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L'Italia postunitaria e la produzione letteraria, Appunti di Italiano

Un'analisi dell'Italia postunitaria, caratterizzata da tensioni sociali e nazionalismo, e della produzione letteraria dell'epoca. Si parla del positivismo, del decadentismo e della Scapigliatura, movimenti letterari che riflettono la crisi dell'individuo in una società di massa e consumistica. Si evidenzia la figura dell'intellettuale e la sua evoluzione nel tempo. anche informazioni sul periodo della Belle époque e sull'industrializzazione dell'Italia.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 23/01/2024

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giulia-gonella-2 🇮🇹

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Scarica L'Italia postunitaria e la produzione letteraria e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! … L’ETA’ POSTUNITARIA…………………………………… VIDEO “TRA OTTOCENTO E NOVECENTO” Belle époque (1870-1914), è il periodo tra la fine dell’ottocento e l’inizio della prima guerra mondiale. Segnato da: - innovazioni tecnologiche e scientifiche (migliorano la vita quotidiana) - prosperità economica (benessere dei borghesi) ⇒ tema della libertà ⇒ Parigi è la capitale di questo movimento ⇒ art nouveau (assume diversi nomi, es. in Italia è il liberty) La fiducia nel progresso di traduce della filosofia del positivismo: - fiducia nella scienza - nascono la sociologia e l’antropologia - materialismo e razionalismo Termina con la fine dell’Ottocento il periodo di ottimismo conosciuto come “positivismo” per lasciare spazio al decadentismo. - rifiuto del realismo borghese - soggettivismo - scavo nell’irrazionalità - relatività della conoscenza - estetismo L’italia postunitaria è un paese industrialmente arrestato con forti differenze, i governi tentano di portare un unificazione reale ma le tensioni sociali restano forti e problematiche. ⇒ forte nazionalismo a fine ‘800 ⇒ violenza sociale (assassinio di re Umberto I) ⇒ epoca giolittiana ⇒ vittoria della prima guerra mondiale ma ricompensa “mutilata” che porta a insoddisfazioni nazionalistiche. La letteratura italiana si nutre sia del positivismo (trasformando il naturalismo francese di Zola nel verismo) che del decadentismo. Decadentismo-> d’Annunzio e Pascoli: - simbolismo - estetismo L’ITALIA DOPO L’UNIFICAZIONE Nel punto di vista storico, l’Italia si ritrova nel periodo a seguito dell’unificazione ed è governata dalla destra storica e in seguito dalla sinistra storica. È un paese ancora arretrato, dove domina il settore primario, mentre l’industrializzazione non è così marcata come in Francia e Inghilterra. Un ruolo importante è svolto dalla città diMilano sia in ambito economico sia in ambito culturale, favorita dalla posizione geografica che le permette di ricevere stimoli dai paesi dell’Europa centrale. Le altre città importanti che guardando la tradizione sono: - Torino (prima sede della capitale del regno) - Firenze (capitale nel 1865) - Roma (capitale dal 1871) A Milano si trovano le case editrici più attive e riceve gli stimoli dalle mode letterarie degli altri paesi europei. L’Italia è ancora arretrata nello sviluppo e nella produzione ma tuttavia si avvia la produzione industriale, con conseguenze importanti. Le scoperte scientifiche diventano importanti e iniziano ad essere applicate nell’ambito produttivo. Positivismo -> movimento che avvalendosi dei dati positivi del metodo scientifico, individua le possibili prospettive di innovazioni Dalla mentalità positivista scaturisce come la scienza sia la strada che può guidare l’uomo ad un progresso inarrestabile, proiettato al futuro. Anche Leopardi fa riferimento alle “magnifiche sorti e progressive”. Vengono scoperti anche i vaccini, con l’idea che la salute può migliorare, e anche scoperte in ambito chimico- scientifico. Le scoperte di questo periodo sono una collaborazione tra l’industria e la scienza. IL CAPITALISMO Il progresso industriale implica come una società fondata sul progresso può avere successo e produrre dei beni che possono essere assorbiti dal mercato. Questo periodo introduce un cambio di mentalità. Si introduce la figura dell’operaio che lavora in fabbrica e accanto a questo il consumatore. Si innesca una dinamica che fa riferimento ad un’economia capitalista -> incentra l’industrializzazione come forma di successo di una città: la società diventa di massa -> società nella quale non sono più riconoscibili gli individui,ma gli individui vengono inglobati nell’immagine dell’operaio o del consumatore. La produzione è meccanica, con pezzi indistinti, e allo stesso modo le abitudini di vita delle persone che vivono all’interno della società tendono ad assomigliarsi molto. Si appiattisce la dimensione soggettiva e individuale. LA SOCIETA’ DI MASSA Il termine “Scapigliatura” fu proposto per la prima volta da Cletto Arrighi (pseudonimo di Carlo Righetti) a designare un gruppo di spostati e ribelli alla loro classe di provenienza che amavano vivere in maniera eccentrica e disordinata. E’ un termine letterario arcaico utilizzato per fornire l’equivalente italiano della parola francese bohème. Il termine ebbe una rapida diffusione e fu impiegato come autodefinizione dagli stessi scrittori. Si creò così ilmito romantico dell’artista povero e che vive una vita libera tra amore e culto disinteressato dell’arte. Di fronte al progresso gli scapigliati assumono un atteggiamento ambivalente: - da un lato il loro impulso originario è di repulsione e orrore poiché essendo artisti gli aggrappano disperatamente a quei valori del passato come la bellezza e la natura - dall’altro si rendono conto che quegli ideali sono ormai perduti irrimediabilmente e si rassegnano a rappresentare il “vero” ⇒ è una manifestazione tipica di un’età di crisi violenta e di rapido trapasso, che lascia scrittori e artisti smarriti, lacerati interiormente ⇒ gli scapigliati definiscono questo atteggiamento “dualismo” ⇒ si sentono divisi tra Ideale e Vero e la loro operazione è l’esplorazione di questa condizione LA PRODUZIONE LETTERARIA POSTUNITARIA Ci troviamo di fronte ad una società che sta avendo dei cambiamenti molto rapidi e sta diventando una società consumistica (individui visti come consumatori) e di massa. La rottura tra la società borghese e capitalista, fondata su valori improntati sui bene materiali, è una società che lo scrittore avverte come estranea. La poesia nasce sull’onda dell’ispirazione, non è una merce che si può moltiplicare secondo dei criteri definiti: si sottrae alle dinamiche della produzione materiale generalmente regolata da un tempo determinato e da una quantità definita di prodotto -> si sottrae alla mercificazione È un prodotto unico. Il poeta avverte la propria condizione come estranea alla società del tempo -> crisi del poeta che si sente emarginato. L’intellettuale fino all’unità d'Italia ha un riconoscimento politico e si fa portatore di valori/istanze patriottici e si occupa della diffusione della lingua italiana attraverso la sua produzione. Un esempio èManzoni. L’intellettuale è un individuo che dialoga con la società e i suoi messaggi sono recepiti perché legati ai valori del presente. Con l’unità d’Italia vengono meno questi aspetti e si sviluppano delle discontinuità tra l’intellettuale e la società. Queste esperienze si verificano soprattutto in Italia e in Francia. Intellettuale -> relegato ad una condizione di isolamento ed estraneo alla società (immagine del poeta maledetto). L’attività poetica è spesso mal retribuita che porta il poeta a vivere di stenti. In Francia si parla di vita bohème, una vera e propria vita da zingari. Il nome più significativo in Francia è Baudelaire, esempio emblematico del poeta maledetto. Nonostante provenga da una famiglia benestante, la sua vita è sregolata e produce dal punto di vista letterario “I fiori del male”, una raccolta poetica che funge da esempio rinomato per la poetica del Novecento. Il linguaggio spesso è altamente realistico perché il realismo della descrizione nasce dal fatto che il poeta non ha più posto nella realtà ed è sostituito dallo scienziato. Per riacquistare un ruolo nella società viene condivisa dal poeta la dimensione scientifica, utilizzando un linguaggio specifico come quello dell’anatomia e della chimica. La poesia è vista come un esperimento. Le esperienze oltre Alpe sono dirompenti, distaccandosi completamente dalla letteratura tradizionale. Con la scapigliatura non si riesce a creare un nuovo linguaggio letterario, non riuscendo ad aprire dei varchi per la letteratura seguente. In questa fase l’editoria è una presenza economica che afferma una propria identità e autonomia come vera e propria industria. I poeti generalmente facevano parte della classe borghese o nobiliare e riuscivano a mantenersi con altre professioni, subordinando la letteratura. Per esempio Parini aveva dovuto subordinare la sua produzione letteraria scegliendo la via ecclesiastica per potersi mantenere economicamente. Altri poeti, come D’Annunzio, colgono come la produzione letteraria può diventare materiale, seguendo le regole del mercato facendole proprie, riuscendo a creare interesse per il proprio prodotto. PRELUDIO DI EMILIO PRAGA (PAG. 35) Emilio Praga è un esponente della scapigliatura e scrive una raccolta intitolata “Penombre” nel 1864. Utilizza termini nuovi e metaforici. Noi = è riferito al gruppo degli scapigliati Questo gruppo di scrittori si sentono “figli dei padri ammalati” perché si sentono gli eredi dei romantici e malati perché combattuti tra la realtà e l’ideale. -> l’uomo si sente attratto dal reale che talvolta non corrisponde all’ideale della stessa: spesso la realtà può essere definita come brutta, rozza e sgradevole. La seconda immagine presenta le aquile per indicare gli individui che non hanno ancora raggiunto la forma che vorrebbero. Si fa riferimento ad un “nume”, probabilmente Manzoni, un monumento della letteratura italiana che precede gli scapigliati. Da un lato questi scrittori lo ammirano, ma dall’altro lo vedono come una presenza incombente che gli impedisce di sviluppare una propria poetica che sia all’altezza. La seconda strofa si apre con unametafora che fa riferimento alla cultura ebraica. L’arca si presenta nella nebbia per far capire che si è persa la via di riferimento. Secondo la storia ebraica, si inizia ad idolatrare il vitello d’oro allontanandosi da Dio, attendendo il ritorno di Mosè. Questa metafora è per indicare che si è persa una poesia così grandiosa. Nella terza strofa si fa riferimento allaMusa Bianca, ovvero la musa che ha parlato della fede e della religione. In questo caso si è persa perché non è più lei che ispira la produzione letteraria. Stanca ed esausta, questa musa si abbraccia al sudario di Cristo e non è più in grado di parlare ai poeti. -> la religione non è più un valore che i poeti sentono proprio Nella strofa successivaManzoni viene definito “casto poeta” perché ha proposto dei valori che tutta Italia ha approvato, creati da lui come un vecchio saggio che ora può morire. È il momento degli anticristi, Cristo è rimorto ->c’è un rottura totale con Manzoni, si unisce il sacro con il non-sacro; Cristo è come se morisse un’altra volta perché sparisce nuovamente dalla letteratura. Il lettore viene definito “nemico” perché non si sa come potrà cogliere le nuove tendenze e valori della scapigliatura. L’autore canta “la Noia” e l’incertezza, in opposizione con la letteratura di Manzoni, una letteratura senza certezza: Manzoni trovava come certezza la religione, in grado di consolare l’uomo con un disegno provvidenziale che si realizzerà nella dimensione ultraterrena (esempio con Adelchi, un eroe tragico che comprende che è nobile essere un oppresso piuttosto che un oppressore e la giustizia si può compiere grazie a Dio con il premio della vita eterna) mentre questi poeti perdono la fede. La Noia è il re (dimensione politica), il pontefice (dimensione religiosa), il tuo boia, il tuo cielo e il tuo loto (ovvero fango) -> il testo vuole sollevare delle reazioni dal lettore, facendo percepire il senso di inadeguatezza che hanno i poeti; viene esaltata una nuova letteratura in opposizione alla precedente; il lettore è nemico perché non accetta pacificamente questi nuovi valori. Il progresso è anche inquinamento, infatti i più furbi pensano anche alle conseguenze: il fumo può essere letale per i vigneti e i campi. Di ritorna ad una riflessione: il Signore non ha creato il fumo. Contrapposizione tra i contadini (razza mesta) che vengono presi in giro, legati alle tradizioni, e la plebe cittadina ormai abituata al progresso. -> i contadini si sentono superiori Voce del poeta-> il pittore farà un viaggio per andare in campagna per dipingerla (punto di vista cittadino). Per questo motivo, non bisogna guardare il lato negativo del treno perché lui avvicina le persone. -> è “l’arca novella di pace” (dimensione religiosa) che contiene il destino dell’uomo futuro, ovvero i popoli che si possono incontrare e mescolarsi (idea di fratellanza con nuovi valori concordi tra le classi sociali che favoriscono la creazione di beni comuni). -> promuovere l’idea di società per il bene comune Valori cristiani vs nuovi valori La scienza è una conquista dei nuovi tempi che è per tutti, anche per i poteri, ed è umile perché rivela ciò che i preti non sanno. -> la scienza mette insieme terra la società in valori comuni Idea che la Chiesa abbia esercitato il controllo sul popolo tenendo nascosti dei principi che non vengono spiegati, invece la scienza spiega tutto a tutti. Lamissione del poeta è “sacrosanta” ed è quella di diffondere l’idea di progresso. Riferimento al convento del verso 9 al posto del convento c’è unmuretto e un terrapieno che delimitano la ferrovia. -> bisogna cambiare il paesaggio per la creazione della ferrovia Si perdono anche i personaggi dei contadini. Il treno porterà le tradizioni e le mode che tutti possono vedere (poveri e ricchi). Dove può andare il pittore a ritrarre la natura se ormai è pieno di telegrafi? -> dipingeranno carta bollata e canteranno le leggi fisiche. Si abbattono torri, alberi e campanili e il cielo è pieno dei fili del telegrafo. Vi è un progresso ambivalente (così come il tono del poeta): da una parte porta facilitazioni e comodità, dall’altra una perdita della natura. Vi è una speranza in valori più democratici che garantiscano benessere a tutte le classi sociali. Ma: si perdono le tradizioni, i canti tradizionali e si ascolta la voce della scienza.
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