etivity prof pagnini filosofia 1, Esercizi di Filosofia

Scarica etivity prof pagnini filosofia 1 e più Esercizi in PDF di Filosofia solo su Docsity! Etivity filosofia 1 prof pagnini Nel testo Scienza, Società e Medical Humanities del prof. Pagnini si può ben evincere come, al tempo del COVID-19, la figura dell’esperto si sia messa in dubbio e che la popolazione abbia perso la fiducia in coloro che , attraverso la politica, la scienza ed altre discipline hanno fornito opinioni in un periodo storico davvero complicato. Il termine opinione deriva dal greco doxa che significa credenza. Platone condannava i doxa in quanto li considerava non vicini alla pura verità. Invece Aristotele ha parlato di endoxa, secondo cui, sono, sì, opinioni, ma non sono opinioni qualsiasi, bensì dotate di un particolare valore, per il fatto di essere condivise da tutti, o dalla maggioranza, o dagli esperti e dunque vicini alla verità. Aristotele era ottimista dal punto di vista epistemologico, cioè riteneva che, quando tutti la pensiamo in un certo modo, è molto probabile che essi siano nel vero. Quando esponiamo le nostre idee tendiamo a voler persuadere gli altri. Chi ci ascolta deve capire il nostro punto di vista e persino accettare le nostre argomentazioni. La retorica consiste proprio in questo, indurre gli altri ad adottare il nostro punto di vista. Tra le tre tecniche che Aristotele ci ha esposto di retorica (ethos, pathos e logos), soprattutto in questo periodo, il pathos e’ quello che più è stato utilizzato dagli opinionisti. I discorsi hanno puntato ad emozionare il pubblico, più che a farlo ragionare secondo la logica. Esperti medici, politici, sociologi, virologi, ecc., hanno cercato di persuaderci e di tranquillizzarci a seguire i loro “consigli”, fino a quando, attraverso leggi e decreti, hanno tolto alla popolazione la possibilità di scelta usando come scusante quella di educare al corretto approccio con il virus. Secondo Pagnini: “se abbiamo con la pandemia voluto dare delle risposte e fiducia a metodi scientifici, purtroppo le evidenze scientifiche possono essere contraddittorie”. Le contraddizioni, infatti, sono state all’ordine del giorno. Il non sapere cosa effettivamente questo virus scatenasse ha provocato panico totale all’umanità. Le nostre certezze si sono tramutate in incertezze allarmanti. Le parole del virologo, dell’epidemiologo, del biologo, del sociologo e dello psicologo ecc. sembrano non avere quell’incidenza completa che esse dovrebbero assumere di fronte all’opinione pubblica mondiale; l’opinione (doxa), appunto, che crede di poter sollevare dubbi e sfiducie nei confronti di chi studia nel segno della ragione (logos). Dunque, se l'esperto deve comunicare ad un pubblico, ce lo insegna la Retorica di Aristotele, deve condividere con esso quei sentimenti fondamentali del rispetto come la libertà, il vivere bene nella società (polis) per ricercare la felicità. È questo che ci differenzia dal vivere degli animali. Siamo animali capaci di parlare(logos), pensare e relazionarci alla società. L’uomo si nutre di relazioni e non è in grado di stare a lungo da solo. Le relazioni umane, con l’attacco di questo virus, si sono dovute modificare e si è entrati in una profonda crisi di socializzazione che ha generato gravi problemi psicologici. Una scienza che ha dovuto perdere il suo lato empatico, esigendo il non contatto; giovani che, per la prima volta, sono stati inghiottiti dalla tecnologia stessa, non potendo, fisicamente, relazionarsi con gli altri, se non attraverso internet. Persone, lasciate morire in ospedale senza alcun contatto dei familiari. Dunque, anche l’epistemologia sociale, che si basa sul fatto che la verità è il risultato della pratica sociale, viene messa in crisi da queste non relazioni. Tutto questo allarmante periodo di crisi è stato manipolato da parole, concetti retorici. Leggendo il libro di Sam Leith (fare colpo sulle parole) ho ben compreso come la retorica crea e muove le idee umane, generandole e condizionandole. “La retorica allunga i suoi tentacoli in ogni angolo della vita quotidiana e sparge la sua polverina magica sulle conversazioni”. Queste metafore come “polvere magica” o “tentacoli”, sono stati usati dallo scrittore proprio per convincerci della potenza che la retorica ha sulla mente del genere umano condizionandone l’esistenza. Non a caso si usano le metafore per comunicare. Le metafore, come ben comprese anche Aristotele, forzano il linguaggio ad andare oltre, catturandone l ‘attenzione dell’interlocutore. Nietzsche dice, infatti, che tutto il linguaggio è metaforico, in quanto, nelle parole non ci sono fatti, ma simboli, forme di apparenza e non di verità. La verità, secondo il filosofo tedesco, è solo un’illusione: “metafore, che sono state abusate e private della forza di senso”. Metafore come “virus killer”, “guerra al virus nemico, silenzioso”, “medici eroi”, hanno catturato l’attenzione, ma anche generato in noi forti emozioni. Concludendo: il genere umano ha subito, con la pandemia, un fortissimo attacco interiore e fisico e ancora oggi sta cercando di trovare delle risposte per capire qual è la verità sull’accaduto. Utilizzando le parole di Nietzsche:” C’è un solo mondo, e questo è falso, crudele, contraddittorio, seduttore, senza senso… Noi abbiamo bisogno di menzogne, per riportare la vittoria su questa realtà, su questa "verità", ossia per vivere…” e mai, come in questi due anni, condivido pienamente le sue parole.