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Filosofia del Linguaggio: Appunti e Slide di Chomsky - Prof. Falzone, Sbobinature di Filosofia del Linguaggio

Una panoramica della filosofia del linguaggio attraverso i concetti chiave di chomsky, come la grammatica universale, il corpo secondo chomsky, la competence e la performance, il bootstrapping prosodico e il tratto vocale del neonato. Anche la comunicazione tra regno animale e umano, la struttura morfologica del linguaggio e l'evoluzione del linguaggio.

Tipologia: Sbobinature

2023/2024

Caricato il 04/03/2024

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giulia-napoli-13 🇮🇹

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Scarica Filosofia del Linguaggio: Appunti e Slide di Chomsky - Prof. Falzone e più Sbobinature in PDF di Filosofia del Linguaggio solo su Docsity! FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO, appunti +slide La filosofia del linguaggio è una disciplina che ci impegna a riflettere e non esistono affermazioni fisse, ma totalmente soggettive. 1.Il linguaggio come funzione biologica La funzione biologica è un qualcosa che garantisce la nostra esistenza, la comunicazione è una funzione biologica, respirare, mangiare sono funzioni che permettono la sopravvivenza; la deambulazione (camminare) è un qualcosa di programmato e innato, però non è detto che sia un elemento fondamentale per la sopravvivenza. “L’evoluzione non è la tendenza alla perfezione”. 2.Correlati morfologici del linguaggio Il correlato morfologico del linguaggio è la struttura che permette di produrre e decodificare il linguaggio. L’evoluzione del linguaggio è la filogenesi, ovvero l’evoluzione delle funzioni biologiche del linguaggio. 3.Comunicazione del regno animale e umano La forma di comunicazione del regno animale condiziona la loro organizzazione sociale. 4.Come si organizzano le specie animali La comunicazione accomuna tutte le specie e permette di comunicare anche tra specie diversi. 5.L’influenza che ha la biologia della comunicazione sulla forma specifica di organizzazione sociale che è presente in una data specie In base alla forma di comunicazione dipende l’organizzazione sociale. COS’E’ IL LINGUAGGIO? Il linguaggio è una facoltà che consente di esprime il proprio pensiero (bisogni) tramite un codice. Un codice è un sistema che associa a un simbolo un dato significato. La lingua è un codice che si esprime tramite i fonemi (suoni linguistici). Il linguaggio si esprime tramite la lingua. DIFFERENZA TRA: -Simboli: sono le parole -Significati: sono gli oggetti del mondo. Esiste un dibattito tra linguaggio come INNATO e linguaggio come APPRESO (chiedersi se il linguaggio è innato o appreso è uguale a chiedersi se camminare è una funzione biologica oppure no). CHOMSKY Uno dei principali fondatori (temporanei) delle scienze cognitive, estremo innatista, un linguista di professione che compara le varie lingue mondiali (storico-naturali) è Chomsky. Egli ha una posizione DEFISICIZZATA, ovvero senza fisico, né corpo. Uno dei suoi primi scritti si scaglia contro il comportamentismo (per i comportamentisti la nostra mente era paragonabile ad una “scatola nera”, ovvero non era indagabile e l’unica cosa possibile da studiare è il comportamento). Per Chomsky era sbagliato, perché egli pensava che analizzare il comportamento non volesse dire conoscere il processo che c’è alle spalle perché per capire come funziona la nostra mente bisogna analizzare i processi come il linguaggio (nasce e muore con noi e non dipende dall’apprendimento). Chomsky analizza e compara le diverse lingue appartenenti a diversi continenti. Tutte le lingue del mondo hanno delle regole (struttura profonda) di base uguale. (ES. soggetto “agente”, verbo, oggetto “paziente”). Costituisce la struttura di ogni lingua che si contrappone alla struttura di superficie, che è l’uso che facciamo quotidianamente della lingua. In questo modo Chomsky, nel corso degli anni ha realizzato una serie di regole universali che costituiscono la grammatica universale, infatti se esiste una grammatica universale il linguaggio è innato non appreso, nasce con noi e nessuno ce lo ha insegnato. -Degli studiosi sostengono che c’è un salto tra le specie precedenti al sapiens, cioè un cambiamento qualitativo e il salto di qualità non è evoluzionistico e le nostre capacità cognitive non fanno salti. ARGOMENTO DELLA POVERTA’ DELLO STIMOLO: nessuno ci insegna le regole della grammatica universale ma si impara in maniera precoce, (bambino) nessuno insegna in maniera esplicita, quindi il bambino è esposto ad uno stimolo povero. (ES. Un bambino che pronuncia una parola in maniera scorretta, gli viene corretta la forma della parola ma non la grammatica universale). REGOLE DELLA GRAMMATICA UNIVERSALE Per Chomsky, la facoltà di linguaggio corrisponde alla grammatica universale. Formula questo pensiero nel 1965 ma ha variato un po’ i costituenti riducendoli negli anni 90 con il programma minimalista solo a tre regole (2 regole operatori e 1 meta-regola): 1.MERGE (unisci) che permette di unire al verbo gli elementi della frase 2. MOVE (sposta)sposta gli elementi della frase (frase passiva) 3.RICORSIVITA’ permette di applicare le regole a se stesse infinite volte, permette al linguaggio di organizzare il nostro pensiero. Quindi, “merge” costruisce la frase e “move” sposta gli elementi; queste due regole insieme costituiscono la grammatica universale insieme alla ricorsività, che permette al linguaggio di organizzare il nostro pensiero. L’UOMO HA UNA CAPACITA’ SPECIE-SPECIFICA  capacità unica del sapiens. Per Chomsky, l’uomo ha una capacità speciale, ovvero non può essere attribuita al corpo in generale, ma ha una capacità astratta perché non ha a che fare con gli organi periferici ed è indipendente dalle altre capacità mentali e si manifesta in “aspetto creativo” (ES. le tre regole della grammatica Egli è il padre fondatore dell’etologia (studio comparato del comportamento animale). Egli parla dell’IMPRINTING ANIMALE, cioè il processo di apprendimento che si verifica in una fase sensibile della loro crescita. Egli prende in considerazione anatre e papere; secondo lui, i cuccioli appena schiusi dalle uova mostrano un comportamento innato perché si imprintano ad un essere biologico da seguire. Lo definisce innato perché si verifica anche da condizione ambientale diverse, quindi l’imprinting è innato. Gli animali possono avere anche una componente appresa, infatti egli scrive contro i comportamentisti. ( continua nell’ultima pagina del quadferno) Von Frisch Egli studia il comportamento delle api facendo l’esempio delle bottinatrici ( le api che escono dall’alveare per esplorare) parlando della danza a 8 o del ventre, cioè la comunicazione del cibo fuori dall’alveare e della danza a cerchio, cioè la comunicazione della posizione dell’acqua fuori dall’alveare. Tessitura dei ragni La tessitura della tela del ragno è composta circa da 5600 movimenti; alla nascita, la produzione è disordinata, mentre dopo la prima muta diventa una produzione perfetta e funzionale. La deprivazione ambientale è un esperimento in cui un ragno viene messo all’interno di un tubo di plexiglass e dimostra che nonostante non sia in natura sia in grado di produrre una tela perfetta, di conseguenza il comportamento della tessitura è innato, solo la forma della ragnatela dipende dall’ambiente. Stenotopico vs Euritopico Ogni specie animale può essere classificata secondo la quantità di meccanismi innati che entrano in gioco nel processo di apprendimento. Questa quantità può variare molto. Sebbene tutte le specie presentino delle configurazioni ereditarie, ci sono specie il cui apprendimento è completamente determinato dall’ereditarietà filogenetica (stenotopiche) e specie in cui tale ereditarietà determina vincoli minimi nel definire i comportamenti (euritopiche). COMPORTAMENTI STENOTOPICI COMPORTAMENTI EURITOPICI Comportamenti innati, non sono Comportamenti appresi. Hanno lo flessibili, non possono essere svantaggio dell’apprendimento e cambiati se cambiano le condizioni sono flessibili. ambientali. Un esempio interessante di comportamenti stenotopici ed euritopici è quello della VESPA SCAVATRICE. Essa non crea il nido in cui andrà a vivere ma va alla ricerca di un nido adeguato per deporre le uova. La vespa scavatrice, dopo aver procacciato la preda, la trascina via terra, vicino all’ingresso del nido, successivamente rientra nel nido spingendo le uova verso il basso e poi riesce per ¾ della sua lunghezza dal nido, prende la preda e in maniera verticale la porta all’interno del nido. E’ stato sviluppato un esperimento per dimostrare se questo comportamento fosse stenotopico o euritopico. L’esperimento consisteva nell’allontanare la preda di pochi centimetri dal nido, la vespa una volta uscita continua a riposizionare la preda alla distanza iniziale, ripetendo quest’operazione all’infinito. Cosa capiamo da questo esperimento? E’ un comportamento prettamente innato, rigido. Però, c’è una piccola parte che appartiene al comportamento euritopico, ovvero l’adattamento ai condizionamenti ambientali. Infatti, la vespa scavatrice ha la capacità di crearsi delle mappe per adattarsi. Parental care (cure parentali) La cura parentale è prendersi cura dei cuccioli di una determinata specie. Non per forza sono i genitori a farlo. Noi crediamo che queste siano innate e che questo comportamento serve per la sopravvivenza della specie. Ma siamo sicuri che la parental care sia così per tutte le specie animali? Ad esempio, nel sapiens non c’è una cura parentale fissa. Le cure parentali accomunano l’uomo agli animali, ma secondo Dean Falk non è cosi. Dean Falk ha analizzato le cure parentali nei primati non umani. Le cure parentali nei primati non umani hanno molta importanza, quasi quanto le cure parentali nei sapiens, anzi forse anche di più, poiché i primati non umani, non avendo il vincolo biologico del linguaggio, come nel caso del sapiens, tendono ad impiegare più tempo nell’allevare la prole; i cuccioli di primati non umani, passano circa i primi 4 anni della vita aggrappati al corpo della madre (Non sapienselemento fondamentale, il corpo/ Sapiens voce). Lo scopo delle cure parentali è quello di rendere indipendenti i cuccioli. La prospettiva con cui si studia l’uomo è una prospettiva antropomorfica, cioè cerchiamo di capire come funzionano gli latri animali, per poi capire il sapiens. Se analizziamo le specie animali per capire l’uomo, non capiremo ne l’una ne l’altro. Non esistono specie che hanno comportamenti tutti innati o tutti appresi, quindi questa distinzione tra comportamenti innati o appresi deriva da una prospettiva tutta incentrata sul sapiens. Il bootstrapping prosodico Nel caso del sapiens, le cure parentali avvengono tramite prosodia, cioè l’alterazione del tono vocale, detta mothers language; ha una funzione importantissima nelle cure parentali, poiché serve a permettere ed innescare lo sviluppo di altri processi cognitivi. Il madrese viene utilizzato da tutti e quindi è universale, e questo implica l’obbligo di metterlo in atto. Molti ricercatori si sono resi conto che, quando un adulto sapiens si rivolge ad un neonato della stessa specie, mette in atto una prosodia variata, in cui l’intonazione è esagerata. L’esagerazione determina sia l’innalzamento del tono, sia il rallentamento della produzione. Una caratteristica del madrese è la ridondanza, cioè la ripetizione della stessa parola. I ricercatori hanno dimostrato che il madrese ha molte funzioni, molte delle quali sono funzioni di innesco, che servono a sviluppare altre capacità. Le caratteristiche funzionali sono: 1. L’incremento della ridondanza del messaggio 2. Il madrese determina l’attaccamento madre-figlio, esso si verifica dal punto di vista uditivo. ES. A partire dal sesto mese di gravidanza, il feto oltre a sentire il battito del cuore della madre, ha la capacità biologica di sentire la voce interna della madre e questa caratteristica sta alla base dell’attaccamento. I cooing non sono suoni linguistici e vengono prodotti autonomamente in uno stato di piacere e benessere dei neonati. Essi sono versi che attraggono gli adulti che a loro volta iniziano a produrre il madrese. Turnazione: il bambino inizia a prestare attenzione ai suoni vocali prodotti. Lallazione: il bambino inizia ad alternare consonanti e vocali. 3. La prosodia tipica del madrese rafforza le motivazioni affettive. 4. L’utilizzo da parte degli adulti del madrese permette al neonato di riconoscere, in modo stabile, chi si prende cura di lui. 5. I patterns prosodici della madre amplificano le abilità percettive del neonato, anticipando l’organizzazione fonologica, semantica e sintattica. Questa caratteristica è una delle più forti che è stata analizzata da alcuni studiosi, perché va contro alla visione di Chomsky. La grammatica universale di Chomsky si basa sulla competence, quindi è innata; mentre il madrese dipende dalla performance, quindi è appresa. Il bootstrapping prosodico permette di acquisire delle abilità di base che fungono da innesco per abilità successive, per esempio, l’identificazione dei singoli fonemi tramite la prosodia funge da innesco per il riconoscimento da parte del neonato dell’organizzazione fonologica che fa da base all’organizzazione semantica, che a sua volta fa da base all’organizzazione sintattica. 6. L’esagerata temporalità ritmica del linguaggio materno gioca un ruolo fondamentale nella formazione della competenza metrica, e quindi nella manipolazione delle velocità più adatte alla percezione e produzione della lingua. ES. I bambini lupo non parlano perché non c’è stato l’innesco e quindi non si è verificato il bootstropping prosodico. Uno dei principali studiosi della capacità dei neonati di riconoscere la prosodia del linguaggio madrese fu Mehler. I neonati di due giorni riescono a riconoscere unità globali di tipo sillabico, mentre a quattro mesi cominciano ad evidenziare una differenziazione più analitica e dettagliata dei suoni consonantici. Inoltre alla nascita sono in grado di distinguere la voce materna da quella di altre parlanti. Dopo i quattro mesi, sono capaci di distinguere termini appartenenti alla lingua madre rispetto a termini che provengono da altre lingue. sta parlando nella propria natura prosodica dell’apprendimento: piacevolezza della percezione. La lingua (Liberman) Liberman definisce la lingua un dono perché è un muscolo articolare estremamente flessibile che permette di produrre tantissimi suoni sempre con la stessa quantità d’aria. Per esempio con la punta della lingua possiamo pronunciare tanti suoni come la “T” o la “D”, che infatti vengono definiti suoni dentali perché la punta della lingua si appoggia sugli alveoli dentali. Con la parte laterale della lingua, invece, pronunciamo la “F”, mentre la “R” la pronunciamo con la radice della lingua sul palato molle (movimento possibile grazie alla flessibilità di questo muscolo), ma può anche essere pronunciata con il corpo o la punta della lingua. La lingua funge da articolazione, in quanto spezza il flusso dell’aria e quindi ci permette di produrre suoni diversi. Tutte le vocali (sono 7: a, è, è, i, ò, ó, u) vengono prodotte attraverso la vibrazione delle corde vocali; mentre le consonanti sorde (F, K, P, T, S) non implicano la vibrazione delle corte vocali. Strutture della respirazione Nella fase respiratoria l’espirazione e l’inspirazione hanno la stessa durata. Nell’uomo la respirazione viene funzionalizzata per il linguaggio: i movimenti respiratori durante la fonazione vengono regolati in maniera differente rispetto alle normali necessità metaboliche (scambio di anidride carbonica e ossigeno). Inoltre quando parliamo Il tono muscolare toracico rimane costante e diventa asincrono (non avviene nel medesimo tempo) rispetto ai ritmi respiratori. Inoltre quando parliamo alteriamo la respirazione, in quanto cambiamo la frequenza dell’inspirazione e dell’espirazione, aumentando così l’espirazione. Questo perché per fare vibrare l’aria dobbiamo espirare e se vogliamo sfruttare tutta l’aria presente nei polmoni dobbiamo aumentare questo tempo. Questo al contempo comporta uno svantaggio perché la quantità di anidride carbonica presente nel sangue aumenta. Infatti, dopo che parliamo per tanto tempo ci sentiamo stanchi, perché abbiamo usato tanti muscoli e rallentato la respirazione, mantenendo tanta anidride carbonica e poco ossigeno nel corpo. Tratto vocale del neonato Parlare è un’attività che ci viene spontanea, ma in realtà non è semplice. Grazie ai neonati riusciamo a passate al confronto etologico. Osso Ioide L’osso ioide è un osso sesamoide staccato dalle altre ossa. Esso si trova anteriormente al tratto vocale; la sua forma è ad U ed è legato al pavimento della bocca che è costituito da muscolatura. Quando dobbiamo produrre dei suoni i legamenti fanno salire l’osso ioide, cambiando così la geometria della canna verticale che si restringe. Perché i neonati alla nascita non producono suoni linguistici? Alla nascita i neonati hanno un tratto vocale con una conformazione diversa da quella degli adulti. Nel sapiens la misura della canna orizzontale è uguale a quella della canna verticale; invece nei neonati sapiens la canna verticale è grande circa la metà di quella orizzontale. La canna verticale costituisce una cassa di risonanza, dunque avere tale canna più piccola significa avere una cassa di risonanza in meno e quindi l’aria non ha lo spazio necessario per vibrare. Il tratto vocale del neonato nonostante sia più breve ha un vantaggio, ovvero la deglutizione facilitata. Invece, cosa comporta avere una canna verticale più lunga? Questa caratteristica comporta una compresenza di aria e cibo, rischiando il soffocamento nel caso in cui una parte di cibo non va nella parte giusta. L’epiglottide è una struttura cartilaginea elastica, situata dietro la lingua, che sovrasta l'apertura superiore della laringe e che quando ingoiamo indirizza il cibo nel canale della deglutizione. Essa nell’adulto compie un movimento di 180°, nel neonato, invece, fa un movimento di 30°. Tratto vocale dei primati non umani Nei primati non umani come lo scimpanzè il tratto vocale è totalmente diverso rispetto a quello del sapiens. Negli scimpanzè la canna orizzontale va dalle labbra fino alla parete posteriore della laringe. La canna verticale invece è più lunga di quella orizzontale. Essi non producono suoni linguistici. La loro epiglottide permette allo scimpanzè di deglutire compiendo un movimento di 180°. Lo scimpanzè non può muovere come il sapiens la lingua dentro la bocca quando parla, perché il suo muscolo della lingua è più grande ed occupa la cavità orale. Le labbra dello scimpanzè sono dure e non può trattenere l’aria tra quest’ultime e i denti. L’osso ioide è connesso alla laringe, alla mandibola e al cranio per mezzo di muscoli e legamenti. Esse hanno il sacco laringale, che è presente in molte scimmie piccoline, nei primati non umani che però non viene utilizzato, mentre nel sapiens non c’è, non esiste. Il sacco laringale è una sacca di risonanza che viene riempito di aria durante la produzione di suoni. Comparazione con specie umane distanti dal sapiens Negli uccelli canterini le frequenze prodotte hanno una produzione vocale molto estesa. Essi hanno la siringe, che non è altro che la laringe; inoltre la loro cassa di risonanza è molto ampia. Questi tratti vocali anche se diversi da quelli del sapiens, sono presenti sin dalla nascita e permettono produzioni vocali con scopo comunicativo. Infatti le produzioni negli uccelli canterini hanno scopo organizzativo sociale. L’ipotesi di Fitch (size exaggeration theory) Fitch era uno studioso che cercò di capire se la struttura del tratto vocale del sapiens è la garanzia della produzione vocale. Fitch iniziò i suoi studi iniziando ad analizzare il tratto vocale degli uccelli canterini, dopodiché passò allo studio dei tratti vocali di altri animali. Come comparava i tratti vocalici degli altri animali con quello del sapiens? Fitch analizzava i tratti vocali nello stato di riposo, ovvero post mortem, ma questa analisi non lo convinceva per nulla. Così iniziò lo studio del tratto vocale non a riposo, attraverso l’uso della cine-radiografia che permetteva di avere più informazioni del tratto vocale. Lo studioso si rese conto, partendo dai cani, che quando producono suoni abbassano la laringe e si allunga la canna verticale, mentre la canna orizzontale resta della stessa dimensione. Entrambe le canne hanno una dimensione “uno ad uno” (1:1), ma solo durante la produzione dei loro versi. I cani abbaiano con la testa rivolta verso l’alto, in quanto con questo movimento consentono ai muscoli del pavimento della bocca di allungarsi e si abbassa la laringe, producendo anche frequenze formantiche. Le frequenze formantiche appunto nei cani possono essere prodotte solo nel momento in cui abbaiano, quindi quando la canna verticale ha la stessa dimensione della canna orizzontale. Queste frequenze sono prodotte alla massima capacità fonatoria, in cui abbiamo una maggiore vibrazione dell’aria nella canna verticale. Attraverso questi studi notiamo che il tratto vocale umano NON E’ UNICO, perché i primati non umani tramite uno sforzo riescono ad ottenere lo stesso tratto, abbassando la laringe e allungando la canna verticale. Per quanto riguarda i pipistrelli, possiamo dire che essi si orientano tramite l’ecolocalizzazione. L’ecolocalizzazione o biosonar è la capacità di alcuni animali di orientarsi nell'ambiente tramite l'emissione di suoni e l'analisi dell'eco prodotto. Il pipistrello infatti emette dei suoni più o meno acuti di input, che vengono propagati nell'aria sotto forma di onde. Quando queste raggiungono un oggetto vengono riflesse rimbalzando nuovamente verso il pipistrello, che riuscirà a stimare la distanza dell’oggetto e a ricreare lo spazio circostante. Ma, tornando alle frequenze formantiche. Esse a cosa servono nell’uomo? Esse servono per produrre voce articolata. A cosa servono le frequenze formantiche nei primati non umani? Fitch studia i cervi rossi e si accorge che c’è una correlazione tra l’abbassamento della laringe e il suono emesso, infatti più la laringe sarà bassa più sarà forte il suono emesso.
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