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Famiglia sostantivo plurale, Sbobinature di Sociologia Della Famiglia

riassunto del libro " famiglia sostantivo plurale" del corso di edunido, scienze dell'educazione anno 2022, esame sociologia della famiglia + laboratorio 9 cfu

Cosa imparerai

  • Quali sono le nuove forme di famiglie emerse negli ultimi tempi?
  • Come le relazioni intergenerazionali hanno cambiato nella famiglia contemporanea?
  • Come si è evoluta la struttura delle famiglie italiane negli ultimi decenni?
  • Come la privatizzazione e l'individualizzazione hanno influenzato la famiglia?
  • Come la pluralizzazione delle forme familiari influenza la società?

Tipologia: Sbobinature

2021/2022
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Caricato il 16/06/2022

micollombardi99_
micollombardi99_ 🇮🇹

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Scarica Famiglia sostantivo plurale e più Sbobinature in PDF di Sociologia Della Famiglia solo su Docsity! FAMIGLIA: SOSTANTIVO PLURALE I capitolo: i nuovi profili della famiglia  Le famiglie italiane dal punto di vista strutturale si semplificano (pochi ruoli, es: single, coppia coniugale, un solo genitore con figli.  riduzione dell’ampiezza media dei componenti e una complessità maggiore delle forme familiari es: convivenze, fam monogenitoriali, fam ricostituite. In Italia ci si sposa sempre meno e più tardi, si generano anche meno figli. I figli tendono a rimanere a casa con i genitori e gli anziani tendono a formare un nucleo famigliare a sé. La famiglia tende a polarizzarsi su base generazionale: da una parte ci sono gli anziani soli o ancora in coppia; dall’altra ci sono adulti e giovani che danno origine a un nucleo famigliare. Queste forme di coabitazione tendono ad occupare spazi temporali sempre più lunghi.  Cambiano i modi, i rapporti, i legami di chi vive sotto lo stesso tetto: si è modificato il senso, il valore e il significato che gli attori sociali danno alle relazioni familiari. Sono cambiate le motivazioni e le aspettative che sono alla base di scelte importanti (sposarsi, uscire di casa e fare figli).  Nascono nuove strutture familiari: le convivenze, le famiglie ricostituite, i nuclei monogenitoriali; c’è una pluralizzazione delle forme.  La famiglia come istituzione era un contenitore che accoglieva uomini e donne, generazioni diverse scadendo e segnando i ritmi e le fasi delle biografie individuali. C’è uno spostamento di equilibri e priorità tra individuo e famiglia. Esplosione delle diverse modalità di vivere sotto lo stesso tempo iniziata negli anni ’70.  Privatizzazione, de istituzionalizzazione, individualizzazione: fanno riferimento ad un lento spostamento della famiglia da istituzione a gruppo, da sottosistema sociale specializzato nell’assolvimento di funzioni rilevanti ad affare privato. Ora le famiglie sono unità di affetti piuttosto che agenzie che devono assolvere compiti. Questo depotenziamento della famiglia è dovuto allo spostamento delle funzioni di cura alle istituzioni del welfare: complesso di politiche pubbliche messe in atto per il benessere dei cittadini.  Il fare famiglia richiede agli attori sociali elevati investimenti: il matrimonio non è più per la vita e ad oggi essere sposati e avere figli è causa di povertà. Il senso crescente di insicurezza, incertezza e vulnerabilità riguarda sia la relazione coniugale che quella della filiazione: si può definire quindi, “società del rischio”  Emerge, quindi, il concetto di famiglia vista sempre più come gruppo e sempre meno istituzione, percepita come una sfera privata, produttrice di gratificazioni affettive e psicologiche e non più di risorse. Il fare famiglia non è più considerato come la tappa per entrare nella vita adulta. Il fare famiglia diventa una scelta personale. Con l’aumento dell’occupazione femminile, il matrimonio diventa un’unione affettiva e sessuale le cui regole sono quotidianamente costruite. C’è una scissione tra riproduzione e sessualità: la procreazione non è più obbligatoria ma diventa a discrezione dell’individuo e della coppia.  Negli anni ’70 si sono diffusi molti servizi come: asili nido, scuola elementare; questi servizi offrono al bambino un’opportunità per realizzare le sue potenzialità. La famiglia, secondo Durkheim, è pensata come realtà esterna all’individuo, come fatto sociale (modo di agire, di pensare, di sentire esterno all’individuo), che costituisce un punto di riferimento per l’individuo, che su di esso modella la propria identità. Quindi essere famiglia diventa una scelta di due persone che si scelgono più per affetto reciproco che per interesse materiale.  Viene introdotto il nuovo diritto di famiglia con la legge 151/1975 in cui viene legittimato anche il superamento del vincolo matrimoniale: il divorzio. Alcuni punti principali: - Si stabilisce a 18 anni l’età minima per contrarre il matrimonio, senza la mediazione della famiglia - Il magistrato ha la facoltà di concedere o meno l’autorizzazione a contrarre o no il matrimonio al minorenne (prima era il padre); - Attribuzione della patria podestas ad entrambi i genitori - Possibilità della coppia di scegliere tra comunione e separazione dei beni; - Allineamento dei figli naturali riconosciuti con i figli nati dentro il matrimonio; - In caso di morte, il coniuge viene prima dei figli (il 50%) e il restante diviso tra i figli. - Viene eliminato il reato di adulterio, il delitto d’onore, elimina la dote, il divieto a vendere contraccettivi e sancisce per la donna il diritto a mantenere il proprio cognome dopo il matrimonio.  il vivere in famiglia diventa una condizione sempre più rischiosa e c’è la tendenza a rimanere attaccati alla sfera genitoriale in quanto fornisce sicurezza. I tassi di nuzialità sono bassi, aumenta l'età in cui si contrae il primo matrimonio (maschio 34 femmina 32), aumenta la percentuale di celibi/nubili dai 18-34 anni che vivono con i genitori (il 67%) e quasi 1 matrimonio su 3 finisce con una separazione.  Ad oggi c'è un'incapacità di crescere nuove generazioni e c'è un diffuso senso di inadeguatezza da dei genitori. C'è un processo di indebolimento dei legami sociali e questo spiega la crisi della famiglia. Fragilità, insicurezza e incertezza caratterizzano la modernità riflessiva. L'attore svolge un'azione meta riflessiva: la costruzione di relazioni familiari diventano consapevoli e richiedono un elevato impegno personale. C'è anche una crescente frammentarietà, discontinuità e accorciamento dei tempi della sfera lavorativa. Infatti, il lavoro nei primi è caratterizzato da discontinuità cicliche: contratti di formazione, lavoro rinnovabili e anche flessibilità e precarietà.  La relazione è anche fonte di stress: richiede un continuo processo di manutenzione e non è più data per scontata ma deve essere coltivata. Diventare madre o padre è una scelta che va soppesata. Inoltre, i costi individuali e sociali si fanno sentire poiché rimane la conflittualità dopo la separazione, con la separazione aumentano gli uomini che allentano i legami con i figli e aumenta il rischio di povertà punto è quindi necessario attivare “politiche amichevoli verso le nascite” tesi a valorizzare il lavoro di cura e renderlo meno oneroso per l'attore sociale nella gestione del suo budget quotidiano. II capitolo: l’identità materna e paterna nella famiglia contemporanea  L'identità riveste un ruolo di mediazione tra individuo e società, in quanto permette all'individuo di inserirsi nel sistema sociale e di essere individuato socialmente punto ha due componenti: quella relazionale e quella processuale. - relazionale: l'attore sociale acquista coscienza attraverso le relazioni con l'altro, diventa consapevole delle aspettative che gli altri hanno nei suoi confronti in base agli attributi che caratterizzano la sua identità. La sociologia crede che ci sia un buon grado di sovrapposizione tra identità individuale e sociale e che quindi il comportamento dell'attore - i legami collaterali sono ristretti e indeboliti, il figlio unico - le condizioni socioculturali della famiglia influenzano in modo molto forte l'opportunità dei figli  Ci imbattiamo in un attore sociale fortemente concentrato sul sé. Gli affetti non sono più una sicurezza; L'unico legame indelebile non contrattabile è quello di sangue. Crescono gli investimenti affettivi, le attese di realizzazione e di rassicurazione su e attraverso i figli.  il ruolo della famiglia: affettività Si evince un sistema di aspettative assolutamente asimmetrico: i genitori non si aspettano niente dei loro figli tranne di essere amati. La generatività avviene per raggiungere un obiettivo, con un sentimento narcisistico. Si genera quindi un legame che prevede un meccanismo dare- ricevere- cambiare. I bambini sono sempre più curati e protetti, diventano i soggetti di una relazione di scambio che fissa vincoli di reciprocità. al giorno d'oggi si investe meno intensivamente sulla famiglia, la società invecchia ed è meno competitiva. Si diffonde il bullismo nella scuola, utilizzo di sostanze stupefacenti, la mancanza di disciplina. La famiglia iperprotettiva nel privato ha delegato la sua funzione educativa ai mass media, alle forze dell'ordine e all'apparato statale. Gli adulti sostengono le voglio delle nuove generazioni impedendo loro di formulare desideri. IV capitolo: relazione di coppia, potere, conflitto  la legge numero 898 del 1970 ha introdotto in Italia il divorzio. Il divorzio non è una scusa del cambiamento delle relazioni familiari e di coppia, ma ne è una conseguenza. l'introduzione del divorzio andò a perturbare un equilibrio stabile e armonico: il conflitto coniugale ricorda che la famiglia è una relazione sociale complessa, le relazioni sociali comportano legami di dipendenza tra le parti che sono variabili nel tempo. La relazione quindi si basa sulla complementarità e questa è una condizione di stabilità. L'instabilità coniugale aumenta con la diffusione dei processi di potenziamento dell'autonomia dei singoli settori sociali. A confermare ciò sono l'aumento dei tassi di occupazione femminile, che favoriscono la crescita dell'autonomia della donna.  La famiglia di oggi e quindi il risultato di un processo di emancipazione dell'individuo, due stadi di evoluzione: - individualizzazione delle relazioni familiari : la famiglia si emancipa dal controllo della parentela e della comunità di appartenenza - individualizzazione nelle relazioni familiari : l'individuo si emancipa dalla famiglia (Nascita del matrimonio affettivo)  Ci sono due dimensioni latenti dei legami di coppia: dipendenza e potere; questi possono essere condotti a due forme di cecità - cecità ideologica : resistenza riconoscere che la famiglia sia il risultato di una dinamica relazionale e che i soggetti partono da posizioni sociali diverse e mai totalmente ugualitarie; - Cecità culturale : amore, affetto e libera scelta sono elementi costitutivi e fondanti delle relazioni di coppia coniugale. ora la relazione coniugale è basata sull'amore, si fonda sulla dipendenza reciproca, questo grazie anche all’ emancipazione femminile.  Nonostante l'aumento dell'occupazione femminile, sono più del 38% le donne in coppia casalinghe; 1/3 delle donne dipendono economicamente dal proprio marito o compagno. Nei matrimoni risulta che il 55% delle coppie abbia lo stesso titolo di studio, nel 29% dei casi gli uomini sposano una donna con titolo di studio più alto. Le donne, invece, sposano nel 23% dei casi un uomo con titolo di studio più elevato.  Per quanto riguarda il regime patrimoniale circa la metà delle coppie sceglie il regime di separazione; le donne con una scuola stazione più alta scelgono la comunione; invece, a parità di titolo o se l'uomo ha una scolarizzazione inferiore tende a scegliere la separazione.  è dimostrato che l'omogamia (matrimonio tra persone appartenenti allo stesso ceto o ambito sociale, condivisione di orientamenti i valori, stili di vita e consumo) è un fattore predittivo di stabilità coniugale, appare invece un rischio di instabilità nel caso contrario.  Il legame con l'altra/o diventano centrali ai fini della costruzione dell'identità individuale. In questo gioco sono sempre più importanti le caratteristiche della persona e personalità dell'altro. La relazione non trova altro fondamento che in sé stessa, questo potrebbe essere un punto di debolezza in quanto la stabilità della relazione è basata sugli effetti e sulle emozioni.  Il conflitto di coppia destabilizza la sicurezza e l'autonomia, due principi: - principio dello sfruttamento personale : la persona che ama di meno ha il potere di sfruttare la persona che ama di più - principio dell'interesse minimo : ha più potere la persona che è meno interessata a continuare la relazione.  il divorzio viene visto come fallimento del progetto di vita dei due. L'età media della separazione eh maschio 45 anni è femmina 41. Più di 1/3 dei divorzi coinvolgono i minori, che sempre più spesso sono affidati ad entrambi i genitori, aumentano le percentuali di affidamento ai padri (dovuto al fatto che i figli sono più grandi). Separazione e matrimoni stanno in un rapporto uno a tre. Il conflitto inizia a formarsi attorno ai quarant'anni cioè nella fase della piena maturità.  la donna nella separazione: il vantaggio è quello di uscire da una relazione insoddisfacente; lo svantaggio è la perdita di status, rischio di povertà  l'uomo nella separazione: il vantaggio allo stesso, lo svantaggio la perdita della casa coniugale difficoltà con il rapporto con i figli.  la separazione legale (consensuale) costituisce il punto di arrivo di un lento e complesso lavoro di negoziazione di diritti e doveri. il risarcimento è solo materiale è oggettivo. La separazione è una forma di normalizzazione e di controllo del conflitto coniugale. Le differenze nel rifare famiglia al femminile al maschile fa riferimento alla difficoltà dei padri a mantenere una buona relazione con i figli non conviventi mentre per la madre c'è la difficoltà di far quadrare tempi e bilanci.  in conclusione, nell'analisi del conflitto coniugale, la figura dell'uomo è quello della donna sono in una condizione di parità, ma gli effetti del conflitto hanno conseguenze diverse: la madre avrà un fortissimo attaccamento ai figli e si giustifica l’assenteismo dei padri: questi sono oggetto di stigmatizzazione in quanto resti a pagare l'assegno di mantenimento. V capitolo: matrimonio famiglia e relazioni  Il tema delle migrazioni e del loro impatto sulla società italiana è molto importante: dagli anni ‘70 l'Italia è diventata un paese di immigrazione mentre fino agli anni ‘60 il flusso migratorio era dall'Italia verso l'esterno, c'è stata quindi un'inversione. le famiglie di stranieri sono circa il 7% delle famiglie totali.  L'Italia è considerata anche dagli immigrati, un paese in cui risulta semplice aggiungere senza permesso, rimanere oltre la scadenza del visto e rimanere anche con un foglio di espulsione. Questi elementi contribuiscono ad alimentare clandestinità e illegalità che accompagna il flusso migratorio. Anche il lavoro nero rappresenta una stabilizzazione illegale.  Lo stereotipo dello straniero è quello di un soggetto in movimento il cui universo è totalmente riconducibile alla sua etnia, religione di appartenenza. In realtà molti degli stranieri giungono dalla vecchia Europa, sono scolarizzati e non praticanti di una religione. la condizione esistenziale degli immigrati è segnata da identità multiple è sempre più dispersive, delle localizzate, deterritorializzato e ricomposte a livello individuale punto sta diventando una marca distintiva di una società complessa.  Le identità si stanno modificando, dando luogo a mescolanze e, questo, è un effetto della globalizzazione. Il punto è di decidere forme e modi di una convivenza che rispetti le diversità ma non segni arretramenti sulla cultura della cittadinanza e dei diritti delle persone.  Bauman definisce convergenze culturali il risultato gli esiti di scambi e delle relazioni che connettono uomini, donne e bambini accomunati da una sola caratteristica: estremo rispetto ad un contesto ospitante.  I percorsi di costruzione della famiglia possono essere diversi: famiglie che fanno nascere i figli qui; Matrimonio con un cittadino italiano (via veloce per ottenere la cittadinanza)  per quanto riguarda le condizioni di vita delle famiglie straniere si trovano nel livello medio, medio basso: redditi bassi, case affollate, affitti alti e titoli di locazione precari. Insediate spesso nei quartieri periferici, l'accesso ai servizi base li fa entrare in competizione con i ceti medio bassi italiani creando odio, rifiuto del diverso, paure. gli immigrati presentano livelli elevati di segregazione rispetto alle famiglie italiane a causa della bassa padronanza della lingua italiana.  I matrimoni tra persone di diverse nazionalità sono fragili, perché i componenti fanno spesso riferimento a modelli diversi. Nonostante Ciao, la percentuale dei matrimoni misti è cresciuta in maniera significativa punto gli uomini italiani si uniscono nel 49,9% dei casi con donne provenienti da L'Europa centro-orientale. Mentre le donne italiane nel 33,2% dei casi tendono a sposare uomini provenienti dal Nord Africa e Africa centrale. Nelle coppie italiane la donna ha mediamente 3 4 anni in meno rispetto al partner; Nei matrimoni misti li varie di 10 anni.  regolarizzazione, l’uscita dalla Clandestinità, libertà di movimento e possibilità di far valere le proprie credenziali sono gli obiettivi prioritari per un immigrato. Giovani donne molto spesso, sposano uomini italiani maturi per non svolgere servizi domestici prostituirsi è un modo molto rapido per ottenere la cittadinanza, la separazione e il divorzio sono metodi utilizzati per porre fine senza perdere la cittadinanza.  Il concetto di mescolanza è una costruzione sociale, in quanto lo si applica solo in casi specifici (italiano più straniero). Il concetto di misto ha due dimensioni: - uguaglianza e diversità - superiorità inferiorità Sarebbe più opportuno parlare di unioni esogamiche: matrimoni contratti al di fuori delle reti sociali di appartenenza. Nelle unioni esogamiche il divorzio più che il risultato di difficoltà di comunicazione tra culture diverse, fa spesso parte di un patto implicito precontrattuale. Inoltre, nelle coppie miste i punti di vista non sono particolarmente divergenti, la coppia scoppia per gli stessi motivi della coppia omogamica.  I bambini, i figli di immigrati, in quanto minori devono avere il diritto alla salute, istruzione, crescere in una famiglia, parlare la lingua madre e avere radici. I bambini stranieri sono più vulnerabili perché vivono in una situazione transculturale poiché il figlio di migranti fa - scegliere la strada di una politica sociale per la famiglia - optare per una politica esplicita e diretta  queste due condizioni ricadono nella sfera politica, l'obiettivo è quello di raggiungere standard elevati della qualità della vita dei cittadini; - selezionare alcuni obiettivi prioritari da raggiungere - individuare i livelli istituzionali  Le due seconde ricadono sotto il dominio pratico applicativo: rilevare i bisogni, conoscere le dinamiche familiari, individuare i nodi critici di un buon funzionamento familiare, predisporre interventi adeguati.  Le azioni da intraprendere a breve tempo sono: una politica del lavoro, politica delle pari opportunità in base alle proprie scelte di vita, una politica dei redditi che riduca le disuguaglianze.  La legge 328 del 2000 ha dato al comune le pratiche delle politiche sociali: il comune e il centrale erogatore di servizi alla persona virgola in quanto più prossimo al cittadino; è l'unico ente in grado di attivare sinergie con altri produttori di servizi.  La famiglia nel welfare municipale: - strutture : i centri per le famiglie funzionano come strutture di rilevazione dei bisogni delle famiglie, centri di documentazione e sportelli informativi offrono servizi di consulenza. - I target di riferimento : la funzione assistenziale e a favore dei gruppi più deboli, forte attenzione a sostenere il ruolo genitoriale e tutelare i diritti dei bambini. - Le tipologie gli strumenti di intervento : sono i servizi, l'attività informativa, le consulenze e le azioni nel sociale; in alcuni posti è stato introdotto il servizio di mediazione familiare - il modello organizzativo : l'ente pubblico si avvale delle collaborazioni di soggetti del terzo settore virgola in particolare di cooperative sociali. l'ideazione pubblica ma la realizzazione privata.  Legge del 1997: nascita dei servizi istituzionali no profit a livello locale. Purtroppo, non si sono distribuiti in maniera uguale In Italia. VIII capitolo: La pluralizzazione delle forme familiari  Le famiglie, ancora ad oggi, costituiscono lo spazio sociale della cura: si diventa adulti autonomi solo perché sei stati oggetto di cura. L'etica della cura e alla base dell'assunzione della responsabilità ed è per questo che giorni nostri si sottolinea il fatto che i genitori si nasce, non si diventa.  Il fare famiglia è un'impresa alla quale le nuove generazioni si dedicano di meno rispetto alle altre generazioni e con esiti incerti. Il lavoro di cura diventa socialmente rilevante e viene considerato come un costo. Tra i fattori della crisi familiare e da tener conto la privatizzazione della famiglia: il fare o non fare figli è una scelta privata.  Dal 1998 aumentano le persone sole, le coppie senza figli, le famiglie monogenitoriali e diminuiscono le famiglie estese. Nascono nuove forme familiari: - single - monogenitoriali non vedovi - famiglia ricostituite - unioni libere Cioè l'aumento delle separazioni e dei divorzi che fanno nascere nuove forme familiari. Nelle libere unioni spesso entrambi lavorano; Le convivenze prematrimoniali sono in aumento. Diminuiscono i figli da genitori italiani ed è stabile il livello di quelli nati con almeno un genitore straniero.  Alcuni interventi sulla costituzione delle famiglie: - legge 54 del 2006: affido condiviso o non in casi critici, assegni familiari, assegnazione casa familiare - legge 219 del 2012: parificazione dei figli nati fuori dal matrimonio con quelli naturali - legge 74 del 1987: più semplice la procedura per separazioni e divorzi (divorzio congiunto o giudiziale) - legge 55 del 2015: riduci da 3 anni a 6 mesi i tempi necessari per richiedere il divorzio in caso di separazione consensuale. Non è necessario l’intervento del giudice se i due sono d’accordo - legge 40 del 2004: normative sulla fecondazione medicalmente assistita per chi ha problemi accertati di infertilità o sterilità. - legge 76 del 2016: riforma il diritto alla famiglia introducendo le unioni civili per le coppie dello stesso sesso e per i conviventi di regolare gli effetti patrimoniali della loro convivenza.  i movimenti femministi chiedevano più autodeterminazione per le scelte riproduttive, sulla tutela sanitaria della madre, informazioni sull’ educazione sessuale, informazioni contraccettive. La chiesa insisteva per la consulenza di coppia per un supporto alle famiglie.  La legge del 1980 propone istanze innovative ed emancipatori, gli obiettivi: - assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità e paternità - mezzi necessari per conseguire le finalità delle coppie - tutela della salute della donna e del bambino - divulgazione delle informazioni per prevenire la gravidanza - il consultorio: ambulatorio ginecologico, servizio per la donna, diventato anche centro per la famiglia.  Il movimento LGBT ha lottato per il matrimonio delle coppie omosessuali: Inoltre queste lotte si fondavano sui pari diritti di tutti i cittadini uguaglianza e dignità tra gli esseri umani indipendentemente dall'orientamento sessuale. Con la legge 76 del 2016 sono state introdotte le unioni civili tra soggetti dello stesso sesso, senza toccare l'articolo 29 della costituzione.  la legge ha portato alla luce due problemi: la possibilità di un componente di adottare il figlio del compagno; e la possibilità di una coppia omosessuale di avere i figli programmati es punto la fecondazione assistita.  La fecondazione assistita: solleva problemi morali a livello speculativo; questa è una nuova terapia di riproduzione che consente alle coppie che hanno difficoltà a concepire naturalmente di avere figli. È possibile ricorrere alla fecondazione eterologa (donazione di ovuli e spermatozoi da un soggetto esterno) o alla maternità surrogata (l'utero in affitto). Nel caso della fecondazione eterologa, il donatore è ben conosciuto dal punto di vista del DNA; ha scelto con precisione come chi seleziona l'utero in affitto. Il denaro sterilizza le relazioni esistono contratti per evitare conseguenze non volute.  Indeterminismo/determinismo genetico: la manipolazione genetica costituisce la più rilevante sfida etica che la fecondazione medicalmente assistita apre. Diventa moralmente impossibile impedire ad una coppia di scegliere il corredo genetico del bambino.  diritto riproduttivo assoluto/ relazionale: lo stato deve garantire i diritti a prescindere dal sesso e non può limitare la loro realizzazione. Sono diritti assoluti.  La maternità è sfruttamento delle donne: negli ultimi anni si sta diffondendo il turismo riproduttivo di banche di ovuli o sperma gestita da società private. La fecondazione assistita e la maternità surrogata costano, così come i donatori di ovuli o sperma sono pagati. Le donne che portano avanti una gravidanza per conto di altri sono molto determinate e consapevoli di quello che gli spetterà, quindi non è una forma di sfruttamento.  In Italia la fecondazione medicalmente assistita non è ancora particolarmente diffusa appunto con l'introduzione della legge Cirinnà del 20 maggio 2016, legge 76: obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale e alla coabitazione; Le parti sono tenute a contribuire ai bisogni comuni; questa legge ha introdotto l'istituto delle unioni civili. il problema che nasce a quello della step Child adoption, cioè le adozioni di bambini da parte di coppie dello stesso sesso. Poiché il mercato credits uguaglianze, i diritti riproduttivi sono goduti solo da chi può permettersi di pagare le prestazioni. IX capitolo: le famiglie  La famiglia istituzionalmente (welfare) è un insieme di norme socialmente definite, ovvero chi ha diritto a che cosa. Culturalmente la famiglia è un’unità di affetti; politicamente si vede la divisione tra destra e sinistra: secondo la prima ha fondamento sul matrimonio; e la seconda pretende di equiparare tutte le forme di coabitazione a famiglia.  Coppie con o senza figli: Ad oggi la relazione coniugale risulta più importante di quella parentale, il matrimonio è visto sempre più come un veicolo per realizzare un progetto di vita tra due adulti. Inoltre, la coppia deve riuscire a stare in piedi senza i figli: la fase del vivere di coppia si sta allungando: bisogna sommare gli anni di fidanzamento, + gli anni di convivenza, + il matrimonio e la nascita del primo figlio fino alla morte di uno dei due componenti della coppia. Grazie al miglioramento delle condizioni di vita si è diffusa una cultura della terza età. Si è passati da una famiglia adulto centrico ad una puerocentrica. La patria podestas viene esercitata congiuntamente. L'intensità femminile e quella maschile si è stabilizzata indipendentemente dalla generatività.  Single: L'appartenenza alla famiglia non è più una condizione essenziale: vivere da soli non significa necessariamente non avere relazioni affettive, sentimentali e sessuali nel tempo. Vivere da soli aiuta l'uomo ad incentrarsi sul lavoro di cura, mentre per la donna significa che è tramontato il modello sociale di riferimento che la voleva sotto la tutela di qualcuno. per gli anziani vivere da soli significa spesso aver perso un coniuge ma a volte è anche una scelta.  Le famiglie di fatto: le unioni di fatto incorporavano le un'ideale libertario negli anni 60 con gli hippy e le Istanze antiautoritarie, anticapitalistiche e femministe; tese a superare i condizionamenti di una società fondata sulle disuguaglianze sociali e sullo sfruttamento femminile. - l'essere famiglia di fatto, nella fase di passaggio dalla famiglia di origine a quella della procreazione è una tappa quasi obbligata: sarebbe matrimonio di prova, una convivenza transitoria in attesa delle giuste possibilità per il matrimonio. La convivenza è consigliata anche per valutare se si appronta alle responsabilità. - I divorzi aumentano le coppie di fatto: chi sia già sposato prima decide di non risposarsi per avere un legame più leggero. Grazie ai processi di de non si percepiscono le differenze tra unioni di fatto e matrimoniali.
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