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Economia e società nell'Italia fascista: autarchia, grano, demografia, corporazioni e legg, Appunti di Storia

FascismoPolitica EconomicaStoria d'Italia

Le politiche economiche e sociali del governo fascista in italia, tra cui la battaglia del grano, l'autarchia, la battaglia demografica, la creazione di corporazioni e le leggi razziali. Vengono inoltre illustrati i provvedimenti presi per aumentare l'occupazione e il consenso, come la bonifica integrale e la creazione di istituti di credito per le imprese. Anche informazioni sulla repressione dell'opposizione e sulla politica estera dell'epoca.

Cosa imparerai

  • Quali erano le politiche economiche e sociali del governo fascista in Italia?
  • Come veniva gestita l'opposizione al regime fascista?
  • Qual era la politica estera dell'Italia fascista?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 07/08/2022

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4.4

(20)

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Scarica Economia e società nell'Italia fascista: autarchia, grano, demografia, corporazioni e legg e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Economia e società 22 - 25 fase liberista (Giolitti protezionista)  libertà del mercato e non intervento dello Stato. Periodo di espansione economica automatica dopo il biennio rosso che rafforzò soprattutto la borghesia Nel 25 comparve l’inflazione della lira che dipendeva molto dall’Europa e riconobbe una decisa svalutazione, l’esportazione faceva guadagnare poco e le importazioni e costavano di più e quindi si crea un protezionismo automaticoa questo punto lo Stato interviene attraverso delle campagne propagandistiche: 1. La battaglia del grano: obiettivo di rendere l’Italia autosufficiente nel settore cerealicolo + rendere l’Italia è uno Stato forte e autosufficiente (1 sterlina valeva 90 lire)  il governo emanò una serie di provvedimenti: limitazione del credito per avere liquidità ferma, riduzione dei salari, aumento dei dazi doganali, incentivi all’industria, programmi di incentivi destinati ai contadini purché avessero usato le tecniche agricole avanzate (fertilizzanti, macchine) per aumentare la produttività, bonifica per rendere le terre paludose e produttive (Agro Pontino in Lazio) e molte terre vennero restituite ai contadini (consenso) L’Italia esportava molto in quanto i prodotti all’estero italiani erano a basso prezzo  la lira comincia a salire di valore e il suo potere d’acquisto diminuisce  le esportazioni cominciano a diminuire creando un nuovo ristagno economico e disoccupazione. La soluzione fu la creazione di un sistema cooperativo fondato sull’idea che lo Stato dovesse organizzare gli interessi dei lavoratori e datori di lavoro riducendo la concorrenza, nel 1926 il governo approvò le  leggi sindacali: abolivano lo sciopero + scioglievano tutti i sindacati tranne quello fascista + abolivano anche la serrata carta del lavoro che stabiliva i principi del sistema cooperativo (Giolitti non interviene Mussolini interviene da entrambe le parti). Instaurarono 22 corporazioni per materie diverse ma fu un fallimento in quanto limitava la libertà individuale, interesse era sbilanciato a favore dello Stato 2. Autarchia, un’autosufficienza esportando poco e ottenendo una produzione adeguata in tutti settori. Introdotti gli alimenti surrogati, prodotti nazionali che sostituivano i beni esteri 3. Battaglia demografica, Mussolini esaltò il concetto di famiglia e l’importanza dell’accrescimento dei cittadini che significava accrescimento militare e quindi furono introdotti degli istituti per la tutela e premi per le famiglie numerose Altri interventi furono programmi di lavori pubblici come la bonifica integrale per aumentare l’occupazione, Istituto mobiliare italiano con l’obiettivo di erogare i soldi all’imprese a rischio fallimento, Istituto per la ricostruzione industriale incentiva le grandi famiglie imprenditoriali. Lo Stato assume quindi Le leggi razziali In Germania si stava consolidando il razzismo, nel 35 l’Italia firmò l’asse Roma Berlino Tokyo, un patto formale tra regimi totalitari di destra. Nel 38 ci fu una svolta razzista con l’approvazione delle leggi razziali (influenza Germania più alleanza militare ideologica) Razza italiana appartiene al ceppo ariano superiore e agli ebrei vennero vietati i matrimoni misti e l’iscrizione al partito quindi non potevano esercitare molti lavori. In realtà in Italia gli ebrei non manifestavano la loro religione in modo eclatante vi erano ben conformati la società Antifascismo Dopo l’emanazione delle leggi fasciatissime qualsiasi forma di opposizione divenne illegale punito attraverso il tribunale speciale. Molti intellettuali limitati dalla censura si esiliare uno soprattutto in Francia alimentando il fuoriuscitismo quindi continuarono la loro posizione da fuori e i comunisti invece rimasero in Italia e continuarono l’impegno politico nella clandestinità e furono duramente colpiti dal regime Politica estera due problemi: massiccia emigrazione di italiani in cerca di lavoro e tutti gli Stati europei erano degli imperi invece l’Italia aveva poche colonia Eritrea e Somalia e essendo l’Italia figlia dell’impero romano che ha civilizzato il mondo doveva riprendersi questa immagine ed essere riconosciuta dall’estro quindi conquista dell’Etiopia ( propaganda: missione civilizzatrice italiana, Etiopia e scritta come la terra delle barbarie) in più era un’opportunità per molti contadini in quanto era più coltivabile e lo Stato diede molti incentivi per la produzione di guerra assicurandosi il consenso degli imprenditori il generale Badoglio il 5 maggio del 1936 conquistò la capitale avviando la restaurazione dell’impero quindi nasce l’impero d’Africa orientale italiano la società delle nazioni condannò le modalità di conquiste italiane e sanziona economicamente lo Stato Mussolini si rifiutò di pagare (la scusa è: Francia Inghilterra erano nazioni plutocratiche quindi godevano di forza economica e militare garantita dei loro possedimenti mentre l’Italia era una nazione di proletari e quindi aveva diritto di conquistare altre terre – senso patriotico - consensi) Conseguenze:
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