Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Fedro e le "Fabulae", Dispense di Latino

L'importanza di Fedro nel panorama della letteratura latina di età imperiale e la "Fabulae", con analisi del prologo dell'opera.

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 01/07/2024

elisa-modica
elisa-modica 🇮🇹

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Fedro e le "Fabulae" e più Dispense in PDF di Latino solo su Docsity! FEDRO L’importanza di Fedro sta nell’aver introdotto nella letteratura latina un nuovo genere letterario: la favola esopica in versi, per questo non può essere ridotto a un grigio imitatore della tradizione esopica o a un asettico raccoglitore della produzione folclorica romana: è un autore che ambisce a fare letteratura Un ritratto spietato della società giulio-claudia, delle sue spaventose disuguaglianze, dell’arroganza dei potenti e della miseria degli oppressi trova posto in un genere nuovo per il mondo romano, che fa la sua comparsa nella tarda età tiberiana: la fiaba. A Roma, questo genere si identifica in particolare con la figura di Fedro: un autore misterioso, forse originario della Macedonia, forse liberto di Augusto, la cui fama è legata alla scelta di trapiantare nella cultura latina un genere letterario che in Grecia aveva avuto il suo rappresentante più insigne in Esopo. Come lo stesso Fedro spiega nel prologo al terzo libro, nonostante la sua apparenza svagata la fiaba svolge in realtà una insostituibile funzione di “supplenza”: è la letteratura dei senza potere, di quanti si trovano al fondo della piramide sociale, ai quali offre la possibilità di denunciare, sotto il velo di storie fantastiche, i soprusi di chi, di quella stessa piramide, occupa invece il vertice. Un gioco, dunque, che a volte diventa però terribilmente serio: nello stesso prologo del terzo libro, Fedro rivela di aver dovuto subire la persecuzione di Seiano, il braccio destro di Tiberio PROLOGO Aesopus auctor quam materiam repperit, hanc ego polivi versibus senariis. Duplex libelli dos est: quod risum movet, et quod prudenti vitam consilio monet. Calumniari si quis autem voluerit, quod arbores loquantur, non tantum ferae, fictis iocari nos meminerit fabulis. Mentre le favole di Esopo erano in prosa, la novità di Fedro sono i versus senarios. Fedro decise di lavorare seguendo un criterio di emulatio più che di imitatio. Definisce la propria opera un libellus, un libretto di storielle, un’opera che non si pone tra i grandi generi letterali, che ha però un duplex dos: risum movere (muovere il riso), l’intrattenimento, e “prudenti vitam consilio monere” (esortare la vita con un saggio consiglio, dare saggi consigli di vita). Infatti, in Esopo il messaggio morale, sempre esplicitato, era centrale: “O logos deloi oti”. In particolare, Fedro pone la morale o in apertura o in chiusura della composizione. Con l’iperbato ‘’fictis..fabulis’’ egli pone in rilievo la finzione delle storie raccontate. Qualcuno aveva pensato che alcuni animali fossero allegoria di uomini reali della politica romana Era un ex schiavo vissuto tra l’impero di Augusto e quello di Tiberio. Appartenendo al mondo degli schiavi, sa bene quali sono le condizioni di vita di quel ceto sociale emarginato, per cui non vede prospettive di miglioramento. Infatti, nonostante la loro apparenza giocosa, le favole fedriane trasmettono una visione tutt’altro che felice della società: una morale fondata sul pessimismo del vinto e l’acquiescenza e il fatalismo nei confronti del potere. Egli stesso è costretto a piegarsi alla legge del più forte quando Seiano, prefetto del pretorio (che assume le redini del governo quando Tiberio si ritira a Capri) che governava in modo dispotico, Mentre durante l’età Repubblicana esisteva quella libertas che consentiva ad ognuno di esprimere il proprio pensiero (Cicerone poté accusare Antonio nelle Philippicae) senza la paura di incorrere in censure o di pagarne personalmente le conseguenze con l’esilio, come successe in età augustea ad Ovidio per volontà di Augusto.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved