Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Fascismo in Italia dopo la Prima guerra mondiale, Appunti di Lingue e letterature classiche

Appunti brevi sulla nascita del fascismo in Italia

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 14/06/2019

sofia-camerani
sofia-camerani 🇮🇹

3.5

(2)

3 documenti

1 / 6

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Fascismo in Italia dopo la Prima guerra mondiale e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! VITTORIA MUTILATA Il 18 gennaio 1919 nella reggia di Versailles si aprì la conferenza di pace tra le potenze vincitrici della prima guerra mondiale. La posizione italiana era delicata e causò molti contrasti. Secondo il patto di londra l’italia avrebbe dovuto ottenere la Dalmazia, lasciando la città di Fiume agli Austro-ungarici. Il nuovo stato jugoslavo però rivendicò lo stato dalmata, abitata da Slavi, in nome del principio di nazionalità. La delegazione italiana guidata dal Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando e dal ministro degli esteri Sonnino mantenne un atteggiamento incerto. Pretesero con la forza il rispetto del Patto e con il principio di nazionalità cercò di ottenere l’annessione di Fiume. “Vittoria mutilata” aveva vinto ma perdendo molte vite. Fu intransigente il presidente americano Wilson che non era vincolato con nessun patto. Dopo che il governo Orlando si dimise, fu eletto presidente del consiglio Nitti​, liberale e democratico. Si trovò ad affrontare il malcontento dell’opinione pubblica che fu rappresentato da manifestazioni nazionaliste e atteggiamenti provocatori di D’Annunzio. Il governo fu accusato di incapacità nel tutelare gli interessi nazionali e D’annunzio fu l’artefice dell’occupazione di Fiume nel settembre 1919 A causa delle incertezze di Nitti tornò al governo Giolitti nel 1920 e si impegnò a risolvere la crisi Jugoslava. Il 12 novembre firmò il Trattato di Rapallo: la jugoslavia ottenne la dalmazia, l’italia ottenne l’Istria, Fiume divenne uno stato libero e indipendente tutelato dalla Società delle Nazioni. 1919: NASCONO DUE NUOVI PROTAGONISTI NELLA LOTTA POLITICA Nel 1919 la scena politica italiana fu caratterizzata da elementi di novità. Il 18 gennaio ​Don Luigi Sturzo fondò il Partito Popolare Italiano​ (PPI) che in poco tempo divenne un partito di massa. Il programma dei popolari si rivolgeva ai piccoli proprietari terrieri e piccola borghesia. Furono avanzate proposte di riforme sociali da attuarsi in modo pacifico grazie ai lavoratori e industrie Sturzo seppe differenziarsi sia dai socialisti​, dei quali non accettò la critica alla proprietà privata, ​sia dai liberali ​ai quali rimproverò la scarsa attenzione alla questione del decentramento del potere politico e il disinteresse verso le condizioni di vita dei lavoratori. Per la piena riuscita del suo progetto fu chiara la distinzione tra appartenenza ecclesiastica e adesione elettorale. Il consenso non fu chiesto sulla base delle personali convinzioni di fede ma a partire dalla convinzioni di un progetto proposto da tutti, senza distinzioni. Sturzo fece costruire il PPI in modo laico, non confessionale, costituzionale e non classista e secondo lo spirito della dottrina sociale della chiesa. L’altro importante fatto politico avvenuto nel 1919 fu la nascita del movimento ​Fasci di Combattimento fondato da Benito Mussolini il 23 marzo a Milano​. Ne facevano parte i reduci di guerra, ceto medio e media-piccola borghesia e tutti gli anti-socialisti. Erano di sinistra, si battevano per radicali riforme sociali come il minimo salariale, la giornata lavorativa di otto ore, si batté inoltre per un’imposta progressiva sul reddito, confisca dei profitti di guerra, l’estensione del voto alle donne. A questo sinistrismo si sommarono atteggiamenti nazionalisti e anti comunisti, socialisti e bolscevichi. Secondo loro l’Italia deve diventare un grande Stato espandendosi. Hanno paura del comunismo soprattutto il ceto medio perchè temono una livellatrice ed uguaglianza dei ceti, una società di massa. Il ​manifesto politico fu il programma di San Sepolcro​. In campo sociale i fascisti proposero il minimo salariale, la giornata lavorativa di otto ore, per il voto alle donne, ecc.. In breve tempo ​però Mussolini​ si sbarazzò di questo programma​ e il movimento si caratterizzò per l’aggressività dei suoi membri e violenza. I Fasci incendiarono la sede del giornale socialista “Avanti”. Nel 1919 si tennero inoltre le elezioni in cui venne utilizzato per la prima volta il sistema proporzionale voluto dai socialisti e popolari. Ebbero la meglio i due partiti di massa: ● Partito socialista che si affermò come primo partito ● Partito popolare italiano ● Liberali e radicali che furono subito sconfitti ● Fascisti in minoranza e non ottennero voti 1 Ma questi partiti non riuscirono a dare stabilità al paese e il PSI continuò a rifiutare ogni collaborazione con i governi. L’unica alleanza possibile era quella tra liberali e popolari che guidò il paese fino all’arrivo del fascismo. BIENNIO ROSSO IN ITALIA ● Agitazioni nelle campagne e nelle città, scioperi e occupazioni delle terre ● Crescono le adesioni ai sindacati ● Crisi del governo Nitti e ritorno di Giolitti, crisi economica ● L’attendismo di Giolitti e l’esaurimento della lotta ● Insoddisfazione della borghesia agraria e industriale, insoddisfazione del ceto medio impoverito dalla guerra ai quali non piace il socialismo ne la democrazia liberale che giudicava inetta. Dopo gli scioperi nel 1920 le proteste passarono all’occupazione delle fabbriche. Queste sommosse provocarono tensione: i sindacati proclamarono uno sciopero bianco, gli operai entravano in fabbrica ma non lavoravano e gli industriali dichiararono la chiusura degli stabilimenti. In agosto l’occupazione delle fabbriche guidata dai sindacati rossi mentre i sindacati bianchi cattolici rimasero estranei. Gli operai che occuparono le fabbriche organizzarono ​gruppi di vigilanza armati tra questi si distinse quello torinese raccolto intorno alla rivista Ordine Nuovo tra cui fondatori troviamo Gramsci. Nel giugno ​1920 Giolitti sostituì il governo Nitti​ indebolito dalle lotte sociali e dalla vicenda di Fiume. Giolitti convinto che l’occupazione non portasse a nulla assunse un atteggiamento neutrale. GRAMSCI E LA FONDAZIONE DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO Nonostante il successo elettorale, dei socialisti erano molto divisi: ● Per i massimalisti guidati da Menotti Serrati la rivoluzione russa divenne un modello da seguire. ● Per i riformisti guidati da Turati e Treves rifiutavano la rivoluzione ma non riuscirono a far prevalere la propria linea al governo del paese. Al congresso di livorno del 1921 le contraddizioni esplosero: lenin fece pressione per far applicare i Ventuno punti approvati dalla Comintern. In questo contesto la corrente guidata da ​Gramsci si staccò dal partito socialista e fondò il Partito Comunista Italiano ispirato al modello sovietico​. COME NASCE IL FASCISMO? ● Risentimento, paura, insicurezza e desiderio di ordine. ● I Fascisti VOGLIONO conquistare il potere politico, i loro programmi possono cambiare a seconda delle circostanze e delle opportunità ● Il potere deve spettare ad una nuova generazione forgiata sui campi di battaglia e in trincea, più forte, più determinata, più violenta MA anche più meritevole delle vecchie e screditate classi liberali lavoratrici NASCITA DEL FASCISMO AGRARIO A differenza degli operai i contadini erano riusciti a ottenere risultati significativi. In particolare in Val padana e puglia le leghe socialiste avevano conquistato miglioramenti salariali. Le associazioni contrattavano con i proprietari il numero di giornate lavorative necessarie in ogni campo. Questo sistema era caratterizzato da profonde divisioni: salariati che miravano alla socializzazione della terra e dall’altra i mezzadri che speravano di diventare proprietari terrieri. Alla fine del 1920 Bologna era diventata il centro del movimento sindacale tanto che alle elezioni amministrative del comune i socialisti ottennero la vittoria. Il 21 novembre 1920, giorno dell’assemblea sindacale a Palazzo d’Accursio partirono dei colpi nella folla e i socialisti contrattaccarono sparando e provocarono morti e questo fatto intensificò il fascismo agrario. Nasce il fascismo agrario soprattutto nel nord in cui le leghe rosse erano molto presenti​. Tra la fine del 1920 e inizio del 21 fu accantonato il programma di san sepolcro e vennero costituit formazioni paramilitari le ​squadre d’azione o camicie nere​ per intimidire e colpire il governo socialista. Lo squadrismo ottenne l’appoggio finanziario della borghesia desiderosa di rivalsa ma raccolse militanti soprattutto tra gli ex combattenti che faticavano a reinserirsi nella società, tra i giovani e tra le fila della borghesia. 2 PATTI LATERANENSI Era giunto il momento di chiudere lo storico contrasto che aveva segnato i rapporti tra Stato e Chiesa. Le trattative cominciarono nel ​1926 e si conclusero l’11 febbraio 1929 con la firma dei Patti Lateranensi in 3 fasi​: ● Un ​trattato internazionale​: la chiesa riconosceva lo stato italiano e la sua capitale ottenendo la sovranità sullo Stato della città del vaticano. ● Una ​convenzione finanziaria​: l’italia deve versare un'indennità al vaticano per la perdita dello stato pontificio e risarcire ai papi per danni avuti ● Un ​concordato​: doveva regolare i rapporti tra stato e chiesa; stabilì che la religione di stato era quella cattolica e ne regolamentò l’insegnamento nelle scuole, riconoscendo nella dottrina cattolica il “fondamento e coronamento” dell’istruzione pubblica. Furono riconosciuti gli effetti civili del matrimonio religioso. La chiesa doveva inoltre giurare fedeltà allo stato IDEOLOGIA FASCISTA ● Ruralizzazione ● Esaltazione del matrimonio e della famiglia ( Fasci femminili, Massaie rurali) ● Lo Stato è un fine NON uno strumento per realizzare beni e servizi utili ai cittadini. ● Nella vita dello Stato trova senso e valore la vita della comunità. LA POLITICA ECONOMICA La politica economica di Mussolini si divide in 4 fasi: 1. Fase Liberista​ 1922-1925 nella quale vennero concessi sgravi fiscali alle imprese, stimolata l’iniziativa privata, ridotta la spesa pubblica; ha bisogno dell’appoggio dei grandi imprenditori e agrari e capisaldi dell’industria; ci fu una diminuzione degli scioperi e dell'emigrazione, ma ci fu un aumento della disoccupazione e un aumento produzione interna grazie all'importazione di materie prime. 2. Fase Dirigista​ 1927-1929 nella quale vuole iniziare a controllare l’economia; in questa fase ci fu una grande battaglia per il grano: vogliono diminuire le importazioni arrivando all’autosufficienza per la produzione di cereali; bonifica dell’agro pontino; “Quota 90” rivalutazione della lira per presentarsi più forti sul mercato internazionale, ma questa rivalutazione ha reso onerose le importazioni e di conseguenza vogliono produrre di più 3. Fase dell’intervento dello stato in modo diretto e indiretto​ 1929-1935: accentuazione del dirigismo; taglio dei salari e stipendi; Crisi del ‘29 meno drammatica di altri Paesi perché dopo il ‘25 la politica economica aveva orientato la produzione verso il mercato interno. Vennero creati due istituti IMI Istituto per far fronte alla crisi bancaria intervenendo direttamente e l’IRI istituto che acquista il controllo delle banche per impedirne il fallimento prendendo in carico anche le industrie di cui detenevano azioni. 4. Fase Autarchica​ 1935-1939: leggi razziali, crisi economica: è oneroso comprare dall’estero, l’italia non possiede abbastanza materie prime da produrre. L’italia si sta schierando con la Germania. Anni della guerra civile spagnola, l’italia si schiera con la franco, la spagna aiutata da italia e germania. Non ci sono sindacati perciò formano le ​corporazioni​; vogliono far diventare regime anche il mondo del lavoro. Il Sindacato ufficiale è la Confederazione nazionale delle corporazioni sindacali (1926) che nega la lotta di classe e le libertà di mercato. Volontà di irrigimentare la vita economica disciplinando i rapporti fra i soggetti. Nell’ottobre del 1925 i sindacati fascisti e confindustria raggiunsero un accordo che poi divenne legge un anno dopo che prevedeva la validità giuridica ai soli accordi stipulati dai sindacati fascisti. In questo modo fu impedita l’azione dei socialisti, comunisti e cattolici. Secondo mussolini i datori di lavoro e lavoratori dovevano collaborare nell’interesse della nazione. Questa ideologia nuova fu propagandata e definita Corporativismo​. Questo ordinamento fu reso ufficiale con la Carta del Lavoro nel 1927: tutti i settori della produzione avrebbero dovuto organizzarsi in corporazioni cioè organizzazioni composte da lavoratori e padroni appartenenti allo stesso settore economico; il lavoro è un dovere sociale e i cittadini devono lavorare per lo Stato. 5 La Nazione italiana è un organismo avente fini, vita, mezzi di azione superiori, per potenza e durata, a quelli degli individui divisi o raggruppati che la compongono. E’ un’unità morale, politica ed economica, che si realizza integralmente nello Stato Fascista. Nel 1939 ci fu la sostituzione della Camera dei deputati con la Camera dei fasci e delle corporazioni. POLITICA ESTERA Tra i fascisti troviamo anche i nazionalisti; vogliono espandersi e fare conquiste coloniali Una volta consolidato lo Stato fascista nel ‘35 decide di conquistare l’Etiopia​ dimostrando di essere più forti dello stato liberale del passato perciò il 3 ottobre 1935 le truppe italiane invasero l’etiopia. Addis abeba fu conquistata il 5 maggio 1936. Conquistando l'etiopia mussolini pensava che avrebbe ottenuto il tacito consenso della francia e gran bretagna e che la comunità internazionale non sarebbe intervenuta, invece dopo pochi giorni dall’invasione la Società delle Nazioni condannò l’Italia in quanto aggressore di un paese membro perciò nel 1935 la società delle nazioni le applicò delle sanzioni e restrizioni come multe e vietare la vendita all’Italia di materiale bellico o interesse militare. Inizia la quarta fase della politica di Mussolini: autarchia. Rapporti con la Germania: Nel ‘36 fu firmato un patto di amicizia tra Mussolini e Hitler: l’asse roma-berlino​. Mussolini voleva utilizzare questa alleanza soprattutto per fare pressioni sulle altre potenze affinché gli venissero concessi maggiori vantaggi in campo coloniale. Avrebbe voluto usare Hitler ma non comprendeva la sua potenza e che sarebbe stato Hitler a usarlo. Nel 1938 furono emanate le leggi razziali discriminatorie contro gli ebrei, erano esclusi di mezzi e locali pubblici, non poteva prestare servizio militare Perchè si sono affermati i totalitarismi? ● Trauma della guerra. ● Pace piena di errori. ● Volto demoniaco della modernità: la modernità provoca disordine e i totalitarismi sono stati un modo per tornare all’ordine ● I partiti popolari non sanno superare gli antagonismi ● Il fascismo è stato sottovalutato Caratteri: ● Un monopolio di tutti i mezzi di comunicazione di massa come radio, cinema , stampa . ● Un monopolio di tutti gli strumenti di lotta armata ● Un controllo centralizzato e la guida dell’intera economia attraverso il coordinamento burocratico di attività un tempo indipendenti. ● Un’ideologia elaborata, un corpo ufficiale di dottrine che abbraccia tutti gli aspetti vitali dell’esistenza e al quale aderisca ogni individuo. ● Un partito unico tipicamente guidato da un solo uomo, il dittatore , organizzato gerarchicamente ed è al di sopra e intrecciato con la burocrazia ● Un sistema di terrore sia fisico che psichico ( polizia segreta, pressione diretta del partito) 6
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved