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Etruschi, a cura di M. Cristofani, Schemi e mappe concettuali di Archeologia

Riassunto discorsivo e con elenchi del manuale di etruscologia Etruschi, a cura di M. Cristofani, contenente tutti gli elementi principali, suddivisi in capitoli

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 09/09/2022

alleobia
alleobia 🇮🇹

4.8

(16)

19 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Etruschi, a cura di M. Cristofani e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Archeologia solo su Docsity! ETRUSCHI – MAURO CRISTOFANI 1. MODELLI DI INSEDIAMENTO Etruria: fra il Tevere (a sud), gli Appennini (est), l’Arno (nord) e il Tirreno (ovest) Territorio: - Sud: pianori tufacei, per zona vulcanica - Nord: aree collinari ] in generale: poche pianure – alle foci dei fiumi Ottima posizione per risorse naturali – minerali – e per possibilità di comunicazione: marittima, fluviale, terrestre I pianori tufacei sono dei promontori: siti di altura isolati, difesi con mura I centri abitati sono ben distanziati per sfruttare meglio le risorse Gerarchia: le città più piccole dipendono dalla grande più vicina: - Sud: Veio e Caere - Centro: Tarquinia - Nord: Vulci e Volsinii I centri marittimi sono più importanti, nati per aggregazione. Populonia è l’unica città etrusca sul mare Centri settentrionali: sono più piccoli (Perugia, Fiesole, Cortona). L’unica grande e importante fra le città settentrionali è Volterra In età arcaica aumentano i piccoli centri perché muta l’agricoltura 12 popoli d’Etruria: - Caere ] - Tarquinia - Vulci sulla costa - Roselle - Vetulonia ] - Veio (poi forse sostituita con Populonia) ] - Volsinii - Chiusi - Cortona all’interno - Perugia - Arezzo - Volterra ] Queste 12 città hanno  un’unità etnico-religiosa > si ritrovano nel santuario di Voltumna – Volsinii  la supremazia sulle altre, e a loro fanno riferimento i distretti territoriali  continuità di insediamento dal IX sec., mentre le altre sono più recenti o hanno lacune Agli inizi: - Le città hanno uno spazio centrale libero, e intorno gli edifici sono posti ortogonalmente - I porti e le città creati ex-novo hanno impianto ortogonale > idea portata dai Greci. Es.: Marzabotto > l’area sacra è relegata su un’altura Pyrgi (Caere) > zona regolare per scambi e zona sacra separata VI sec.: - Si definisce lo spazio cittadino – perché emerge la classe media - Supremazia centri principali > spopolamento campagne > esaltazione nuclei urbani, con mura per definirli - La città principale sta su un’altura > controlla le vie di comunicazione - Porti e città secondarie stanno intorno > controllano le vie di commercio - Spazi ortogonali delimitati da strade > lottizzazione degli isolati x spinte egualitarie - L’ordine della volta celeste deve riflettersi in terra > templum per gli auspici – delimitati dal pomerium, divisione della proprietà con cippi - ESPANSIONE ETRUSCA :  V sec.: Campania ] > spostamenti di popolazione > calo demografico in  IV sec.: Pianura Padana Etruria propria > rivitalizzazione dei centri fatta dalle aristocrazie cittadine > ristrutturazione di mura per difendersi da Roma  Distruzioni fatte da Roma > calo demografico 2. LA STORIA DEGLI ETRUSCHI IX sec. a.C.: - INIZIO DELLA STORIA DEGLI ETRUSCHI. Il loro nome durerà dieci secoli secondo le leggende - Formazione dei primi agglomerati - Trasformazione economica e sociale - Ci sono diverse leggende sulla loro origine: una è: Tarconte riceve da Tyrrenos, figlio del re della Libia, l’incarico di governare le 12 città Dal VIII sec.: - scambi con altri italici e greci > acculturazione Dal VII sec.: - COLONIZZAZIONE Etruria meridionale > insediamenti minori - I Principi di Caere = aristocratici intervengono nel Lazio > acculturazione, la cultura proviene da Caere - Scontri con i Greci - Frequenti scontri fra Roma e Veio - Etruschi meridionali molto aperti: leggenda di Demarato da Corinto porta la scrittura e le arti Padre di Tarquinio Prisco secondo la tradizione, il re che trasformerà il volto di Roma (pavimenti, canali, la città diventa di pietra) - Porti: Pyrgi – di Caere Gravisca – di Tarquinia Regae – di Vulci ] sedi della pirateria etrusca > > gestiscono i commerci e i contatti con gli altri popoli (Greci, Corinzi, Ioni (da Focea)) Sono centri ben strutturati > commercio di prodotti etruschi (anfore, bucchero…) in Corsica, Sardegna (Fenici), Cartagine… ~ Lamine d’oro di Pyrgi ~ Testimoniano le intese commerciali fra Etruschi e Cartaginesi - Le città etrusche hanno tendenze politiche autonome = no alleati Agli inizi: produzione domestica Poi: produzione più articolata, fatta dalle città – stato, con manodopera: dipendenti, forse clienti IV – III sec.: la plebe rurale cerca più potere > II sec.: nascono le aziende contadine >benessere, più indipendenza Vengono importati artigiani greci per imparare e nuove tecniche Botteghe: composte da un capo bottega e da artigiani > classe alfabetizzata, autonomi Attività edilizia: specializzazioni > collegati anche ai ceramisti. Ci sono officine gestite da imprenditori > usano la massa di cittadini per le opere pubbliche. Quindi: artigiani specializzati – autonomi, e massa di forza – lavoro – servile Prodotti di lusso: artigiani specializzati > sono oggetti ambiti anche in Grecia. è la committenza che vuole ostentare Commercio: non conosciamo i porti etruschi, non possiamo conoscere le rotte, non abbiamo lingotti di metallo Gli scambi si basano su regole, comuni a società su uno stesso livello di sviluppo, sia per gli scambi commerciali, che per i doni (gift trade). I doni si trovano nelle tombe: sono oggetti anche di scarso valore, ma per noi hanno valore perché ci segnalano movimenti di persone. Es. ritrovamento in una tomba di Vulci di bronzetti sardi = aristocratica sarda andata in sposa a un etrusco vulcente Per capire i commerci bisogna guardare i ritrovamenti Ma ci sono anche dei ritrovamenti avvenuti in seguito a contatti isolati > quindi non sempre ritrovamento = commercio in quell’area Bisogna sempre tenere conto che non si può isolare un fenomeno storico dal suo contesto socioeconomico Gli emporia sono il simbolo dei contatti. Sono le strutture che testimoniano gli scambi esterni, e in Etruria ci sono anche santuari greci Le metropoli etrusche favoriscono la costruzione di porti franchi = dove si fermano i mercanti, di ogni culto Sono stati trovati relitti con anfore etrusche e greche, con lucerna punica… = prodotti ed equipaggio sono di popoli diversi, e prodotti diversi = smistamento Mescolanza di uomini e merci diversi Per le anfore gli etruschi prendono come modello quelle fenicie Caere e Vulci sono le principali esportatrici > molti scambi fra loro due “Politica delle lunghe distanze” = rapporto fra Etruria costiera e interna – ognuna con le loro caratteristiche Quindi… Molto dinamismo economico Perché gli Etruschi commerciavano? - Per non sprecare l’eccesso di prodotti - Per i contatti con la Grecia > aumenta la domanda Ma non si sa quale di queste due ipotesi sia vera 4. LA SOCIETÀ E LO STATO Rapporto fra le classi: 1. Strato dominante: - I latini definiscono il primo strato con i termini di nobiltà, primato - mentre i Greci come domini, possessori > per non assimilarli ai loro aristoi, i loro primi 2. Strato subordinato, inferiore: - I Greci parlano di poveri, domestici, ma mai di servi o schiavi. - I Greci sottolineano la dipendenza familiare: sono addetti al servizio della famiglia (oikos). - Sono diversi dagli schiavi, che sono stranieri, comprati. - Le classi subalterne infatti non sono schiavi, ma sono come i padroni. - Vengono definiti “poveri” > significa che la classe dominante ha accumulato ricchezze - Sono un gradino più in alto dei servi - Hanno diritti e possesso, ma sono legati alla terra, per Dionisio di Alicarnasso sono liberi - Sono simili ai clientes romani Vertice della società: - poche famiglie, ricche – benessere - gestiscono tutte le cariche politiche - lusso, raffinatezza, mollezza ] affermazione del prestigio = dominio Diodoro dice che i servi vivono nei cortili = rapporto familiare servi – domini, con vestiti lussuosi = agiatezza dei servi, e hanno case ottime come i liberi = c’è anche un ceto intermedio di liberi Profezia di Vegoia: se i servi spostano i cippi di confine ci saranno gravi conseguenze = i servi possiedono terre, e se le spostano i padroni perderanno il loro status. È un documento etrusco Età villanoviana: - società egualitaria – lo vediamo dalle tombe – non sappiamo se fosse davvero egualitaria o se lo facessero solo nelle tombe - uomini – guerrieri - donne – lavoro in casa - incinerazione, pochi oggetti di corredo - dal rituale funerario loro si mostrano come una comunità di guerrieri uniti Prima metà VIII sec.: - si inizia a vedere il dislivello sociale - società di classe VIII – VII sec.: - princeps - tombe dei princeps: a camera con grandi tumuli = esibizione, fasto, lusso - grandi abitazioni dei princeps: all’inizio a pianta rettangolare – es: Acquarossa (VT) e Murlo (Siena) poi: tripartite con zona per banchetto, zone pubbliche, sacelli per il culto degli antenati, celebrando la cerimonialità gentilizia Fine VI sec.: - i palazzi in campagna, isolati, vengono abbandonati e distrutti - egemonia delle forme urbane, si giunge al compimento - restano poche ma importanti metropoli > con qualche episodio di tirannide - si instaurano le oligarchie – con reciproca limitazione del potere, quini uguaglianza - intanto le città erano cresciute e avanzate grazie a stranieri, a scambi - gli stranieri finiscono anche nella classe dominante, come Demarato che diventa re Tarquinio Prisco - prima c’era una chiusura > limitazioni - ora in tutta l’Etruria oltre alle grandi città, ci sono produzioni di manufatti locali, e riduzione delle ceramiche attiche = i gruppi intermedi sono esclusi dai consumi, fa tutto l’oligarchia - dominio oligarchico in contrasto ma ci sono conflitti interni - si fondano degli abitati minori – oppida e castelli – per i nuovi rapporti di produzione, fatti dalla nuova classe media 282 – 273: Roma vince le ultime resistenze > sottomette i popoli etruschi confisca dei territori > impoverimento ed esodo > la classe media sparisce, ma restano le aristocrazie Le città del nord erano ancora arcaiche: dipendenza servile > i trattati con Roma rinsaldano questa dipendenza. Es.: Volsinii: i servi erano stati liberati, avevano diritti, potevano accedere al Senato > 265-4: tentano di cacciare i domini > interviene Roma che ferma la rivolta > 264: fondazione di Bolsena, per accogliere i fuggiti dalla distruzione di Volsinii I foedera fanno sì che l cose restino così come sono, ma ci sono rivolte sociali = disagio profondo II sec.: la conduzione della terra è solo di nuclei di poche famiglie – sono ex-servi liberati 89 a.C.: concessione della cittadinanza agli italici Etruria: sud: spopolato, resti di aristocrazie, schiavi nord: piccoli e medi proprietari, nobili con schiavi Le vicende etrusche si evincono dal confronto con Roma, dalle fonti che abbiamo dalla parte dei romani Area tirrenica: poleis precoci Periferie: le poleis ci saranno più tardi Aree adriatiche: molto tarde, con la conquista romana Infatti Lazio, Etruria e Campania ruotano attorno alla città, mentre le popolazioni italiche sono federazioni attorno al santuario Armonia del cosmo > divisione dei territori, per la profezia di Vegoia, con cippi di confine, con l’iscrizione “mi tular” = io sono il confine Rito per la fondazione della città: tracciare i limiti con l’aratro Molti confini e divisioni > molte città-stato autonome – non è però una federazione perché il territorio è troppo esteso > sarebbe troppo difficile. Queste città hanno comunque un legame etnico, e si riuniscono nel Concilium Etruriae, a Volsinii, nel santuario di Voltumna, è la lega di 12 città. Non sappiamo quale fosse il suo potere, dato che le città erano molto autonome In Etruria il potere dei princeps inizia fra metà VIII e VII sec. > ricchezza, esibizione del rango, riti… Rappresentazione: uomo seduto sul trono con lituo in mano e servitore che lo segue con le armi in mano = potere politico e religioso insieme Testimonianze di questo soprattutto grazie al ritrovamento di armi, soprattutto in area settentrionale Già nel VI sec. in area meridionale: mutamenti: Mastarna diventa Servio Tullio re di Roma, divisione censitaria delle classi sociali 3. LIBRI RITUALES: sugli ISTENTA = prodigi interpretabili - Sui terremoti, tempeste, piogge di sangue, stelle, comete… - Anche gli animali portano significati: api, topi, serpenti = nefasti Animali domestici, cavalli = fasti - Descrizione del fenomeno > ricognizione della divinità che l’ha mandata > interpretazione > espiazione - Definiscono anche il vivere civile > riti sulla fondazione delle città, sulla consacrazione di templi e altari, sull’istituzione di tribù, sulla formazione di eserciti - Così come il cielo è diviso in settori, lo è anche la terra: suddivisioni rettangolari - Anche la vita dell’uomo è strutturata: 12 periodi di 7 anni in cui bisogna fare sacrifici e pregare per andare avanti - Anche quella dello stato lo è: lo stato ha una vita limitata, divisa in saecula > il passaggio a quello dopo è scandito da prodigi (comete…) Gli aruspici vengono chiamati a Roma, anche in Senato. Quello che dicono è ritenuto importantissimo, tutti lo seguono, tutti si fidano della disciplina Fine I sec.: Augusto pone i libri nel tempio di Apollo Palatino > così li controlla Tiberio: inizia a fare limitazioni alla disciplina Editti di Teodosio e Onorio: Bandiscono la disciplina etrusca La religione etrusca è politeista, con al centro TINIA, con poteri però più limitati di Zeus Le popolazioni italiche non prevedono legami di parentela fra gli dei, gli Etruschi invece sì Divinità etrusche: - APULU/APLU = Apollo Il nome viene dal greco, passando da Roma Ha un suo culto, es.: nel porto di Caere, es. statua acroteriale del santuario di Portonaccio Attributi: la cetra, o l’arco, e l’alloro > funzione salvifica = libera da epidemie È la divinità di Delfi > raffigurato con demoni della morte > viene avvicinato agli dei degli Inferi e con i lupi - ARTUMES/ARITIMI = Artemide/Diana Nome dal greco È molto legata ad Apollo (come in Grecia, mentre a Roma verrà legata ad Apollo molto tardi) Ha un suo culto Attributi: palma e cerbiatto - ATUNIS = Adone Dio della vegetazione In rapporto con Turan (Afrodite) - CALU/CALUS = Dio della morte Ha un suo culto Morte come avvenimento, evento, e non come condizione Attributo: lupo con demoni - AITA è un altro dio della morte, ma non ha un suo culto - CAUTHA/CATH = dio del sole Ha un suo culto Rappresentato come auriga o come disco raggiato - USIL è il sole come appellativo o come personificazione - CEL = Gea/Tellus Collegata ai giganti Ha un suo culto > sacrifici su altari o versati a terra - CULSANS = giano Dai romani Custodisce le porte Ha il doppio volto - CULSU = Demone femminile della morte Custodisce la porta dell’Ade - ETHAUSVA e THANR = Divinità della nascita In uno specchio assistono alla nascita di Minerva, quindi anche divine - FUFLUNS/PACHA = Dioniso/Bacco L’origine del nome è sconosciuta - HERCLE = Eracle In Etruria è un dio Ha un suo culto Attributo: clava – come il padre Tinia che ha sempre il fulmine - LARAN = Marte Ha un suo culto - LASA = Figure alate del corteo di Turan - MARIS = Giovane di cui si prende cura Minerva Forse figlio di Turan e Laran > forse è Eros Ha un suo culto - MATER MATUTA = Dea della maternità - MENERVA/MENRVA = Minerva Dai romani Ha un suo culto Spesso ha le ali, come Atena greca È una delle divinità più importanti Si prende cura di Hercle e Maris e degli infanti regali - NETHUNS = Nettuno Dai Romani Potere su mare, fiumi, acque È barbato come Poseidon Ha un suo culto - NORTIA = Divinità del destino - SATRE = Saturno Forse dal latino - SELVANS = Silvano Ha un suo culto - SETHLANS = Efesto A Populonia culto molto importante, perché è la sede dell’industria metallurgica - THESAN = Aurora/Eos Ha un suo culto - TINIA/TINA/TIN = Zeus/Iuppiter Ha un suo culto È la massima divinità È rappresentato in trono con il fulmine Forse deriva dal dio della vegetazione > nome etrusco, che era legato alla vite, come Zeus A Roma viene frainteso come protettore dei fruttivendoli, perché non corrisponde né a Zeus né a Giove, ma è in realtà la massima figura - TINASCLINIIAR = Dioscuri Sono figli di Tinia Hanno un loro culto - TURAN = Afrodite Nome etrusco Ha un suo culto, es.: a Gravisca È una delle divinità più importanti > dava il nome a un mese Spesso è alata È legata a Atunis - TURMS = Hermes - UNI = Hera/Iuno Dal latino Ha un suo culto, es.: a Gravisca Viene chiamata “regina” Protezione dele nascite e delle città - VOLTUMNA = Vertumnus Forse è una rappresentazione di Tinia È l’unico dio etrusco che viene venerato fin da subito a Roma 6. CULTURA ARTISTICA È diversa di luogo in luogo, per i diversi contatti con i Greci Non c’è quindi un’arte etrusca nazionale GEOMETRICO – ORIENTALIZZANTE: - Tradizione locale > fasce orizzontali, croci, meandri, per sottolineare la forma, e applicazioni plastiche nei coperchi - Tradizione greca > motivi geometrici di diversa altezza, piccole scene narrative. In più: piccoli bronzi  Vulci: terreno di confronto per immigrazione di artigiani greci Gusto “etrusco-geometrico”: volatili, rare scene di caccia/pascolo Scuola di Bisenzio, dura poco: figure a tutto tondo > scene di danza, caccia  Vetulonia: vicinanza con le materie prime > decorazione plastica > animali - Importanti: importazione di oggetti e integrazione di artigiani stranieri. Importazione di materiali preziosi e di uno stile animalistico. Iniziano ad esserci oggetti di lusso nelle tombe = portati dall’Oriente - In Etruria le nuove tradizioni si innestano sulle vecchie organicamente = non c’è mai una distinzione netta - L’apporto orientale è importante per la scultura monumentale > funzione pubblica in Grecia e privata in Etruria, nelle tombe, che rappresentano gli antenati. Arrivo anche della tecnica della filigrana per i gioielli ARCAISMO: - Famoso è il Pittore della sfinge barbuta (Corinto) > che introduce la tecnica a figure nere e le incisioni  Caere: massima esponente dello stile animalistico: scene di caccia, fregi zoomorfi, palmette, fiori di loto. Anche negli edifici c’è questo stile - Grande plastica: animali all’ingresso delle tombe (leoni, sfingi…) - Edilizia: un unico edificio pubblico: tempio di Giove Capitolino a Roma – con 2 ambienti: vestibolo + cella. Si sviluppa partendo dalle abitazioni - Prima metà VI sec.: decorazioni a lastre, fatte con matrici. A Roma > animali In Etruria partenze di guerrieri, sfilate, parate, gare… I miti greci entrano nell’arte etrusca
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