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Filosofia, appunti su Galileo e Rivoluzione Scientifica, Schemi e mappe concettuali di Filosofia

Appunti su Galileo, saggiatore e rivoluzione scientifica (specialmente caduta dei gravi e il moto dei corpi)

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 25/06/2023

bianca-zappini
bianca-zappini 🇮🇹

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Filosofia, appunti su Galileo e Rivoluzione Scientifica e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Filosofia solo su Docsity! GALILEI 1. Demolizione della cosmologia tolemaica → riconoscimento du un’unica scienza di moto e negazione della diversità di natura tra moti rettilinei e moti circolare portano al rifiuto della diversità di struttura tra cielo e terra (diversità rispettivi movimenti 2. La superficie lunare non è liscia → ai riteneva che essa fosse liscia ma galileo nota le macchie presenti sulla sua superficie (smentisce anche l'idea di Clavio= luna rivestita da materia cristallina) 3. Scoperta dei satelliti di Giove → smentisce l’idea aristotelica secondo la quale intorno ad un corpo non potessero ruotare altri corpi, solo la terra era immobile e al centro del movimento degli altri astri. Galileo scopre i 4 satelliti di Giove che compiono movimenti analoghi a quelli della luna attorno alla terra. QUindi se Giove ruota con i propri satelliti, anche la terra può ruotare intorno al sole 4. Scoperta delle macchie solari → si riteneva che i corpi celesti essendo perfetti fossero incorruttibili e non soggetti al divenire. Galileo trovando della macchie scure sulla superficie solare che comparivano e scomparivano mette in luce un processo di trasformazione in atto → i corpi celesti sono soggetti a fenomeni di alterazione e mutamento (le macchie non possono essere dovute al passaggio di astri) 5. Scoperta delle fasi di venere→ ai riteneva che solo la terra fosse un corpo opaco, privo di luce propria, illuminato dal sole → scopre che anche venere è illuminato dal sole 6. Scoperta delle galassie → scopre che oltre alle note “stelle fisse” esistono moltissime altre stesse unite a gruppi (galassie) SCOPERTE GALILEIANE IDEE ARISTOTELICHE IL MOTO DEI CORPI introduce il principio di inerzia: un corpo tende a conservare indefinitamente il proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finché non intervengono forze esterne a modificare tale stato la quiete era lo stato naturale dei corpi sublunari, il moto invece era temporaneo. I moti si dividono in NATURALI (il corpo si dirige verso il suo luogo naturale) e VIOLENTI (il corpo si allontana dal suo luogo naturale. → Galileo supera l’idea per cui la quiete è qualcosa di naturale e il moto si mantiene solo finché permane la forza che lo provoca LE LEGGI SULLA CADUTA DEI GRAVI tutti i corpi qualsiasi sia il loro peso cadono con la stessa velocità (la differenza di tempo impiegata a raggiungere il suolo è dovuta alla resistenza opposta dal mezzo in cui i corpi si muovono quindi l’aria) → grazie a questi studi inoltre riesce a scoprire l’accelerazione. quindi che i corpi cadono con moto rettilineo uniformemente accelerato, con incrementi di velocità regolari e costanti proporzionali agli intervalli di tempo a cui gli incrementi si riferiscono. La velocità di caduta dei corpi era direttamente proporzionale al peso dei cori che cadono e veniva accelerata dalla spinta comunicata al movimento dell'aria LETTERA A BENEDETTO CASTELLI TESI: alla bibbia spetta di sicuro la supremazia in materia di verità tuttavia è assurdo prendere alla lettera quello che vi è scritto altrimenti si cadrebbe nell’eresia. sebbene ciò che è riportato nelle sacre scritture sia la parola indubitabile di Dio non è detto che chi la legge e la interpreta sebbene sia un dotto sia in grado di coglierne il senso corretto inoltre gran parte del testo è chiaramente indirizzato al volgo incolto affinchè si convinca delle verità esposte al fine della sua salvezza ARGOMENTI A FAVORE DELLA TESI: 1. la Scrittura non sbaglia, ma possono errare i suoi espositori ed interpreti (interpretando alla lettera ciò che c’è scritto→ apparirebbero contraddizioni, eresie e bestemmie, porta anche a dare aspetti antropomorfi a DIo) 2. ciò che c’è scritto è stato scritto così per poter essere più facilmente capito da tutti 3. gli espositori devono trovare i veri sensi dei testo 4. non si può sapere se tutti gli interpreti hanno scritto esattamente la parola di DIO 5. RIFERIMENTI AL METODO: 1. pare che quello de gli effetti naturali che o la sensata esperienza ci pone innanzi agli occhi o le necessarie dimostrazioni ci concludono 2. non potendo asserire Lettera a Monsignor Dini, 16 febbraio 1615 (Breve estratto) Per comprendere meglio: Galileo nel frattempo - forse allo scopo di rettificare le espressioni non del tutto ortodosse della copia inviata a Roma dal Lorini - provvedeva a mettere in circolazione una nuova versione della Lettera al Castelli e il 16 febbraio 1615, affacciando il sospetto che il testo consegnato al Sant'Uffizio fosse stato falsificato, ne inviava a Piero Dini un esemplare corretto, chiedendo che fosse fatto leggere al padre Grienberger, matematico del Collegio Romano, e al cardinale Bellarmino. A questa lettera ne seguì un'altra datata 23 marzo. Le lettere risentono del clima di accuse da parte dei domenicani Caccini e Lorini contro il copernicanesimo. In entrambe Galileo chiariva ulteriormente le proprie idee sul rapporto tra astronomia copernicana ed esegesi biblica, e particolarmente nella seconda - dopo aver energicamente rivendicato l'effettiva e reale esistenza in natura delle conclusioni de systemate mundi di Copernico, che non erano solo un espediente per "salvare i fenomeni", ma erano lo schema matematico della «vera disposizione delle parti del mondo»- si avventurava in una spiegazione dettagliata di alcuni passi biblici comunemente considerati avversi alla teoria eliocentrica, soffermandosi soprattutto sul Salmo 18, in cui si paragona il Sole ad un gigante che percorre il cielo da un estremo all'altro. L'intento era sempre quello di dimostrare che il presunto accordo tra alcuni luoghi scritturali e le tesi tolemaiche non poteva affatto dirsi scontato, poiché altre interpretazioni inclini verso la posizione copernicana apparivano ugualmente, quando non maggiormente, plausibili. La scelta di insistere sulla questione esegetica presentava non pochi rischi per
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