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film di Billy wilder, Appunti di Storia Del Cinema

film principali di Billy wilder

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 22/02/2022

gaia-tredicini
gaia-tredicini 🇮🇹

4.5

(2)

9 documenti

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Scarica film di Billy wilder e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! GENERE NOIR • Il termine noir è un termine francese che significa nero, termine che ha finito per indicare una variante del film poliziesco. Fu coniato da Nino Frank (critico attivo a Parigi) nel 1946. Egli scrive un articolo indicando come noir i film polizieschi americani che presentavano caratteristiche inedite (sottogenere del poliziesco). Il termine fu utilizzato a partire dal secondo dopoguerra in ambito critico. • Nino Frank prende ispirazione da una collana di libri chiamata “Série noir” dalla copertina nera. • Genere in continua evoluzione e cambiamento nel corso del tempo. Legato al tema onirico e del ricordo. • Per convenzione si ritiene che il noir nasca nel 1941 con “Il mistero del falco” o, ancor prima, col B-movie “Lo sconosciuto del terzo piano”. La maggioranza di noir racconta delitti e si rivolgono soprattutto a un pubblico maschile: gli eroi sono quasi sempre uomini, di solito investigatori o criminali, caratterizzati da pessimismo, insicurezza o da una visione del mondo fredda e distaccata. Le donne sono seducenti ma traditrici, spingono i protagonisti verso il pericolo o li sfruttano a fini egoistici. L’ambientazione classica è la città, specialmente in scene notturne con marciapiedi lucenti e bagnati di pioggia, vicoli oscuri e posti anonimi (come bar, fast food, uffici). Lo stile abbonda di angolazioni dall’alto o dal basso, luci soffuse, forti grandangoli e riprese in esterni. Quali fattori favoriscono la nascita del noir? 1. La letteratura “hard boiled” Si tratta di una letteratura di argomento criminale che si distingue dal giallo classico (es. Sherlock Holmes, in cui c’è poca azione) per una rappresentazione realistica del crimine, della violenza e del sesso. Infatti il termine fa riferimento alla crudezza delle vicende narrate. È più importante l’azione e il protagonista è il detective che presenta caratteristiche ricorrenti (carattere duro, esistenza dissoluta con amicizie negli ambienti “poco puliti” della città È una variante della crime novel e si diffonde in America negli anni ’30. Una rivista importante in cui era pubblicato questo genere è “Black Mask”. Trova le proprie radici nei romanzi di Dashiell Hammett e poi viene perfezionato da Raymond Chandler (che crea la figura del detective). Egli è stato un teorico della letteratura “hard boiled” (saggio. “La semplice arte del delitto”). James M. Cain, l’autore del romanzo a cui Wilder si ispira per “La fiamma del peccato” prende le distanze dall’hard boiled. I suoi romanzi sono costruiti attorno agli assassini e non al detective (che non c’è proprio). Il suo romanzo più famoso è “Il postino suona sempre due volte” (1934), è importante per il cinema italiano perchè Luchino Visconti prese ispirazione per il film “Ossessione” (vicenda ambientata in un contesto rurale e degradato). Nel 1946 esce un adattamento americano di Tay Garnett in cui l’incontro tra l’uomo e la donna ricorda quello tra i due protagonisti de “La fiamma del peccato”. Analogie: donna dark lady che indossa vestiti bianchi e ha i capelli biondo platino, oggetti che rimandano alla sessualità (il rossetto e la cavigliera), trama e dinamica del delitto (adulterio e omicidio). Negli anni ’80 “Il postino suona sempre due volte” è stato rifatto da Bob Rafelson. Inoltre altri romanzi di James M. Cain furono portati sul grande schermo, ad esempio “Il romanzo di Mildred” da cui nacque la mini-serie “Mildred Pierce” (con Kate Winslet). 2. L’eredità del cinema espressionista In Europa, soprattutto in Germania durante la Repubblica di Weimar, fiorisce un cinema espressionista in cui si dà grande importanza alle scenografie e all’illuminazione basata su giochi di chiaro-scuro. Il cinema noir riprende i giochi di luce del cinema espressionista (“Lo sconosciuto del terzo piano”= punto di incontro tra cinema espressionista e noir). 3. La diffusione delle teorie freudiane Molti allievi di Freud emigrarono in America e diffusero le sue teorie psicanalitiche. A partire dagli anni ’40 il cinema hollywoodiano iniziò a guardare con interesse queste teorie finendone per impadronirsene semplificandole e talvolta banalizzandole (es. tema della malattia mentale, rapporto uomo-donna, sessualità). Il noir è un genere legato al tema onirico e del ricordo. Es. “Io ti salverò” di Hitchcock: rapporto psicanalista-paziente, analogia tra detective (risolve un caso) e psicanalista (cura un paziente). FILM “LA FIAMMA DEL PECCATO” (DOUBLE INDEMNITY, 1944) STORIA • 1943: Wilder accarezza l’idea di girare un musical ispirandosi al film “Fascino” (“Cover girl” di Charles Vidor), ma era consapevole che non sarebbe stato in grado di competere con i musical dell’epoca. • Il regista decide quindi di scrivere “La fiamma del peccato” ispirandosi al romanzo di James Cain “La morte paga doppio” (“Double Indemnity”) del 1943. “La fiamma del peccato” fu il titolo della prima edizione italiana, del ‘46 e divenne anche quello del film. • La prima diffusione del romanzo avvenne a puntate nella rivista “Liberty Magazine” e già negli anni ’30 Hollywood inizia ad interessarsi al racconto. di un suo cliente che gli propone di eliminare l'anziano e avaro marito dopo aver stipulato a proprio beneficio una cospicua polizza sugli infortuni. Neff appare irreprensibile, ma Phyllis sa come usare l'arma della seduzione e non ci mette molto a convincerlo. Qualche sera dopo, Dietrichson è convinto a firmare la polizza con un raggiro alla presenza di Lola, figlia che quest'ultimo ha avuto dal primo matrimonio. I due pianificano quindi di ucciderlo e far sembrare la morte una caduta accidentale da un treno, così da rendere valida la clausola della "doppia indennità" e raddoppiare il capitale liquidato. Il giorno stabilito Neff si nasconde nell'auto di Phyllis, subito prima che la stessa accompagni alla stazione ferroviaria di Glendale il marito, costretto sulle stampelle dopo essersi rotto una gamba. Dopo aver svoltato in una strada laterale, Neff spunta dal sedile posteriore e lo strangola, quindi sale sul treno fingendosi la vittima e si dirige verso l'ultima carrozza. Raggiunto il punto stabilito a Burbank dove lo aspetta Phyllis, approfittando del rallentamento salta giù dal vagone e i due dispongono il cadavere lungo i binari. Nei giorni successivi Phyllis si reca alla Pacific All Risk, ma il capo della compagnia è sicuro che si tratti di suicidio e si rifiuta di pagare la polizza per morte accidentale. Il saggio e arguto Barton Keyes esclude questa ipotesi e confessa a Neff di sospettare che la vittima non fosse a conoscenza della polizza e che sia stato ucciso, magari prima di salire sul treno. Gli indizi sembrano portare a Phyllis e anche se non ha le prove, è convinto che la donna abbia assassinato il marito con l'aiuto di un complice per incassare i soldi dell’assicurazione. Neff riceve la visita di Lola che gli espone il sospetto che dietro la morte del padre ci sia la matrigna e che la stessa sia stata in passato responsabile della morte di sua madre, alla quale aveva fatto da infermiera. Neff è preoccupato che la ragazza possa andare dalla polizia, ma è anche tormentato dal senso di colpa e teme che Phyllis possa ucciderla. Nel frattempo, Keyes vede confermati i propri sospetti grazie ad un testimone, l'ultimo uomo ad aver visto la vittima sul treno che esclude si trattasse di Dietrichson dopo aver esaminato una sua foto. Neff è sempre più preoccupato che il collega e amico fraterno riesca a incastrarlo, ma Keyes pensa che il complice di Phyllis sia un altro: Nino Zachetti, il fidanzato di Lola che Phyllis è riuscita a mettere contro la figliastra e a coinvolgere nell'omicidio di sua madre. Stanco e spaventato, Neff capisce di essere stato usato dalla donna e si reca da lei, confessandole di aver parlato con Lola e di sapere tutto del suo passato e delle sue attuali intenzioni. Ormai in trappola, Phyllis gli spara ferendolo alla spalla ma Neff riesce a disarmarla e a malincuore, nonostante la donna confessi di aver appena capito di amarlo, la stringe per l'ultima volta e le spara a bruciapelo. Prima di andarsene, riesce a impedire che Nino entri in casa della donna e veda il cadavere, convincedolo a tornare dalla ragazza che lo ama. Ritorniamo quindi all'inizio, con Neff che guida fino al suo ufficio e inizia a parlare nel dittafono. Keyes arriva giusto in tempo per ascoltare la confessione e scoprire la verità sull'amico. Lui che non si era mai lasciato sfuggire un tentativo di frode e che aveva risolto i casi più intricati, non aveva capito che l'uomo che stava cercando era quello che gli era più vicino. Il romanzo si conclude in maniera aperta, ma Wilder immagina un epilogo in cui Neff è mandato nella camera a gas. Sembra però che durante una preview con un pubblico selezionato, questo avesse reagito male, quindi Wilder e Chandler ripensano al finale = Keyes, amico e complice lascia andare Walter per scappare e oltrepassare la frontiera (inno all’amicizia virile), ma è così debole che non riesce a raggiungere l’ascensore. Keyes gli accende la sigaretta mentre aspettano la polizia e un’ambulanza. FILM GIORNI PERDUTI (“The lost weekend”, 1945) • Questo film è tratto dal romanzo “The Lost weekend” (1944) scritto da Charles Jackson. Al momento della pubblicazione l’autore aveva già superato i 40 anni e si tratta del suo primo libro. Racconta le disavventure di un alcolizzato. Ottenne molto successo e venne tradotto in molte lingue. Jackson iniziò ad essere intervistato e gli venne chiesto se si trattasse di un romanzo autobiografico. Inizialmente egli rispose che si trattava per un terzo della sua esperienza personale, per un terzo dell’esperienza di un suo amico e per un altro terzo di un’opera di fantasia. In seguito poi confessò che era un romanzo completamente autobiografico. Infatti andò anche in delle cliniche per tentare di disintossicarsi e tentò anche il suicidio. Dopo questo pubblicò altri 2 o 3 romanzi che però non ebbero successo. • Nel 1944 Wilder legge il libro mentre viaggia in treno diretto a New York e ne rimane entusiasta, quindi decide di trarne un film. Prima convince i dirigenti della Paramount e poi il suo collega Brackett. Wilder non aveva mai avuto problemi con l’alcolismo, però aveva lavorato con Chandler (ex alcolizzato) e anche la moglie di Brackett aveva avuto problemi con l’alcol. • Wilder e Brackett cominciano a scrivere la sceneggiatura all’inizio di maggio del 1944 e alla fine di settembre iniziano le riprese. I due sceneggiatori erano in ritardo con la scrittura della sceneggiatura, tanto che le riprese iniziarono senza aver terminato la sceneggiatura. Si tratta di una cosa insolita ed è sorprendente perchè si tratta di un film con pochi dialoghi perché spesso il protagonista è da solo e quindi c’è solo la musica di sottofondo. L’intento era quello di far accettare la sceneggiatura senza modifiche. IL CAST DEL FILM - Ray Milland (Don Birnam) Come attore principale Wilder avrebbe voluto un attore sconosciuto per ottenere un maggiore realismo, però i dirigenti della Paramount lo convinsero a servirsi di un attore noto a Hollywood: Ray Milland, che aveva già recitato in “Frutto proibito”. Si tratta di un attore di origine inglese che alla fine degli anni ’30 si trasferì a Hollywood dove lavorò nei film di Hitchcock. La sua interpretazione più importante è quella in “Giorni perduti” per la quale vinse un Oscar come miglior attore protagonista. - Jane Wyman (Helen St. James) Si tratta di un’attrice nota sposata con Donald Reagan (presidente degli USA negli anni ’80). - Howard Da Silva (Nat) Nat è il proprietario e gestore del bar che il protagonista frequenta. - Doris Dowling (Gloria) Gloria è innamorata di Don. Questo personaggio ambiguo preoccupava l’ufficio che si occupava di far rispettare il codice Hays perchè poteva essere scambiata per una prostituta (perchè intratteneva gli uomini nei locali). sfuggire ogni responsabilità (ad esempio quando fugge invece di incontrare i genitori di Helen e va a bere). Sulla colonna sonora parte il theremin, che simboleggia il desiderio dell’alcol. Per quanto riguarda l’argomento del blocco dello scrittore è possibile trovare un’analogia tra “Giorni perduti” e “Shining” (1980, di Kubrick). ‣ 2ª differenza = Helen nel romanzo compare fisicamente solo nell’ultimo capitolo, prima viene solamente nominata dal protagonista. Questo personaggio nel libro è meno importante, mentre nel film è presente dall’inizio e acquista maggior importanza. La ragione è legata al fatto che nel cinema hollywoodiano era importante la presenza di una storia d’amore, inoltre era anche un espediente per mascherare l’omosessualità del protagonista. ‣ 3ª differenza = il finale. Il romanzo si conclude con un finale pessimistico: il protagonista prende la pelliccia di Helen, la porta al banco dei pegni e con quei soldi compra sei bottiglie di whisky e poi si mette a letto ad aspettare il fratello. Quindi non c’è un tentativo da parte del protagonista di smettere di bere. Invece nel film il finale lascia un barlume di speranza: Don porta la pelliccia al banco dei pegni e la scambia con una pistola con la quale vuole suicidarsi, ma viene dissuaso da Helen, poi decide di smettere di bere e di scrivere il romanzo “The Bottle”. Il protagonista compie un gesto simbolico cioè spegne la sigaretta all’interno del bicchiere di whisky che ha in mano. Inoltre si mette la sigaretta in bocca al contrario: simbolo del suo disagio esistenziale (idea degli sceneggiatori). ‣ 4ª differenza = riguarda lo stile della narrazione: Il romanzo è narrato in terza persona però adotta il punto di vista del protagonista, quindi ci trasmette i suoi pensieri e le sue emozioni come se fosse un monologo interiore. Al contrario nel film non è presente la voce narrante di Don Birnam (che invece è un espediente che a Wilder piace molto). Il risultato è che lo spettatore può accedere ai pensieri e ai sentimenti del protagonista attraverso i dialoghi, le espressioni facciali, le azioni che compie e la musica. A questo si aggiunge il fatto che il personaggio è spesso solo e quindi molte sequenze sono prive di dialogo. SIMBOLI E STRUTTURA DEL FILM “Giorni perduti” fa parte di una serie di film costruiti secondo lo schema della passione di Cristo perchè mostrano un percorso di sofferenza segnato da una serie di tappe che possono essere paragonate a quelle della via Crucis (con situazioni sempre più dolorose e insostenibili), come in alcuni film italiani neorealisti o post-neorealisti. Il film contiene una sorta di “calvario nel calvario” in cui il protagonista si trascina per chilometri con la sua macchina da scrivere ama ricerca di un banco dei pegni. Tuttavia il percorso della via crucis è un percorso lineare che conduce alla morte, mentre nel film è un percorso circolare: il cerchio diviene il simbolo della dipendenza e simboleggia il percorso dell’alcolista fatto di alti e bassi. Questa figura geometrica ricorre spesso nel film (es. cerchi sul bancone del bar, occhio di Don, tre sfere, orologio, lampadario in cui Don ha nascosto la bottiglia, paralume, specchio dove si riflette la pistola). Lo stesso film ha una struttura narrativa circolare confrontando l’inizio e la fine: la fine ci riporta all’inizio. Lo stesso intreccio del film è un circolo vizioso e questo sottintende che il protagonista continuerà a ripetere il suo cerchio e a bere. TRAMA Don Birnam è in partenza da New York per un weekend in campagna con il fratello Wick, quando quest'ultimo scopre una bottiglia di whisky nascosta fuori dalla finestra. Da quando si è arreso all'idea di essere uno scrittore finito ancor prima di raggiungere il successo, Don è infatti diventato un alcolista e a nulla sono serviti i tentativi di guarirlo del fratello e della sua ragazza Helen. Con una scusa riesce a rimandare la partenza e trascorre il pomeriggio ad ubriacarsi al bar di Nat sulla 3rd Avenue, ma quando rincasa Wick è già partito e Don entra nell'appartamento di nascosto da Helen che lo sta aspettando fuori. Il mattino seguente torna da Nat dove dà un appuntamento a Gloria, una ragazza squillo innamorata di lui, dopodiché inizia a raccontare al barman di come si innamorò di Helen tre anni prima grazie a un contrattempo avvenuto alla Metropolitan Opera House. Quando i genitori di Helen giunsero dall'Ohio per conoscerlo, Don annullò l'incontro al'ultimo momento con una scusa e finì per ubriacarsi. Fu in quell'occasione che la ragazza scoprì il dramma di Don, al quale promise di combattere con tutte le sue forze per farlo smettere di bere. Terminato il flashback, Don rientra nel suo appartamento determinato a scrivere la storia della sua vita, ma il bisogno di bere ha di nuovo il sopravvento e dopo essere stato scoperto a rubare la borsetta di una donna in un locale torna di nuovo a casa, dove finisce una bottiglia che aveva dimenticato di aver nascosto nel lampadario. Don prende quindi la sua macchina da scrivere e percorre disperatamente tutta la 3rd Avenue per impegnarla, solo per scoprire che tutti i banchi dei pegni sono chiusi per lo Yom Kippur. Ormai esausto, torna da Nat implorandolo per un drink ma il barista lo butta fuori e alla fine riesce a farsi dare un po' di soldi da Gloria, ma mentre se ne va cade rovinosamente da una rampa di scale e si risveglia in ospedale. Don è stato portato nel reparto alcolizzati, dove i pazienti sono tenuti contro la loro volontà e dove il cinico infermiere "Bim" Nolan lo informa di ciò che lo aspetta: il delirium tremens, la "malattia della notte" causata dall'astinenza che gli provocherà terribili allucinazioni. Durante la notte, mentre Helen lo attende fuori dal suo appartamento, Don riesce a fuggire dall'ospedale e giunta l'alba rientra a casa dopo essersi fatto consegnare sotto minaccia una bottiglia di whisky da un negoziante. Helen se n'è appena andata e Don si addormenta dopo aver finito la bottiglia, svegliandosi in preda alle allucinazioni che l'infermiere gli aveva preannunciato. Udite le sue urla, la padrona di casa chiama Helen che si precipita da lui e cerca invano di tranquillizzarlo. Don sente infatti che è giunto il momento di porre fine alla sua sofferenza e va ad impegnare il cappotto della ragazza prendendo in cambio una pistola, dopodiché torna a casa e scrive un ultimo messaggio per il fratello che sta rientrando dalla campagna. Ma Helen è ancora determinata a salvarlo e dopo aver scoperto la pistola lo implora di non sacrificare lo scrittore per l'alcolizzato, confidando magari in un piccolo miracolo. Proprio in quel momento Nat bussa alla porta e restituisce a Don la macchina da scrivere che aveva perduto il giorno dell'incidente. Ora Don ha il finale del suo romanzo e può provare a scrivere la storia del suo tragico weekend, ricominciando una nuova vita circondato dalle persone che ama e lontano dall'alcool. CINEMA AUTORIFLESSIVO • Paragone tra “Singin’ in the rain” (1952) e “Viale del tramonto”. Questi due film diretti negli stessi anni hanno una similitudine nella rappresentazione della star del muto, anche se appartengono a due generi diversi (1. Musical che inizialmente doveva essere un dramma in costume muto ma poi diventa parlato/2. Film drammatico). “Singin’ in the rain”: film diretto da Stanley Donne e Gene Kelly. Gene Kelly (Don Lockwood) è anche l’interprete principale insieme a Jean Hagen (Lina Lamont). I due personaggi sono due grandi star del muto molto amate in film romantici e in costume. Però quando viene introdotto il sonoro nel 1928 Don rilancerà la sua carriera attraverso il musical, mentre Lina verrà esclusa dall’industria del cinema a causa della sua voce e sarà rimpiazzata da un’altra interprete (attrice Debby Reinolds) che presenta un bellezza più fresca e quotidiana ed è dotata di talento nel canto (questo film racconta sotto forma di commedia lo stesso dramma vissuto da Norma Desmond). Quindi questo film allude in chiave ironica ad un fatto realmente successo nella transizione dal muto al sonoro in cui molte star vennero rimpiazzate a causa della loro voce non gradevole. Un esempio è John Gilbert (una grande silent star degli anni ’20 che faceva coppia con la Garbo): la sua carriera si interruppe quando il pubblico sentì la sua voce. In realtà sembra che il problema non fosse la sua voce, ma la sua recitazione che risultava ridicola nei film sonori perchè poco realistica. La stessa situazione accade nel film “Viale del tramonto” dove la silente star Norma Desmond non ha accettato il passaggio al sonoro e non è stata in grado di modernizzare la sua recitazione. - Questi due film sono considerati due “Hollywood on Hollywood movies”: qualsiasi film ambientato nel cinema americano e i cui personaggi (attori, produttori, sceneggiatori, costumisti, ecc.) vivono delle esistenze profondamente influenzate da questo tipo di ambiente (non si tratta solo di un’influenza professionale, ma anche un’influenza che tocca la loro sfera intima). Es. Norma Desmond: nel momento in cui la sua carriera si è interrotta ha iniziato a vivere una vita da reclusa. - Questo tipo di cinema porta lo spettatore dietro le quinte perchè riguarda il momento in cui assistiamo al lavoro sul set (mostra le attrezzature all’opera, pur restando un cinema narrativo). - Tipologia di film già esistenti dai tempi del muto (film che raccontano la vita della gente attiva nel settore cinematografico). Intanto nel corso degli anni si affermano anche altri generi di film sempre ambientati nel mondo del cinema (es. commedie sentimentali, melodrammi) e in questo tipo di cinema più narrativo il personaggio più raccontato è quello della diva. Questa predilezione per la diva è dovuta a preoccupazioni di ordine morale, sociale, sessuale e ad aspetti emancipatori. Si sviluppa un dibattito attorno al divismo femminile (la figura della star è una figura che affascina e preoccupa allo stesso tempo: già all’inizio del Novecento molte giovani donne si trasferiscono in California per tentare una carriera nel cinema, ‣ Ironia, umorismo cinico ‣ Mostra un atteggiamento derisorio e di superiorità nei confronti di Norma, mentre nel finale mostra pietà. IL CAST DEL FILM • Gloria Swanson (Norma Desmond) Prima di sceglierla Wilder contrattò anche con altre silent star: Greta Garbo, Pola Negri, Norma Shearer e Mary Pickford (che si sente insultata da quest’offerta di lavoro). Gloria Swanson, attrice statunitense, aveva già alle spalle una carriera di successi come silent star. Debutta nel cinema comico in ruoli di secondo ordine, poi nel 1919 firma un contratto con la Paramount e da questo momento diventa una diva e recita come protagonista in film drammatici, come Norma Desmond. Durante il film Norma Desmond per divertire Joe interpreta alcuni personaggi realmente interpretati dall’attrice, il primo personaggio è quello della “bathing beauty”: donna abbigliata con costumi da bagno che hanno una funzione di contorno nei film comici dell’età del muto oppure venivano immortalate in fotografie come materiale promozionale per i film. Glora Swanson recita in un ruolo secondario in una comica di Chaplin (“Charlot principiante”): altro riferimento nel film. Norma Desmond imita Chaplin e rende omaggio alla figura di Charlot. Un altro momento del film in cui c’è un riferimento all’attrice riguarda la proiezione di un vero segmento di un suo film (film nel film). Nel momento della proiezione Joe Gillis, attraverso la voice-over, comunica che è infastidito e anche disgustato dalla presenza della donna e dal suo profumo di tuberose, al contrario la donna prova un’attrazione erotica verso l’uomo. Joe è infastidito anche all’attaccamento della donna alla propria immagine del passato (vampirismo), mentre per la donna rappresenta uno sprone per continuare a vivere nel presente. C’è inoltre un riferimento all’opera teatrale Salomé: eroina wildiana ossessionata dallo sguardo degli uomini che la adorano (elemento del divismo, punto in comune con Norma). L’attrice è un’interprete completa perchè recita sia in film comici che drammatici. Spesso le attrici comiche desideravano diventare delle dive nei film drammatici perchè queste ultime erano considerate più attraenti. Il regista Cecil B. DeMille è cruciale nella trasformazione dell’attrice. • Cecil B. DeMille È stato un regista, produttore e montatore. È anche un personaggio che compare nel film nel ruolo di sé stesso. Avviene un malinteso tra DeMille e Norma: l’uomo è interessato all’auto di Norma, mentre lei vuole lavorare con lui da attrice con una sceneggiatura scritta da lei stessa. • Erich von Stroheim (Max von Mayerling) Erich von Stroheim è stato un attore e un regista. Il film proiettato è un suo film: “La regina Kelly” (1928). Questo doveva essere un film ad alto budget, ma sarà segnato da grandi fraintendimenti tra Gloria Swanson e Erich von Stroheim e non verrà mai ultimato, ne venne distribuita una versione non completa in Europa e in un primo momento non uscì neppure negli Stati Uniti, inoltre Gloria Swanson si ritrovò a licenziare Erich von Stroheim. Il frammento che Wilder ha scelto di inserire nel proprio film è un momento tutto concentrato su Gloria Swanson, la donna è impegnata a pregare circondata da candele che sembrano quasi un’aureola (dimensione sacrale del divismo del muto). Nel film interpreta il personaggio di Max von Mayerling: maggiordomo e protettore di Norma. Quest’ultimo è stato anche un regista del cinema muto (come E.v. Stroheim) e uno dei tre mariti di Norma. • William Holden (Joe Gillis) Prima di scegliere William Holden come interprete maschile principale Wilder aveva considerato Montgomery Clift, il quale però si rifiuta di interpretare un uomo che si prostituisce per non sporcare la propria immagine. W. Holden è una grande star del cinema sonoro degli anni ’30. Recita nel film “Passione” a fianco di Barbara Stanwyck interpretando un violinista con la passione per la boxe. Il film fu prodotto dalla Columbia, poi venne fatto un accordo tra Columbia e Paramount per scambiarsi l’attore. Nel 1950 ottiene un grande successo con “Viale del tramonto”. Recita in altri film di Wilder come “Stalag 17”, in cui vince un oscar, e “Fedora”. Riesce a superare la transizione tra vecchia e nuova Hollywood. Il personaggio di Joe Gillis può essere definito come un “tough guy”, common man degli anni ’50. Mentre Norma si identifica con la propria immagine, al contrario Joe è identificato con il piano strettamente verbale: attraverso la voice-over la sua voce interviene spesso commentando la vicenda e con un certo anticipo, quindi guida la percezione dello spettatore. • Nancy Olson (Betty Schaefer) Si tratta di un’attrice esordiente dal volto acqua e sapone. Il personaggio che interpreta è opposto a quello della dark lady: ragazza brava, sincera e vulnerabile, rappresenta la positività e i nuovi talenti. • Hedda Hopper Compare nell’epilogo del film nel ruolo di sé stessa, come giornalista d’assalto. Infatti si tratta di una giornalista statunitense specializzata nel gossip e aveva lavorato anche come attrice. • The “Waxworks” Si tratta degli amici con cui Norma trascorre le sue malinconiche serate giocando a carte, Joe li definisce “manichini di cera” perchè sembrano morti. Interpretano sé stessi. ‣ Buster Keaton: personaggio comico caratterizzato dal volto impassibile e dal corpo minuto). ‣ H.B. Warner: attore di origine britannica attivo nel cinema e nel teatro. Diventa famoso con il film “Il re dei re” di C.B. DeMille. ‣ Anna Q. Nilsson: attrice di origine svedese che si trasferisce in America. Lavora come modella e poi come attrice per la Paramount. Con il sonoro continua a lavorare, ma per ruoli minori. • John F. Seitz: direttore della fotografia. Negli film usa dei registri visivi differenti per la Hollywood vecchia (idea di vecchiume, atmosfera macabra) e la Hollywood della contemporaneità. • Edith Head: costumista. È la donna più premiata nella storia di Hollywood. Durante la sua lunga carriera lavora soprattutto con la Paramount. Inizialmente pensa per il personaggio di Norma a degli abiti grotteschi, poi nella consultazione con l’interprete cambiano idea. Scelgono degli abiti elaborati, ma non eccessivi e un trucco non troppo pesante. • Hans Dreier: scenografo. Scenografo di origine tedesca che si trasferisce ad Hollywood. Il primo film a cui lavora è un film del regista Lubitsch. Vincerà un oscar per la sceneggiatura di “Viale del tramonto”. Gli esterni del film sono tutti reali. • Franz Waxman Compositore tedesco di origine ebraica che si trasferisce a Hollywood. Il suo primo grande successo in America è la partitura per il film di Hitchcock “Rebecca la prima moglie”. Altri film importanti in cui lavora sono “Viale del tramonto” e “Un posto al sole”. LA GENESI DEL FILM Il titolo originale: “Sunset Boulevard” fa riferimento ad una grande arteria stradale collegata ad Hollywood fin dal 1911 (in quest’anno viene fondato il primo film studio). Negli anni ’20 l’industria cinematografica cresce in maniera esponenziale e questa zona diventa più lussuosa e ricca, infatti iniziano ad essere costruite anche splendide ville provviste di piscina. Negli anni ’40, quando Wilder arriva in America, rimane colpito e affascinato dall’ostentazione del lusso dell’industria cinematografica. Spesso visita “Sunset Boulevard” e inizia ad osservare queste ville appartenenti a delle ex star del muto e inizia a chiedersi come queste star ormai inattive trascorresse il tempo. Quindi la sua idea è quella di fare un film su una grande donna estromessa dall’industria del cinema. Non vuole inventare la storia del personaggio ma cerca delle ispirazioni negli aneddoti diffusi nell’ambiente su queste silenti star. Alcune donne che hanno ispirato Billy Wilder nella creazione di Norma: - Mary Pickford = nota anche come “Little Mary”, da molti considerata come prima diva del cinema americano, era un’attrice di commedie e drammi negli anni cosa stia succedendo veramente. Il fido maggiordomo Max, che si scopre essere il suo pigmalione e primo marito, le dice che sono arrivati gli operatori del cinegiornale per la produzione del film del suo rientro nel cinema. La diva, credendo che ci sia il suo regista Cecil B. DeMille pronto a filmarla, scende allora maestosamente le scale e, circondata dai reporter, si sente l'attrice acclamata di un tempo. Dopo aver ringraziato tutti i presenti, guardando la cinepresa pronuncia la famosa battuta finale: “Eccomi De Mille, sono pronta per il mio piano”. L’ASSO NELLA MANICA (1951) - Si inserisce nel ciclo di film altamente drammatici diretti da Wilder nella prima parte della sua carriera. - Il film presenta diversi punti in comune con i film precedenti sul piano narrativo soprattutto con “Viale del tramonto”. - La novità è che si tratta del primo film diretto da Wilder dopo la fine della collaborazione con Brackett. Prima Wilder aveva diretto da solo solamente “La fiamma del peccato”. - L’idea di partenza del film venne suggerita da Walter Newman (sceneggiatore radiofonico). Il soggetto su cui si basa il film è ispirato a due avvenimenti di cronaca realmente accaduti: 1. Incidente del 1925 di Floyd Collins: esploratore di caverne che durante una sua esplorazione nel Kentucky rimase intrappolato in una caverna. Venne organizzata un’operazione di soccorso e venne scavata una galleria, tuttavia quando i soccorritori arrivarono a destinazione l’uomo era già morto. Questo divenne un enorme evento mediatico, infatti la vicenda attirò sul posto molti curiosi, ma anche la stampa e la radio. Fu trattata dal giornalista William Burke Miller che scrisse una serie di articoli per documentare la vicenda su un giornale locale, riuscì anche a parlare con Floyd Collins e ad intervistarlo attraverso la galleria prima che morisse. Nel 1926 vinse il premio Pulitzer per questi suoi servizi. 2. Nel 1949 una bambina di tre anni di nome Kathy Fiscus cadde accidentalmente in un pozzo in disuso. Anche in questo caso venne organizzata una spedizione di soccorso e si radunò una folla di curiosi e di giornalisti e anche in questo caso la bambina morì. 3. Un episodio analogo fu l’incidente di Vermicino successo nel 1981 nel Lazio. Un bambino di 6 anni di nome Alfredo Rampi morì dentro un pozzo dopo 3 giorni. Si scavò una galleria parallela con una trivella e anche in questo caso il bambino venne trovato morto. Fu anche questo un evento mediatico importante, documentato dai mass-media. - Inoltre Wilder si ispira alla sua precedente esperienza da giornalista. SCENAGGIATURA Walter Newman propose a Wilder questo soggetto ispirato ai precedenti avvenimenti di cronaca. Oltre a mostrarsi interessato, Wilder scelse Newman come co-direttore della sceneggiatura. Con la supervisione di Newman Billy scrisse i primi adattamenti con il nome di “The human interest story” (riferimento anche nel film). A Newman venne affiancato un secondo sceneggiatore: Lesser Samuels, incaricato di perfezionare la sceneggiatura. IL CAST DEL FILM • Kirk Douglas (Charles Tatum) Si tratta di uno dei più grandi divi del cinema hollywoodiano. Nato da una famiglia ebraica di origine russa, aveva esordito nel cinema nel 1946 interpretando solo delle piccole parti. Poi era divenuto una star nel ’49 interpretando il pugile nel film “Il grande campione” di Mark Robson. È un attore versatile perchè ha interpretato sia personaggi positivi che crudeli. È ancora vivo. Charles Tatum è un arrivista cinico e manipolatore che gioca con la vita e i sentimenti di un uomo intrappolato in una cava. Fa di tutto per farsi assumere da un giornale, organizza gli avvenimenti, sfrutta l’avidità della moglie della vittima, si allea con uno sceriffo corrotto e si costruisce un’immagine di eroe agli occhi della gente che accorre in massa sul luogo dell’incidente. • Jan Sterling (Lorraine Minosa) Ruolo femminile principale. Attrice newyorkese di secondo piano, questo è il suo film più importante. • Charles Lang Jr. Direttore della fotografia • Hugo Friedhofer Compositore della colonna sonora RIPRESE E AMBIENTAZIONE Le riprese furono girate in studio solo per gli interni, mentre per gli esterni vennero utilizzate locazione reali. Il film è girato nella città di Albuquerque, la più importante del New Mexico, e nel grande set ricreato dalla Paramount sempre nel New Mexico. È stato ricostruito in set un cliff-dwelling: abitazione preistorica costruita all’interno di cavità naturali dei canyon, tipica degli USA o del Messico. Gli agenti pubblicitari della Paramount lo definirono il più grande set costruito per un film non bellico. Per la folla vennero utilizzate migliaia di comparse e circa 400 automobili. Le riprese furono effettuate e concluse nell’estate del 1950. A maggio del ’51 uscì nelle sale. ✦ Fu un totale insuccesso dal punto di vista commerciale e demoralizzò il regista a tal punto che non lavorò più su un film basato su un soggetto originale, ma solo ad adattamenti, e non più a film drammatici. Anche la critica accolse il film con una certa freddezza. Probabilmente fu un insuccesso perchè prodotto durante la guerra fredda, periodo in cui l’America era caratterizzata da un forte nazionalismo e patriottismo, e il film denuncia il sistema americano dei mass-media. Inoltre denuncia il piacere morboso del pubblico di fronte alle disgrazie altrui. Il film è poi cresciuto con il tempo e in seguito si è saputo cogliere il messaggio. ✦ Probabilmente è l’unico film di Wilder che trasgredisce alla regola della presenza di un eroe positivo. Qui i personaggi sono odiosi, cinici e spietati. ✦ Vicenda legale = dopo l’uscita del film un certo Victor Desny denunciò di essere stato plagiato. Ci fu un processo in cui gli imputati furono Wilder e la Paramount. In primo grado vennero assolti, perchè il film si ispirava a fatti di cronaca realmente accaduti, poi perchè Desny presentò il soggetto alla Paramount per telefono. Nel 1956 il processo si concluse con la vittoria di Desny che ricevette un indennizzo di 140mila dollari. atteggiarsi. Ha i capelli tinti color platino e in un dialogo del film la protagonista racconta a Tatum di aver cambiato diverse volte il colore di capelli nella sua vita: nel linguaggio simbolico del film i capelli tinti simboleggiano falsità, mentre il fatto di cambiare continuamente colore indica assenza di personalità. - Nella sequenza di “Double Indemnity” tutta la regia è finalizzata ad accrescere il fascino seduttivo del personaggio femminile con una ripresa dal basso verso l’alto che la nobilita e poi viene sottolineata la discesa dalla scala con il famoso dettaglio della cavigliera. Mentre nel “L’asso della manica” il personaggio femminile ci viene presentata con una ripresa dall’alto verso il basso (perchè il punto di vista è quello dei personaggi sull’auto) ed è vestita in maniera sportiva e comune. Infatti è un personaggio mediocre che tende a sfruttare le situazione senza neanche capirne i vantaggi economici. Inoltre questo personaggio è privo di fascino e di capacità seduttiva, infatti Chuck Tatum non è attratto da lei e la maltratta ripetutamente. - Questo personaggio è negativo fino alla fine, non ha nessuna evoluzione durante il racconto, infatti non prova nessun senso di colpa e nessun rimorso. Al contrario il personaggio di Tatum nel finale viene parzialmente riabilitato, questa riabilitazione passa attraverso la sua relazione con Herbie, verso cui sembra avere un reale sentimento di affetto paterno (infatti una delle ultime cose che fa prima di morire dopo che lo aveva convinto a lasciare insieme a lui il giornale è di riportarlo alla vecchia redazione per assicurarsi che conservi il suo lavoro), e il rapporto ambiguo e contraddittorio di complicità che si crea con Leo: Tatum è l’unico personaggio che mantiene contatti costanti e va a fare visita a Leo mentre è imprigionato. - Il segno del rimorso di Chuck è che dopo essere stato ferito nonostante sia in fin di vita si preoccupa di esaudire l’ultimo desiderio di Leo portando nel luogo in cui è imprigionato e in fin di vita un sacerdote per la confessione. Nel momento della confessione l’idea di Wilder è che sia lo stesso Tatum che insieme a Leo riceve l’assunzione. - Nel finale Chuck è consapevole della sua responsabilità, ha persino le lacrime agli occhi. Molto probabilmente Wilder ha ceduto alle pressioni dell’attore Kirk Douglas che non voleva che il proprio personaggio fosse caratterizzato negativamente fino alla fine. Finale non molto coerente, come anche l’atto di violenza della donna (che lo pugnala con un paio di forbici). TRAMA: Charles Chuck Tatum è un giornalista privo di scrupoli, che a causa dei suoi vizi (è un forte bevitore e un donnaiolo) viene licenziato dai più prestigiosi quotidiani di New York, Chicago e Detroit. Per necessità si trasferisce quindi ad Albuquerque, una piccola cittadina ancora mezza indiana e mezza messicana, nell'attesa di potere scrivere un articolo così importante da riportarlo negli ambienti che contano del giornalismo. Mandato a coprire un evento fuori città, si imbatte in una frana che ha intrappolato un uomo, Leo Minosa, sceso a saccheggiare le tombe indiane di una vecchia caverna; sfoderando tutto il suo fiuto per la notizia, ma anche il suo cinismo, contro il parere del capocantiere Smollet che vorrebbe procedere più velocemente puntellando la caverna, concorda con lo sceriffo del luogo di ritardare il più possibile gli aiuti, facendo perforare la roccia dall'altura con una perforatrice, allo scopo di creare clamore attorno all'evento, in modo da assicurarsene l'esclusiva. In tutto ciò si assicura anche la complicità della moglie di Leo, Lorraine, che gestisce in loco una piccola fatiscente locanda. Stufa della misera vita che conduce, Lorraine compatisce e disprezza il marito e intende lasciarlo. Man mano che la squadra di soccorso monta la perforatrice sull'altura sopra la caverna e procede a perforare per raggiungere la caverna in cui è prigioniero Minosa, il sito del crollo si trasforma in un grottesco Luna Park con migliaia di curiosi affollati in roulotte e campeggi, giostre, baracconi, concerti country e quant'altro. La locanda di Lorraine, l'unica in zona, viene invasa dai turisti e fioccano inaspettati incassi. Tatum e lo Sceriffo Kretzer sfruttano la situazione fino all'ultimo e persino Herbie Cook, il giovane e ingenuo fotografo che accompagnava il reporter, inizia a sognare di fare il salto verso la metropoli e i grandi quotidiani insieme a lui. Purtroppo i giorni di immobilità al freddo e all'umido minano la pur solida salute di Leo, che contrae la polmonite; in extremis Tatum, sapendo che la sua gallina dalle uova d'oro ha meno di un giorno di vita, tenta di tornare al piano originario, ma il capocantiere Smollett lo avverte che le vibrazioni del maglio pneumatico hanno tanto indebolito la volta da rendere impraticabile quel sistema. Leo muore, i sogni di Tatum si infrangono, Kretzer e Smollett vanno incontro a inchieste e indagini sulla loro erronea gestione dell'incidente e in ultimo Lorraine, insultata e maltrattata dal giornalista, lo pugnala al fianco con un paio di forbici, lasciando poi la zona col denaro guadagnato nel corso della settimana. SABRINA (1954) - Questo film è tratto dalla commedia teatrale “Sabrina Fair” scritta da Samuel Taylor e andata in scena a Broadway con grande successo. - Samuel Taylor oltre ad essere un attore di teatro è stato anche uno sceneggiatore importante (ha collaborato anche con Hitchcock per “La donna che visse due volte”. Wilder lo assume scrivere la sceneggiatura, però ad un certo punto l’uomo si ritura perchè Billy vuole apportare troppe modifiche al suo testo, allora viene rimpiazzato con Ernest Lehman, importante sceneggiatore americano. IL CAST DEL FILM - Il ruolo della protagonista Sabrina è interpretato da Audrey Hepburn. Il film è pensato su misura per l’attrice. Non sono chiare però le dinamiche per cui sia stata scelta, oppure se abbia deciso lei. - Audrey Hepburn: nasce nel 1929 a Bruxelles (Belgio) da padre inglese e madre olandese. I genitori si separano presto e Audrey cresce con la madre in Olanda, dove passa un periodo difficile con la seconda guerra mondiale. Dopo la guerra si trasferisce a Londra, dove inizia a lavorare nel teatro e nel cinema interpretando dei ruoli minori. Nel 1951 viene scelta dalla scrittrice francese Colette per interpretare la protagonista teatrale di un suo romanzo intitolato “Gigi” che fu portato negli USA ed ebbe successo. Questo spettacolo conferì notorietà all’attrice che venne chiamata per il provino del film “Vacanze romane” (1953) e venne scelta come protagonista. Si tratta del suo primo film hollywoodiano e della prima volta in cui recita da attrice protagonista. Il film ottiene un grande successo e Audrey vince l’oscar come miglior attrice protagonista, diventano una vera e propria diva. Il film parla di una principessa che, sopraffatta da un programma fitto di appuntamenti in giro per l’Europa, fugge per una notte a Roma dove incontra un giornalista americano. - “Sabrina è il suo secondo film americano in cui interpreta il ruolo di protagonista. Pur non portandole nessun riconoscimento particolare questo film è più importante di “Vacanze romane” per la consolidazione della sua immagine e del suo look da diva. - Per il protagonista maschile venne scelto immediatamente l’attore William Holden, mentre ci fu una grande incertezza nella scelta dell’attore che avrebbe dovuto interpretare il ruolo del fratello di David. All’inizio Wilder voleva Cary Grant (uno dei principali interpreti della commedia degli anni ’30 che lavora fino agli anni ’50). Questo all’inizio accettò, ma poi si ritirò perchè aveva già un altro contratto di lavoro. Wilder allora considera altri attori e alla fine sceglie Humphrey Bogart. - Humphrey Bogart: all’inizio degli anni ’50 era una delle star maschili più famose e pagate. Aveva iniziato la sua carriera negli anni ’30 e aveva interpretato soprattutto ruoli di cattivi, poi agli inizi degli anni ’40 era diventato una star recitando in ruoli da protagonista. Aveva comunque conservato un’immagine di IN GENERALE Sabrina è la figlia di un autista e si innamora del figlio del signore per cui lavora il padre, David Larrabee, un playboy indolente e immaturo. La ragazza si mette in testa di conquistarlo, malgrado la loro differenza di classe e di posizione sociale. Dato che sta per raggiungere il suo obiettivo, il fratello di David, Linus, architetta una messa in scena per sedurre a sua volta la bella innamorata, in modo da impedire un’unione che nuocerebbe agli interessi economici della famiglia. Linus alla fine si innamorerà di Sabrina e finirà per partire insieme a lei per Parigi. Billy Wilder si abbandona ad uno stile registico sofisticato, che rompe con il suo linguaggio abituale. Eppure il tema di fondo non è affatto diverso rispetto a quello dei suoi film precedenti: Sabrina è divorata da un’idea fissa che la porta a trasformarsi in una donna arrivista. Il suo unico pensiero è quello di realizzare il proprio sogno, e per riuscirci si cala in un universo fatto di menzogne, compromessi e manipolazioni. Il film è più intriso di amarezza che di dolcezza. Anche gli altri personaggi non sono positivi: il padre di Sabrina lascia che le cose seguano il loro corso, imbarazzato, reticente, vile, mentre tutti gli altri domestici sono complici adulatori di Sabrina. L’unica forma di indulgenza è riservata a David, dongiovanni semplicione, ma tenero di cuore. TRAMA Sabrina Fairchild è una timida e graziosa ragazza, figlia dell'autista di una famiglia miliardaria di Long Island, i Larrabee. Da sempre innamorata del secondogenito David, il classico dongiovanni perdigiorno, il quale però non ha molta considerazione di lei, la giovane passa le serate arrampicata su un albero da dove può assistere alle feste e ai ricevimenti della famiglia, e da dove può vedere David mentre balla in compagnia di altre belle ragazze provenienti da famiglie facoltose. Una volta di più frustrata a causa del suo amore non corrisposto, Sabrina tenta di uccidersi rinchiudendosi nel garage e accendendo i motori delle otto auto di famiglia. Casualmente salvata da Larry, fratello maggiore di David, il giorno seguente Sabrina parte per Parigi, dove rimarrà due anni a frequentare una prestigiosa scuola di cucina. Nella magica città francese la giovane ritrova la gioia di vivere, ma il suo cuore rimane pur sempre per David, al quale non smette di pensare. Al ritorno a casa, Sabrina appare trasformata: da ragazza un po' goffa e impacciata è divenuta una splendida ed elegante giovane donna; anche David non la riconosce quando la vede davanti alla stazione e le offre un passaggio in auto. Solo al momento dell'arrivo sul piazzale di casa, vedendo la festosa accoglienza da parte degli altri domestici, David si rende conto di chi è in realtà la ragazza. Impressionato dal grande cambiamento di Sabrina, David si mostra molto interessato a lei e la invita la sera stessa al ricevimento che si terrà nella villa. Il giovane Larrabee è però fidanzato ed in procinto di sposarsi per la quarta volta. Infatti Larry, grande uomo d'affari che dirige l'azienda Larrabee, ha combinato il matrimonio tra il fratello ed Elizabeth Tyson, erede di una famiglia che possiede vaste piantagioni di canna da zucchero, materia prima indispensabile per la nuova invenzione firmata Larrabee. Quella sera David riesce a liberarsi della fidanzata con uno stratagemma, per raggiungere Sabrina, ma la situazione si fa tragicomica quando Larry lo conduce dal padre il quale non è affatto contento del comportamento del figlio, colpevole di compromettersi con una domestica. Larry finge di prendere le parti del fratello, ma in realtà intende rispedire Sabrina a Parigi in modo da poter concludere l'accordo con l'azienda dei Tyson; viene facilitato nel suo piano, in quanto David rimane ferito e costretto a rimanere a casa, dopo essersi accidentalmente seduto mentre portava in tasca i bicchieri per lo champagne. Durante la convalescenza di David, Sabrina trascorre quindi molto tempo insieme a Larry rendendosi conto che egli non è un freddo uomo d'affari, anzi una persona molto cara. Lei ama raccontargli di Parigi, pensando che anche a lui quella città possa piacere; un giorno gli sistema anche il suo classico cappello nero secondo la moda parigina. Così la giovane comincia ad accorgersi che forse non è David l'amore della sua vita. Nel frattempo anche Larry si è innamorato di Sabrina e si sente in colpa perché il piano da lui progettato prevede di farla imbarcare per Parigi da sola, ciò non solo significa ferirla ma anche mentirle, perciò le rivela tutto. Sabrina si prepara tristemente alla partenza dell'indomani, giorno in cui è fissata la firma del contratto tra le aziende Larrabee e Tyson. Dopo aver appreso dal fratello che Sabrina sta partendo sola, David ha ormai capito quello che c'è tra i due e incita Larry a seguirla. Larry non è convinto e perciò ripete al fratello che è lui, David, quello che deve andare con Sabrina, sicuro che egli partirà. In seguito, al momento della firma dell'accordo, David non si presenta alla riunione e dalla finestra Larry assiste alla partenza della nave su cui è imbarcata Sabrina... ma proprio quando Larry sta per rivelare a tutti dove si trova veramente il fratello, ecco che David piomba nella stanza scusandosi per il ritardo. Larry, ormai incastrato dal fratello, non può più negare di amare Sabrina e così abbandona l'ufficio di corsa, scusandosi con i presenti, e si precipita al porto dove sale sul suo rimorchiatore con cui potrà raggiungere la nave. Intanto Sabrina sta malinconicamente seduta sul ponte, quando un membro dell'equipaggio le porta un cappello e le riferisce che un uomo che si trova a bordo ha chiesto che sia lei a sistemarlo. La giovane si guarda intorno, quand'ecco che spunta Larry, impeccabile come al solito. I due si abbracciano, felici di ritrovarsi di nuovo, pronti a passare la vita insieme. QUANDO LA MOGLIE È IN VACANZA (1955) - Ultimo film di Wilder per la Paramount, perchè nei film successivi cambierà ogni volta casa di produzione. Dopo Sabrina il regista collabora con il produttore indipendente Charles K. Feldman, anche agente di Marilyn Monroe. Poi viene stipulato un contratto con la 20th Century Fox, che si occupa della produzione e della distribuzione. Quindi Wilder si occupa di una produzione in parte indipendente e in parte legata ad una major. - È il secondo film di Wilder a colori e con il formato panoramico (cinemascope). - Il film è l’adattamento cinematografico di una commedia teatrale rappresentata a Broadway nel 1952 che aveva avuto un grande successo: “The Seven Year Itch” (“Il prurito del settimo anno”), il titolo si riferisce al fatto che dopo 7 anni il marito diventa propenso all’adulterio, è un’espressione inventata dall’autore della commedia George Axelrod (1922-2003), sua opera più importante. Si tratta di un importante sceneggiatore cinematografico e regista. Nel 1961 scrive la sceneggiatura di “Colazione da Tiffany”. È uno dei rappresentanti di un nuovo tipo di commedia che prende per oggetto la realtà americana contemporanea (americano medio, società dei consumi, sistema dei mass-media…). - Nella commedia Tom Ewell interpreta Richard Sherman come nel film, mentre la protagonista femminile è interpretata da Vanessa Brown (The Girl). - La commedia “The Seven Year Itch” viene anche citata nel film “Sabrina” nel momento in cui Linus Larrabee telefona la segretaria e le chiede di comprare due biglietti per questa commedia. - Film di importanza fondamentale nell’evoluzione della commedia americana. SCENEGGIATURA La sceneggiatura viene firmata da Billy Wilder e George Axelrod, autore della commedia. Ci sono dei cambiamenti importanti nel passaggio dal testo teatrale alla film. IL CAST DEL FILM ✤ Tom Ewell (Richard Sherman) Ruolo maschile principale. L’attore ha lavorato sia nel teatro che nel cinema in commedie degli anni ’50 e ’60, ma non è un attore hollywoodiano particolarmente noto. Wilder non è convinto di utilizzarlo come protagonista accanto a Marilyn Monroe e tra gli attori prese in considerazione Gary Cooper. ✤ Marilyn Monroe (La ragazza) Vita: Los Angeles, 1926-1962. Nasce nel 1926 a Los Angeles. Il suo vero nome è Norma Jeane Mortenson. Trascorre un’infanzia e un’adolescenza difficili: l’identità del padre è incerta e la madre ha problemi psichici ed economici. La sua carriera professionale inizia dopo la seconda guerra mondiale. Nel 1944 lavorava in una fabbrica di aerei militari, poi cominciò a fare la modella. Nel 1947 interpreta il suo primo ruolo cinematografico, però la sua ascesa come attrice di successo è piuttosto lenta e difficile. All’inizio ottiene ruoli minori, e poi nel 1952 la “TESTIMONE D’ACCUSA” (1957) • Anche qui è presente un’attrice anziana: Marlene Dietrich (56 anni), mentre il personaggio che interpreta è molto più giovane. • Temi: menzogna, ribaltamento delle situazioni e scambio dei ruoli. La donna sembra voler sposare il primo venuto per rifarsi una vita, poi gli incontri del protagonista maschile con l’anziana vedova ribaltano la situazione, dato che lì è l’uomo che recita la parte del gigolò nella speranza che quella donna ricca lo aiuti a uscire dalla difficile situazione in cui si trova. Storia del film • Il film è tratto da un testo teatrale omonimo scritto da Agatha Christie (scrittrice britannica di gialli e testi teatrali) del 1953 che a sua volta deriva da un racconto breve sempre della Christie che risale al 1925, pubblicato in una rivista e poi successivamente in diverse antologie di racconti di Agatha Christie. • La commedia debutta a Londra nel 1953, ha un grande successo e viene replicata tantissime volte sia a Londra che a Broadway, inoltre ottiene dei riconoscimenti importanti. • In seguito a questo successo il produttore americano Edward Small acquista i diritti per la trasposizione cinematografica del dramma e affida la regia a Wilder, il quale decide di essere affiancato da Harry Kurnitz (anche scrittore di romanzi polizieschi). Differenze tra short story e film 1. Nel testo teatrale l’azione viene descritta in maniera più dettagliata e la caratterizzazione dei personaggi è più approfondita. 2. Finale = nella short story il delitto rimane completamente impunito: l’avvocato, sospettando qualcosa, dopo la fine del processo si reca a casa di Romaine Hailiger (Christine nel film), la moglie di Leonard Vuole, che gli rivela la verità. Al contrario nel play Romaine pugnala a morte Leonard nell’aula dove si è appena svolto il processo, dopo aver saputo che il marito intende lasciarla per una ragazza più giovane. Differenze tra play e film 1. Vengono introdotti dei flashback che si riferiscono alla vita precedente di Leonard Vuole, per dare concretezza alla vittima. I primi tre intervengono all’inizio e descrivono la sua relazione con Emily French. Il quarto interviene più avanti e mostra il suo primo incontro con Christine Helm durante il numero di cabaret della cantante nella Berlino post-sconfitta bellica. Questo flashback ci riporta all’ambientazione e all’atmosfera di “Scandalo Internazionale” (nel quale la donna sembra voler sposare il primo venuto per rifarsi una vita), in particolare per il numero musicale di Marlene Dietrich che si conclude con una rissa e per il momento in cui Leonard Vole offre a Christine il caffè e il cibo. Inoltre è importante perchè contiene un dettaglio che ci rivela la psicologia di Leonard Vole: quando inizia la rissa Leonard si allontana con calma e prima di uscire dal locale appoggia il suo bicchiere su un tubo, poi quando la rissa è finita torna al locale, riprende il bicchiere e continua a bere. Questo ci fa capire che aveva premeditato un piano per conquistare la cantante, quindi si tratta di un personaggio furbo e calcolatore. (Gli indizi di Wilder sono spesso attraverso gesti e azioni significative, piuttosto che attraverso le parole). 2. Caratterizzazione dell’avvocato Sir Wilfrid Robarts. Questo personaggio nel testo non ha una caratterizzazione particolare, a differenza del film. Nel testo è un abile professionista, mentre nel film è un famoso avvocato che ritorna a lavoro dopo un lungo periodo di degenza in ospedale a causa di un infarto, quindi deve astenersi da causa difficili che possono agitarlo, dall’alcol e dal tabacco. 3. Viene introdotto un nuovo personaggio assente nel play: la petulante infermiera Miss Plimsoll. Il suo rapporto con il protagonista introduce un elemento di commedia, mentre il testo teatrale è totalmente drammatico. IL CAST DEL FILM • Charles Laughton (Sir Wilfrid Robarts, avvocato) Attore britannico che si afferma grazie all’interpretazione del re d’Inghilterra Enrico VIII nel film “Le sei mogli di Enrico VIII”. Alla fine degli anni ’30 si trasferisce negli USA e lavora ad Hollywood interpretando film importanti. È stato anche regista di un solo film: “La morte corre sul fiume”. Quella in “Testimone d’accusa” è una delle sue interpretazioni più importanti. • Elsa Lanchester (Miss Plimsoll, infermiera) Moglie di Charles Laughton nella vita reale. È nota per aver interpretato la moglie di Frankenstein nel film omonimo. • Tyrone Power (Leonard Vole) Diventa noto negli anni ’40 interpretando due remake di film muti: “Sangue e arena” e “Il segno di Zorro”. Tra gli anni ’30 e ’40 ha interpretato tanti film di generi diversi ed è diventato un sex symbol. In “Testimone d’accusa” recita un ruolo insolito, ovvero quello dell’assassino, elemento che rendeva il finale ancora più sorprendente. È una delle sue migliori interpretazioni cinematografiche e anche l’ultima, perchè l’anno successivo morirà d’infarto. • Marlene Dietrich (Christine Helm) Attrice vecchia per il suo ruolo. All’epoca aveva 56 anni ed era verso la fine della sua carriera, per questo accetta icon entusiasmo quando il regista le propone il ruolo, impegnandosi molto. Nata a Berlino nel 1901, aveva iniziato a lavorare nel cinema con dei ruoli secondari già negli anni ’20, era diventata una star internazionale con “L’angelo azzurro” e in seguito a questo successo si era trasferita ad Hollywood diventando una delle maggiori star femminili del cinema americano. È importante la sua collaborazione con il regista Joseph von Sternberg, di origine austriaca ma attivo ad Hollywood. Durante la seconda guerra mondiale si impegna in prima persona per l’assistenza ai profughi provenienti dall’Europa e svolge spettacoli per intrattenere le truppe americane. Dopo la guerra continua a lavorare ad Hollywood in film importanti e verso la fine degli anni ’50 è verso la fine della sua carriera. Interpreta il ruolo di Christine Helm, la moglie di Leonard Vole. Ruolo difficile perchè il personaggio era molto più giovane. Poi doveva interpretare il ruolo della donna misteriosa che consegna all’avvocato le lettere che porteranno all’assoluzione di Leonard Vole durante il processo. Quando interpreta questo personaggio era pesantemente truccata, aveva un naso finto e doveva recitare con un forte accento cockney (dialetto londinese delle persone di bassa estrazione sociale). Fu Charles Laughton che le diede lezioni per imparare questa parlata, l’attrice riuscì ad impararlo molto bene, tanto che ci furono dubbi sul fatto che la voce fosse doppiata. AMBIENTAZIONE E LUOGHI DELLE RIPRESE Il film rispetta l’ambientazione del testo teatrale e quindi si svolge quasi interamente in interni, che sono tutti ricostruiti in studio ad Hollywood. Sono davvero pochi e brevi i passaggi in esterni: all’inizio quando il personaggio torna dall’ospedalo in taxi, l’esterno del palazzo di giustizia, l’esterno di una strada nel flashback del primo incontro tra Leonard Vole e la vittima e nel flashback ambientato ad Amburgo nel dopoguerra. L’autore delle scenografie è l’ungherese Alexandre Trauner, che aveva iniziato a collaborare con Wilder con il film “Arianna” e che diventerà uno dei suoi collaboratori fissi dalla fine degli anni ’50. Le ambientazioni principali del film sono sostanzialmente due: l’ufficio-studio- abitazione di Sir Wilfrid e l’Old Bailey. Il primo si trova all’interno della Lincoln’s Inn (una delle quattro “inns of court di Londra). Negli anni ’50 gli avvocati londinesi vivevano all’interno delle cosiddette “inns of court”: dei complessi di edifici simili a dei college dove gli avvocati oltre ad avere i loro studi, vivevano. Abitudine poi abbandonata. L’Old Bailey invece è il tribunale penale centrale di Londra. Wilder non ebbe il permesso di girare il film nel vero tribunale e neanche di fare delle foto, nonostante ciò Trauner riuscì a realizzare una ricostruzione scenografica molto fedele. Ricostruì l’aula a grandezza reale utilizzando del legno autentico, quindi era molto pesante e, per renderla più praticabile, la suddivise in vari elementi che erano montati su delle ruote, in modo tale che all’occorrenza potevano essere spostati dei mezzi di scenografia per lasciare spazio alla macchina da presa e all’operatore durante le riprese. Le riprese non comportarono particolari difficoltà e Wilder fece tutto il possibile per evitare che venisse divulgato il colpo di scena finale prima dell’uscita nelle sale e quindi distribuì a tutti gli interpreti una versione della sceneggiatura in cui mancavano le ultime pagine con la scena conclusiva. Poi pare che i visitatori del set durante le riprese fossero costretti a firmare una dichiarazione nella quale si impegnavano a non rivelare a nessuno la conclusione del film. Inoltre Wilder fece inserire nei titoli di coda un intervento di una voice-over che pregava gli spettatori all’uscita di mantenere il segreto del colpo di scena conclusivo. Gli stessi espedienti vennero utilizzati da Wilder anche nel caso di “Viale del tramonto”. A QUALCUNO PIACE CALDO (1959) • Film prodotto dalla Mirisch Company, una casa di produzione di recente formazione che era nata negli anni ’50 che avrà un ruolo importante nella carriera di Wilder. Questa società era stata formata da un produttore di nome Walter Mirisch, che si era messo in società con i suoi due fratelli. La produzione del film viene fatta in collaborazione con la United Artists, che si occupava della distribuzione e che successivamente si fonderà con la Mirisch Company. Il rapporto di questi produttori con Wilder è stato stretto e importante. • Il film è tratto dalla sceneggiatura di un film precedente (una sorta di remake) cioè “Fanfaren der Liebe” = commedia tedesca del 1951, regista e attori poco noti. L’elemento centrale del film ripreso da Wilder in “A qualcuno piace caldo” è che i due protagonisti sono due musicisti (un contrabbassista e un sassofonista) che si travestono da donne per trovare un impiego all’interno di un’orchestra femminile. Anche il soggetto del film tedesco non era totalmente originale, in quanto si trattava di un remake di un film francese basato sullo stesso soggetto: “Fanfare d’amor” (1935). Anche il titolo “Some Like It Hot” non è originale, ma era già stato utilizzato per un film poco noto e a basso costo prodotto dalla Paramount nel 1939. • Lo spunto di questi film è minimo perchè Wilder ha preso a prestito l’idea di fondo, ma per il resto il plot è totalmente originale e ideato dai due sceneggiatori. • Un elemento originale assente nei film precedenti è l’ambientazione nel 1929, epoca del proibizionismo (periodo in cui la criminalità organizzata in America era particolarmente presente). Questo elemento suscitò una grande perplessità nei produttori perchè risultava discutibile e inadeguato il fatto che una commedia romantica si aprisse con una strage (cadaveri dei gangster uccisi dalla banda rivale). Wilder introduce questo elemento perchè non gli sembrava sufficiente che i due protagonisti si travestissero da donna solo perchè avevano bisogno di denaro, ma ci doveva essere una motivazione più forte. Questa motivazione viene trovata nel fatto che i due protagonisti sono involontariamente testimoni di una strage e quindi i gangster li cercano per ucciderli. Inoltre secondo Wilder era necessaria anche per giustificare il fatto che nel momento in cui i due protagonisti si innamorano di Marilyn continuano comunque a recitare il loro ruolo femminile, quando avrebbero potuto rivelarsi. Questo elemento è ispirato ad un avvenimento storico: la strage di San Valentino del 1929, nella quale 7 membri di una banda di gangster che si trovavano in un’autopicina furono assassinati per ordine del gangster Al Capone che voleva prendere il controllo dell’attività criminale nella città di Chicago. • Questo film ottenne un grande successo commerciale, mentre non venne accolto bene dalla critica (per la commistione di gangster e commedia) e venne sottovalutato da alcuni critici. Non ottenne nessun Oscar. Il film è una parodia dei film di gangster e delle commedie d’inseguimento di una volta. Wilder ne rovescia i meccanismi e come al solito è presente l’inversione dei ruoli (Sugar, la cantante vamp, si rivela un’ingenua vittima delle proprie illusioni; il milionario seduttore è un vecchio sporcaccione e infantile; i gangster si comportano come borghesi e il loro capo come un mafiosetto alle prime armi). Il meccanismo viene sviluppato su più livelli, con i due musicisti che inizialmente si travestono da donne, per poi implicarsi a tal punto nei loro ruoli da perdere la loro identità. Il sassofonista (la parte maschile della coppia assegnata a Tony Curtis) è la “confidente” si Sugar, che in realtà desidera possedere, ed è a sua volta importunato da un uomo di cui non sa come sbarazzarsi. Costretto a indossare un “travestimento” maschile per conquistare Sugar, si improvvisa affascinante milionario impotente (Cary Grant), ma non può reggere a lungo la parte a causa degli argomenti sessuali di Sugar e finisce per perdere la sua identità, passando da un ruolo all’altro. La ritroverà solo svelando la sua condizione di travestito quando bacerà pubblicamente la cantante e si toglierà la parrucca per mostrare a Sugar che in realtà è un uomo, rivelandosi così anche agli occhi dei gangster come uno dei testimoni della strage di San Valentino. Il contrabbassista (Jack Lemmon) è la parte femminile della coppia, e ha a disposizione solo un percorso di inversione di ruolo, il suo travestimento da donna, che deve sobbarcarsi per tutto il film. Sottoposto alla corte asfissiante di un vecchio milionario, assume la sua seconda identità fino alle estreme conseguenze: cena al lume di candela, tango con rosa in bocca, regali di lusso, e rivela la sua natura maschile solo dopo aver avanzato i più svariati argomenti per evitare il matrimonio. Quando confessa di essere un uomo, dopo essersi tolto la parrucca, riceve dal suo spasimante una risposta diventata memorabile: “Nessuno è perfetto!”. L’assurdità della situazione gli impedisce di ritrovare la sua identità. SCENEGGIATURA La sceneggiatura è stata scritta da Wilder insieme a I.A.L. Diamond. Il primo film a cui collaborano è “Arianna” e in totale produrranno insieme 12 film. IL CAST DEL FILM - Jack Lemmon (contrabbassista) Uno dei più grandi attori comici prodotti dal cinema americano tra la fine degli anni ’50 e gli anni ’60 ed è importante per la carriera di Wilder. Collaborano per la prima volta in questo film rimanendo entusiasti l’uno dell’altro e continueranno a collaborare in altri film (attore più presente nei film di Wilder: 7 film). Instaurano un rapporto di amicizia. Vita: Nato nel 1925 da una famiglia benestante, aveva iniziato a lavorare nel cinema all’inizio degli anni ’50. Il primo film in cui è presente come attore protagonista è la commedia “La ragazza del secolo” (1954), l’anno successivo la sua carriera ha una svolta decisiva perchè vince un oscar come miglior interprete non protagonista con il film “Mister Roberts”, quindi quando lavora in “A qualcuno piace caldo” ha già raggiunto una certa notorietà. - Tony Curtis (sassofonista) Attore hollywoodiano attivo negli anni ’50 e ’60, famoso anche per il suo aspetto fisico attraente. - Marilyn Monroe Amava molto Billy Wilder ed era stata entusiasta del film “Quando la moglie è in vacanza”, pare che sia stata lei a proporsi come protagonista. - George Raft (gangster) Attore divenuto famoso all’inizio degli anni ’30 interpretando ruoli di criminali all’interno di film gangsteristici. Presente in uno dei classici di questo genere: “Scarface” (1932, di Howard Hawks), in questo film era noto per compiere un gesto che consisteva nel lanciare ripetutamente una moneta e riprenderla con la stessa mano. Questo gesto è presente nel film “A qualcuno piace caldo”, ma è compiuto dal gangster rivale che viene nascosto nella torta di compleanno per uccidere George Raft. - Joe E. Brown Interpreta il miliardario Osgood Fielding. È un attore comico noto per le dimensioni enormi della sua bocca. - Charles Lang Jr. = direttore della fotografia La fotografia è in bianco e nero perchè i film di gangster degli anni ’30 a cui Wildr fa riferimento erano in bianco e nero. RIPRESE • Gli interni sono stati girati in studio, mentre gli esterni in location reali. Le immagini iniziali del film sono state girate a Los Angeles. La location più interessante è quella dell’hotel di Miami dove si svolge la parte finale. Quest’hotel in realtà si trovava a San Diego (Hotel del Coronado: edificato all’inizio del Novecento, pare che sia una delle più grandi strutture in legno presenti in America). • Wilder torna alla vecchia abitudine di iniziare le riprese senza aver concluso la sceneggiatura (scriveva le scene di notte e le girava di giorno). • Per insegnare ai due attori come atteggiarsi in modo femminile fu ingaggiato da Wilder Barbette, nome d’arte di Wander Clyde: uomo che si travestiva da drag Queen in numeri acrobatici. Si trovò bene con Tony Curtis, ma non riuscì ad interagire in maniera soddisfacente con Jack Lemmon, che non voleva seguire le sue indicazioni perchè voleva rendere il suo personaggio goffo e maldestro. • Le riprese non comportarono particolari problemi. L’unico problema fu il comportamento di Marilyn Monroe, che continuava ad arrivare in ritardo e a non ricordare le battute, anzi era peggiorata perchè faceva largo uso di farmaci mischiati con l’alcool. Inoltre si assentò per un periodo di malattia e concluse le riprese prima perchè rimase incinta di Arthur Miller, ma pochi giorni dalla fine delle riprese perse il bambino. Ci fu una polemica su questo perchè fu accusato Wilder per aver caricato l’attrice di stress durante le riprese. COLONNA SONORA L’autore della colonna sonora è Adolph Deutsch. Un ruolo importante nella scelta della musica ce l’ha Matty Malneck, che aveva già collaborato con Wilder per “Testimone d’accusa”. Il suo ruolo è quello di scegliere i brani jazzistici d’epoca da utilizzare, infatti la maggior parte della musica non è composta da Adolph Deutsch, ma da arrangiamenti jazz che risalgono all’epoca in Scampati miracolosamente, ben consapevoli di essere braccati dalla gang di Ghette Colombo, esecutrice della strage, tentano di far sparire le proprie tracce travestendosi da due suonatrici di jazz, Josephine e Daphne, e partendo con un'orchestra femminile in trasferta in Florida. Durante il viaggio in treno conoscono Zucchero, bella cantante e suonatrice di ukulele col vizio dell'alcool, reduce da delusioni sentimentali e a caccia di un miliardario da sposare. Giunti nell'albergo di Miami, per far breccia nel cuore della collega Joe si cala nei panni di Junior, annoiato miliardario figlio di un magnate del petrolio, sfruttando lo yacht del vero miliardario Osgood Fielding II, che a sua volta si innamora a prima vista di Daphne, alias Jerry, e ne chiede la mano. Nello stesso albergo si tiene un congresso de "Gli amici dell'opera italiana", in realtà una riunione di gangster, tra cui il gruppo di Ghette, in cui si imbattono i due musicisti. Durante un'ennesima fuga rocambolesca sul motoscafo di Osgood, Zucchero cade fra le braccia di Joe, nonostante lui le riveli di essere un bugiardo squattrinato, mentre Jerry rivela al miliardario di essere un uomo, sentendosi rispondere "beh... nessuno è perfetto!". L’APPARTAMENTO (1960) Wilder sceglie il registro della commedia drammatica, utilizzando il cinemascope in bianco e nero per ottenere un impatto realistico. Ancora una volta abbondando i meccanismi d’inversione: l’energia dell’impiegato è canalizzata nella suddivisione dell’uso del suo appartamento da parte dei suoi superiori piuttosto che nel suo lavoro, i suoi vicini sono convinti che sia un donnaiolo, mentre in realtà è solo un uomo solo, senza alcuna vita sessuale. Anziché licenziarlo per i suoi intrallazzi, il suo capo gli prospetta una promozione a patto di poter beneficiare dell’appartamento. Tutto è il riflesso patetico di una realtà fatta di menzogne e di manipolazioni che compensano le frustrazioni con l’adulterio, e per riuscirvi, ognuno usa gli strumenti di potere della propria classe sociale (il dirigente fornisce l’alcool, il capufficio offre del denaro in regalo dell’amante). Eppure l’impiegato è un romantico, è innamorato della ragazza dell’ascensore, che è proprio l’amante del padrone. Proprio quando ottiene la promozione rinuncia per disgusto, degli altri e di se stesso. La ragazza lo raggiungerà dopo aver piantato in asso l’amante. Nel finale troviamo due disoccupati che hanno perso le loro illusioni rifiutando ogni compromesso e si ritrovano ai margini della società, perchè chi non accetta di sottostare alla logica del potere perde ogni speranza di ascesa sociale. Quindi si tratta di un film critico verso le istituzioni americane. Sceneggiatura Primo film di Wilder basato su una sceneggiatura totalmente originale da “L’asso nella manica”. Pur essendo basato su una sceneggiatura originale, il film si basa su alcuni spunti: 1. In primo luogo il film “Breve incontro” = film molto importante e famoso che racconta di una relazione clandestina: un uomo e una donna entrambi sposati con figli si incontrano casualmente ad una stazione e si innamorano, cominciano a frequentarsi però poi decidono di lasciarsi e di non rivedersi mai più. In particolare in questo film c’è una scena dove i due innamorati stanno per fare l’amore, ma sono interrotti da un imprevisto: L’uomo Alec decide di portare la ragazza Laura in un appartamento di un suo amico del quale lui possiede una copia delle chiavi, ma ad un certo punto il proprietario dell’appartamento torna inaspettatamente. La donna riesce ad andarsene prima di essere scoperta, mentre l’uomo rimane lì con grande imbarazzo, il proprietario si mostra irritato e si fa restituire la chiave. Analogia parziale con “L’appartamento” perchè qui il proprietario dell’appartamento non è consenziente. 2. Fatto di cronaca: scandalo avvenuto ad Hollywood nel 1951. Walter Wanger (un famoso produttore indipendente) e Joan Bennett (nota diva hollywoodiana) sono sposati. Ad un certo punto l’uomo scopre che la moglie lo tradiva con il suo agente Lang, si presenta armato e gli spara un colpo di pistola procurandogli soltanto una ferita non molto grave. Questo fatto di cronaca ha in comune con il film il fatto che la donna e l’amante si incontravano in un appartamento di Beverly Hills che Lang si era fatto prestare per l’occasione da un suo dipendente. 3. Film “La folla” (1928, di King Vidor) = uno dei più importanti film muti americani della fine degli anni ’20. Racconta la storia di un giovane che dalla provincia arriva a New York con grandi aspettative di lavoro e invece trova lavoro come impiegato in un grande ufficio descritto come nel “L’appartamento” come un enorme spazio pieno di scrivanie. Ci sono forti analogie, per esempio le citazioni, le inquadrature, le scene e l’uso della dissolvenza incrociata. Un’altra analogia (con l’inquadratura dell’ufficio dall’alto) è con “La fiamma del peccato”. • Un aspetto interessante è che inizialmente Wilder voleva realizzare prima il testo teatrale, poi la sceneggiatura per il film. Ha dichiarato di aver rinunciato a quest’idea perchè si era reso conto che a teatro non sarebbe stato possibile realizzare il contrasto tra le dimensioni dell’appartamento e quelle dell’ufficio. IL CAST DEL FILM • Jack Lemmon (C.C. Baxter) Wilder era stato entusiasta della sua interpretazione nel film precedente e desiderava coinvolgerlo in un altro suo film, il personaggio che interpreta viene pensato su misura per lui. • Shirley MacLaine (Fran Kubelik) Al momento in cui Wilder la ingaggia era già conosciuta, ma non era ancora una star. Aveva esordito nel cinema nel 1955 interpretando la protagonista femminile nel film di Hitchcock “La congiura degli innocenti”. Poi aveva recitato in un film comico e nel 1958 aveva recitato nel film “Qualcuno verrà” dove interpreta il ruolo di una prostituta, ruolo ricorrente. Si tratta di un’attrice straordinaria e importante con una lunga carriera, è ancora attiva. Ha vinto solo un premio oscar nel 1983 per il film sentimentale “Voglia di tenerezza”. Come Aubrey Hepburn e Marilyn Monroe ha interpretato due film di Wilder: “L’appartamento” e “Irma la dolce” (interpreta una prostituta a fianco di Jack Lemmon). Wilder ha contribuito in maniera decisiva al suo successo e alla sua trasformazione in una star, nonostante questo l’attrice non si è espressa in maniera entusiastica sulle collaborazioni con Wilder perchè racconta che il regista dedicava molte più attenzioni a Jack Lemmon rispetto a lei, infatti i due non avevano un buon rapporto. • Fred MacMurray (Jeff D. Sheldrake) Protagonista de “La fiamma del peccato”. L’attore aveva qualche perplessità nell’accettare il ruolo, perchè poco prima aveva recitato in un film della Disney. • Per quanto riguarda gli altri personaggi secondari sono interpretati da bravissimi attori, in particolare è importante ricordare il personaggio del dottor Dreyfus, interpretato da un attore bravo ma non particolarmente famoso: Jack Kruschen. Un aspetto importante di questo personaggio (dottore vicino di casa di Jack Lemmon che interviene quando muore la donna) è che Wilder per la prima volta in un suo film introduce un personaggio caratterizzato in modo esplicito come TRAMA l contabile C.C. Baxter, soprannominato "Bud" ("Ciccibello" nella versione italiana), lavora presso una grande compagnia di assicurazioni di New York e per arrotondare le entrate affitta il piccolo appartamento in cui vive a suoi dirigenti per incontri extraconiugali, durante i quali se ne va in giro per la città. Tutto procede secondo questa routine fino a che non si innamora di Fran Kubelik, ascensorista del grattacielo in cui ha sede la compagnia e amante del capo del personale, Jeff Sheldrake. Proprio Sheldrake, dietro consiglio di un collega, si rivolge a Baxter per ottenere l'uso dell'appartamento e la sua iniziale riluttanza viene vinta grazie ad una promozione ai "piani alti" della compagnia. Durante un incontro fra i due amanti la vigilia di Natale, Sheldrake comunica a Fran che non ha intenzione di chiedere il divorzio per sposarla come invece le aveva promesso. Amareggiata e umiliata, dopo che Jeff è uscito la ragazza tenta il suicidio ma Baxter giunge appena in tempo per evitare il peggio. Quando informa Sheldrake dell'accaduto, la telefonata viene intercettata dalla segretaria ed ex-amante di quest'ultimo che per vendetta e gelosia riferisce tutto alla moglie. Cacciato di casa, Sheldrake riprende la relazione con Fran e torna a chiedere a Baxter la chiave dell'appartamento per trascorrervi con lei la notte di capodanno. Il giovane questa volta si rifiuta e si licenzia dalla compagnia, consegnandogli la chiave del bagno dei dirigenti anziché quella del proprio appartamento. Appresa la notizia durante il cenone, Fran si rende conto dei propri sentimenti e pianta in asso l'amante per correre da Baxter, che finalmente le confessa il suo amore. PRIMA PAGINA (1974 - The front page) - Il film è l’adattamento di un testo teatrale fortemente modificato e riscritto dalla coppia Wilder-Diamond. Il soggetto del film è basato su una famosa commedia del 1928 rappresentata a Broadway che aveva avuto un grande successo e numerose repliche (“The front page”). Il testo è scritto da Ben Hecht e Charles MacArthur. Ben Hecht è un personaggio importante che ha lavorato per il teatro ed è uno dei più grandi sceneggiatori cinematografici della hollywood classica. È di origine ebraica come Wilder, ma più grande. - La commedia era interamente ambientata nella sala dei giornalisti all’interno del carcere, mentre nel film non è l’unica location. - Prima dell’adattamento di Wilder la commedia ha avuto altri due adattamenti cinematografici entrambi di successo. Il primo (1931) è diretto da Lewis Milestone ed è la versione cinematografica più fedele al testo teatrale. Il secondo è “La signora del venerdì” (1940) di Howard Hawks, che invece modifica fortemente la caratterizzazione dei personaggi: il giornalista è interpretato da un’attrice femmina, scelta originale ma non convincente (attrice protagonista: Susan Sarandon, poi Rosalind Russel e Cary Grant). - Le due principali modifiche di Wilder e Diamond sono il fatto che rispetto al testo degli anni ’20 la satira viene riscritta con un linguaggio più crudo e volgare, poi vengono introdotte scene che si svolgono in altri ambienti. Un’altra differenza riguarda l’ambientazione: il testo originale del 1928 è di ambientazione contemporanea, invece l’adattamento di Wilder girato negli anni ’70 è ambientato negli anni ’30. Si tratta di un aspetto interessante perchè i film del regista si inseriscono nella tendenza dei film con un approccio nostalgico verso il passato (il primo film di questa tendenza è “Bonnie and Clyde”). - Probabilmente Wilder è stato incoraggiato nel girare questo film dal successo ottenuto l’anno precedente con il film “La stangata”, che aveva vinto 7 oscar. Mentre “Prima pagina” non ebbe successo né per la critica, né per gli incassi. Principali differenze tra film e commedia teatrale (riassunto) 1. Il linguaggio viene “modernizzato”, ovvero reso più crudo e volgare. 2. La commedia si svolge interamente nella sala stampa del penitenziario di Chicago, mentre il film utilizza altre location. 3. La vicenda, che nel play è contemporanea, nel film rimane ambientata alla fine degli anni ’20 e quindi si svolge nel passato. • Il regista riprende in chiave comico-satirica alcuni temi presenti nel film “L’asso nella manica”, come quello sul “cattivo giornalismo”: falsificazione della realtà da parte della stampa e cinismo dei giornalisti. Ad esempio la scena sul concetto dell’interesse umano (il pubblico non si interessa ad una grande catastrofe, ma ad un caso singolo). Ci sono anche alcune battute riprese dal film. TRAMA Chicago, 1929. I giornalisti dei principali quotidiani soggiornano nella sala stampa della Corte Criminale in attesa dell'esecuzione di Earl Williams, condannato all'impiccagione per l'uccisione di un poliziotto di colore, ma, in realtà, per il fatto di appartenere alla "Friends of American Liberty", organizzazione anarchica. Tra loro dovrebbe esserci anche Hildy Johnson del Chicago Examiner, che però ha deciso di sposarsi e trasferirsi Filadelfia dove si dedicherà alla pubblicità. Il suo direttore Walter Burns, visti inutili i tentativi di fermare il suo dipendente, cerca di stuzzicarne l'orgoglio sostituendolo con un giovane e sprovveduto collega. Il condannato, dopo la sua ultima cena, approfittando dell'interrogatorio dello psicanalista Eggelhofer, sfugge allo sceriffo Peter Hartman ed evade. Cercato invano per tutta la città, in realtà è rimasto nascosto all'interno dell'edificio, finendo col ritrovarsi nella sala stampa dove è rimasto il solo Hildy, di passaggio per dare l'addio ai colleghi. La situazione inaspettatamente favorevole induce il giornalista a nascondere l'uomo e convocare subito il suo direttore per fare un ultimo scoop. Scoperti però dai colleghi e dallo sceriffo, Johnson e Burns vengono arrestati. Nella cella incontrano il funzionario del governatore dell'Illinois che aveva consegnato in precedenza una sospensione dell'esecuzione a sindaco e sceriffo, che per speculazione elettorale l'avevano respinta tramite un cavillo. Sbugiardato, il sindaco libera i due e su richiesta di Burns ritarda la partenza del treno per Filadelfia con la sposa promessa che ha ormai rinunciato al matrimonio. I due raggiungono la stazione su un cellulare della polizia a sirene spiegate e Burns saluta con affetto il suo miglior giornalista fingendo di rassegnarsi alla perdita, ma ha già in mente un piano per riaverlo con sé
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