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Fenomenologia dello spirito - Hegel, Schemi e mappe concettuali di Filosofia

Riassunto del capitolo sulla "Fenomenologia dello spirito" di Hegel del manuale "La filosofia" 2B di Abbagnano-Fornero.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018
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Caricato il 13/12/2018

matildebellino
matildebellino 🇮🇹

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Scarica Fenomenologia dello spirito - Hegel e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Filosofia solo su Docsity! La Fenomenologia dello spirito Un po’ come la Dissertazione del ’70 di Kant, la Fenomenologia dello spirito dà inizio alla produzione matura di Hegel e segna completamente il suo distacco dalla posizione schellinghiana. Hegel concepisce quest’opera come una sorta di introduzione al sistema, un’opera protrettica (che verrà poi in parte ripresa anche nelle opere sistematiche). • Il vero è l’intero La verità sarà costituita dalla totalità dei momenti che compongono il percorso conoscitivo; • La verità non è sostanza ma soggetto (non qualcosa di già dato, ma risultato di un processo che coinvolge il soggetto stesso) L’Assoluto è in realtà soggetto del processo conoscitivo, ma solo al termine del percorso, dopo aver fatto esperienza di tutti i suoi momenti, comprende di esserlo. Scopo = Permettere il passaggio dalla coscienza comune che l’uomo ha della realtà alla chiara percezione dello spirito: • Storia della coscienza singola che ripercorre la storia della coscienza universale (io che sono un momento della realtà ripercorro il cammino della realtà per capire che la realtà è razionale). Fenomenologia = Studio del fenomeno, ma non nel senso kantiano di apparenza (qualcosa che appare nascondendo un noumeno che non può quindi essere conosciuto) > Fenomeno inteso come manifestarsi dello spirito (non un apparire vuoto di significato o una dimensione fasulla e di opinione che va superata, ma la dimensione vera attraverso cui lo spirito si mostra nella realtà). [La ragione riesce a trovare l’unità della scorza variopinta (= ciò che appare, fenomeno)]. Lo spirito si rivela attraverso tre momenti chiamati “figure della fenomenologia” (modello dialettico): 1. Coscienza (tesi) Attenzione sull’oggetto: 1.1.Certezza sensibile; 1.2.Percezione; 1.3.Intelletto; 2. Autocoscienza (antitesi) Attenzione sul soggetto: 1.4.Servo-padrone; 1.5.Stoicismo e scetticismo; 1.6.Coscienza infelice; 3. Ragione (sintesi) Riconosce una profonda unità tra soggetto e oggetto (realtà): 1.7.Ragione osservativa; 1.8.Ragione attiva; 1.9.Individualità in sé e per sé. COSCIENZA CERTEZZA SENSIBILE (TESI) In senso stretto e gnoseologico, avere coscienza di qualcosa = conoscere qualcosa da parte di un io empirico. Quindi il punto di partenza è l’uomo comune, il singolo che guarda alla realtà e la coglie come esterna a sé. Certezza sensibile = Dimensione immediata e primaria attraverso cui avviene la conoscenza, primo approccio che il soggetto ha con la realtà, empirismo estremo. E’ legata all’hic et nunc (viene dal fatto che sto utilizzando i miei sensi in questo preciso momento del tempo e in questo preciso luogo dello spazio). Accade che colgo il particolare come se fosse la verità, ma questa certezza sensibile che a prima vista mi sembra la forma di conoscenza più ricca e sicura poi si rivela essere la più povera: non rende certi che di una cosa singola, “questa cosa” La certezza sensibile è unilaterale (non ho certezza della natura vera della cosa ma di “questa cosa”). PERCEZIONE (ANTITESI) Percezione = Momento in cui la frammentarietà della certezza sensibile (molteplicità di impressioni) viene ricondotta a un’unità (oggetto) da un io che riconduce le singole impressioni a un unico oggetto (Locke: ho le idee semplici, cioè le impressioni che mi giungono dalla certezza sensibile, poi le riconduco a un unico oggetto attraverso la percezione e giungo all’idea complessa). Accade che riconosco come verità non la singola impressione, ma l’oggetto a cui le singole impressioni vengono ricondotte. Supero la molteplicità della certezza sensibile e il fatto che essa rimanga vincolata a un “questo” rimandandola a un universale (l’oggetto). Mi rendo conto però che l’oggetto è contraddittorio perché contemporaneamente uno e molti (insieme di dati) La percezione è unilaterale. INTELLETTO (SINTESI) Passo dalla percezione all’intelletto per andare oltre la contraddittorietà dell’oggetto. Intelletto = Momento in cui riesco a capire che la realtà è determinata da leggi imposte dall’intelletto (come il fenomeno in senso kantiano: strutture a priori sono leges mentis et entis). Puntualizzazione All’interno del momento della coscienza si passa attraverso tre momenti: un empirismo radicale, un’opera di ricongiungimento della diversità all’unità oggettiva, un riconoscimento che l’unità oggettiva trova fondamento nel soggetto La coscienza comune, che l’uomo qualsiasi ha della realtà come esterna a sé, non può fare a meno di giungere al riconoscimento che tutto dipende dal soggetto.
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