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Produzione e diffusione informazione in Italia: studio modalità produzione contenuti., Dispense di Sociologia Della Comunicazione

Il resoconto esecutivo di uno studio condotto dall'osservatorio agcom sulla produzione e diffusione di informazione in italia. L'analisi si concentra sulla quantità e qualità di contenuti informativi prodotti da giornalisti e fonti online, distinguiendo tra mezzi a seconda del sovrautilizzo della forza giornalistica impiegata. Il documento include figure che illustrano l'andamento mensile dell'informazione prodotta in italia, la funzione di produzione dell'informazione, e il ciclo di vita di una notizia.

Tipologia: Dispense

2023/2024

Caricato il 26/01/2024

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natalia-furlati 🇮🇹

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Scarica Produzione e diffusione informazione in Italia: studio modalità produzione contenuti. e più Dispense in PDF di Sociologia Della Comunicazione solo su Docsity! NEWS VS. FAKE LISTELLI INR LI VAL INTERIM REPORT INDAGINE CONOSCITIVA DEL. 309/16/CONS "<>. AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI SERVIZIO ECONOMICO-STATISTICO o AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE AGCOM COMUNICAZIONI SERVIZIO ECONOMICO-STATISTICO Anno 2018, mese di novembre Figura 4.5 - Distribuzione della polarizzazione degli utenti verso le comunita di “pagine Brexit” _________________________________________________________________________________________________ 86 Figura 4.6 - Andamento mensile delle interazioni degli utenti con i post di disinformazione __ 91 Figura 4.7 - Andamento mensile dei post di disinformazione e delle relative interazioni degli utenti, per tipologia di contenuto ___________________________________________________________________ 92 Figura 4.8 - Distribuzione della polarizzazione degli utenti di Facebook per “scienza” e “cospirazione” (Italia) ______________________________________________________________________________ 100 Figura 4.9 - Distribuzione della polarizzazione degli utenti di Facebook per “scienza” e “cospirazione” (USA) _______________________________________________________________________________ 100 Figura 4.10 - Distribuzione della polarizzazione degli utenti di Facebook e YouTube per “scienza” e “cospirazione” (USA) __________________________________________________________________ 101 Figura 4.11 - Stati emotivi in funzione del numero di commenti ai post discussi da entrambe le narrazioni ___________________________________________________________________________________________ 104 Figura 4.12 - Interazioni degli utenti con notizie di debunking _________________________________ 105 Figura 4.13 – Interazioni dei cospirazionisti prima e dopo il debunking _______________________ 106 Figura A.1 – Funzionamento della piattaforma __________________________________________________ 109 Figura A.2 – Classificatore automatico dei contenuti informativi in categorie ________________ 111 EXECUTIVE SUMMARY ii NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE L’adozione di una metodologia innovativa basata sull’osservazione diretta di milioni di dati Il presente Rapporto, che costituisce un primo esito dell’Indagine conoscitiva su “piattaforme digitali e sistema dell’informazione”, ha l’obiettivo di delineare, grazie all’osservazione diretta di milioni di dati, gli scenari informativi che caratterizzano il sistema italiano. Tenendo a mente la tutela del pluralismo come motivazione esplorativa, il Rapporto persegue l’intento di svolgere una valutazione circa la robustezza del sistema informativo e le performance delle piattaforme online e degli altri mezzi nella produzione e divulgazione di informazione, nonche di compiere un ulteriore passo in avanti nella comprensione dell’entita , delle peculiarita e modalita di diffusione della disinformazione. Uno studio di questo tipo ha presupposto l’impiego di una metodologia sperimentale, incentrata sull’utilizzo e l’integrazione di una molteplicita di fonti di dati sulle diverse componenti dei sistemi dell’informazione e della disinformazione: testate informative, fonti di disinformazione, giornalisti, e cittadini/fruitori di notizie. In particolare, l’analisi complessiva dell’intero ecosistema e stata realizzata su enormi moli di dati, provenienti da dataset differenti e unici al mondo, riconducibili a: • l’intero contenuto testuale estrapolato, attraverso la piattaforma (sviluppata da Volocom Technology) di cui si e dotata l’Autorita , da circa 35 milioni di documenti generati in Italia, in un arco temporale di piu due anni, da 1.800 fonti informative (canali televisivi e radiofonici, quotidiani, siti web di editori tradizionali, testate esclusivamente online, e relative pagine e account di social network), e fonti di disinformazione (siti web e pagine/account social) individuate come tali da soggetti esterni specializzati in attivita di debunking; • un campione di circa 700 principali notizie (reali e false), rappresentativo di tutte le categorie di generi trattati, considerando un intervallo temporale di un anno; • informazioni, raccolte nell’ambito della II edizione dell’Osservatorio Agcom sul giornalismo, sulle modalita di produzione di contenuti informativi da parte di un ampio e rappresentativo campione di professionisti (circa 2.000) attivi in Italia; v Executive Summary Ciclo di vita di una notizia L’esame comparato della quantita di contenuti informativi prodotti e delle risorse giornalistiche impiegate, inoltre, consente di operare una distinzione tra mezzi: • da un lato, le fonti informative online (siti di quotidiani, testate online, social network), che, a parita di risorse professionali utilizzate e di altre condizioni, producono un’offerta di informazione maggiore, evidenziando un sovrautilizzo della forza giornalistica impiegata, atto a riverberarsi negativamente sull’accuratezza e l’approfondimento del contenuto generato attorno alla notizia. Peraltro, nel caso dei social network, emerge chiaramente la rapidita con cui si passa dalla trattazione di una notizia ad un’altra, indice di una maggiore superficialita nell’esposizione degli accadimenti rispetto agli altri mezzi; • dall’altro lato, quotidiani, Tv e radio, che presentano una minore intensita produttiva dei giornalisti impiegati in relazione alla quantita di contenuti informativi offerti, e, quindi, un maggior livello atteso di qualita e approfondimento dell’informazione prodotta, che, nel caso delle testate quotidiane e delle emittenti televisive, si accompagna a una diffusione e una copertura giornaliera della singola notizia superiori alla media. Tempo (giorni) Distribuzione dell'offerta (%) t0 vi NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Funzione di produzione dell’informazione Per quel che attiene alle categorie tematiche dell’informazione veicolata, si nota che: • non soltanto l’informazione specializzata viene offerta in misura piu contenuta rispetto a quella piu generalista, ma e anche prodotta per la gran parte da professionalita che non possiedono competenze specialistiche nelle materie di riferimento. Varietà e livello di conoscenza specialistica delle tematiche trattate Peraltro, paragonando la distribuzione dell’offerta informativa a quella della domanda, si evidenzia l’esistenza di significativi squilibri: • se per le “hard news” (politica, cronaca, esteri) e le notizie di “cultura e spettacolo” si osserva un eccesso di offerta, le categorie legate all’informazione specializzata, “scienza e tecnologia” in particolar modo, presentano, viceversa, un eccesso di domanda. L’attuale proposta informativa appare, quindi, carente soprattutto nell’offerta di contenuti piu specializzati o di nuovo interesse, laddove la forte richiesta da parte dei cittadini non risulta efficientemente soddisfatta ne sotto il profilo quantitativo ne sotto quello qualitativo dei contenuti prodotti. Quotidiani Tv Radio Siti di quotidiani Testate online Social network 0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000 Contenuti informativi offerti Giornalisti impiegati 42% 23% 11% 7% 17% 60% 0% 100% 57% 0% 100% 12% 0% 100% 13% 0% 100% n. a. ECONOMIA SCIENZA E TECNOLOGIA SPORT CULTURA E SPETTACOLO HARD NEWS (INCLUSO ESTERI) CONTENUTI INFORMATIVI PRODOTTI CONOSCENZA SPECIALISTICA DEI GIORNALISTI OUTPUT INPUT vii Executive Summary Le principali evidenze sulla produzione, diffusione e propagazione di disinformazione Le analisi dinamiche compiute sulla produzione di disinformazione mostrano un sistema nazionale che soffre la presenza di un volume di contenuti fake che: • sembra essersi assestato su un valore mediamente piu alto rispetto al passato, • ha raggiunto il livello massimo durante l’ultimo ciclo politico, in corrispondenza delle elezioni politiche del 4 marzo 2018. Andamento mensile della disinformazione prodotta in Italia Il ciclo di vita di una singola notizia falsa si caratterizza essenzialmente per: • la pressoche totale assenza di anticipazioni (ossia, contenuti fake diffusi prima del 𝑡0) sui fatti oggetto della notizia falsa; • una durata sensibilmente inferiore rispetto al ciclo di vita di una notizia reale, con una concentrazione decisamente piu accentuata attorno al 𝑡0, che raggiunge il punto di massimo il giorno successivo al 𝑡0, per poi scendere velocemente verso valori prossimi allo zero. Ciclo di vita di una notizia falsa a p r- 1 6 m a g- 1 6 gi u -1 6 lu g- 1 6 a go -1 6 se t- 1 6 o tt -1 6 n o v- 1 6 d ic -1 6 ge n -1 7 fe b -1 7 m a r- 1 7 a p r- 1 7 m a g- 1 7 gi u -1 7 lu g- 1 7 a go -1 7 se t- 1 7 o tt -1 7 n o v- 1 7 d ic -1 7 ge n -1 8 fe b -1 8 m a r- 1 8 a p r- 1 8 m a g- 1 8 gi u -1 8 lu g- 1 8 a go -1 8 media effetto ciclo politico Notizia falsa Notizia reale Tempo (giorni) Distribuzione dell'offerta (%) t0 PREMESSA Il pluralismo informativo e la liberta di informazione costituiscono i principi essenziali della societa democratica. Sono gli stessi, infatti, a rappresentare il presupposto imprescindibile per l’esercizio del diritto fondamentale alla liberta di espressione, riconosciuto tanto dalle tradizioni costituzionali dei diversi Paesi, quanto a livello comunitario. Proprio la tutela di tali principi e tra gli obiettivi fondanti dell’azione regolamentare che l’Autorita ha mandato di espletare nel settore dei media, osservandone costantemente l’evoluzione tecnologica e di mercato. In virtu del proprio ruolo istituzionale, dunque, l’Autorita conduce da anni un’intensa attivita di vigilanza e monitoraggio del sistema dell’informazione. Parallelamente all’attivita procedimentale, ha promosso dotandosi a partire dal 2013 del Servizio economico-statistico, osservatori1, iniziative (convegni, seminari, workshop) e istituito Tavoli Tecnici2 su molteplici aspetti del panorama informativo, utilizzando tecniche e strumenti di valutazione via via piu sofisticati, e avvalendosi della collaborazione del mondo accademico e scientifico nazionale e internazionale. Proseguendo nell’adozione di un approccio quanto piu orientato alla conoscenza profonda dei fenomeni per poter adeguatamente affrontare le sfide imposte dalle dinamiche evolutive dei mercati dell’informazione e dall’emergere di forme patologiche di disinformazione, l’Autorita svolge regolarmente specifiche analisi3, indagini 1 Tra questi si annoverano l’Osservatorio sulle comunicazioni, con una apposita sezione di approfondimento sui media; l’Osservatorio sul giornalismo, focalizzato sull’evoluzione e le criticità della professione giornalistica; e l’Osservatorio sulle testate online, dedicato all’analisi del settore degli editori che operano esclusivamente su internet. 2 L’Autorità ha recentemente istituito il Tavolo tecnico per la garanzia del pluralismo e della correttezza dell’informazione sulle piattaforme digitali, che ha l’obiettivo di promuovere l’autoregolamentazione delle piattaforme e lo scambio di buone prassi per l’individuazione e il contrasto dei fenomeni di disinformazione online. Al Tavolo, che rappresenta un unicum mondiale, partecipano rappresentanti delle piattaforme online (Google, Facebook, Wikipedia), di tutti i maggiori editori nazionali (di quotidiani, radio e Tv), della professione giornalistica, della componente pubblicitaria, delle associazioni di categoria, comprese quelle che rappresentano i consumatori, nonché di istituzioni accademiche e di centri ricerca. L’intento del Tavolo è, infatti, favorire la condivisione di informazioni, il confronto, l’emersione di idonee metodologie di rilevazione, e l’individuazione degli strumenti di trasparenza, delle regole e delle forme di intervento più adeguate. In tal senso e con riferimento al contrasto della disinformazione online in campagna elettorale, nell’ambito del Tavolo, sono state adottate le Linee guida per la parità di accesso alle piattaforme online durante la campagna elettorale 2018. 3 Si vedano, ad esempio, le attività di monitoraggio televisivo e radiofonico in materia di pluralismo politico e sociale, di analisi dei dati relativi alla tiratura delle testate quotidiane, di monitoraggio dei 2 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE conoscitive4 e Rapporti5 aventi ad oggetto le varie componenti del sistema informativo: i fruitori dell’informazione (in ultima istanza tutti i cittadini), gli editori (di tutti i mezzi di comunicazione di massa), la professione giornalistica (in tutte le sue anime), i contenuti (con le relative caratteristiche in termini di qualita e tipologia dell’offerta), le fonti di finanziamento e i relativi modelli di business (sia tradizionali che innovativi), le nuove piattaforme (social network e motori di ricerca) e i meccanismi di creazione e distribuzione di notizie (inclusi gli algoritmi). E nel solco di queste attivita che si inserisce l’indagine conoscitiva in materia di “Piattaforme digitali e sistema dell’informazione”, e in particolare il presente Rapporto, che ne costituisce un primo esito. Il Rapporto e volto a esaminare l’informazione da un’insolita prospettiva, che parte dall’analisi statica e dinamica dell’informazione prodotta in Italia, sia sotto il profilo della quantita di contenuti informativi offerti e della relativa distribuzione per mezzo, sia sotto quello della qualita dell’informazione e delle tematiche affrontate. L’analisi combina dati di “input”, sui giornalisti e la loro attivita , e informazioni sull’“output” informativo (Capitolo 1). In altri termini, sono i contenuti informativi stessi e le loro modalita produttive a costituire l’oggetto centrale dell’approfondimento condotto dall’Autorita in questa sede. L’attenzione e posta non soltanto sui prodotti informativi in senso stretto, riguardanti notizie e fatti reali, ma anche su quelli relativi a notizie false, infondate, manipolate o riportate in maniera non veritiera (per una loro definizione si rimanda al recente Rapporto dell’Autorità, “Le strategie di disinformazione online e la filiera dei contenuti fake”). Conseguentemente, uno specifico approfondimento è dedicato alla disinformazione, al volume e alla varieta di contenuti generati da fonti fake attive in Italia (Capitolo 2). La parte successiva del Rapporto (Capitolo 3) riguarda l’aspetto strettamente successivo alla produzione di contenuti informativi, quale il ciclo di vita (momento d’ingresso e permanenza all’interno del sistema informativo), le modalita di trattazione e la mercati dei media attraverso l’Informativa economica di sistema (IES) e il Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC). 4 Cfr. le indagini conoscitive dell’Autorità sul “Settore dei servizi Internet e sulla pubblicità online” (2014), su “Informazione e Internet in Italia. Modelli di business, consumi, professioni” (2015) e quelle attualmente in corso in materia di “Informazione locale” e di “Big data” (di cui l’Autorità ha pubblicato le prime evidenze in un interim report). 5 Si vedano, tra gli altri, il Rapporto “L'informazione locale in Italia: il ruolo del servizio pubblico” (2017) e i Rapporti pubblicati dall’Autorità sulla domanda di informazione: “Il consumo di informazione e la comunicazione politica in campagna elettorale” (2016) e, più recentemente, il “Rapporto sul consumo di informazione” (2018). 3 Premessa diffusione delle notizie (reali e false). E proprio dal confronto tra notizie reali e contenuti fake riguardo alle modalita di diffusione dei contenuti che emergono rilevanti peculiarita di questi ultimi. A tal fine, il quarto e ultimo Capitolo si concentra sulle modalita di propagazione nel tempo dei prodotti informativi, specie quelli fake. In particolare, la disinformazione si nutre di elementi quali la polarizzazione e la viralizzazione che connotano il consumo informativo dei cittadini sulle piattaforme online (e i social in primis). Uno studio di questo tipo ha presupposto l’impiego di una metodologia sperimentale (di cui si propone una dettagliata descrizione in Appendice), incentrata sull’utilizzo e l’integrazione di una molteplicita di fonti di dati sulle diverse componenti dei sistemi dell’informazione e della disinformazione: testate informative, fonti di disinformazione, giornalisti, e cittadini/fruitori di notizie. La prima fonte di dati e rappresentata da un enorme database, composto dall’intero contenuto testuale di circa 35 milioni di documenti generati, in un arco temporale di piu due anni (29 mesi, da aprile 2016 ad agosto 2018), da 1.800 fonti informative riconducibili a canali televisivi e radiofonici, quotidiani, siti web di editori tradizionali, testate esclusivamente online e relative pagine e account di social network, nonche a siti web (e account social) inclusi nelle liste di fonti “di fake news”6 redatte da fonti esterne specializzate in attivita di debunking. Per la costruzione dei dataset su cui sono state realizzate gran parte delle analisi che seguono e stata utilizzata la piattaforma sviluppata da Volocom Technology, che offre la possibilita di estrarre la ricorrenza di qualsiasi parola chiave (o insieme di termini) e di esaminare il testo di interi documenti relativi a notizie su qualsiasi argomento e accadimento. Al fine di compiere un’analisi rigorosa sulla diffusione dell’informazione e della disinformazione, e stato altresì individuato un campione di circa 700 principali notizie 6 Per l’individuazione di questi siti, posto che il ruolo dell’Autorità esula dall’accertamento circa la natura reale o falsa delle singole notizie, si è fatto riferimento alle liste predisposte da fonti esterne (in particolare, siti di debunking quali butac.it e bufale.net) utilizzate da svariati studi scientifici sulla disinformazione online (cfr. tra gli altri, M. Del Vicario, W. Quattrociocchi, A. Scala, F. Zollo (2018), “Polarization and Fake News: Early Warning of Potential Misinformation Targets”, arXiv preprint arXiv:1802.01400). 1. LA PRODUZIONE DI INFORMAZIONE 7 La produzione di informazione 1.1. INTRODUZIONE In linea generale, la produzione di informazione identifica il processo di realizzazione e offerta al pubblico di contenuti informativi aventi ad oggetto fatti, accadimenti, fenomeni, in altre parole notizie di qualsiasi genere. È, quindi, il processo da cui dipendono la quantità, la varietà e la qualità dell’informazione che raggiunge i cittadini, sulla base della quale gli stessi formano le proprie opinioni e punti di vista. La produzione di informazione di ciascun mezzo di comunicazione (Tv, radio, quotidiani, internet) avviene ad opera degli editori e delle figure professionali occupate nelle relative strutture redazionali, primi fra tutti i giornalisti. Nel dettaglio, gli editori, proprietari delle fonti informative, finanziano l’attività di produzione e diffusione di informazione attraverso modelli di business che prevedono soltanto in taluni casi (ad esempio, per i quotidiani) la vendita agli utenti finali del prodotto informativo. Per lo più, è la vendita di spazi pubblicitari agli inserzionisti a costituire la fonte di finanziamento prevalente, cui possono affiancarsi alcune forme di contributi pubblici e privati12. I giornalisti costituiscono il fattore produttivo (“input”) principale impiegato nel processo di produzione dell’informazione. L’attività del giornalista si sostanzia nel reperimento, analisi, approfondimento delle notizie, cui segue la concreta composizione del contenuto informativo (articoli, servizi televisivi e radiofonici, ma anche post/tweet sulle piattaforme online). Il lavoro del giornalista, inoltre, ha le proprie specificità legate al mezzo utilizzato, che vanno di pari passo con le peculiarità del contenuto informativo offerto sul medesimo mezzo13. Sotto il profilo tecnico, infatti, il prodotto informativo può essere destinato a supporti diversi (carta stampata, televisore, apparecchio radiofonico, pc/tablet/smartphone) e avere pertanto formati differenti, anche misti (testo, video, audio, foto/immagine). Ciascun contenuto informativo, inoltre, deve adattarsi allo spazio messo a disposizione dal mezzo. Di conseguenza, i prodotti informativi possono differenziarsi nella lunghezza, nella frequenza di aggiornamento, nello stile, nell’impostazione grafica. 12 Nel 2017, nel settore televisione la pubblicità è stata la prima fonte di ricavi con il 41% del fatturato complessivo; percentuale che sale al 43% per i quotidiani e al 78% per la radio. Cfr. “Relazione Annuale Agcom 2018”. 13 Per una descrizione dettagliata della professione comprensiva delle attività del giornalista, dei mezzi e degli strumenti utilizzati, delle competenze necessarie, si rimanda all’Osservatorio sul giornalismo, cit. 8 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Sotto il profilo contenutistico, i prodotti informativi si contraddistinguono altresì per linea editoriale, grado di approfondimento, registro linguistico. Infine, sotto il profilo economico, l’informazione assume natura di “bene meritorio” (ossia meritevole, anche in assenza di fallimenti di mercato, di una speciale tutela da parte dello Stato), di “prodotto creativo” (contenendo in sé un sostanziale sforzo creativo), nonché di “bene di esperienza” (potendo essere valutato solo successivamente al suo effettivo consumo). Peraltro, l’informazione ha assunto nel tempo la connotazione di “bene (quasi) pubblico”, presentando le due caratteristiche dell’assenza di rivalità e, sempre più, della non escludibilità nel consumo. L’avvento del digitale ha, infatti, reso il contenuto informativo un bene riproducibile infinite volte, consumato in gruppo, spesso gratuitamente, slegandolo con ciò dal supporto fisico e dai vincoli di scarsità14. Tenendo conto delle caratteristiche del processo di produzione dell’informazione e della natura tecnica ed economica del prodotto informativo, nel prosieguo del Capitolo, si procederà a presentare e discutere i risultati delle analisi condotte sulla quantità, qualità e varietà dell’informazione prodotta in Italia da tutti i mezzi di comunicazione di massa. 14 Cfr. Agcom, (2015), “Informazione e Internet in Italia. Modelli di business, consumi, professioni”, Capitolo 1 – L’Informazione. 11 La produzione di informazione Figura 1.1 - Andamento mensile dell’informazione prodotta in Italia Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom Volendo operare una distinzione per mezzo, rimanendo sul piano meramente quantitativo, la Figura 1.2 rivela il differente apporto conferito dai media al sistema nazionale dell’informazione. Più specificamente, il maggior contributo in termini di output prodotto deriva dai quotidiani (nazionali e locali), peraltro l’unico mezzo di comunicazione che, al netto delle inserzioni pubblicitarie, offre contenuti interamente dedicati all’informazione generalista o specializzata. Segue internet, per quel che attiene sia alla componente editoriale sia a quella social. Un minor contributo quantitativo deriva invece dai canali televisivi e, in maniera decisamente più esigua, dalle emittenti radiofoniche, mezzi per i quali i contenuti informativi costituiscono soltanto una parte dell’offerta proposta, a favore dei programmi di intrattenimento. Tuttavia, i valori quantitativi, specie quando il prodotto in questione è l’informazione, devono essere letti in un’ottica più ampia, che chiama in causa anche altri aspetti della produzione, quali l’efficienza redazionale e la qualità dei contenuti offerti. Per rispondere a questa esigenza analitica, nella medesima Figura 1.2, è stata ricavata una stima della funzione di produzione dell’informazione, intesa come la curva che, a parità di altre condizioni, esprime in ogni punto la relazione tra le unità impiegate di fattore produttivo (l’input, sull’asse orizzontale) e il numero di contenuti informativi offerti (l’output prodotto, riportato sull’asse verticale). La stima della funzione di produzione ap r- 1 6 m ag -1 6 gi u -1 6 lu g- 1 6 ag o -1 6 se t- 1 6 o tt -1 6 n o v- 1 6 d ic -1 6 ge n -1 7 fe b -1 7 m ar -1 7 ap r- 1 7 m ag -1 7 gi u -1 7 lu g- 1 7 ag o -1 7 se t- 1 7 o tt -1 7 n o v- 1 7 d ic -1 7 ge n -1 8 fe b -1 8 m ar -1 8 ap r- 1 8 m ag -1 8 gi u -1 8 lu g- 1 8 ag o -1 8 media effetto stagionale effetto stagionale effetto stagionale effetto ciclo politico 12 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE dell’informazione, più precisamente, è stata derivata dall’interpolazione dei valori noti del numero di contenuti informativi prodotti e giornalisti impiegati mediamente in un mese da ciascun mezzo. Figura 1.2 - Funzione di produzione dell’informazione (stima, valori medi mensili) Note: per Tv e radio sono state considerate le emittenti nazionali. Per tali mezzi, l’ammontare di contenuti informativi offerti, tenendo conto delle ore di programmazione dedicate ai Tg/Gr e agli altri programmi di informazione, è calcolato sulla base della durata media di un servizio. Per i quotidiani e i siti web di informazione, i contenuti informativi si identificano con gli articoli pubblicati, mentre per i social network si fa riferimento ai post/tweet pubblicati. Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom e aziendali (per i contenuti informativi offerti), e Osservatorio Agcom sul giornalismo - II edizione (per i giornalisti impiegati) Innanzitutto, e possibile osservare che la funzione di produzione dell’informazione e crescente ed esibisce rendimenti di scala decrescenti, per cui un incremento del numero di giornalisti impiegati determina un incremento meno che proporzionale della quantita di contenuti informativi prodotti. Ne deriva che, in linea con quanto gia rilevato dall’Autorita nell’ambito dell’indagine conoscitiva su “Informazione e internet in Italia. Quotidiani Tv Radio Siti di quotidiani Testate online Social network 0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000 Contenuti informativi offerti Giornalisti impiegati 13 La produzione di informazione Modelli di business, consumi, professioni”, la dimensione ottima minima di una redazione – in corrispondenza della quale, in condizioni di pieno utilizzo della capacita produttiva, il costo medio unitario dell’input e minimo (non decresce piu al crescere della dimensione) – assume un valore contenuto (che e diminuito negli ultimi anni17 e varia da mezzo a mezzo18), prevedendo l’impiego di un numero di giornalisti non elevato. In secondo luogo, il posizionamento dei punti che individuano le combinazioni di input/output dei singoli mezzi rispetto alla curva della funzione di produzione fornisce indicazioni circa l’intensita di utilizzo dei giornalisti per la produzione di informazione (cfr. anche Figura 1.3) e, dunque, indirettamente anche sul livello qualitativo del contenuto informativo generato. Al riguardo, si distinguono tre tipologie di mezzi, a seconda che si collochino in linea, al di sopra o al di sotto della funzione di produzione. Nello specifico, le fonti informative riconducibili a internet (siti di quotidiani, testate online, social network) si trovano sopra la curva di produzione, per cui, a parita di giornalisti impiegati e a parita di altre condizioni, producono un’offerta di informazione maggiore. Tale circostanza segnala un sovrautilizzo del fattore produttivo (giornalisti) impiegato, atto a riverberarsi negativamente sulla qualita del prodotto finale. In questo caso, infatti, i giornalisti, nel produrre i contenuti informativi, si trovano a dover conciliare lo svolgimento delle proprie mansioni, da un lato con la velocita dei tempi di aggiornamento richiesti dall’informazione online e, dall’altro, con le logiche di monetizzazione dei contenuti online spesso basate sull’attrazione del maggior numero di click. La ristrettezza dei tempi rischia di tradursi, in termini pratici, in minor attenzione nella raccolta di informazioni e nella verifica delle fonti, oltre che in un minor 17 In tal senso, “La riorganizzazione del sistema informativo ha riguardato anche l’aspetto organizzativo complessivo e quindi, a livello editoriale, le redazioni. In tutto il mondo, la riorganizzazione ha comportato la nascita di nuove figure professionali (quali i web designer e i web editor) che si affiancano e supportano i giornalisti, il superamento di alcune figure tradizionali, e soprattutto la riorganizzazione di tutte le professionalità che operano per la produzione del prodotto informativo. Ciò ha implicato un ripensamento complessivo dell’organizzazione della filiera informativa (che è arrivato a ridefinire anche da un punto di vista architettonico e logistico la redazione), che si è accompagnato ad un processo di ridimensionamento delle strutture produttive (c.d. downsizing). Le redazioni si sono, da un lato, ridimensionate, mentre, dall’altro lato, hanno incorporato in un unico luogo le diverse medialità del gruppo di riferimento.” (Agcom, “Indagine conoscitiva Informazione e internet in Italia”, cit., par. 513, p. 215). 18 “…la dimensione media [delle redazioni] passa dai 53 addetti (di cui 16 giornalisti, 35 collaboratori esterni e 2 altre figure professionali) dei quotidiani, ai 21 della Tv, fino ad arrivare ai 9 della radio”. (Agcom, ”Indagine conoscitiva Informazione e internet in Italia”, cit., par. 514, p. 215). 16 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Figura 1.4 - Relazione tra intensita produttiva del giornalista e reputazione del mezzo Note: l’intensità produttiva dei giornalisti è calcolata, per ciascun mezzo, come il rapporto tra contenuti informativi offerti e giornalisti impiegati, nel mese medio. La reputazione del mezzo è calcolata come percentuale dei fruitori del mezzo a scopi informativi che ritengono lo stesso “affidabile” o “molto affidabile”. Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom e aziendali; Osservatorio Agcom sul giornalismo - II edizione e AGCOM (2018), Rapporto sul consumo di informazione Quando gli individui scelgono di accedere a un mezzo per informarsi è probabile che lo facciano anche perché ritengono la fonte attendibile, sulla base della reputazione di cui gode quest’ultima e della propria personale esperienza. Non a caso, nella ricerca di informazioni, la fonte ritenuta più importante dagli individui è riconducibile, nella maggior parte dei casi, a un mezzo tradizionale. Nell’ultimo Rapporto sul consumo di informazione pubblicato dall’Autorità (cfr. Figura 1.5), si osserva come i canali televisivi (nazionali) siano considerati la fonte piu importante per informarsi dal 42% della popolazione italiana, seguiti dai quotidiani, indicati dal 17% dei cittadini, laddove le fonti online segnano valori di gradimento decisamente inferiori, compresi tra l’1% e il 7%. Quotidiani Tv Radio Siti di quotidiani Testate onlineSocial network 0% 10% 20% 30% 40% 50% 0 10 20 30 40 50 60 70 Intensità produttiva del giornalista Reputazione del mezzo 17 La produzione di informazione Figura 1.5 - Principale fonte di informazione per i cittadini italiani (% popolazione) Nota: tra le altre fonti di informazione sono inclusi i canali televisivi e radiofonici locali e altre fonti online, quali motori di ricerca, aggregatori di notizie e portali, blog. Fonte: AGCOM (2018), Rapporto sul consumo di informazione Anche se si guarda al consumo effettivo, ossia attento e non superficiale, dei media per informarsi, la valenza informativa attribuita ai quotidiani in particolar modo e alla Tv emerge distintamente. La Figura 1.6, che riporta una stima del consumo effettivo di informazione, calcolato come il rapporto tra la percentuale di coloro che reputano un mezzo la fonte più importante per informarsi e la percentuale di coloro che accedono al medesimo mezzo a scopi informativi, registra per i quotidiani un valore prossimo a quello massimo (100), denotando la grande attenzione e fiducia riposta dai lettori nella fruizione degli articoli presentati. Al contrario, alla grande e sempre maggiore affermazione di internet come mezzo di informazione di massa, si associano spesso bassi livelli di attenzione e credibilita , tanto che un consumo effettivo di informazione sul mezzo riguarda meno dei due terzi degli utenti che si informano online. 42% 17% 7% 4% 4% 1% 24% Tv (nazionale) Quotidiani Social network Radio (nazionale) Siti di quotidiani Testate online Altra fonte 18 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Figura 1.6 - Stima del consumo effettivo di informazione tra i fruitori dei mezzi Nota: il consumo effettivo di informazione è stimato come il rapporto tra la percentuale di coloro che reputano un mezzo la fonte più importante per informarsi e la percentuale di coloro che accedono al medesimo mezzo a scopi informativi. Fonte: AGCOM (2018), Rapporto sul consumo di informazione Quotidiani Tv Internet Radio 100 21 La produzione di informazione In tal senso, dalla Figura 1.7 si evince come le categorie in cui si riscontra una maggiore attinenza (prossima al 60%) tra il titolo di studio posseduto e i temi trattati dai giornalisti nella quotidianita della loro professione siano quelle relative a “hard news” e “cultura e spettacolo”, categorie per le quali, come visto, si rileva anche il maggior volume di contenuti offerti. Al contempo, emerge che la trattazione di argomenti quali “economia” e “scienza e tecnologia”, che richiedono un maggior bagaglio di competenze specifiche, e quella in cui la presenza di giornalisti specializzati e invece meno significativa (poco superiore al 10%). Pertanto, non solo l’informazione specializzata viene offerta in misura piu contenuta rispetto a quella piu generalista, ma e anche prodotta per la gran parte da professionalita che non possiedono competenze specialistiche nelle materie di riferimento. Peraltro, paragonando la distribuzione dell’offerta informativa a quella della domanda, appare evidente l’esistenza di significativi squilibri (cfr. Figura 1.8). Se per le “hard news” e le notizie di “cultura e spettacolo” si osserva un eccesso di offerta, le categorie legate all’informazione specializzata, “scienza e tecnologia” in particolar modo, presentano, viceversa, un eccesso di domanda. 22 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Figura 1.8 - Distribuzione dell’offerta e della domanda di informazione, per categoria Nota: la categoria “hard news” include le notizie di cronaca, politica e quelle di rilevanza internazionale. Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom e aziendali (per l’offerta) e Reuters Institute for the Study of Journalism, Digital News Report 2017 (per la domanda) L’attuale proposta informativa si rivela, quindi, carente soprattutto nell’offerta di contenuti piu specializzati o di nuovo interesse, laddove la forte richiesta da parte dei cittadini non appare efficientemente soddisfatta ne sotto il profilo quantitativo ne sotto quello qualitativo dei contenuti prodotti. Come mostra chiaramente la Figura 1.9, il livello di conoscenza specialistica per contenuti informativi che riguardano economia, finanza, scienze e tecnologia appare insufficiente. A una domanda potenziale, pari al 56% della popolazione nel caso delle notizie di scienza e tecnologia e a poco meno del 40% nel caso delle notizie economiche, corrisponde una bassa qualificazione dell’offerta, per cui gli argomenti specialistici sono spesso trattati da giornalisti che non hanno una specifica preparazione di base. E questa criticita emerge con ancor piu evidenza in un momento quale quello attuale in cui il lavoro giornalistico e sottoposto costantemente al vaglio dei lettori, sempre piu dotati essi stessi di specifiche professionalita ed interessi. CULTURA E SPETTACOLO HARD NEWS (INCLUSO ESTERI) ECONOMIA SCIENZA E TECNOLOGIA SPORT Offerta Domanda 23 La produzione di informazione Figura 1.9 - Livello di conoscenza specialistica dei giornalisti e domanda potenziale dei cittadini, per categoria Note: la categoria “hard news” include le notizie di cronaca, politica e quelle di rilevanza internazionale. Il livello di conoscenza specialistica dei giornalisti è dato dalla percentuale di coloro che hanno una formazione specialistica (intesa come percorso universitario) attinente a una tematica sul totale dei giornalisti che producono contenuti aventi ad oggetto quella stessa tematica. La domanda potenziale per ciascuna categoria informativa è calcolata come percentuale della popolazione che dichiara di essere molto o estremamente interessata alle notizie di quella categoria. Fonte: Osservatorio Agcom sul giornalismo - II edizione ed elaborazioni Agcom su dati Reuters Institute for the Study of Journalism, Digital News Report 2017 63% 47% 38% 56% 37% 60% 57% 12% 13% CULTURA E SPETTACOLO HARD NEWS (INCLUSO ESTERI) ECONOMIA SCIENZA E TECNOLOGIA SPORT Conoscenza specialistica Domanda potenziale n. a. 26 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE produzione del contenuto in cui il messaggio viene incorporato e trasformato in un prodotto informativo, e, quindi, la distribuzione di quest’ultimo (a queste fasi si aggiunge poi la valorizzazione). Figura 2.1 - La filiera dei contenuti fake A tt iv it à 1. Analisi del target e dei temi 2. Scelta del codice (immagine, suono, testo …) 3. Progettazione messaggio Trasformazione in prodotto informativo (articolo, post, video, infografica, messaggio pubblicitario) 1. Scelta del canale distributivo (sito web / piattaforma / app) 2. Lancio del contenuto 3. Diffusione del contenuto • Monetizzazione dei contenuti fake mediante raccolta pubblicitaria. • Monetizzazione mediante azioni fraudolente che utilizzano contenuti fake. • Monetizzazione nel lungo periodo: i contenuti fake rappresentano uno strumento per ottenere vantaggi competitivi (es. disinformazione commerciale). • Valorizzazione dei contenuti in termini non monetari in strategie ideologico-politiche. So gg e tt i • Ideatori: individui, organizzazioni private di svariata natura, partiti politici, imprese, governi, Stati esteri • Esecutori: gli ideatori, oppure singoli individui, gruppi di utenti reclutati ad hoc, organizzazioni specializzate. Troll, influencer, falsi account, falsi profili social, botnet • Destinatari M o ti va zi o n i • Motivazioni economiche di breve e medio-lungo periodo • Motivazioni politico-ideologiche • Motivazioni psicologiche • Motivazioni di natura ludica R is o rs e t e cn o lo gi ch e • Web analytics • Big data • IA • Software per la manipolazione dei contenuti • Software per la generazione automatica di contenuti • Algoritmi delle piattaforme • Sistemi di posting • Server per la gestione di più device • Software per la creazione e gestione di botnet Piattaforme tecnologiche per l’online advertising R is o rs e e co n o m ic h e • Investimenti in risorse umane e materiali per la realizzazione di ciascuna fase della filiera 27 La produzione di disinformazione Nella fase di creazione, viene elaborato il messaggio da veicolare mediante il contenuto fake; questo assume caratteristiche diverse in ragione dell’obiettivo degli ideatori e a seconda del target cui e destinata la strategia di disinformazione. In generale, il messaggio viene ideato in modo da attivare l’audience cui e rivolto, coinvolgendola anche nella diffusione ulteriore del contenuto. Nella fase di produzione del contenuto, il messaggio viene trasformato in un prodotto informativo, che puo assumere la forma di un testo (ad esempio, un post o un articolo), di un’immagine, di un video, oppure una combinazione di questi. Infine, nella fase di distribuzione, il contenuto fake viene pubblicato online e reso quindi disponibile. La distribuzione si concretizza attraverso uno o piu canali, tipicamente un sito web o una piattaforma online (in special modo di social network), e consente di collocare il contenuto fake nel contesto mediatico prescelto (vale a dire, la rete di contenuti che circolano sui diversi media online e offline attorno e/o insieme ai contenuti fake), che svolge un ruolo importante soprattutto nel conferire attendibilita al messaggio. Alla realizzazione di contenuti fake partecipano generalmente diversi soggetti. Si distinguono in particolare gli ideatori del contenuto o di un’intera campagna di disinformazione (singoli individui; imprese editoriali e non; organizzazioni con finalita culturali, ideologiche, politiche, criminali; servizi di intelligence; governi; Stati), e gli esecutori delle diverse attivita lungo la filiera. Gli esecutori sono coloro che contribuiscono direttamente alla creazione e produzione del contenuto fake, e talvolta coincidono con gli ideatori dell’iniziativa. Possono essere singoli individui, gruppi di utenti reclutati ad hoc, organizzazioni vere e proprie specializzate nella progettazione e implementazione di campagne di disinformazione. Molto spesso, inoltre, i soggetti che perseguono strategie di disinformazione possono agire con l’ausilio di meccanismi automatici come i bot, che consentono la pubblicazione e distribuzione dei contenuti fake attraverso una molteplicita di account falsi o falsi profili social. Alla divulgazione dei contenuti fake possono concorrere altresì gli stessi destinatari dei contenuti, laddove, anche inconsapevolmente, si trovano a rilanciarli favorendone la diffusione. Considerando le caratteristiche della filiera che conduce all’introduzione di disinformazione nell’ecosistema nazionale, in questo Capitolo viene condotta un’analisi sulla quantita di contenuti fake prodotti e sulla varieta delle tematiche oggetto di disinformazione in Italia. 28 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE 2.2. L’ENTITÀ DELLA DISINFORMAZIONE PRODOTTA IN ITALIA A prescindere dalle altre condizioni, l’efficienza di un sistema informativo e tanto maggiore quanto meno esteso e il volume di disinformazione presente nello stesso. In altri termini, dal momento che la disinformazione conduce il cittadino ad assumere visioni distorte, formulare congetture errate e prendere, pertanto, decisioni economiche, politiche e sociali non informate, la quantita socialmente ottimale di disinformazione immessa nel sistema informativo e pari zero. Infatti, se l’informazione e un bene economico e sociale con le caratteristiche descritte nel Capitolo precedente (cfr. par. 1.1), la disinformazione e di per se un “male”, ossia un “bene” la cui maggiore disponibilita fa diminuire la soddisfazione (utilita ) del consumatore. Conseguentemente, non essendo valutabile l’aspetto qualitativo (i contenuti fake hanno gia in partenza una connotazione negativa), il dato quantitativo diviene un elemento fondamentale dell’analisi sulla produzione di disinformazione in un’ottica di tutela del pluralismo, un indicatore immediato delle dimensioni del fenomeno e della propria dinamica evolutiva. Le successive analisi sul volume di disinformazione online prodotto in Italia tengono conto del numero complessivo di documenti informativi generati mensilmente da siti web, e pagine/account di social network (Facebook e Twitter) inclusi nelle liste redatte da fonti esterne specializzate nell’attività di debunking e usualmente utilizzate negli studi scientifici in materia. Nello specifico, i documenti considerati afferiscono a ciascun articolo (nel caso dei siti web), post o tweet (nel caso dei social network) pubblicato da 335 fonti (cfr. APPENDICE METODOLOGICA)20. La Figura 2.2 mostra l’andamento mensile della suddetta stima della quantita di contenuti fake prodotti in Italia da aprile 2016 ad agosto 2018. Il trend registrato consente di suddividere idealmente il grafico in due parti: la prima, che arriva fino ad agosto 2017, in cui la stima del livello di disinformazione prodotta nel mese, comunque 20 Tale metodologia permette di pervenire a una stima della produzione di contenuti fake prodotti in Italia in un mese medio. Il valore così calcolato rappresenta la produzione di notizie da parte di tutte quelle fonti che sono state individuate da addetti ai lavori come soggetti creatori di contenuti falsi. In tal senso, è una stima di carattere soggettivo (ossia calcolata partendo dai soggetti produttori di fake) e, probabilmente, per difetto (non essendo possibile includere l’universo di tutti i produttori di notizie false in Italia). Analogamente, questo valore non include i casi di disinformazione di carattere incidentale prodotta da testate che producono informazione reale. D’altra parte, in questa stima rientrano tutti i contenuti informativi provenienti da fonti fake, anche quelli che potrebbero invece presentare caratteristiche di veridicità. Nel Capitolo 3, invece, l’esercizio si soffermerà sul carattere oggettivo della disinformazione, analizzando un campione di notizie reali e uno di fake news, a prescindere dal soggetto che ha prodotto e distribuito i relativi contenuti. 31 La produzione di disinformazione Figura 2.4 - Incidenza dei contenuti fake nel sistema informativo Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom La lettura dei risultati esposti nelle figure precedenti evidenzia una ancora maggiore problematicita dal punto di vista del pluralismo informativo, se si pone l’accento sulla coincidenza dell’incremento di disinformazione con gli accadimenti politici del Paese. L’avvicendarsi del nuovo ciclo politico (dallo scioglimento delle Camere del precedente governo fino all’insediamento del governo attuale, passando per le elezioni politiche e la relativa campagna elettorale) ha prodotto un effetto propulsivo sulla quantita di disinformazione rilasciata, che registra dei picchi proprio in concomitanza dell’avvio della campagna elettorale, dello svolgimento delle elezioni e della formazione del nuovo governo (cfr. Figura 2.2 e Figura 2.3). Come osservato nel par. 1.2, anche nel caso dell’informazione la contingenza del ciclo politico ha generato un aumento del volume di contenuti offerti. Tuttavia, la crescita dell’incidenza dei contenuti fake sul sistema informativo complessivo (cfr. Figura 2.4) proprio in corrispondenza del ciclo politico e indice di un aumento della disinformazione piu che proporzionale rispetto all’incremento dell’informazione. Come si avra modo di approfondire nel par. 2.3, la criticita dello scenario delineato sotto l’aspetto quantitativo trova conferma anche sotto quello contenutistico, laddove le tematiche inerenti alla politica e al governo rappresentano l’oggetto piu ricorrente dei contenuti fake prodotti nel 2018 (cfr. Figura 2.6). In definitiva, le evidenze emerse descrivono un sistema informativo che soffre la presenza di un volume di disinformazione che, da un lato, sembra essersi assestato su effetto ciclo politico TOTALE CONTENUTI INFORMATIVI CONTENUTI FAKE 32 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE un valore mediamente piu alto e, dall’altro, ha raggiunto il livello massimo durante l’ultimo ciclo politico. I rischi associati a tali tendenze sono evidentemente legati all’attitudine dei contenuti fake, al pari di quelli aventi ad oggetto notizie reali, ad incidere sulla conoscenza, sulle opinioni e sui punti di vista dei cittadini in merito alle questioni piu varie. E quando gli argomenti trattati sono quelli afferenti alla politica, specie nel periodo elettorale, il rischio e che informazioni false, manipolate o infondate concorrano a formare le espressioni di voto dei cittadini, e, per mezzo delle stesse, a influire sugli esiti elettorali, da cui dipendono le linee politiche adottate a livello nazionale. Particolare rilevanza assume, dunque, l’esame concreto dei generi e delle tematiche dei contenuti fake, i quali, considerando le motivazioni (politiche/ideologiche/economiche) che generalmente si celano dietro la messa in atto di una strategia di disinformazione, producono un impatto negativo sul pluralismo tanto maggiore quanto piu gli argomenti coinvolti sono quelli in grado di influenzare l’opinione pubblica. In ragione di cio , si e scelto quindi di dedicare il prossimo paragrafo all’analisi specifica delle tematiche della disinformazione prodotta in Italia. 33 La produzione di disinformazione 2.3. LE TEMATICHE DELLA DISINFORMAZIONE Una prima indicazione sugli argomenti che in Italia sono piu frequentemente oggetto di contenuti fake e offerta dalla distribuzione per categorie della disinformazione prodotta. In proposito, la Figura 2.5 mostra come mediamente, nell’intero periodo analizzato, piu della meta dei contenuti divulgati dalle fonti fake considerate riguardi proprio le notizie contraddistinte da una maggiore valenza sul piano del pluralismo (“hard news”), riconducibili a fatti di cronaca, politica e accadimenti di rilevanza internazionale. Segue la categoria delle notizie di carattere scientifico e tecnologico, oggetto del 19% dei contenuti fake. Si tratta di notizie idonee a produrre effetti sulla sfera ideologica dei cittadini, e che peraltro suscitano grande interesse nella popolazione, come dimostrano le Figura 1.8 e Figura 1.9. Interesse, come anticipato, non adeguatamente soddisfatto dall’offerta di informazione ne per quantita (riguardando soltanto il 7% dell’output prodotto, con una significativa carenza rispetto alla domanda, cfr. Figura 1.8) ne per livello di preparazione specialistica posseduto dai giornalisti che se ne occupano (cfr. Figura 1.7), e che quindi rischia piu delle altre categorie di essere colmato attraverso la fruizione di contenuti fake. Quanto alle restanti categorie di contenuti (“cultura e spettacolo”, “economia” e “sport”), le medesime coprono congiuntamente meno di un quarto dell’offerta complessiva di disinformazione, con le notizie sportive che rappresentano la porzione decisamente piu esigua anche in ragione della loro piu facile verificabilita da parte dei cittadini e, dunque, della loro minor idoneita ad essere manipolate o artatamente falsificate. 36 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE particolar modo l’argomento “Politica/Governo”, che assume le dimensioni maggiori, tanto che molti dei termini che compaiono tra i 30 più frequenti dell’intero dataset sono legati alle vicende politiche e istituzionali del Paese. Questa evidenza denota senz’altro una certa concentrazione di disinformazione attorno alle questioni politiche nei primi 8 mesi del 2018 e contribuisce ad acuire le criticità già emerse nel paragrafo precedente laddove si rilevava una maggiore produzione di contenuti fake durante il periodo elettorale. Il risultato di fatto suggerisce che, non soltanto nei mesi immediatamente precedenti e seguenti alla chiamata alle urne degli italiani la disinformazione ha visto un deciso incremento, ma anche che i contenuti fake divulgati hanno avuto ad oggetto notizie strettamente connesse alla sfera politica. Oltre alla politica, la Figura 2.6 identifica tra le macro-tematiche prevalenti della disinformazione in Italia ulteriori argomenti rientranti nella categoria delle hard news, quali “Cronaca”, “Immigrazione” ed “Esteri”. Nel complesso dei contenuti fake, grande rilevanza, in termini di distribuzione di frequenza, assumono altresì gli argomenti connessi all’ambito sociale, come “Diritti” e “Famiglia e Fede”, e a quello dell’“Economia”. Inoltre, coerentemente a quanto rilevato dalla Figura 2.5, un’ampia porzione di disinformazione riguarda le materie scientifico- tecnologiche, con particolare riguardo a quelle che investono il campo sanitario e ambientale. In linea generale, è possibile osservare come le 9 macro-tematiche individuate abbiano come elemento comune il fatto di richiamare argomenti polarizzanti23, ossia in grado di creare o accentuare la separazione degli individui in gruppi distinti (questo argomento sarà trattato nell’ambito del Capitolo 4 a cui si rimanda). Sono quindi argomenti dibattuti e di particolare interesse, dotati di un certo livello di contagiosità, quindi atti a trasferire stati emotivi e percezioni tra gli utenti. Di conseguenza, si tratta di tematiche che si prestano a divenire oggetto di propagazione virale soprattutto per mezzo delle piattaforme online (anche ad opera degli utenti stessi che rilanciano e condividono i contenuti). 23 Per polarizzazione ideologica si intende il risultato individuale di quel processo sociale di separazione e frammentazione della popolazione in gruppi distinti, separati e non comunicanti tra loro su tematiche divisive. Cfr. Sunstein, C. R. (2002), “The Law of Group Polarization”, Journal of Political Philosophy, 10(2), pp. 175–195; Idem (2017), #Republic. Divided Democracy in the Age of Social Media, Princeton University Press. Il grado di polarizzazione di un contenuto può essere chiaramente associato alla sua capacità di generare fenomeni di echo chamber o confirmation bias in specifici gruppi di utenti (cfr. Quattrociocchi, W., Scala, A. & Sunstein, C. (2016), “Echo Chambers on Facebook”, working paper). 37 La produzione di disinformazione Figura 2.6 - Principali tematiche oggetto dei contenuti fake (2018) Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom con sistema di visualizzazione LDAvis (Sievert e Shirley; 2014) Aumentando ulteriormente il grado di granularità dell’analisi, è possibile esaminare la composizione di ciascuna tematica della disinformazione, ricavando, in base ai termini salienti associati alle stesse, indicazioni circa l’oggetto specifico delle notizie diffuse. In tal senso, la Figura 2.7 esplora la composizione dell’argomento “Politica/Governo”. Dall’analisi dei termini più ricorrenti, si evince come l’attenzione dei contenuti fake ascrivibili a tale tematica sia stata posta su tre aspetti principali: i) i soggetti politici, in special modo partiti (si vedano ad esempio i termini “partito”, “lega”, “movimento”, “stelle”, “forza”, “italia”), esponenti e candidati alle elezioni del 4 marzo 2018 (“salvini”, “renzi”, …); ii) i soggetti istituzionali (“governo”, “ministri”, “presidente”); iii) lo svolgimento delle elezioni politiche del 4 marzo e la partecipazione politica (“elettorale”, “voto”, “elezioni”, “politiche”, …). Tali aspetti sono certamente quelli che assumo la rilevanza più elevata sotto il profilo del pluralismo, ancor più considerando che gran parte del periodo cui si riferisce l’analisi è stato interessato dall’esplicarsi del nuovo ciclo politico, con i cittadini chiamati Primi 30 termini per numero di occorrenze Politica/Governo Diritti Economia Salute e Ambiente Famiglia e Fede Cronaca EsteriImmigrazione Scienza Livello di attualità Estensione soggettiva 38 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE alle urne ed esposti al rischio di ricavare informazioni distorte su cui fondare le proprie espressioni di voto. Figura 2.7 - Termini salienti dell’argomento “Politica/Governo” (2018) Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom con sistema di visualizzazione LDAvis (Sievert e Shirley; 2014) La seconda tematica più estesa nel panorama dei contenuti fake è quella che attiene ai “Diritti”, intesi in senso ampio. La disamina dei termini salienti offerta dalla Figura 2.8 pone l’accento sulla constatazione che molto spesso sono le notizie legate ai diritti e bisogni della persona (“vita”, “persone”, “bambini”, “amore”, “lavoro”, …) e all’esigenza di vederne riconosciuta la tutela (“legge”, “bisogno”, …) a costituire la leva della disinformazione. Disinformazione che, in casi come questo, si rivela frutto di strategie mirate a far presa sulla sfera emozionale e sul coinvolgimento diretto dei cittadini. Politica/Governo Primi 30 termini per numero di occorrenze Livello di attualità Estensione soggettiva Frequenza complessiva del termine Frequenza del termine all’interno del topic 41 La produzione di disinformazione Figura 2.10 - Termini salienti dell’argomento “Salute e Ambiente” (2018) Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom con sistema di visualizzazione LDAvis (Sievert e Shirley; 2014) Analogamente, il profilo ideologico è alla base di strategie di disinformazione inerenti alla fede religiosa. Molti contenuti fake nel 2018 hanno avuto ad oggetto notizie su “Famiglia e Fede”, tanto che l’argomento è risultato il quinto più trattato dai siti web individuati come fonti di disinformazione. In particolare, il maggior numero di notizie false, manipolate o distorte, afferenti alla tematica in questione, ha riguardato la chiesa (“chiesa”, “francesco”, “san”, …), ma anche questioni esistenziali (come “vita” e “morte”), oltre che la famiglia (“casa”, “famiglia”, “uomo”, “donna”, “insieme”, …), da sempre riconosciuto tra i valori fondanti delle comunità religiose (cfr. Figura 2.11). Salute e Ambiente Livello di attualità Estensione soggettiva Primi 30 termini per numero di occorrenze Frequenza del termine all’interno del topic Frequenza complessiva del termine 42 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Figura 2.11 - Termini salienti dell’argomento “Famiglia e Fede” (2018) Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom con sistema di visualizzazione LDAvis (Sievert e Shirley; 2014) Quanto alla disinformazione prodotta in merito alla tematica “Cronaca”, si osserva che la stessa, pur non sembrando concentrata su uno o pochi fatti specifici che hanno assunto rilevanza a livello nazionale nel 2018, si rivela incentrata prevalentemente sugli accadimenti di cronaca nera e giudiziaria. Dall’analisi dei termini salienti riportati nella Figura 2.12, infatti, risulta evidente l’abbondanza di notizie che riguardano tanto le modalità con cui può essere avvenuto un reato (“persone”, “ospedale”, “violenza”, “vittima”, …), quanto l’intervento delle forze dell’ordine (“polizia”, “carabinieri”, “agenti”, “arrestato”, “indagini” …) e le vicende giudiziarie connesse (“procura”, “leggi”, “tribunale”, “accusa”, “carcere”, …). Famiglia e Fede Primi 30 termini per numero di occorrenze Livello di attualità Estensione soggettiva Frequenza complessiva del termine Frequenza del termine all’interno del topic 43 La produzione di disinformazione Figura 2.12 - Termini salienti dell’argomento “Cronaca” (2018) Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom con sistema di visualizzazione LDAvis (Sievert e Shirley; 2014) Passando agli avvenimenti internazionali (“Esteri”), la Figura 2.13 mostra come i contenuti fake prodotti in Italia nei primi otto mesi del 2018 abbiano avuto ad oggetto in prevalenza notizie relative a conflitti e attacchi militari (“guerra”, “siria”, “attacco”, “militare”, “armi”, “iran”, …). Particolare risalto, inoltre, è stato conferito alle vicende degli Stati Uniti, come dimostra la frequenza di occorrenza di termini salienti quali “trump”, “stati_uniti”, “usa”, “america”, “donald”, ...). Cronaca Primi 30 termini per numero di occorrenze Livello di attualità Estensione soggettiva Frequenza complessiva del termine Frequenza del termine all’interno del topic 46 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE sono riconducibili a parole evocative di tale questione, come “stati”, “italia”, “migranti”, “immigrati”, “richiesta”, “asilo”, “profughi”, “clandestini”. Figura 2.15 - Termini salienti dell’argomento “Immigrazione” (2018) Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom con sistema di visualizzazione LDAvis (Sievert e Shirley; 2014) Immigrazione Livello di attualità Estensione soggettiva Primi 30 termini per numero di occorrenze Frequenza del termine all’interno del topic Frequenza complessiva del termine islamizzazione 3. LA DIFFUSIONE DI NOTIZIE REALI E FALSE 48 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE 3.1. INTRODUZIONE Nei capitoli precedenti, il sistema informativo e stato esaminato sotto l’aspetto della produzione, intesa come quantita , qualita e varieta dei contenuti generati dalle fonti attive in Italia sui diversi mezzi, quali quotidiani, Tv, radio, siti web e piattaforme online (in particolare, social network). A partire da una metodologia di carattere soggettivo (ossia che parte dall’individuazione delle fonti di informazione e disinformazione) sono state individuate le caratteristiche e messe in luce le criticita dell’offerta informativa proposta da ciascun mezzo (anche in relazione alla domanda e alle risorse produttive impiegate, cfr. Capitolo 1), nonche della disinformazione prodotta e rilasciata nel sistema nazionale (cfr. Capitolo 2). Cambiando necessariamente la prospettiva di analisi, ossia partendo dalle notizie, quindi dall’oggetto dei contenuti informativi e falsi prodotti, l’obiettivo di questo capitolo e identificare le peculiarita che contraddistinguono la diffusione dell’informazione e della disinformazione ad opera delle predette fonti. Nei paragrafi che seguono, pertanto, saranno indagate le modalita di propagazione delle singole notizie, reali e false, nel tempo e nello spazio definito dall’insieme dei media che compongono il sistema informativo. L’attenzione sara rivolta in particolare alla definizione del ciclo di vita delle notizie (permanenza nel sistema informativo), e alla comprensione degli elementi distintivi (durata, presenza effettiva, copertura) delle medesime, in base alla tipologia (genere) di notizia e al mezzo di diffusione. Sotto il profilo metodologico, come detto, le analisi esposte nel prosieguo sono state compiute applicando un criterio di carattere oggettivo. In tal senso, sono stati costruiti dataset per due campioni di notizie: uno per le notizie reali, uno per le quelle false25. 25 Nel passaggio dal primo al secondo metodo di analisi, è implicito un cambiamento che deve essere ben compreso dal lettore. Nel metodo soggettivo (capitoli 1 e 2), ad essere censite sono state le fonti di informazione e disinformazione. Essendo le prime ben definite, l’analisi dell’informazione è stata effettuata a livello pressoché censuale. Sulle seconde, invece, come detto, ci si è affidati a liste di siti e pagine/account di disinformazione individuati dalla comunità scientifica. Questi ultimi rappresentano, necessariamente, un sotto-insieme di tutte le fonti di disinformazione attive. In questo capitolo, che ha l’obiettivo di analizzare il percorso dinamico delle singole notizie, si è necessariamente individuato un campione di notizie reali e false, utilizzando la procedura descritta nel testo. L’analisi, quindi, non solo fa riferimento al carattere oggettivo dell’informazione e della disinformazione, ma utilizza anche un campione, per forza di cose limitato (anche se, come sarà illustrato, altamente rappresentativo), di tutte le notizie presenti nell’ecosistema. Di conseguenza, l’analisi in esame è condizionata dal campione selezionato e dal periodo considerato: infatti, ogni anno, le principali notizie possono appartenere a categorie diverse a seconda degli eventi accaduti nel periodo (elezioni politiche, notizie di cronaca, eventi internazionali, eventi sportivi, …). 51 La diffusione di notizie reali e false 3.2. IL CICLO DI VITA E LE MODALITÀ DI DIFFUSIONE DELLE NOTIZIE REALI L’ampiezza del sistema italiano dell’informazione, in termini di contenuti informativi prodotti, e stata oggetto di stima nel Capitolo 1, nell’ambito del quale sono state analizzate le caratteristiche che attengono specificamente alla produzione di informazione (non solo quantita , ma anche qualita e varieta ). Stante quanto esaminato e discusso nella prima parte del Rapporto, in questo paragrafo, seguendo l’andamento di un numeroso campione di notizie principali (selezionato sulla base dei criteri sopra esposti, cfr. par. 3.1), si passa ad esaminare nel dettaglio come, mediamente, una singola notizia viene trattata e diffusa all’interno del sistema informativo. Una prima indicazione sulle modalita di diffusione delle notizie viene offerta dalla rappresentazione del ciclo di vita delle stesse, inteso come l’andamento medio giornaliero della quantita di contenuti informativi riguardanti la notizia, divulgati dai diversi mezzi di comunicazione. Come mostra la Figura 3.1, la propagazione di una notizia puo avere inizio anche prima del giorno esatto (𝑡0) in cui avviene il fatto relativo alla medesima. Molto dipende dalla tipologia di notizia, che puo essere legata a un accadimento improvviso o imprevedibile, ovvero ad un evento programmato o prevedibile. In quest’ultimo caso, chiaramente, e facile riscontrare la copertura della notizia anche nei giorni antecedenti al 𝑡0. Tuttavia, e nei giorni che vanno dal 𝑡0 in poi che si verifica la maggiore distribuzione dell’offerta informativa. In particolare, la concentrazione di contenuti sulla notizia, che tendenzialmente subisce un’impennata in corrispondenza del 𝑡0, registra il suo massimo nei due giorni successivi a quello in cui ha avuto luogo l’accadimento (assumendo, in ciascuno dei due giorni, un valore prossimo al 14% del totale), quando tutti i mezzi arrivano a diffonderla. Come si approfondira nel prosieguo, infatti, ciascun mezzo ha le proprie specificita e copre la notizia in tempi e modi che possono differire tra loro anche in base alla frequenza di aggiornamento della propria offerta (i quotidiani, ad esempio, essendo pubblicati una volta al giorno, possono coprire la notizia a partire dal giorno successivo al 𝑡0, tranne nei casi in cui il fatto avvenga entro le prime ore della giornata), oltre che alla linea editoriale prescelta e allo spazio destinato all’informazione. 52 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Figura 3.1 - Ciclo di vita di una notizia Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom Il 𝑡0, dunque, segna sicuramente il momento essenziale attorno a cui si sviluppa il ciclo di vita della notizia. Piu in generale, si distinguono le notizie per le quali il 𝑡0 e “assoluto” da quelle per le quali e “relativo”. Nel primo caso, il 𝑡0 segna l’inizio del ciclo di vita della notizia. Questo avviene per notizie che presentano un andamento come quello riportato, a titolo esemplificativo, nella figura successiva. Nel dettaglio, la Figura 3.2 espone il ciclo di vita della notizia sul terremoto che nella notte del 24 agosto 2016 colpì il centro Italia. In questo caso, si tratta di un fatto non prevedibile, per cui la notizia non riporta anticipazioni ma viene immessa nel sistema informativo negli istanti immediatamente successivi all’accadimento, peraltro con una copertura che, raggiungendo il punto di massimo direttamente nel giorno 𝑡0, lascia presumere la trattazione da parte di tutti i media in concomitanza del 𝑡0. Un ciclo di vita con caratteristiche analoghe si rinviene tipicamente per notizie quali fatti di cronaca nera, calamita naturali, attacchi terroristici, … Tempo (giorni) Distribuzione dell'offerta (%) t0 53 La diffusione di notizie reali e false Figura 3.2 - Ciclo di vita della notizia “terremoto centro Italia” (agosto-settembre 2016) Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom Quando il 𝑡0 e relativo, invece, il ciclo di vita di una notizia inizia prima che l’evento di cui la stessa tratta si verifichi. Un esempio di notizia che mostra occorrenze nel sistema informativo prima del 𝑡0 e riportato nella Figura 3.3, che si riferisce all’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti. Chiaramente, la notizia, essendo connessa a un accadimento prevedibile, presenta anticipazioni legate soprattutto alla trattazione dello scenario prospettato in caso di vittoria del candidato alle elezioni. E frequente riscontrare anticipazioni nella produzione di contenuti informativi su una notizia nel caso di competizioni politiche, ma anche di eventi sportivi, culturali o di manifestazioni. Lo stesso puo valere per operazioni societarie o eventi astronomici e, in generale, per tutti quegli accadimenti prefissati o comunque attesi, in cui la copertura mediatica prima del 𝑡0 puo essere proprio finalizzata a preannunciare l’avvenimento. Tempo (giorni) Distribuzione dell'offerta (%) terremoto centro Italia 56 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE editoriali online, a fronte di una copiosa produzione di contenuti informativi, e stato riscontrato un sovrautilizzo della forza giornalistica impiegata, con il conseguente rischio di ricadute negative sull’accuratezza e l’approfondimento del contenuto generato attorno alla notizia. Per i quotidiani e la Tv, che invece presentano una minore intensita produttiva dei giornalisti in relazione alla quantita di contenuti informativi offerti, un maggior livello di qualita attesa e accompagnato da una copertura giornaliera della notizia superiore alla media e una lunghezza del ciclo di vita della notizia mediamente superiore ai 20 giorni. Tra i due mezzi, i quotidiani, anche in ragione della loro vocazione pressoche interamente informativa, mostrano valori piu alti soprattutto con riferimento ai giorni di presenza (trattazione) effettiva della notizia: 12 (oltre la meta della durata media) contro i 7 della televisione (un terzo della rispettiva durata media). Nel caso della radio, a un’offerta informativa complessivamente bassa e associata anche una scarsa copertura della singola notizia, sia giornaliera che nel tempo. Tuttavia, come visto in precedenza (cfr. Figura 1.2), il mezzo, analogamente alla Tv, registra anche una bassa intensita produttiva delle risorse giornalistiche. Per i social network (pagine e account di fonti informative e infuencer), la diffusione della notizia avviene in un arco temporale decisamente piu corto. La durata media di una notizia e di appena 8 giorni, in 3 dei quali soltanto si rileva una trattazione effettiva della notizia, unitamente a una copertura media giornaliera di molto inferiore agli altri mezzi. Questi risultati, se confrontati con gli elevati valori della quantita di contenuti informativi complessivamente offerti, forniscono un’indicazione circa la rapidita con cui i post e i tweet passano dalla trattazione di una notizia ad un'altra. Si tratta, dunque, anche per la natura stessa del prodotto informativo tipica delle piattaforme online e dello spazio entro cui e circoscritto, di una trattazione degli accadimenti piu superficiale rispetto agli altri mezzi, come dimostra peraltro il basso grado di qualita atteso appurato nel primo capitolo. 57 La diffusione di notizie reali e false Figura 3.4 - Indici di diffusione di una notizia, per mezzo Note: per Tv e radio sono state considerate le emittenti nazionali. Le fonti editoriali online includono siti web di quotidiani, di radio, Tv e testate esclusivamente online; mentre i social network comprendono pagine e account di fonti informative e infuencer. La “durata della notizia” è calcolata come distanza media tra il primo e l’ultimo giorno in cui una notizia registra almeno un’occorrenza. La “presenza effettiva della notizia” esprime il numero medio di giorni, anche non consecutivi, in cui una notizia registra almeno un’occorrenza. L’ “indice di copertura” esprime il rapporto (moltiplicato per 100) tra il numero di occorrenze giornaliere registrate mediamente da una notizia su uno specifico mezzo e il numero di occorrenze giornaliere registrate mediamente da una notizia su un qualsiasi mezzo. Pertanto, valori superiori a 100 indicano una copertura più alta della media, valori pari a 100 indicano un livello di copertura in linea con la media complessiva dei mezzi di informazione, e valori inferiori a 100 indicano una copertura più bassa della media. Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom L’analisi degli indicatori di diffusione dell’informazione da parte dei singoli mezzi puo essere ulteriormente approfondita esaminando come la distribuzione di una notizia si concentra nel tempo. A tale scopo e stata utilizzata un’apposita rappresentazione grafica, c.d. heat map (cfr. Figura 3.5), che contemporaneamente consente di visualizzare l’aggregazione tra distribuzioni statisticamente omogenee ottenuta tramite procedure di clustering (parte sinistra del grafico) e il diverso grado di concentrazione delle occorrenze giornaliere riscontrate per una notizia su ciascun mezzo. Quest’ultimo aspetto viene rilevato attraverso la colorazione assunta in ogni singolo giorno, per cui il livello di concentrazione aumenta man mano che si passa dal rosso vivo (minimo) al verde brillante (massimo). 25 24 21 18 8 232 168 123 47 26 0 50 100 150 200100 Fonti editoriali online 15 12 7 6 3 DURATA MEDIA NOTIZIA (giorni) PRESENZA EFFETTIVA NOTIZIA (giorni) COPERTURA GIORNALIERA NOTIZIA (indice) Quotidiani Tv Radio Social network 58 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE In linea generale, la Figura 3.5 contribuisce a confermare e qualificare ulteriormente le caratteristiche emerse dallo studio degli indicatori precedenti. Nello specifico, si evidenzia un andamento simile per le emittenti televisive e radiofoniche, con una distribuzione delle occorrenze per notizia che inizia a intensificarsi in concomitanza del 𝑡0 per poi concentrarsi maggiormente nei 4 giorni successivi. I quotidiani, scontando, come noto, una frequenza di aggiornamento con cadenza giornaliera, mostrano una distribuzione della notizia nel tempo peculiare, che mediamente inizia ad accentuarsi con un giorno di ritardo rispetto agli atri mezzi, per poi assumere il valore massimo (rispetto al totale del mezzo) nei 3 giorni seguenti. I quotidiani, inoltre, rispetto agli altri mezzi, presentano il maggior numero di giorni contraddistinti da una sfumatura di verde, ad indicare che la distribuzione della notizia e piu diluita nel tempo, con una varianza meno accentuata. Viceversa, le distribuzioni con cui si propagano le notizie su internet sono accomunate da una forte varianza tra i livelli di concentrazione raggiunti a ridosso del 𝑡0 e quelli dei giorni successivi (e sono aggregate quindi dal processo statistico di clusterizzazione). Nel giorno seguente al 𝑡0, infatti, le due distribuzioni raggiungono un picco di concentrazione che assume un valore piu alto rispetto a quello registrato dagli altri mezzi in corrispondenza del proprio massimo, per poi rimanere su una percentuale comunque elevata di occorrenze anche il giorno dopo. La tendenza appare ancor piu accentuata per i social network, nella misura in cui il passaggio tra la massima e la minima concentrazione di contenuti informativi riguardanti una notizia avviene in maniera sensibilmente piu repentina che negli altri mezzi di informazione. I medesimi indicatori (durata media, presenza effettiva e copertura media giornaliera della notizia) utilizzati per l’analisi della diffusione di una notizia sui vari mezzi possono essere impiegati per indagare gli elementi caratterizzanti della divulgazione delle varie categorie di notizie, tenendo comunque a mente, nella lettura dei dati che seguono, che i valori riportati sono espressione di tendenze medie ottenute per un campione di notizie principali (sebbene ampio e adeguatamente rappresentativo). 61 La diffusione di notizie reali e false Figura 3.6 - Indici di diffusione di una notizia, per categoria Note: la “durata della notizia” è calcolata come distanza media tra il primo e l’ultimo giorno in cui una notizia registra almeno un’occorrenza. La “presenza effettiva” della notizia esprime il numero medio di giorni, anche non consecutivi, in cui una notizia registra almeno un’occorrenza. L’ “indice di copertura” esprime il rapporto (moltiplicato per 100) tra il numero di occorrenze giornaliere registrate mediamente da una notizia appartenente a una determinata categoria e il numero di occorrenze giornaliere registrate mediamente da una notizia appartenente a qualsiasi categoria. Pertanto, valori superiori a 100 indicano una copertura più alta della media, valori pari a 100 indicano un livello di copertura in linea con la media, e valori inferiori a 100 indicano una copertura più bassa della media. Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom Sport Cultura e Spettacolo Scienza e Tecnologia 29 33 29 24 32 29 29 29 21 26 21 16 21 19 19 18 167 228 139 135 100 73 50 25 0 50 100 150 200 100 Hard news DURATA MEDIA NOTIZIA (giorni) PRESENZA EFFETTIVA NOTIZIA (giorni) COPERTURA GIORNALIERA NOTIZIA (indice) Politica Esteri Cronaca Economia 62 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE 3.3. LE MODALITÀ DI DIFFUSIONE DELLA DISINFORMAZIONE E IL CICLO DI VITA DELLE NOTIZIE FALSE: AMBITO SOGGETTIVO E OGGETTIVO Nel paragrafo precedente sono state esaminate le modalita con cui una notizia reale si diffonde nel tempo all’interno del sistema nazionale dell’informazione. I risultati emersi, letti congiuntamente allo scenario delineato sotto il profilo della produzione (cfr. Capitolo 1), hanno consentito di individuare piu compiutamente le peculiarita , gli aspetti soddisfacenti e le criticita sotto il profilo del pluralismo dell’offerta informativa, sia sul piano generale dei contenuti complessivamente generati, sia sul piano particolare della copertura conferita ai singoli accadimenti. In maniera analoga, l’obiettivo di questo paragrafo e completare il quadro definito nel Capitolo 2 relativamente alla produzione di disinformazione, approfondendo come le notizie false si diffondono nel sistema per mezzo delle varie fonti, che, e bene sottolineare, non tengono conto dell’azione di condivisione di contenuti svolta dagli utenti attraverso pagine e profili personali (la cui trattazione sara oggetto del prossimo capitolo). Vale anzitutto osservare come la diffusione di disinformazione nel sistema nazionale debba essere studiata in entrambe le sue componenti, che attengono rispettivamente a: • l’ambito soggettivo, ossia, il comportamento adottato nella trattazione delle notizie dai soggetti individuati quali fonti di disinformazione (cfr. Capitolo 2); • l’ambito oggettivo, ossia, la distribuzione nel tempo delle singole notizie false. L’ambito soggettivo puo essere indagato attraverso l’esame dei medesimi indicatori di diffusione introdotti nel par. 3.2 (durata media, presenza effettiva e copertura giornaliera della notizia). In particolare, circoscrivendo l’analisi alle sole fonti di contenuti fake (specifici siti web, pagine e account di social network individuate come tali da fonti esterne), e possibile valutare come e quanto vengono seguite dalle stesse le notizie reali e quelle false. Al riguardo, occorre evidenziare che i siti che producono disinformazione non contengono soltanto contenuti fake, ma combinano notizie reali e notizie false proprio al fine di ingannare e manipolare il lettore della notizia. L’esercizio e riportato nella Figura 3.7. Per quel che concerne la diffusione delle notizie reali sulle fonti di disinformazione, il primo confronto puo essere operato rispetto ai valori assunti dagli stessi indicatori per gli altri media (cfr. Figura 3.4). Se paragonate alle altre fonti informative, si osserva come quelle di contenuti fake trattino le notizie piu superficialmente (per meno tempo e con minore intensita di copertura) rispetto a 63 La diffusione di notizie reali e false tutti gli altri mezzi (ad eccezione dei social network, che tuttavia hanno finalita informative e struttura diffusiva distintiva). Per le fonti di contenuti fake, a differenza delle altre, la produzione dell’offerta non e frutto di un lavoro giornalistico, per cui, anche quando i contenuti veicolati riguardano notizie reali, l’informazione che ne deriva non e caratterizzata ne da accuratezza ne , tanto meno, da un approfondimento. A cio si aggiunga che, non di rado, da parte di queste fonti, contenuti fake vengono costruiti attorno a fatti reali, magari inseriti in false contestualizzazioni, costituendo fenomeni di mala-informazione. Spostando il confronto sulle diverse tipologie di notizie diffuse sulle fonti di disinformazione, la Figura 3.7 evidenzia come la durata media esibita dalle notizie false sia ancora minore di quella osservata per le notizie reali (3 giorni per le prime, rispetto ai 9 giorni delle seconde), a fronte pero di un numero di giorni di presenza effettiva molto basso per entrambi i tipi di notizie. Questo suggerisce che la distribuzione di contenuti generati attorno alle notizie e molto concentrata e quando l’oggetto dei contenuti divulgati e una fake news mediamente la totalita delle occorrenze si verifica in un solo giorno. La differenza piu rilevante tra notizie reali e false si registra in merito all’indice di copertura media giornaliera conferita dalle fonti disinformazione, che risulta decisamente piu alto per i contenuti fake, segnalando come l’offerta complessiva proposta e diffusa da tali fonti si componga di poche notizie reali (trattate superficialmente o per veicolare intenzionalmente messaggi di mala-informazione) e di molte notizie false. Peraltro, la rapidita con cui vengono trattate le singole notizie (reali e false) e un’intensita giornaliera di copertura delle medesime che, in ogni caso, rimane bassa in relazione all’intero sistema informativo, se rapportate all’elevata quantita offerta complessivamente dalle fonti di disinformazione (cfr. Capitolo 2), forniscono una prima evidenza di come il ruolo di queste ultime sia soprattutto quello di dare impulso a molte notizie diverse, lasciando poi che le stesse trovino diffusione massiva attraverso altri canali, fino a viralizzarsi. Si pensi, al riguardo, all’azione combinata dei meccanismi automatici (algoritmi) sottostanti al funzionamento delle piattaforme online e della condivisione dei contenuti messa in atto dagli utenti ma anche, sempre piu spesso, da bot. In tal senso, la produzione e la trattazione di disinformazione si differenziano sostanzialmente dal processo informativo, basato sul lavoro giornalistico (cfr. Capitolo 1). In questo caso, si producono tante notizie (cfr. Capitolo 2), che vengono trattate 66 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Figura 3.8 - Ciclo di vita di una notizia falsa Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom Nella Figura 3.9 viene riportato l’esempio di una specifica notizia falsa, per la quale il ciclo di vita inizia in corrispondenza del 𝑡0, che coincide con il momento stesso in cui viene registrata la prima occorrenza sulla notizia. Nel dettaglio, la notizia riguarda la pubblicazione di presunti studi scientifici che porterebbero a prevedere la glaciazione terrestre nel 2019. Come mostra la figura, il ciclo di vita della notizia, chiaramente infondata, si esaurisce nel giro di pochissimi giorni, pur avendo trovato spazio, nell’intervallo temporale immediatamente seguente al 𝑡0, sia tra le fonti di contenuti fake sia tra le altre fonti di informazione online e non. Notizia falsa Notizia reale Tempo (giorni) Distribuzione dell'offerta (%) t0 67 La diffusione di notizie reali e false Figura 3.9 - Ciclo di vita della fake news “nuova era glaciale nel 2019” Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom Un ulteriore esempio di diffusione di una notizia falsa nel sistema informativo e esposto nella Figura 3.10. La notizia si riferisce al fatto, nella realta non verificatosi, di un incidente presso la centrale nucleare di Krs ko, in Slovenia, non distante dal confine con il territorio italiano. Questa notizia falsa e stata lanciata online da una fonte di contenuti fake, con il chiaro intento di far leva sull’allarmismo che contraddistingue una parte di cittadini con determinate posizioni ideologiche sull’utilizzo dell’energia nucleare, e al contempo innescare un processo di clickbaiting. La notizia, comunque ripresa anche da altre fonti informative, presenta un ciclo di vita peculiare. In effetti, si registrano occorrenze anche prima del 𝑡0. In questo caso, la ragione della presenza di anticipazioni e rinvenibile nel fatto che, alcuni giorni prima che si diffondesse la notizia falsa, si era verificato un evento reale: era stato arrestato, come la prassi richiede, un impianto della centrale nucleare di Krs ko per verifiche su un problema rilevato dai sistemi di sicurezza. I primi contenuti apparsi nel sistema Tempo (giorni) Distribuzione dell'offerta (%) nuova era glaciale nel 2019 68 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE informativo menzionavano l’incidente in via ipotetica, creando lo spunto per l’ideazione dei contenuti fake proliferati in seguito. Figura 3.10 - Ciclo di vita della fake news “incidente centrale nucleare di Krs ko” Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom Quanto osservato mediante la rappresentazione grafica della curva identificativa del ciclo di vita delle notizie false trova conferma nel dato numerico riscontrato per gli indicatori di diffusione delle notizie nel sistema informativo. In tal senso, la Figura 3.11 riporta, in un’ottica comparativa, i valori di durata media e presenza effettiva di una notizia falsa rispetto a una reale. La differenza che ne emerge e notevole. Se per una notizia reale, la distanza media che intercorre tra la prima e l’ultima occorrenza e di 30 giorni, per una falsa il lasso temporale e 5 volte inferiore (6 giorni). Conseguentemente, l’intera distribuzione dell’offerta di una notizia falsa si concentra mediamente in 3 giorni, laddove l’effettiva divulgazione di contenuti concernenti una notizia reale si distribuisce nell’arco di 20 giorni. Tempo (giorni) Distribuzione dell'offerta (%) incidente centrale nucleare di Krško 71 La diffusione di notizie reali e false Figura 3.12 - Indici di diffusione di una notizia falsa, per categoria Note: la “durata della notizia” è calcolata come distanza media tra il primo e l’ultimo giorno in cui una notizia registra almeno un’occorrenza. La “presenza effettiva della notizia” esprime il numero medio di giorni, anche non consecutivi, in cui una notizia registra almeno un’occorrenza. Fonte: elaborazioni Agcom su dati Volocom In definitiva, l’analisi sulla disinformazione svolta in questo paragrafo e nel precedente capitolo ha messo in luce che, per quanto attiene all’aspetto soggettivo, le fonti di disinformazione assumono un ruolo che consiste prevalentemente nel conferire impulso ai contenuti fake all’interno del sistema nazionale. Dal punto di vista oggettivo, la brevita del ciclo di vita delle singole fake news e la concentrazione della distribuzione delle relative occorrenze in pochi giorni sono la spia stessa dell’intento di mettere in atto una strategia di disinformazione, prediligendo la trattazione di tante notizie diverse, evitando di approfondirne i contenuti. Molto spesso, le fake news immesse nel sistema informativo, oltre che per la falsita del fatto narrato, si contraddistinguono per la loro contagiosita nel trasferire stati emotivi e percezioni, il che le porta, come anticipato nel par. 2.1, a poter agevolmente divenire oggetto di strategie di disinformazione. In relazione a tali strategie, la diffusione massiva, che di fatto conduce alla valorizzazione economica dei contenuti fake, avviene mediante Cultura e Spettacolo Scienza e Tecnologia 8 7 5 5 5 4 4 3 3 3 3 3 Hard news DURATA MEDIA (giorni) PRESENZA EFFETTIVA (giorni) Politica Esteri Cronaca 72 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE l’attivazione di ulteriori canali distributivi, che chiamano direttamente in causa il consumo e le azioni informative svolte dagli utenti sulle piattaforme sociali online. Lo studio di questo aspetto, introdotto in diversi recenti Rapporti dell’Autorita 31, sara affrontato dettagliatamente nel prossimo Capitolo, che da conto dei risultati di analisi empiriche condotte su grandi masse di dati. Un’ultima notazione riguarda le relazioni di interdipendenza tra sistema informativo e sistema della disinformazione. La diffusione di contenuti fake appare legata anche a diverse criticita che riguardano, sempre piu , il primo e che sono state oggetto di analisi e valutazione da parte dell’Autorita in altre occasioni. In quest’ambito, e opportuno richiamare in maniera sintetica le principali questioni collegate ai fenomeni patologici in esame: • la perdurante riduzione degli investimenti in informazione che “rischia … di innescare una spirale negativa, in cui, a fronte di una diminuzione della qualità dell’informazione, si registra un’ulteriore contrazione dei ricavi” (Agcom, 2015, “Indagine conoscitiva su Informazione e Internet in Italia”, par. 520, p. 217); • l’evidenziata e connessa regressione nell’uso di meccanismi di verifica nell’ambito della professione giornalistica (cfr. Agcom, 2017, Osservatorio sul giornalismo: II edizione); • la ristrettezza dei tempi dell’informazione online, sia nella fase di produzione (cfr. Capitolo 1), sia in quella di consumo (cfr. Agcom, 2018, Rapporto sul consumo di informazione), che rischia di tradursi in una minor attendibilita nella raccolta di informazioni da parte delle redazioni, oltre che in un minor livello di attenzione dell’utente, a scapito del livello di qualita dell’informazione stessa; • il mancato approfondimento (quantitativo e qualitativo) di talune tematiche, quali, in particolare, quelle di tipo scientifico e tecnologico, che scontano una perdurante carenza di offerta informativa nell’ambito dell’informazione tradizionale; 31 Cfr. Agcom, “Rapporto sul consumo di informazione”, cit.; “Big data Interim report nell'ambito dell'indagine conoscitiva di cui alla delibera n. 217/17/CONS”, cit.; “Le strategie di disinformazione online e la filiera di contenuti fake”, cit. 73 La diffusione di notizie reali e false • il conseguente costante declino della reputazione del sistema informativo tradizionale nel suo complesso (fenomeno che, come i precedenti, caratterizza non solo l’ecosistema italiano, ma, piu in generale, quello mondiale)32. In questo quadro, i cittadini rischiano di affidarsi sempre piu a fonti informative alternative e non qualificate, che sono spesso alla base di strategie di disinformazione. Il prossimo Capitolo approfondira pertanto le modalita di consumo informativo online e il ruolo svolto dai cittadini e dalle piattaforme online (e dai relativi algoritmi). 32 L’annuale Rapporto di Edelman sullo stato di fiducia dei cittadini (“Trust Barometer”) evidenzia come i media siano oramai l’istituzione con più bassa reputazione. Nel 2018, a livello mondiale (tra i 28 maggiori Paesi), solo il 43% della popolazione avrebbe fiducia nei media. In Italia, tale valore sarebbe pari al 45%, in calo di 3 punti percentuali rispetto all’anno precedente. 76 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE loro atteggiamento di diffidenza le conduce a mostrare resistenza ai fatti34, e le correzioni veicolate da fonti ufficiali (seppur scientificamente fondate) possono non riuscire a ridurre le percezioni errate, talvolta agendo addirittura come effetto di ritorno35. È in una situazione di questo tipo che si registra la propensione degli individui ad informarsi affidandosi alla propria rete online di contatti, ad attribuire credibilità ai contenuti e alle fonti che confermano le proprie congetture, a condividere e affermare in prima persona il proprio punto di vista e orientamento ideologico. Ed è, dunque, su questi atteggiamenti che fanno leva i soggetti che mettono in atto le strategie di disinformazione, contando sull’effetto di viralizzazione che gli stessi possono contribuire a diffondere, unitamente alle caratteristiche tecnologiche e agli algoritmi di personalizzazione delle piattaforme online. Dopo essersi soffermati sugli aspetti legati alla produzione (Capitoli 1 e 2) e alla diffusione (Capitolo 3) di notizie reali e di contenuti fake ad opera delle fonti informative e di quelle individuate dai debunker come fonti di disinformazione, i prossimi paragrafi saranno dedicati all’analisi: i) del consumo di notizie sulle piattaforme online e dei fattori che conducono all’insorgenza di fenomeni di polarizzazione; ii) delle modalità attraverso le quali vengono attuate e si diffondono massivamente le strategie di disinformazione sulle piattaforme online, anche sfruttando le azioni informative degli utenti; iii) della relazione tra la polarizzazione degli utenti attorno a determinati argomenti e le tematiche oggetto di disinformazione. Per affrontare correttamente lo studio di tali temi e comprendere il dispiegarsi dei fenomeni sopra esposti, si è ritenuto necessario seguire un’impostazione metodologica basata sull’esame di grandi massi di dati, che al tempo stesso, tramite l’utilizzo di strumenti sperimentali, potesse tener conto dei fattori socio-cognitivi che intervengono nei processi indagati. In tal senso, gran parte delle analisi esposte in questo Capitolo sono il frutto della collaborazione di ricerca di Walter Quattrociocchi, che – nello svolgimento dell’incarico affidatogli dall’Autorità, nell’ambito dell’Indagine conoscitiva 34 Cfr. J.H. Kuklinski et al. (2000), “Misinformation and the Currency of Democratic Citizenship.” The Journal of Politics, 62 (3), pp. 790-816. 35 Cfr. B. Nyhan, J. Reifler (2010), “When Corrections Fail: The Persistence of Political Misperceptions.” Political Behavior, 32 (2), pp. 303-330. 77 La propagazione di notizie reali e false sulle piattaforme online in cui si inserisce il presente Rapporto36 – ha prodotto un primo contributo di sintesi sulle più recenti evidenze scientifiche emerse in materia di disinformazione online. 36 Cfr. gli esiti della procedura comparativa per l’affidamento di un incarico individuale di ricerca su “Informazione e piattaforme digitali”, ex determina n. 78/17/SG. 78 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE 4.2. IL CONSUMO DI NOTIZIE SULLE PIATTAFORME ONLINE E LA POLARIZZAZIONE A livello globale, le piattaforme online sono definitivamente divenute parte integrante della dieta informativa quotidiana dei cittadini. Al riguardo, nell’ultimo Rapporto sul consumo di informazione, l’Autorità ha rilevato come gli Italiani che utilizzano internet per ricercare notizie accedano all’informazione prevalentemente attraverso le piattaforme online. La consultazione di almeno una piattaforma online per informarsi riguarda infatti il 55% della popolazione, laddove la fruizione delle fonti editoriali online si ferma al 39%. In particolare, social network e motori di ricerca raggiungono le porzioni più ampie di popolazione, pari ciascuna al 37%. Anche quando la finalità informativa è politica/elettorale, il reperimento di notizie e punti di vista su internet passa in maniera prioritaria attraverso le piattaforme online, piuttosto che attraverso i siti web o le app di quotidiani o altri siti di informazione online: 28% a fronte dell’8% della popolazione maggiorenne. Più in generale, le piattaforme costituiscono sempre più frequentemente veri e propri gatekeeper per l’accesso all’informazione. In un contesto caratterizzato dallo “spacchettamento” del prodotto informativo e da una fruizione frammentata dei contenuti (articoli, commenti, video, post, ecc.), le piattaforme fungono da nuovi intermediari per l’accesso all’informazione online da parte dell’individuo, accesso che molto spesso è frutto anche dell’incidentalità e casualità della scoperta delle notizie da parte dello stesso cittadino, che peraltro rischia di non avere piena consapevolezza circa la natura e la provenienza dell’informazione37. Allo scopo di analizzare come concretamente avviene il consumo di notizie sulle piattaforme online da parte degli utenti e quali caratteristiche assume, si propongono di seguito i risultati di ricerche scientifiche condotte su dataset di milioni di dati. L’approccio metodologico seguito combina scienza delle reti e meccanica statistica per trovare, da un punto di vista macroscopico, caratteristiche fisiche dell’interazione degli utenti con le informazioni. Una prima analisi è incentrata sulle modalità di consumo adottate dagli utenti nella fruizione sui social network di notizie prodotte da fonti informative ufficiali. Nello specifico, sono stati esaminati i modelli di consumo di 376 milioni di utenti su Facebook, 37 Ad esempio, “l’utente che accede a Facebook può trovare notizie o, più probabilmente, imbattersi in esse in maniera incidentale, attraverso molteplici fonti: pagine di quotidiani, pagine native Facebook, link a notizie condivisi da amici con relativi commenti e discussione”, pp. 39-40; Rapporto sul consumo di informazione, cit. 81 La propagazione di notizie reali e false sulle piattaforme online Figura 4.1 - Eterogeneita del consumo informativo, per durata di interazione (lifetime; 4.1a) e livello di coinvolgimento degli utenti (activity; 4.1b) Note: la “durata di interazione” (lifetime) rappresenta l’intervallo di tempo compreso tra la prima e l’ultima interazione dell’utente relativamente a un post delle fonti informative. Il “livello di coinvolgimento” (activity) rappresenta la quantità di like espressi dall’utente per un post delle fonti informative. La propensione ad interagire con poche pagine di fonti informative può determinare l’aggregazione delle stesse in gruppi (c.d. comunità), su cui gli utenti concentrano la propria attenzione e da cui attingono informazione. Al fine di verificare questa ipotesi, si è proceduto, in primo luogo, a rappresentare le interazioni degli utenti con le fonti informative per definire la struttura delle comunità di pagine che emergono in base alle attività degli utenti. In tal senso, nei grafici che compongono la Figura 4.2, i nodi (lungo il cerchio) rappresentano le pagine, e due pagine sono legate se un utente esprime apprezzamento (o commenta) almeno un post di entrambe. Il peso di un legame, ossia la dimensione dell’arco, è determinato dal numero di utenti che le due pagine hanno in comune. I colori identificano l’appartenenza di un nodo (pagina) a una specifica comunità39. 39 Le comunita sono state rilevate dall’algoritmo Fast Greedy (FG). L’algoritmo di rilevazione delle comunita e usato per identificare gruppi di nodi in una rete. La strategia si basa sulla modularita che quantifica la suddivisione di una rete in cluster separati, e un’elevata modularita corrisponde a una densa connettivita tra i nodi in una comunita e connessioni sparse tra i moduli. Cfr. A. Clauset, M.E.J. Newman, C. Moore (2004), “Finding Community Structure in Very Large Networks”, Physical review E (APS), 70 (6). 4.1a) 4.1b) p ag in e p e r an n o p ag in e p e r an n o 82 NEWS VS. FAKE NEL SISTEMA DELL’INFORMAZIONE Figura 4.2 - Struttura delle comunita di pagine, per tipologia di azione informativa Nota: le comunità sono state rilevate dall’algoritmo Fast Greedy (FG). I colori identificano l’appartenenza di un nodo (pagina) a una specifica comunità. Esaminando nel dettaglio le attività degli utenti tra le varie comunità e misurando come si estendono tra le pagine, si riscontra in effetti come la maggior parte degli utenti rimanga confinata all’interno di specifiche comunità. Per comprendere meglio la relazione tra i raggruppamenti di pagine e il comportamento degli utenti, è possibile quantificare la frazione di attività che un utente ha nelle comunità più grandi e quella che ha in qualsiasi altra comunità. La Figura 4.3 rappresenta l’attività degli utenti nelle comunità più grandi. Più precisamente, i vertici del pentagono rappresentano le 5 comunità più grandi, mentre il punto centrale rappresenta tutto il resto. La posizione di ciascun punto è determinata dal numero di comunità con cui gli utenti interagiscono; la dimensione e la trasparenza indicano il numero di utenti in quella posizione. Dalla figura si evince come gli utenti siano fortemente polarizzati e come la loro attenzione sia limitata a una singola comunità di pagine. In definitiva, l’interazione degli utenti di Facebook con le fonti di notizie denota una struttura di comunità di pagine alle quali corrispondono gruppi di utenti ben definiti. Poiché gli utenti tendono a Like Commenti 83 La propagazione di notizie reali e false sulle piattaforme online concentrare l’interazione verso un numero limitato di pagine, l’insieme di fonti informative sul social network risulta raggruppato in una precisa struttura comunitaria. Figura 4.3 - Polarizzazione degli utenti Nota: i vertici del pentagono rappresentano le 5 comunità più grandi e il punto centrale rappresenta tutto il resto. La posizione di ogni punto è determinata dal numero di comunità con cui l’utente interagisce. La dimensione e la trasparenza indicano il numero di utenti in quella posizione. Concentrando l’analisi sui modelli di consumo esibiti dagli utenti rispetto a una determinata tematica, è stato poi condotto uno studio specifico con riferimento all’informazione sulla Brexit. La ricerca ha tenuto conto di tutti i post pubblicati su Facebook dalle pagine di fonti informative ufficiali. Per ogni pagina, sono stati raccolti i tutti i post dal 1 ° gennaio al 15 luglio 2016 (il referendum sulla Brexit si è tenuto il 23 giugno 2016), e tutte le relative espressioni di apprezzamento (like) e i relativi commenti. Tutte le pagine delle fonti di informazione sono state divise in due gruppi: “pagine Brexit”, che includono le pagine impegnate nel dibattito intorno alla Brexit, e tutte le altre. Su 81 pagine (che hanno generato 303 mila post), 38 hanno pubblicato almeno una notizia sulla Brexit (per un totale di 5 mila post). La composizione del dataset è riportata nella Tabella 4.2.
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