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Essere una macchina, riassunto, Sintesi del corso di Storia Dei Media

Riassunto diviso per capitoli e comprende l’introduzione

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 20/02/2022

melissa_c
melissa_c 🇮🇹

4.6

(20)

16 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Essere una macchina, riassunto e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dei Media solo su Docsity! INTRODUZIONE Il libro gira tutto intorno al pensiero transumanista secondo il quale i corpi e menti potranno essere conservati dopo la morte,e la terra potrà essere popolata da robot con una coscienza. Il transumanesimo rivendica una totale emancipazione dalla biologia, e viene inteso come una rinascita dello gnosticismo, ovvero la fede delle persone che credono di essere macchine. I transumanasti sono coloro che credono che mente e corpo siano tecnologie obsolete, da superare. Volevano che i loro corpi venissero conservati fino al giorno in cui non fosse stato possibile scongelarli e rianimarli. O’Connell nel racconto ci accompagna in una ricerca che si capisce di essere ben distante dal pensiero transumanista. La sua ricerca inizia in una sala conferenze del dottor Sandberg, in cui si ritrovava abitualmente un circolo transumanista dal 2009. CAPITOLO 1 - CRASH DI SISTEMA Secondo O’Connell abbiamo sempre avuto un’idea più alta del nostro destino, in cui non rientravano debolezza, vergogna, dolore e morte nel tentativo di creare esseri umani superiori. Qui nasce il concetto di transumanesimo, fondato sulla sulla certezza che l’evoluzione futura della specie possa essere guidata dalla tecnologia che può aiutarci a potenziare corpo e mente, a fonderci con le macchine. Si parla di visione meccanicistica della vita umana. Ciò porta però l’autore a una verità sull’assoluta stranezza dell’esistenza umana, ovvero l’incapacità di accettarci per quello che siamo. Il transumanesimo è inoltre un’influenza sull’immaginario culturale legato alla tecnologia, riscontrabile nella devozione di molti imprenditori della tecnologia come Elon Musk, Bill Gates e Stephen Hawking. CAPITOLO 2 - UN INCONTRO L’autore si imbatte in ThecnoCalyps, uno dei pochi film sul transumanesimo in cui un ragazzo (Anders Sandberg) svolgeva un rituale, quindi decide di andare a vedere la conferenza di Sandberg sul tema del potenziamento cognitivo. Per Sandberg l’intelligenza era uno strumento per la risoluzione di problemi e più che una qualità irriducibilmente umana, ricordava la potenza di elaborazione di un computer. Il succo della conferenza era che il potenziamento cognitivo biomedico avrebbe favorito una migliore acquisizione e un miglior mantenimento delle facoltà mentali facendoci operare in modo più efficace e l’effetto complessivo sarà un incremento dell’intelligenza vantaggioso. Sandsberg è quindi più concentrato sull’uploading della mente,ovvero l' emulazione del cervello. Lo scenario prevedeva la familiarizzazione con tecnologie indossabili e smart drugs che aumentano le capacità cognitive dell'essere umano, poi con tecnologie per l’allungamento della vita e poi trasferirsi sui supporti e colonizzare lo spazio. O’Connel aveva trovato molto di queste teorie nel “principio antropico” di Barrow e Tipler, secondo cui nell’universo doveva svilupparsi un’elaborazione intelligente delle informazioni che aumenterà esponenzialmente col tempo. Tipler nella sua opera parlò del Punto Omega, cioè il un momento in cui la vita intelligente pervaderà l’universo e consentirà di resuscitare i morti. Giungiamo quindi alla Alcor Life Extention Foundation. La singolarità tecnologica è presentata come una religione e rappresenta la manifestazione del tecno-progressimo dove tutti quelli che ci credono sostengono che non c'è modo di evitarla Per Ray Kurzweil la Singolarità si basa sulla legge dei “Ritorni Accelerati” secondo la quale la tecnologia più sofisticata e più velocemente può progredire. Kurzweil dice che una volta entrati nella Singolarità, acquisiremo potere sul nostro destino e la nostra mortalità sarà nelle nostre mani. CAPITOLO 6 - L’AI E IL RISCHIO ESISTENZIALE Ellon Musk ha definito l’intelligenza artificiale come la più grande minaccia alla sopravvivenza dell’umanità. Esistono degli istituti, come il Future of Life Instutue, che studiano il “rischio esistenziale”, ovvero il rischio di un totale annientamento della specie e si propongono di elaborare algoritmi per sfuggirli. Riguardo il rischio esistenziale, Nick Boston, filosofo svedese, ed esponente del trasumanassimo, dice che anche la forma più benigna di d’intelligenza artificiale rischia di condurre alla distruzione dell’umanità. È poi diventato un anti transumanista affermando che il rischio più grave è l’eventuale indifferenza delle macchine nei confronti degli umani. Viene intervistato, nei suo i uffici della Machine Intelligence Reasche Institute, un altro stduioso, Nate, che si preoccupa dell’intelligenza artificiale in quanto tale e come essa possa in qualche modo portarci alla singolarità. Dice anche che uno dei principali benefìci è la possibilità di far funzionare un umano su un sostrato diverso dala materia e definisce l’uploading una cosa “molto realistica”. La Singolarità assume il ruolo del “giorno del giudizio”, oltre al quale non è possibile poter vedere oltre poiché, la creazione della prima intelligenza artificiale porterebbe poi all’esplosione dell’intelligenza attraverso la creazione di macchine attraverso altre macchine. Al MIRI stanno cercando di poter prevenire la creazione di una super-inteligenza artificiale che tratti l’umanità come uno strumento non più utile e utilizzabile perché superato da lei stessa. Stuart Russel, docente di informatica ha scritto un articolo sul fatto che l'AI non è un pericolo imminente ma che è meglio prevenire. Inoltre un propone di far imparare all’intelligenza artificiale i valori umani. CAPITOLO 7 - BREVE STORIA SUI PRIMI ROBOT Nel 1921 a Praga gli umani incontrarono per la prima volta i robot nello spettacolo di Capek. Nell’opera sono indistinguibili dagli umani siccome sono delle persone artificiali, in particolare dei lavoratori semplificati. Nell’opera si sostiene che grazie a questa nuova tecnologia le persone resteranno si senza lavoro ma avranno tempo di dedicarsi per crescere e lavorare al proprio perfezionamento. Questi robot però decidono di non prendere più ordini dagli umani e quindi iniziano ad eliminarli. L’ultimo umano ancora vivo chiede perché ai robot li stiano uccidendo gli umani e loro rispondono che per essere come gli umani bisogna ucciderle e dominare come hanno fatto loro nella storia. CAPITOLO 8 - SEMPLICI MECCANISMI I robot in un mondo o nell’altro sono il nostro futuro. Ogni transumanista crede che i robot in un mondo o nell’altro sono il nostro futuro perchè o noi stessi finiremo per essere robot, oppure ci troveremo a vivere con loro, oppure ancora le macchine ci renderanno obsoleti e ci soppianteranno. Il viaggio di O’Connel continua ad una fiera robotica: DARPA Robotics Challenge, una gara ad ostacoli per robot che come obbiettivo ha quello di trascendere i limiti del corpo umano. Pochi giorni prima dell’evento anche Amazon aveva tenuto una sua gara tra robot capaci di sostituire i magazzinieri umani. Sembra il compimento definitivo della logica del tecno-capitalismo: la totale proprietà non solo dei mezzi di produzione, ma anche della forza lavoro. Ciò che l’autore afferma osservando la gara è che essi: hanno capacità tecnologiche molto più alte delle nostre, ma allo stesso tempo sono goffi quando compiono azioni per noi banali. Durante la competizione l’autore segnala l’empatia che cresce per certi soggetti di robot. Per esempio, Paper era il robot umanoide progettato per interagire con le persone e sembra che possa provare delle emozioni che vanno dalla gioia alla tristezza. Hans Moravec prevede un futuro in sui i robot toglieranno agli umani le funzioni essenziali, se non la vita stessa. Ma per lui, essendo transumanista questo non è un futuro da temere siccome i robot saranno i nostri eredi evoluti. Costruiti a nostra immagine e somiglianza. Steve Wozniak, cofondatore di apple, è convinto che gli umani siano destinati a diventare gli animali domestici dei robot e questi saranno così intelligenti che capiranno da soli il dover preservare la natura umana. Di conseguenza gli umani saranno percepiti come “gli dei originali". Leonardo da Vinci, progettò il primo cavaliere robotico. Da molti considerato il primo automa in assoluto. Un armatura in grado di alzarsi e fare piccoli movimenti. Nel 1898 l’inventore Nikola Tesla presentò un modellino di nave la quale era telecomanda a distanza. Con questa sua invenzione da vita alla teleautomatica = l’arte di poter controllare a distanza i movimenti e le operazioni di automi. Tesla voleva creare un automa che rispondesse come lui alle influenze esterne, questo sarebbe però privo di mente perché sennòsarebbero prodotti teleautomi capaci di agire come se avessero una propria intelligenza. Oggi la casa automobilistica tesla ha le linee di montaggio quasi interamente robotizzate e l’amministratore delegato è Elon Musk. O'Connel dice che durante la fiera robotica provava una sorta di disagio e mentre seguiva l’Uber sul suo iPhone si è reso conto di fare parte di questo sistema occulto CAPITOLO 9 - BIOLOGIA E I SUOI OPPOSITORI Dopo la DARPA l’autore incontra quelli che credevano di essere dei Cyborg. Grindhouse Wetwere è un collettivo nato con lo scopo di potenziare l’umanità attraverso impianti sottocutanei che vanno ad ampliare le capacità del corpo umano e tentano di fondersi con la tecnologia. Tim Cannon è il leader e ha come unico obbiettivo l’auto trasformazione. Difatti nel 2014 si è impiantato sottopelle un dispositivo chiamato “Circadia” che registrava molti dati biometrici per poi inviarli al telefono, ma poteva anche regolare la temperatura di casa in base alla temperatura corporea. Secondo Tim il nostro “hardware” non ci consente di essere quello che diciamo di voler essere in una società ormai sviluppata tecnologicmente, esso è adatto a un mondo primitivo quindi necessita di essere migliorato. In questa conferenza per la prima volta parlava una ragazza, Anna Wright che è coinvolta nel movimento del Quantified Self i cui aderenti utilizzano la tecnologia per registrare e analizzare i loro dati relativi alla vita quotidiana. I dati che vengono registritati stabiliscono l’attività di una persona e li trasformano in un circolo in input e output. Questo ci porta alla questione dei BigData e in merito Tim dice che il problema non è la raccolta dei dati in se ma il nostro sentimento che proviamo in quanto ci sentiamo “unici”. Uno dei problemi fondamentali è quello della privacy legata ai BigData, ma ciò deriva dalla nostra natura animale e se avessimo un cervello più avanzato non avremmo la necessità di privacy. Se volgiamo essere qualcosa di più che semplici animali dobbiamo affidarci alla tecnologia e diventare a nostra volta macchine. L’idea di CYBORG ha radici nella cibernetica post bellica. Con il suo fondatore Nobert che l’ha definito come: “l’ambito di studi sul controllo e sulla comunicazione nella macchina e nell’animale”. L’idea fondamentale della cibernetica è il feadback loop, secondo il quale un esse umano riceve informazioni sul suo ambiente e reagisce a queste, così facendo modifica l’ambiente e di conseguenza anche le successive informazioni che riceverà. Ad oggi l’elemento fondamentale dell’universo sono le informazioni e per la cibernetica ogni cosa è informazione: computer, piante, umani. Il termine cyborg è stato utilizzato per la prima volta da Manfred Clynes e Nathan Kline per definire la necessita dell’inserimento nel corpo di tecnologie che lo aiutassero a sopravvivere in ambienti ostili come lo spazio. Il movimento Grinder vuole quello che vuole la DARPA ma per ragioni individualistiche infatti c'è il forte elemento performativo di Tim che si impianta il dispositivo sottopelle. Chiaro precursore dei Grinder è il performer Sterlac che ha tentato di violare in modo sempre più radicale i confini tra tecnologia e carne con l’istallazione di un orecchio sul suo braccio da usare come dispositivo d’ascolto remoto. Il problema principale continua a ribadire Tim è la sopravvalutazione che noi facciamo del nostro stesso essere in qualità di umani. Difatti non siamo nient’altro che sacche chimiche che reagiscono a stimoli. I membri della GrindHouse credono a un potenziamento del corpo umano e a un miglioramento della vita che deriva da esso, in più detestano le limitazioni corporee e vorrebbero una liberazione finale da queste.
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