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filosofia della prassi umana, Appunti di Filosofia

filosofia della prassi umana appunti lezione

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 21/06/2019

LisaPallaro1
LisaPallaro1 🇮🇹

4.2

(8)

33 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica filosofia della prassi umana e più Appunti in PDF di Filosofia solo su Docsity! HANNAH ARENDT Nasce nel 1906 ad Hannover (Sassonia). Grande protagonista del 900. Tragici avvenimenti. Sua fenomenologia è un tutt’uno con la sua biografia. Non ama definirsi filosofa, ma una fenomenologa. È una pensatrice a lungo dimenticata; oggi è un’icona della filosofia. Non amava definirsi un filosofa perchè non amava le etichette, era antionformista. Nel 1964 rientra in Germania intervista. A quei tempi la filosofia era in crisi, pensiero di donna. Nacque nel 1906. Sua vita sconvolta dalle leggi raziali, trova la sua salvezza negli Stati Uniti. Vita molto travagliata, cambiò il suo sguardo sulle cose. Biografia femminile. Apparteneva a una ricca famiglia della borghesia ebraica. Fu una pensatrice libera riscatto della filosofia. Acquisire una capacità di giudizio, osservare le cose che ci accadono intorno e assumere delle posizioni. Denunciare ciò che accade intoro a noi. Era ebrea sguardo diverso sulle cose. Subì le persecuzioni naziste, le fu ritirata la cittadinanza. Modelli educativi BILDUNG (educazione spiritule) modello educativo romantico tedesco a cui avevano accesso solo i maschi, fu educata come se fosse un maschio. Questa educazione per I tedeschi era necessaria per poter assumere incarichi nella polis, nella vita cittadina. Modello educativo basato sull’idea che l’uomo potesse essere educato, uomo si umanizza attraverso l’educazione. Non è apprendimento. L’uomo ha dentro di sè delle potenzialità che possono essere portate fuori. Arendt fu segnata dalla BILDUNG. Comincia a sentire l’educazione come un’esigenza politica. Educando salvare il mondo dalla sua rovina. Politicamente la sua famiglia ha idee progressiste. Movimento sionista movimento politico tra gli ebrei presenti in Europa molto attivi creare lo stato di Israele. La sua famiglia non era sionista, lei prima abbraccia questo movimento, poi lo abbandona. Trascorre un’infanzia felice, fu molto precoce , in casa aveva una ricca biblioteca può leggere di tutto. Prende il diplona in anticipo, frequenta l’università di Marburg in anticipo; fa incontri importanti come quello col teologo Guardini (italiano naturalizzato tedesco) lezioni di teologia anomale (lettaratura, arte, ecc..); diede uno stile ad Hannah Arendt. Eredita il gusto per I classici e per Agostino a cui dedicherà un lavoro pubblicato e la sua tesi di laurea. Agostino è il fondatore del Natality era in bilico tra due mondi (pagano e cristiano); le fu molto di maestro. Arendt ha il gusto della teologia ma non è una teologa è atea. Comincia a crearsi lo stile di Hannah Arendt. Toccherà tutte le università più importanti tedesche. Incontra Hussel (padre della fenomenologia, padre della filosofia che studia i fenomeni che appaiono nella realtà uomo è un fenomeno perchè appare, si mostra agli altri). Incontro decisivo con Heidegger personalità filosofica importante. Prederà distanza dal cattolicesimo. [tra lui e Hannah vicenda sentimentale tormentata: lui sposato, lei giovanissima]. Incontro tra due talenti filosofici. Lui si allinea al partito nazional socialista. Arendt non è allieva di Heidegger. Lui era il filosofo della morte. Lei ‘non siamo nati per morire, ma per incominciare’. Con lui condivide la lettura critica della tecnica. Dopo la rottura si trasferisce a … e incontra Jaspers che diventerà suo maestro nemico giurato di Hitler. Hannah porterà a conclusione il suo lavoro, la sua tesi d laurea nel 1929 (“concetto di amore in Agostino”). Rapporto intenso di stima intellettuale. Impara umiltà della ragione. Ci sono domande a cui non sappiamo dare risposte. Poi si reca a Berlino. Inizia un lavoro dedicato a eroina ebraica che aveva tentato di naturalizzarsi tedesca. Sposa un ebraico divorzia in seguito. Sposa un altro uomo che rimarrà fino alla fine della sua vita BLUCHER (1940). 1933. Non conobbe I lager, ma I campi di lavoro; fu per lei un’esperienza devastante. Riesce a fuggire e raggiungere gli Stati Uniti inizi difficili. Opere: “LE ORIGINI DEL TOTALITARISMO”. Prima edizione nel 1951, pubblicata durante il clima della guerra fredda. Seconda edizione 1958 più grande trattazione storica del totalitarismo. Non include il fascismo nei totalitarismi, ma solo nazismmo e stalinismo. Ruolo importante nei totalitarismi propaganda. “LA BANALITA’ DEL MALE” 1940 Internata campo di lavoro fugge e va negli Stati Uniti (sua seconda patria). NATALITY=natalità. Categoria filosofica centrale del pensiero politico di Arendt. Non si sa quanto sia stata consapevole della portata innovativa. Scelta teoretica consapevole quando? Non si sa. Hans Jonas, compagno di studi di Hannah fa riflessione sulla scelta di investire sulla nascita. Natality= termine anomalo, difficilmente traducibile. Nella lingua inglese ha più significati. Lei opta per il termine natality da un’opera di Heidegger (termine ANFANG=inizio compare quando dice che esistenza è compresa tra due tremini: principio e morte. In realtà assomiglia poco al natality di Arendt. Rimane un concetto primitivo, non viene sviluppato. Per lui l’esistenza umana ha una funzione per la morte). GHEBIURTIG nativo va a enfatizzare radicamento dell’essere umano nel mondo e nello spazio. TODE morte per Hidegger è il fondamento dell’esistenza umana. 1929 Arendt scrive la sua tesi di laurea ‘concetto di amore in Agostino’. Prende distanza da Hidegger. Arendt usa per la prima volta il termine NATALITY nell’aprile 1952, non in un’opera ma in un diario intellettuale questa riflessione sull’inizio le viene suggerita da una musica HALLELUJAH di Haendel compositore tedesco ma naturalizzato inglese. Ad Arendt capita di assistere al messia di Haendel oratorio= genere musicale di ispirazione religiosa, nè scene, nè mimica, nè costumi, solo musica. Haendel colpito da ictus, sembrava che la sua carriera fosse distrutta, fino a che un poeta li fece in dono il suo componimento poetico doveva metterlo in musica. Profezia di Isaia Messia venuto al mondo come tutti gli uomini. Mette in musica questo testo poetico. Componimento parla di rinascita in modo molto potente. Nel 1953 termine Natality compare in un suo articolo ‘ideologia e terrore’ nella prima edizione di ‘le origini del totalitarismo’, questo articolo non c’è. Nascita è la prima azione che facciamo in quanto uomini, salvifica. “AFFINCHE’ CI FOSSE UN INIZIO E’ CREATO L’UOMO” chiude opera ‘le origini del totalitarismo’ (1958). La nascita è una forma di agire. Non è mai un fatto individuale o privato ma pubblico; ci si inserisce tra altri esseri umani, ci si inserise far gli INFRA. Evento politico. Attraverso la nostra nascita entraimo nella contingenza, nella sotira e la si fa. Ognuno fa la sua storia. Il bambino che nasce non è inteso come qualcosa di fabbricato. Siamo un CHI. La nascita non è mai seriale, ogni nascita è unica. Ciò che rompe il ciclo materiale della fabbricazione. L’uomo non è materia. [lei ebrea testimone dell’olocausto, uomini trattati come materia]. Lontano dal materialismo storico di Marx, è antimarxista. Marx è unn filosofo ebreo tedesco, giurista, economista, teorico del comunismo. PROLETARIATO proletario, dal latino PROLES figli nell’antica Roma chi aveva solo I suoi figli, nient’altro. Per Marx, proletariato chi vive del suo guadagno, non possiedono mezzi di produzione. Classe che è ricca solo della sua prole. Arendt (antimarxista) non è un caso che abbia usato il termine NATALITY (concezione antimarxista): bambino che nasce non è consierato un forza lavoro. [Marx distrugge l’immagine di uomo avuta fino ad ora, essere umano è materia perchè il bisogno, bisogo di sopravvivere, determinante per la sua filosofia è il lavoro. Inclinazione nella filosofia di Marx l’uomo è il prodotto del suo lavoro, l’essere umano si compie nella sua umanità solo all’interno di rapporti lavorativi. Il valore dell’individuo è dato dalla sua capacità di lavoro, il lavoro è l’uomo stesso]. schema narrattivo in cui il culmine è il riconoscimento dell’identità di una persona. Piomba addosso all’improvviso nuovo corso degli eventi, punta sull’effetto sorspresa. Arendt amante dei classici conosceva bene poetica di Aristotele e agnizione bambino che nasce all’improvviso ha a che fare con agnizione aristotelica. Agnizione arentiana si realizza in due modi: 1. Prima nascita: venire al mondo (in modo biologico). È potentissima ci inseriamo tra altri uomini 2. Seconda nascita: nascita che si realizza con la prola, l’agire. È importantissima perhè conferma la prima, con la parola ci ‘vestiamo’ a una nostra personalità, ci spinge alle relazioni con gli altri, ad assumerci le nostre responsabilità. Nascita politica. Politica è prendersi cura degli altri. Non devo restare solo, devo stare con gli altri attraverso la parola e il dialogo. Bambino descritto come un eroe (accrescitivo di eros) classico porta amore attivo. Bambino che politicamente aha poco a che fare con l’obbedienza, rompe gli schemi. [Per Arendt disobbedienza era dire di no a una legge che era ingiusta] non tollera la violenza. Disobbedienza era necessaria. Bambino che non si lascia governare, non risponde ai comandi l’obbedienza non è una virtù. Prende distanza da Platone e Aristotele ebbero un grave torto politico: distinguere tra coloro che omandano e coloro che obbediscono politica passata basata sull’impartire ordini. Politica non è dare ordini, nè rispondere ai comandi. Platone (e Aristotele) fecero una confusione linguistica: uso sinononimo di due parole greche di significato opposto: ARCHEIN (AGERE) iniziare e PRATTEIN (GENERE) governare, conduzione. Spostano il significato di archein e lo appiattiscono in quello di prattein. Non c’è più distinzione; ciò ha portato a un equivoco. Governare è stato equivocato con condurre. Politica non è più mettere in movimento. ARCHEIN termine creativo PRATTEIN termine distruttivo Governare usato in politica come qualcosa che si conclude. Politica diventa qualcosa di più mortifero. AGERE azione interiore tesa a migliorarmi. Implica una sorte di virtù; costruire una parte virtuosa, autoeducarmi. La confusione fatta da Platone e Aristotele ha avuto conseguenze sulla politica svolta antidemocratica, perdita di dimensione partecipativa nella polis, politica si è svuotata. [Arendt quando parla di politica intende prendersi cura del mondo]. Siamo diventati incapaci di prenderci cura degli altri.are significato iniziale di archein. Critica a Platone: confuso l’agire pratico (praxis) con l’agire poietico (poiesis l’uomo non si ferma a riflettere su se stesso. Poiesis =fabbricazione) quando ha distinto chi sa da chi fa, da una parte I filosofi che sanno come si dovrebbe governare, dall’altra I lavoratori che dovrebbero eseguire. [Repubblica di Platone opera dialogica in 10 libri. Protagonista Socrate. Il titolo era POLITEIA=costituzione. Affronta questioni di giustizia. Stato ideale= CALLIPOLIS (stato inventato) città giusta in cui vige la giustizia perfetta, sociale. Società divisa in classi: AUREA (filosofi), ARGENTEA (guerrieri), BRONZO (lavoratori). Nella repubblica I filosofi sono gli unici governatori che hanno un compito preciso, ovvero GOVERNARE. Filosofi razionali e saggi CERVELLO. Guerrieri guardiani, proteggono lo stato CUORE, ANIMA IRRASCIBILE. Lavoratori coloro che lavorano e producono beni necessari caratteristica della temperanza VISCERI, INTESTINI, ANIMA CONCUPISCIBILE. Rispecchia la teoria dell’anima di Platone(tripartita)]. Critica: società classista co forti differenze, sessista. Sorta di socialismo primitivo. Arendt diffida della sua teoria elitaria. Platone considera gli esseri umani come degli oggetti; egli consider relazioni umane come se fossero misurabili. Il cittadino buono si può costruire. Il filosofo re fa la sua città. Platone no differenza tra goverare e fabbricare. Costruisce la repubblica secondo un modello ideale astratto. Nella fabbricazione è implicita la violenza, forzare la natura. TRIPUDE ARENTIANO Con l’opera l’essere umano costituisce il mondo. Quando lavoro soddisfo il bisogno. Quando creo faccio quello che mi serve. Callipolis città in cui gli uomini non sono liberi. Azione politica mette in rapporto diretto gli uomini senza l’intromissione degli oggetti materiali. Pluralità terra abitata da altri uomini, non siamo soli. Nell’agire politico vengono esaltati valori universali altruismo, solidarietà, ospitalità in contrasto con individualismo. Platone apre la strada ai totalitarismi. Per lui si deve ricorrere alla violenza. Apparentemente si dichiara contro la tirannia, non contempla la violenza ma la implica quando distingue chi sa da chi fa, chi ordina e chi obbedisce. Politica tecnica in cui fabbricchiamo uomini obbedienti. Per Arent platonismo è marxismo rovesciato. Pluralità umana condizione per il dialogo, agire umano, individualità. Se fossimo ttti uguali non ci sarebbe la curiosità dell’altro, non esisterebbe il linguaggio, la parola saremmo come animali. Per Arendt il soggetto che compie l’azione in politic è il cittadino; solo nell’azione plurale l’uomo si sottrae dalla materia. Recuperare significato originale di agire. [1958 VITA ACTIVA per comprendere antropologia (parte di filosofia che si interroga sull’uomo) arentiana. Opera antimarxista. 1963 SULLA RIVOLUZIONEmolto negativa sulla Rivoluzione francese e russa. Ci fa intendere cosa è per lei la politica prendersi cura degli altri. LA VITA DELLA MENTE pubblicata due anni dopo la sua morte, lavoro che rimane incompiuto.] Vita Activa pubblicata negli Stati Uniti, opera del periodo americano, non è la prima. 1951 le origini del totalitarismo in piena guerra fredda. Collaborazione col secondo marito.’ Riflessione sull’origine dell’uomo. Solo l’essere umano è capace di agire, caratteristica che l’uomo non condivide con nessun essere umano. Opera scritta in inglese (the Uman Condition, lei voleva anche VITA ACTIVA, ma l’editore americano lo mette così) Vuole tornare sulla distinzione greca tra vita attiva (uomo operoso, uomo che creava, attività inerenti la vita terrena. Rendere durevoli oggetti=utili. Per Arendt lasciare tracce dietro di sè, vincere la morte) e vita contemplativa (per greci diventerà la vera vita, godere del divino). Arendt sullo stesso piano. Essere umani comincia a disprezzare vita activa attività non libere. Davvero libero vita contemplativa. Saggio di teoria politica. Opera complessa, opera filosofica, saggio di antropologia filosofica. Tenta di dare risposta alla domanda ‘chi è l’uomo?’ radici dell’identità umana. cercare definizione dell’uomo che esca dai parametri della scienza. risposta la trova nella rivalutazione dell’agire.basi per una nuova scienza della politica; la radice nell’antropologia filosofica. Cerca di ritrarre l’uomo col metodo fenomenologico parte dall’agire maniesto dell’uomo perchè uomo appare agli altri che nasce e la prima azione che lo definisce in quanto uomo è il fatto che nasce da altri uomini (condizione umana: pluralità). Per Arendt non si parla di natura umana ma di condizione umana. Interrogarsi sulla posizione originaria dell’uomo natality. Non potremmo agire senza altri uomini. Attrezzare il mondo natura ci pone ostacoli che devono essere superati; trasformare questo mondo naturale che non sempre è capace di sostenerci. Costruirsi un mondo artificiale, trasformare ambinte in cui viviamo, farne un ambiente consono alle nostre esigenze. Problema: quando lavoro non sono io vita autentica non affiora nel lavoro. Vita vera è quando, si sta, si vive, si parla con gli altri. Con l’opera l’uomo crea mondo confortabile. Opera funzione importante: compensa nostra carenza biologica. Impara a comunicare con gli altri solo al di fuori del lavoro. TRIPUDE ARENTIANO: lavorare, operare, agire. Labor, work, action. Lavoro ci garantisce la sopravvivenza. L’uomo per lavorare ha bisogno del suo corpo sono ancora nella condizione animale. Uomo mette al sicuro la propria esistenza corporea. Siamo parte della natura. Se siamo troppo preoccupati della sopravvivenza rimaniamo legati alla condizione animale. Lavoro è attività che non lascia traccia di sè. Col lavoro si producono prodotti reperibili vengono consumati, ci sono necessari. Condizione essenziale corrispondente al lavoro: possesso della vita attraverso il lavoro mi garantisco la sopravvivenza. Operare raggiunge il culmine con la realizzazione di oggetti. Decisiva opera delle nostre mani. Hanno caratteristica diversa dai prodotti che sono consumabili. Qui gli oggetti che hanno un loro uso, sono durevoli conquistare stabilità nel mondo naturale. Lavoro, labor consumo, sopravvivere (possesso della vita). Opera, work uso, mondo artificiale (essere nel mondo). Il mondo artificiale viene riedificato in base agli oggetti fabbricati. Agire, action pluralità, uomini e non l’uomo abitano la terra, si agisce in mezzo agli altri. L’essere umano nasce libero. Lavoro quasi niente a che fare con la libertà perchè noi lavoriamo per rispondere a delle necessità (uomo precipita in una condizione di schiavitù). Talmente ripiegati sulle nostre esigenze materiali (privato), andiamo a distruggere la sfera pubblica (polis). Condizioni private possono far si che noi restiamo animali. Qualsiasi cosa noi si faccia, la si fa per se stessi, uomo estremamente animalesco. Attraverso l’operare creiamo lo spazio pubblico. Homo faber costruisce oggetti utili a tutti; è apprezzabile perchè costruisce spazi in cui la vita umana può svolgersi. Per Arendt sono giuristi, architetti, costruttori, artigianali, artisti legislatori, creano mondo pubblico che è indispensabile. L’uomo è libero solo se sta in mezzo agli altri. Solitudine è sempre in aguato posso costruire oggetti anche da solo. La solitudine è il limite dell’h omo faber. Per agire in senso autentico ho bisogno degli altri. Il lavoro isola, non costruisce relazioni umane. Marx non coglie la divisione tra opera e lavoro. Per Arendt se si smette di agire nonn si è più liberi, ci si espone al rischio dei totalitarismi. Estremamente vulnerabile, si cede alla massa. La massa è la vera minaccia che mette a repentaglio le libertà politiche dell’uomo. Totalitarismi come forma di oppressione politica basati sul terrore che riduce le classi sociali in massa. 1-individuo resta isolato, si interrompono I legami tra uomo e uomo 2-processi di estraneazione si interrompono legami col mondo si interrompe forza creativauomini facilmente controllabili, condizionabili. terrore totale. Trasforma il mondo in un deserto. Isolamento, in alcune circostanze, non è neessariamente una situazione negativa a volte lascia le capacità artisitche. Solitudine, concezione positiva quando rimango solo con me stesso, siamo in compagnia della coscienza. Entrambi possono scivolare verso l’isolamneto. Nella massa l’essere umano perde completamente la sua capacità di agire conn gli altri. Quando si lavora e si opera ci si può isolare. Quando si agisce bisogna essere in compagnia degli altri, la manifestazione di noi stessi è possiblie solo in mezzo agli altri. struttura riflessiva in cui l’altro è aniztutto corpo e comunque mai simulacro di spazio, ma formidabile intenzioanlità tematizzata a partire dalla propria corporeità e in funzione della nascita. Lo spazio, il tempo, il liguaggio cominciano per Arendt con l’assolutamente nuovo, col farsi cioè riconoscere attraverso lo zwischen del corpo che appare, ed è fonte di identità, ma che separa, a un tempo, il pubblico dal privato, il politico dall’impolitico. La politica può realizzarsi solo nello spazio dell’infra, che è poi lo spazio degli uomini che entrano in relazione fra loro attraverso il discorso e il linguaggio. Di primo a cchito si può forse cedere alla tentazione di interpretare o concetto di natalità a partire dall’analisi di Martin Heidegger dell’essere in quanto ente inteso come ANFANG (inizio). Analisi, quella dell’essere-per-l’inizio, che tuttavia il filosofo tedesco in ‘Essere e tempo’ non sviluppa, a vantaggio dello Sein zum Tode (l’essere-per-la-morte): la pulsione verso la morte che egli ritiene, viceversa, fondamentale per comprendere il senso dell’esistenza umana.la teoria dell’apparire, negli scritti di Arendt, non ricorrerà poi mai al termine nativo, ma come noto al termine NATALITY, più spesso prediligendo tra l’altro la lingua inglese alla lingua materna. Da un punto di vista dei contenuti semantici, la parola inglese natality rimanda evidentemente sia all’idea di fertilità, che all’idea di ecumene, pvvero di mondo abitato, e anche al latino natalis, a sottolineare che si nasce non già perché vocati alla morte, ma perché vocati alla vita. 2.La nascita come questione antropologica Per Arend, la nascita è quanto rafforza l’essere umano facendone un CHI, o meglio un qualcuno capace di agire in politica. Un qualcuno che comincia cioè a vivere nel mondo e a prendersi cura entrando in relazione con altri CHI, assumendo scelte e decisioni collettive e che non obbedisce semplicemente a dei comandi lasciandosi governare, ma che invece è capace di discutere e di decidere pubblicamente. Arendt nel riproporre la domanda antropologica e del CHI pubblico come essere di fronte a tutti, sposta il dibattito sulla nascita come fonte identitaria, ntendendo l’identità ma inanzitutto come soggettività il reperibile e quindi come personalità che non si può ripetere, sena mai enfatizzare il concetto di persona in senso stretto. Il tema-problema dell’identità non può essere posto a parftire da un concetto identitario guasto come quello razziale. È con la nascita che è poi il collocarsinello spazio della politica, che l’essere umano s costruisce certamenta a partire dal proprio vissuto per poi realizzarsi nelle tre forme personali, vale a dire come prsonalità giuridica, come personalità morale e inevitabilmente come personalità inividuale. La personalità morale ci viene dalla nostra capacità di dialogare con noi stessi e di interrogarci sulle nostre azioni quotidiane; la personalità individuale deriva invece proprio dalla nostra spoatneità, anche intesa come umanità corporea, dal fatto cioè che iamo capaci di incominciare sempre di nuovo. La persona nelle sue manifestazioni è storicamneteil bersaglio del terrore. “Il profondo significato insito nelle numerose metafore politiche derivate dal teatro è forse meglio illustrato dalla storia della parola latina persona. Nel suo significato originale indicava la maschera che gli attori antichi usavano portare recitando. La maschera aveva due funzioni: doveva celare o piuttosto sostituire il volto e l’espressione dell’attore, ma in modo che la voce ne potesse facilmente uscire. Fu proprio in questo duplice significato di maschera attraverso la quale deve passare a voce che la parola persona divenne una metafora; è passata da linguaggio del teatro nella terminologia giuridica”, scrive Hannah. Tuttavia in politica avverte Hannah, sovente accade che sia pur sempre possibile unna sorta di smascheramento della persona. Ola rivoluzione francese cominciò a strappare l maschera ‘dal volto dei propri figli’. Altro smascheramento è poi storicamente quello dei totalitarismi che privavano con il terrore la persona persino delle qualità possedute dalla persona giuridica. Riconoscere la persona significa anzitutto garantire sul piano politico i diritti della libertà e della cittadinanza. Sostanzialmente Hannah ritiene che i ruoli sociali siano scmabiabili. A fronte di ciò è fondamentale comparire, vale a dire apparire agli altri e insieme a loro, poiché è nel comparire che diventiamo persone e godiamo di tutela giuridica. Proprio questo apparire agli altri è ciò che ci rende identificabili e che fa emergere un’identità profonda da custodire. Tuttavia, avverte Hannah, se è vero che il com-parire con la nostra umanità ci designa come persone, dunque come soggetti giuridicamente rilevanti titolari di diritti capaci di doveri, l’esperienza dei totalitarismi ha, però, insegnato che la nostra personalità può andare distrutta e la nostra dura vita può essere attaccata. È una riflessione amara della pensatrice, sembrerebbe così che nessuno CHI SONO IO, ovvero nessuna identità che ci sia stata ricosciuta a partire dal ruolo sociale, possa però essere considerata definitivamente acquisita. In questa direzione il riconoscimento si rivela, nella sua vulnerabilità una nuda ecceità che “comunque vadano le cose, può solo farci riconoscere in questa o quest’altra vesta, può solo farci conoscere per quello che noi, essenzialmente, non siamo”. Proprio questa perdita continua di identità e di personalità è ciò che ci espone a un indebolimento della dimensione partecipativa della politica. Allentamento che ha radici antiche e che storicamente Hannah già individua in quell’archein che diventa prattein, ovvero in quello slittamento semantico che fa si che l’azione cessi, di fatto, di essere un’azione innescata dall’entrare in relazione degli uomini ed allora agire di concerto. Se si confonde il cominciare con il portare a compimento, il soggetto non si riconosce più come persona nella sua autenticità e perde la capacità di entrare in relazione con gli altri e soprattutto di mettersi al posto dell’altro. Ecco perché la nascita deve essere continuamente rinnovata attraverso quella che è la filosofia chiamata ‘seconda nascita’ e che avviene per mezzo del dialogo e del discorso, cioè della parola capace di mediazioni. Sotto questa luce, poiché ogni singolo uomo nasce singolare, cioè diverso, tra gli altri uomini, la categoria della nascita diventa il dinnesco delle politiche totalitarie e della loro opera di massificazione. La prima nascita come origine e posizionamento comunicativo politico del mondo è il diritto di ciascuno, in quanto chi, di aspettarsi un miracolo, cioè realizzare l’improbabile e l’incalcolabile. Abensour, il filosofo francese, scrive che Arendt con la sua categoria della natalità è andata oltre la determinazione classica dell’uomo in quanto essere mortale, poiché, all’uomo che è capace di morire riconosce un’altra capacità, quella di nascere. Da qui la qualità esistenziale dell’essere-per-la-nascita. In questo senso il filosofo francese definisce la condizione di natalità come una sorta di manifestazione della natura originaria dell’uomo. È in virtù della nascita che gli uomini sono cioè capaci di far sorgere qualcosa di nuovo dal mondo. Secondo o studioso dunque: Arendt con la sua affermazione della nascita come una sorta di qualità originaria, iniziale, avrebbe avuto il merito di aver messo in moto una straordinaria rivoluzione copernicana. Tuttavia al di là di questa manifestazione originaria dell’uomo è poi però, solamente la seconda nascita che il miracolo del primo venire al mondo si ripete e si rinnova. CHI viene al mondo nella sua nuda umanità non è un essere anonimo, ma ha un nome che gli viene assegnato nella relazione. La domanda che quindi si pone è che cosa sono io? La fenomenologa chiede soccorso al filosofo cristiano Agostino, a suo dire il primo filosofo che abbia compreso il problema e sollevato la cosiddetta questione antropologica. Arendt accoglie la bellezza della risposta di Agostino, che fa sua, il quale ala presenza di Dio muove la sua domanda: in breve la risposta alla domanda ‘chi sono io?’ è semplicemente: tu sei un uomo qualunque cosa ci può essere. E la risposta alla domanda ‘che cosa sono io?’ può essere data solo da Dio che creò l’uomo. La questione della natura dell’uomo è una questione tanto teologica quanto quella della natura di Dio; entrambe si possono porre soltanto nell’ambito di una risposta rilevata divinamente. Quel che è certo è che per quantp sia impossibile spiegare chi siamo e cosa siamo, siamo però, sempre condizionati dalla terra, legati alla terra in virtù della nostra nascita, un legame di dipendenza a cui tuttavia ci ribelliamo. 3.La nascita e il respiro: per una filosofia della phonè GUARDA LIBRO 4.La responabilità transitiva di Chi nasce
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