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Età vittoriana - Bertinetti, Sintesi del corso di Letteratura Inglese

Età vittoriana della letteratura inglese del Bertinetti

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 23/09/2019

m.firenze.
m.firenze. 🇮🇹

4.5

(56)

22 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Età vittoriana - Bertinetti e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Età vittoriana. Cultura e società nell’epoca delle macchine, caratteri principali. Periodo del regno della regina Vittoria dal 1837 fino alla sua morte, nel 1901. Già nei primi anni del 900 gli intellettuali modernisti sostennero che era un’era di contraddizioni caratterizzata da una forte ipocrisia e conformismo dei ceti dirigenti. L’epoca vittoriana fu opprimente soprattutto per le donne; in famiglia l’autorità era rappresentata dal marito e le donne avevano il solo compito di badare ai figli e alla casa. Le donne che non erano sposate ma avevano dei figli erano emarginate dalla società. In questo periodo si tende a coprire la nudità, anche nell’arte, perché considerata immorale. Presenti Charles Darwin, William Morris, Oscar Wilde, ma è anche occupata dalle hands, le masse proletarie impiegate nelle fabbriche, relegate nei quartieri squallidi (slums) delle grandi città industriali delle Midlands, la fascia centrale dell’Inghilterra dove fu più forte la rivoluzione industriale che portò la diffusione di una nuova forma di produzione e di sviluppo economico e sociale, basato sull’impiego della macchina e della parcellizzazione del lavoro manuale e con questa modifica radicale delle condizioni di lavoro nasce un nuovo ceto, il proletariato (working-class), mentre la borghesia erode il potere della nobiltà terriera, con cui stabilisce una collaborazione fruttuosa per entrambi i ceti, rappresentata a livello politico dall’alternanza dei governi Tories ( conservatori vicini all’aristocrazia con la visione gerarchica dello Stato) e Whigs (liberali aperti all’espansione commerciale e al progresso della scienza). Questo periodo è caratterizzato però anche da molte misure legislative tendenti a migliorare le condizioni brutali del lavoro in fabbrica e a consentire la partecipazione di ceti inferiori alla gestione dello Stato. Rimane irrisolto il problema dell’emancipazione femminile. Imponenti sono i fenomeni migratori interni: la popolazione inglese si sposta dalla campagna (una grossa percentuale) alla città: il problema del sovraffollamento urbano costringe i governi britannici a intervenire con le «leggi sui poveri», i quali furono costretti a vivere nelle workouses così con la legge delle workhouses non si risolse il problema, ma si nascose, infatti in queste costruzioni gli uomini potevano avere un tetto e del cibo, ma in condizioni pessime. Con il processo dell’industrializzazione, e con l’espansione della produzione tessile, metallurgica e del carbone, l’Inghilterra conosce le conseguenze delle crisi cicliche dell’economia che si placarono a metà secolo. In questi anni si manifesta la protesta dei sostenitori di una nuova carta costituzionale (Charter), tra i cui principi troviamo (in seguito respinti): il suffragio universale maschile, la segretezza del voto, l’elezione su base annuale del Parlamento. Periodizzazione dell’epoca: la rivoluzione del pensiero scientifico e la diffusione della cultura. Alcuni storici, come Asa Biggs, dividono il periodo in 3 parti: il primo, caratterizzato da conflitti interni tra i vari ceti della società, il secondo inizia nel 1851 e coincide con l’Esposizione universale tenuta a Londra nel Crystal Palace e si conclude alla fine degli anni 60. La formulazioni delle leggi della selezione naturale, resa esplicita da Darwin in ON THE ORIGIN OF SPECIES che rivoluziona la concezione biblica della storia umana e ha conseguenze profonde su discipline scientifiche e settori del sapere, come l’antropologia. Il 1870 anche importante oltre al 1851 sia perché è l’anno della guerra franco-prussiana con la nascita del secondo Reich, sia perché c’è l’approvazione dell’Education Act, ossia una legge che diffonde in modo capillare l’istruzione elementare, accelerando l’alfabetizzazioni delle grandi masse. Le donne e i bambini venivano sfruttate come forza lavoro a buon mercato; in famiglia erano ritenute una proprietà da amministrare, infatti tutti i beni delle mogli appartenevano al marito. La situazione cambia con il Married Women’s Property Act, che consente alle donne sposate di conservare i beni propriamente e da qui iniziano le vere rivolte femminili con il famoso movimento delle Suffragette. L’era di Vittoria si chiude senza che le donne abbiano raggiunto il diritto di voto. Il romanzo. Caratteristiche del novel. Il romanzo è la figura letteraria più adatta all’epoca vittoriana. Il novel, attraverso il suo carattere realistico-didascalico, afferma la sua importante come strumento di intrattenimento ed educazione. Si utilizza spesso la tecnica del narratore onnisciente che guida i personaggi e usa digressioni, usato da Fielding nel 700 in Tom Jones in cui il narratore si trasformava in un vero e proprio personaggio della storia. Il romanziere vittoriano non rinuncia mai al dialogo con i lettori e anzi vi si rivolge a loro con l’appellativo dear reader. I romanzieri vengono tutelati almeno fino agli anni 80, dalle circulating libraries (biblioteche private che garantiscono l’acquisto di un certo numero di copie). Nascono le pubblicazioni a puntate e questo sistema produce uno stretto contatto col lettore. Maggior rilievo letterario acquista la short story(romanzo breve) come Sherlock Holmes di Doyle. Autori importanti: Henry James che vede il romanzo come la rivelazione dell’universo interiore della coscienza, Robert Louis Stevenson che vede nel romanzo il ritorno al romance. Dickens. Approda come narratore con SKETCH BY BOZ in cui descrive la vita a Londra con narratore onnipresente. PICWICK PAPERS opera in cui il poeta denuncia le ingiustizie sociali con tono ironico, parodico, grottesco e il successo avviene con quest’opera pubblicata a puntate. Henry James accusa Dickens per mancanza di serietà e superficialità nel trattare i personaggi. In OLIVER TWIST rivaluta l’io narrante in cui diventa un antieroe e vede la città come un luogo in cui Dio è assente. Industria e romanzo: Hard Times ed Elizabeth Gaskell. Con quest’opera lo scrittore si avvicina ancora di più al mondo industriale, Dickens critica le object lessons, ossia l’imparare con l’esperienza, metodo errato secondo lui poiché si dava più importanza alla forma e non al contenuto e lo scopo di Dickens era quello di estendere l’educazione a tutti i cittadini. Gaskelli invece offre una visione più diretta dei ceti umili di Manchester grazie all’uso frequente di forme dialettali. Sia MARY BURTON che NORTH AND SOUTH mettono in luce l’umile condizione degli operai in fabbriche con attenzione alle figure femminili; le storie terminano entrambe con un happy ending che si raggiunge con i personaggi che emigrano altrove, e.g. Mary Burton emigra in Canada. Trackeray e Trollope: il romanzo senza eroi. Entrambi scelgono il novel realistico-didascalico e spesso è presente un tono satirico. Successo di Trackeray è Vanity Fair che è basato sulla vita di due figure femminili emblematiche: una angelica e la sua amica povera, situazioni parallele e contrapposte per cogliere al meglio il grottesto. Quanto a Trollope la sua fama è legata a due cicli narrativi: Barsetshire e Barchester novels. Entrambi evitano di farsi influenzare dalle dinamiche industriali puntando l’attenzione su paesaggi più tradizionali come quelli rurali. Legati entrambi dalla tecnica del narratore onnisciente, hanno entrambi un atteggiamento antiromantico. Trackeray visse per tutta la sua carriera il confronto con Dickens. George Eliot. Figura dominante dell’epoca vittoriana con pseudonimo maschile di Marian Evans per pubblicare senza problemi a causa della limitazione di libertà a cui erano soggette le donne. Impone una sua personale interpretazione del romanzo quanto all’attenzione al quotidiano e ai minimi dettagli che diventano temi fondamentali. In THE NATURAL HISTORY OF GERMAN LIFE rimprovera Gaskell e Dickens per il loro essere stati incapaci di dipingere fedelmente le classi inferiori, soprattutto quelle contadine. In FELIX MOLT si avvicina al romanzo industriale. Capolavoro è MIDDLEMARCH che porta come sottotitolo A STUDY OF PROVINCIAL LIFE, da quest’opera emerge il senso della complessità delle relazioni interpersonali, impossibilità di seguire gli schemi prefissati ed è ribadita la necessità di difendere la propria integrità morale. Meredith, Hardy, Gissing: variazioni e inquietitudini del novel. Le dinamiche storiche e politiche della realtà non permettevano una visione di vita rassicurante e lo dimostrano le opere di George Meredith che in THE ORDEAL OF RICHARD FEVEREL tocca il rapporto padre-figlio con evidenti allusioni sessuali. Sia narratore onnisciente, sia la psicologia dei personaggi sfociano in un carattere comico e parodico. Thomas Hardy trova ispirazione nella consapevolezzza che il mondo rurale dell’Inghilterra sta per essere annientato dalla civilta meccanica; secondo lui l’uomo non può cambiare il proprio destino perché è dominato dal fato ma la visione di Hardy non è al 100% pessimistica perché lui credeva nella cooperazione e nella gentilezza. George Gissing, influenzato da Zola, attento alle leggi socio-economiche che regolano la vita degli individui. In ODD WOMAN compare la figura della donna emancipata che lotta per elevare la condizione femminile, new woman. Romance. Romance e novel, caso delle sorelle Brontë. La narrazione del romance si svolge attraverso il meraviglioso, quella del novel attraverso il realistico. FRANKESTEIN di M.Shelley contribuisce a dar maggior visibilità al romance che non si definisce come un genere ben fissato ma come una serie di proposte narrative in risposte al novel. Il romance rifiuta la centralità del novel, ovvero il veritiero della vita quotidiana. Non è facile definire la il genere narrativo delle sorelle Brontë poiché per certi aspetti si avvicinano al novel mentre per altri al romance; la loro narrativa vuole elevare la condizione della donna, c’è il ricordo all’autobiografia, all’intreccio di motivi favolistici, gotici, sensazionalistici. CIME TEMPESTOSE, unico romanzo di Emily Brontë pone al centro la passione tempestosa; JANE EYRE di Charlotte Brontë attinge più ai motivi nominati in precedenza; AGNES GREY di Anne Brontë presenta l’esplorazione dei mali dell’educazione vittoriana. Tra fiaba e gotico. George Macdonald pubblica le sue storie fantastiche PHANTASTES con forte allegoria cristiana; rievocazione della nostalgia infantile in ALICE IN THE WONDERLAND di Carroll. Rilevante è la partecipazione femminile nel genere gotico che è una forma di intrattenimento nell’età vittoriana, negli ultimi anni del secolo autore di spicco del gotico è Bram Stoker che in DRACULA presenza l’eslosione del sovrannaturale e del magico nel mondo moderno. Altro genere nato è il poliziesco in cui c’è la figura di Sherlock Holmes. Utopia e romanzo dell’immaginario scientifico. Alcune scoperte scientifiche, negli anni 50, investono anche il romance; opere che riguardano l’immaginario scientifico: WATER BABIES di Kingsley, NEWS FROM NOWHERE di Morris. Poesia.
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