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EVOLUZIONE DEI PRIMATI, Appunti di Biologia

EVOLUZIONE DEI PRIMATI: Tupaie, Proscimmie, Scimmie del nuovo mondo o platirrine, Pongidi o scimmie antropomorfe, Gibbone, Orango, Gorilla, Scimpanzé, Australopithecus, Homo habilis, Homo erectus

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 22/11/2019

SaraFiorina1977
SaraFiorina1977 🇮🇹

4.2

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Scarica EVOLUZIONE DEI PRIMATI e più Appunti in PDF di Biologia solo su Docsity! 1 EVOLUZIONE DEI PRIMATI Circa 80 milioni di anni fa compare un nuovo ordine di mammiferi, quello dei primati che è rappresentato oggi da circa trecento specie tra scimmie e proscimmie e che include anche la specie umana Dal punto di vista ecologico la caratteristica più saliente dei primati è quella di aver conquistato l’ambiente arboricolo I tratti che caratterizzano in generale i Primati sono quelli che permettono la vita sugli alberi Zampe adattate alla prensione e alla manipolazione Assenza di artigli (presenza di unghie tegolate) Alcuni primati hanno evoluto una presa di precisione • Occhi posti frontalmente (visione stereoscopica) • Visione a colori • Padiglioni auricolari non mobili / sensibilità alle basse frequenze (1) • Rinario ed epitelio olfattivo ridotto (2) • Riduzione nella numerosità della prole (un figlio alla volta) • Allungamento del periodo delle cure parentali I primi primati, come la maggior parte dei mammiferi avevano abitudini prevalentemente notturne e si nutrivano di insetti e piccoli vertebrati. In seguito comparvero i primati con abitudini diurne che si nutrivano prevalentemente di foglie e frutti. I progenitori di tutti i primati attuali erano dei piccoli mammiferi poco specializzati che vivevano sugli alberi nutrendosi di insetti Tupaie Esiste oggi un gruppo di mammiferi, le tupaie che sono filogeneticamente vicini ai primati (tanto che qualcuno ve li include) e la cui caratteristiche sono probabilmente simili a quelle dei progenitori dei primati Proscimmie Le proscimmie attuali sono tutte arboricole ma conservano molti dei tratti caratteristici degli altri mammiferi. Molte sono notturne e l’olfatto è ancora un senso molto importante. Alcune hanno mantenuto una dieta prevalentemente insettivora, come il tarsio, altre hanno assunto una dieta a base di vegetali (frutti o foglie) Scimmie del nuovo mondo o platirrine Questo gruppo di scimmie è distribuito nel Centro e SudAmerica. Sono tutte arboricole. La caratteristica esterna più evidente è la coda prensile che viene utilizzata come un quinto arto. Hanno spesso abitudini alimentari di tipo vegetariano (frutti, semi, foglie) ma molte integrano la dieta con animali 2 Scimmie del vecchie mondo o catarrine È il gruppo di scimmie più numeroso. La maggior parte vive sugli alberi ed ha abitudini alimentari di tipo vegetariano (frutti, semi, foglie). Diverse specie (babbuini, cercopitechi, ecc ) hanno assunto abitudini prevalentemente terricole (conquistando anche l’ambiente della savana) e sono diventate onnivore, nutrendosi non di rado anche di piccoli vertebrati e di giovani delle specie più grandi (ad es gazzelle). La struttura sociale, specie nelle scimmie terricole, è spesso molto complessa Pongidi o scimmie antropomorfe Sono le scimmie più grandi e quelle con lo sviluppo cerebrale più marcato. Dal punto di vista filogenetico sono molto vicine alla specie umana. Lo scimpanzé e il gorilla condividono con l’uomo più del 90% dei geni Gibbone Strettamente parlando il gibbone non è un pongide ma un ilobatide I due gruppi però hanno molti tratti in comune Il gibbone è un primate arboricolo asiatico che si nutre prevalentemente di vegetali. È monogamo e territoriale Quando si sposta sugli alberi lo fa appendendosi sotto ai rami con gli arti superiori. Questo tipo di locomozione si chiama brachiazione Tutti i Pongidi derivano da progenitori brachiatori ed hanno gli arti inferiori più corti degli arti superiori Quando (raramente) si sposta sul terreno il gibbone lo fa sui due arti inferiori bilanciandosi con i lunghi arti superiori La maggior parte degli autori ritiene che i primi ominidi derivino da antenati brachiatori, che pertanto possedevano un pre-adattamento alla locomozione bipede Orango Vive nel Borneo e a Sumatra. È arboricolo e pur essendo molto più grande di un gibbone riesce ad utilizzare la brachiazione per spostarsi tra gli alberi Gorilla Abita la foresta pluviale. A causa delle dimensioni è divenuto terricolo. Mostra uno spiccato dimorfismo sessuale (i maschi sono molto più grandi delle femmine) Data la mole, solo gli esemplari giovani si arrampicano sugli rami. Quando lo fanno usano la brachiazione. A terra assumono spesso una posizione seduta con il busto eretto e la colonna vertebrale perpendicolare al terreno. Quando camminano, a causa della differente lunghezza degli arti, il loro tronco è parzialmente eretto Scimpanzé Gli scimpanzé vivono in grandi gruppi in africa in ambienti che vanno dalla foresta pluviale alla savana alberata. Si nutrono di una grande varietà di cibi e sono in grado di cacciare in gruppo prede come scimmie o giovani gazzelle L’indice di encefalizzazione è elevato e le capacità cognitive sono le più sviluppate dopo quelle dell’uomo. Ci sono evidenze molto chiare che gli scimpanzé riconoscono se stessi allo specchio (per altre specie come il gorilla le evidenze sono meno nette)
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