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Guide e consigli
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Esperienza ed educazione, John Dewey, Schemi e mappe concettuali di Pedagogia Sperimentale

Mappa del libro Esperienza ed educazione di John Dewey Suddivisa in capitoli dal 1 al 8

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 15/05/2023

emanuela-sabbatino
emanuela-sabbatino 🇮🇹

4.6

(5)

17 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Esperienza ed educazione, John Dewey e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Pedagogia Sperimentale solo su Docsity! ESPERIENZA ED EDUCAZIONE, JHON DEWEY INTRODUZIONE 1) EDUCAZIONE TRADIZIONALE VS EDUCAZIONE PROGRESSISTA 2) BISOGNO DI UNA TEORIA DELL' ESPERIENZA 3) I CRITERI DELL'ESPERIENZA Si colloca ai primi anni del 900 con chiari riferimenti sll'evoluzionismo. L'evoluzionismo di Dewey si riferisce all'applicazione dei principi dell'evoluzione biologica alle sfere filosofiche, educative e sociali. Ha cercato di comprendere come la società, la cultura e le idee umane si sviluppino e si adattino nel corso del tempo, utilizzando il concetto di evoluzione come un quadro teorico fondamentale. Da vita al movimento dell'educazione progressista, determina un movimento definito ATTIVISMO PEDAGOGICO, movimento che pone attenzione sugli scopi sociali in educazione e sui problemi psicologici dell'apprendimento. ASPETTI IMPORTANTI DEL SUO PENSIERO ESPERIENZA, come base fondamentale della cultura e della conoscenza, l'educazione si deve incentrare su forme di attività pratica, sociale e culturale, le istituzioni e la scuola devono essere in grado di riprodurre esperienze che favoriscano il cambiamento. Dewey non parla di pedagogia ma di una FILOSOFIA DELL'EDUCAZIONE BASATA SULL'ESPERIENZA. NON TUTTE LE ESPERIENZE PERÒ SONO EDUCATIVE, la differenza è data dalla QUALITÀ dell'esperienza che viene proposta. Un'esperienza è educativa dal momento in cui persiste nel tempo e che influenzerà positivamente le esperienze successive DEMOCRAZIA, la scuola deve dare il suo contributo allo sviluppo della democrazia. La ragione è uno strumento fondamentale di cui dispone il soggetto e va intesa come un'attività simbolica di ricerca e indagine SETTING PEDAGOGICO, consiste nell'assetto interno di insegnanti e alunni a partire da un insieme di regole che rendono possibili i ruoli reciproci. Partendo dal setting si arriva alla qualità dell'esperienza, l'educatore deve dedicare cura e attenzione all'allestimento dell' ambiente educativo che deve diventare uno spazio di disponibilità DESIDERIO di apprendere poichè solo grazie ad esso dunque ad un PROPOSITO, può nascere un vero apprendimento dall'esperienza PRINCIPIO DELLA CONTINUITÀ DELL'ESPERIENZA Secondo Dewey, l'esperienza non è composta da eventi separati e isolati, ma è una trama continua di azioni, pensieri, emozioni e riflessioni che si intrecciano nel corso del tempo. L' esperienza è caratterizzata dalla relazione dinamica tra l'individuo e l'ambiente, in cui le azioni e le reazioni si influenzano reciprocamente. Il principio della continuità dell'esperienza implica che l'apprendimento sia un processo naturale e in evoluzione, che avviene attraverso l'interazione con l'ambiente poichè l'apprendimento autentico si verifica quando gli individui sono coinvolti in attività concrete e significative, in cui possono sperimentare, riflettere e trarre conclusioni. SCUOLE TRADIZIONALI SCUOLE NUOVE impongono programmi e metodi di apprendimento che restano estranei alle effettive capacità dell'alunno, puntando su norme e regole di condotta, addestramento morale. Un sapere statico, separato dall'esperienza. Nasce come forma di rivoluzione all'educazione tradizionale, si impara facendo esperienza , Si dedica grande attenzione alle effettive capacità degli allievi, sviluppano le potenzialità degli alunni, attività libere che portano all'acquisizione di abilità e tecniche utili a soddisfare le esigenze vitali. centrata su una certa idea di organizzazione, gerarchia e centrata sull'autorità Costruire una buona ed efficace organizzazione scolastica partendo dall'esperienza e non dall' autorità È indispensabile una teoria dell'esperienza, cioè una riflessione filosofica a monte del principio pedagogico di fondo ovvero l'idea che si apprende in rapporto all' esperienza, MA non tutte le esperienze sono educative, al contrario ve ne sono di fortemente diseducative per esempio, ogni esperienza che arresta lo svolgimento dell'esperienza ulteriore, esperienze che sono sconnesse tra di loro, non costituiscono un tutt'uno ben saldo. Aspetti della qualità dell'esperienza Essere immediatamente gradevole o sgradevole Esercita la sua influenza sulle esperienze future L'effetto di un esperienza non lo si conosce da subito, l'educatore deve disporre le cose in modo tale che le esperienze ne promuovano delle altre in futuro. Il problema centrale è quello di scegliere il tipo di esperienza che vivranno poi in quelle che seguiranno assicurando la continuità nel tempo. Secondo Dewey la nuova educazione è più semplice rispetto a quella antica poichè è in armonia con i principi di crescita mentre c'era molto artificio in quella antica e tale artificio conduce sempre ad una complessità non necessaria. L' organizzazione va intesa su base empirica e sperimentale. Il punto di partenza è l'educazione per tutti dunque abbiamo bisogno di una nozione di esperienza capace di fondare un educazione democratica che consenta lo sviluppo di una società democratica. Perché preferiamo la democrazia e insistiamo tanto su un principio educativo efficace per tutti? La risposta di Dewey è nettissima: la ragione è che "gli ordinamenti sociali della democrazia promuovono una qualità superiore di esperienza umana, un'esperienza più largamente accessibile e possibile che non le forme di vita sociale non democratiche". E' questa qualità superiore l'obiettivo ultimo, Per una corretta concezione di educazione dobbiamo tener conto di 3 principi: PRINCIPIO DI CONTINUITÀ, l'uomo attraverso l'esperienza crea abitudini ovvero quei comportamenti che gli consentono di interagire con il mondo. Il principio di continuità dell' esperienza si basa sulla tesi che ogni esperienza riceve qualcosa da quelle che l'hanno preceduta e modifica in qualche modo la qualità di quelle che verranno, dunque lo scopo è che l'influenza di ciascuna esperienza sulle successive sia positiva. Un'esperienza di qualità superiore ha alcune qualità come: libertà individuale, correttezza e gentilezza nelle relazioni umane. PRINCIPIO DI CRESCITA, l'educazione è ben riuscita quando la continuità dell'esperienza consente una crescita effettiva dell'uomo, capacità di acquisizione di nuove esperienze, migliore capacità di interagire positivamente col mondo, imparando continuamente dall' esperienza. PRINCIPIO DI INTERAZIONE, parte dal presupposto che ci siano sempre due condizioni dell' esperienza, condizione esterna (oggetto) e condizione interna (soggetto) e insieme danno vita alla situazione, se le condizioni del soggetto e quelle dell'oggetto non sono in accordo si produce una esperienza non educativa L'educatore deve suscitare curiosità e far nascere nell'allievo desideri positivi. Deve tramandare la sua esperienza senza imporsi sull' educando. Deve tener conto di relazioni interne come sentimenti, emozioni, ma anche delle condizioni esterne ovvero il mondo attorno a noi e ciò che ci ha preceduto. Il principio di continuità può entrare in collisione con quello di crescita poichè è possibile che la crescita si blocchi a causa del fatto che la continuità ha determinato abitudini che bloccano, piuttosto che favorire, l'acquisizione di nuove esperienze. Pertanto Dewey è a favore di un organizzazione del lavoro che si basi su una corretta programmazione delle esperienze. È contrario ad un'educazione che si dimentichi del passato, è favorevole ad un educazione che attraverso l'esperienza del presente, permetta di intenderlo attraverso il passato con lo scopo di orientare il giovane verso il futuro. All'insegnante "spetta la responsabilità di creare le condizioni per un genere di esperienza presente che abbia un effetto favorevole sul futuro". 4) IL CONTROLLO SOCIALE Dewey sostiene che ogni cittadino sia soggetto al controllo sociale e che parte di questo controllo non sia sentito come una limitazione della libertà personale, ma come è possibile questo? E' come quando si partecipa a un gioco: nessuno sente messa in discussione la propria libertà perché esistono delle regole che fanno parte della realtà accettata da tutti, non sono imposte da qualcuno a qualcun altro. Così a scuola si tratta di creare situazioni in cui il controllo sia uno degli elementi della situazione stessa, e non sia imposto dall'alto. SCUOLE TRADIZIONALI, il controllo è esercitato dall'esterno attraverso il principio di autorità SCUOLE NUOVE, il controllo è la risposta alla natura stessa del lavoro, inteso come un'impresa sociale a cui tutti gli individui hanno modo di prendere parte e di cui si sentono responsabili 5) LA NATURA DELLA LIBERTÀ Dewey si riferisce alla LIBERTÀ DELL'INTELLIGENZA, ovvero la libertà di osservare e di giudicare, non si tratta dunque di una semplice libertà di movimento. Il termine libertà è connesso alla nozione di crescita, come ampliamento delle capacità di fare esperienze di qualità elevata. Anche la libertà esteriore è importante ai fini educativi poichè crea le condizioni esterne in modo da fare esperienze positive, dobbiamo tener conto anche della vecchia idea greca che sostiene che educazione debba riguardare il corpo e la mente. L'educazione si compie attraverso l'interazione pochè l'educazione è un processo essenzialmente sociale, l'insegnante deve dirigere le interazioni e le intercomunicazioni che costituiscono la vera vita del gruppo in quanto comunità. 6) IL SIGNIFICATO DEL PROPOSITO La libertà individuale coincide anche con il potere di concepire propositi e di eseguirli o portarli al compimento, questa libertà è autentica all'autocontrollo. Un autentico proposito trova sempre il punto di partenza in un impulso se c'è un impedimento l'impulso si trasforma in desiderio. Il proposito è la visione di un fine, ed è quindi un'operazione intellettuale "piuttosto complessa" che si distingue nettamente dal semplice istinto o dall'impulso all'azione: implica infatti un piano, un metodo d'azione basato sulla previsione delle conseguenze. Il problema cruciale dell'educazione è quello di ottenere che l'azione non segua immediatamente il desiderio ma sia preceduta dall'osservazione e dal giudizio. I desideri sono delle spinte all' azione, l'intensità del desiderio misura l'intensità dello sforzo che sarà fatto, ma occorre avere degli obiettivi per formare un autentico proposito che realizzi poi il desiderio. 7) ORGANIZZAZIONE PROGRESSIVA DELLA MATERIA DI STUDIO 8) L'ESPERIENZA COME MEZZO E FINE DELL'EDUCAZIONE La via della nuova educazione è difficoltosa e il pericolo è che essa venga interpretata come una via agevole, tanto agevole da poterla improvvisare. La solidità del principio dell'educazione deve essere basata sull'esperienza della vita di qualunque individuo. Secondo Dewey occorre un'educazione pura e semplice in modo tale da fare progressi più sicuri e definitivi, dobbiamo applicarci a scoprire cosa sia propriamente l'educazione e a quali condizioni l'educazione cessi di essere solo uno slogan per diventare una realtà. Per Dewey le materie sono ambiti in cui si organizzano le esperienze. Devono quindi essere trattate sempre in modo da avere come base l'esperienza. Le materie stesse sono il sedimento delle esperienze passate e devono essere trattate in modo da consentire "di imparare a conoscere il passato come un mezzo per intendere il presente" Le materie di studio devono essere poste in maniera problematica, i problemi sono lo stimolo a pensare, la crescita dipende dalla presenza di difficoltà da superare tramite l'esercizio dell'intelligenza. Il problema però è da contenersi entro il raggio delle capacità degli alunni deve stimolare l'alunno a produrre nuove idee che poi si trasformeranno in nuove esperienze. L'educatore deve considerare l'insegnamento come un continuo processo di ricostruzione dell'esperienza sia presente che futura. Il metodo scientifico è l'unico mezzo autentico a nostra disposizione per cogliere il significato dalle esperienze quotidiane e dal mondo in cui viviamo.
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