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Fatti e atti giuridici, onere della prova e mezzi di prova, Sbobinature di Diritto Privato

Il processo civile e l'onere della prova. Viene spiegato come funziona il sistema giudiziario italiano e come si svolge un processo civile. In particolare, viene affrontato il tema dell'onere della prova e come si dimostrano i fatti davanti al giudice. Viene inoltre spiegato il ruolo dell'avvocato e la sua importanza nel processo civile.

Tipologia: Sbobinature

2020/2021

In vendita dal 16/06/2022

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giulia-baracco-2 🇮🇹

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Scarica Fatti e atti giuridici, onere della prova e mezzi di prova e più Sbobinature in PDF di Diritto Privato solo su Docsity! I fatti e atti giuridici Controversia semplice: Tizio posteggia l'auto sotto un edificio, il quale si vede frenare su di essa un pezzo di balcone provocandogli un danno di €10000. Prova a ottenere risarcimento accordandosi direttamente con colui che abbia provocato il sinistro, nonché il proprietario del balcone, e attraverso il suo avvocato ha predisposto l'atto scritto con il quale faceva valere la pretesa al risarcimento del danno. Nel nostro sistema le domande da proporre al giudice devono essere proposte attraverso il ministero, un avvocato. Non si può accedere direttamente alla giustizia senza il patrocinio di un avvocato, ma non è sempre così: ci sono controversie di importo minimo che possono essere sottoposte direttamente (sottoposte al giudice di pace fino a ~1000€), ma per tutte le altre occorre rivolgersi a un avvocato. Questo dipende dal fatto che la nostra costituzione richiede la difesa tecnica: richiede a chi agisce in giudizio di essere assistito da un difensore qualificato (da un avvocato iscritto all'albo). Questo per l'art 24 “Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi . La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.” della costituzione c.1 e c.2: l'inviolabilità della difesa deve essere esercitata da una persona che sia munito di quelle competenze tecniche e di esperienza che sono richieste per svolgerne la funzione. Per cui, nel nostro esempio, la causa rientra nella sentenza del tribunale e la domanda deve essere sottoposta, pena la nullità, attraverso un avvocato. L'avvocato di colui che ha subito il danno scrive i fatti così come si sono svolti. Il diritto evoca l'applicazione dell'art. 2593 “Chi ha ottenuto una registrazione per un nuovo disegno o modello che abbia carattere individuale, ha il diritto esclusivo di utilizzarlo e di vietare a terzi di utilizzarlo senza il suo consenso, in conformita' alle leggi speciali.” chiede al giudice di condannare il proprietario a pagare 10000€. Il proprietario del fabbricato si difenderà in vari modi, es. Tizio ha parcheggiato in divieto di sosta, che non sia caduto il balcone… Dipenderà da come l'avvocato di Caio svolgerà la sua difesa. I due atti confluiscono sul tavolo del giudice attraverso il processo telematico. Il giorno dell'udienza fissata davanti al giudice che fissa colui che agisce (l'attore), nella stanza del giudice ci saranno i due avvocati di Tizio e Caio (Tizio e Caio forse), a quel punto si porrà un problema per il giudice e per le parti: si tratta di stabilire chi tra i due litiganti dice la verità. Quando viene raccontato un esempio, viene dato per vero, ma può anche non esserlo. Tizio può non aver mai parcheggiato l'auto lì, non è mai caduto il balcone, non ha mai avuto €10000 di danni… Però adesso li sta chiedendo. In ogni caso, per quanto riguarda il processo civile la regola è: quando tu affermi qualcosa davanti al giudice, devi saper dimostrare che ciò che affermi è vero, che corrisponde al reale accadimento dei fatti, oppure il giudice deve dire che ciò che affermi non è vero. Il giudice parte dall'idea che le parti mentano, a meno che le parti non siano in grado di convincere il giudice quanto alla verità di ciò che affermano. Per convincerlo devono ricorrere a strumenti che forniscono al giudice, in maniera piuttosto imparziale, la verità di ciò che affermano essersi verificato. Non bisogna partire dal pregiudizio che chi agisca in giudizio non stia mentendo. L'ordinamento ha trovato un modo per superare questo inconveniente. Tu affermi di aver posteggiato la macchina lì? Bene, dimostralo. Se non lo dimostri, il giudice deve dire non sia vero. Un fatto non dimostrato non significa sia falso, ma se non sei in grado di dimostrare la verità di ciò affermi, il giudice dirà sia falso, perché è obbligato a farlo. 8 Il primo problema che ha di fronte l'avvocato è come fare a dimostrare i fatti raccontati dal cliente al giudice. Spesso l'avvocato non è in grado di dimostrarlo, e quindi non può difenderlo. Motivo per il quale la costituzione richiede la difesa tecnica, cioè che non consente a una persona di andare in giudizio senza un avvocato, perché l'avvocato funge da filtro rispetto al cliente. Deve avere la capacità di ascoltare il cliente, consigliarlo, ma anche di non saper dimostrare i fatti. Bisogna che il cliente sappia ciò. Nel processo a Giulio Andreotti per la mafia si contestava da parte della procura della pubblica accusa di Palermo, di essere stato convivente con la mafia. Non di aver fatto parte, ma di averla aiutata. I fatti che deponevano contro Giulio Andreotti sembravano esistenti. Il tribunale di Palermo ha affermato l'esistenza della convivenza di Andreotti con la mafia, ma che la procura non sia stata in grado di dimostrare quello che afferma, cioè che esistevano dei comportamenti che favorivano l'associazione denominata Cosa Nostra, e quindi fu assolto. Onere della prova Dove sta scritto nella legge che quando affermi un fatto se non lo dimostri il giudice deve dire che sia falso? Per quanto riguarda il processo penale, è l'art 27 c.2 della costituzione “L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.”. L'imputato parte come se non avesse commesso un danno, e se l'accusa non riesce a dimostrare che ha commesso il danno, il giudice deve assolverlo. Per il processo civile la cosa è simile ma la costituzione non lo afferma esplicitamente, non essendoci di mezzo interessi pubblici come nel penale e amministrativo. Infatti per trovare la regola per risolvere il problema che ci stiamo ponendo: Tizio non riesce a dimostrare l'accanimento dei suoi fatti, il giudice deve affermare che siano falsi. Questa disposizione è verso la fine del codice civile. Il sesto libro del codice è intitolato: "Alla tutela dei diritti", ed è il libro nel quale ci sono le disposizioni in materia di tutela dei diritti. In questo libro, l'art 2697 “Chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento. : Tizio che vuol far valere il suo diritto di risarcimento di €10000 da Caio deve provare i fatti che costituiscono il fondamento del suo diritto. E se non lo fa? Deve provarlo, deve dimostrarlo. Se non lo fa, è ovvio, è falso. Perderà così la causa. I fatti naturali, gli atti giuridici e i negozi giuridici Prima di vedere come si provino i fatti, bisogna fare una breve parentesi. Alcuni hanno cercato di spezzare la materia del diritto privato in materie sempre più piccole, in maniera tale da rendere più facile il compito a chi si trova di fronte alla controversia vera. L'idea è: alla base di ogni controversia ci sono dei fatti, degli accadimenti reali. I fatti che si trovano alla base delle controversie sono tutti uguali? Non proprio. Ad esempio, Tizio ha detto sia caduto il balcone. Perché è caduto? Magari Caio non ha fatto la manutenzione, ha visto che le travi fossero crepate ma non l'ha fatto. Può darsi che invece il balcone sia caduto perché è arrivato un fortissimo temporale che ha provocato il crollo. I fatti giuridici devono sempre essere ben collocati nel tempo e nello spazio. Farebbe differenza se la caduta del balcone sia avvenuta 8 anni fa piuttosto che una settimana fa? Si è cominciato a vedere che esistono delle differenze negli accadimenti reali che portano una controversia: il balcone è caduto per il terremoto o per la mancata manutenzione. Il balcone è caduto perché il proprietario l'ha buttato giù di proposito. Fa differenza? 8 un soggetto a un altro. Infatti il c.2 del 2697 “Chi eccepisce l'inefficacia di tali fatti ovvero eccepisce che il diritto si è modificato o estinto deve provare i fatti su cui l'eccezione si fonda.” , se Caio dicesse: "sì, il balcone è caduto ma sono passati più di cinque anni da quando è caduto", stavolta è lui che deve dimostrare che sono passati più di cinque anni, perché chi eccepisce che il diritto sia estinto deve dare la prova del fatto che comporta l'estinzione del diritto, che nel nostro esempio è il trascorrere del tempo. Se non riesci a provarlo? Il giudice dovrà dire che la pretesa rimane. La teoria del negozio giuridico bisogna conoscerla per poter dire non serva a nulla. Cosa che invece c'è nel codice a differenza di quest'ultimo, come dice il 2697. Che cos'è un diritto? La definizione questa volta è indispensabile. Il concetto di diritto si trova persino del primo c. dell'art 24 della costituzione. La parola diritto ha molti significati. Noi usiamo la parola diritto per indicare due cose essenzialmente molto diverse l'una dall'altra. Quando noi diciamo "questo è il corso di diritto privato" stiamo dicendo che in questo corso studiamo un insieme di regole, disposizioni da cui ricaviamo le norme. Ma quando l'art 24 tratta di diritto lo usa in un altro significato. Per distinguere i due significati: il diritto come insieme di regole viene detto oggettivo, ci interessa cosa sia il diritto soggettivo. Ognuno ha una sua idea di concezione storica di diritto soggettivo. Il diritto moderno ruota intorno a questa corrispondenza tra fatti e atti giuridici accadimenti della realtà e diritti soggettivi. In sostanza l'idea sarebbe questa: esistono dei fatti o atti giuridici che fanno nascere dei diritti, che li modificano, che li estinguono. Cosa sono i diritti? Bernardo Windschieid ero uno studioso tedesco del XIX sec, ha scritto un celebre libro "Il diritto delle pandette". Si era posto il problema che il diritto romano si basasse sull'idea di azione in giudizio. Il diritto moderno, che parte dalla fine del XVIII sec è stato creato piuttosto sul concetto di diritto soggettivo. W. aveva cercato di capire cosa fosse il diritto soggettivo partendo dal diritto di proprietà. In sostanza diceva: che differenza c'è tra uno che è proprietario di una cosa e uno che non ce l'ha? Se io sono proprietario di una casa, se ci voglio andare entro, se non ci voglio entrare non ci vado, ma se qualcuno mi impedisce di entrarci, io posso rivolgermi al giudice e ottenere tutela e protezione. Se io invece abito in una cosa di cui non ho proprietà, e non ho il diritto di abitarci, sono un abusivo. Se qualcuno mi manda fuori da quella casa non ho la protezione giurisdizionale e non ho la proprietà. È questo il diritto soggettivo. Quando hai il diritto soggettivo su una cosa vuol dire che ne puoi godere, e se qualcuno ti impedisce di goderne, ti puoi rivolgere al giudice. Anche chi non ha la proprietà di una casa può goderne: io spacco la porta al mio vicino e entro in casa sua. Ma se per caso qualcuno mi impedisce di entrare nella casa del mio vicino non posso farci niente. Posso rivolgermi al giudice ma non potrà tutelarmi. Questo concetto ha qualche difficoltà a essere applicato all'ipotesi che abbiamo visto prima: Tizio pretende 10000€ e Caio è obbligato a darglieli. Allora si deve a un altro studioso tedesco, Jhering, ha chiuso la partita del diritto soggettivo. In sostanza, che cosa si intende con diritto soggettivo? Per spiegare che quando agisco in giudizio faccio valere un diritto avvva detto che alla base del diritto privato c'è una lotta per uno scopo transitorio, chi vuole una cosa e un altro che non gliela dà. Tizio vuole 10000€ per riparare la macchina e Caio non vuole darglieli. Cosa vuol dire che chi subisce un danno fa valere il diritto di ottenere un risarcimento e correlamente Caio è obbligato a risarcire? J. diceva che sotto ogni controversia ci fosse un problema di interessi. L’interesse può essere inteso come insieme di ciò che si desidera con ciò che serve a soddisfarlo. Tizio ha il desiderio di 10000€, come 8 fa a soddisfare questo desiderio? Lo soddisfa se Caio glieli dà. I due punti sono legati dall'interesse. A quale condizione Caio sarà obbligato a dare 10000€ a Tizio, e Tizio riceverà i 10000€ da Caio? Alla condizione che i fatti che Tizio afferma siano veri, che davvero il balcone sia caduto sulla sua macchina e che davvero gli abbia provocato il danno da 10000€. X mi chiede 50 €, il suo interesse, sono obbligato a darglieli e a realizzare il suo interesse? No. Vuol dire che se x si rivolge al giudice dicendo che si fosse verificato tale fatto, il giudice respinge la domanda di x perché non esistono dei fatti che fanno nascere il suo diritto ad avere 50€. In sostanza Jherin diceva: che cos'è il diritto soggettivo a cui corrisponde un obbligo? Il diritto soggettivo è un interesse che riceve protezione giurisdizionale, o viene soddisfatto con le buone (Caio da 10000€ a Tizio perché sa sia giusto) oppure verranno soddisfatti coattivamente attraverso l'intervento del giudice. Allora si dirà che l'interesse di Tizio è assistito a protezione giurisdizionale e che cioè è un diritto soggettivo. Se invece l'interesse di x ad avere 50€ non è assistito da protezione giurisdizionale, perché se va dal giudice e pone la richiesta, il giudice chiede i fatti dovuti al suo obbligo di 50€, questi fatti non ci sono. Una semplice richiesta di 50€ non fa nascere l'obbligo di darli. Il diritto soggettivo è un interesse che riceve protezione giurisdizionale. Allora quando vuoi far valere il diritto in giudizio, vai dal giudice e dici di volere qualcosa devi dire quali siano i fatti che hanno fatto nascere ciò, e li devi provare. Se il giudice accerta che esistono questi fatti, e esiste una norma che dice che quando si verificano questi fatti sei obbligato ad avere risarcimenti e che quel qualcuno sia obbligato a darteli, allora si ha un diritto soggettivo e il debitore sarà obbligato a pagare. Tutto il diritto può essere visto come quali fatti danno origine a diritti soggettivi, cioè obbligazioni, quali fatti modificano i diritti soggettivi e quali li estinguono. In sostanza il diritto privato è sia la vita che la morte del diritto soggettivo, cioè delle pretese che ricevono assistenza e protezione giurisdizionale. Mezzi di prova Prova dei fatti o atti giuridici È una questione che si riprenderà per diritto processuale civile. Come dimostrare al giudice che ciò che io affermo, sia vero? Posso farlo solo attraverso mezzi e strumenti che il codice civile mette a disposizione. Esistono mezzi di prova: 1. mezzi di prova che costituiscono strumenti dai quali il giudice può verificare che ciò che le parti affermano sia vero 2. strumenti che dicono al giudice qualcosa con la quale riesca a capire tramite la sua esperienza se i fatti affermati siano veri o no. 3. Ci sono mezzi prova che forniscono al giudice la rappresentazione del fatto: i testimoni, che hanno visto cadere il balcone. Il giudice chiede, e i testimoni affermeranno o negheranno. Nel secondo caso la rappresentazione dei fatti riferita dalla parte viene smentita. Può darsi che sia stato ripreso con un video. Queste prove si chiamano dirette. 8 Esistono invece le prove indirette o critiche, in cui al giudice non viene affermato o negato espressamente, ma ad esempio ci sono dei cocci dentro l'automobile, e questo il giudice lo può vedere. Ma non si è visto cadere il balcone, ma solo quei pezzi ad aderenza minima dentro la macchina di Tizio. Questo vuol dire che siano caduti dal balcone? No. Può convincersi con l'esperienza che quei pezzi possano appartenere al balcone di Caio. Queste sono dette prove critiche, perché si guarda una cosa e con il ragionamento si giunge a vederne un'altra, che è quella che interessa. Le prove critiche sono le più importanti in tutti i processi, il problema è che presuppongono la conoscenza delle prove dirette. Le prove dirette Sono più semplici della prove critiche. Possono consistere nelle dichiarazione che qualcuno fa davanti al giudice: "È vero che il balcone è caduto a tal ora in tal posto?" "Sì, è vero/No, non è vero." Oppure si può trattare di fotografie, video, cioè di strumenti che raccontano al giudice un fatto. Le prove che consistono nelle dichiarazioni davanti al giudice si chiamano prove dirette e costituende, nel senso che bisogna che il giudice prenda del tempo all'udienza per ascoltare coloro che raccontano. Per i video non c'è bisogno dell'udienza: basta far vedere la registrazione. Queste prove si chiamano costituite o precostituite, perché preesistono al processo, ci sono anche se il processo non c'è, invece i testimoni devono essere sentiti nel processo. Il codice parte da quelle costituite perchè nel processo civile molto più importanti, noi vediamo prima le costituende e poi le pre costituite. Le prove costituende Le prove costituende sono la prova testimoniale, la confessione e il giuramento. La prova testimoniale è una dichiarazione della verità di un fatto che viene affermato da una delle parti litiganti di fronte al giudice a opera di un estraneo, di un terzo, una persona che non è parte del processo, che quindi in teoria dovrebbe essere imparziale. Essendo imparziale per il terzo è indifferente chi tra Tizio e Caio prenda i 10000€, infatti è chiamato a giurare di dire la verità. Nella pratica i testimoni spesso dicono il falso, ma tanto è un reato che non viene mai perseguito. Per questo chi ha scritto il nostro codice ha una scarsa considerazione della prova testimoniale, cioè di quelle dichiarazioni che vengono rese da persone estranee che non hanno rapporti nella controversia. L'art 2721 “La prova per testimoni dei contratti non è ammessa quando il valore dell'oggetto eccede le lire cinquemila. “ del codice civile, se ho stipulato un contratto di compravendita di un'automobile posso dimostrare di averlo stipulato con un testimone? No, perché costa più di €2,58. Questa cifra era le 5000 lire del 1942 ma non è mai stata aggiornata perché si sa che la prova testimoniale è una perdita di tempo. Esiste una regola non scritta tra gli avvocati che consiste in questo: l'avvocato che chiede al giudice di provare con i testimoni non è un buon avvocato. Questo discorso è vero salvo casi particolari. Nell'esempio della macchina o ci sono i testimoni o c'è qualcuno che ha fatto i video, altrimenti diventa molto difficile dimostrare il fatto, ma il codice non consente la prova testimoniale per i fatti illeciti. Nel processo tributario non è più consentito la prova testimoniale. La prova testimoniale si caratterizza quanto dichiarazione della verità di un fatto affermato in parti resa sotto giuramento da parte di un soggetto che non ha interesse all'esito della controversia. 8 sappiamo se i soldi glieli abbia dati o meno. Può darsi che ci fosse qualche testimone che ha visto (è un'ipotesi di scuola, perchè quando tu dai i soldi in nero li metti in una busta senza che il testimone guardi perchè stai commentendo un illecito tributario, ma come detto prima le branche del diritto viaggiano separate e per il civile che sia il pagamento in nero non interessa). Tra l'altro non potrei provare con i testimoni il pagamento per il 2726 “Le norme stabilite per la prova testimoniale dei contratti si applicano anche al pagamento e alla remissione del debito.”, non potrei provare se ho pagato più di €2,58, perché tale prova del pagamento non può essere data per testimoni. O lui confessa, oppure ho già perso la causa e sono condannato a pagare il bagno. Cosa posso fare? Posso sfidarlo perché solo noi sappiamo come siano andati i fatti. Allora dico all'idraulico: "Giura che non ho pagato." Si chiama giuramento decisorio, è una sfida. Tanto io la causa la perderei comunque, allora provo. Se lui giura, art 2738 “Se è stato prestato il giuramento deferito o riferito, l'altra parte non e' ammessa a provare il contrario, nè può chiedere la revocazione della sentenza qualora il giuramento sia stato dichiarato falso.”, io ho perso la causa. Però ha commesso un grande reato, il falso giuramento, che è un reato molto più grave alla falsa testimonianza per il comma 2 del 2738 dice che “Può tuttavia domandare il risarcimento dei danni nel caso di condanna penale per falso giuramento. Se la condanna penale non può essere pronunziata perchè il reato è estinto, il giudice civile può conoscere del reato al solo fine del risarcimento.”. Io chiederò i danni e lui andrà in prigione. Infatti è possibile che poiché lui sappia che io i soldi glieli abbia dati, lo sappiamo solo io e lui, faccia una cosa: quando dico di giurare, lui invece che giurare dica: "no, giura tu". Allora io giuro di avergli pagato e la causa la vinco io. Lui mi potrà denunciare per falso giuramento, ma se io ho detto il vero non mi condanneranno mai per falso giuramento. È un'ipotesi rara a cui si ricorre proprio in casi eccezionali. Come fa la pubblica accusa a dimostrare che abbia giurato il falso? Ad esempio con intercettazioni telefoniche. Le prove costituende finiscono qui. Le prove costituite Sono le prove che si usano in realtà di più nei processi civili: sono i documenti. Le registrazioni sono mezzi di prova ma è abbastanza raro. Se pago Tizio in nero è raro che metta di nascosto il telefono sotto la giacca e registri e poi faccia sentire al giudice. Posso farlo? Sì, però è un po' difficile che si faccia una cosa del genere. Per l'art 2712 dice che “Le riproduzioni fotografiche, informatiche o cinematografiche, le registrazioni fonografiche e, in genere, ogni altra rappresentazione meccanica di fatti e di cose formano piena prova dei fatti e delle cose rappresentate, se colui contro il quale sono prodotte non ne disconosce la conformità ai fatti o alle cose medesime.”, quindi il problema della privacy non c'è. Il problema è un altro: che nel caso del video sia stato modificato o che si riferisca a un altro balcone. Caio nega che sia caduto il balcone, Tizio mostra il video al giudice, ma Caio afferma che sia falso, che sia la ripresa di un altro balcone. Allora cosa succede? Succede che Tizio confermi sia il balcone di Caio, e chieda al giudice di accertare che quel video sia autentico. Allora il giudice accerta. Come fa ad accertarlo? Con i mezzi di prova che ha e con la sua esperienza, non è per cui necessario nominare un esperto. Fare il giudice non è facile. I mezzi di prova più importanti sono le prove documentali intese come prove scritte. Che differenza c'è tra un video e uno scritto? Sono la stessa cosa con una differenza. Il video mostra la realtà, lo scritto la racconta attraverso i caratteri e tu lo devi leggere. Infatti il 8 codice parla, come primo mezzo di prova, delle scritture private. Cosa sono le scritture private? È una scrittura in cui sono raccontati dei fatti. Ad esempio, quando ho dato i soldi all'idraulico in nero, gli ho chiesto di firmare (è probabile che non voglia, perché possano venir fuori degli accertamenti fiscali). A quel punto quando mi chiede i soldi per il bagno gli mostro la sua firma. Quale forza probatoria ha quel pezzo di carta? La stessa del video, perché può darsi per il 2702 “La scrittura privata fa piena prova, fino a querela di falso, della provenienza delle dichiarazioni da chi l'ha sottoscritta, se colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa è legalmente considerata come riconosciuta.”. A meno che la persona affermi che la firma sia falsificata, perchè i soldi non gli sono mai arrivati, infatti il 2702 dice “a meno che la parte non disconosca la sottoscrizione". Allora succede che io affermi sia la sua firma, così come potevo chiedere al giudice di accertare che quel video provasse la caduta del balcone, posso chiedere al giudice di accertare che quella sia la sua firma. Nel momento in cui ha dichiarato di aver ricevuto i soldi ha confessato in via stragiudiziale un fatto a lui sfavorevole e favorevole a me. Come farà il giudice a decidere se sia vera o meno? Con la sua esperienza. Ci sono dei casi di sottoscrizione in cui si vede siano fasulle, non c'è bisogno di nessun esperto, e casi in cui sia estremamente difficile stabilirlo. Allora il giudice come fa? Attraverso la sua esperienza e il suo studio. 8
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