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Vita e Opere di Eugenio Montale: Autonomo Poeta e la sua Concezione della Poesia, Appunti di Italiano

Modern Italian LiteratureEugenio MontaleItalian Literature

Biografia e analisi della vita e delle opere di Eugenio Montale, poeta italiano noto per la sua indipendenza dal ruolo di vate e la sua esplorazione dell'esistenziale disagio. La poesia di Montale è caratterizzata dalla ricerca di uno spiraglio nel male di vivere, dalla riflessione sul ricordo e sulla storia, e dalla polemica contro la società di massa. Le sue opere più importanti sono 'Ossi di Seppia', 'Le occasioni' e 'La bufera e altro'.

Cosa imparerai

  • Come Montale esplora il male di vivere nella sua poesia?
  • Come Montale tratta la società e la storia nella sua poesia?
  • Che ruolo attribuisce Montale al poeta?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 28/11/2022

francesca-cattaneo-6
francesca-cattaneo-6 🇮🇹

10 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Vita e Opere di Eugenio Montale: Autonomo Poeta e la sua Concezione della Poesia e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! EUGENIO MONTALE VITA Montale nasce a Genova nel 1896 da una famiglia borghese agiata. Problemi di salute. Si diploma in ragioneria e vuole diventare cantante d’opera. 1917  arruolato dopo più visite militari a causa della sua salute. Partecipa alla 1 guerra mondiale, Trentino. Di questo momento nell’esercito non ne parla all’interno delle sue opere. Conosce Anna degli Uberti , in poesia: Arletta Attività critica e giornalistica. Omaggio a Italo Svevo (quello che lo rende famoso) = diventano amici. 1925: Manifesto degli intellettuali fascisti ( Benedetto Croce ) e OSSI DI SEPPIA 1927, Firenze, ruolo di primo piano nelle cerchie intellettuali che gravitano attorno alla rivista Solaria e al Caffè Giubbe Rosse. Conosce il poeta anglo americano Eliot, ma soprattutto conosce Irma Brandeis, in poesia: Tizia costretta a fuggire nel 38’, dopo le leggi razziali (lei è ebrea). Lei gli chiede di seguirla in America, ma lui accusa la poesia di averlo reso incapace di agire, di aver annullato tutte le sue certezze. Non parte, trattenuto anche dal legame con Drusilla Tanzi, in poesia: La Mosca Irma è l’amante di Montale, dopo la sua partenza si scambiano delle lettere ma non si rivedono più. Le occasioni sono dedicate a lei 1939: Le occasioni Non riesce ad arruolarsi per la seconda guerra mondiale, sempre per la sua salute. Si dedica, quindi, alle traduzioni dallo spagnolo dall’ inglese e intensifica l’attività giornalistica. Aderisce al Partito d’azione, sostiene la Repubblica, ma deluso  pone fine alla parentesi dell’impegno civile. 1948, Milano  redattore del corriere della Sera Maria Luisa Spaziani, in poesia: La Volpe 1956: La bufera e altro Premio Nobel per la letteratura 1975. Muore a Milano nel 1981 I GRANDI TEMI La concezione della poesia Si tratta di un poeta autonomo, che non si identifica in nessuna corrente. Montale non attribuisce al poeta il ruolo di vate. Nella raccolta d’esordio: Ossi di seppia, il poeta esplora un angoscioso disagio esistenziale, si sente smarrito, inettitudine a vivere. Il poeta, però, ricerca uno spiraglio in questo male di vivere, che viene rappresentato in una serie di immagini (muro sormontato da vetri spezzati, una foglia secca ecc ). Molto spesso Montale fa riferimento a una figura femminile in grado di annientare le miserie dell’esistenza. La donna/l’amore salva l’uomo, ma anche la Storia. Correlativo-oggettivo Nelle ultime opere: polemica contro la società di massa, la società dei consumi, causa dello smarrimento dell’uomo. Memoria e autobiografia In tutta l’opera poetica, Montale fa una riflessione sul suo vissuto personale, che pian piano nelle varie raccolte assume un peso maggiore. Il ricordo non è qualcosa di positivo in Montale: - È destinato a svanire (tempo come spietato agente distruttivo) - A suscitare i ricordi è anche la necessità di elaborare il lutto. Gli affetti più intimi/ i defunti sopravvivono nella memoria, vengono così sottratti all’oblio ma anche alla pace della morte - Non c’è nulla di idilliaco nel recuperare i ricordi. Di solito i ricordi sono sempre venati da una sottile ironia La donna corrisponde agli unici ricordi di gioia che illuminano una quotidianità grigia. La negatività della storia Nelle sue opere Montale parla esclusivamente della condizione umana, senza mai fare riferimento al vissuto personale o collettivo. Persino la grande guerra ha un ruolo di secondo piano, il che non implica un disinteresse nei confronti della realtà politica e sociale. Anzi negli anni del fascismo Montale si pone apertamente contro firmando il manifesto promosso da Benedetto Croce, anche a rischio di perdere il lavoro. Nelle Occasioni è costretto a ripiegare sul personale, perché il contesto (fascista) non poteva essere nominato se non attraverso delle allusioni cifrate. Nella Bufera può invece parlare liberamente (riferimenti politici espliciti) Visione scettica sulla Storia, per Montale la Storia “non è magistra di niente che ci riguardi”, il che significa che non è in grado di darci alcun tipo di insegnamento. LE OPERE 3 raccolte: tutte e tre hanno elementi autobiografici 1925: Ossi di Seppia 1939: Le occasioni 1956: La bufera e altro - Sono dei macrotesti, poesie fra di loro collegate, non è un’antologia di testi - NO ordine cronologico I TEMI Il male di vivere: crisi d’identità, sofferenza. L’io lirico vorrebbe trovare un significato da attribuire all’esistenza, ma non riesce. Questa sofferenza non sfocia nell’ironia, ma bensì in una volontà di resistenza. Rappresenta il male di vivere attraverso più immagini (il varco nel muro, l’anello che non tiene nella catena) Il fantasma femminile: tutti gli ossi di seppia si rivolgono a un tu che poi nelle raccolte dopo diventerà una DONNA. La donna può a differenza dell’uomo può salvarsi, può dare un significato alla vita, perché lei ne ha fatto l’esperienza Il paesaggio ligure: paesaggi mediterranei consentono di tradurre in immagini l’aridità che dissecca l’animo del poeta Il mare: luogo in cui il poeta crede inizialmente di poter trovare una comunione  unità impossibile LE OCCASIONI Seconda raccolta. 50 poesie, pubblicata da Einaudi. Dedicate a Irma ( compare nelle poesie attraverso dei senal: specchi, piume ecc) Si tratta di una poesia innovatrice ed ermetica, molto complessa. È una raccolta che vuole procedere sempre di più verso l’oggettività. Il poeta non fa sapere al lettore l’occasione da cui arriva la poesia, scrive solo il risultato. 4 sezioni: - 1^ richiami a figure femminili e immagini di viaggio - 2^ lontananza della donna amata e attesa del suo ritorno: Mottetti - 3^ rifugio nella letteratura (sempre più fragile di fronte alle minacce della Storia) - 4^ donna come angelo redentore Ispirazione stilnovistica, ma in realtà non idealizza Irma. Montale si serve dei loro metodi stilistici, ma la donna che lui canta è reale, non fake. Il correlativo oggettivo qui diventa un vero e proprio sistema. Pluralità di scenari: europei e italiani. Il rapporto fra io e natura, meno essenziale rispetto alla prima opera, il tema fondamentale è la dialettica tra salvezza e dannazione. Pessimismo Testi asciutti e complessi, sia nel lessico che sintattico. Complesso anche per il fatto che la poesia è molto oggettiva. Testo: La casa dei doganieri La Bufera e altro Pubblicata nel 1956, dopo 13 anni di silenzio poetico, non perché non scrive, ma perché non pubblica (anni in cui si confronta con la storia). Non troviamo immagini di guerra, Montale usa i correlativi oggettivi per esprimere il suo disprezzo. Divisa in 7 sezioni. Pensava di intitolarla: Romanzo, ma poi usa Bufera per richiamare la guerra. Grande pessimismo luce nella realtà tragica Clizia (Irma), all’interno dell’opera conosce un’evoluzione che la porta a sublimarsi in un angelo visitatore Stile: raccolta complessa, registro alto Testo: La bufera CORRELATIVO-OGGETTIVO Si tratta di un oggetto all’interno della poesia che esprime un’emozione o uno stato d’animo del poeta, che però non viene esplicitato.
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