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Status e Dinamiche dei Sistemi di Comunicazione e Funzionamento di Gruppi, Sintesi del corso di Psicologia Sociale

Comunicazione InterpersonaleSociologia dei Gruppipsicologia socialeAntropologia sociale

I fenomeni strutturali e dinamici che caratterizzano la vita di un gruppo, con particolare attenzione al sistema di status e alle norme di comunicazione. Il testo illustra come il sistema di status si sviluppi attraverso il tempo e come le caratteristiche personali influiscono sulla gerarchia interna del gruppo. Vengono inoltre analizzate le funzioni e le tipologie di norme, nonché la loro resistenza al cambiamento. una ricca base di conoscenze per chi studia la sociologia dei gruppi e la comunicazione interpersonale.

Cosa imparerai

  • Come si sviluppa il sistema di status in un gruppo?
  • Quali sono le funzioni e le tipologie di norme in un gruppo?
  • Come influiscono le caratteristiche personali sulla gerarchia di status in un gruppo?

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 04/10/2021

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Scarica Status e Dinamiche dei Sistemi di Comunicazione e Funzionamento di Gruppi e più Sintesi del corso in PDF di Psicologia Sociale solo su Docsity! Capitolo 3 | fenomeni dinamici della vita di un gruppo Il gruppo è un organismo vivo in cui vari membri interagiscono fra loro, proprio queste interazioni ripetute creano dei fenomeni dinamici che determinano chi nel gruppo ricopre posizioni più centrali o periferiche, chi svolge un certo ruolo, quali sono le norme prevalenti e come si svolge la comunicazione abitualmente. La vita di un gruppo è scandita da alcuni fenomeni ricorrenti, che vengono spesso definiti strutturali, essendo ciò che permette al gruppo di esistere; i fenomeni dinamici che stanno alla base di un gruppo sono rinvenibili sia nei gruppi formali che informali, nei gruppi naturali nei gruppi di laboratorio. Il sistema di status nel gruppo Osservando un gruppo in azione colpisce come i membri non siano effettivamente tutti allo stesso livello, hanno differente importanza centralità. I membri di un gruppo quindi occupano posizioni diverse e sono differenziati per quanto riguarda lo status di ognuno Il concetto di status si riferisce alla posizione che un individuo occupa in un gruppo e alla valutazione di tale posizione in una scala di prestigio; le differenziazioni di status si compongono in una gerarchia. Gli indicatori principali che possono informare sullo status dei membri di un gruppo sono almeno due: 1) la tendenza a promuovere iniziative, attività ed idee che vengono poi condivise dal gruppo 2)una valutazione consensuale del prestigio connesso ad un certo status. Nel gruppo c'è maggiore consensualità, nel senso di accordo di giudizio, soprattutto per quanto riguarda le posizione estreme. Gli studi sul gruppo dimostrano che in caso di eventi che incidono sulla vita del gruppo possono osservarsi cambiamenti nella gerarchia di status, questi cambiamenti non sono imprevedibili, ma seguono una logica posizionale, per cui ad esempio se un membro di stato elevato deve lasciare il gruppo sarà un membro di status intermedio ad assumere una posizione più elevata. Secondo alcuni autori lo status in un gruppo si produce nel tempo attraverso alcuni comportamenti, ad esempio aiutare il gruppo nel raggiungere i tuoi obiettivi, conformarsi alle sue regole, questi comportamenti sono ricompensati dal gruppo.Si può notare però che nell'esperienza sociale diretta il sistema di status si sviluppa molto rapidamente, addirittura nelle prime fasi di costituzione del gruppo. | teorici della corrente etologica sostengono che fin dalle loro prime interazioni i membri di un gruppo si misurano fra loro a partire da dati percettivi come l'apparenza e il contegno, che includono elementi evidenti come l'espressione facciale e la muscolatura; In pratica fin dalle prime interazioni si costituisce una bozza di una prima gerarchia di status, che nel tempo potrà essere confermata o meno con l'aggiungersi di più informazioni. i teorici degli stati di aspettativa invece avanzano un'altra spiegazione per quanto riguarda Il rapido sviluppo del sistema di status nei piccoli gruppi, sostengono che i membri di un gruppo formano fin dai primi incontri un insieme di aspettative sui contributi che ognuno potrà portare per il gruppo. Le caratteristiche personali che sono più pertinenti al raggiungimento degli obiettivi del gruppo avranno quindi maggiore forza l'impatto sulle aspettative e chi possiede tali caratteristiche assumerà una posizione più elevata nel sistema di status. L'assegnazione di status è tuttavia provvisoria, infatti richiede conferma delle aspettative formatesi. Queste due correnti non si escludono a vicenda, possono essere entrambe corrette. La differenziazione di status nei gruppi crea ordine e prevedibilità all'interno del gruppo, coordina le varie forze per il raggiungimento degli obiettivi ed è funzionale anche all'autovalutazione di ogni membro, nel confrontare la propria posizione con quella degli altri ognuno matura una valutazione di sé e delle aspettative riguardo le proprie capacità e valore; talvolta si può assistere al fenomeno di adeguamento dei propri comportamenti alle attese del gruppo anche a rischio di svolgere prestazioni a un livello più basso di quanto si potrebbe fare. Il sistema di status non è tuttavia qualcosa di immutabile, può essere cambiato ad esempio da un evento esterno, come un conflitto con un altro gruppo che modifica la gerarchia interna. | ruoli nel gruppo Il termine ruolo riguarda i comportamenti esibiti ed attesi dei vari componenti, esso viene definito come un insieme di aspettative condivise circa il modo in cui dovrebbe comportarsi una persona che occupa una certa posizione nel gruppo . Il concetto di ruolo non implica solo le aspettative su come deve agire una persona in una certa posizione sociale nei confronti degli altri, ma anche quelle relative a come gli altri devono agire nei confronti della persona in questione. | ruoli hanno una caratterizzazione che è data dai valori, dalle ideologie e dalle rappresentazioni condivise di una società. Gli stessi ruoli inoltre non sono svolti da tutti gli attori con le stesse modalità, ma ci sono stili di ruolo differenti, ovvero svolti in modo diverso. I ruoli informali non sono soggetti ad un copione stabilito istituzionalmente, come è il caso dei ruoli formali. Secondo Levine e Moreland in quasi tutti i gruppi possono essere rinvenuti alcuni ruoli, i più comuni dei quali sono il leader, il nuovo arrivato e il capro espiatorio. Quest'ultimo ha una funzione importante, in quanto permette agli altri membri di risolvere i propri conflitti interni riguardo all'integrazione delle parti negative nell'immagine di sé, proiettandole sul capro espiatorio. Una differenziazione di ruoli nel gruppo può essere svolta seppur in modo approssimativo sull'asse strumentale espressivo: alcuni membri più di altri si centrano sul compito, mentre altri giocano più frequentemente ruoli di tipo espressivo. Bales sostiene che nel gruppo le attività orientate al compito possono produrre frizioni e malumori, in questi momenti è importante che qualcuno allenti la tensione C) la costruzione della realtà sociale, le norme assicurano nel gruppo una concezione comune della realtà che serve come punto di riferimento anche per l'autovalutazione dei membri e per fronteggiare situazioni ambigue D) la definizione delle relazioni con l'ambiente sociale, le norme permettono di specificare le relazioni con l'ambiente sociale circostante che è ovviamente composto da altri gruppi. La realtà sociale costruita nel gruppo permette di giungere ad un consenso riguardo alle relazioni con gli altri gruppi. Una volta create, le norme presentano una certa resistenza al cambiamento, Nonostante questa tendenza alla stabilità, possono mutare sotto la spinta di eventi particolari, ma anche in funzione delle caratteristiche del gruppo stesso come nel caso di gruppo aperto o chiuso. Comunicare in gruppo: strutture e reti di comunicazione La comunicazione come scambio di significati è uno degli elementi costitutivi di un gruppo, in particolare la discussione è uno strumento fondamentale ed è considerata un rito di comunicazione che riunisce periodicamente i membri di un gruppo in un luogo idoneo secondo regole prescritte. Partecipare a una discussione significa sentirsi parte del rituale per il membro del gruppo che lo istituisce, la qual cosa comporta Il rafforzamento della coesione, anche se attraverso gli scambi si palesano pure i conflitti e le rivalità La discussione è un'istituzione che da ad ognuno la possibilità di prendere parte alle vicende del gruppo e su di essa si fonda il consenso. Berger e Luckmann vedono nella conversazione il veicolo più importante della preservazione della realtà soggettiva e intersoggettiva, poiché discutendo a fondo i vari elementi dell'esperienza si assegna loro un posto ben preciso nel mondo reale. Conversazioni e discussioni sono alla base per la costruzione sociale della realtà e per rendere partecipi gli individui, scambiare non solo informazioni ma anche opinioni e valori, senza comunicazione non esiste il gruppo. Abbiamo inoltre due concetti che Flament distingue, quello di rete di comunicazione e quello di struttura di comunicazione. Il primo termine è l'insieme di canali di comunicazione presenti in un gruppo, un insieme di possibilità di comunicazione. La struttura di comunicazioni è invece l'insieme di comunicazioni che si sono effettivamente scambiate all'interno di un gruppo, rappresenta quegli strumenti che si sono davvero utilizzati. Alcuni esperimenti inoltre dimostrano che in presenza di determinate condizioni i gruppi possono modificare i loro scambi, che possono essere freddi e impersonali oppure vivi e caldi. Oltre allo spazio ci sono altri fattori che possono incidere sulla qualità e l'intensità degli scambi comunicativi, ad esempio la modalità con cui è condotta la conversazione; la discussione può essere spontanea oppure più centrata sulle procedure con cui si arriva alla decisione e meno sui contenuti,vincolata da limiti precisi di tempo o meno. A seconda delle modalità di comunicazione si può arrivare a risultati diversi, consensuali ho compromissori per quanto riguarda le decisioni collettive, poiché il clima che viene creato nel gruppo dipende dal livello di partecipazione che viene sollecitato. Moscovici e Doise ne distinguono due: la partecipazione consensuale e la partecipazione normalizzata. - Partecipazione consensuale: è la situazione in cui tutti i membri del gruppo possono esprimere le loro posizioni senza preoccupazioni di ordine procedurale - Partecipazione normalizzata: le possibilità di accedere alla discussione sono regolamentate dalla gerarchia esistente nel gruppo. Spesso sono le circostanze a determinare una piuttosto che l'altra, a volte si utilizzano forme di partecipazione consensuale quando si cerca di allargare la base del consenso. Bales studia le strutture di comunicazione nei piccoli gruppi di discussione libera col suo strumento di osservazione e analisi dei processi di interazione, l'IPA, suddivide l'interazione di un gruppo in atti microscopici, segmenti di comportamenti verbali e non. Questi atti vengono codificati in 12 categorie mutualmente esclusive. Le categorie sono 12, divise in tre grandi aree: - l'area socio emozionale positiva comprende 3 categorie, la dimostrazione di solidarietà, allentare le tensioni, mostrarsi d'accordo - l'area del compito che comprende 6 categorie, dare suggerimenti, esprimere opinioni, fornire degli orientamenti, chiedere orientamenti, chiedere opinioni, chiedere suggerimenti - l'area socio-emozionale negativa che comprende tre categorie, disapprovare, esprimere tensioni, mostrare antagonismo Con questo strumento Bales conta il numero di comunicazioni che ogni membro rivolge agli altri membri in una discussione, questi dati vengono inseriti in una tavola a doppia entrata che permette alla fine di conoscere quante comunicazione sono state emesse da ciascun membro e quanti ne ha ricevute, si può così ottenere un profilo dell'interazione del gruppo nel suo insieme. Inoltre la codifica nelle categorie di contenuto ci permetterà di dire se l'interazione di gruppo è stata prevalentemente incentrata sul compito o sulle relazioni e se il clima socio emozionale è stato molto positivo o viceversa. Festinger e Schachter si sono occupati di alcuni processi di comunicazione, mettendoli in relazione con altri fenomeni di gruppo quali la coesione e il rigetto delle posizioni devianti al fine di mantenere la competenza del gruppo. Secondo le ipotesi di Festinger, nel gruppo le correnti di maggioranza avrebbero rivolto più comunicazioni nei confronti della minoranza deviante nel tentativo di persuaderla e salvando così la questione del gruppo stesso, se la minoranza dissidente non fosse tornata nei ranghi, il gruppo avrebbe messo in atto nei suoi confronti dei meccanismi di espulsione simbolica o concreta. Attraverso questo tipo di lavori possiamo dire che la comunicazione non è l'elemento centrale di ricerca, ma viene usata come cartina per mettere in evidenza altri fenomeni di gruppo come il trattamento riservato ai devianti e lo sforzo per mantenere la coesione di gruppo. Bavelas e Leavitt studiano le reti di comunicazione con metodi sperimentali e matematici, secondo questi autori i gruppi non agiscono allo stesso modo nelle diverse reti di comunicazione a loro disposizione. La situazione sperimentale utilizzata è di un gruppo sperimentale di 5 persone sedute ad un tavolo pentagonale e separate fra loro da un dispositivo, costituito da 5 pannelli verticali disposti a raggiera sul tavolo che impedisce loro di vedersi per quanto nei pannelli vi siano finestrelle attraverso le quali i soggetti possono inviarsi messaggi scritti. Le reti studiate sono 4: la rete centralizzata, la rete a catena, la retta Y e la rete circolare. Ogni soggetto ha un cartoncino che riporta 6 simboli e il gruppo deve risolvere un problema molto semplice, che consiste nello scoprire quali di questi simboli si trova in tutti i cartoncini. I egami di comunicazione fra i membri possono essere sperimentalmente controllati, in particolare sono utilizzati due indici: gli indici di distanza che indica il numero minimo di legame di comunicazione che un membro deve attraversare per comunicare con un altro individuo e l'indice di centralità, che misura il grado di centralizzazione di una rete, ossia la misura in cui il flusso comunicativo è centralizzato su una persona o distribuito fra i membri. Nella rete centralizzata abbiamo l'indice di centralità più elevato mentre il meno elevato è nella rete a cerchio. Le misure raccolte sono: la rapidità temporale di soluzione, la concisione che indica il numero di comunicazioni scambiate, la precisione indica il livello di correttezza della soluzione, infine vengono prese a fine esperimento le misure del morale di gruppo e il livello di popolarità di ogni membro. | risultati mostrano che la rete centralizzata risolve il problema più rapidamente, più concisamente e con maggiore precisione, il membro con popolarità sociometrica elevata è il soggetto nella posizione centrale e il morale del gruppo risulta più basso a confronto con le altre reti. Altri studi dimostrano che quando il compito diviene più complesso la rete centralizzata è meno efficace di una rete decentralizzata, le ragioni sono che il leader della rete centralizzata si trova a gestire un numero troppo grande di informazioni e che in queste reti il morale dei membri è basso, come anche il livello di implicazione nel lavoro. Secondo Flament è necessario studiare insieme la rete di comunicazione, che è l'insieme delle comunicazioni dirette possibili, e il modello del compito che è l'insieme delle comunicazioni necessarie per giungere alla soluzione del medesimo. I modelli del compito sono per questo autore tre: - Modello centralizzato: in cui c'è un solo individuo centralizzato che assume le informazioni iniziali e ne deduce la soluzione che poi comunica ai compagni
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