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filosofia della prassi umana, Appunti di Filosofia

appunti di filosofia della prassi umana

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 02/05/2020

biri00
biri00 🇮🇹

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Scarica filosofia della prassi umana e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! Filosofia della prassi umana 1-10-19 Biografia di Hanna Arendt Vita: Hanna Arendt era una filosofa ebrea tedesca, con la cittadinanza americana, era una teorica politica e storica, fu un pensatrice di fama molto tarda perché la si riscopre dagli anni 50, tanto di più negli anni 70 che venne celebrata da Jugen Nasce nel 1906 ad Hannover, visse però per molti anni a Kinusberg con i nonni. I suoi genitori : Paol il padre, un ingegnere la madre Marta che importava tè. Apparteneva ad una ricca famiglia borghese, Paol e Marta avevano origini social democratiche. Sionismo (movimento sionista) che aveva fatto rete in Europa e si basava sulla volontà di creare Israele . Hanna Arendt viveva in un mondo molto progressista. Dai suoi diari fuori usci la sua dote nello studio. S. agostino fu una presenza costante nella vita di Hanna Arendt, il filosofo influenzo tutti i suoi scritti. Lei considerò S. Agostino Arendt fu una filosofa scomoda, lei non amava i professionismi ( la filosofia non doveva essere un professione) Lei si presenta come una fenomenologa, teorica politica. Fine 800 e inizio del 900 la filosofia entro in crisi. Il primo compito della filosofia è insegnare a pensare, secondo lei la filosofia aveva fallito. Lei non voleva diventare un pensatore per professione (denken von geverder) aveva visto troppi filosofi cedere alle sirene dell’nazismo. 1933 con terzo raich e la promulga delle leggi raziali, li fu tolta la cittadinanza 1937 e fuga in Francia dove venne prelevata per lavorare in un campo di lavoro per un breve periodo e per fortuna trovo salvezza negli stati uniti nel 1940. Per molti anni fu un apolide (senza cittadinanza) cambiò i vari lavori (giornalista, professionista) teorica politica Ottenne successo 1952 le origini del totalitarismi in piena guerra fredda dove cerco la genesi dei due totalitarismi. 4 dicembre del 1975 mori all’età di 65 anni Fu una vita unica, fu una vita rovesciata dall’nazismo, questo trauma caratterizzò tutta la sua vita e i sui scritti . Hanna Arendt fu uno degli unici esempi di pensiero libero. Heidrik fu contagiato dalla ideologia nazista. Hanna Arendt dichiarò di essere anti marxista. L’ebraicità Lei si sentiva tedesca, aveva un profondo rispetto per le sue radici però si sentiva profondamente tedesca, essere riconosciuta ebrea la portò a fare filosofia in modo diverso. L’educazione influenzata dalle sue radici ebraiche La sua ebraicità avrà molto a che fare con la sua educazione, fu educata “Bildung ” un processo educativo che nacque in germana alla fine dell’800 nella Germania nelle università. prevalentemente un metodo usato per i maschi a quel tempo. Bildung si incentrava sulla costruzione interiore, spirituale. Questo metodo pedagogico voleva creare un uomo ideale, un uomo libero interiormente. Hanna Arendt fa riaffiorare in un piccolo saggio dove dice: che stiamo educando male e che ci dovremmo porre delle domande( perché siamo nati? Perché mettiamo al mondo dei figli? Quale è il nostro compito? Formazione: Romano Guardini filosofo che contaminò il pensiero di Hanna, grazie e lui Hanna si appassionò si s. agostino. Lei si accosta a teologi cristiani ma rimase comunque atea. Nella teoresi di Hanna venne influenzata dal pensiero cristiano. Il talento filosofico di Hanna Arendt fiorisce nella curiosità della Germania dei suoi tempi , nel 1919 la Germania aveva istaurato della repubblica di Weimar, questa repubblica fu un sperimento, sperimento che fu il fondamento dell’ Europa. Tappe della sua carriera accademica: Balburg: si avvicino un nuovo filone filosofico, un giovane amico le consigliò di seguire il filone di pensiero di Heiderger (39 anni). Tra questi due filosofi ci fu una grossa attrazione mentale, filosofico. Un rapporto su scontri intellettuali. La relazione si interruppe nel 1929 quando heidegger decise di aderire al nazismo, lei non perdonò mai la sua scelta. L’ultimo scambio di idee fu nel 1933 dove Hanna accusò lui di essere un razzista. 14 luglio 1933 furono varate le leggi razziali. In questo periodo si appassiona alla filosofia cristiana. Freiburg: heidegger diventò rettore nel maggio 1933 di una università. Egli pronunciò un discorso affinché i suoi studenti diedero consenso al nazismo. Non solo con le parole ma anche i fatti. Hanna non volle mai considerarsi una studentessa di Haidegger, anzi andò in contrasto con Haidegger- costruendo un impianto filosofo che va ad disinnescare la filosofia di Haidegger( la filosofia dell’essere per la morte sehr- dum- tode) Heiderberg Karl Jaspers fu una figura decisiva perché egli diventò il suo maestro, gli su un filosofo atipico con una formazione medica. Lui venne arrestato nel 45 poiché dichiaro di essere antinazista e grazie a lui Hanna porto a termine la sua tesi di laurea. Grazie al suo maestro lavora per il concetto di identità. Berlino: NY 1929 Hanna Arendt si sposò con Guntther Anders , allievo di Haidegger lei si sposò per dispetto a Haidegger 1933 egli fu costretta ad andare in Francia , nel 1940 trovo l’amore della sua vita Heirich Blucher che però fini presto perché venne Hanna internata insieme a sua madre in uno dei campi di lavoro. Poco tempo dopo riuscì presto a scappare a NY nel 1941 con sua madre e il suo amato. NY divenne la sua seconda fase, si circondò di persone care. Scrisse molte lettere a karl jaspers nella sua permanenza a NY . Gli anni americano furono caratterizzati dalla sua rinascita intelletuale, per lei scrivere era comprendere, il pensiero deve essere scritto. Il lettore non è mai passivo. Opere: 1 opera) tesi di laurea- pubblicata nel 1929 il concetto di amore in agostino. è uno studio dedicato ad agostino, filosofo cristiano. Dal punto di vista esistenziale perché coincide con degli anni difficili in questa opera si vede sia l’ostilità che ha con Haidegger, ma anche influenza di haidegger, anche grandi differenze accennando alla filosofia della nascita. I tempi principali: riflessione sull’amore (entra nel personale) l’amore verrà descritto come una forza antipolitica. Il tema dell’amore è un tema negativo. Riaffiora l’amarezza della sua delusione sentimentale, la chiusura con Haideeger 2 opera) Rahel Varnhager (storia di una ebrea) è una biografia, è una storia acerba (scritta da una giovanissima Hanna Arendt) ma anche rigorosa. Il testo sarà un testo molto travagliato per molte volte li lasciò e li riprese; concluse la storia nel suo periodo negli stati uniti. Stile: È un testo intrecciato, si sente la voce di Rahel ma anche la voce di Hanna, frammenti di citazione di Rachel che scrisse per molti anni in un diario in carteggi; Hanna scrisse una biografia che però si trasformò in un saggio filosofico in cui entrano in gioco di molti tempi di attualità , il tema dell’ebraismo. La voce di Rahel e la voce di Hanna si intrecciano Rahel agli occhi di Hanna è una donna atopica (ebrea, senza radici) viene respinta da tutti i mondi, dall’mondo ariano, dal mondo maschile. 3 opera) Periodo NY letterario 1951 anche grazie alla sollecitazione e all’amore di suo marito ritrovò l’ispirazione 1951 pubblicò “l’origine dei totalitarismi “ opera molto acclamata alla distanza di 7 anni torno sulle orme del totalitarismo e riscrisse nel 1958 con modifiche e aggiunse un articolo “ ideologia e terrore” che diventò il capitolo di chiusura. - Il totalitarismo per Hanna è una sorta di sistema autoritario incentrato, con un capo e un ristretto gruppo dirigente che si pone il fine di porre il controllo sulla società, i soggetti si servono di una ideologia. Lei non darà mai una un specifica definizione, ma si può dedurre dalla terza parte del suo scritto” l’origine del totalitarismo” Una conseguenza devastante è atomizzare gli essere umani, isola gli essere umani gli uni con gli altri (massificandoli). Cos’è l’ideologia? È una forma di pensare estremamente condizionato, di cui il terzo Raich si è fornito per diffondere il pensiero comune. L’ideologia è la condizione stessa dei totalitarismi I totalitarismi costruiscono i suoi nemici a tavolino (nemico assoluto) L’idea di nemico si costruisce sulla base dell’ideologia e dall’altra si costruisce l’idea di appartenenza (il concetto di appartenenza è una forma di esclusione) Per costruire il nemico bisogna metterlo a nudo(smascherarlo) se mi spogli, io sono vulnerabili. I lager hanno trasformato l’uomo in un animale, nei lager si cancellava la nascita. Secondo Hanna l’uomo deve assumere varie maschere, l’uomo ha il diritto di mascherarci. Quando veniamo spogliati dalla nostre maschere (resta la nuda vita= il precipitare dell’uomo di partecipazione a condizione di un animale) (“maschere” eccezione positiva per Hanna, protegge l’essere umano) il concetto “appartenenza” può scaturire il termine Razza (termine che non appartiene all’essere umano) L’ideologia crea un mondo fittizio Lezione 28/10/19 Struttura Origini dei totalitarismi: 1951 durante la guerra fredda- 600.700 pagine, libro che scaturì dissenso della parte occidentale. I totalitarismi sono un fenomeno novecentesco fenomeno nuovo Motivazione del titolo: usa questo termine perché già da questo titolo che vuole far capire al lettore che l’intenzione è far riflettere (costruzione di un opera che deve far riflettere il lettore) vuole interpretarli e arrivare a capire il motivo ( vuole ricostruire la genealogia ) ma non le cause del fenomeno totalitario. Nessuno deve sentirsi al sicuro e bisogna pensare a quanto accaduto perché può sempre succedere. Prima parte del libro: Hanna Arendt affronta la questione dell’antisemitismo, con l’intento di capire cosa è successo in Europa. L’antisemitismo è un fenomeno che appare solo da fine dell’800 e esplode nel 900, distingue antisemitismo e l’antigiudaismo. L’antigiudaismo (è una sorta di antipatica, pregiudizio culturale ma non ancora una forma di razzismo) l’antisemitismo prenderà il posto dell’antigiudaismo. L’antisemitismo si può comprendere se partiamo dall’imperialismo, periodo in cui gli ebrei perdono potere. Gli ebrei lavoravano nel settore bancario, ma appunto nell’ inizio del 900 perdono potere, non riescono ad influenzare le case dei borghesi, loro però mantengono il loro denaro. I ricchi ebrei diventano dei veri e propri parassiti. l’odio delle masse si rivolge a chi ha perduto il potere, conservandone i privilegi. Gli ebrei diventano un vero e proprio capo espiatore. Seconda parte del libro: va ad affrontare un'altra serie di questioni, l’imperialismo. La crescita dell’antisemitismo è dovuto alla perdita della perdita di potere in quando l’imperialismo diede un'altra visone degli ebrei. I paesi ricchi europei iniziano a provare attrazione verso i paesi esteri, iniziano a vedere questi paesi come valvole di sfogo su cui imporre potere. L’imperialismo diventa sempre di più il territorio storico, l’imperialismo di basava sul razzismo biologico. Iniziano a sostenere palesemente la superiorità europei (Eurocentrismo) diventerà etnocentrismo (superiorità razziale) Il problema principale non era l’ascesa della borghesia ma l’imperialismo perché ha permesso un cambiamento di lessico, e di visione del mondo. L’antisemitismo diventa una vera e propria ideologia. L’insieme dei due l’antisemitismo e l’imperialismo danno motore all’avviamento delle macchine totalitarie. L’antisemitismo e l’imperialismo sono i preconcetti che hanno mosso le macchine totalitarie, prima non si può poteva parlare di macchine totalitari. Terza parte: analisi delle macchine totalitarie egli fa un lavoro particolare, cerca di avare ad individuare le peculiarità dei regimi totalitarismi, così da fornire materiale ai giovani cosi che non riescano a farsi abbindolare - Mira al dominio del singolo - Capo carismatico - Conformismo sociale - Pianificazione dell’economia (tutto cade sotto controllo) economia centralizzato - L’uso della propaganda (fotografia, cinematografia) - L’uso della Violenza: violenza fisica ma anche violenza psicologica, si usa il terrore (è un basso continuo) caratteristica della violenza non è intermittente ma continua perché i totalitarismi possono basarsi sulla polizia segreta. Il comito che svolgeva la polizia nelle macchine totalitarie deve controllare il cittadino nel pubblico e nel privato tendenza ad un controllo specifico - Tendenza a costruire a tavolino un nemico (l’agglutinamento intorno a un’idea di nemico) Tesi: non hanno precedenti nella storia e sono solo due i totalitarismi e l’URSS di Stalin e il nazismo di Hitler Tali totalitarismi sono due apparati interscambiabili, stessi metodi, stessa ideologia es, i nazisti avevano escogitano i lager e i sovietici avevano escogitano i gulag, entrambi con il fine di massificare le masse (la massa coagula in una personalità attrattiva la cui parola diventa la parola del partito. Carnefici ruolo Secondo lei nel 900 con la messa in moto delle macchine totalitarie, cambia la fisionomia dei carnefici, sono dei carnefici che sono indifferenti alla vita, non sono bestie ma sono uomini che sono addestrati all’ostilità. Le SS sono passati da uno stato di normalità a uno stato di bestialità perché li è stata azzerata la volontà. Sono essere umani sono stati capaci di distruggere il natale (uccidere chi è nato). Cos’era accaduto in una Germania era la culla della cultura? I buoni tedeschi si erano alienati, tutto finisce quando i tedeschi si mettono in riga, smettono di usare la propria capacità di pensare. Il buon padre di famiglia credente (il tedesco medio) ad un certo punto si trasforme in un carnefice, accade perché secondo le ipotesi di Hanna Arendt, la società diventa una società di individui in cui i tedeschi sono ammassati. I soggetti che diventano individui che si massificano cedono all’alterazione della realtà del capo (i cattivi sono gli ebrei). Scontri con Hanna Arendt- tutti scontenti per i suoi scritti Accusata dalla sinistra Hanna Arendt viene attaccata della sinistra ortodossa con stampo marxista, la accusano di equiparare il nazismo con il marxista. accusata di essere stata strumentalizzata dagli americani Molti comunisti ex partigiani (antifascisti) era intollerabile essere equiparati ai nazisti Accusata della destra, liberalisti Venne accusata dagli storici di aver costruito a tavolino le sue tesi, di aver costruito un’opera debole. Le imputano una narrazione filosofica priva di storia, non può dirsi un testo storico. Le più grandi critiche arrivano dei circoli intellettuali filosofici, i filosofi la criticano di essere troppo storica di aver dato un taglio troppo sociologico. Egli ritengono che non sia un’opera filosofico ma un’opera di indole sociologica, la criticano di non aver usato uno stile filosofico. 1951 in pieno blocco atlantico (guerra fredda) pubblica le origini del totalitarismi, nel 58 lo amplierà. Perché lascia tutti scontenti? Hanna ha un modo tutto sia di fare filosofia, le sue riflessioni sono sempre contaminate dalla sociologia ecc.. perché le non vuole definirsi filosofa, non gli piace la filosofia astratta (non gli piacciono le grandi domande) a lei interessa comprendere, capire la storia, capire i fatti di cronaca. Comincia a scrivere in maniera cronachistica. Questo stile non viene mai compreso perché fuori della norma, non le si persona il fatto che non ha un pensiero politico (HANNA ARENDT NON E’COLLOCABILE) è una persona ambivalente, la sua vita è sempre stata fuori posto(apolide). Una vita molto contradditoria (es. è ebrea ma non parla la sua lingua di origini, ma pensa in tedesco) FASCISMO NON è UNA MACCHINA TOTALITARIA Hanna ARENDT non ha mai considerato il fascismo non è una macchina totalitaria è una semplice dittatura perché? Secondo Hanna i Totalitarismo sono un esperimento politico, sono macchine ideologiche; L’ideologia nei Totalitarismo si trasforme in una fede religiosa, la novità delle macchine è la capacità di azzerare la personalità. Secondo Hanna fascismo non praticò lo sterminio di massa e non utilizzò mai il terrore, la dittatura fascista viene associata ad una semplice dittatura burocratica (costruite da una forza dell’esercito). Egli ritiene che il fascismo non ha mai avuto un partito di massa. Il regime fascista si nutre dello stato, vive dentro lo stato, non elimina i centri poteri (monarchia, l’esercito, grande industria) non li distrugge ma ci convive strumentalizzandoli. Secondo Hanna non ci fu una trasformazione strutturale dello stato, non vengono abbattute ed è secondo lei questo il segno per il quale il fascismo non è una macchina totalitaria. Egli sostiene anche che il fascismo fa ricorso alla violenza in modo intermittente. Hanna Arendt sottovaluta il fascismo, non si era abbastanza documentata e commette questo errore (scarsa conoscenza della cultura e delle istituzioni italiane) – si serve di dati di seconda mano citazioni di altre citazioni. Egli si basa su quattro discorsi di Benito Mussolini e un opuscolo della confederazione degli industriali fascisti (dimostra di non conoscere la letteratura anti-fascista) “Fino al 1938 il Fascismo non si può dire un regime totalitario” parole della Arendt molto contradditorie, cosa vuol dire che il Fascismo dopo il 1938 è considerato un regime? Lezione 5-11-19 Hanna ha preso spunto da il filosofo epiteto sulla differente tra solitudine e estraneazione Differenza tra solitudine e estraneazione: estraneazione quando siamo in compagnia (massa) diverso dalla solitudine. Filosofo Epiteto tra il 50-60 dopo cristo: nome particolare (colui che è stato acquistato) filosofo che visse in uno stato di schiavitù per più di 30 anni. Egli aveva la particolarità di lavorare con le massime (che sono state riscritte dai suoi studenti) ai tempi aveva avuto particolar successo perché aveva fondato una scuola anche per le donne, egli rifletto sui mali del mondo e come liberarsene (come non soffrire) il suo interesse filosofico era la solitudine perché quello che lo attraeva era che l’uomo era indipendente. Il filosofo spiego estraneazione (colui che vive che con gli altri ma accanto agli altri, ostilità verso gli altri) la solitudine invece è altro (l’uomo solitario basta a se stesso, rimane in contatto con se stesso) uomo in solitudine ha la capacità di dialogare con se stesso. Secondo Hanna è fondamentale rimanere in contatto con me stesso, è importante dialogare con me stesso. Se sono estraniato non riesco a sentire la voce della mia coscienza, non si può costruire una relazione con i propri simili perché c’è un clima di sospetto reciproco. Quando sono due in uno non dimentico gli altri e ne ho bisogno come momento di riflessione per comprendere me stesso mi interrogo sulle mie azione ma anche mi interrogo su come vivo con gli altri (non posso fare a meno degli altri però è importante trovare un momento per me stesso) la solitudine può diventare estraniazione quando abbandono gli altri e abbandono in parte me stesso. Questa espressione” due in uno” è espresso anche nel suo scritto la vita della mente nel quali ritrae la coscienza come un amico interiore che dobbiamo necessariamente ascoltare e che ci passa in rassegna tutto quello che è successo nella giornata( amico molesto, che ci attende) l’amico interiore ci da consigli e ci  Le si contestò( i circoli intellettuali ) di aver parlato shoah in una rivista patinata (rivista colta, satira) e non una rivista sionista  si si contesta di aver fatto la questione della shoah una questione da salotto. Nella rivista New Yorker: Hanna vuole uno spazio in cui divampare la scintilla (questione che rivolgeva tutti) ed è per questo che pubblico il suoi scritto sulla rivista, vuole che la shoah arrivi in tutte le case ( ci riguarda tutti)  (storici) Dal punto di vista storico, la criticarono perché Hanna ha manipolato i dati storici, e di non essere stata oggettiva. Gli storici la accusarono anche di essere in cattiva fede, di aver reso una lettura distorta della shoah.  (comunità ebraica e Sholem ) fu accusata di non amare il popolo ebraico, il suo amico sholem scrisse in una delle lettere di dibattito pubblico che lei non era amante del popolo ebraico, lei rispose che non ha mai amato nessun tipo di popolo perché io amo solo i miei amici. Sarebbe sospetto se amassi gli ebrei ma amo l’essere umano. Questa affermazione risultò molto infame e fastidiosa. Hanna Arendt non si sentiva tedesca ne ebrea, però accettava le sue origini ì, si sentiva parte degli ebrei.  (Accusa della comunità ebraica) non le viene perdonato l’accusa che lei rivolge ai capi delle comunità ebraica. Imputa ai capi nazisti di aver collaborato con i nazisti. Se non avessero collaborato con i nazisti ci sarebbero stati meno morti. Juden rat  consigli ebraici, erano dei corpi amministrativi che raccoglievano i notabili, perché i nazisti volevano degli anelli di congiunzione tra il terzo Raich e la comunità ebraica i notabili dovevano indurli verso il rispetto delle regole naziste. Questi consigli collaboravano con i nazisti, dando i nomi degli ebrei. Hanna li accusa Leo Baeck di non aver messo al corrente si fratelli , lei usa il termine “ collaborazionismo” solo una volta. Difensori di Hanna Arendt: grande amica Mary McCarthy , filosofo Critiche sul piano filosofico: le si contesta di essere tornata su i suoi passi, li si contesto il male è radicato i filosofi non le perdonano la associazione della parola banalità con la shoah dal punto di vista filosofico siamo davanti ad un terremoto il male è sempre stata una questione filosofica, la filosofia ha sempre ragionato attorno all’uomo. Hanna Arendt si inserisce nella Teodicee ( ramo della filosofia che affronta il male) il filosofo fa che l’uomo può subire il male, la questione è una questione filosofica. KANT Nelle origini aveva abbracciato le tesi di Kant arriva a sostenere che l’antisemitismo si è sviluppato quando il male si radicato. Ad Auschutz si è radicato il radical bose Arriva a scrivere anche nelle banalità, invece tornerà indietro nei suoi passi affermando: il male non può radicare nell’uomo, solo il bene si può radicare. Perché questa affermazione le costerà cosi cara? Con questa affermazione Hanna scatenerà un terremoto perché introduce in filosofia una nuova concezione del male Radical bose male radicale 1893 “ la religione entro i limiti della ragione” egli utilizza un immagine evocativa( l’evoluzione è un legno storto) l’uomo ha una tendenza verso male secondo Kant l’uomo non è predisposto solo verso bene(anlage), ma è predisposto verso il male (gale ) L’uomo sa cosa è giusto e bene, ma al contempo ha una propensione verso il male ( lo spinge ad agire) attirato dal soddisfacimento dei bisogni personali( bene individuale) e non per un bene universale. IL MALE è UNA TENDENZA, è una condizione, il male è intrecciato alla natura umana CONCEZIONE DELL’UOMO NON DEL TUTTO POSITIVA uomo corruttibile, per natura tradisce il bene. Risponde ai proprie pulsioni il male è ineliminabile (ha radici profonde) MALE è UNA CONDIZIONE, il male può essere estirpato solo da dio( solo se interviene dio). L’uomo per salvarsi ha bisogno dell’intervento divino. Perché l’uomo fa il male? Perché è libero dice Kant, il male è il segno di libertà che dio ha concesso all’uomo Il male è il senso che l’uomo è libero. Sul paino filosofico, la sua tesi è vulnerabili molte critiche per Kant Le tesi di Kant ai tempi sembravano delle tesi paradossali (ci dice che l’uomo è libero, però dice anche è una condizione naturale obbligante) il male è un condizione naturale = obbligante, non abbiamo le forse per trarre dal male. Parla di inclinazione al male (in quanto libero), e una predisposizione al bene (in quanto creatura di dio) Come si spiega Kant il male? Come può essere che una creatura tenda al male L’uomo può fare un cattivo uso della libertà (data da dio) cede al male si inclina al male Agisce secondo un movente non un movente universale, ma agisce secondo un movente particolare Inversione delle massime per perseguire il bene devi seguire la massima universale (essere umano non può essere un mezzo) ma a volte inverte questa polarità e questo è il male Rovesciamento dell’ordine dei moventi è il segno che l’uomo è libero, ma è anche il segno che io non ho più a cuore l’umanità. Kant si infila in una questione aspra, parla di libertà, per la filosofia la libertà non è un tema semplice. Il male è noumeno = Noumeno qualcosa che non è completamente compreso, la ragione si deve fermare perché non è in grado di capirlo. Io nasco uomo quindi conosco il bene ma devo sperimentale il male. Lezione 26-11-19 Heimann usa kant Hanna Arendt porta a riflessione filosofia alcuni passaggi in cui Heimann cita Kant( linea difensiva di Heimann è una linea kantiana) perché ad un certo punto dice di aver eseguito gli ordine( du must tu devi critica della ragion pratica) egli insiste di aver fatto il suo dovere. Questa difesa che viene imbastita da Heimann durante il processo, stupì tutti perché citò a memoria le parole di Kant, e dichiara da buon tedesco di aver vissuto secondo gli ordini kantiani ERA MIO DOVERE. Per Heimann la legge è sempre una legge, ci tiene a sottolineare che si è sempre portato dietro gli insegnamenti di Manuel Kant. Ha sempre seguito la massima universale. Hanna li parve scandaloso, in fatto che si stesse accusando anche Kant di un delitto con l’umanità. Ho fatto il mio dovere di soldato ( passaggio astuto) lui non aveva obbedito a degli ordini generici ma aveva obbedito alle leggi sacre della Germania. L’indignazione non fu solo di Arendt ma anche dei giudici, lo sollecitarono a spiegarsi - Egli spiego che lui viveva secondo i principi della ragion pratica I giudici lo misero in difficoltà e Heimann fu costretto ad ammettere che difronte alla soluzione finale, egli non era più padrone dei sue azioni IO NON POTEVO FARE NULLA, ERA NECESSARIO CHE DOVESSERO ANDARE COSI. Hanna riflette su come si possibile che il concetto della massima universale sia stato stravolto nella mente di heimann. Secondo lei Heimann non ha seguito la massima universale, ma aveva seguito solo il suo interesse, stravolgendo le idee di Kant. Dopo che si ritrova davanti a heiman Egli ripensa al male e riflette sul fatto che forse il male è legato ha persone banali. Il mala ha a che fare con la banalità, io ho sbagliato nelle origini, il male non è radicale. Davvero è necessario l’intervento di dio? Il male forse si può superare (si può trovare un antidoto) selbest denken capacità di giudizio, usare davvero la ragione, fare scelte morali. Il selbest denken è un antidoto Secondo Hanna il male non ha radici male arizomato e perché insiste su questo fatto? Perché il bene supremo non è dio ma è la ragione. Se l’uomo smette di pensare di sé, e se smette di fare uso di giudizio, li si annida il male. Il male si estende come un “fungo sulla superficie” Hanna rovesce le tesi kantiane Il male per Kant è segno che l’uomo è libero Il male per Hanna non è segno che noi siamo liberi, ma è segno che stiamo rinunciando alla liberta, stiamo rinunciando la nostra capacità di giudizio e la capacità di giudizio che ci rende liberi. Hanna si scolla dalla tradizioni, e crea una sua idea di male. Tradizioni che inizialmente Kant critica, l’idea di esso stesso diventano tradizione. Con la sua nuova teoria del male dal punto di vista filosofico, Hanna mette in luce una realtà abbastanza drammatica perché sostiene che le azioni più atroci si sviluppano nella normalità non in eccezionalità. È confortante pensare che per manifestare il male è necessario avere un caso eccezionale, ma la realtà è che il male può partire anche da un uomo di famiglia. Il male si sviluppa quando chiunque di noi smette di ragionare, rinuncia alla sua capacità di giudizio. La figura del borghese, l’uomo ligio, che ha cuore la sua pace Ebraismo e modernità opera che contiene tutti gli articoli in cui parla di ebraicità. Parla di Himmler e ne traccia un profilo. Non era un fanatico, ecc.. Era un uomo normale, era un Borghese rispettabile e nonostante ciò riesce a mettere in piedi e organizza una macchina di sterminio. cultura dell’Obbedienza( obbedienza acritica- ceca) Come Heimann anche esso aveva obbedito. Lei mette sul tavolo l’obbedienza cadaverica Nella banalità del male Hanna riflette sul fatto che tutti sono tremendamente obbedienti Heimann , Himmler, Ebrei, tutti i tedeschi. Per Hanna nessuno ha il diritto di obbedire ma è solo una responsabilità. Critiche verso gli ebrei Sonder comandos  unità speciale. Erano delle squadre speciali che i nazisti creavano, dei gruppi di ebrei che venivano costretti a lavorare nelle camere a gas (portatori di segreto) Il loro compito era quello di rimuovere i corpi degli ebrei (portarli dalle camere a gas ai formi crematori) Lei li critica lavori materiali, ingannavano coloro che andavano a morire. Hanna disse che le SS li avevano selezionati tra i criminali. LETTURA DELLA BANALITA’ DEL MALE: vitamine p pistone, raccomandazione. Prima lezione secondo semestre NATI PER INCOMINCIARE Il detto anassimandreo i greci (primi filosofi) vedevano la nascita come un peccato che doveva essere espiato morendo. L’uomo è stato pensato in funzione del morire, la filosofia non ha mai pensato a uomo come natality ma come mortali. Hanna Arendt costruisce il suo sapere filosofico su il venire al mondo. Fino al Marin Haiderger cera la centralità della morte La non amicizia della filosofia nel venire al mondo è dovuto alle narrazione sagre( mito) La mitologia precede la filosofia complesso di narrazione fantastiche con cui l’uomo greco si è spiegato l’origine dell’uomo, noi dobbiamo leggerla come il primo forzo per spiegare l’origine dell’uomo. accidentali, che possono mutare. però se descrivo l’uomo in quanto razionale  ciò che realmente lo qualifica, bisogna passare dalla sostanza la prima categoria. Kant categorie: filosofo tedesco in pieno 700. Con lui si è aperto la stagione critica (criticismo) perché la preoccupazione di Kant è mettere in dubbio le conoscenze a cui arriva l’uomo( la ragione umana ha dei limiti e deve essere correttamente utilizzata e deve arrivare a capire che ci sono domande a cui non può arrivare) la ragione per conoscere deve compiere per due mosse, da una parte deve affidarsi ai giudizi dall’altra deve usare le categorie. Le categorie ci consentono di comprendere il molteplice. Secondo Kant noi percepiamo attraverso i sensi(percepiamo i fenomeni, oggetti) e poi bisogna dare un nome collocarlo( bisogna maturare una conoscenza compiuta) ma per riuscire a dare chiarezza il nostro intelletto ha bisogno delle categorie. Le categorie che Kant individua sono 11 una in più rispetto al categoriale precedente. Per Kant non costituiscono i modi d’esser della realtà, ma le categorie sono modo per conoscere la realtà( forme a priori della realtà). Kant è rivoluzionario perché quando ripensa alle categorie parte da una certezza cioè che l’uomo davanti al mondo fenomenico è attivo. Hanna Arendt invece utilizza il termine categoria in senso politico, infatti, prende le distante da Kant e Aristotele. L’uomo può essere compreso solo dall’unica categoria che è la nascita (natality) ed è sufficiente questa categoria. La condizione umana per eccellenza è la pluralità ed è con la nascita che l’uomo si posizione nel mondo e di relaziona con gli altri. L’uomo è un natale non si può comprendere alcun chi senza partire dalla nascita ( la prima azione che fa)  la morte non ci può dire nulla , la nascita si In vita activa dice: l’uomo anche se è destinato a morire è nato per incominciare. Testo scritto in inglese Hanna gioca sulla morte come DOVERE “they must dead” la morte è un fatto. dall’altra invece descrive il vivere come una finalità “in order” descrive la nostra esistenza in modo positivo, lo scopo dell’uomo è vivere. Hanna descrive il vivere come un DIRITTO. L’unica categoria di fatto in categoria per conoscere l’uomo è la natalità. Associa questa unica categoria con altre categorie speranza, miracolo, fede ( termini che illuminano il concetto di nascita) il natality ha questa forma teoria, rompe con la struttura della realtà. Il bambino rompe il dato implacabile che è la morte . eppure nonostante ciò la civiltà occidentale ha sempre connotato l’uomo in quanto mortale. È successo perché la natalità era stata riempita di pregiudizi idea preconcetta che la morte sia etica. Hanna Arendt critica il materialismo e il positivismo( tutto ciò che è evoluzionismo) la nascita ha la capacità di interrnpere questa corsa biologica verso la morte. Per la Arendt la nascita è fondante. Hanna va a descrive la nascita in due modi due nascita la prima nascita biologica (apparizione fisica) e la seconda nascita (politica) io mi inserisco con la voce, mi confronto con gli altri in tale pensiero viene influenzato da agostino. la nascita è un atto creativo. Principio come atto creativo di dio Principio seconda origine che si realizza nel tempo il tempo secondo agostino è nato quando è nato l’uomo. Testo Vita Activa opera Arendtiana che viene più volte citata in nati per incominciare. Pubblicato 1958 negli stati uniti secondo capolavoro. Vita è un lavoro antimarxista, conseguenza degli studi approfonditi di Carl Marx della Arendt. Il senso di quest’opera è che l’agire è una peculiarità dell’uomo. L’azione diventa significativa, solo quando è condotta ad agire con gli altri. Il titolo originario: human condizion 1964 verrà pubblicata con il nome vita Activa. Come mai questo titolo? Vita Activa è un titolo molto colto, rinvia a un problema filosofico quando i greci distinguevano la vita Activa da quella contemplativa sostenevano che gli uomini agiscono nelle due dimensioni. Nella prima dimensione secondo i greci, l’uomo agiva ed aveva delle caratteristiche particolari (plasmava le cose, produceva cose per la loro utilità). Per i greci invece la secondo vita era quella vera (vita contemplativa); in questa vita l’uomo era davanti a dio. Secondo Arendt le due dimensioni erano tenute in equilibrio quando entra in crisi la polis (citta stato) ha dei contraccolpi in filosofia, perché si assiste a una frattura tra praxis a teoreo (attività di pensiero), la conseguenza a ciò è che la praxis cade in dispregio (viene considerata meno nomite, perde di dignità) nel filosofo greco si avverte una sorte di inquietudine. Per i greci contro la praxis cera il teoreo. Arendt ha in mente un saggio politico. Lei si interroga sull’uomo sulla domanda ontologica, portandosi lontano dalle domande scientifiche dell’uomo (si allontana dal darwinismo) per l’uomo è uomo non può essere pensato come un animale Ella vuole riscoprire il valore uomo, con il suo testo inizia a riflettere sull’uomo come attore. Con vita activa scopre una nuova scienza della politica, radicandola all’antropologia. Antropologia filosofica è un nuovo orientamento. Hanna usa un metodo fenomenologico, l’azione per eccellenza è la nascita. Per Arendt quando si parla di uomo non è sufficiente parlare di natura umana. la nascita è il primo posizionamento dell’uomo, parlerà sempre di condizione umana e non di natura umana perché l’essere umano non è un uomo solo biologico ma perché nasce e agisce e si posizione nel mondo tramite le sue azioni. Condizione umana è plurale perché ci sono più uomini che abitano nella terra. L’agire umano è molte cose, è complesso  non è come l’animale che l’unica forma di agire è per procacciarsi il cibo. Fin dalla nascita entrano in rapporto con altro essere umani. La vita umana per haana si esplica in vari modi, nel momento in cui nasce l’uomo applica il suo agire per costruire cose. La vita umana è praxis, l’uomo non è solo fabbricatore. Il problema per Arendt è che l’uomo non agisce solo per se stesso ma agisce per gli altri. il vivere si ha quando io prendo consapevolezza quando capisco che la vera azione è quando comunico con gli altri. l’uomo di completa( diventa cittadino) quando io mi assumo la responsabilità di creare rapporti con gli altri. l’uomo non è solo lavoratore. L’uomo è realizzato quando si stacca dalla materia e diventa plurale. Hanna Arendt va a sperimentale 3 dimensioni dell’agire: TRIPODE ARIENTIANO lavorare, agire, operare hanna aredt fa corrispondere tre condizioni dell’uomo il lavoro è per Hanna quella attività con il quale l’uomo sopravvive, e si innesca grazie al proprio corpo( proprie mani), in questa dimensione l’uomo è solo un 2-animal laborans ( è un’attività connessa all’uomo). Il lavoro è ciò con cui ciascun essere umano si protrae nel tempo(sopravvive). Il lavoro è un’attività necessaria in stretta simbiosi con la natura e noi viviamo in stretta simbiosi con l’animale. Lo scopo è quello di procacciarsi il cibo per sopravvivere l’uomo in quanto è simile all’uomo per rispettare il bisogno . La attività lavorativa è ciclica (prodotti reperibili e consumati). Hanna fa corrispondere a questa fase il possesso della vita. 3-homo faber Operare è quando l’essere umano fabbrica cose, mano fatti necessari per costruire un mondo artificiale (fabbricati con le mani, beni che durano nel tempo, durano oltre all’uomo che produce) corrisponde la condizione l’essere nel mondo. L’opera per Hanna corrisponde la condizione esistenziale l’essere nel mondo. Questa attività è più alta rispetto alla prima in cui l’uomo è associato all’animale, perché l’homo faber nascono dei prodotti, nasce la civiltà. Attraverso il lavoro e operare può andare a controllare il mondo naturale. Critica mossa Hanna Arendt nei confronti a Carl Marx  nell’antica Grecia le tre dimensioni erano in equilibrio. Tre forme di attività molto distinte tra loro. se una persona si interessa solo al proprio lavoro, perde la capacità di relazionarsi con gli altri,( non capaci ti attuare azioni di vita politica). Sul piano filosofico Marx sacrifica il teoreo alla Praxis. Marx investe troppo sull’lavoro, attività che diventa preminente. Nella modernità a causa dei Carl Marx l’animal laboras prendere il sopravvento. Tale fenomeno non permette all’uomo di vivere con gli altri, e collaborare. Secondo Hanna l’uomo non è totalmente libero nel lavoro, l’uomo è libero quando può stabilire relazioni con gli altri. all’azione non ha caso fa corrispondere la pluralità di individui . L’essere umano è condizionato sempre dai bisogni ecc.. ma a differenza dall’animale può andare oltre i bisogni. Per Hanna l’uomo nasce libero, però questa liberta natale può essere erosa dalla diversità. I greci erano consapevoli che il lavoro è una forma di schiavitù. E l’operai secondo Hanna è l’equivalente alla schiavitù, non è libero. Il lavoro è perciò è quell’attività che corrisponde all’innaturalezza dell’esistenza umana. Critiche della teoresi di Marx: l’uomo costituisce il lavoro in quanto caratteristica dell’uomo, cosi non è per Arendt. Critica fortissima, ma rispettosa Arendt nutre un profondo rispetto per Marx. L soluzione che Marx è insistere sul l’uomo come lavoratore, perché intendo il lavoro come la più alta forma di praxis, Hanna con si ritrova nel pensiero di Marx. Carl Marx non ha saputo riconosce due altre fasi più alte. L’opera è altro Dal lavoro, l’operare è necessario oltre al lavoro, è necessario crearci un mondo artificiale. In questa dimensione l’homo faber si costruisce degli spazi al difuori della natura, luoghi per costruire relazioni umane. Nell’homo faber l’uomo non ancora libero, perché le mani lavorano materia, però è essenziale perché si arredano la gorà luogo pubblico, dove possono vivere insieme . operare garantisce all’uomo un po' di libertà mentre il lavoro è legato ad dei bisogni. Il lavorare è differente dall’operare anzitutto perché l’operare va a controllare e viola il mondo della natura, lo trasforma in base alle esigenze, ( compito di portare fuori l’uomo dal suo stato di animalità) . Mentre il lavoro è intrappolato nella natura. Operare per Arendt non è un attività autentica, dove l’uomo può agire in modo superiore. La materialità per Hanna è un rischio per gli essere umani e per le relazioni. Azione pluralità Secondo Hanna le relazioni si innescano quando non vi è più materialità. Per agire ho bisogno degli altri, devo uscire dall’isolamento. Nell’azione siamo presenti agli altri, così come siamo. Questa dimensione ha la caratteristica del racconto, dimensione dialogica. Azione e discorso creano l’evento dell’identità umana. nella condizione di pluralità si innesca la seconda nascita, ci inseriamo realmente nella vita umana. una seconda nascita politica. Hanna dice: che non abbiamo bisogno degli oggetti per realizzarci come esseri umani, ma abbiamo bisogno della parola per metterci in relazione autentiche con gli altri, diventiamo cittadini autentici. Il bambino che nasce non è un prodotto, non è qualcosa di prefabbricato anzi, è ciò che romper il circolo dalle fabbricazione. gli uomini non sono semplici materiali (differente dal pensiero di Carl Marx) Critica all’opera di Carl Marx compito spiacevole. Ella dice: io sono consapevole che molti hanno criticato Marx, ed io stessa criticherò in questo capitoli, è solo un caso che mi trovo d’accordo con i detrattore di un gran uomo. Presa di posizione linguistica quando Hanna usa il termine NATALITY vuole sostituire il termine chiave del pensiero Marxista PROLETARIATO ( nell’antica Roma erano coloro che veniva censiti come persona) nell’età moderna appunto Marx riprendere questo termine per definire una classe sociale( coloro che vivono con il salario che li viene concesso con la forza lavoro). secondo la professoressa con il termine natality ( linguaggio diverso) prende le distanza da Carl. Perché secondo Arendt le teorie Marx sono da conservare? Perché Marx ha il merito di aver fatto uscire il lavoro da una forma di schiavitù. Il problema di Hanna è che nel materialismo di Marx l’essere umano è ridotto, non agisce neanche più, si limita a subire la storia. Noi come essere umano ci si può aspettare l’inatteso, cioè è in grado di compierò ciò che è improbabile perché ogni essere umano è unico e riusciamo a fare qualcosa di nuovo non siamo masse lavoratrici. magi, e dice: nel momento della nascita “ quando vediamo la stella in cielo noi abbiamo gioito e siamo tornati bambini. confronto Heideger e Hanna  due tripode Heideger distingue 3 forme di agire: prendersi cura, avere cura, chiacchericcio. Hanna e Hideger avevano avuto un’relazione. Tra questi due autori vi sono delle contaminazioni. un tema a lui caro LA CURA , ed ne ha fatto un pensiero filosofo a riguardo. Nel “essere tempo” verrà ripreso il mito della cura, Hideger inserisce nel suo scritto la fabula di Igino. Si narra della creazione del mondo, la dea cura( romana9 passeggia nelle lande(disabitate perché non sono ancora stati creati gli uomini). Heideger dopo il suo scritto rifletterà sulla cura, heideger definisce l’uomo come cura, è uomo perché è capace di essere cura. La cura negli scirtti è decritto come un equitudine, perché abbiamo uan responsabilità qundo incontriamo l’altro( preoccupazione ) Heideger introduce due espressioni prendersi cura e aver cura , due forme di cura molto diverse, prendersi cura è inautentica invece aver cura è autentica. Perché? Con il prendersi cura procuriamo all’altro dei beni materiali( oggetti e bisogno) se ragioniamo cosi anche le relazioni sono inautentiche perché lo mettiamo da parte e lo renpiamo di beni. È una forma paternalista, so dic osa hai bisogno ma mi limito a circondarti bene, ma per heideger l’autenticità della cura è nel tempo della cura ( tempo in cui si progetta una relazione con gli altri). la deiezione è una azione che tutto perde significato, una sorta di non cura, essere umano in questa dimensione agisce per luoghi comuni. Il gesto di cura richiede tempo( non tempo cronologico) un tempo che non si esaurisce all’atto episodico ma un tempo che si progetta. Questa impostazione della cura di heideger ha influenzati molti autori( tra cui Hanna)vengono suggestionati da questa concezione. Hanna sembra che nel suoi scritti dialoghi con Heideger, e fa suo il tema della cura( la politica è avere cura del mondo) noi siamo responsabili di noi stessi e degli altri. Hanna Arendt ritiene che nell’uomo ci sono tre attività possibilità lavoro operare agire. Il lavoro è inteso come un’attività che ci accoscia ma che ci garantisce la sopravvivenza e anche operare questi sembrano rimandare alla cura imperfetta (besoghen) oggetti materiali. L’agire assomiglia di più alla cura perfetta di Heideger. Vi sono tante assonanze tra i due. Capitolo 6 Sensibilità al femminile: Hanna Arendt è una filosofa difficile da collocare, questa difficoltà è dovuta al fatto che come intelletuale ha spaziato nei diversi temi. Arendt ha una parte poco studiata che he la Arendt degli scritti giovanili dedicati alle figure femminili dome emerge la sensibilità per le piccole cose. Il suo merito è quello di aver raccontato il femminile in termini politici. Nei suoi scritti giovanili c’è un attenzione ai ritratti, e affronta l’identità di genere. Ella si sofferma su dei passi della genesi ”maschio e femmina li creò”, si sofferma sull’ Li per descrivere la pluralità. Hanna Arendt muove una critica a paolo di tarso perché si discosta dall’insegnamento di Gesù cristo perché nei corinzi si sofferma sul la donna è stata creata per… (è stato creato Adamo e poi Eva)  al quel tempo la visione che aveva paolo era quello che avevano un po' tutti nella su società. muove anche una sottile critica anche ad suo amatissimo S. Agostino insiste sulla singolarità dell’uomo.  anche agostino sembra che consideri la donna subalterna all’uomo. Hanna Arendt estrae un pezzo da tutti gli scritti( bisogna capire il contesto), pensiero ateo. Per Hanna Arendt per agire è necessaria mantenere la differenza l’uomo può agire solo se c’è differenza e sinonimo di pluralità. La differenza di genere è a fondamento dalla teoria dell’agire. Ella nonostante la sensibilità del femminile si discosterà dal pensiero femminista. Per lei donna è un semplice fatto di natura (fondamentale per l’agire). Hanna Arendt non intuisci che l’emancipazione femminile fosse un problema politico. Hanna concesse un intervista per la tv tedesca, questa intervista fu ricca di spunti filosofici. Il giornalista in questione è un Hunter Goss con il quale Hanna dialoga. In questa intervista si definisce un individuo ebrea femmininisgeneris, il giornalista parla esplicitamente di emancipazione politica, lei risponderà con una risposta piatta, viene fuori il suo essere conservatrice (bisogna rimanere femminili, perciò dobbiamo stare al suo posto) il giornalista la provoca perché lei svolge una mansione maschile. (lei però si pone ala filosofia solo per comprendere). La sua filosofia non è una filosofia femminista. Concetto Materno: negli scritti di Arendt non è esplicito tale concetto, solo nell’intervista parla di maternità linguistica( lingua tedesca). la figura di madre non c’è, ma nonostante sia centrale la figura della nascita ( importante venire al mondo ma non alla questione di mamma e figlio). Rimandi femminili deboli alla figura della madre ma lascia intendere un gusto per il femminile. Cura del figlio ma parla di cura per il mondo Materno linguistico in Hanna Arendt:  il giornalista la provoca e le chiede che cosa le sia rimasto dalla Germania pre-hitleriana , lei risponde la lingua materna. Anche nei momenti più amari? Sempre. (risposta senza esitazione), questo è al quanto sorprendente,( dibattito sulla lingua negli anni 60) . Hanna puntualizza che la lingua non è impazzita ma sono stati gli uomini (la lingua tedesca non ha responsabilità sulla storia), la lingua non deve essere confusa con i nazionalisti. È materno ciò che resta. La funzione della lingua materna è il racconto, ciò che deve essere ricordato (se rammentiamo i bei gesti è grazie alla lingua materna che conserva il ricordo e il valore), la lingua materna non si fa perdere il contatto con il mondo (PROLINGUA) è indispensabile per tessere legami mondani. In altri scritti Hanna si limita a descrivere altre donne come rosa Lunxzenburg (fondatrice del partito rivoluzionario tedesco), La filosofa a sofferma su questa figura in una rivista. Nell’articolo commenta la biografia di Rosa perché colui che la scritta ha avuto tendenze maschiliste (timidamente donna). Rosa viene descritta da Hanna come un outseider (estranee). Hanna dedicherà un altro articolo a Karen Blixen (vero nome: isak dinesen) lei trova curioso che la baronessa avesse scelto uno pseudomino maschile Articolo dedicato a Rahel farhalden biografia dedicata a Rachel che Hanna scrisse a 20 anni. Su sollecitazione di martin Haideger, lavoro curato, unica biografia che scrisse lei, periodi di interruzione. In questo scritto si avvertono questa interruzioni in quando è difficile dopo anni riprendere il filo. Testo molto singolare, unico nel suo genere. È una biografia che assembra un insieme di citazioni di Rachel(montaggio di citazioni) a queste citazioni Hanna intreccia le propri pensiero e argomentazioni Più che un biografia è un saggio filosofico. Rachel nasce a Berlino da una famiglia benestante (vero cognome è levin non farraghen) illuminista che aveva avuto un educazione familiare solida, cultura da autodidatta. Donna molto nota nei salotti nella Berlino romantica, come tutte le intelletuali al tempo una dei generi semplici e non letterali (per femmine) Scriveva diari e lettere. Ella vive la sua ebraicità con molto fatica ( vergogna). Storia della assimilazioni: ebrei che rinunciano alle proprie radici. Hanna lavorerà sui tratteggi di Rachel e rimarrà molto attratta in quando una donna molto spezzata dal dolore che si riversa nelle sue lettere. Rachel non era ne bella ne ricca ne ebrei in una società che pretendeva che la società fossero bellissime, oppure che avessero una ricca dopo Hanna si appassiona a questa donna in quanto triste per il suo stato lei era consapevole di doversi comportare nei cliscé (non doveva mettere in imbarazzo l’uomo con la sua intelligenza). La sua unica arma è la sua intelligenza (che deve tenere nascosta) come può fare una donna a conquistare un nome tedesco, potersi assimilare un'altra cultura? , Dice Hanna . l’assimilazione è un segno di rassegnazioni ma è anche un’impresa titanica. Rachel è condannata perché si lascia tentare ma di fatto e doppiamente atopica(senza luogo) in quando donna e in quando ebrea( non ha un posto nel mondo, ne nel mondo degli uomini sia nel mondo. incontrerà un uomo tedesco, colto che ha molto rispetto per l’intelligenza di Rachel( rapporto di intesa intelletuale )  nozze diventerà tedesca. in punto di morte riscatta la sua origine( accetta il suo essere, e li manca) . Capitolo settimo: vita frozen la nascita per Hanna Arendt è ciò non si può sapere in anticipo dove ci porterà. In vita Activa Hanna avrà a dire che l’uomo è unico per la sua corporetà. Quando veniamo al mondo è il nostro corpo a venire. Non è solo la filosofia ad avere estromesso la nascita, ma nella età moderno ha prodotto la tecnicizzazione della nascita (frozen life ). Nel prologo lavora su queste forme di tecnicizzazione È possibile che Hanna faccia riferimento ad un simposio scientifico, “ i nuovi cento anni” che vide riuniti i più quotati uomini biologi, chimici; che si erano ritrovati per fare il punto tra il rapporto tra scienza teologia. Si è parlato di tecnicizzazione della nascita. Hanna accoglie queste riflessioni con inquietudine. Si tenta di rendere artificiale la nascita (si mette in gioco la vita stessa). Hanna parla di test-tubeCon questi test-tube l’uomo sta andando oltre la nascita. ( vuole controllare l’atto generativo). Fronzen life è la vittoria del l’uomo faver Per Arendt qualsiasi tecnicizzazione della nascita è la compromissione dell’uomo. L’intenzione dell’uomo secondo Hanna è arrivare ad un passo della libertà.  l’uomo vuole arcidere l’uomo come oggetto di natura. Per questo desidero di immortalità l’uomo sta cercando di evadere dai confini della terra, che sento come prigione. Il laboratorio vuole creare essere superiori.  creare una società perfetta. Hanna ci vedeva la tentazione dell’essere umano di vedere sé stesso come essere superonistico. Ella è sconcerta dalla tecnoscienze , teme che questi strumenti trasformino il tutto programmabile. Arendt non fa spesso riferimento alla eugenetica, ma tuttavia nel prologo è chiara la sua preoccupazione.  nascita controllata, dimentica la precarietà di ciò che sarà. L’uomo vuole essere creatore di se stesso pensa di creare una vita ghiacciata, controllata e di potersi approvare il miracolo della nascita. L’uomo come un dio, ciò che dovrebbe essere spontaneo (la nascita) diventa forzato nella crescita dell’uomo. L’ingegneria genetica con i suoi successi ha autorizzato l’essere umano con la propria origine. la vita frozen è una mera procedura che ha introdotto l’artificiale nella sfera pubblica. Nel 1958 si ritiene che il natale (lo spazio dell’apparire) possano essere governato e fatto.  portato a compimento Hanna mette in guarda sulle trasformazioni della lingua “parole della biologia e parole della tecnica”  preoccupazioni: dobbiamo passare davvero dal linguaggio scientifico per definire l’uomo. Ma perché l’uomo ha la tentazione di dirsi nella scienza? Hanna Arendt ha una chiara preoccupazione che il natale sia governabile anche dalle parole, perché autorizzano. Noi ci definiamo con delle parole e noi siamo le parole che definiscono. NOI SIAMO LE PAROLE CHE CI DEFINISCONO. la vita frozen è una vita corretta e manipolata, però cessa di essere imprevedibile, inaspettata. Con il test-tube si entra per forza in una logica genetica  l’uomo se è cosi diventa mera materiale biologico. Capitolo 4 p.75 FENOMENOLOGIA A NATALE TRA PROMESSA E PERDONO Due dispositivi che l’uomo ha per controllare l’azione umana. l’azione ha due peculiarità irreversibilità e imprevedibile.
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