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Fenomeno delle crociate, medioevo, Appunti di Storia Medievale

Appunto storia medievale sulle crociate

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 02/01/2017

silvia_biasi
silvia_biasi 🇮🇹

4.6

(7)

18 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Fenomeno delle crociate, medioevo e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! FENOMENO DELLE CROCIATE: è uno dei temi più discussi dell’età medievale. E’ un tema fortemente controverso di cui la storiografia da anche interpretazioni assai diverse. All’interno del dibattito sulle CROCIATE possiamo individuare 3 posizioni dominanti: 1) posizione degli storici che vedono nell’esperienza delle crociate un primo fenomeno di una sorta di COLONIALISMO EUROPEO nei confronti dell’area a sud del Mediterraneo. Fra i sostenitori di questa posizione possiamo ricordare: • JORG e • JAQUE LE GOFF, che, in una grande sintesi di storia medievale, uscita negli anni ’70, intitolata LA CIVILTÀ DELL’OCCIDENTE MEDIEVALE diede un’interpretazione quasi paradossale del fenomeno delle crociate e, cercando di vedere che cosa le crociate avessero portato in Occidente, scrisse ” l’albicocca è l’unico frutto che i cristiani hanno raccolto dalle crociate”. Ci vuol far capire come le crociate nascono soprattutto con l’intento di raccogliere vantaggi di tipo economico e politico nell’area mediterranea (pur all’interno di un quadro generale che era riconducibile a motivazioni di ordine religioso), = tale progetto sarebbe fallito e l’unico frutto rimasto sarebbe l’albicocca = una delle piante che effettivamente, in seguito all’occupazione dell’area del Medio Oriente, è diventata un prodotto della cultura Europea. Pur partendo da delle premesse che enfatizzano soprattutto l’aspetto di una sorta di proto colonizzazione (che sarebbe stata attuata dagli Occidentali nel sud del Mediterraneo), Jaque Le Goff vuole mettere in risalto come si trattò di un grande fallimento = tentativo di colonizzazione fallito. Fra coloro che enfatizzano gli aspetti di tipo politico e economico legato al fenomeno delle crociate vi è anche S. RUNCIMAN (forse maggiore studioso delle crociate), autore di STORIA DELLE CROCIATE. Interpretazione attenta soprattutto agli aspetti ECONOMICI e POLITICI Rispetto all’interpretazione delle crociate come una sorta di atto di proto colonialismo (forte all’interno della storiografia anglosassone) troviamo poi anche altre posizioni 2) la seconda posizione dominante enfatizza la componente RELIGIOSA (che starebbe alla base delle crociate) e collega strettamente il fenomeno delle CROCIATE a quello dei PELLEGRINAGGI. Questa posizione trova conforto soprattutto nella terminologia usata dalle fonti. Le fonti coeve non usano il termine “crociata” fino a tutto il XIII secolo. Nell’XI e XII secolo si usano invece termini molto generici come ITER, PASSAGIUM = usati comunemente per indicare il precorso che doveva condurre alle mete di pellegrinaggio. Questa interpretazione enfatizza il ruolo di GERUSALEMME come una delle grandi mete dei pellegrinaggi di età medievale e mette in risalto soprattutto le componenti di tipo RELIGIOSO che avrebbero accompagnato le diverse spedizioni, che noi definiamo comunemente come crociata. Interpretazione attenta agli aspetti della storia della RELIGIONE, della spiritualità. Tra i maggiori esponenti che ricordano questa posizione possiamo ricordare: • lo storico tedesco KARL ERDMANN, • lo storico francese JEAN FLORI • lo storico inglese JONATHAN L’assenza, fino all’inizio del XIII secolo, di un termine preciso per definire le spedizioni che noi oggi definiamo crociate, ha portato alla terza posizione dominante fra gli studiosi. 3) la terza posizione analizza soprattutto gli aspetti IDEOLOGICI legati alla CROCIATA. Il principale esponente di questa linea interpretativa è uno storico inglese TYERMAN, autore di un’opera intitolata L’INVENZIONE DELLE CROCIATE. La tesi di fondo di Tyerman→ ciò che noi definiamo come fenomeno unico (usando il termine crociata) è in realtà costituito da diverse spedizioni armate assai diverse fra di loro, che i contemporanei non hanno percepito come una successione coerente ma che hanno sempre interpretato come episodi a parte e che hanno trovarono invece una cornice comune solo a partire dall’inizio del XIII secolo, in particolare ad opera di INNOCENZO III e degli intellettuali che lo coadiuvavano i quali elaborarono il concetto di CROCIATA (il termine compare in questo periodo) per designare il legittimo uso delle armi contro i nemici della cristianità (interni ed esterni). PAGE 7 L’età di INNOCENZO III è l’età della famosa CROCIATA contro gli ALBIGESI→ fu indetta una spedizione armata (=crociata) in difesa della cristianità contro una SETTA ERETICALE che era particolarmente radicata nella Francia meridionale nella zona di ALBI (I CATARI). L’episodio si concluse in maniera molto drammatica con decine se non centinaia di uccisioni TYERMAN→ se non esiste un termine specifico ma esiste solo a partire dal XIII se vuol dire che è in questa fase che si elabora anche il concetto di crociata. Viene poi proiettato anche nel periodo precedenti per dare coerenza agli episodi armati→coerenza che secondo Tyerman non avevano. 3 posizioni Prime due posizioni→ danno per scontata la coerenza di questi episodi e non mettono in discussione tale aspetto. Si differenziano per l’enfasi data o ai fattori politici e economici (I) o ai fattori religiosi (II). Gli storici che fanno parte di queste due posizioni riconoscono la pluralità di motivazioni però enfatizzano ora l’una, ora l’altra. La terza posizione è più radicale e sostiene che la successione di crociate che noi vediamo oggi dai contemporanei fu percepita in maniera molto diversa→ fu soltanto nel XIII secolo che questo concetto nasce per dare coerenza non sono solo a episodi destinati alla Terra Santa ma anche alla lotta con i nemici interni alla cristianità → XIII secolo furono indette: • una crociata contro gli ALBIGESI • una crociata contro l’IMPERATORE FEDERICO II • le crociate contro i popoli baltici e slavi dell’Europa orientale. NUMERAZIONE CLASSICA DELLE CROCIATE: I CROCIATA = portò alla conquista di Gerusalemme. SPEDIZIONI in SPAGNA sono tradizionalmente definite come l’avvio della RECONQUISTA Nel conteggio delle crociate non si calcola la riconquista della Spagna→ tradizionalmente non si è definita come crociata anche se la storiografia più recente mette in risalto come l’avvio della riconquista fornisca le basi ideologiche per tutto quello che poi succederà successivamente in Terrasanta. SPEDIZIONE di PIETRO L’EREMITA è definita come CROCIATA POPOLARE CROCIATE Un dato accettato da tutti gli storici è quello che per comprendere il fenomeno “crociata” è necessario tenere presente i NUOVI EQUILIBRI che si vennero a creare nel MONDO MEDITERRANEO all’inizio dell’XI secolo. Questi nuovi equilibri furono determinati, in particolare, dall’IRRUZIONE, in ambito mediterraneo di una nuova popolazione, i TURCHI , che proveniva dalle steppe asiatiche e che, per vari motivi fu sospinta verso Occidente. I turchi erano divisi in numerose TRIBÙ che assumevano un nome a partire dall’eroe eponimo della dinastia che li conduceva → fra queste tribù quella che ebbe maggiore successo fu quella dei TURCHI SELGUICHIDI (da SELGIUC) → avanzarono assai rapidamente verso Occidente, ottenendo grandi vittorie, riuscendo ad occupare Bagdad dove vi era la capitale dell’impero ARABO (a sua volta diviso all’interno). I turchi avanzarono verso Occidente occuparono territori sotto dominazione araba i quali a loro volta si ISLAMIZZARONO . Gradualmente espansero il loro controllo sull’area del MEDIO ORIENTE dirigendo i loro interesse verso l’ANATOLIA e la TERRA SANTA. In questa fase storica, mentre il tutto MEDIO ORIENTE era sotto dominazione ARABA, l’ANATOLIA era sotto l’impero BIZANTINO. L’Anatolia era abitata da popolazioni di lingua greca e era stata una delle grandi culle della nascita della filosofia greca. Questa lunga storia si interruppe perché i TURCHI SELGIUCHIDI penetrarono in ANATOLIA→ BATTAGLIA di MANZICERT = 1071 (odierna Armenia) = battaglia che vide la SCONFITTA dell’IMPERATORE di BISANZIO = ROMANO DIOGENE (catturato e restituito dopo un riscatto). Fu l’episodio che poi aprì le porte ai turchi selgiuchidi verso le parti centrali dell’ANATOLIA tanto che nel giro di pochi decenni conquistarono tutta l’Anatolia che da allora prese il nome di Turchia (divenne – anche se non ufficialmente - la TERRA dei TURCHI) → finì la vicenda dell’Anatolia greca e iniziò una nuova fase storica destinata a durare fino ad oggi. PAGE 7 Gli ordini monastici cavallereschi come quello dei TEMPLARI furono poi RICONOSCIUTI da parte PAPALE e divennero ben presto degli ordini monastici particolarmente RICCHI (molti esponenti appartenevano alle famiglie aristocratiche e spesso portavano con sé anche cospicue donazioni, terreni…). I templari non solo erano presenti in Terrasanta ma iniziarono a costruire delle proprie sedi (COMMENDAE) all’interno del regno di Francia e di Germania. Essi avevano un’organizzazione interna fortemente gerarchizzata che si caratterizzava anche per la scarsa trasparenza = seguivano delle regole che non venivano divulgate→ elemento che suscitò grande curiosità nei loro confronti e anche la crescita di una serie di leggende sulle pratiche che essi avrebbero attuato all’interno delle loro commendae. Si trattava di un ORDINE estremamente POTENTE sia perché era basato sull’uso delle armi sia perchè era collegato a gruppi della nobiltà del regno (di Francia, di Germania) Agli inizi del XIV secolo in una fase di conflittualità fra FILIPPO IL BELLO e BONIFACIO VIII, il re di Francia, per sfidare la Chiesa romana (fu trasferita in questi anni da Roma ad Avignone), con un documento destinato a fare scalpore, portò alla soppressione dell’ordine dei templari e all’arresto di gran parte dei suoi appartenenti. SEDE PAPALE→ trasferimento da Roma a AVIGNONE = autorità papale fortemente subordinata al potere e alla volontà del RE di FRANCIA. Tutti i miti e le leggende che tuttora gravitano attorno a quest’ordine cavalleresco sono legati: • alla sua origine, • alla segretezza della sua organizzazione interna • alla sua tragica e improvvisa soppressione Templari→venivano attribuite le accuse più diffamanti che le persone ammettevano perché erano sotto tortura. II CROCIATA→ 1147 -1149 III CROCIATA Per la I volta vide la partecipazione dei 3 maggiori SOVRANI di questa fase storica: 1) FILIPPO AUGUSTO→ RE di FRANCIA 2) RICCARDO CUOR DI LEONE→ RE d’INGHILTERRA (rappresentato dai contemporanei come modello del cavaliere perfetto) 3) FEDERICO BARBAROSSA→ IMPERATORE che in questa spedizione ci lasciò la vita perché morì guadando un fiume → i 3 sovrani fallirono clamorosamente nel loro intento a causa di contrasti interni e di mancanza di coordinamento. CROCIATE SUCCESSIVE→ furono caratterizzate da episodi negativi per i crociati stessi. IV CROCIATA→ 1202-1204 Crociata in cui gli aspetti di tipo ECONOMICO prevalsero nettamente perché la crociata, in parte finanziata dalla repubblica di VENEZIA fu dirottata dai veneziani contro COSTATINOPOLI e portò alla conquista da parte dei crociati di COSTANTINOPOLI stessa e alla conseguente costituzione di un REGNO CRISTIANO di Costantinopoli che sarebbe durato circa 70 anni→ momentanea riduzione di quello che era stato l’impero bizantino a un piccolissimo territorio all’interno della penisola ANATOLICA. Ci sono episodi molti diversi fra di loro con obbiettivi e risultati estremamente diversificati. All’inizio del XII secolo iniziano anche le cosiddette CROCIATE INTERNE alla cristianità→ la più famosa fu la CROCIATA CONTRO gli ALBIGESI→ accusati di eresia perché sostenevano una rappresentazione dualistica del mondo che contrastava nettamente con la dottrina della Chiesa cattolica. In particolare si metteva in dubbio la LEGITTIMITÀ stessa dell’esistenza delle istituzioni ecclesiastiche. TYERMAN→ mette in risalto come quasi ogni spedizione che consideriamo all’interno della serie delle crociate abbia una storia a sé stante. Quello che le accomuna è l’essere lette poi a posteriori come episodi riconducibili ad un unico modello = della lotta contro i nemici della cristianità. In ogni spedizione prevalgono elementi diversi: PAGE 7 - I SPEDIZIONE→ elemento RELIGIOSO è molto forte - in altri episodi, come la IV CROCIATA è assente l’elemento religioso e prevalgono in assoluto elementi di natura ECONOMICA - nella III CROCIATA l’elemento di tipo religioso viene fortemente legato al tentativo di LEGITTIMARE i POTERI REGI del tempo →come si può vedere nell’immagine che ritrae Federico Barbarossa come crociato. Già nelle FONTI COEVE si cerca di dare una precisa interpretazione dell’azione di chi partecipa alle crociate. La miniatura risale agli anni successivi alla morte di FEDE BARBAROSSA = si cerca di celebrare come CROCIATO (nonostante abbia avuto un rapporto non facile con il papato). Vengono inserite anche delle FRASI DI CONTORNO a completamento dell’immagine = danno una chiave di lettura di tipo IDEOLOGICO →Il sovrano si prefigura l’arrivo in paradiso. →Rappresentato come l’eroe del cristianesimo che avrebbe dovuto essere imitato da altri. C’è un tentativo di recuperare, attraverso l’azione della crociata, la legittimità dell’autorità imperiale che veniva fortemente contestata dalla Chiesa di Roma (già dall’episodio di Canossa di Enrico IV) → da parte papale non fu riconosciuta a Fede Barbarossa. Episodi come le CROCIATE servivano anche a RAFFORZARE i poteri regi dell’IMPERATORE e dei RE di FRANCIA e d’INGHILTERRA che in questa fase storica stavano vivendo dei momenti particolarmente delicati. Il XII secolo è anche il periodo in cui i sovrani dell’Europa cercano di ridare una valenza effettiva ai loro poteri di tipo giurisdizionale sui territori del regno. Per far questo si seguirono sostanzialmente 2 vie: 1) tentativo di SACRALIZZARE la FIGURA REGIA.. I singoli re, in particolare il re di Francia e d’Inghilterra, cercavano di attribuirsi elementi sacrali (mentre la figura dell’imperatore veniva desacralizzata). 2) tentativo di usare in maniera nuova i LEGAMI VASSALLATICI per legare a sé i grandi del regno cioè i grandi SIGNORI TERRITORIALI. Dal nome di REGNO si configuravano tanti poteri locali che riconoscevano la supremazia del re, il titolo simbolico. Si voleva trasformare la SUPREMAZIA SIMBOLICA in SUPREMAZIA EFFETTIVA. La partecipazione alle crociate serviva anche a dare maggiore legittimità ai poteri monarchici. Questa situazione avvenne all’interno di un contesto che a metà del XII, per quanto riguarda Francia e Inghilterra, si complicò molto a causa di PROBLEMI di tipo DINASTICO. Nel 1066 il regno di Inghilterra fu conquistato dal DUCA di NORMANDIA (GUGLIELMO il CONQUISTATORE) = si creò una particolare situazione = il duca del regno di FRANCIA (signore sotto posto al re di Francia e anche vassallo del re di Francia) era al contempo re d’Inghilterra. Dal 1066 il re d’Inghilterra governa su regno d’Inghilterra e sul ducato di Normandia (deve riconoscere un potere superiore: del re di Fra) A metà XII secolo la situazione si complicò ancora di più quando, in seguito a una crisi dinastica fra i successori di Guglielmo il Conquistatore, diventò re d’Inghilterra ENRICO II (1154) che apparteneva alla famiglia dei DUCHI DI ANGIÒ = chiamati i PLANTAGENETI (dal simbolo araldico della ginestra) I DUCHI di ANGIÒ controllavano questo territorio importante ma erano anche DUCHI di NORMADIA Il nuovo re era contemporaneamente: • RE D’INGHILTERRA • DUCA DI NORMANDIA • DUCA DI ANGIÒ PAGE 7 Fece un ATTO di POLITICA MATRIMONIALE = sposò ELEONORA di AQUITANUA = l’erede di questo ampio territorio (Aquitania) che si estendeva su questa parte dell’odierna Francia meridionale. Era stata in precedenza moglie del re di Francia LUIGI VII da cui era stata cacciata perché ritenuta sterile. Il re d’Inghilterra, in maniera diretta o indiretta controllava tutti questi territori che dal punto di vista formale facevano parte del re di Francia. Tutta la Francia occidentale era sotto controllo del re d’Inghilterra. Questa situazione divenne particolarmente complessa quando il re di Francia volle dare effettivo valore alla sua sovranità. Il regno d’Inghilterra rimaneva sempre nell’isola britannica ma il re acquisì anche altri titoli. Il re d’Inghilterra da un punto di vista formale era suddito del re di Francia = conflitti quando cercarono di dare fondamenti effettivi ai loro poteri. La partecipazione alle crociate era un modo per dare questi fondamenti→ III CRICIATA = parteciparono re di Francia e re di’Inghilterra, si concluse malamente; eserciti non furono coordinati. XII secolo: • definizione equilibri all’interno del Mediterraneo • rafforzamento dei poteri regi questi 2 aspetti – crociate e rafforzamento dei poteri regi - ,che possono sembrare totalmente distanti fra di loro, in realtà hanno molti punti di collegamento. La situazione sarà foriera di continui conflitti che si protrarranno fino agli albori dell’età moderna = la situazione di ambiguità fra Francia e Inghilterra si risolverà soltanto con la GUERRA DEI 100 ANNI→si concluderà a metà XV secolo→ i re d’Inghilterra perderanno tutti i loro territori sul suolo francese I re d’Inghilterra parlavano francese perché appartenevano all’aristocrazia di Francia. Nel periodo della Guerra dei 100 anni le cancellerie del regno d’Inghilterra iniziarono a produrre documenti anche in inglese. Nella fase precedente, nel passaggio da latino a lingua volgare, si usava solamente francese. PAGE 7
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