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Fascismo in italia (spiegazione di come nasce il fascismo in Italia e le sue conseguenze), Appunti di Storia

La prima guerra mondiale era finita e l'italia ne era uscita vittoriosa, ma si ritrovò in condizioni molto difficili i reduci non si sentono ricambiati per il loro sforzo e non trovano lavoro. D'altronde le industrie faticarono a ripartire e tra gli operai uomini e donne c'era molto malcontento, si verificarono condizioni migliori grazie all'introduzione delle otto ore di lavoro e di salari più dignitosi. Da parte dei nazionalisti, invece, c'era rabbia poiché secondo loro il governo italiano non

Tipologia: Appunti

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anna-emy-maresca
anna-emy-maresca 🇮🇹

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Scarica Fascismo in italia (spiegazione di come nasce il fascismo in Italia e le sue conseguenze) e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! FASCISMO IN ITALIA, NAZISMO IN GERMANIA E SECONDA GUERRA MONDIALE. La prima guerra mondiale era finita e l'italia ne era uscita vittoriosa, ma si ritrovò in condizioni molto difficili i reduci non si sentono ricambiati per il loro sforzo e non trovano lavoro. D'altronde le industrie faticarono a ripartire e tra gli operai uomini e donne c'era molto malcontento, si verificarono condizioni migliori grazie all'introduzione delle otto ore di lavoro e di salari più dignitosi. Da parte dei nazionalisti, invece, c'era rabbia poiché secondo loro il governo italiano non era stato in grado di ottenere tutti i territori che gli alleati avevano promesso all'italia in caso di vittoria; ed è proprio per questo che la definirono una vittoria mutilata. Con i trattati di pace l'italia aveva ottenuto il trentino, l'alto adige, trieste e l'istria ma non la città di fiume che era contesa anche dalla jugoslavia; la questione di fiume creò un caso che fece molto scalpore nel settembre del 1919, in cui un acceso nazionalista guidò un gruppo di volontari ed occupò militarmente la città. La sua azione dimostrò la debolezza dello stato italiano tenuto in scacco a lungo dai rivoltosi, i consensi per i nazionalisti crescevano e ad accorgersene fu Mussolini, egli ne approfittò e nel 1919 fondò un movimento nazionalista chiamato fasci di combattimento, destinato a diventare protagonista della scena politica italiana. In italia il biennio rosso (1919 - 1920) viene ricordato con questo nome perché fu pieno di agitazioni sociali, i contadini occupavano le terre, gli operai le fabbriche proprio per questo la tensione sociale era altissima. In questo scenario i liberali al governo non riuscivano a riportare la pace sociale con una linea politica efficace, al contrario il movimento fascista otteneva sempre più consensi poiché molti pensavano che una linea dura otesse rimettere in ordine le cose. Proprio per questo i fascisti imboccarono la strada dell'aggressione, infatti le loro squadre d'azione effettuavano violente spedizioni punitive contro le sedi dei partiti di sinistra (formati dai socialisti) e contro appunto i giornali di propaganda socialista e comunista. Le squadre d'azione, inoltre, ricevevano sostegno da parte di industriali, di proprietari terrieri e di tutti quelli che temevano uno sconvolgimento dell'ordine sociale. Contro le violenze fasciste la reazione delle istituzioni fu debole, ed era quindi giunto il momento per Mussolini di prendere pieno potere; nell'ottobre del 1922, infatti, diversi gruppi di fascisti, provenienti da tutta italia, si riunirono a roma per costringere il governo a dare le dimissioni, manifestazione che prende il nome di "marcia su roma". Il re dopo le dimissioni del governo liberale, nominò mussolini capo del governo il quale, in breve, inaugurò una dittatura eliminano con la repressione ogni forma di opposizione, negando anche la libertà di stampa e di parola. I partiti politici ed i sindacati furono sciolti e molti antifascisti, come il deputato giacomo matteotti, furono uccisi o costretti all'esilio. Anche l' informazione era interamente posta sotto il controllo fascista e la propaganda martellante aumentava i consensi tra la gente; Mussolini ormai si faceva chiamare il duce perché voleva apparire come la guida del popolo italiano anche in senso militare. Le parole di Mussolini erano onnipresenti anche grazie al sapiente uso della radio e dei cinegiornali; egli si proponeva come il modello di uomo dedito a rendere grande la patria. La sede del suo governo era a nome precisamente a Palazzo Venezia inoltre egli non spegneva mai la luce della sua stanza poiché voleva far capire alle persone che il suo governo non si fermava mai ma era in continuo lavoro. Moltissime persone si recavano a Roma solo per ascoltare i suoi discorsi e per vederlo da vicino poiché avevano un livello alto di ammirazione nei suoi confronti e vedevano in lui colui che avrebbe portato ad una nuova società migliore di quella precedente tutto questo faceva parte di un grande piano di propaganda. La propaganda fascista prestava grande attenzione all'educazione dei giovani, fin dalla più tenera età i bambini e le bambine dovevano formarsi nell'ideologia e nei valori fascisti e fu proprio per questo scopo che furono create delle organizzazioni giovanili come l'opera balilla. I giovani iniziavano facendo attività ginniche e sportive quindi iniziavano un vero e proprio addestramento premilitare marciando e cantando gli inni del regime. Mussolini sapendo che la chiesa esercitava una forte influenza sul popolo italiano, ne cercò l'appoggio e dopo lunghe trattative l'11 febbraio del 1929 giunse ad un accordo che regolava i rapporti tra la chiesa e lo stato italiano, questi accordi furono firmati al palazzo del laterano ed è per questo che furono chiamati patti lateranensi. Il fascismo promosse anche molte riforme in campo economico infatti Mussolini aveva come obiettivo l'autarchia ovvero voleva raggiungere l'autosufficienza economica per l'Italia in modo tale da non importare più prodotti da altri paesi, avendo in circolazione solo prodotti italiani, insistendo anche sull'aumento della produzione di grano. Un'altra ambizione di mussolini era quella di creare un grande impero coloniale in africa, a tal proposito fu organizzata una campagna propagandistica per convincere gli italiani, i quali erano contrari a nuove avventure coloniali, che attraverso queste conquiste si sarebbe favorito lo sviluppo economico. Fu cosi che nell'ottobre 1935 l'italia dichiarò guerra all'etiopia, le truppe di occupazione avanzarono fino alla capitale; Dopo la guerra con l'etiopia, essendo questa uno stato indipendente e membro della società delle nazioni (organizzazione nata dopo la prima guerra mondiale che aveva lo scopo di portare la pace per evitare nuovi conflitti, ovviamente fallì), furono assegnate dure sanzioni economiche all'italia per aver causato tensioni internazionali. Dopo l'impresa etiope, il regime fascista si avvicinò sempre più alla Germania nazista fino ad allearsi con essa costituendo un patto chiamato "Asse Roma-Berlino"; conseguenza dell'avvicinamento fu la nascita nel 1938 delle leggi razziali ovvero un insieme di norme con cui il fascismo applicava una politica di discriminazioni verso gli ebrei. Le leggi razziali presero efficacia con la pubblicazione del manifesto di "difesa della razza" firmato da 180 scienziati che avevano aderito al regime. Dopo la pubblicazione di questo manifesto si susseguirono la pubblicazione di diversi decreti legge seguiti dalla pubblicazione della dichiarazione sulla razza emanata dal Gran Consiglio del fascismo, i provvedimenti comprendevano: Il divieto di matrimonio con gli italiani, il divieto di possedere aziende, il divieto di prestare servizio nell'esercito, limitazioni nell'esercizio della propria professione in qualsiasi campo, il divieto di svolgere attività di notaio, proprio per questo numerosi scienziati ed intellettuali ebrei migrarono negli stati uniti mentre gli altri furono costretti ad abbandonare il loro lavoro. In accordo con tali teorie vi era anche l’ideologia nazionalsocialista di Hitler descritta da lui stesso nell'opera Mein Kampf (La mia battagli). La sua ideologia era basata su aspirazioni nazionalistiche che avevano come punto di riferimento due elementi fondamentali la razza e l'uguaglianza. Il nazismo infatti affermava la superiorità della razza ariana a cui era attribuito il merito di tutti i progressi raggiunti dall'umanità, secondo Hitler la razza ariana era composta da soli tedeschi dello stato nazista tutto il resto doveva essere eliminato. Il nazismo individuò il nemico principale nel popolo ebraico considerato da lui come l'origine di tutti i mali del mondo, infatti secondo Hitler l'ebraismo era una vera e propria malattia, da qui Hitler attuò una vera e propria politica che promuoveva la persecuzione e l'eliminazione degli ebrei ritenuti una razza impura. La persecuzione divenne poi sistematica a causa della promulgazione delle leggi di Norimberga attraverso le quali gi ebrei furono privati di qualsiasi cosa, di sposarsi con persone tedesche, di lavorare, di studiare, di ogni cosa e furono obbligati anche a portare sugli abiti una stella gialla di David in modo da essere riconoscibili. Nella notte fra il 9 e il 10 novembre 1938, dopo la morte di un diplomatico tedesco a Parigi, tutti i negozi di ebrei furono devastati e furono uccisi decine e decine di ebrei, questa notte è passata alla storia come la notte dei cristalli. Successivamente fu stabilito che tutti gli ebrei non avrebbero più avuto delle proprie attività commerciali. Tali teorie furono accettate ed adottate da tutto il popolo tedesco , infatti
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