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FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO ESAME COMPLETO PEGASO 2023, Prove d'esame di Filosofia

FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO ESAME COMPLETO PEGASO 2023

Tipologia: Prove d'esame

2023/2024

In vendita dal 10/01/2023

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Scarica FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO ESAME COMPLETO PEGASO 2023 e più Prove d'esame in PDF di Filosofia solo su Docsity! FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO L19 – AA 2022/2023 Per capitolo CAPITOLO 1. LINGUAGGIO E FILOSOFIA NELLA LETTERA VII DI PLATONE 1. Da che cosa inizia la filosofia: DALLA MERAVIGLIA 2. Che cos'è il mito: UN RACCONTO AUTOREVOLE 3. Che cos'è il logos: UNA PAROLA PONDERATA 4. Quale problema pone la Lettera VII: PERCHÉ NON HA SCRITTO LA SUA FILOSOFIA 5. Che cos'è il nome per Platone: IL PRIMO ELEMENTO DELLA CONOSCENZA 6. Qua è la conclusione della filosofia: LA COSA IN SÉ STESSA 7. Che cos'è Eros per Platone: IL DESIDERIO DELLA BELLEZZA IN SÉ 8. Che cos'è l'episteme: LA PIÙ PROSSIMA APPROSSIMAZIONE AL BELLO IN SÉ 9. Che cos'è il kairos: IL TEMPO OPPORTUNO PER FILOSOFARE 10. Che cos'è la meraviglia: L'INIZIO DELLA FILOSOFIA CAPITOLO 2. LA VERITA’ DEL LINGUAGGIO E IL PROBLEMA DELLA COMUNICAZIONE IN PLATONE 1. I nomi per Platone sono: SUONI CHE INDICANO L'ESSENZA DELLA COSA 2. La verità per Platone è: DIRE L'ESSENZA DELLA COSA 3. Il linguaggio va superato perché: LA VERITÀ È OLTRE LA PAROLA 4. Il logos dei sofisti: OSTACOLA LA FILOSOFIA 5. Per Platone dialettica e retorica sono: DEL TUTTO OPPOSTE 6. Per Platone l'ente è definito da: ESSERE, IDENTICO, DIVERSO 7. Per Platone, i poeti: SONO DEI MENTITORI 8. Per Platone la mimesis dei poeti è: IMITAZIONE DELL'IMITAZIONE 9. La mimesis poetica è dannosa perché: CORROMPE L'ANIMA 10. Il sapere dei poeti è: UN FALSO SAPERE CAPITOLO 3. L’ APORIA DEL LOGOS PLATONICO, TRA LA RICERCA E IL RIFIUTO DELLA COMUNICAZIONE 1. Socrate vuole che le donne siano mandate a casa perché: HA PAURA DI LORO 2. La filosofia è esercizio di morte perché: IL CORPO È LA TOMBA DELL'ANIMA 3. La morte di Socrate è la dimostrazione che: I SUOI AMICI NON LO HANNO INTESO 4. Socrate vuole difendersi davanti ai discepoli perché: SI ACCORGE CHE NON LO HANNO COMPRESO 5. I discepoli dovranno fornire un gallo ad Asclepio perché: NESSUNO DI LORO LO HA COMPRESP 6. Per ironia socratica si intende: UNO SDOPPIAMENTO DEI PIANI 7. Tra l'ironico e i suoi intelocutori si crea: UN EQUIVOCO 8. Il filosofo per Platone è colui che: ATTRAVERSA IL LINGUAGGIO FINO ALL'IDEA 9. In rapporto alla filosofia, i sofisti e i poeti sono: COLORO CHE RESTANO NEL LINGUAGGIO 10. Considerando assieme il Fedone e la Repubblica, l'aporia platonica consiste nel fatto che: LOGOS E COMUNICAZIONE DISCORDANO CAPITOLO 4. LA DIFESA ARISTOTELICA DELLA MIMES CONTRO LA CONDANNA PLATONICA 1. La filosofia aristotelica è più sistematica di quella platonica perché: È STATA ORDINATA SECONDO LE VARIE SCIENZE 2. Il problema della classificazione degli scritti aristotelici consiste nel fatto che: FRAINTENDE LA NATURA DEL LOGOS 3. La tragedia per Aristotele è: L'IMITAZIONE DEGLI UOMINI MIGLIORI 4. L'arte poetica ha un fondamento antropologico nel fatto che: L'UOMO È UN ANIMALE MIMETICO 5. Il mythos tragico racconta di fatti: CHE ACCADONO PER LO PIÙ 6. Il diletto prodotto dalla tragedia negli spettatori consiste nel fatto di: PRODURRE PIETÀ E PAURA 7. La catarsi tragica consiste nel fatto che: PURIFICA DALLE PULSIONI IRRAZIONALI 8. Nell'Etica nicomachea Aristotele sostiene che la felicità è: IL PIACERE CONNESSO ALLE VIRTÙ 9. La felicità del filosofo per Aristostotele coincide: CON LA VITA CONTEMPLATIVA 10. Considerata in rapporto alla filosofia Platonica, la filosofia del linguaggio di Aristotele è: ANALOGAMENTE APORETICA CAPITOLO 5. LA RETORICA DI ARISTOTELE 1. La retorica per Aristotele è: L'ARTE DI TROVARE I MEZZI DI PERSUASIONE INTORNO A OGNI OGGETTO 2. La competenza nella retorica include la competenza in: LOGICA, PSICOLOGIA E POETICA 3. Per Aristotele l'entimema è: UN SILLOGISMO RETORICO 4. La differenza tra un sillogismo scientifico e un entimema è: NEL VALORE DELLE PREMESSE 5. Entimema ed esempio corrispondono, dal punto di vista scientifico a: DEDUZIONE E INDUZIONE 6. La retorica per Aristotele è autosufficiente oppure: COMPRENDE L'ANALISI PSICOLOGICA 7. Platone e Aristotele rispetto al bene supremo dell'uomo ritengono: IL BENE È LA CONTEMPLAZIONE DELLA VERITÀ 8. Aristotele valorizza l'importanza della Retorica, mentre Platone: LA CONDANNA EPPURE INVENTA IL DIALOGO FILOSOFICO 9. Aristoele nella Politica sostiene che solo la bestia e il Dio possono vivere oltre la polis, eppure: ANCHE IL FILOSOFO È A SUO MODO AUTARCHICO 10. Complessivamente, per Platone e Aristoele tra dire il vero e parlare in modo persuasivo vi è: UN'IMPLICAZIONE PARADOSSALE CAPITOLO 6. AGOSTINO: DALLA RETORICA FILOSOFICA ALLA SUA RITRATTAZIONE TEOLOGICA 1. Agostino è importante perché fu: UN PUNTO DI TRANSITO TRA DUE MONDI CULTURALI 2. Secondo l'interpretazione di Lettieri, il pensiero di Agostino è: UN PASSAGGIO DAL PLATONISMO CRISTIANO AL PAOLINISMO RADICALE 3. Nel De Magistro Agostino sostiene che: ESSO È ESSENZIALE, EPPURE LA CONOSCENZA DI DIPENDE DA ALTRO 4. Per Wittgenstein, nelle Confessioni Agostino sostiene la concezione del linguaggio per la quale: IL LINGUAGGIO COMINCIA DALLA NOMINAZIONE DELLE COSE 5. A partire dalle "Confessioni" possiamo notare che la filosofia del linguaggio di Agostino diventa: GENEALOGICA 6. Nell'"altro Agostino" la comprensione della verità dipende: DAL "MAESTRO ESTERIORE" 7. Mentre l'Agostino neo-platonico vedeva nel "Maestro interiore" la fonte della verità del linguaggio, l'ultimo Agostino: SOSTIENE UNA CONCEZIONE CARISMATICA DELLA VERITÀ 9. Lutero ha restaurato la lettera del vangelo ma non ha restaurato: LO SPIRITO EVANGELICO 10. I ciceroniano hanno restaurato la lingua latina ma non hanno: CAMBIATO LA VITA DEGLI UOMINI CAPITOLO 10. ERASMO E IL LOGOS COME COLLOQUIO 1. Per Erasmo è bene che la filosofia di Cristo sia un po' un gioco perché: VA ADATTATA ALLE PERSONE COMUNI E AI LORO DISCORSI QUOTIDIANI 2. I colloquia di Erasmo si rifanno: AL MODELLO DI SOCRATE 3. La vera eqolquenza coincide con: CON LA RICERCA DELLA PAROLA ADATTA ALLA COSA 4. Il macellaio e il pescivendolo del colloquio omonimo si provocano reciprocamente al fine di: GIUNGERE ALLA RECIPROCA COMPRENSIONE 5. Nell'Inquisitio de fide il cattolico e il luterano s'intendono perché: SI RICONOSCONO NEL CREDO APOSTOLICO 6. Nel pranzo religioso gli umanisti cristiani ritengono che Cicerone: OFFRA UN MODELLO SUPERIORE ALLE DISPUTE DEI DOTTORI SCOLASTICI 7. Se si può muovere un rimprovero a Cicerone è di esser stato: ECCESSIVAMENTE SICURO DI SÉ 8. I convitati affermano: "Santo Socrate prega per noi" con l'intenzione di: ADDITARE IN SOCRATE IL VERO PRECURSORE PAGANO DI CRISTO 9. Al di là dei significati religiosi, i Colloquia di Erasmo sono importanti perché: RINNOVANO LO SPIRITO DEL DIALOGO 10. Al contrario del dialogo platonico, il dialogo erasmiano: PONE UNA SCOLLATURA TRA SERMO E LOGOS CAPITOLO 11. L’IRONIA DI ERASMO 1. Secondo la mitolia antica i Sileni erano: DEI DEOMONI APPARTENENETI AL MITO DIONISIACO 2. Socrate viene definito da Alcibiade un Sileno perché: SOTTO L'ESTERIORITÀ AVEVA UN'ANIMA DIVINA 3. Socrate si presentava in modo silenico perché: LA VERA VIRTÙ SI NASCONDE ALL'APPARENZA 4. Erasmo considera Cristo come il pderfetto Sileno perché: ERA UN SEGUACE DI SOCRATE 5. Lutero considerava Erasmo un Momo perché: ERA SFUGGENTE E AMBIGUO IN TUTTI I SUOI LIBRI 6. Nel ritratto di Holbein il giovane si può veder raffigurata: L'IRONIA DI ERASMO 7. L'ironia può esser definita come: UNA FORMA DI SDOPPIAMENTO DEI PIANI 8. Giulio viene escluso dal cielo perché: HA COLTIVATO SOLO L'ESTERIORITÀ E MAI LA VERA VIRTÙ 9. Di fronte a Pietro, Giulio ritiene di avere ragione perché: HA AMPLIATO LA POTENZA ESTRERIORE DELLA CHIESA 10. Pietro e Giulio nel libretto erasmiano non si capiscono perché: L'IRONIA È UNO SDOPPIAMENTO DEI PIANI CAPITOLO 12. LINGUAGGIO E RIVOLUZIONE SCIENTIFICA 1. Nonostante la defferenze epistemologiche e morali, i filosofi del Seicento: HANNO LA STESSA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO 2. Per Cartesio la lingua si è corrotta: NEL MONDO GRECO-ROMANO 3. Per Cartesio la lingua perfetta si potrebbe ottenere: GRAZIE AL VERO METODO DEL PENSIERO 4. Per Galilei Dio ha scritto: IL LIBRO DELLA NATURA E QUELLO DELLA BIBBIA 5. Per Galilei l'uomo può ottenere una conoscenza qualitativamente identica a Dio grazie alla: MATEMATICA 6. Per Locke il linguaggio serve a: COMUNICARE E RICORDARE LE IDEE 7. Per Locke i nomi sono: CONVENZIONALI 8. Per Locke i nomi propri corrispondono a: IDEE SEMPLICI 9. Per Locke l'abuso del linguaggio è dato: DALL'USO DELLA METAFORA NELLA SCIENZA 10. Nel ritratto di Cartesio dipinto da Weenix possiamo scorgere: L'AMBIGUITÀ DELL'EPOCA CAPITOLO 13. LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE IN PASCAL 1. Nella filosofia del linguaggio del Seicento prevale: IL BISOGNO DI ESATTEZZA E UNIVOCITÀ 7. Per Kant il peccato dell'uomo comincia: CON LA PRIMA DISPUTA TEOLOGICA 8. Benjamin Constant sosteneva che la verità: NON È UN DOVERE INCONDIZIONATO 9. Kant replica a Constant che: LA VERITÀ NON È DIRITTO DI NESSUNO 10. Il limite della filosofia della veridicità di Kant è di: DI NON CONSIDERARE ABBASTANZA IL LINGUAGGIO CAPITOLO 17. LA FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONE IN KIERKEGAARD 1. Similmante a Platone, Kierkegaard: CHIESE CHE NON GLI SI ATTRIBUISSERO LE OPERE PSEUDONIME 2. La comunicazione diretta è comunicazione: DI SAPERE 3. La comunicazione indiretta è inseparabile: DAL CONTENUTO 4. Per Kierkegaard Socrate dovette morire perché: ALTRIMENTI AVREBBE CONFUTATO LA SUA FILOSOFIA 5. Il grande errore della filosofia moderna è stato di: AVER DISTRUTTO LA METAFISICA GRECA 6. L'errore di Hegel fu di aver negato che la filosofia è: EDIFICANTE 7. Kierkegaard scrisse sotto pseudonimi perché: VOLEVA COMUNICARE IN MODO INDIRETTO 8. L'epoca moderna, per Hegel e per Kierkegaard, è segnata da: CRISTIANESIMO DI MASSA E SINTESI CONCETTUALE 9. La comunicazione esistenziale, nell'epoca moderna, necessita che: SI INSTAURI UNA COMUNICAZIONE INDIRETTA 10. Kierkegaard rinunciò alla carriera ecclesiale e universitaria perché: DOVEVA CAMBIARE STRATEGIA DI COMUNICAZIONE CAPITOLO 18. INGANNO E COMUNICAZIONE IN KIERKEGAARD 1. Per Kierkegaard la vita estetica coincide essenzialmente con: LA DECISIONE DI NON DECIDERE 2. Per Kierkegaard la vita etica coincide essenzialmente con: L'AUT-AUT 3. Per Kierkegaard la vita religiosa coincide con: L'ECCEZIONE ASSOLUTA DEL SALTO DELLA FEDE 4. Kierkegaard pubblicava i suoi discorsi edificanti perché: VOLEVA FORNIRE LA CHIAVE DEI SUOI LIBRI FILOSOFICI 5. Kierkegaard assunse la maschera del dandy perché: VOLEVA COMUNICARE IN MODO INDIRETTO LA FEDE 6. Kierkegaard non poteva comunicare direttamente la sua dottrina religiosa perché: L'ILLUSIONE RELIGIOSA VA SUPERATA CON L'INGANNO 7. Secondo Kierkegaard, in Genesi 22 Abramo risponde a Isacco: CON UNA FRASE IRONICA 8. Kierkegaard imparò l'arte della finzione: DA BAMBINO DI FRONTE AL PADRE 9. La metafora dello specchio-spia notata da Adorno nel "Diario di un seduttore" rivela che Kierkegaard: ERA INTIMAMENTE AFFASCINATO DALLA SIMULAZIONE 10. Al termine del suo pericorso letterario e filosofico la comunicazione di Kierkegaard: RESTA FINO ALLA FINE INDIRETTA E INGANNEVOLE CAPITOLO 19. LA VERITÀ COME MENZOGNA 1. Uno degli avvenimenti più importanti avvenuti tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento fu: LA CRISI DEL LINGUAGGIO 2. Per Nietzsche l'uomo ha la tendenza a: ILLUDERSI 3. La volontà di dire la verità per Nietzsche è: LA TRASLAZIONE DEL SIGNIFICATO DI UN NOME 4. Per Nietzsche come per Aristotele la metafora è: LA PAROLA È LA TRASPOSIZIONE DI UNO STIMOLO NERVOSO 5. Se tutto il linguaggio è metaforico, allora: LA VERITÀ È UNA METAFORA 6. Se una metafora viene usata eccessivamente allora: PERDE IL SUO VALORE METAFORICO 7. L’'uomo è un mentitore perché: HA DIMENTICATO L'ORIGINE METAFORICA DEL LINGUAGGIO 8. Per Nietzsche Socrate ha trasformato l'eroe del dramma in: UN ERORE DELLA PAROLA 9. Per Nietzsche l'invenzione socratica del dialogo è stata: LA FINE DELLA TRAGEDIA 10. Contro la dialettica socratico-platonica Nietzsche valorizza: LA METAFORA E IL MITO CAPITOLO 20. LINGUAGGIO E COSCIENZA IN NIETZSCHE 1. Dicendo che "tutto è interpretazione" Niezsche vuol dire che: CHE NON CI SONO FATTI IN SÉ 2. Se tutto è interpretazione ne deriva che: LA CONOSCENZA È UN BISOGNO ISTINTUALE 3. La coscienza per Nietzsche è: UN PROCESSO EVOLUTIVO 4. Il significato della coscienza è: IL RADDOPPIAMENTO DEL MONDO 5. La coscienza per Nietzsche è problematica perché: IMPLICA LA CONDANNA DEL MONDO SENSIBILE 6. Il linguaggio per Nietzsche deriva: DAL BISOGNO DI COMUNICAZIONE 7. Nietzsche temeva di venir frainteso perché: SAPEVA DI ESSERE INATTUALE 8. La crisi della comunicazione in Nietzsche è una conseguenza: DELLA DISTRUZIONE DEL LOGOS OCCIDENTALE 9. Per Nietzsche dallistinto del gregge deriva: LA DEMOCRAZIA 10. Le varie interpretazioni di Nietzsche nel Novecento dimostrano che: LA CRISI DEL LOGOS OCCODENTALE CAPITOLO 21. DAL LOGOS ALL’IO 1. La lotta di Nietzsche contro il socratismo e il cristianesimo intende affermare: L'INNOCENZA DEL DIVENIRE 2. Per Nietzsche l'uomo è in grado di comunicare perché: HA BISOGNO DEGLI ALTRI 3. Per la filosofia greca il logos che dice il vero e la comunicazione: SONO SEMPRE DIVERSI E SEMPRE CORRELATI 4. Per "aporia di Nietzsche" indendiamo il fatto che: HA CONTESTATO LA COMUNICAZIONE MA È STATO UN GRANDE COMUNICATORE 5. La crisi della comunicazione implica che: SI PUÒ CAPIRE SOLO CIÒ CHE GIÀ SI CONOSCE 6. Negli ultimi mesi di vita Nietzsche si compiaceva di essere amato dai torinesi perché: PER LUI LA COMUNICAZIONE È IMPOSSIBILE 7. L'unica possibile comunicazione per Nietzsche consiste nel: ESPRIMERE IL PROPRIO PATHOS INTERIORE 8. Il "grande stile" consiste nel: CONFERIRE AL CAOS LA PROPRIA UNICA FORMA 9. Nietzsche voleva: CONCILIARE VITA E FORMA 10. La crisi del Logos occidentale si rivela soprattutto nel fatto che Nietzsche: PONE LA PROPRIA SINGOLA PERSONA COME ESEMPLARE CAPITOLO 22. LA FILOSOFIA DI LUIGI PIRANDELLO 1. La verità secondo Pirandello è: POTENZA 2. Nelle prime opere di Piradedello appare che massimamente potente è: LA FORMA SOCIALMENTE IMPOSTA 3. L'imposizione sociale è ingiusta perché: OGNI MASCHERA È ESTREANEA ALLA VITA 4. Per Pirandello: LA MASCHERA SI IMPONE SULLA VITA 5. Rosario Chiàrchiaro afferma: CHE LA MASCHERA È LA VERITÀ 6. Per Pirandello l'arte è: ETERNA 7. Per Pirandello l'arte ordinaria è: ASTRATTA 8. Per Pirandello, rispetto all'arte ordinaria, l'arte umoristica: MANTIENE LA CONTRADDIZIONE 9. Don Abbondio, per Pirandello è un personaggio: CHE INCARNA LA CONTRADDIZIONE 10. L'arte umoristica per Pirandello: CONFERISCE UNA FORMA ETERNA ALLA CONTRADDIZIONE 3. Meinong risolse il problema ipotizzando: CHE ESISTONO CLASSI DI OGGETTI INESISTENTI 4. Per Russell la soluzione di Meinong al problema dell'attuale re di Francia calvo è: UNA VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE 5. Per Russell se io affermo: "Manzoni era un uomo" sto dicendo: C'È UN X CHE È UN UOMO 6. Per Russell quando avvermo: "Manzoni è l'autore dei Promessi sposi" mi sto riferendo: AL SENSO DELL'ENUNCIATO 7. Per Russell tra un enunciato tra virgolette e uno senza virgolette: È UNA DIFFERENZA TRA SENSO E DENOTAZIONE 8. La verità dell'enunciato: "Tutti gli uomini sono mortali" dipende: DALL'ANALISI LOGICA DELL'ENUNCIATO 9. Il vantaggio della teoria di Russell sulla denotazione rispetto a quella di Frege consiste nel fatto: CHE RIDUCE GLI ENUNCIATI DENOTATIVI A NON DENOTATIVI 10. Il prezzo pagato da Russell per la sua teoria del linguaggio consiste: NELL'AVER SEPARATO LOGICA E LINGUAGGIO ORDINARIO CAPITOLO 27. LOGICA E LINGUAGGIO IN WITTGENSTEIN 1. Wiigenstein interruppe le sue ricerche filosofiche negli anni '20 del '900 perché: RITENEVA DI AVER RISPOSTO A TUTTE LE DOMANDE FILOSOFICHE 2. Wittgenstein riprese l'attività filosofica negli anni '30 perché: SCOPRÌ CHE NEL TRTACTATUS AVEVA COMMESSO GRAVI ERRORI 3. La filosofia di Wittgenstein può essere divisa: IN DUE FASI 4. Per Wittgenstein il linguaggio è: L'IMMAGINE LOGICA DEL MONDO 5. Per Wittgenstein tra linguaggio e mondo vi è in comune: LA FORMA LOGICA 6. Per Wittgenstein il pensiero è: LA PROPOSIZIONE DOTATA DI SENSO 7. Per Wittgenstein contraddizione e tautologia sono: I LIMITI DEL LINGUAGGIO 8. La proposizione "Dio esiste" per Wittgenstein è: UN NON SENSO 9. Lo scopo del Tractatus è di: VEDERE RETTAMENTE IL MONDO 10. Il mistico per Wittgenstein: SI MOSTRA NEL'INTUIZIONE DELL'OLTRE IL LINGUAGGIO CAPITOLO 28. LINGUAGGIO E NONSENSO IN WITTGENSTEIN 1. Nel Tractatus Wittgenstein era convinto di aver: RISOLTO TUTTI I PROBLEMI DELLA FILOSOFIA 2. Wittgenstein non era più convinto di quanto espresso nel Tractatus perché: SI ERA RESO CONTO DELL'UNILATERALITÀ DEL LIBRO 3. Wittgenstein scelse di parlare dell'etica perché: VOLEVA PORRE IL PROBLEMA DEL SENSO DELLA VITA 4. L'etica usa le proprie parole in senso: ASSOLUTO 5. "Il giudice dev'essere giusto nei suoi giudizi" per Wittgenstein è un enunciato: GIURIDICO 6. La descrizione di un delitto è un enunciato: SCIENTIFICO 7. Per Wittgenstein sarebbe possibile una scienza dell'etica: NON È MAI POSSIBILE 8. Tutti gli enunciati etici e religiosi sono: DEI NONSENSI 9. Per Wittgenstein la metafora è: UN ENUNCIATO TRADUCIBILE IN TERMINI SCIENTIFICI 10. In ultima istanza, il significato dell'etica consiste nel: TENTATIVO DI ANDARE OLTRE IL LINGUAGGIO E OLTRE IL MONDO CAPITOLO 29. LE RICERCHE FILOSOFICHE DI WITTGENSTEIN 1. Secondo Geertz l'importanza delle Ricerche filosofiche di Wiggnestein consiste nel fatto che: HANNO RIPORTATO IL PENSIERO UMANO LÀ DOVE PUÒ ESSER VISTO 2. Wittgenstein critica il proprio Tractatus perché: LA FORMA LOGICA ERA SOLO UN'ESIGENZA 3. Wittgenstein paragona la forma logica a una lastra di ghiaccio per dire che: BISOGNA TORNARE AL LINGUAGGIO EFFETTIVO 4. La filosofia del linguaggio tradizionale ritiene che il significato di una parola sia: L'OGGETTO DENOTATO 5. Per Wittgenstein il significato di una parola è: IL SUO USO IN UN DETERMINATO GIOCO LINGUISTICO 6. Wittgenstein vuole dirci che per comprendere un gioco linguistico dobbiamo immaginare: UNA FORMA DI VITA 7. Per Wittgenstein un linguaggio privato: È IMPOSSIBILE 8. Per Wittgenstein s'impara che cos'è un gioco: QUANDO SI IMPARA A GIOCARLO 9. Per Wittgenstein il linguaggio rappesenta il mondo: GRAZIE ALL'USO DELLE PAROLE 10. Per Wittgenstein l'immagine dell'anatra-coniglio dimostra che: NON ESISTE UN'ESSENZA NASCOSTA DELLE COSE CAPITOLO 30. GLI ENUNCIATI PERFORMATIVI 1. Per Austin il linguaggio ordinario è: ADEGUATO AI SUOI SCOPI 2. Per Austin la differenza tra un linguaggio formalizzato e il linguaggio ordinario è che il primo: NON HA SUPERATO L'ESAME DELLA SOPRAVVIVENZA 3. Per Austin le etimologie sono un esempio tipico: DELLA RICCHEZZA STORICA DELLA LINGUA 4. Per Austin il vero materiale dell'indagine filosofica è: IL LINGUAGGIO ORDINARIO 5. "Battezzo mio figlio 'Martino'" è un: UN ENUNCIATO PERFORMATIVO 6. Gli enunciati performativi non sono né veri né falsi perché: NON SONO LA DESCRIZIONE DI UNO STATO DI COSE 7. La caratteristica specifica degli enunciati performativi è di: PRODURRE LA REALTÀ ATTRAVERSO L'ATTO LINGUAGUISTICO 8. L'infelicità di un enunciato performativo è dovuta al fatto di: NON ESSER STATO PRONUNCIATO NELLE CIRCOSTANZE PREVISTE 9. Gli enunciati performativi sono formulati: NON C'È UNA PRECISA REGOLA GRAMMATICALE 10. La forza di un atto linguistico è data dalla sua valenza: ILLOCUTORIA CAPITOLO 31. LA COSTRUZIONE LOGICA DEL LINGUAGGIO 1. Per "solipsismo" Wittgenstein intende il fatto che: I LIMITI DEL LINGUAGGIO SONO I LIMITI DEL MONDO 2. Per Wittgenstein il linguaggio è intrascendibile perché: CIÒ CHE NON HA FORMA LOGICA È PURO NONSENSO 3. Nelle "Ricerche filosofiche" Wittgenstein supera il solipsismo affermndo che: IL SIGNIFICATO DI UNA PAROLA È IL SUO USO IN UN GIOCO LINGUISTICO 4. Per Carnap il problema del solipsismo si pone, rispetto a Wittgenstein: LE ALTRE MENTI NON SONO UN DATO EMPIRICO 5. Carnap deve superare il problema del sopispsismo perché: VUOLE COSTRUIRE UNA CULTURA SCIENTIFICA CONDIVISA 6. Due enunciati sono riducibili quando: SONO SATURATI DAGLI STESSI OGGETTI 7. Per carnap il problema dell'intersoggettività viene impostato come: IL RAPPORTO PSICO- FISICO 8. Carnap risolve il problema dell'intersoggettività: RIDUCENDO I VISSUTI PSICHICI A DATI FISICI 9. Per Carnap tutti i linguaggi sono in ultima istanza riducibili: AL LINGUAGGIO LOGICO 10. Carnap non si avvede che la sua soluzione del problema dell'intersoggettività si basa in ultima istanza: SU UN PROCEDIMENTO ANALOGICO CAPITOLO 32. LA RAGIONE STRUMENTALE 1. Con la direzione di Max Horkheimer l'Istituto per le scienze sociali di Francoforte assunse un indirizzo: CRITICO 2. Era convinzione di Hoerkheimer che la classe operaia, rispetto a quando scriveva Marx, fosse: ORMAI OMOLOGATA AL SISTEMA SOCIALE 3. Per la Scuola di Francoforte la revisione critica del marxismo aveva bisogno: DI UN'INDAGINE SULL'INTERO SISTEMA IDEAOLOGICO 4. Per Horkheimer il logicismo e la filosofia del linguaggio ordinario sono: IL RISULTATO DELL'ECLISSE DELLA RAGIONE OGGETTIVA 5. L'assunzione della scienza a modello di ogni linguaggio e di ogni ragionamento è: UNA SUPERSTIZIONE CAMMUFFATA DA RAZIONALITÀ 6. Il rimedio alla formalizzazione della ragione e alla strumentalizzazione del linguaggiio va cercato: IN UNA NUOVA TEORIA CRITICA 7. Per Adorno i mass-media sono: UN SISTEMA TOTALITARIO 8. Nel film lo spettatore ha l'impressione: CHE LA REALTÀ SOCIALE SIA REIFICATA E NATURALIZZATA 9. Mentre la grande arte adempie la promessa di felicità nella forma della sua negazione, l'industria culturale: DIFFERISCE CONTINUMAMENTE IL SOGNO UMANO DI UNA VITA FELICE 10. Tra l'antisemitismo nazista e il linguaggio standardizzato dei neopositivisti vi è: UN PARADOSSALE NESSO CAUSALE CAPITOLO 33. LE PREMESSE DELL'AGIRE COMUNICATIVO 1. Nel "Ramo d'oro" Frazer presentava le culture eztraeuropee come: IRRAZIONALI 2. Frazer studò le culture primitive partendo: DA UNA PRESUNZIONE SI SUPERIORITÀ 3. Frazer si sbaglia perché: È UN ERRORE DI METODO GIUDICARE LE ALTRE CULTURE 4. Per Adorno la personalità autoritaria è: L'ESITO DELLA RAGIONE STUMENTALE 5. Per Adorno la scala F è l'indice: DELLA TENDENZA AL FASCISMO DEI NORDAMERICANI 6. Per Marcuse l'autoritarsimo americano è l'indice: DELL'IRRAZIONALITÀ DELLA CIVILTÀ MODERNA 7. Per Habemas l'errore della Scuola di Francoforte consiste nel fatto che: È PRIVA DI ALTERNATIVE 8. Per Habermas l'errore della scuola di Wittgenstein consiste nel fatto che: UN GIOCO LINGUISTICO NON È SOLO COERENTE, MA ANCHE VERO/FALSO 9. Per Habermas il pregio della scuola di Wittgenstein consiste nel fatto che: NON VI È UN UNICO LINGUAGGIO NÉ UN'UNICA FORMA DI VITA 10. Tra l'antisemitismo nazista e il linguaggio standardizzato dei neopositivisti vi è: APERTURA ALLA CRITICA CAPITOLO 34. GLI ATTI LINGUISTICI SECONDO HABERMAS 1. Per Habermas il coscienzialismo della filosofia moderna può essere superato solo se: MUOVIAMO DAL FATTO DELLA COMUNICAZIONE LINGUISTICA INTERUMANA 2. Rispetto alla dottrina aristotelica dell'uomo come vivente dotato di linguaggio, Habermas aggiunge che: CHE IL LINGUAGGIO NON È SOLO STRUMENTO MA HA UNA SUA STRUTTURA 3. La teoria secondo la quale il significato di una parola è il senso intenzionato dall'autore, per Habermas è: CORRETTA MA PARZIALE 4. L'ermeneutica di Schleuernacher è importante perché: SI BASA SU UN'ERMENEUTICA GENERALE 5. L'enunciato pronunciato da Biden: "PUTIN È UN CRIMINALE DI GUERRA" È: DOTATO DI SENSO CONSTATATIVO E PERFORMATIVO 2. Ripetto al precedente greco, il logon didonai di Habermas si caratterizza per il fatto di: RIFIUTARE LA METAFISICA 3. Il limite del logon dinonai di Habermas consiste nel fatto che: NON CONSIDERA L'IPOTESI CHE LA RAZIONALIZZAZIONE SIA DECADENZA 4. Per la cultura occidentale l'essere è: IL PIÙ GENERICO E UNIVERSALE DEI CONCETTI 5. La metafisica platonico-aristotelica è responsabile del fatto di: AVER RIDOTTO L'ESSERE A MERA PRESENZA 6. La tecno-scienza contemporanea è l'esito della: DELLA RIDUZIONE DELL'ESSERE A OGGETTIVITÀ 7. L'Occidente può essere definito "la terra del tramonto" perché: HA PORTATO A COMPIMENTO L'OBLIO DELL'ESSERE 8. Il lingiuaggio per Heidegger è essenzialmente: UN DISCORSO COMPRENDENTE 9. Il "dire" per Heidegger è: ORIGINARIO RISPETTO AL DETTO 10. La "chiacchiera" per Heidegger è: LA DECADENZA DEL LINGUAGGIO NELL'ANONIMATO CAPITOLO 38. HEIDEGGER E IL RIPENSAMENTO DEL LINGUAGGIO 1. Heidegger nella prolusione rettorale può essere considerato nazista perché: RIPRENDE IL GERGO E I CONCETTI TIPICI DEL NAZSIMO DEL 1933-34 2. Nella "Lettera sull'Umanismo Heidegger cambia prospettiva rispetto a Essere e tempo perché: AL POSTO DELL'ESSERE, RIFLETTE SUL LINGUAGGIO 3. Heidegger rifiuta l'umanesimo perché: È UNA FORMA DI METAFISICA 4. Per Heidegger il compito della filosofia è: ASCOLTARE LA POESIA 5. Per Heidegger l'uomo è: UN VIVENTE DOTATO DI LOGOS 6. Per Heidegger l'uomo: È SEMPRE IN RAPPORTO COL LINGUAGGIO 7. Per Heidegger l'uomo: ABITA IL LINGUAGGIO 8. Che l'uomo non possegga il linguaggio è dimostrato: DAL FATTO CHE L'UOMO SPESSO È ALLA RICERCA DELLA PAROLA 9. Per Aristotele i nomi sono: UNA DECISIONE CONVENZIONALE 10. Per Heidegger una definizione del linguaggio: È IMPOSSIBILE PERCHÉ L'UOMO ABITA IL LINGUAGGIO CAPITOLO 39. L'ESSENZA DEL LINGUAGGIO PER HEIDEGGER 1. Per Heidegger il linguaggio è: LA CASA DELL'ESSERE 2. Per la filosofia del linguaggio dell'Occidente i nomi: SONO IL SEGNO CONVENZIONALE PER LA COSA 3. Al contrario di Wittgenstein, Heidegger pensa che: VADA RIFORMULATA L'IDEA DEL NOME COME IMMAGINE DELLA COSA 4. La filosofia classica del linguaggio dipende da: L'ONTOLOGIA DELLA PRESENZA 5. Rispetto alle neuroscienze che localizzano il linguaggio in un settore del cervello, Heidegger pensa che: IL LINGUAGGIO NON DIPENDA DAL CERVELLO 6. La parola e la cosa s'identificano perché: LA PAROLA LASCIA APPARIRE LA COSA COME COSA 7. Il poeta: CHIAMA AL LINGUAGGIO LA COSA 8. L'esperienza dei poeti è: LA MIGLIOR RAPPRESENTAZIONE DELL'ESPERIENZA DEL LINGUAGGIO 9. La verità per Heidegger vuol dire: DISVELATEZZA DELL'ENTE 10. L'enunciato: Il linguaggio è il linguaggio per Heidegger è: L'INDICAZIONE DEL SENTIERO DA PERCORRERE CAPITOLO 40. LA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO DI GADAMER 1. L'ermeneutica sorge per risolvere il contrasto tra: IL SENSO LETTERALE DEI TESTI SACRI E LA COMPRENSIONE FILOSOFICA SERIORE 2. Il quadruplice senso della Scrittura è creato per: APPROFONDIRE IL SENSO DELLA SCRITTURA 3. La novità dell'ermeneutica di Schleiremacher consiste nel fatto che: FONDA L'ERMENEUTICA GENERALE 4. Per Heidegger il "circolo ermeneutico" è riguarda: LA FINITEZZA DELL'ESISTENZA UMANA 5. Rispetto a Heidegger, l'ermeneutica di Gadamaer risponde: ALL'OGGETTIVISMO DELLE SCIENZE SOCIALI E SPIRITUALI DI WEBER 6. Il problema posto dall'esperienza artistica riguarda: IL RAPPORTO TRA SOGGETTO E OGGETTO 7. La riflessione sul gioco serve a Gadamer per mostrare che: L'UOMO NON È IL SOGGETTO DEL SUO OPERARE 8. L'esperienza artistica è paragonabile al gioco perché: SI DÀ SOLO NELLA STORIA DELLE SUE ESECUZIONI 9. Per storia degli effetti di un'opera si intende: LA FUSIONE DI ORIZZONTI TRA OPERA E STORIA 10. I pregiudizi per Gadamer sono dovuti al fatto che: SIAMO SEMPRE PRECEDUTI DA UN SENSO TRAMANDATO CAPITOLO 41. LINGUAGGIO ED ERMENEUTICA IN RICOEUR 1. Per fenomenologia si intende la ricerca: DEL MODO IN CUI L'IO TRASCENDENTALE COSTRUISCE L'OGGETTO 2. L'obiezione dell'ermeneutica heideggeriana alla fenomenologia è che: RIMANE INTERNA ALLO SCHEMA SOGGETTO-OGGETTO 3. Per Ricoeur, la questione irrisolta dell'ermeneutica gadameriana è l'incapacità: DI CRITICA 4. Il titolo dell'opera maggiore fa trasparire: L'OPPOSIZIONE TRA VERITÀ E METODO 5. Per Ricoeur la dimensione perlocutiva dell'atto linguistico è: RAZIONALE 6. Per Ricoeur la parte elementare del linguaggio è: IL DISCORSO 7. Rispetto all'enunciato, l'opera si distingue: PER ESSERE CARATTERIZZATA DA ELEMENTI CONTESTUALI 8. A differenza del discorso orale, il testo è caratterizzato: DALLA SOSPENSIONE DELLA REFERENZA DI PRIMO LIVELLO 9. Il referente dell'opera è: IL MONDO DAVANTI AL TESTO 10. Tra spiegazione e comprensione per Ricoeur vi è: INTEGRAZIONE RECIPROCA CAPITOLO 42. LINGUAGGIO E PRAGMATICA IN RICOEUR 1. Diventando scritto, il testo orale: CANCELLA LA REFERENZA DI PRIMO GRADO MA NE ASSUME UNA DI SECONDO GRADO 2. Nel dialogo orale la referenza è: LA SITUAZIONE COMUNE AI PARLANTI 3. Nel discorso scritto la referenza è: IL MONDO DAVANTI AL TESTO 4. Per Ricoeur l'ermeneutica testuale: È UTILE ANCHE ALLE SCIENZE SOCIALI 5. Per Ricoeur Platone ha insegnato che: LA SCRITTURA È DEL TUTTO DIFFERENTE DALL'ORALITÀ 6. Per Ricoeur l'azione sociale complessa: È ANALOGA ALLA SCRITTURA DEL TESTO 7. Per Ricoeur per comprendere un risultato elettorale bisogna: CONSIDERARLO COME UN TESTO SCRITTO 8. Per Ricoeur di fronte a un'opera classica è sempre possibile: DARE UN'INTERPRETAZIONE RAGIONEVOLE 9. Per Ricoeur l'incertezza di un testo letterario è dovuta: ALL'INTEGRITÀ DELL'OPERA 10. Per comprendere un'azione sociale è necessaria: LA DISTANZIAZIONE CRITICA TRA OSSERVATORE E OSSERVATO 7. Per Aristotele l'analogia è un dispositivo: PROPRIO SIA DELLA METAFORA SIA DELLA SCIENZA, MA IN MODI DIVERSI 8. Tra l'analogia metaforica e quella scientifica: VI È UNA DIFFERENZA DI RIGORE SCIENTIFICO, MA NON DI REALTÀ 9. La buona metafora è quella che: IMPLICA LO SFORZO DI SUPERARE L'IMPROPRIETÀ LINGUISTICA 10. Se Aristotele include gli enigmi nella metafora, ciò suggerisce che: SIA QUALCOSA DI PIÙ DI UN SIMILE ORNAMENTO RETORICO CAPITOLO 46. LA METAFOROLOGIA DI ARISTOTELE SECONDO RICOEUR 1. La concezione aristotelica della metafora non dovrebbe essere concepita come un attività teoretica perché: PERCHÉ LA METAFORA FA PARTE DELLA POIESIS 2. La somiglianza che la metafora rivela esisteva: SOLTANTO NEL MONENTO IN CUI IL POETA LA RIVELA 3. Per Ricoeur la metafora di Aristotele ca compresa: IN TERMINI DI SCARTO 4. Per Ricoeur la metafora è un fenomeno comprensibile: IN MODO INDIRETTO 5. Per Aristotele la metafora rispetto alla similitudine è: UN FENOMENO LINGUISTICO DI ORDINE DIVERSO 6. Il valore referenziale della metafora per Ricoeur è: IL MONDO POSSIBILE 7. Per Aristotele tra metafora e mimēsis vi è: LA METAFORA È IMITAZIONE DELL'AZIONE 8. Il mondo dell'azione per Aristotele è composto da ciò che: ACCADE PER LO PIÙ 9. La buona metafora è quella che: IMPLICA LO SFORZO DI SUPERARE L'IMPROPRIETÀ LINGUISTICA 10. Se la metafora è incremento di senso, ciò è dovuto al fatto che: FA PARTE DEL MYTHOS TRAGICO CAPITOLO 47. LA METAFOROLOGIA IN AGOSTINO 1. L'improprietà dell'enunciato metaforico è tale perché: LO SCARTO SEMANTICO MOSTRA UN SIGNIFICATO DIVERSO DA QUELLO LETTERALE 2. Per Guastini la metafora è essenziale perché: LE CATEGORIE DEL LOGOS NON SONO SUFFICIENTI PER DESCRIVERE LA VARIETÀ DELL'ESSERE 3. Per Aristotele il valore della metafora è: APRE UN MODO POSSIBILE 4. La concezione agostiniana della metafora dipende da: DALL'APPLICAZIONE AL LINGUAGGIO DEL PREDESTINAZIONISMO PAOLINO 5. Nel primo Agostino il peccato è: LA DEVIAZIONE DEL LIBERO ARBITRIO 6. Prima di convertirsi al cristianesimo, Agostino disprezzava la Bibbia perché: VOLEVA PARLARE DI DIO E DELL'ANIMA CON UN LINGUAGGIO POPOLARE E REALISTICO 7. Il realismo biblico è: INCOMPATIBILE CON LA DIVISIONE CLASSICA DEGLI STILI 8. Nel De vera religione Agostino considera il linguaggio biblico: COME UNA METAFORA PER GIUNGERE ALLE VERITÀ ETERNE 9. Nel De vera religione Agostino ritiene che per comprendere correttamente la Bibbia sia necessario: APPRENDERE IL LINGUAGGIO BIBLICO E STUDIARNE LE FIGURE RETORICHE 10. Agostino capisce che se disprezzava la Bibbia prima di convertirsi era: PERCHÉ ERA TROPPO ORGOGLIOSO PER TORNARE "INFANTE" CAPITOLO 48. METAFORA E SIMBOLO NELLA PATRISTICA GRECO-LATINA 1. Per "umanesimo cristiano" s'intende, nella prospettiva considerata in questa lezione: L'ASSUNZIONE DELLA CULTURA GRECA NEL QUADRO DELLA FEDE IN CRISTO 2. La parola "mistero" nel linguaggio biblico significa: LA RIVELAZIONE APOCALITTICA DI DIO NELLA CROCE DI CRISTO 3. Nella cultura patristica dal II secolo in avanti la parola "mistero" significa: UN SIMBOLISMO COSMICO 4. La chiesa ha cristianizzato i miti pagani perché: VEDEVA IN ESSI I SIMBOLI DELLA FEDE IN CRISTO 5. Per i cristiani l'erba moly citata da Omero divenne il simbolo: DELLA GUARIGIONE DELL'ANIMA 6. Per i cristiani la mandragora era: L'AMBIGUO SIMBOLO DELLA MORTE E DELLA RINASCITA 7. Per Origene la nave di Odisseo è continuamente esposta al naufragio perché: PERCHÉ LA CHIESA È SOTTOPOSTA AI TRAVAGLI DI QUESTO SECOLO 8. Per Clemente Odisseo si fa legare al palo perché: VUOLE ASCOLTARE LA VOCE DEGLI ERETICI MA ESSENDO SICURO DELLA VERA FEDE CATTOLICA 9. Il simbolo in generale è: UN'IMMAGINE SENSIBILE CHE RIMANDA A UNA VERITÀ PROFONDA 10. Rispetto alla metafora, la caratteristica del simbolo è: DI POTER ESSERE TRADOTTO IN LINGUAGGIO NON SIMBOLICO CAPITOLO 49. L’ECLISSI DELLA METAFORA NELLA FILOSOFIA DI CARTESIO 1. Per Gilson la filosofia di Cartesio è: SIMILE ALLA FILOSOFIA MEDIOEVALE PER MOLTI ASPETTI 2. Il pensiero medievale considera il mondo: UN SIMBOLO DI QUANTO RIVELATO DA DIO IN CRISTO 3. Per Jung il pensiero simbolico si basa: SU UNA LOGICA ONTICO-ASSOCIATIVA 4. Il pensiero simbolico associativo crea imbarazzo perché: RISPONDE A UNA LOGICA TOTALMENTE DIVERSA DA QUELLA ABITUALE 5. Il giovane Cartesio sognava: DI CONCILIARE POESIA E FILOSOFIA 6. Il Dizionario sognato da Cartesio rappresenta: LA CONCILIAZIONE DI TUTTE LE SCIENZE E LE ARTI 7. Negli anni successivi Cartesio scopre che ciò che affligge la cultura è: LA MANCANZA DI METODO 8. Cartesio si convince che la retorica: È UN MODO PER CONFONDERE IL RAGIONAMENTO 9. Per Cartesio la vera scienza dipende da: UNA RIFORMA DEL PENSIERO 10. Rispetto al sogno del 1619, la filosofia matura di Cartesio: ABBANDONA LA RETORICA, L’ELOQUENZA E IL LINGUAGGIO CAPITOLO 50. SPINOZA E IL LINGUAGGIO 1. Il ruolo privilegiato della Torah nella religione ebraica consiste nel fatto che: È STATA SCRITTA D MOSÈ, IL PRINCIPALE TRA I PROFETI DI ISRAELE 2. Spinoza fu espulso dalla sinagoga di Amsterdam perché: NON RITENEVA LA BIBBIA EBRAICA PAROLA DI DIO 3. Il Talmud è importante, oltre che per la religiosità ebraica, anche dal punto della filosofia del linguaggio perché: SI BASA SU UN PENSIERO ASSOCIATIVO 4. Per Spinoza la libertà di filosofare è: LA PRECONDIZIONE DI UNO STATO LIBERO 5. Per Spinoza la profezia è una conoscenza: DI PRIMO LIVELLO 6. Spinoza può affermare ciò perché: LA PAROLA DEI PROFETI SI BASA SEMPRE SU SEGNI SENSIBILI 7. La conoscenza di primo livello è inadeguata perché: I SENSI NON SONO IN GRADO DI DISCERNERE IL VERO DAL FALSO 8. Il metodo storico-critico è utilizzato da Spinoza per dimostrare che: LE PAROLE PROFETICHE DIPENDONO DALL’AMBIENTE E DALLA CULTURA DEL SINGOLO PROFETA 9. Per Spinoza di Dio: SI HA CONOSCENZA ADEGUATA GRAZIE ALLA RAGIONE UMANA 10. L’Etica è esposta in modo rigorosamente geometrico perché: VUOLE ELIMINARE OGNI TRACCIA DI LINGUAGGIO FIGURATO DALLA FILOSOFIA CAPITOLO 51. METAFORA E LINGUAGGIO IN THOMAS HOBBES VEHICLE E TENOR CAPITOLO 57. RICOEUR E IL MONDO DELLA METAFORA 1. La referenza di un enunciato è: CIÒ SU CUI VERTE L’ENUNCIATO 2. Per Frege la referenza di un enunciato è veicolata: DAI NOMI PROPRI E DALLE DESCRIZIONI DEFINITE 3. Per Frye i testi poetici sono: DEI MONDI AUTONOMI CON PROPRIE REGOLE DI COERENZA 4. Per Frye un’opera come l’Amleto parla: DELLA STORIA CHE RACCONTA 5. Per Ricoeur la metafora: DISTRUGGE LA REFERENZA LETTERALE PER APRIRNE UN’ALTRA 6. Per Black un modello è: UNO STRUMENTO EURISTICO DI SCOPERTA DELLA REALTÀ 7. La riproduzione al Var di un’azione di gioco è: UNA RIDESCRIZIONE EURISTICA DELLA REALTÀ 8. Per Ricoeur un modello è: UN VEDERE-COME 9. Nell’opera poetica la ridescrizione della realtà avviene tramite: IL MYTHOS 10. La referenza della metafora pone in ultima istanza un problema: ONTOLOGICO CAPITOLO 58. L’ONTOLOGIA DELLA METAFORA IN RICOEUR 1. A differenza della filosofia del linguaggio, per Platone la verità è: OLTRE IL LOGOS, CHE PERÒ VA ATTRAVERSATO FINO IN FONDO 2. Rispetto al logos la metafora si pone come: ECCESSO DI SIGNIFICAZIONE 3. Il principio di non contraddizione afferma che: CHE È IMPOSSIBILE CHE UNA COSA SIA IDENTICA AL SUO OPPOSTO 4. Aristotele dimostra il principio di non contraddizione affermando: IL PRINCIPIO DI DETERMINAZIONE DEI SIGNIFICATI 5. Per Ricoeur il problema della metafora è trascendentale perché: RIGUARDA LA CAPACITÀ UMANA DI COGLIERE LE ANALOGIE TRA LE COSE 6. L’analogia entis di Tommaso d’Aquino pone il problema: DELLA PROPORZIONE TRA IL FINITO E L’INFINITO 7. L’ontoteologia è: UN DISCORSO SU DIO COME CONCLUSIONE DEL DISCORSO SULL’ENTE 8. La metafora è: UNA PROPORZIONE CHE TRAE LA SEMANTIZZAZIONE DELL’IGNOTO DALLA REFERENZA NOTA 9. La teoria ricoeuriana della metafora in sintesi è una: TENSIONE SEMANTICA, SINTATTICA E ONTOLOGICA 10. L’ontologia della metafora riguarda: L’ESSERE COME IN QUANTO ESSERE E NON ESSERE CAPITOLO 59. LA METAFORA IN RICOEUR E DERRIDA 1. Nel saggio del 1971, Derrida pone il problema: SE LA METAFORA È COSTITUTIVAMENTE FILOSOFICA E LA FILOSOFIA METAFORICA 2. Il precedente più importante della riflessione di Derrida è: NIETZSCHE 3. In prima istanza per Derrida la metafisica è: UN PROCESSO DI METAFORIZZAZIONE CHE HA SCORDATO LA SUA ORIGINE 4. Per Derrida una metaforologia è impossibile perché: NON VI È ALCUN CONCETTO NON METAFORICO 5. Per Derrida la meta fisicità della metafora consiste: NELLA CONTRAPPOSIZIONE TRA SENSO PROPRIO E IMPROPRIO 6. Per Derrida il senso proprio dipende: DALL’ESSENZA DELL’ENTE COME PRESENZA 7. La caratteristica generale della metafisica è: LO SDOPPIAMENTO DEI TERMINI 8. L’origine della metafora è: IL NOME 9. L’origine comune a metafora e metafisica è: NELLA METAFORA DELLA LUCE 10. L’obiezione di Ricoeur a Derrida si basa sul fatto che: ARISTOTELE NON PARLA DEL NOME PROPRIO COME ESSENZA DELL’ENTE CAPITOLO 60. METAFORA E ANALOGIA IN MELANDRI 1. Il rapporto tra logica e analogia può essere definito una stasis perché: SONO UN DISSIDIO ALL’INTERNO DELLO STESSO LOGOS 2. La “guerra” è dichiarata dalla logica perché: NON PUÒ ACCETTARE CHE VI SIA UN RAGIONAMENTO DIMOSTRATIVO DIVERSO DAL PROPRIO 3. Il principio fondamentale della logica è: LA BIVALENZA 4. Per il principio del terzo escluso, dati p e –p: O È VERO L’UNO O L’ALTRO 5. L’analogia è dipolare perché: TRA VERO E FALSO AMMETTE GRADAZIONI INTERMEDIE 6. Aristotele esclude la metafora dalla scienza perché: NON SI BASA SU DEFINIZIONI RIGOROSE DEI TERMINI 7. Aristotele avrebbe dovuto ammettere l’analogia della scienza per via: DEL SUO INTERESSE PER L’INDAGINE EMPIRICA 8. Per Melandri, l’analogia per Aristotele è più pericolosa della metafora perché: SE FOSSE AMMETTA, RELATIVIZZEREBBE IL PRIMATO DEL LOGOS 9. Per Melandri la differenza tra le prime tre forme di metafora e la quarta consiste nel fatto che: LE PRIME TRE SONO NOMINALI, LA QUARTA PROPOSIZIONALE 10. Dal punto di vista di una teoria patologica della metafora, la vera differenza consiste: TRA LE METAFORE CONSAPEVOLI E QUELLE INCONSAPEVOLI CAPITOLO 61. BLUMENBERG E LA METAFORA ASSOLUTA 1. L’idea di “metafora assoluta” si presenta come un ossimoro perché: LA METAFORA È SEMPRE RELATIVA A UN SENSO PROPRIO 2. Per metafora assoluta si intende in primo luogo: UNA METAFORA CHE NON DERIVA DA ALCUN SENSO PROPRIO 3. Per metafora assoluta si intende in secondo luogo: UNA METAFORA IN GRADO DI CREARE UNA NUOVA VISIONE DEL MONDO 4. A differenza di Derrida Blumenberg vuole mostrare: CHE IL PENSIERO È MAGGIORMENTE COMPRENSIBILE COME ELABORAZIONE DI UNA METAFORA 5. La metafora della “possente verità” immagina la verità: COME CAPACE DI IMPORSI DA SÉ, TANTO ALL’UOMO QUANTO A DIO 6. La metafora della “nuda verità” composta che: LA VERITÀ SI TROVA OLTRE OGNI MASCHERA E FINZIONE SOCIALE 7. La ricerca giornalistica dei “fatti” va vista come: CONSEGUENZA DELLA METAFORICA ELLA “NUDA VERITÀ” 8. La metafora della “nuda verità” indica che: IL RAPPORTO DELL’UOMO CON LA VERITÀ È PIÙ COMPLESSO DI QUANTO NON APPAIA DALLE FORMULE CONCETTUALI 9. Le metafore sono inevitabili per il pensiero perché: SIAMO SEMPRE PRECEDUTI DAL LINGUAGGIO 10. La metafora della macchina comporta che: CIÒ CHE CONTA È IL FUNZIONAMENTO E L’UTILITÀ DELLA NATURA CAPITOLO 62. MITO E METAFORA IN BLUMENBERG 1. Oltre che dalla metafora assoluta, il logos è preceduto : DAL MITO 2. In prima istanza mito e metafora divergono perché : IL MITO SI PRESENTA COME AUTOREVOE E DEGNO DI FEDE 3. Che vi sia rapporto tra mito e metafora è provato : DAL LIBRO VII DELLA REPUBBLICA PLATONICA 4. Per Blumenberg il mito è : DEFINIBILE COME FIGNIFICATO 5. Blumenberg non va alla ricerca dell’ origine del mito perché: SI TRATTA DI UNA DOMANDA INCOMPATIBILE COL MITO 6. Dal punto di vista di Blumenberg, mythos e logos corrispondono: A DUE BISOGNI ANTROPOLOGICI DIVERSI 7. La teologia è incompatibile col mito perché: PRESUPPONE UNA VERITA’ DOGMATICA 8. La scienza moderna è incompatibile col mito perché: SPIEGA LA REALTA’ IN TERMINI DI CAUSA –EFFETTO 9. La metamorfosi è: UN BISOGNO ANTROPOLOGICO ELEMENTARE 10. Dalle considerazioni di Blumenberg e di Canetti emerge che la metafora è anche: UN FENOMENO ANTROPOLOGICO CAPITOLO 63. METAFORA E RETORICA IN BLUMENBERG 1. La “ricchezza” o la “povertà” dell’ uomo sono due modi per interpretare: L’INDIPENDENZA DELL’ UOMO DALL’ AMBIENTE 2. In un quadro antropologico, la retorica è il sintomo: DELLA NON-IMMEDIATEZZA DEL RAPPORTO UMANO ALLA REALTA’ 3. L’ uomo è un “animale retorico” perché: LA VERITA’ ASSOLUTA NON GLI E’ DATA 4. Dalla “povertà biologica” dell’ uomo, Gehlen dimostra: LA NECESSITA’ DELLE ISTITUZIONI 5. Dalla “povertà biologica” dell’ uomo Blumenberg ricava : NECESSITA’ DELLA RETOTICA 6. La metafora è l’espressione : DEL RAPPORTO TRASLATO DELL’ UOMO CON LA REALTA’ 7. La filosofia ha rifiutato la retorica perché: LA FILOSOFIA E’ CONVINTA DI POTER CONOSCERE ADEGUATAMENTE LA VERITA’ 8. Il principio della retorica è: IL PRINCIPIUM RATIONIS INSUFFICIENTIS 9. La democrazia ha: UN’ORIGINE RETORICA 10. Un approccio antropologico alla teoria del concetto porta a: INTEGRARE METAFORA E CONCETTO CAPITOLO 64. METAFORA E SIMBOLO NEL PENSIERO DI MASSIMO CACCIARI 1. Lo studio dell’umanesimo ha convinto Cacciari che: LA CRISI È UN ELEMENTO RICORRENTE DELLA STORIA EUROPEA 2. Per Cacciari la filosofia del linguaggio dell’ umanesimo dipende: DAL DE VULGARI ELOQUETIA DI DANTE 3. Il problema posto da Dante e dall’ umanesimo riguarda: LA POSSIBILITA’ DI TRASCENDERE IL LINGUAGGIO 4. La “divinità” della parola consiste nel fatto che in essa: APPARE TRACCIA DELL’ INDICIBILE 5. Per Platone il punto d’arrivo del linguaggio è: L’AUTOTRASCENDIMENTO VERSO LA COSA STESSA 6. Secondo Benveniste le categorie di Aristoele e l’ intera metafisica sono: LA PROIEZIONE DELLE CARATTERISTICHE DELLA LINGUA GRECA 7. Il problema posto dalla Lettera VII di Platone è: IN CHE MODO LA COSA STESSA SI RIVELI ALL’ANIMA UMANA 8. Per Cacciari la metafora è: L’IDENTIFICAZIONE DI COSE TRA LORO DIVERSE 9. Per Cacciari il limite della metafora è che: NON COGLIE L’UNITA’ DEI DIVERSI 10. Per Cacciari il vero linguaggio dell’altro è: L’ANALOGIA CAPITOLO 65. ROLAND BARTHES TRA MITO E METAFORA 7. La confessione cristologica è metaforica perché: SI PONE IN TENSIONE CON IL SIGNIFIICATO LETTERALE DEL MESSIA 8. Il Risorto scompare dopo esser stato riconosciuto perché: LA COMPRENSIONE METAFORICA DOVRA’ TRADURSI IN PRATICA 9. Dio compare a Mose’ dicendogli: CHE LA RIVELAZIONE VA COMPRESA IN MODO TENSIONALE 10. Il dio dell’Oreb è: UN DIO IDENTICO E DIVERSO DA QUELLO DELLA TRADIZIONE CAPITOLO 71. LA FILOSOFIA DEL LINGUAGGIO NELLA STORIA 1. Per Faust non si può tradurre “logos” con “parola” perché: “PAROLA” E’ TROPPO RIDUTTIVO 2. In effetti la parola o il nome per Aristotele e la gran parte della filosofia successiva: E’ UNA SEMPLICE CONVENZIONE 3. Erasmo tradusse logos con sermo perché: VOLEVA EVIDENZIARE LA CENTRALITA’ DEL DISCORSO 4. Il logos greco si comprende solo se: E’ COMPRESO IN RELAZIONE AL MITO 5. Faust passa da “parola” a “intelletto” perché: PENSA CHE IL PENSIERO SIA SUPERIORE AL LINGUAGGIO 6. Faust alla fine traduce logos con azione perché: RISPECCHIA LA SVOLTA ANTIMETAFISICA MODERNA 7. Per la cultura moderna e contemporanea “azione” significa: RIGETTARE LA CONCEZIONE CLASSICA DELLA VERITA’ 8. La replica di Mefistofele a Faust significa: CHE FAUST NON ACCETTA LE APPARENZE 9. La filosofia contemporanea ha rigettato la parola perché: HA SUBORDINATO IL LINGUAGGIO AL PENSIERO 10. Il limite del pragmatismo consiste nel fatto: CHE TRASCURA L’EFFICACIA A LUNGO PERIODO DELLE UTOPIE CAPITOLO 72. LINGUA SALVATA E METAFORA 1. Rossana ama Cristiano: PER LA SUA AVVENENZA FISICA 2. Rossana vorrebbe che Cristiano: DIVENTASSE ELOQUENTE 3. Nella modernità la retorica è stata sostituita: DALL’AUTENTICITA’ 4. Per Blumenberg la principale responsabilità della teologia cristiana è stata: L’ADOZIONE DI LINGUAGGI ESTRANEI 5. Il tentativo di creare una lingua artificiale è: IRREALIZZABILE POICHE’ LE PAROLE DI PRECEDONO 6. Le parole sono in primo luogo: DELLE RETI DI SIGNIFICATI 7. La filosofia moderna si è in gran parte opposta alla metafora perché: ESSA E’ IRRAZIONALE E SEDIZIOSA 8. Il limite della filosofia di Vico consiste nel fatto che: CONFINA LA METAFORA NELL’EPOCA PRIMITIVA 9. La svolta di Nietzsche consiste nel fatto di: CONSIDERARE LA METAFORA UN FENOMENO ANTROPOLOGICO 10. Tra i compiti del nostro tempo vi è: RISCOPRIRE I MOLTEPLICI SIGNIFICATI DEL LOGOS GRECO FILOSOFIA DELLA COMUNICAZIONE E DEL LINGUAGGIO L19 – AA 2022/2023 Capitoli da 1 a 48 Creato da Patrizia, Nicole, Arianna e Ilenia IN ORDINE ALFABETICO − "Battezzo mio figlio 'Martino'" è un: un enunciato performativo − "Il giudice dev'essere giusto nei suoi giudizi" per Wittgenstein è un enunciato: giuridico − A differenza del discorso orale, il testo è caratterizzato: dalla sospensione della referenza di primo livello − A partire dalle "Confessioni" possiamo notare che la filosofia del linguaggio di Agostino diventa: genealogica − Agostino capisce che se disprezzava la Bibbia prima di convertirsi era: perché era troppo orgoglioso per tornare "infante" − Agostino è importante perché fu: un punto di transito tra due mondi culturali − Al contrario del dialogo platonico, il dialogo erasmiano: pone una scollatura tra sermo e logos − Al contrario di Wittgenstein, Heidegger pensa che: vada riformulata l'idea del nome come immagine della cosa − Al di là dei significati religiosi, i Colloquia di Erasmo sono importanti perché: rinnovano lo spirito del dialogo − Al principio Cartesiano: penso, dunque sono, Pascal obietta che: proprio pensando so che potrei non essere − Al termine del suo pericorso letterario e filosofico la comunicazione di Kierkegaard: resta fino alla fine indiretta e ingannevole − Aristoele nella Politica sostiene che solo la bestia e il Dio possono vivere oltre la polis, eppure: anche il filosofo è a suo modo autarchico − Aristotele valorizza l'importanza della Retorica, mentre Platone: La condanna eppure inventa il dialogo filosofico − Batkin sostiene che l'umanesimo italiano è soprattutto: una cultura del dialogo − Benjamin Constant sosteneva che la verità: non è un dovere incondizionato − Burckhardt sostiene che l'umaneismo è: un periodo di autoaffermazione dell'individuo − Carnap deve superare il problema del sopispsismo perché: vuole costruire una cultura scientifica condivisa − Carnap non si avvede che la sua soluzione del problema dell'intersoggettività si basa in ultima istanza: su un procedimento analogico − Carnap risolve il problema dell'intersoggettività: riducendo i vissuti psichici a dati fisici − Che cos'è Eros per Platone: il desiderio della bellezza in sé − Che cos'è il kairos: il tempo opportuno per filosofare − Che cos'è il logos: una parola ponderata − Che cos'è il mito: un racconto autorevole − Che cos'è il nome per Platone: il primo elemento della conoscenza − Che cos'è la meraviglia: l'inizio della filosofia − Che cos'è l'episteme: la più prossima approssimazione al Bello in sé − Che l'uomo non possegga il linguaggio è dimostrato: dal fatto che l'uomo spesso è alla ricerca della parola − Come esempio di agire regolato da norme possiamo considerare: un giocatore di scacchi − Complessivamente, per Platone e Aristoele tra dire il vero e parlare in modo persuasivo vi è: un'implicazione paradossale − Comprendere il senso di un enunciato significa: capire le ragioni che ne stanno alla base − Comune alle definizioni citate è l'idea che la metafora: È un'improprietà della lingua − Con la direzione di Max Horkheimer l'Istituto per le scienze sociali di Francoforte assunse un indirizzo: critico − Con Le Provinciali Pascal vuole comunicare al lettore: che l'uomo non è libero di innovare in materia di religione − Considerando assieme il Fedone e la Repubblica, l'aporia platonica consiste nel fatto che: logos e comunicazione discordano − Considerata in rapporto alla filosofia Platonica, la filosofia del linguaggio di Aristotele è: analogamente aporetica − Contro la dialettica socratico-platonica Nietzsche valorizza: la metafora e il mito − Contro Lutero, Erasmo afferma che: la Bibbia va interpretata − Da che cosa inizia la filosofia: dalla meraviglia − Degli iniziali studi platonici Russell manterrà nella sua filosofia logica: l'aporia del nulla − Di fronte a Pietro, Giulio ritiene di avere ragione perché: ha ampliato la potenza estreriore della Chiesa − Dicendo che "tutto è interpretazione" Niezsche vuol dire che: che non ci sono fatti in sé − Diventando scritto, il testo orale: cancella la referenza di primo grado ma ne assume una di secondo grado − Don Abbondio, per Pirandello è un personaggio: che incarna la contraddizione − Don Abbondio, per Pirandello è un personaggio: che incarna la contraddizione − Due enunciati sono riducibili quando: sono saturati dagli stessi oggetti − Entimema ed esempio corrispondono, dal punto di vista scientifico a: deduzione e induzione − Era convinzione di Hoerkheimer che la classe operaia, rispetto a quando scriveva Marx, fosse: ormai omologata al sistema sociale − Eramo non ama le dispute perché: ha paura delle definizioni univoche − Erasmo attacca Lutero in merito al problema: della predestinazione e del libero arbitiro − Erasmo considera Cristo come il pderfetto Sileno perché: era un seguace di Socrate − Erasmo giudicò la sua esperienza universitaria alla Sorbona di Parigi in termini: nettamente negativi, perché si insegnavano solo le dispute scolastiche − Erasmo ha scelto questa traduzione perché: noi stessi siamo sermo − Erasmo traduce la parola logos di Gv. 1,1 con: sermo − Frazer si sbaglia perché: È un errore di metodo giudicare le altre culture − Frazer studò le culture primitive partendo: da una presunzione si superiorità − Frege presuppone che la verità sia: corrispondenza tra linguaggio e realtà − Giansenio fu considerato eretico perché: era molto vicino a Lutero − Giulio viene escluso dal cielo perché: ha coltivato solo l'esteriorità e mai la vera virtù − Gli Adagia sono importanti perché in essi Erasmo: espone in modo criticamente sorvegliato i detti classici − La caratteristica specifica degli enunciati performativi è di: produrre la realtà attraverso l'atto linguaguistico − La catarsi tragica consiste nel fatto che: purifica dalle pulsioni irrazionali − La chiesa ha cristianizzato i miti pagani perché: vedeva in essi i simboli della fede in Cristo − La chiesa romana condannò la versione francese delle Provinciali perché: era più pericolosa − La competenza nella retorica include la competenza in: logica, psicologia e poetica − La comunicazione diretta è comunicazione: di sapere − La comunicazione esistenziale, nell'epoca moderna, necessita che: si instauri una comunicazione indiretta − La comunicazione indiretta è inseparabile: dal contenuto − La concezione agostiniana della metafora dipende da: dall'applicazione al linguaggio del predestinazionismo paolino − La concezione aristotelica della metafora non dovrebbe essere concepita come un attività teoretica perché: perché la metafora fa parte della poiesis − La conoscenza per Frege è: il passaggio dal senso alla denotazione − La conseguenza della menzogna è: l'inutilità di ogni comunicazione − La coscienza per Nietzsche è problematica perché: implica la condanna del mondo sensibile − La coscienza per Nietzsche è: un processo evolutivo − La crisi del Logos occidentale si rivela soprattutto nel fatto che Nietzsche: pone la propria singola persona come esemplare − La crisi della comunicazione implica che: si può capire solo ciò che già si conosce − La crisi della comunicazione in Nietzsche è una conseguenza: della distruzione del Logos occidentatale − La cura umanistica della parola deriva dal considerare il linguaggio in termini: pragmatici − La definizione di accidia dei gesuiti è contestata dall'io narrante perché: È troppo libera − La descrizione di un delitto è un enunciato: scientifico − La dialettica in Pascal è una figura: della contraddizione − La differenza tra un sillogismo scientifico e un entimema è: nel valore delle premesse − La felicità del filosofo per Aristostotele coincide: con la vita contemplativa − La filosofia aristotelica è più sistematica di quella platonica perché: È stata ordinata secondo le varie scienze − La filosofia classica del linguaggio dipende da: l'ontologia della presenza − La filosofia del linguaggio tradizionale ritiene che il significato di una parola sia: l'oggetto denotato − La filosofia di Wittgenstein può essere divisa: in due fasi − La filosofia è esercizio di morte perché: il corpo è la tomba dell'anima − La filosofia occidentale moderna ha considerato la metafora: una pericolosa intrusione della retorica nella filosofia − La forza di un atto linguistico è data dalla sua valenza: illocutoria − La geometria non definisce tutto perché: vi sono parole indefinibili − La lotta di Nietzsche contro il socratismo e il cristianesimo intende affermare: l'innocenza del divenire − La metafisica platonico-aristotelica è responsabile del fatto di: aver ridotto l'essere a mera presenza − La metafora dello specchio-spia notata da Adorno nel "Diario di un seduttore" rivela che Kierkegaard: era intimamente affascinato dalla simulazione − La metafora ha come scopo: l'incremento della conoscenza − La metafora implica un enigma perché: implica lo sforzo di superare l'improprietà linguistica − La mimesis poetica è dannosa perché: corrompe l'anima − La mistica nell'antica Grecia era: una religione iniziatica che prevedeva il silenzio − La morte di Socrate è la dimostrazione che: i suoi amici non lo hanno inteso − La necessità di interpertare la Bibbia significa che: l'uomo è chiamato alla libertà − La nobiltà dell'uomo, per Pascal, consiste nel fatto che: È una canna pensante − La novità dell'ermeneutica di Schleiremacher consiste nel fatto che: fonda l'ermeneutica generale − La parola "mistero" nel linguaggio biblico significa: la rivelazione apocalittica di Dio nella croce di Cristo − La parola e la cosa s'identificano perché: la parola lascia apparire la cosa come cosa − La proposizione "Dio esiste" per Wittgenstein è: un non senso − La retorica per Aristotele è autosufficionente oppure: comprende l'analisi psicologica − La retorica per Aristotele è: l'arte di trovare i mezzi di persuasione intorno a ogni oggetto − La ricezione della tradizione mistica in ambito cristiano è dovuta a: l'influenza di Paolo e dello Pseudo-Dionigi − La riflessione sul gioco serve a Gadamer per mostrare che: l'uomo non è il soggetto del suo operare − La risposta di Habermas alle critiche anti-illuminista consiste: nel mondo vitale come corretato dell'agire linguistico − La somiglianza che la metafora rivela esisteva: soltanto nel monento in cui il poeta la rivela − La tecno-scienza contemporanea è l'esito della: della riduzione dell'essere a oggettività − La teoria dell'agire comuniucativo di Habermas in ultima istanza può considerarsi: una forte fiducia nella razionalità dell'agire umano − La teoria secondo la quale il significato di una parola è il senso intenzionato dall'autore, per Habermas è: corretta ma parziale − La traduzione erasmiana fu considerata eretica da molti settori della Chiesa cattolica perché: mette in discussione la Trinità − La tragedia per Aristotele è: l'imitazione degli uomini migliori − La vera eqolquenza coincide con: con la ricerca della parola adatta alla cosa − La verità dell'enunciato: "Tutti gli uomini sono mortali" dipende: dall'analisi logica dell'enunciato − La verità per Heidegger vuol dire: disvelatezza dell'ente − La verità per Platone è: dire l'essenza della cosa − La verità secondo Pirandello è: potenza − La verità viene metaforicamente paragonata da Kant: ad Astrea − La volontà di dire la verità per Nietzsche è: la traslazione del significato di un nome − L'agire comunicativo comporta: l'interesse all'intesa razionale − L'agire comunicativo si differenzia dalle altre forme di agire perché: È volto all'intesa tra i parlanti − L'agire dramaturgico dal punto di vista ontologico comporta: due mondi − L'agire drammaturgico presuppone: l'esistenza di un mondo interiore − L'agire regolato da norme comporta: l'esistenza di due mondi ontologici − L'analogia è per Aristotele: la forma principale della metafora − L'aporia della Logique consiste nel fatto che: da una parte si affida alla definitio nominis dall'altra alla lingua parlata − L'arte poetica ha un fondamento antropologico nel fatto che: l'uomo è un animale mimetico − L'arte umoristica entra in crisi perché: È crollato il personaggio − L'arte umoristica per Pirandello: conferisce una forma eterna alla contraddizione − L'assunzione della scienza a modello di ogni linguaggio e di ogni ragionamento è: una superstizione cammuffata da razionalità − L'Autore non ha messo in scena i personaggi perché: ogni rappresentazione è un'alterazione del personaggio − Le definizioni della metafora che troviamo nei dizionari hanno la seguente caratteristica: presuppongono i termini che dovrebbero spiegare − Le grandi eccesioni alla linea prevalente della filosofia del linguaggio seicentesca sono: Pascal e Vico − Le parole sono come "sacchi vuoti" perché: hanno bisogno di un'interpretazione rigorosa − Le varie interpretazioni di Nietzsche nel Novecento dimostrano che: la crisi del Logos occodentale − L'enunciato di papa Francesco: "La guerra è una sconfitta per tutti" va classificato come: un enunciato valoriale − L'enunciato drammaturgico è: veridico o non veridico − L'enunciato pronunciato da Biden: "Putin è un criminale di guerra" è: dotato di senso constatativo e performativo − L'enunciato: "L'attuale re di Francia è calvo" è problematico perché: implica la violazione del principio del terzo escluso − L'enunciato: Il linguaggio è il linguaggio per Heidegger è: l'indicazione del sentiero da percorrere − L'enunciato: nel gioco del calcio, il fallo di mani è sanzionato dall'arbitro è: un enunciato regolativo − L'epoca moderna, per Hegel e per Kierkegaard, è segnata da: cristianesimo di massa e sintesi concettuale − L'ermeneutica di Schleuernacher è importante perché: si basa su un'ermeneutica generale − L'ermeneutica sorge per risolvere il contrasto tra: il senso letterale dei testi sacri e la comprensione filosofica seriore − L'errore di Hegel fu di aver negato che la filosofia è: edificante − L'esegesi allegorica dei testi è stata introdotta: dai filosofi stoici − L'esperienza artistica è paragonabile al gioco perché: si dà solo nella storia delle sue esecuzioni − L'esperienza dei poeti è: la miglior rappresentazione dell'esperienza del linguaggio − L'etica usa le proprie parole in senso: assoluto − L'importanza di Frege per la filosofia del linguaggio consiste nel fatto di: di aver ricostruito il logos della tradizione − L'imposizione sociale è ingiusta perché: ogni maschera è estreanea alla vita − L'improprietà dell'enunciato metaforico è tale perché: lo scarto semantico mostra un significato diverso da quello letterale − L'infelicità di un enunciato performativo è dovuta al fatto di: non esser stato pronunciato nelle circostanze previste − L'interpretazione della Bibbia deve essere: responsabile − L'ironia dell'io narrante può esser considerata: affine a quella di Socrate − L'ironia è essenzialmente una figura: dello sdoppiamento − L'ironia può esser definita come: una forma di sdoppiamento dei piani − Lo scopo del Tractatus è di: vedere rettamente il mondo − L'obiezione contro-rivoluzionaria al razionalismo illuminista consiste nell'affermazione che: non esiste un logos privo di presupposti − L'obiezione dell'ermeneutica heideggeriana alla fenomenologia è che: rimane interna allo schema soggetto-oggetto − L'Occidente può essere definito "la terra del tramonto" perché: ha portato a compimento l'oblio dell'essere − L'oggetto dell'ironia delle Provinciali è: la casuistica dei gesuiti − Logon didonai significa per i greci: rendere ragione delle proprie asserzioni − Per Cartesio la lingua perfetta si potrebbe ottenere: grazie al vero metodo del pensiero − Per Cartesio la lingua si è corrotta: nel mondo greco-romano − Per chi sostiene che la metafora in Aristotele ha una funzione meramente retorica è significativo il fatto che: Aristotele ne tratti nella Poetica e nella Retorica − Per Clemente Odisseo si fa legare al palo perché: vuole ascoltare la voce degli eretici ma essendo sicuro della vera fede cattolica − Per comprendere un'azione sociale è necessaria: la distanziazione critica tra osservatore e osservato − Per constestare un'enunciazione descrittiva significa: appellarsi a dati di fatto che contrastano con l'affermazione − Per Erasmo è bene che la filosofia di Cristo sia un po' un gioco perché: va adattata alle persone comuni e ai loro discorsi quotidiani − Per Erasmo l'allegoria è fondamentale perché: fa crescere la bibbia e anche il cristiano − Per fenomenologia si intende la ricerca: del modo in cui l'io trascendentale costruisce l'oggetto − Per Frege il pensiero verte: sul senso − Per Frege il senso di un enunciato è: la frase − Per Frege la denotazione di un enunciato è: il suo valore di verità − Per Frege nel giudizio S=P, l'uguale va concepito: come relazione − Per Frege possono darsi enunciati con sensi diversi e la stessa denotazione: in taluni casi − Per Gadamer il nostro rapporto col passato è: un dialogo − Per Gadamer il pregiudizio è l'espressione del fatto che: noi viviamo all'interno del circolo ermeneuitico − Per Gadamer l'azione comunicativa sarà pienamente possibile quando: l'uomo si sarà emancipato dal potere delle ideologie − Per Gadamer l'ermeneutica è l'espressione linguistica: della finitezza e della storicità umana − Per Galilei Dio ha scritto: il libro della natura e quello della Bibbia − Per Galilei l'uomo può ottenere una conoscenza qualitativamente identica a Dio grazie alla: matematica − Per Guastini la metafora è essenziale perché: le categorie del logos non sono sufficienti per descrivere la varietà dell'essere − Per Habemas l'errore della Scuola di Francoforte consiste nel fatto che: È priva di alternative − Per Habermas il coscienzialismo della filosofia moderna può essere superato solo se: muoviamo dal fatto della comunicazione linguistica interumana − Per Habermas il pensiero critico ha insegnato che il linguaggio è: la copertura ideologica degli interessi dominanti − Per Habermas il potenziale comunicativo della società moderna è dato dal fatto che in essa: assistiamo ad una specializzazione degli ambiti di azione − Per Habermas il pregio della scuola di Wittgenstein consiste nel fatto che: non vi è un unico linguaggio né un'unica forma di vita − Per Habermas il problema della teoria di Austin degli atti linguistici è: che rende il significato perlocutivo qualcosa di extralinguistico − Per Habermas la tesi weberiana sulla razionalizzazione comporta che la modernità occidentale: ha dispiegato in modo inedito le risorse del linguaggio − Per Habermas l'errore della scuola di Wittgenstein consiste nel fatto che: un gioco linguistico non è solo coerente, ma anche vero/falso − Per Habermas razionale è un attore sociale: in grado di agire in modo comuinicativo − Per Heidegger il "circolo ermeneutico" è riguarda: la finitezza dell'esistenza umana − Per Heidegger il compito della filosofia è: ascoltare la poesia − Per Heidegger il linguaggio è: La casa dell'essere − Per Heidegger l'uomo è: un vivente dotato di Logos − Per Heidegger l'uomo: abita il linguaggio − Per Heidegger l'uomo: È sempre in rapporto col linguaggio − Per Heidegger una definizione del linguaggio: È impossibile perché l'uomo abita il linguaggio − Per Horkheimer il logicismo e la filosofia del linguaggio ordinario sono: il risultato dell'eclisse della ragione oggettiva − Per i cristiani la mandragora era: l'ambiguo simbolo della morte e della rinascita − Per i cristiani l'erba moly citata da Omero divenne il simbolo: della guarigione dell'anima − Per ironia socratica si intende: uno sdoppiamento dei piani − Per Kant il peccato dell'uomo comincia: con la prima disputa teologica − Per Kant la conoscenza ha la forma: del giudizio − Per Kant la conoscenza: si basa sull'esperienza e sulle forme trascendentali dell'uomo − Per Kant la menzogna è: dire il falso per interessi personali − Per Kant la ragion pura è incapace di conoscenza ma è essenziale: per la morale − Per Kant la verità di un giudizio sintentico si conosce: per esperienza − Per Kant nei giudizi analitici il predicato della frase: È incluso nel soggetto − Per Kierkegaard la vita estetica coincide essenzialmente con: la decisione di non decidere − Per Kierkegaard la vita etica coincide essenzialmente con: l'aut-aut − Per Kierkegaard la vita religiosa coincide con: l'eccezione assoluta del salto della fede − Per Kierkegaard Socrate dovette morire perché: altrimenti avrebbe confutato la sua filosofia − Per la cultura occidentale l'essere è: il più generico e universale dei concetti − Per la filosofia aristotelica del linguaggio le parole possono essere: univoche, analoghe o equivoche − Per la filosofia del linguaggio dell'Occidente i nomi: sono il segno convenzionale per la cosa − Per la filosofia del linguaggio moderna ('600-'800), la metafora scoperta da Aristotele è: un espediente retorico del tutto estraneo ed avverso al discorso filosofico − Per la filosofia greca il logos che dice il vero e la comunicazione: sono sempre diversi e sempre correlati − Per la Logique gli errori del giudizio umano derivano: dall'equivocità delle parole − Per la Logique il significato di una parola è: un'idea innata dell'intelletto − Per la Logique il vero rimedio a tutti gli errori di giudizio sarebbe: creare una nuova lingua universale − Per la Logique la matematica è importante perché: ci insegna a pensare e a ben giudicare − Per la Logique la retorica è: la fonte di tutti gli errori di giudizio − Per la Scuola di Francoforte la revisione critica del marxismo aveva bisogno: di un'indagine sull'intero sistema ideaologico − Per Locke i nomi propri corrispondono a: idee semplici − Per Locke i nomi sono: convenzionali − Per Locke il linguaggio serve a: comunicare e ricordare le idee − Per Locke l'abuso del linguaggio è dato: dall'uso della metafora nella scienza − Per l'ultimo Pirandello il linguaggio: si dissolve nella vita − Per Marcuse l'autoritarsimo americano è l'indice: dell'irrazionalità della civiltà moderna − Per Nietzsche come per Aristotele la metafora è: la parola è la trasposizione di uno stimolo nervoso − Per Nietzsche dallistinto del gregge deriva: la democrazia − Per Nietzsche l'invenzione socratica del dialogo è stata: la fine della tragedia − Per Nietzsche l'uomo è in grado di comunicare perché: ha bisogno degli altri − Per Nietzsche l'uomo ha la tendenza a: illudersi − Per Nietzsche Socrate ha trasformato l'eroe del dramma in: un erore della parola − Per Origene e i primi Padri della Chiesa, l'allegoria era funzionale all'esigenza di: approfondire il significato del testo − Per Origene la nave di Odisseo è continuamente esposta al naufragio perché: perché la chiesa è sottoposta ai travagli di questo secolo − Per Pascal oltre alla consocenza geometrica vi è: la conoscenza storica − Per Pascal, il metodo perfetto per l'indagine scientifica è: il metodo geometrico − Per Pirandello l'arte è: eterna − Per Pirandello l'arte ordinaria è: astratta − Per Pirandello le parole sono sempre soltanto: equivoche − Per Pirandello, rispetto all'arte ordinaria, l'arte umoristica: mantiene la contraddizione − Per Pirandello: la maschera si impone sulla vita − Per Platone dialettica e retorica sono: del tutto opposte − Per Platone la mimesis dei poeti è: imitazione dell'imitazione − Per Platone l'ente è definito da: essere, identico, diverso − Per Platone, i poeti: sono dei mentitori − Per Plotino l'iniziato doveva conservare il silenzio perché: i non iniziati non possono comprendere l'estasi − Per Ricoeur di fronte a un'opera classica è sempre possibile: dare un'interpretazione ragionevole − Per Ricoeur la dimensione perlocutiva dell'atto linguistico è: razionale − Per Ricoeur la distanziazione è data dal fatto che: il testo scritto è decontestualizzato rispetto all'autore − Per Ricoeur la metafora di Aristotele ca compresa: in termini di scarto − Per Ricoeur la metafora è un fenomeno comprensibile: in modo indiretto − Per Ricoeur la parte elementare del linguaggio è: il discorso − Per Ricoeur l'azione sociale complessa: È analoga alla scrittura del testo − Per Ricoeur l'ermeneutica testuale: È utile anche alle scienze sociali − Per Ricoeur l'incertezza di un testo letterario è dovuta: all'integrità dell'opera − Per Ricoeur l'opposizione diltheiana tra spiegare e comprendere va superata perché: le scienze del linguaggio spiegano il mondo del testo − Per Ricoeur per comprendere un risultato elettorale bisogna: considerarlo come un testo scritto − Per Ricoeur Platone ha insegnato che: la scrittura è del tutto differente dall'oralità − Per Ricoeur, la questione irrisolta dell'ermeneutica gadameriana è l'incapacità: di critica − Per Russell la soluzione di Meinong al problema dell'attuale re di Francia calvo è: una violazione del principio di non contraddizione − Per Russell quando avvermo: "Manzoni è l'autore dei Promessi sposi" mi sto riferendo: al senso dell'enunciato − Per Russell se io affermo: "Manzoni era un uomo" sto dicendo: c'è un x che è un uomo − Per Russell tra un enunciato tra virgolette e uno senza virgolette: È una differenza tra senso e denotazione − Per storia degli effetti di un'opera si intende: la fusione di orizzonti tra opera e storia − Per Wittgenstein contraddizione e tautologia sono: i limiti del linguaggio − Per Wittgenstein il linguaggio è intrascendibile perché: ciò che non ha forma logica è puro nonsenso − Per Wittgenstein il linguaggio è: l'immagine logica del mondo
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