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FILOSOFIA DELLA PRASSI UMANA, Sintesi del corso di Filosofia

Sintesi di appunti presi a lezione più libri da portare all'esame. La banalità del male e Nati per incminciare

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 04/12/2019

dianaa9805
dianaa9805 🇮🇹

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Scarica FILOSOFIA DELLA PRASSI UMANA e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia solo su Docsity! FILOSOFIA DELLA PRASSI UMANA – Alessandra Papa 22 ottobre Natality-> Hanna individua una categoria del pensiero. Indica la fertilità e terre abitate. La scelta di Hanna del natality, molti esperti pensano che sia inconsapevole Hans Jonas era il compagno di studi di Hanna e migliore amico, lui commenta la scelta del natality secondo lui Hanna è stata inconsapevole nella scelta della nascita. Lui indica il natality come una categoria e acclama Hanna di aver rifondato la filosofia sulla azione del venire al mondo. Nei testi di Hanna il natality è affidato a immagini evangeliche o letterarie. Il natality compare per la prima volta nei diari intellettuali di Hanna. Il natality secondo alcuni studiosi può risalire nel hainfang (inizio) ovvero nell'opera di Martin Heidegger di "essere tempo". "Essere tempo" 1927 opera filosofica basata sull'uomo e l'esistenza. L'esistenza umana è compresa tra l'hanfang e la totem ovvero tra un inizio e una fine, nascita morte. Heidegger riflette sull'inizio e nascita, poi sceglierà di investire sulla totem, la morte. Perché secondo lui la morte da significato all'esistenza umana. Hanna per la teoria del natality è influenzata più da Agostino che da Heidegger. Heidegger esprime in "essere tempo" il geburtic, termine tedesco che vuol dire nativamente ovvero nascere. Esprimere anche il dazain -> essere qui. Heidegger vuole indicare il posizionamento dell'uomo. Il dazain in alcune pagine viene affiancato dal geburtic. Dazain e geburtic hanno influenzato Hanna nella filosofia del natality. Secondo alcuni studiosi il natality è la conseguenza di un influenza di Heidegger, perché in "essere tempo" aveva usato i termini hanfang (inizio) e geburtic (nascita), già lui aveva avviato una riflessione sulla nascita. Nel aprile 1952 nel diario di pensiero, Hanna riflette sul venire al mondo. La riflessione sul venire al mondo era stata suggerita da una musica di Haendel (hallelujah), compositore tedesco poi divenuto inglese. Nel 1952 Hanna assiste alla prima del messia di Haendel in Europa, in Germania. Questa musica la ispira e annota al suo ritorno a casa alcune riflessioni. Scrive una lettera a suo marito dove lei capisce per la prima volta la concezione di "ci è nato un bambino". Hanna non ha mai avuto figli. Rimando a Cristo. "Ideologia del terrore" è un articolo del 1952 è contenuta una piccola chiosa "teste e creatus". Questo capitolo lo sente suo e lo fa diventare l'ultimo capito delle origini del totalitarismo. Nel 1958 il natality sarebbe comparso in tutte le sue opere. Martedì 23 ottobre Totilitarismo-> Hanna usa questo termine nel 1951. Secondo alcuni studiosi Hanna conia questo termine ma in realtà tale termine precede gli studi e analisi di Hanna. È un termine che si afferma negli anni 20, al tempo della Prima Guerra Mondiale, totalitario è espansione a livello mondiale del conflitto armato. In realtà il totalitarismo è l'esito delle cause antifasciste italiane. Lo usano per indicare una forma di dominio violenta sui cittadini. Amendola fu il primo ad usare il termine totalitario. Lo usa nel: giornale "Il mondo" la prima volta il 12 maggio 1923 e poi 2 novembre dello stesso anno, Amendola parla di spirito totalitario, usa questo aggettivo per indicare gli esiti nefasti del fascismo di Benito Mussolini. Il 2 gennaio 1925 Lelio Pasto (avvocato e antifascista) usa l'espressione totalitarismo, giorno della vigilia del discorso di Benito Mussolini dove annuncia il partito fascista. Molti filosofi usano questo termine totalitarismo come Antonio Gramsci e Don Luigi Sturzo. Negli anni 30 il termine totalitarismo compare nei dizionari di lingua inglese. Il termine totalitarismo indica i regimi a partiti unici fondati sulla personalità di un capo carismatico. Si diffonde anche nel lessico politico (rafforzarsi di un dominio politico). Totalitarismo -> stalinismo nazismo Secondo Hanna il totalitarismo non va confuso con la dittatura, la tirannia e la oligarchia (poiché sono regimi antichi). Che però si riesce ad individuare nello stalinismo e nazismo. Secondo Hanna il totalitarismo esercita tre forme di controllo totale su qualcosa, es. sulla comunicazione, sul monopolio, sull'economia. Tipica dei totalitarismi è la repressione poliziesca, violenza suoi corpi sia fisica che psicologica (gli oppositori devono essere eliminati). Secondo Hanna i totalitarismi sono un sistema autoritario in cui i poteri sono concentrati o in un partito unico o in un capo carismatico o un in gruppo dirigente. Controllano i cittadini attraverso l'ideologia ufficiale. Hanna usa totalitarismo per indicare le macchine totalitarie del nazismo e la macchina del totalitarismo. Secondo Hanna il sistema totalitario distrugge la vita privata e il fatto di essere nati, gli isola e non ne permette la spontaneità. Usano una ideologia ufficiale, per Hanna l'ideologia è un sistema di valori e idee che orientano i comportamenti all'interno di una società. Secondo Hanna per mettere in moto le macchine totalitarie c'è bisogno di una ideologia, un’ideologia ufficiale che porta alla individuazione di un nemico oggettivo. È un segnale negativo poiché la democrazia si sta incancrenendo. Le ideologie totalitarie hanno a che fare con l'appartenenza, ovvero essere nati dalla parte giusta, l'appartenenza può essere raziale (gli ebrei vengono perseguitati perché sono razza diversa) dopodiché si inizia uno smascheramento. Viene strappata la maschera della personalità giuridica (nome) della personalità morale. L'obiettivo è di mettere a nudo la persona, spogliarla della sua personalità, umiliarlo e offenderlo. Nei lager si realizza l'obbiettivo dei totalitarismi poiché distrugge ogni forma di personalità, il nome viene sostituito da una stringa numerica. Quando viene strappata la maschera non si è più cittadini, non si è protetti, non si hanno i diritti. Animalità per Hanna vuol dire essere senza soggiorno, cittadinanza e documenti. Il nazismo non è contento di distruggere la personalità ma vuole distruggere anche la corporeità (non devono esserci affetti e legami). Le SS sono carnefici indifferenti alla morte e alla vita ma secondo Hanna le SS sono uomini come altri ma che a causa dell'ideologia vengono addestrati a distruggere colui che è nato. 29 ottobre I totalitarismi non vogliono persone umane. Persona-> uomo nella su unicità. Personalità morale, civile. La persona appartiene ad una classe sociale. Individuo -> colui che non si distingue, fa parte della massa. Non coltivano la persona con diritti e doveri ma investono sulla costruzione di individui che non appartengono più ad una classe sociale. Le macchine totalitarie hanno bisogno delle masse per sopravvivere, hanno bisogno di individui massificati. Gli individui che appartengono ad una massa sono facilmente manipolabili. Le masse si possono mobilitare in diversi modi: prospettando risultati positivi, nuovi traguardi da raggiungere. Le macchine totalitarie insistono sui nemici da abbattere. Il nemico è un pericolo per la società e deve essere scongiurato. Così se realizza il dominio totale dell'uomo. Il terrore è violenza ininterrotta che si assomma al pervertimento dell'ideologia. Il terrore non si ferma. La violenza è intermittente. Il Nazismo ha come obiettivo la distruzione della personalità, che aveva ideato i lager. Secondo Hannah nei lager si idealizza il dominio assoluto della persona umana. I lager li definisce i laboratori scientifici in cui l'essere umano viene annientato mediante l'umiliazione e l'offesa. L'umiliazione, è il passaggio da uomo a cosa ciò doveva avvenire rapidamente, gli ebrei saranno resti di umanità, cave da laboratorio. Nei lager scompare il nome. Secondo Hanna la persona deve restare sempre protetta e salvaguardata, ha bisogno di maschere se no è un uomo detto nuda vita. Le maschere per Hanna Arendt sono 3: Maschera della personalità giuridica -> se questa va in frantumi noi perdiamo il diritto di cittadinanza. E se perdiamo la cittadinanza siamo fuori dalla legge e non siamo garantiti. Questa è una maschera che ci protegge e senza siamo niente. Maschera della personalità individuale -> strappata la maschera della nostra nascita, perdita di originalità. Maschera della personalità morale -> perdita di dignità. La perdiamo quando speziamo i legami e dimentichiamo i ricordi. Nei lager si annulla la memoria e il ricordo. Quello che resta quando si strappano le maschere è un uomo naturale esposto al terrore. Nei lager dice H che gli ebrei sono ridotti a sopravvivere, ridotti a cani poiché hanno un prepotente bisogno di cibo. Non desiderano niente di più. Nei lager si ha una distruzione della corporeità, si fa scempio perché attreverso il corpo interagiamo con gli altri, si annulla nel momento in cui la persona diventa individuo. Nei lager si vuole distruggere la libertà, se la perdiamo cessiamo di essere umani. Secondo Hanna nei lager va disintegrata la qualità stessa di essere uomini, il nemico è l'ebreo. Si distrugge il natality. Nei lager i corpi non appartengono più a nessuno perché sono spogliati. In "agire conoscere pensare" Hans Jonas mette in luce la categoria Arendtiana del 'natality', riesce a leggere tra le righe e invita a riflettere su questo termine. Lui definisce la nascita il dato imbarazzante della filosofia, poiché la filosofia aveva sempre messo da parte il dato di nascere, lui riconosce in Hanna la capacità di essere riuscita a farne della nascita una categoria centrale del pensiero politico e della antropologia. Usa il termine natality in inglese e non in tedesco (natalitad) perché compare nelle sue opere scritte in inglese ovvero nel periodo americano, nella lingua inglese questa parola a delle coloriture semantiche più ampie, evoca molto di più. Per ricostruire l'albero genealogico del termine, dobbiamo passare da Martin Heidegger che era in contrasto con il natality perché favorevole alla morte (todem). Secondo alcuni studiosi il termine natality è l'esito di un concetto heiddegeriano che 'hanfang' (inizio) secondo altri non è così poiché è un concetto primitivo (ovvero Heidegger non lo sviluppa). Il concetto di natality è più vicino a geburtic (nato a). Il natality compare per la prima volta in un diario intellettuale nel aprile del 1952 (secondo la prof), Hanna ritorna in Germania in cui segue un concerto che diventa qualcosa di più, l'alleluja di handel (è un canto di rinascita) racconta di Gesù bambino che rinasce portando consolazione. Hanna rimane colpita ed a distanza di un mese usa l'immagine del bambino che nasce, invia una lettera al marito. Le origini guardare l'ultima pagina. Le ORIGINI DEL TOTALITARSIMO doveva essere un testo sociologico e sul piano storico. Hanna voleva fare questo testo di filosofia. 1951 viene editata ma Hanna inizia a lavorarci nel 45/46 voleva far comprendere la shoah la chiude nel 49. Le origini sono un testo significativo perché Hanna torna ad avere un ruolo all'interno delle accademie, le si riconosce un’autorità. La stesura di questa opera le fu di conforto, grazie anche al suo secondo marito Heinrich Blücher. È un’opera monumentale, libro pubblicato in piena guerra fredda, in Europa circolerà più tardi a causa degli antifascisti. Il mondo era diviso in due blocchi URSS e USA. Hanna aveva un pensiero politico liberale e di tipo conservatorio, aveva simpatie socialiste una sua eroina Rosa Luxemburg. Fa una similitudine tra nazismo e stalinismo, suscito antipatie e critiche nei suoi confronti. La parola totalitarismo appartiene all'antifascismo italiano da Giovani Amendola che usa la parola totalitario. La parola totalitarismo invece da Lelio Basso. Giovani Gentile era definito il filosofo del fascismo, fu ministro della pubblica istruzione. Differenza antisemitismo tra antigiudaismo. Antigiudaismo è l'inimicizia e un pregiudizio culturale nei confronti degli ebrei, secondo lei l'antisemitismo è una cosa peggiore che inizia a prendere forma nel 800 vera e propria ideologia raziale. L'imperialismo e l'antisemitismo secondo Hanna precedono i totalitarismi. L'imperialismo è la volontà di espansione delle nazioni ricche che hanno bisogno di colonizzare le terre, da qui poi il razzismo. L'eurocentrismo è un atteggiamento degli europei che volevano essere superiori. Hanna esamina le macchine totalitarie, innanzitutto non hanno precedenti nella storia, sono due macchine che si mettono in moto, nazismo e stalinismo, (diversi ma che presentano similitudini poiché hanno gli stessi scopi, ideologia e metodi) secondo lei le macchine mirano al dominio assoluto della persona e di conseguenza azzerano la singola persona (lager e gulac), era presente la polizia segreta, ricorrono al terrore e alla violenza, controllavano la propaganda, avevano personalità carismatica di un capo. Sia nazismo che stalinismo hanno bisogno di masse, poiché vogliono azzerare le classi sociali e fargli sentire uguali. Secondo Hanna le ideologie di antisemitismo e di imperialismo hanno creato la nascita dei totalitarismi e soprattutto hanno determinato la perdita del potere politico degli ebrei poiché banchieri e famiglie che erogavano denaro erano ebrei. Il FASCISMO non era stato considerato da Hanna un totalitarismo poiché secondo lei volevano solo impadronirsi del potere e non usare il terrore ma solo la violenza intermittente, inoltre il fascismo si identifica nello stato e costruisce un élite mentre i totalitarismi vogliono eliminare lo stato. Mussolini si accontenta della dittatura del partito, ha un ideologia coerente, ha una cultura di tipo liberale, il fascismo impara a convivere con chiesa monarchia e grande industria. 12 novembre da verificare con altri appunti Nel 1960 gli uomini del Mossad rapiscono Adolf Eichmann, ex tenente delle ss. Conferenza di "Wannsee" si tenne in una villa lussuosa, è una conferenza luttuosa perché erano riuniti 15 funzionari del partito nazista. Fu organizzato per discutere della soluzione finale. Soluzione finale -> era un nome in codice, organizzata il 20 gennaio 1942 i tedeschi stavano vincendo la guerra. I tedeschi vogliono ripulire i territori dell'Europa orientale dalla presenza ebraica. Lo scopo della conferenza era coordinare la soluzione finale. Eichmann verbalizzo questo lavoro. Lui, aveva due compiti, era un burocrate nazista, diventerà il logistico del nazismo (controlla i movimenti degli ebrei verso il treno della morte) ma anche contabile della macchina di sterminio. Eichmann era un esperto di questioni ebraiche perché provvedeva ad organizzare i convogli ferroviari. Riuscì a sfuggire al processo di Norinberga, nel 1948 con un passaporto falso si imbarca a Genova verso il Sud America. Nel 1960 gli uomini del Mossad riescono ad individuarlo e sequestrarlo, con un volo notturno viene portato in Israele per essere processato. Processo che inizia nel 1961, Eichmann era il primo ufficiale nazista ad essere processato nella terra di Israele. Israele è nata nel 1948 come un atto di forza degli ebrei perché occupano la Palestina. La Germani dopo la guerra era divisa in due ma agli israeliani non bastava, i giovani israeliani erano allo scuro di quanto accaduto (sterminio ebreo) inoltre rimproveravano i padri poiché erano stati passivi difronte al terzo reich. Israele voleva portare alla sbarra i nazisti tedeschi, per loro era importante processare Eichmann in terra ebrea. Il processo Eichmann venne trasmesso nel mondo mediatico. Hanna Arendt sentiva il bisogno di dover essere li moralmente, contatta Gulialm Shoom (direttore del New York) e si propone come inviata per seguire i lavori processuali di Gerusalemme. Il giornale New York non era sionista, ma giornale di una America bianca (colta,ricca). Gulialm resta colpito della chiamata della Arendt, aveva capito che avrebbe avuto una mediazione forte se lei avrebbe seguito il processo. Nel 1963 Hanna firmò i 5 articoli, saggi, molto estesi che vengono pubblicati in 5 date diverse tra il febbraio e il marzo del 1963, solo poi raccolti in un unico testo " Eichmann in gerusalem e raport a banality of evil" noi lo conosciamo come "la banalità del male" (pubblicato da Feltrinelli). Critiche Deborah Lipstadt è una critica della "banalità del male" perché pensa che Hanna era mossa dal desiderio di dimostrare le proprie tesi sulle origini del totalitarismo. Secondo Lipstadt lei in verità si recò a Gerusalemme con una finalità ovvero dimostrare in quell'aula che lei aveva avuto ragione nelle tesi sulle origini del totalitarismo. Con questo processo cercava un’occasione personale ovvero verificare le sue teorie. Le intenzioni di Hanna non erano le stesse di Ben Gurion e Ghidon Osner. Gurion era il primo ministro di Israele lui voleva il processo Eichmann nella terra israeliana. Osner era il pubblico ministero. Gurion non voleva comprendere il fenomeno totalitario, lui voleva spettacolizzare questo evento perché secondo lui era necessario che gli ebrei trovassero un responsabile per ciò che era accaduto in Germania. Gurion e Osner per l'intero processo erano concentrati non su Eichmann e le sue azioni ma sugli orrori commessi dai tedeschi verso il popolo ebraico. Hanna Arendt trovò fastidioso che i sopravvissuti furono chiamati a testimoniare. 13 novembre Il processo di Eichmann fu un processo mediatico, fu processato da ebrei e anche nella terra di israeliani. Hanna fu irritata perché non trovo giusto che decine di sopravvissuti furono chiamati a testimoniare. Questi sopravvissuti non avevano mai conosciuto Eichmann e non ne avevano avuto a che fare. Hanna si chiede come è stato possibile tale orrore, questa domanda secondo lei non doveva essere posta ai sopravvissuti ma era giusto porla ai capi delle comunità ebraiche poiché erano stati passivi e vittime di questi capi. Hanna denuncia il fatto della domanda posta male. Hanna viene criticata da Israele, dalla comunità ebraica internazionale e dall'intelligenza (dai circoli intellettuali ebraici). Hanna viene vista come un antisionista, un’ebrea priva di passione del suo popolo, accusata di essere amica dei nazisti. Viene vista come un’ebrea incapace di essere ebrea e sé stessa, di leggere la storia, che confonde le vittime con i carnefici. Hanna è convinta che in quell'aula si stia perdendo di vista la ragione per cui si è li, il processo di Eichmann, per lei lui deve pagare per la Germania è una questione di giustizia dove si devono giudicare le sue azioni. Hanna lo descrive come un uomo di mezza età, statura media, magro, calvizie, dentatura irregolare e occhi miopi, per tutta la durata del processo non guarderà il pubblico che non perderà l'auto controllo. L'errore che secondo Hanna si sta commettendo è che dietro la gabbia di cristallo non c'era più un uomo ma c'era il nazismo e 3 reich. Nella banalità del male scrive che Eichmann era un esperto di questione ebraiche, desideroso di trovare una soluzione al popolo ebreo, non è una persona mostruosa anche se commette mostruosità, vuole far capire che Eichmann in fondo è un esecutore ceco della legge del terzo reich. Eichmann voleva compiacere i suoi capi. Eichmann per scagionarsi si dipinge come un uomo innocuo, non è stato colpevole ma a solo eseguito ordini. Hanna ritiene ridicola l'immagine che si sta dando ad Eichmann perché viene descritto come un antisemita, nichilista e ispiratore di Himmler (comandante del terzo reich). Secondo Hanna Eichmann è un uomo che manca d'immaginazione (non è in grado di mettersi nei panni dell'altro di capire dolore e sofferenza) e ciò lo ha portato a fare il male, dice che lui non è un demonio è irritata perché nessuno in quell'aula comprende che Eichmann è una persona normale che perde la capacità di giudizio. Lei dicendo cosi non sta cercando di scagionarlo, anzi è favorevole alla pena di morte anche se cerca in qualche modo di farlo vedere sotto un’altra luce. Vuole comprendere perché il male sia riuscito a fare mostruosità. Il clima nell'aula del tribunale si fa teso. Il processo secondo lei è orchestrato ad arte, messo in piedi allo scopo di accreditare l'ideologia sionista e Israele (dividere gli israeliani dal resto del mondo). 20 novembre pagina 132 Hanna pensa che il giornale, New York sia ideale per sostenere le sue tesi e parlare di Shoah, il su intento è creare un dibattito in cui tutti possono intervenire. Si doveva parlare della Shoah perché secondo lei nel 900 ciò che era accaduto nei campi di sterminio era un fatto criminoso e doveva conoscerlo tutta l'umanità. È un giornale in cui si scrive un po’ di tutto, temi sociali, di politica estera e letteratura, la rivista occupa anche vignette satiriche. La sua colpa fu di aver pubblicato tutto ciò su un giornale poiché era visto come una cosa offensiva. CRITICHE Hanna era contestata dagli storici di essere maligna (comprensiva nei confronti dei nazisti, di Eichmann), aver manipolato intenzionalmente i dati storici, di aver fatto della shoah una materia giornalistica e che usava la storia per attirare attenzioni su di se. Stava infangando la memoria della Shoah. Gesson Shoem, le comunità ebraiche, la accusa di non amare il popolo ebreo. Lei in una lettera ricevuta da Shoem risponde che non ama nessun popolo ma ama solo i suoi amici, ama gli uomini nella loro individualità. Lei non crede nel concetto di nazione. Questa lettera fu un’affermazione che tanti definirono infamante. Era una ebrea che non credeva in dio, atea, appassionata di testi cristiani. Lei non si considerava ebrea, lo era solo di nascita, si sentiva un po’ tedesca. Un’altra critica è che in alcune pagine lei muove degli attacchi feroci hai capi ebraici, poiché secondo lei avevano collaborato con i nazisti. Hanna prese di mira Leu Beck perché aveva sempre taciuto la verità ai suoi fratelli (ebrei) cioè che stavano andando verso la morte, l'inceneritore. I filosofi l'accusano di aver cambiato opinione su più questioni fondamentali, antisemitismo e totalitarismo erano comparsi perché il male era radicato nell'essere umano (nelle origini aveva continuato ad usare l'espressione male radicale) le tesi kantiane sul male radicale le aveva usate per comprendere Auschwitz. Nella banalità del male dice che il male non è radicale poiché non corrompe l'uomo, solo il bene ha radici e profondità. Hans Jonas non comprende i suoi cambiamenti tant'è che si interrompono i rapporti, poi si riavvicineranno ma non sarà come prima. Nei suoi articoli su Eichmann comincia ad usare l'espressione The banality of evil, il termine banalità è un ulteriore insulto per gli ebrei e verrà legata alla shoah e all'olocausto. !!!!!!!!! Da ricordare bene: !!!!!!!!!!! Eichmann viene catturato nel 60, nel 61 si tiene il suo processo e la condanna a morte è nel 62, nel 63 abbiamo la pubblicazione dei 5 articoli (pubblicazione tardiva in Europa della banalità del male) e ricordare le critiche. Confronto tra il pensiero in origine e il pensiero in banality of evil.
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