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Filippo II di Spagna, Appunti di Letteratura Spagnola

Appunti sul regno di Filippo II di Spagna

Tipologia: Appunti

2017/2018
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Caricato il 07/06/2018

Gianco92
Gianco92 🇮🇹

4.5

(17)

8 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Filippo II di Spagna e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Filippo II di Spagna Civiltà e imperi del Mediterraneo nell’età di Filippo II La Spagna, nella seconda metà del 1500, fu senz’altro la massima potenza economica, politica e militare del mondo. Furono questi gli anni che coincisero con l’età di Filippo II (1556-98), il sovrano più potente della cristianità ed il paladino della Controriforma cattolica. La Spagna di questo periodo possedeva enormi ricchezze commerciali e coloniali, anche se la sua economia poggiava essenzialmente su un sistema agricolo feudale ed arretrato. Oltre ai territori italiani, erano annessi alla corona spagnola i Paesi Bassi e la Franca Contea (la cosiddetta Borgogna imperiale): le aree più ricche ed urbanizzate d’Europa, i maggiori scali commerciali e i più importanti centri finanziari (Anversa, Genova) si trovavano sotto il controllo diretto o indiretto della Spagna. Essa inoltre controllava e dominava il Mediterraneo e guidava la lotta contro la pirateria ed il pericolo ottomano. Tuttavia la politica di grandezza militare che Filippo II volle seguire, che lo portò ad avere numerosi nemici, non era sorretta da risorse economiche adeguate da parte dello Stato, nonostante le numerose ricchezze che pervenivano in Spagna (soprattutto i metalli preziosi delle colonie d’America). Avvenne così che in varie circostanze lo Stato spagnolo fu costretto a dichiarare bancarotta, non riuscendo a restituire i debiti contratti con i grandi finanzieri europei, molti dei quali andarono in rovina. La pace di Cateau-Cambrésis dette alla Spagna il ruolo di potenza egemone in Europa, ma la smisurata grandezza dei domini spagnoli poteva costituire un elemento di debolezza, mentre il tesoro americano, che apparentemente le dava risorse finanziarie infinite, la esponeva ai rischi dell'inflazione e agiva negativamente sulle sue strutture produttive. Certo della propria forza, Filippo II pensò allora di risolvere militarmente i problemi che gli si presentarono. Così una rivolta nei Paesi Bassi fu trasformata, dalla violenta repressione spagnola, in una guerra costosa ed interminabile. Le Fiandre (o paesi Bassi), erano 17 province, di cui quelle del SUD (Belgio) erano cattoliche e francofone; quelle del NORD (Olanda) erano protestanti e parlavano dialetti tedeschi. Le province godevano di ampie autonomie (diritto di eleggere i propri magistrati, approvare le imposte, inviare rappresentanti agli Stati generali ecc.). Ma, se Carlo V aveva rispettato le autonomie, non fece altrettanto Filippo II: anzi limitò le libertà e cercò di introdurre l'Inquisizione (AUTO DA FE'). Fu così che nel 1556, 400 nobili si presentarono alla reggente Margherita Farnese, sorella naturale del re e Duchessa di Parma,chiedendo la revoca dei decreti ma, non avendo ottenuto nulla (emblematico è il modo in cui uno dei consiglieri della reggente chiamò anzi gli insorti “GEUX”, cioè pezzenti, epiteto che essi presero come nome di battaglia). Nobili e popolo insorsero allora contro il governo spagnolo, in una lotta che durò oltre 40 anni (1566-1609). Filippo II decise di inviare come governatore il Duca di Alba (1567-1573), che cercò di soffocare la rivolta ma ottenendo solo di peggiorare la situazione, poiché le province del NORD e del SUD si unirono nella lega di GAND (1576): la politica repressiva del duca d'Alba, che guidava le truppe spagnole, ebbe piuttosto l'effetto di consolidare l'alleanza fra cattolici e calvinisti nei Paesi Bassi. Filippo II allora inviò come governatore Alessandro Farnese (1578-1592), figlio di Margherita (e futuro Paolo III), il quale riuscì a giocare meglio sulle divergenze religiose tra i ribelli e ripristinando tutti gli antichi privilegi, riuscì a staccare dalla Lega di Gand le province cattoliche del Sud (1579). Se le province meridionali tornarono sotto la sovranità spagnola, le province protestanti continuarono invece la lotta costituendo a loro volta la LEGA DI UTRECHT (1579) e poi proclamarono la loro indipendenza: la REPUBBLICA DELLE SETTE PROVINCIE UNITE, eleggendo a presidente (STATHOLDER) Guglielmo di Orange detto il Taciturno (1581). Nel 1584 Guglielmo d'Orange fu ucciso da un sicario spagnolo ma il figlio MAURIZIO prese il posto del padre e continuò la guerra contro la Spagna; in loro favore intervennero anche Elisabetta d'Inghilterra e Enrico di Borbone di Francia. La Spagna verrà sconfitta cosicché alla morte di Filippo II (1598), il suo successore, Filippo III sarà costretto a firmare una tregua di 12 anni (1609). Solo più tardi, col TRATTATO DI WESTFALIA, i Paesi Bassi saranno riconosciuti indipendenti, e da allora presero il nome di OLANDA, dal nome della provincia principale . L’AVVERSARIO OTTOMANO Restavano tuttavia sotto il dominio diretto o indiretto della Spagna, gli Stati Italiani , con esclusione di Venezia, d’importanza strategica per il controllo del Mediterraneo. Uno dei grandi avversari della Spagna fu l’Impero ottomano, che continuava nella sua spinta espansionistica, minacciando l’Occidente e dominando nel Mediterraneo: nel 1538 gli ottomani avevano sconfitto gli spagnoli a Prevesa (in Grecia) e nel 1560 a Gerba (un’isola situata di fronte alle coste della Tunisia, venne occupata dagli spagnoli ma ritornò agli ottomani dopo pochi mesi). Cinque anni dopo, nel 1565, essi lanciarono l’attacco all’isola di Malta, dove da pochi decenni si era insediato, per decisione di Carlo V, l’antico ordine crociato di San Giovanni (originariamente detto anche dell’Ospedale e chiamato poi Ordine dei Cavalieri di Malta): i monaci guerrieri di San Giovanni, per quanto inferiori di numero, resistettero eroicamente all’attacco ottomano e, grazie anche all’aiuto spagnolo, salvarono l’indipendenza dell’isola. Tuttavia l’espansionismo degli ottomani non si fermò e nel 1570 essi attaccarono ed occuparono Cipro, un possedimento strategico di Venezia: nonostante la strenua resistenza opposta dai veneziani, l’isola alla fine fu occupata. Solo allora gli Stati cristiani si resero perfettamente conto del grave pericolo che incombeva sull’Europa e sul Mediterraneo: così, ascoltando l’appello del papa Pio V, si formò nel 1571 la Sacra lega comprendente la Spagna, Venezia, Genova, il Ducato di Savoia, lo Stato Pontificio, Malta. Fu costruita rapidamente una poderosa flotta militare: Venezia in particolare costruì una nuova nave da guerra, la cosiddetta galeazza, che presentava caratteristiche innovative per l’epoca e che era pressoché inattaccabile, anche per la eccezionale capacità di fuoco che aveva. Lo scontro decisivo avvenne il 7 ottobre del 1571 nel golfo di Lepanto, in Grecia: i turchi commisero il grave errore di accettare lo scontro in mare aperto, allontanandosi dalla fortezza di Lepanto. Fu una delle più grandi e memorabili battaglie navali della storia e probabilmente la prima vera battaglia navale moderna, una battaglia che in qualche modo contribuì a cambiare il corso della storia: la flotta turca subì un vera e propria disfatta ad opera della lega cristiana, anche e soprattutto perché le navi cristiane erano tecnologicamente superiori, in quanto potevano contare sull’uso dei primi pezzi di artiglieria applicati alla marina militare (cannoni ed archibugi). La vittoria di Lepanto pose fine all’espansionismo ottomano nel Mediterraneo, anche se esso continuò sulla terra ferma: secondo alcuni storici i cristiani commisero l’errore di non approfittare della grave sconfitta turca, dal momento che essa non fu seguita da un’ulteriore offensiva militare, che avrebbe potuto dare il colpo mortale all’Impero ottomano. CONQUISTA DEL PORTOGALLO finita la dinastia dei re di Borgogna, Filippo II, che era il parente più prossimo, unì politicamente la Spagna e il Portogallo (1580) e le sue colonie. La successione di Filippo II alla corona portoghese allargò la dimensione dell'imperialismo spagnolo. Dopo questa data Filippo II si trovò implicato in due guerre che si conclusero con esito negativo: la prima fu una grande spedizione navale contro l'Inghilterra di Elisabetta I, divenuta sempre più pericolosa nella rivalità colonialista. GUERRA CONTRO L’INGHILTERRA Il successore di Enrico VII Tudor era stato Enrico VIII: di questo sovrano, che regnò nella prima metà del XVI secolo, occorre ricordare in primo luogo la sua tendenza ad esercitare il potere in modo assoluto ed incontrastato, e in secondo luogo la fondazione della Chiesa anglicana con l’Atto di Supremazia del 1534. Alla morte di Enrico VIII la corona passò per pochi anni al figlio Edoardo VI. Fu un sovrano molto giovane ed estremamente debole: durante il suo regno l’anglicanesimo cominciò a contaminarsi con elementi provenienti dal calvinismo, che intanto si era diffuso soprattutto tra i ceti popolari. Alla sua morte divenne regina la sorella Maria Tudor (1553-58), moglie di Filippo II di Spagna, la quale invece cercò di restaurare il cattolicesimo: essa però dovette scontrarsi con forti resistenze sociali e politiche, tanto che fu costretta a ricorrere a violente repressioni, che le procurarono l’appellativo di “Maria la sanguinaria” . La situazione interna si normalizzò con l’avvento al trono di Elisabetta, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena: il suo regno coincise con la seconda metà del 1500, quella che gli storici hanno definito età elisabettiana (1558-1603). Furono gli anni in cui l’Inghilterra, superati i contrasti interni dei decenni precedenti, si avviò a grandi passi a diventare una grande potenza politica, militare e coloniale: sul piano religioso l’anglicanesimo del periodo elisabettiano continuò nella tendenza ad assorbire e fare proprie concezioni e teorie del calvinismo. L’Inghilterra in particolare si dotò di una flotta commerciale e militare che, come abbiamo visto, la pose in diretta concorrenza con la Spagna: avvennero in questi anni anche le prime conquiste coloniali (la Virginia). Sul piano economico, il regno di Elisabetta coincise anche con la trasformazione dell’Inghilterra da paese prevalentemente agricolo e pastorale a paese con forte propensione commerciale ed industriale. Nacquero e si svilupparono i primi veri settori industriali inglesi (anche se si trattò di un’industria ancora manifatturiera) come quello tessile, il più evoluto, quello del vetro, della ceramica, della carta e soprattutto quello cantieristico (= costruzione di navi). Filippo II aveva sognato in un primo tempo l'unione della corona inglese e quella spagnola col suo matrimonio con Maria la Cattolica e, dopo la morte della moglie, aveva offerta la sua mano all'anglicana Elisabetta, senza risultato. Decise allora di muovere guerra contro l’Inghilterra per cause: 1) politiche: perché Elisabetta mirava ad affermare la potenza inglese sui mari dove allora predominava la Spagna. 2) religiose: perché Elisabetta perseguitava i cattolici e aveva mandato a morte MARIA STUARDA, già regina di Scozia, che, scacciata dal suo regno, si era posta sotto la protezione inglese (1587). MARIA STUARDA, figlia di Giacomo I, re di Scozia, e vedova di Francesco II, re di Francia, era, oltre che cattolica di religione, anche aspirante al trono inglese come parente prossima di Maria la Cattolica. Cacciata dalla Scozia per motivi religiosi (non mai il consenso suo popolo, in maggioranza calvinista) e morali (fu accusata di aver fatto saltare in aria a Edimburgo il secondo marito Enrico Darnley e di aver sposato l'assassino, il Conte Bothwell), si rifugiò in Inghilterra, dalla cugina Elisabetta (1568). Ma Elisabetta le fece arrestare e, dopo 20 anni di prigionia la fece uccidere (1587), col pretesto di un complotto cattolico.
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