia scientifica e sperimentale (attingere anche ad altre discipline come la psicologia, l'antropologia…). La teoria di Dewey fa riferimento all'evoluzionismo e al pragmatismo (di Peirce e James) perché vuole porre come base l'esperienza dell'uomo per la cultura e la conoscenza, che permette di modificare l'ambiente naturale e sociale. Anche se il dualismo tra interno ed esterno riduce notevolmente il concetto di esperienza perché non è mai esperienza di un oggetto da parte di un soggetto, ma transazione, cioè relazione o interazione tra oggetto e soggetto in cui i termini non sussistono mai per se ma solo nei termini della relazione stessa (definizione chiave della filosofia dell'educazione di Dewey descritta in Logica: Teoria dell'indagine). L'uomo è coinvolto nello sforzo di adattamento e di evoluzione che hanno a che fare con i bisogni profondi e vitali. Lo strumento principale che l'uomo possiede è la RAGIONE, l'attività intelligente (come la chiama Dewey), che è l'attività simbolica di ricerca ed indagine fatto di ipotesi e di sperimentazioni che servono per orientare il processo educativo. Questo pensiero e l'opera di Dewey hanno determinato una sostanziale apertura della scienza dell'educazione nei confronti di altre discipline come la psicologia, la biologia, ma anche a problemi reali nella pratica educativa, cioè che l'educazione diventa un ambito nella quale la transazione tra organismo e ambiente può costruire spazi di libertà. LIBRO Lo scritto ESPERIENZA ED EDUCAZIONE è stato pubblicato nel 1938 ed è la sintesi del pensiero filosofico e pedagogico di John Dewey sull’educazione e sulla scuola. Il suo pensiero è in opposizione perché critica l’autorità della scuola e la sua tradizione, invece i conservatori che sono contrari alle scuole nuove, ispirate al suo pensiero pedagogico. Due idee diverse di scuola: 1. chi vuole una scuola e un’educazione autoritaria (tradizionale) 2. chi vuole una scuola e un’educazione democratica e innovativa (scuole ispirate al pensiero di Dewey) In questo testo espone le sue teorie e il nesso tra esperienza ed educazione e le teorie dell’interazione, della continuità dell’esperienza e della situazione. Non parla mai però di pedagogia ma di una filosofia di educazione basata sull’esperienza. EDUCARE e significa accrescere l’ambito dell’esperienza dell’educazione e dell’educato, cioè del docente e dell’alunno. Al centro del campo educativo c’è la relazione fra insegnate e alunno. Infatti bisognava mettere al centro, come vero cuore dell’attività didattica e della scuola, l’esperienza del discente. Dewey ci ha permesso di pensare alla scuola come una comunità di pratica educante. L’ESPERIENZA deve orientare e organizzare la comunità scuola per far in modo che l’insegnamento sia incentrato sulle possibilità dell’alunno e far in modo che la scuola sia per tutti. L’esperienza deve essere il punto di inizio e quello di arrivo. Non solo come conoscenza, ma come modi di fare e di patire, contenendo al suo interno attività e passività perché alcune esperienze non sono educative. La differenza è data dalla qualità dell’esperienza che l’educatore propone: un’esperienza è positiva se vivrà fecondamente e creativamente nelle esperienze future. E può avvenire solo se gli ordinamenti sociali democratici promuovono una qualità superiore dell’esperienza umana. 1 L’educatore deve anche coltivare la libertà di osservazione e di giudizio per sé e per i suoi educati. Per far ciò bisogna capire cosa si intende per qualità dell’esperienza che è collegata alla SCENA EDUCATIVA. Infatti L’educatore deve porre molta attenzione all’allestimento dell’ambiente educativo. Fare in modo che ci sia la possibilità di ampliare l’esperienza grazie a questo luogo. Il SETTING PEDAGOGICO è l’assetto interno di insegnanti e ragazzi, con regole stabilite che rendono possibile i ruoli stabiliti. Facendo ciò si può capire come sia importante l’arredamento e le sue posizioni. Grazie al setting si può entrare in contatto con la qualità dell’esperienza e permette di organizzare il gioco relazionale in modo educativo permettendo di fare esperienza educativa. Quindi risulta importante anche la disposizione dei banchi e la disposizione dei laboratori didattici con l’uso dei new media. La scuola, quindi deve essere considerata come una scena. L’educazione trazione, infatti, era utilizzata per creare performance invece che esperienze. Invece Dewey vuole far si che si sperimenti la comunicazione, il domandarsi quali sono i propri limiti e le opportunità che la scuola offre. Il nostro ruolo rende possibile la responsabilità dello spazio educativo, della scena creata per permettere al campo affettivo di essere sperimentato e non solo presentato. È a questo punto che Dewey parla di proposito che differisce da un impulso e da un desiderio, per il fatto che viene tradotto in un piano e in un metodo d’azione, basato sulla previsione delle conseguenze che derivano da certe condizioni di lavoro. Ogni esperienza, infatti, deve prevedere una riflessione sulle prospettive che la formano e la guidano. È proprio per questo che bisogna fare in modo che ci sia l’acquisizione del desiderio di apprendere e solo grazie a questo può portare ad un reale apprendimento dell’esperienza. Infatti l’esperienza può diventare mezzo e fine dell’educazione. Dewey mette anche al centro del suo scritto il principio di continuità dell’esperienza educativa insieme all’interazione. Infatti bisogna conoscere il proprio passato per poter cambiare e costruire il nostro futuro. CAPITOLO 1 Educazione tradizionale e educazione progressiva La storia della teoria dell’educazione è caratterizzata dall’idea di educazione come sviluppo da dentro e di formazione come sviluppo da fuori, cioè che l’educazione sia un processo nel quale le doti naturali vengono sostituite da abiti acquisiti tramite la pressione esteriore. Attualmente ci sono due idee contrapposte, cioè - l’educazione tradizionale - l'educazione progressiva. Le idee che stanno alla base della prima sono: le informazioni e le abilità elaborate in passato, devono essere trasmesse alle generazioni future, norme e regole di condotta e disciplinari da rispettare, i rapporti di relazione tra insegnanti e studenti e fra di loro ben precisi, gli orari, i modi di classificazione e d’esame. Lo scopo principale di questa educazione è di preparare il ragazzo alle responsabilità future e al successo nella vita mediante l’acquisizione di conoscenze e di abilità che costituiscono il materiale dell’istruzione. I libri e soprattutto i manuali rappresentano il sapere passato e gli insegnanti sono i mezzi che devono comunicare le abilità e le conoscenze. Si è formata l’educazione progressiva per far fronte al disagio che suscita l’educazione tradizionale. Essa imponeva un’educazione dall’alto e dal di fuori, decidendo programmi e metodi che difficilmente portavano alla maturità e alle capacità affettive dell’alunno. Infatti nell’educazione tradizionale l’allievo non partecipava attivamente, ma subiva passivamente gli insegnamenti. In più la filosofia dell’educazione era basata sull’idea di libertà dell’allievo, cosa che invece nell’educazione tradizionale non avveniva perché limitava invece di promuovere il progresso intellettuale e morale del ragazzo. Oltre a ciò le materie di studio erano vincolate al passato invece di guardare ai problemi del presente e del futuro. Bisogna dire però che il passato è uno strumento x agire sul futuro e sfruttarlo come mezzo per l’educazione. Ed è per questo che dobbiamo imparare a conoscere il passato per sfruttarlo a nostro vantaggio, ma la domanda della nuova educazione progressiva è in che modo sfruttarlo? 2
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