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Costruzione Sistema Giuridico Cina: da Socialista Pre-PRC a Moderno, Appunti di Diritto

Una panoramica storica del sistema giuridico in Cina, dalla sua origine nell'esperienza comunista pre-PRC fino alla modernizzazione del diritto in epoca post-Mao. la natura e le caratteristiche del sistema cinese, la transizione dalla legge del KMT alla legge socialista, la necessità di riconoscere l'inadeguatezza dell'esperienza pre-1949, il ruolo della politica e della separazione del diritto privato e pubblico, le riforme del diritto penale e procedura penale, l'influenza del modello sovietico e occidentale, e la globalizzazione del diritto cinese.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 23/02/2022

claramachetti
claramachetti 🇮🇹

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Scarica Costruzione Sistema Giuridico Cina: da Socialista Pre-PRC a Moderno e più Appunti in PDF di Diritto solo su Docsity! EXPERIENCE OF LAW IN THE PRC – Chen Jianfu INTRODUZIONE Nell’ottobre del 2011 la Cina dichiarò al mondo: “Alla fine del 2010 abbiamo messo in piedi un sistema di leggi socialista con caratteristiche cinesi, basato sulle condizioni e sulla realtà della Cina”  Un sistema di leggi socialista si è stabilito in Cina alla fine del 2010 (soprattutto dopo gli sforzi intrapresi dal 1978) Per capire la natura e le caratteristiche del sistema cinese bisogna analizzare anche la storia pre-1949, poiché la sua origine risale all’esperienza della giustizia comuniste e al modello sovietico. L’ESPERIENZA COMUNISTA DELLA LEGGE PRIMA DELLA PRC I primi leaders del movimento comunista in Cina erano tutti intellettuali di città che prima accettarono il costituzionalismo occidentale, poi si spostarono verso sinistra (inizialmente fu la Rivoluzione russa a dare inizio al cambio di rotta riguardo il cammino da seguire per la riforma cinese). Il movimento del quattro maggio del 1919 fu fondamentalmente la lotta tra la “scuola russa” e la “scuola occidentale” degli intellettuali e segnò la sistematica introduzione del Marxismo in Cina. I primi leader del movimento comunista furono Chen Duxiu e Li Dazhao (che inizialmente supportavano il costituzionalismo occidentale ma poi cambiarono fazione). Fu sotto la loro giuda che nacque nel 1921 il Partito Comunista di Cina a Shanghai e che arrivò alla conclusione che la rivoluzione in Cina si sarebbe dovuta realizzare seguendo la via della Russia. Successivamente la collaborazione dei comunisti e del Kuomintang nel primo Fronte Unito (1923-1927) diffuse ancor di più l’influenza sovietica in Cina. Quest’influenza fu istituzionalizzata dall’istituzione di un governo sovietico a Hailufeng e più tardi nella Repubblica Sovietica Cinese nella provincia del Jiangxi (1931- 1934). Il primo documento costituzionale del partito: Programma Costituzionale della Repubblica Sovietica Cinese (del 1931, poi revisionato nel 1934). Questo programma costituzionale fu il prodotto di una formula derivata da Mosca, non dalle idee della rivoluzione contadina di Mao. Le disposizioni del documento furono largamente copiate dalla costituzione sovietica del 1918; era un documento corto di soli 17 articoli in totale. Il sistema statale o la struttura del potere statale saranno descritti nelle costituzioni successive. Rivoluzione contadina → l’obiettivo era confiscare le terre per migliorare la vita dei lavoratori e per sterminare “bulli locali” e i “cattivi”. Questi obiettivi non si dovevano raggiungere con metodi costituzionali bensì attraverso la violenza e il terrore (parole di Mao nel descrivere lo spirito della rivoluzione). Le caratteristiche della “giustizia popolare” nel sistema legale comunista pre-1949: La legge secondo il marxismo è uno strumento per: - Rimodulare la società e sopprimere la classe nemica - Rinforzare la politica del partito piuttosto che proteggere i diritti individuali La giustizia fu politicizzata → attuazione della “giustizia di classe” secondo la quale venivano fatte distinzioni a seconda dell’appartenenza ad una determinata classe sociale. La giustizia fu popolarizzata → implementazione della “linea di massa”: venivano organizzati processi di massa per l’educazione politica e l’indottrinazione Le organizzazioni e le procedure extragiuridiche e le misure extralegali venivano spesso utilizzate per imporre sanzioni e per risolvere le dispute. IL TRIONFO DELL’IDEOLOGIA La RPC non solo voleva porre fine al governo del KMT ma voleva anche smantellare il suo sistema legale e abolire il suo codice (i sei codici del KMT). Tutte le leggi del KMT erano viste come leggi borghesi che servivano solo per sopprimere la massa popolare → quindi non potevano erre leggi da applica alla nuova Repubblica Popolare Cinese L’intenzione di abolire le leggi del KMT fu annunciata per la prima volta da Mao Zedong il 14 gennaio del 1949. Insieme all’abolizione dei codici furono anche date istruzioni per cambiare il sistema giudiziario: i lavori giuridici popolari dovevano essere basati sulle politiche del Partito comunista; i principi fondamentali, le leggi, i decreti e le risoluzioni emesse dal governo della RPC e dall’esercito di liberazione popolare. Settembre 1949: nasce il Programma Comune (dalla Conferenza consultiva politica del popolo cinese) → “sorta di costituzione provvisoria” in attesa della prima costituzione della RPC del 1954. ESPERIENZA LEGALE SOTTO LA LEADERSHIP DI MAO Dopo l’abolizione delle leggi del KTM → vuoto legale in Cina. Si è cercato di colmarlo con il Programma Comune, ma era una costituzione provvisoria e l’urgenza di comare questo vuoto non era percepita dalle autorità nei successivi tre/quattro anni dopo il ’49. Nei primi tre anni della RPC solo una manciata di leggi furono emanate per la trasformazione politica della società e per il consolidamento del potere politico. Alla fine del 1952 quando il potere politico sembrava essere stato consolidato, il partito spostò la sua attenzione alla ricostruzione economica. Le condizioni necessarie per un’economia pianificata e una transizione graduale verso il socialismo sono state considerate raggiunte dopo il movimento politico di larga scala dei tre anni precedente. Il primo piano quinquennale fu adottato nel 1953. Cosa più importante per la costruzione legale fu il riconoscimento, da parte del partito, dell’inadeguatezza dell’esperienza di diritto del periodo pre-1949 per raggiungere un sistema socialista legale. → prende il suo posto il sistema sovietico come modello sa seguire. → Fu quindi adottata una nuova costituzione nel 1954. Questi primi sforzi per redigere codici comprensivi furono brutalmente terminati con il nuovo periodo che gli studiosi in cina chiamano “errori di sinistra”: movimento anti-destra del 1957 e il grande balzo in avanti del 1958. Questo clima politico cambiò dopo il 1961. Servivano leggi e anche un Codice civile. Questo secondo sforzo di darsi delle leggi e ricostruire un sistema legale durò meno del primo. Fu interrotto prima dal movimento delle quattro pulizie (pulizia della politica, dell’economia, delle organizzazioni e dell’ideologia) del 1963- 1965; poi dalla rivoluzione culturale del 1966-1976 durante la quale tutte le leggi e l’intero sistema legale fu completamente distrutto. ESPERIENZA LEGALE NELLA CINA POST-MAOISTA Il 1978 è visto dagli studiosi cinesi come l’inizio di una nuova epoca nella storia moderna cinese e un punto di svolta nello sviluppo giuridico. In quell’anno la terza sessione plenaria dell’undicesimo comitato centrale del PCC dichiarò che un sistema giuridico fosse necessario per la modernizzazione socialista. Viene ribadita anche l’importanza del diritto per garantire l’odine sociale e condurre allo sviluppo economico (“politica a due mani” di Deng Xiaoping). Il mutamento del destino del diritto si basava direttamente sulla necessità, avvertita dalla competente leadership del partito, per lo sviluppo nazionale. - Mao invocò la necessità del diritto quando “la rivoluzione” era destinata a finire e lo sviluppo economico era considerato necessario; mentre ripudiò il diritto quando sosteneva una "rivoluzione ininterrotta" che mirava a distruggere i "vecchi" ordini. la proprietà intellettuale → il focus sembra essersi spostato dall'idea di diritto, all'effettiva operatività e pratica del diritto. Alla fine dell’ottobre del 2014: quarta sessione plenaria del diciottesimo comitato centrale → fu il primo incontro nella storia del Partito interamente dedicato al diritto e alle riforme giudiziarie. I principali obiettivi della Decisione del 2014 furono di elaborare gli obiettivi della Decisione del 2013 + iniziare un nuovo ciclo di riforme riguardanti meccanismi pratici piuttosto che idee accademiche. La Decisione del 2014 indicò che: - Alcune leggi e regolamenti sono deboli in termini di focus o operazioni - Alcune leggi non vengono rispettate, le forze dell'ordine non sono severe e chi infrange la legge non viene punito - La coscienza nella società di rispettare la legge, di fidarsi della legge, di usare la legge e di salvaguardare i propri diritti attraverso la legge non è forte - La coscienza del personale statale e dei quadri dirigenti riguardo la gestione degli affari secondo la legge non è forte ➔ Il linguaggio utilizzato nella Decisione è mite, se così si può dire, alla luce della realtà delle forze dell'ordine in Cina L’obiettivo di “governare il paese secondo la legge” della leadership del Partito è inequivocabilmente sottolineato dalle Decisioni sia del 2013 che del 2014. Nella Decisione del 2014 viene ribadito che: “la leadership del partito è il tratto essenziale del socialismo con caratteristiche cinese ed è la garanzia fondamentale per lo stato di diritto socialista” Ovviamente “governare il paese secondo la legge” non è lo “stato di diritto” come lo intendiamo in Occidente; sempre nella Decisione del 2014 viene messo in chiaro che la Cina è disposta a imparare dalle esperienze positive nella pratica dello stato di diritto all'estero MA la Cina non copierà indiscriminatamente concetti e modelli dello stato di diritto stranieri. DOPO L'IDEOLOGIA – TRA L’OCCIDENTALIZZAZIONE E LA MODERNIZZAZIONE DEL DIRITTO CINESE - Trapianto legale e modernizzazione del diritto cinese: Grande attenzione da parte degli studiosi di diritto cinesi verso i modelli di diritto stranieri. Ad ogni modo, l’internazionalizzazione del diritto in Cina non inizia nel 1990: occidentalizzazione alla fine della dinastia Qing, occidentalizzazione nel processo di riforma del KMT e gli iniziali sforzi giudiziari dei comunisti presero spunto dalle esperienze straniere. Quello che è cambiato dopo il 1990 fu l’abbandono di qualsiasi requisito ideologico nella scelta e nell’adozione di istituzioni e teorie legali straniere → questo ha permesso ai giuristi cinesi di utilizzare non solo le esperienze di diritto straniere ma anche i risultati delle riforme giuridiche del KMT  Caratteristica del diritto cinese: occidentalizzazione - Utilizzo del diritto straniero come referenza L’influenza del modello sovietico creò una barriera all’importazione dell’influenza Occidentale. La teoria del diritto marxista introdotta in Cina pose una grande enfasi sulla natura di classe del diritto → rifiuto del feudalesimo e del capitalismo. Ma quest’enfasi ideologica sulla natura di classe del diritto non fu capace di colmare il vuoto giuridico lasciato. Erano presenti leggi di natura tecnica che erano comuni a livello internazionale e queste potevano essere ereditate in modo critico. Con la riforma e la “politica della porta aperta” alla fine degli anni ’70 iniziarono a prendere piede gli slogan: “le cose vecchie devono essere utilizzate per il presente” e “le cose straniere devono essere utilizzate per la Cina”. All’inizio degli anni ’80 i membri della Commissione Affari Legislativi del Comitato Permanente dell’Assemblea Nazionale hanno frequentemente ribadito l’importanza dell’utilizzo delle esperienze straniere come referenze per la costruzione di un diritto socialista con caratteristiche cinese. Nel 1987: Il PCC dichiarò che la Cina era al primo stadio del socialismo (questa ideologia implicava che certi aspetti “capitalisti” fossero utili per l’avanzamento del socialismo in Cina → le leggi che supportavano il capitalismo dovevano essere rifiutate ma quelle riguardanti la gestione economica e le tecniche giudiziarie poteva essere usate). Inoltre, il riconoscimento di pratiche e consuetudini internazionali era considerato necessario per attrarre investimenti stranieri e tecnologie avanzate straniere. Nonostante tutto ciò, le leggi emesse negli anni ’80 erano comunque differenti rispetto a quelle occidentali. La revisione della costituzione nel 1982 è stata fatta dopo uno studio sistematico delle costituzioni di 35 paesi. - Oltre l’ideologia: globalizzazione e diritto “razionale” 1992: il PCC decise di stabilire un’economia di mercato socialista. Negli anni ’90 furono emanate nuove leggi (Es: Codice marittimo nel 1992, Diritto societario 1993, Diritto del commercio estero 1994 etc.). Furono fatte revisioni veloci e aggiunte alle leggi già esistenti che erano ritenute inconsistenti con le pratiche internazionali. ➔ Enfasi sull’urgenza di armonizzare il diritto cinese con le pratiche internazionali (comparsa dei termini “assimilazione” e “armonizzazione” nella letteratura legale cinese) Tutte le attività economiche domestiche o internazionali dovevano essere regolate in accordo con le norme, pratiche e regole accettate internazionalmente. Il diritto cinese divenne indubbiamente (nella sua forma, struttura e metodologia) come quello occidentale. - Oltre specifici modelli occidentali: armonizzazione con la pratica internazionale 1) Importanza delle convenzioni e trattati internazionali. 2) Coinvolgimento nelle agenzie internazionali come il Programma delle nazioni unite di Sviluppo, la Banca Mondiale e programmi bilaterali di sviluppo hanno giocato un ruolo significativo nell'allargare le prospettive cinesi sui modelli stranieri e sullo sviluppo internazionale. Molti studiosi e ufficiali andarono a studiare all’estero e tornarono poi a lavorare in Cina rimpiazzando quegli studiosi che erano stati istruiti dall’Unione Sovietica. 3) Determinazione cinese di unirsi al WTO e i suoi sforzi per raggiungere i requisiti per farne parte (fare nuove leggi e modificare quelle esistenti incompatibili). Questo obiettivo fu difficile da raggiungere poiché praticamente tutte le leggi riguardanti il mercato e la sua regolazione erano da revisionare. Risultato? Il diritto cinese divenne internazionalizzato. Altro punto significativo: la revisione del diritto penale e il diritto di procedura penale (nel 1996-97 e poi inseguito anche nel 2011-12) in linea con gli standard internazionali di giustizia e stato di diritto. Tuttavia, molti aspetti del periodo di regressione Hu-Wen sono rimasti invariati ancora oggi, se non addirittura intensificati: controllo sull’ideologia politica, stampa e social media, gruppi religiosi, minoranze, dissidenti politici, avvocati etc. Campagna intensiva contro le seguenti nozioni: valori universali, costituzionalismo, società civile, liberalismo, libertà di stampa occidentale, separazione dei poteri, indipendenza giudiziaria etc. Decisione del PCC del 2014: la cina rifiuterà “l’occidentalizzazione alla cieca” e, invece, rinforzerà e modernizzerà il suo sistema giudiziario in accordo con la realtà cinese e i suoi bisogni → decise e costruite dal Partito Comunista sotto stretto controllo dell’ideologia del partito.
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