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Filologia Romanza - Fabiani Lorenzo, Appunti di Filologia romanza

Riassunto dettagliato relativo alle lezioni svolte

Tipologia: Appunti

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Scarica Filologia Romanza - Fabiani Lorenzo e più Appunti in PDF di Filologia romanza solo su Docsity! FILOLOLOGIA LINGUISTICA E ROMANZA CHE COS’E LA FILOLOGIA ROMANZA La parola ‘’ filologia’’ significa ‘’ amore del discorso’’ (o dello studio, o della dottrina) , dal greco ‘’philein’’ che significa amare e ‘’logos’’ che significa discorso. Il termine filologo originariamente poteva indicare colui che è ‘’ amante della conversazione’’, come Socrate definisce se stesso nel ‘’Fedro’’ di Platone, o addirittura un chiacchierone. Nel corso della storia il termine filologia ha assunto diversi significati . Nel senso più tecnico è considerata come l'arte dell'edizione critica dei testi, cioè la disciplina che analizza i materiali come manoscritti o stampe per stabilire la forma originale dell'autore oppure come era esattamente quando è stato messo in circolazione per la prima volta. In questo ha come necessario complemento la storia della tradizione, cioè la storia dei manoscritti e delle stampe. Nel senso più esteso lo si può considerare con le parole di Auerbach , secondo lui la filologia è ‘’ l'insieme delle attività che si occupano in maniera metodologica del linguaggio dell'uomo e delle opere d'arte composte in questo linguaggio’’. Le lingue romanze sono delle lingue nate dalla frantumazione e dalle trasformazioni nel tempo e nello spazio del latino parlato nell'impero romano e con un termine più semplice queste lingue si dicono anche neolatine. Ci sono diversi raggruppamenti: >: - lingue iberoromanze (portoghese , galego, spagnolo o castigliano, catalano) ; - lingue galloromanze (occitano, francese, francoprovenzale) ; - lingue italoromanze ( italiano, sardo, corso) ; - lingue retroromanze ( romancio, ladino, friulano) ; - lingue balcanoromanze (dalmatico, romeno) Trattare queste lingue come un'insieme ha senso dal punto di vista della linguistica storica perché se formano un gruppo Che prende il nome di famiglia linguistica virgola in quanto derivano tutte da una lingua comune che è il latino: l'origine comune spiega le somiglianze e le varie differenze di ognuna di esse . Lo studio dei testi non può fare a meno di competenze linguistiche senza le quali non è possibile interpretare e studiare i problemi di un'edizione critica . Per questo motivo è sempre stata necessaria un'introduzione alla linguistica storica e alla grammatica storica : la linguistica storica comprende la teoria del mutamento linguistico e lo studio della lingua nel tempo ; la grammatica e la descrizione di una lingua mettendo in relazione gli elementi con una fase più antica virgola che nel caso delle lingue romanze e il latino. Esiste quindi una circolarità fra filologia e linguistica : la filologia fornisce alla linguistica dati testuali, la linguistica fornisce alla filologia le norme linguistiche per fare un'edizione dei testi e per poterli interpretare. La filologia romanza è caratterizzata da una visione sintetica, che ha come dominio privilegiato il medioevo a partire dalla disgregazione del latino come lingua parlata e dalla formazione delle lingue romanze fino all'affermazione dell'umanesimo. Infatti il medioevo è considerata come un'epoca ‘’ di una civiltà formata dall'incontro di popolazioni, lingue e culture diverse, in cui il riconoscimento di una lingua (latino) e di una cultura comune ( quella classico-cristiana) Fornisce un elemento di reciproco riconoscimento’’ (Antonelli). CAPITOLO 2 PRIMA DELLA FILOLOGIA ROMANZA Solo a partire dal primo 800 nasce il concetto secondo il quale più lingue discendono da una sola dal punto di vista scientifico, però questo non significa che alle spalle di questo periodo ci sia un vuoto. DANTE Prima di tutto vanno citate alcune pagine del ‘’De Vulgari Eloquentia’’ di Dante , scritto in latino fra il 1304 e il 1306. Per Dante i rapporti sono all'opposto di come sono stati evidenziati per noi : il latino (detto ‘’gramatica’’) e per lui una lingua che sta al di sopra delle altre, che è immutabile e che è stata creata per l'espressione dei dotti a partire da elementi volgari, cioè dalle lingue parlate. Dante però ha chiaro che il volgare cambia nel tempo : ‘’ se gli antichissimi Pavesi rinascessero oggi e parlerebbero con i Pavesi moderni potrebbero riconoscere che si tratta di una lingua diversa’’. a chiaro anche che i tre volgari letterali sono ‘’lingua d’oc’’ (provenzale) , ‘’lingua d’oil’’ (Francia) e ‘’lingua di si’’ (italiano, o meglio dire toscano) E che sono molto vicini tra di loro e ne deduce che derivano da una sola lingua e ne riporta anche alcuni esempi : DEUM (latino) , DIEU (oc) , DIEU (oil) e DIO (toscano) ; TERRAM (latino , TERRA (oc) , TERRE (oil) e TERRA (toscano). All'epoca di Dante il latino è la lingua della cultura e della scuola ed è l'unica oggetto di insegnamento, mentre il volgare, nonostante un uso letterario già consolidato, e ancora sentito come una lingua del parlato popolare e che non è oggetto di insegnamento (cosa che possiamo ritrovare anche oggi nelle caratteristiche del dialetto rispetto alla lingua standard). generalmente Dante fa una distinzione tra ‘’ poeti grandi’’ perché si hanno scritto il latino quindi in una lingua che ha delle basi grammaticali , e quelli ‘’a caso’’, cioè coloro che hanno scritto in una lingua che non ha avuto alcuna sistemazione grammaticale. LE PRIME GRAMMATICHE DELLE LINGUE ROMANZE In realtà già era stato fatto qualcosa prima di tante per elaborare una norma linguistica, precisamente nell'ambito della poesia dei trovatori provenzali coltivata attivamente in Catalogna e in Italia settentrionale. In particolar modo ricordiamo il catalano Raimon Vidal, il quale scrisse le ‘’Razos de trobar’’ , cioè ‘’regole della poesia’’. Il suo scopo era quello di far conoscere quali trovatori abbiano trasmesso i migliori esempi a tutti coloro che vorranno apprenderle appunto queste regole furono rielaborate verso la fine del 200 in Sicilia con il nome di ‘’Regles de trobar’’ , per incarico del re di Sicilia a Giacomo d’Aragona. Un altro rifacimento venne scritto successivamente in Sardegna con il nome di ‘’ dottrina dell'accordo’’. Nell’Italia del nord-est , una delle zone più importanti per la formazione della tradizione scritta trobadorica, e stato scritto il ‘’Donato provenzale’’, in cui ‘’donato’’ indica ‘’grammatica’’. Più tarda invece e la maggiore opera di grammatica promossa a Tolosa dal concistoro della poesia: si tratta di un'associazione di poesia con lo scopo di dettare regole precise in base alle quali giudicare le poesie nel concorso è un incaricato del concistoro di nome Molinier , produsse insieme ad altri collaboratori un trattato intitolato ‘’Regole d’amore’’, dove ‘’amore’’ indica ‘’poesia’’. la più antica delle grammatiche a stampa di lingua moderna e quella castigliana che venne redatta nel 1492 (hanno del viaggio di Cristoforo Colombo e della caduta di Granada, ultimo residuo del MUTAMENTO LINGUISTICO E VARIAZIONE : DA SCHLEICHER ALLA GEOGRAFIA LINGUSITICA Nel corso del secolo , si fa strada una concezione che porta la lingua nell’ambito delle scienze naturali >: la lingua è pensata come un organismo vivente, in continuo mutamento , così come le specie animali e vegetali. Questa idea è sostenuta da Schleicher . I NEOGRAMMATICI Gli studiosi Osthoff e Brugmann affermano che ci sono diversi principo neogrammaticali da rispettare : - primo : ogni mutamento fonetico si compie in base a delle condizioni, cioè obbedisce alla legge fonetica. Per fare un esempio : in francese la A tonica latina diventa ‘’e’’ , come in MARE – MER - secondo : i mutamenti irregolari rispetto alle leggi fonetiche possono prodursi per analogia . Per esempio : POSITUM – POSTO ; REMASUM – RIMASTO : in base alle leggi fonetiche dovrebbe essere ‘’RIMASO’’, però si arriva a ‘’RIMASTO’’ prendendo spunto da ‘’POSTO’’ , quindi per analogia. Si parla in questo caso di forma di attrazione , che sovrasta quella fonetica. Ci sono però dei limiti >: ci si basa sull’asse verticale (cronolgoia) e sulla pretesa dell’ineccepibilità delle regole , si ignora quindi l’asse orizzontale : sembra che ogni evoluzione sia interna ad un sistema , senza considerare eventuali influenze esterne da altri sistemi – nasce quindi l’idea di lingua come sistema chiuso , contrapposto ad un sistema aperto e permeato da influenze esterne. SCHUCHARDT , IL LATINO VOLGARE E LA TEORIA DELLE ONDE Schuchardt elabora ‘’il sistema vocalico del latino volgare’’ , che affronta con un nuovo metodo il problema del latino da cui derivano le lingue romanze , già definito come latino popolare . Esamina e classifica una vasta documentazione anteriore al 700, studiando le varie grafie per valutare in che modo rappresentino la pronuncia. Il problema è che una vastità di materiali come questa è molto confuso, perché contiene tutte le possibili variazioni. L’osservazione di Schuchardt è che le diverse varietà lingusitiche non sono isolate, ma si influenzano a vicenda ; dunque, non è sufficiente considerare l’elemento lingusitico solo seguendo l’asse verticale, cioè l’asse del tempo e come regolate da leggi fonetiche che riguardano una lingua chiusa , ma devono essere considerati anche i rapporti orizzontali, cioè le eventuali influenze. Da questo, si elabora l’immagine di uno specchio d’acqua sul quale si formano delle onde , che partono ognuna da un centro e si allargano a cerchio incrociandosi tra loro. Il nome di questa teoria è ‘’teoria delle onde’’. LA GEOGRAFIA LINGUISTICA La dimensione geografica spaziale ha acquistato importanza nello studio delle lingue , fino alla nascita degli atlanti linguistici (ALF). Un metodo per interpretare la distribuzione geografica dei fatti linguistici per trarre delle deduzioni cronologiche è dato dalle ‘’normale areali’’ di Matteo Giulio Bartoli : ci sono criteri per determinare quale sia tra le forme più antiche che compaiono nelle lingue romanze. Le norme areali sono : 1- area isolata : tra due forma quella più antica è generalmente quella più in uso nell’area isolata ( meno esposta alle comunicazioni , come la Sardegna che conserva i derivati del latino EQUA – EBBA ‘’cavalla’’ ; mentre la Toscana ha come esito quello di CABALLA – CABALLUS . 2- area laterale : la lingua più antica è quella in uso nelle aree laterali piuttosto che in quelle centrali, per esempio gli esiti di EQUA sono presenti nelle lingue iberiche , come nel portoghese EGUA e romeno IAPA 3- area maggiore : la lingua più antica è quella in uso nell’area di maggiore estensione ( sempre se l’area minore non sia isolata o laterale) , per esempio nelle lingue galloromanze , in italia e in romania si trovano esiti del latino FRATER, mentre nelle lingue iberiche si hanno gli esiti di GERMANUS ( spagnolo – HERMANO) L’EDIZIONE DEI TESTI A LA CIRCOLARITA’ La circolarità è una disciplina molto importante che mediante l'analisi linguistica i la critica testuale mira alla ricostruzione e alla corretta interpretazione dei testi. molto importante da sottolineare e la circolarità tra filologia e linguistica : la filologia fornisce la linguistica i dati testuali, la linguistica ha la filologia l'enorme e le cognizioni linguistiche per fare edizione di testi e per poterli interpretare. Importante è la figura di Auerbach, il quale dichiara che una delle forme più antiche considerata la più nobile da molti studiosi per la ricostruzione testuale è l'edizione critica dei testi : ha il fine di ritrovare la forma che l'opera aveva quando è uscita dalle mani dell'autore e per fare questo è necessario lavorare sui testimoni (fonti) attraverso cui il testo oggetto di ricerca ci aggiunto ed interrogarli in maniera opportuna per ricostruire correttamente il testo. si tratta di un tentativo per leggere un certo testo il più vicino possibile alla volontà originale dell'autore e questo avviene grazie agli errori presenti nelle forme successive, motivo per il quale il filologo deve indagare sulla veridicità delle fonti per poi compararle e dar vita ad un processo controcorrente per risalire alla fonte originale, tenendo in conto soprattutto delle possibili aggiunte. LE COMPETENZE DEL FILOLOGO Le competenze del filologo sono : - paleografiche : ogni testo ha delle caratteristiche proprie, infatti ogni manoscritto è individuale e per questo la costruzione del libro era un lavoro complesso dove ogni persona aveva funzioni distinte (copista, miniaturista, editor -cioè colui che controlla dall'alto) . tra le principali attività in questo campo abbiamo : datare un manoscritto, collocarlo a livello geografico, riconoscere la mano dello scrivente e collocarlo a livello socio- culturale - codicologiche : sistemi grafici che mutano nel tempo e per questo si potrebbe essere in difficoltà davanti ad un manoscritto del medioevo, a causa della presenza di miniature e alla particolare mise en page - diplomatiche - linguistiche : scripta, fatti linguistici originali o elementi aggiunti come nel caso della Toscanizzazione ; - storico- culturali : riconoscere il contesto del testo ; - ermeneutiche : capire l'intenzione originale dell'autore - critico- testuale : strumenti tecnici che permettono di risalire all'idea di testo originale perché ogni testo presenta delle difficoltà distinte Quando si parla di studio filologico è necessario tenere in considerazione alcuni elementi fondamentali : - processi di lunga durata : dalla classicità al quindicesimo secolo e oltre ; - continuità \ trasformazione della tradizione : da Plinio a Vincenzo di Beauvis (trafila testuale che accomuna autori che vanno dal primo al quindicesimo secolo) ; LA SCUOLA SICILIANA Si tratta della prima lirica in volgare italiano dove l’arte è vista come forma per consolidare il potere e la cultura diventa in nucleo principale. Ù Nasce attorno alla Magna Curia ( italia meridionale) di Federico II . Tra gli autori principali ricordiamo Giacomo da Lentini, Pier delle Vigne, Guido delle Colonne e Stefano Protonotaro. Di fondamentale importanza è l’invenzione del sonetto, generalmente affidata a Giacomo da Lentini. MADONNA DIR VO VOGLIO Citata da Dante nel ‘’De vulgari eloquentia’’ con l’intenzione di elencare i dialetti parlati in Italia ed scegliere il più colto , anche se non ne troverà. Analizza la lingua dei siciliani : riteneva che Giacomo provenisse dagli Apuli ( non dalla Sicilia) , dove si parla in maniera sgradevole , però alcuni spiccano per il modo raffinato legato alla curia. Si tratta di una poesia lirica caratterizzata da alcuni topoi della poesia d’amore – proviene dai trovatori ( doc) che sono stati i primi a poetare in lingua volgare : l’esaltazione della Madonna, l’amore che rapisce e l’indifferenza . Da questo è possibile inserire la presenza di tre principali testimonianze manoscritte : - V : Vaticano Latino – citta del vaticano , biblioteca apostolica ; - P : Banco Rari 217 – Firenze , biblioteca nazionale centrale ; - L : Redi 9 – Firenze , biblioteca medicea laurenziana CANZONIERE V Per quanto riguarda Giacomo , notiamo la presenza di un’annotazione ‘’ Giacomo il notaio’’ , quindi vediamo come si tratta di un poeta che fu uno stretto collaboratore dell’imperatore, tanto in materia giuridica come poetica ( linguaggio volgare) . Si tratta di uno scritto caratterizzato da più mani , per questo è stato un lavoro molto lungo ed è impaginato secondo i modelli della tradizione documentaria. Secondo Armando Petrucci l’organizzazione e la mise en page del codice sarebbero modellate su registri contabili prodotti all’interno delle compagnie mercantili ( paleografo : colui che si occupa della modalità di scrittura dei libri e della struttura – uno stesso scrivente poteva possedere una o più tradizioni grafiche che adottava in base alla funzione del testo – il paleografo è in grado di datare e collocare a livello geografico uno scritto) . Altri filologi lo avvicinano alla categoria dei notai , però entrambi fanno comunque parte della tipologia documentaria , atta alla diffusione informativa dei testi , ù Ci sono due statuti del testo : 1- Documentaria : testimonianza ; 2- Monumentaria : testimonianza + elevare un certo testo letterario per permettere una certa divulgazione di idee che sia duratura nel tempo CANZONIERE P Presenza della miniatura , per questo si colloca ad un livello più alto in quanto elaborato da un copista ( professionista , commissionato da una persona di alto rango). Armando Petrucci definisce questa tipologia di codice come ‘’ libro cortese di lettura’’ ( che si differenzia dalla scrittura documentaria) : caratterizzato da lettere rosse che segnano il paragrafo e si tratta di un libro che si ispira ai modelli cortesi. Si tratta di una mano professionista che doveva prestare i propri servigi ad una bottega dove venivano prodotti testi di altissimo livello. Si nota infatti una grande competenza dell’amanuense grazie alla sua abilità nel gesto grafico ( scrittura gotica) . Inoltre capiamo che si tratta di un professionista perché sulla pagina si nota la rigatura ( righe sul foglio) e la mano si muove sempre leggermente sopra la riga per mantenere sempre la stessa distanza. In tutti e tre i casi si tratta di manoscritti toscani , fatto importante perché si nota la diffusione della poetica di Giacomo in Italia centrale. Era necessario usare i ‘’compendi’’ , cioè segni aggiuntivi per risparmiare spazio e tempo . EX : ‘’ intante’’ – ‘’intate’’ ( trattino sopra la A) : il trattino sostituisce la nasale N ; oppure la P con una riga al centro per ‘’ per’’ ; oppure la P con trattino sopra sta per PR+ VOC ( pre , pra) ; ‘’7’’ sta per ‘’et’ ; ‘’9’’ sta per ‘’con’’ CANZONIERE L Stessa scrittura del P , perché comunque gotica, però si nota meno formalità. E’ fortemente probabile che la mise en page ( a colonna) della raccolta lirica laurenziana derivi direttamente dal suo modello originale, in quanto si tratta di una copia. COMPETENZE LINGUISTICHE : FONOLOGIA E SCRIPTA V : mapreso – m’à preso ( l’accento sta ad indicare il verbo avere) P : map(re)’so – m’à preso L : maprizo – m’à prizo E’ importante dire che la scripta è individuale e varia anche in base all’area : periodo in cui non avendo un suono associato ad un grafema e per questo ognuno crea un proprio ‘’vocabolario’’. Questo cambiamento è anche relazionato a periodi di transizione, quindi di crisi e di rielaborazione di sistemi linguistici : più grafie possono corrispondere allo stesso suono , ma anche più suoni potevano celarsi sotto la stessa grafia . La scripta è l’insieme delle tradizioni grafiche vigenti in un dato ambito e territorio che per convenzione regolano la trascrizione dei testi volgari in assenza di norme costitutive . 1) SISTEMI VOCALICI In questo caso si analizza il sistema italoromanzo : vige l’opposizione in sillaba tonica fra vocali aperte e chiuse : ci sono 7 suoni vocalici : A E E’ I O O’ U Invece per il sistema siciliano tutte le ‘’e’’ e le ‘’o’’ toniche sono aperte ; mentre nel toscano la ‘’è’’ tonica italoromanza è chiusa in ‘’i’’ ( ‘’tela’’ – ‘’tila’’) e la ‘’o’’ in ‘’u’’ 2) LA RIMA ‘’PRISO’’ : ‘’MISO’’ L : prizo – mizo – rima perfetta P : preso – miso V : preso – miso In questi ultimi due casi ‘’miso’’ si mantiene e per questo nasce una rima imperfetta : c’è un adattamento dal testo siciliano a quello toscano – diasistema – fusione tra i due testi per creare una forma ibrida tosco-siciliana . Per capire quali sono gli elementi che appartengono al testo di partenza e quali invece all’adattamento ( voluto dal copista per una migliore comprensione dell’originale nella lingua d’arrivo) – è necessario avere delle competenze storico-culturali : le poesie dei siciliane sono giunte a noi per la maggior parte attraverso manoscritti redatti in Toscana, i copisti sottoponevano il loro sistema linguistico a quello dei testi di partenza e con un processo di adattamento ibridavano la lingua . Ricordiamo inoltre che la lirica dei siciliani era molto influenzata dai modelli dei trovatori . sviluppatasi in Occitania ( mezzogiorno della Francia – punto di partenza) a partire dl XII secolo. Nascono quindi dei topoi legati al mondo di un amore complesso e per questo il poeta di pone in una posizione inferiore rispetto alla dama ( mi donz) e si narrava di un regolamento legato al modo di comportarsi a livello sociale . Questo elemento comincia a diffondersi : trovieri ( nord della Francia) ; zona germanica , iberica e italiana. Nel caso italiano nasce la scuola siciliana con Federico II e diventa quindi importante avere delle competenze intertestuali : due testi diversi comunicano tra di loro attraverso delle spie come nel caso delle parole e questo è affidato all'edizione critica cioè cercare di ricostruire un testo fino alla forma originale, soprattutto grazie alla presenza di errori. i poeti tra di loro comunicavano scegliendo un tema sul quale poetare ed esprimevano il loro punto di vista : per esempio Folchetto da Marsiglia e Giacomo da Lentini , la comunanza tra i due testi è stata rilevata per la prima volta da Torraca nel 1912 : Folchetto canta mentre Giacomo non lo fa perché la poesia siciliana è atta alla lettura e non al canto. In alcuni casi è possibile decidere di non portare avanti la comprensione ( croce – crux) , in altri è possibile usare la propria intelligenza per cercare di comprendere un verso. La sofferenza porta alla morte , però la si prova in vita , quindi Giacomo è in sospeso tra la vita e la morte. ( Dunque mor’u viv’eo?) . Per risalire al significato oltre ai documenti ci sono delle competenze culturali che ci permettono di capire che sta colloquiando con Folchetto, quindi si va a leggere la versione originale : ‘’ donc mor o viv? ‘’ : io vivo e muoio ; nell’edizione critica ‘’ dunque mor’ e viv’eo’’. Di fondamentale importanza in questo caso risulta essere lo stemma codicum ( ricostruzione genealogica tra i vari testimoni per cercare di capire qual è la fonte originale) . X La – Y da cui Z e W , da Z P e Gt e da W , V e Mem74 LATINO , LATINO VOLGARE E PRE-ROMANZO Il latino è la lingua dell'antica Roma e le sue origini sono collocabili nell'VIII secolo a.C. Con l'espansione del dominio romano il latino è divenuta la lingua dei territori conquistati e dei popoli sottomessi e aggregati nella parte occidentale del basso sistema dell'impero, giunto alla massima espansione sotto l'imperatore Traiano con l'acquisizione della Dacia. Nella parte orientale dell'impero il latino non ha mai prevalso sul greco che era più forte come lingua di di cultura, è però stato ugualmente lingua dell'amministrazione fino all'epoca di Giustiniano, per esempio è in latino la grandiosa opera legislativa chiamata ‘’Corpus Iuris Civilis’’. nella penisola balcanica la divisione fra l'area in cui si parlava in latino a nord è quella in cui si parlava il greco a sud segna una linea che attualmente si trova in Albania. Sul Mediterraneo era latinizzata l'Africa costiera a ovest di cartagine, mentre il greco prevaleva a est e in tutte le province asiatiche dell'impero. Il latino di cui possediamo attualmente una documentazione diretta è esclusivamente quello scritto e in prevalenza letterario. il latino invece di cui tutte le lingue romanze sono una continuazione e quello parlato, del quale esiste solo una documentazione indiretta. Ci sono varie fonti per la conoscenza del latino non letterario : - testi con ambizione mimetica rispetto al parlato - commedie di Plauto e Terenzio e il ‘’Satyricon’’ di Petronio ; - opere meno elevate consapevolmente sul piano stilistico – ‘’ epistole’’ di Cicerone dove si adotta un sermo familiaris ; - testi tardi elaborati nell'ambito della cultura cristiana e liberi da vincoli letterari ; - iscrizioni e scritture esposte - graffiti di Pompei - trattati tecnici – ‘’De Agricoltura’’ di Catone il Vecchio ; - lettere e comunicazioni della quotidianità scritte su papiri, cocci o tavolette - opere di grammatici dove si segnalano forme dell'uso ritenute scorrette per poterle censurare -. ‘’Appendix Probi ‘’ , forme che però nonostante la censura continuano ad essere usate come nel caso di ‘’calida’’ e ‘’calda’’, infatti noi attualmente utilizziamo il secondo lemma. La lingua scritta o letteraria non è però una lingua diversa dal parlato, infatti esistono degli usi che hanno diversi livelli ostili del parlato che variano secondo il livello culturale dei parlanti e secondo il registro più o meno formale. la lingua scritta si differenzia perché è formalizzata e risponde ad un insieme di regole speciali. A questo punto è importante dire che oltre ad una lingua parlata c'era anche in uso una lingua non parlata adottata solo dagli strati più bassi ma che comunque attraversa tutta la società che prende il nome di lingua sub standard (cioè al di sotto di quella letteraria) e l'ipotesi che ci viene fornita e che si debba pensare ad una sorta di ‘’ latino sommerso’’, che non appare nemmeno nelle scritture più vicine al parlato perché fortemente censurato in quanto considerato espressione di ignoranza È considerato quindi scorretto rispetto alla norma. comunemente si dà il nome di ‘’ latino volgare’’ a quel latino diverso dalla norma colta in cui è possibile ritrovare le innovazioni delle lingue romanze. Un altro aspetto molto importante da tenere in considerazione è il fatto che quello che più interessa parlando delle lingue romanze e considerare quella parte di storia del latino che più si avvicina a quest'ultime e quindi è opportuno ricorrere all'espressione ‘’ latino parlato tardo’’. con il termine ‘’pre romanzo’’ o ‘’protoromanzo’’ si designa lo stato della lingua Latina da cui hanno origine le lingue romanze ricostruite con il metodo storico comparativo. Grande importanza per la conoscenza dell’evoluzione della lingua al di fuori e al di sotto della tradizione letteraria sono le fonti metalinguistiche , cioè le annotazioni dei grammatici e le osservazioni degli autori sulla lingua. Tra le osservazioni più importanti abbiamo quella di Sant’Agostino che nel ‘’De doctrina christiana’’ parla della necessità che il discorso debba essere inteso anche da coloro che sono meno istruiti , quindi utilizzare un tono basso , fino a farlo diventare sublime. IL SOSTRATO Si dicono lingue di sostrato le lingue alle quali il latino si è sostituito : in ogni area dove è arrivato il dominio romano fra il latino è la lingua del luogo si è avuto un rapporto di bilinguismo, poi di diglossia e infine la lingua del luogo è stata abbandonata, anche se ci sono qualche eccezioni come nel caso del basco. L’etrusco e le lingue italiche Il territorio dove si erano insediati gli etruschi e un'area corrispondente all'attuale Toscana e al Nord del Lazio. l'etrusco è una lingua non indoeuropea è un fenomeno fonetico che è stato probabilmente attribuito all’etrusco e la cosiddetta ‘’gorgia toscana’’. Il greco Sulle coste dell'Italia meridionale e della Sicilia, nelle colonie della Magna Grecia, si parlava il greco, anche se è importante ricordare che anche se questa è un'area di sostrato in epoca romana il latino fu comunque parlato in questa zona. un'altra area greca e quella di Marsiglia. il greco si parlava anche a Roma ed era la lingua degli schiavi provenienti dal Mediterraneo e degli schiavi liberati che continuavano a far parte del popolo cittadino, motivo per il quale gli ambienti commerciali erano bilingui e si parlava greco nel mondo dell'artigianato e dei mestieri. In particolar modo ci sono tre ondate : - parlato inizialmente nelle colonie della Magna Grecia ed è sempre stato in contatto con il latino e ha fornito lemmi legati alla quotidianità come nel caso di oliva e spada ; - successivamente aumentano ancora di più i contatti ed entrano lemmi più alti come nel caso di filosofia, filologia e scuola ; restano comunque quelli più bassi come nel caso di bottega ; - la terza ondata corrisponde alla diffusione della cristianità in quanto la religione cattolica nasce in Oriente per poi subire la latinizzazione (Evangelium, Ecclesia, Parabola) Le lingue celtiche A questo sostrato sono attribuiti tre fenomeni di palatalizzazione : - il passaggio di A tonica aperta in ‘’e’’ – in francese e in parte di dialetti dell’italia settentrionale (emiliano) ex. Chose - U tonica e atona a ‘’Y’’ ex mur LA FRAMMENTAZIONE DEL SISTEMA È importante ricordare come la dell'impero romano fungeva come una forza centripeta che consentiva una forte attrazione linguistica . Il sistema del modello viene meno nel 476 che coincide con il momento della caduta dell'impero, dopo l'ultimo imperatore che fu Romolo Augustolo cominciano a notarsi delle differenze e per questo la lingua inizia a mostrare delle trasformazioni è tra le più importanti ricordiamo : Perdita del potere eccentrico dell'impero - A partire dal III secolo la crisi politica, sociale ed economica dell'impero è sempre più forte ; - nel 330 Costantino sposta la capitale a Costantinopoli e quindi l'Italia perde la sua importanza ; - nel 395, alla morte di Teodosio, l'impero viene diviso in due parti ; - nel 476 viene deposto l'ultimo imperatore Diffusione del Cristianesimo - nel 313 abbiamo l'editto di Milano - libertà di culto per i cristiani con Costantino - nel 392 l'editto di Costantinopoli - divieto dei culti Pagani con Teodosio a questo punto il cristianesimo sente la necessità di diventare un'istituzione politica e già con l'editto di Milano comincia a notarsi una certa struttura gerarchica ecclesiastica - importante è la lingua della cristianesimo (sermo humilis) - considerata come la lingua della comunità cristiana cioè quella del greco e del latino ; si sottolinea una religione popolare che esalta il valore del basso e lo innalza quindi ciò che è umile diventa alto ; la lingua della comunità è considerata come una lingua speciale ricca di neologismi, orientalismi e volgarissimi tipici del parlato ; la lingua della tradizione biblica come la vulgata di San Girolamo diventa una nuova retorica - Molto importante è anche il programma ideologico di Sant'Agostino , basato su una svalutazione del classicismo e su un’inversione del prestigio, secondo cui ciò che è umile e sublime e per questo è il linguaggio deve essere in linea con il basso, inoltre lo scopo è quello di immettere il credente all'interno di un'ideologia sublime (misteri della fede) che deve essere interpretata e per questo non è penetrabile da tutti nonostante la semplicità linguistica ; - San Girolamo e il rapporto ambivalente con la cultura classica : assistiamo ad una forte svalutazione dei classici e ad una forte ammirazione della semplicità perché secondo San Girolamo ‘’ chi li studia resta con fame della verità : non leggere filosofi, oratori e poeti in quanto si resta inappagati di tale lettura’’ (definita come ‘’cibo del diavolo’’) Importante poi anche l'epistola ‘’Ad Magnum’’ dove San Girolamo afferma l'importanza del valore classico in quanto ciò che era molto basso diventa alto però non c'è un repentino abbandono del classicismo in quanto porta la formazione e si punta quindi ad assorbire le linfe vitali del classicismo : San Girolamo e Sant'Agostino hanno avuto una formazione retorica per poi adottare l'ideale del basso, però non devono discriminare l'importanza del classico perché grazie a questo che sono formati e inoltre non è un caso che i testi in volgare siano delle traduzioni dei testi latini (volgarizzamenti) perché si contengono dei messaggi di valore però trasmessi con un volgo basso Si può escludere che il documento non sia stato scritto da un autore delle zone laterali, altrimenti ci sarebbe stato ‘’magis sanus’’. Questa tendenza investe il verbo latino e da origine a nuovi modi e tempi verbali oppure alla ristrutturazione di forme già esistenti : - indicativo passato, prossimo e futuro ; - condizionale presente ; - forme del passivo Per esprimere un’azione conclusa il latino usava l’indicativo perfetto , cioè una forma sintetica ( epistulam scripsi – scrissi una lettera) . Accanto a questa esiste una forma analitica, formata dall’indicativo presente del verbo ‘’avere’’ + il participio prossimo ( passato prossimo attuale) , il cui uso poi ha iniziato a prevalere. ( epistulam habeo scriptum – ho scritto una lettera) L’indicativo futuro aveva una forma sintetica che poi viene sostituita da quella analitica formata dal verbo all’infinito + l’ausiliare avere ( cantare habeo – devo cantare \ canterò) . L’ausiliare poi assume forme diverse, con il fenomeno della grammaticalizzazione ( cantare habeo – cantare ao – canterò ) – si torna alla forma sintetica Il condizionale è un modo che non trova esatte corrispondenze con il latino ( uso del congiuntivo , in quanto si vuole esprimere un futuro nel passato) ( cantare habebam – cantarìa , cioè canterei = cantare hebui , cioè canterei = l’ausiliare si grammaticalizza e nasce quindi il condizionale) Nelle forme passive esistevano forme sintetiche e analitiche con il verbo ‘’essere’’ e queste ultime prendono il sopravvento . ( amor – io sono amato \ amatus sum) -anus : vetulae ( diminutivo di ‘’vetus’’) - ungues : ungulas In questo caso si assiste alla lessicalizzazione del diminutivo : il diminutivo diventa la forma affermativa, non più negativa, come nell’Appendix Probi . INDOVINELLO VERONESE Conservato nella biblioteca capitolare di Verona. e un manoscritto liturgico proveniente dalla Spagna è transitato a Pisa nell'ottavo secolo per poi arrivare a Verona dove due persone aggiungono tre righe fondamentali dette prove di penna. le prime due righe mostrano un latino scorretto e la terza riga corrisponde all'addio del latino corretto e questo pone una complessa decifrazione della lettura ‘’ spingeva avanti i buoi , arava bianchi campi , teneva un bianco aratro e seminava un nero seme’’ MUTAZIONI 1- La costruzione della frase : in latino la costruzione della frase era libera infatti i costituenti logici non avevano una posizione fissa e la struttura era S+O+V , mentre nel modello romanzo è S+V+O . ( ‘’ se pareva boves’’ : costruzione romanza, tutte le altre seguono il modello latino) 2- Vocalismo (dalla quantità all'intensità) : in latino le vocali si distinguevano per il timbro e per la quantità (durata - lunghe e brevi) , la quantità ha un valore fonologico in quanto permette di distinguere coppie minime di parole : come ‘’ paalus’’ ( palo) e ‘’palus’’ ( palude) La durata delle vocali era per i romani una capacità innata per esempio nel periodo di Cicerone la metrica Latina si basava su suoni brevi e lunghi e durante una rappresentazione teatrale per esempio la metrica deve essere necessariamente precisa altrimenti il pubblico si potrebbe lamentare e tutti se ne accorgerebbero anche i meno colti perché ognuno sa distinguere le lunghe dalle brevi. con Agostino comincia a perdersi questa capacità ed è necessario anche ricordare per esempio la variante geografica perché Agostino era africano punto il problema nasce dalla confusione tra ‘’ os, oris’’ ( bocca) e ‘’ os , ossis’’ ( osso) , scaturita dall'incapacità di cogliere le vocali e le sillabe lunghe e brevi e per questo decide di usare il volgarissimo ‘’ossum’’ per farsi comprendere dalla gente, cosa per lui fondamentale, e anche se dovesse essere ripreso dai grammatici non gli importa. ci sono quindi due punti d’arrivo : 1. tra Cicerone e Sant'Agostino il sistema linguistico si perde e per questo va ricostituito 2. c'è poi un fattore culturale e autori come San Girolamo si chiedono se gli autori classici debbano essere scartati o modificati per il nuovo sistema linguistico e culturale si assiste quindi al passaggio dal vocalismo latino a quello tonico romanzo : è probabile che le vocali brevi si pronunciassero più aperte rispetto a quelle lunghe e questo ha fornito la riarticolazione del sistema vocalico e si passa da un sistema di 10 vocali ad uno di 7 e nasce di conseguenza un sistema pan romanzo che accomuna tutte le lingue romanze Altri fenomeni sono : - lenizione : indebolimento del suono della consonante che se sorda acquista sonorità ( sp. ‘’amigo’’ deriva da ‘’amicum’’) e se occlusiva passa alla fricativs ( it ‘’aveva’’ da ‘’ habebat’’) - articolo : si tratta di una categoria grammaticale sconosciuta dal latino classico che deriva dalla trasformazione dell'aggettivo dimostrativo - subordinazione di tipo oggettivo : deriva dalla congiunzione ‘’ quod’’ ( da cui per esempio l’it ‘’che’’) ISCRIZIONE DELLA CATACOMBA DI COMMODILLA Graffito in lettere capitali databile alla prima metà del nono secolo rappresenta un ammonimento rivolto all'ufficiante per evitare che le parti segrete delle orazioni venissero pronunciate ad alta voce di particolare rilievo è la forma dell'imperativo negativo ( non + infinito) che sostituisce il tipo classico ( ne + congiuntivo) . PLACITO DI CAPUA ( 960) Si tratta di una sentenza emessa dal giudice Arechisi riguardante la contesa su alcune proprietà terriere fra un privato e l'abbazia di Montecassino. si tratta di un atto registrato dal notaio Adenolfo. per risolvere vengono ascoltati i testimoni che recitano una formula dove certificano che le terre sono appartenute all'abbazia per trent'anni. (breve estratto in lingua volgare con un contorno notarile latino) ce ne sono poi altri tre dove è possibile notare le somiglianze con quello Capuano dal punto di vista linguistico. - esempi di oggettiva subordinata nel Capuano : ‘’ko’’ di traduce in ‘’ so che ‘’ ; - ‘’parte sancti benedicti’’ : Tina aggiunta nella parte finale della formula volgare ; - ‘’sao’’ : tratto culturale che non si eredita dal latino e non si utilizza il termine appartenente all'Italia meridionale ‘’saccio’’ per la volontà di elevare il parlato e mascherare i tratti linguistici più bassi DISTRIBUZIONE CRONOLOGICA DEI MUTAMENTI Fenomeni arcaici ( precedenti al VI – VII secolo) - Caduta del sistema vocalico quantitativo - contrazione delle declinazioni da 5 a 3 - diminuzione del sistema dei casi - lessicalizzazione del diminutivo - sincope della vocale post tonica - caduta della M (a partire dalle iscrizioni pompeiane) Fenomeni tardi ( VIII – IX secolo) - caduta di S e T finali - eliminazione del sistema dei casi (tranne in Francia e in Romania) - trionfo delle forme verbali analogiche IL TESTO PIU ANTICO IN LINGUA ROMANZA La delibera del Concilio di Tours testimonia la nascita ufficiale delle lingue romanze e inoltre si pone in evidenza l'intenzione di modulare un nuovo spirito di comunicazione : opposizione tra asse alto (latino) è un'asse basso, considerato come esterno e non alfabetizzato che utilizza il volgare GIURAMENTI DI STRASBURGO ( 842) a livello geografico sono stati composti nella zona settentrionale in lingua d'oil e sono contenuti nella Historia Filiorum Ludovici, che Mitardo, nipote di Carlo Magno scrisse sulle lotte che opposero fra loro i figli di Ludovico il Pio che si conclusero con il trattato di Verdun nel 843. questo avvenimento provoca una frammentazione territoriale, linguistica e culturale. Carlo e Ludovico il germanico si uniscono contro il terzo fratello Lotario : Mitardo testimonia questo atto di distensione tra i due che giurano un patto di non belligeranza. questi giuramenti però hanno un problema cioè la lingua infatti Ludovico era germanico mentre Carlo utilizzava una lingua romanza e quindi per far capire all'esercito nemico che si voleva stabilire la pace i due fratelli dovettero parlare nella lingua dell'altro per farsi capire LA SEQUENZA DI SANTA EULALIA ( 880) Si tratta di un testo che media tra la cultura clericale e la tradizione popolare. È un testo molto antico in lingua d'oil è redatto a confine con il Belgio contenente due testi scritti in onore della martire spagnola : è presente una sequenza Latina è una sequenza in volgare sicuramente per opera di un'altra mano e non è considerata come una traduzione dal latino. Lo scritto è affidato all’abate Hucbald, che muore nel 930 e che operava presso la scuola musicale del monastero di Saint Armand. Cenni sulla pronuncia del francese antico : Non ce una sostanziale corrispondenza tra grafia e fonetica, però in linea di massima cio che è rappresentato graficamente va pronunciato - La R va letta come in italiano ( non come nel francese moderno) ; - Le consonanti alla fine della parola vengono pronunciate ( bon e chanates) ; - Va pronunciata la desinenza ENT della terza persona plurale Vocali : - A si pronuncia come in italiano ; - E come in italiano ( aperta \ chiusa) ; - I ( idem) ; - O ( idem) ; - U come ‘’Y’’ ( come nel francese moderno) La sequenza è caratterizzata da 29 versi di lunghezza variabile con il termine di sequenza ci si riferisce ad una poesia Latina ritmica che si basa su inni religiosi e canti para liturgici : c'erano momenti della cerimonia dove si inserivano dei canti e per questo si rileva l'importanza della dimensione musicale e performativa della sequenza molto importante da considerare è anche il legame Con il latino sotto diversi punti : - cantilena Latina - la sequenza è lingua volgare riprende la melodia di quella Latina - sono in dialogo con il latino anche altri testi volgari di natura a geografica come il ritmo su sant'alessio - il testo volgare però non è considerata come l'esatta traduzione ma è comunque evidente un legame con il modello latino ci sono però anche delle differenze : - nel testo latino le tre sezioni hanno uguale peso e nella prima e nell'ultima sezione si insiste sui caratteri legati alla performatività e alla dimensione musicale del canto - nel testo volgare la sezione centrale ha più peso rispetto alle altre, la dimensione predominante è quella narrativa LA TRADIZIONE MANOSCRITTA – LA CANZONE DI SANTA FEDE Si tratta di un testo conservato da un solo manoscritto. l'epoca di produzione risale al XII secolo, dove prevale un forte sentimento di crociata per la terra santa con lo scopo di sottomettere la zona musulmana in Catalogna. L’epoca di composizione risale alla seconda metà dell’XI secolo. Il luogo di produzione e forse quello del Rouergue ( dove sorge l’abbazia di Coques , dove si conserva il corpo della martire) o forse più a sud ai margini del dominio catalano. Il contenuto ruota attorno al martirio di una giovane Santa che rifiuta di abiurare il cristianesimo, la sua morte doveva avvenire sul rogo ma giunge alla decapitazione dopo che un Angelo aveva spento il fuoco. l'opera termina con il trionfo della Chiesa e di Dio, la cui giustizia fa soccombere Diocleziano e Massimiano, persecutori dei cristiani contro Costantino. la prima sequenza ricorda quella di sant’Eulalia, la seconda presenta il contrasto tra il bene e il male che equivalga lo scontro tra cristiani e Pagani ed è qui che compaiono personaggi che a livello cronologico non dovrebbero esserci ma hanno una forte valenza simbolica. ASPETTI FORMALI Genere ageografico (voi insieme di testi composti in onore ai santi per celebrarne la memoria). Redatta in classe mono rime in 8 sillabe. Testo che ha origine Latina con la presenza di più fonti : passione di Santa fede, miracoli di Santa fede e l'opera di Lattanzio nella parte finale. PRONUNCIA DELLE VOCALI Le vocali atone e toniche si pronunciano come in italiano, l’unica incertezza è costituita dalla U che forse potrebbe valere come Y PRONUNCIA DELLE CONSONANTI
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